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*Michel le Roi*

Conferenza Antonio Conte pre Juventus Chievo «Siamo ricoperti di vaselina»

Post in rilievo

http://youtu.be/2h4a6LCnTRM

Buongiorno mister. Volevo chiederti se esiste la pareggite della Juve, oppure se è un'invenzione mediatica...

"Come esiste la pareggite, fino a questo momento, non c'è la sconfittite, che serve a riequilibrare un pochettino la situazione. Sono passate 24 partite e siamo ancora imbattuti; ogni tanto qualcuno se ne dimentica. Più tre partite di Coppa Italia. Grandi risultati, risultati straordinari, inimmaginabili all'inizio dell'anno, e non mi stancherò mai di ripeterlo. Se c'è la pareggite, non c'è la sconfittite, quindi questa è una cosa molto importante in casa Juventus".

In settimana non hai avuto molti Nazionali ed alcuni di loro sono stati parecchio utilizzati. Cosa ti lascia questa settimana di lavoro? Che squadra hai trovato?

"Dico molto sinceramente... abbiamo oggi per preparare la partita contro il Chievo. Quasi tutti sono tornati stanchi, tardi. Chiaramente ieri gli ho dovuto dare una giornata di recupero. E quindi abbiamo un solo allenamento, un solo giorno per preparare una partita importante come quella contro il Chievo. Detto questo, fa sempre molto piacere dare dei calciatori alla Nazionale perchè significa che viene apprezzato il lavoro che si fa nel club".

 

Volevo sapere se ci sono delle scorie muscolari nei giocatori che erano con le Nazionali. E se ci sono delle scorie mentali dopo quello che è successo a San Siro. Oppure questa settimana ha aiutato a ripartire, anche alla luce della telefonata tra Agnelli e Galliani...

"Ma sai, perchè ci sono queste situazioni? Perchè comunque dopo tantissimi anni siamo tornati ad essere una squadra che è tornata ad essere competitiva e quindi abbiamo avuto il piacere e la fortuna di giocare una partita definita da tutti quanti 'una partita scudetto', anche se è azzardato, visto che mancano ancora 14 partite e come dico sempre secondo me c'è sempre tempo affinchè in questo dualismo Juventus-Milan si possano inserire anche altre squadre, come Udinese, Lazio, il Napoli stesso. Detto questo, bisogna comunque abituarsi al fatto di vivere partite con grande stress, con grande tensione emotiva, con grande importanza del risultato. E' inevitabile che loro, da questo punto di vista, sono molto più avvantaggiati, perchè, come dico sempre, sono più squadra. Noi invece stiamo studiando, siamo partiti da zero, perchè siamo partiti da due settimi posti, e quindi sono tutte situazioni che stiamo scoprendo, che stiamo valutando di volta in volta, cercando anche di metabilizzare questo tipo di situazioni, perchè ci sono e ci saranno sempre".

 

Una domanda e una curiosità. La domanda sulla partita di domani, dove non ci saranno Pepe e Vidal. Paragonando questa partita a quella col Novara, nella quale mancavano Vucinic e lo stesso Vidal, è da escludere domani un modulo come quello? Poi la curiosità: visto che c'è stato questo disgelo tra le società, durante la "Panchina d'Oro" hai chiacchierato con Allegri?

"(ride, ndr). Iniziamo con la seconda che mi sembra la più semplice. Ci siamo salutati con Allegri normalmente, così come mi sono salutato con gli altri allenatori, in maniera molto molto serena. Ripeto, c'è un fatto sportivo, a noi deve interessare quello. Poi è inevitabile che ognuno cerchi di portare acqua al proprio mulino, però una volta che finisce la partita ci si saluta, in maniera molto serena. E' logico che in campo ognuno vuole cercare di prevaricare, di scavalcare la squadra avversaria. Poi una volta che finisce la partita, ci si saluta in maniera molto serena. Per quello che riguarda l'altro discorso, lo ripeto e non mi stancherò mai di dirlo: il modulo è fine a se stesso, conterà l'atteggiamento che avremo e che abbiamo avuto fin adesso".

 

Volevo sapere se c'è stato questo fitto scambio di telefonate in questi giorni. Qualcuno ti ha chiamato per scusarsi con te?

"No, no, no (ride, ndr)".

 

La sensazione è che nel primo tempo di San Siro aveste quasi la paura di essere forti. Com'è che si abbina la consapevolezza per tornare vincere? Com'è che trasmetti questa consapevolezza che ha il Milan?

"Vincendo. La mentalità vincente la acquisti vincendo, questo è fuori dubbio. L'acquisti vincendo e nel tempo, percorrendo un determinato percorso. Quando io ribadisco il concetto che...mi chiedete di vincere, 'vincete, vincete'....io dico che se avverrà avremo fatto qualcosa di miracoloso e straordinario, perchè significa inventarsi una vittoria in soli dieci mesi; questo è. Lo dico per esperienza personale, perchè ho avuto anche la fortuna e la bravura di vincere, e so che per vincere devi comunque percorrere un percorso. Noi quest'anno abbiamo utilizzato parecchie scorciatoie fin adesso. La vittoria non la inventi da un momento all'altro e se ciò avverrà avremo fatto veramente qualcosa di straordinario e di miracoloso. E a quel punto dovremmo abbracciarci tutti quanti e dire: 'ragazzi, siamo stati straordinari su tutto'. Però sappiamo che è difficile perchè abbiamo altri che già conoscono questa strada, abbiamo altri che già l'hanno percorsa; per loro è un'abitudine e per noi deve ridiventare un'abitudine".

 

Hai detto che nessuno ti ha chiamato questa settimana. Ti senti invece, tu, di dire qualcosa dopo questa settimana nella quale sei stato molto tranquillo e hai rispettato il silenzio che tutti chiedevano? Ti senti di dire qualcosa, visto che hai subito anche tu parecchio in questa settimana?

"Guarda, ti dico la verità, io non è che fossi abituato, però per me è stato un po' come tornare indietro, ai tempi in cui ero calciatore, ai tempi in cui si lottava per vincere, si lottava per lo scudetto, e non erano rose e fiori, questo è fuori dubbio. A me è venuto, tra virgolette, della nostalgia. Nostalgia dei bei tempi che sembra stiano tornando. Però dobbiamo essere bravi a pensare sempre che la massima espressione del calcio viene sempre sul campo ed è lì che bisogna dimostrare sempre di essere più forti rispetto all'avversario".

 

L'Inter di quest'anno le ricorda la Juve dell'anno scorso?

"Guarda, io, onestamente, andare a fare riferimenti con altre squadre....guardo la mia squadra nella quale già ci sono tanti problemi, tante cose da guardare. Cerchiamo eventualmente di fare dei paragoni in positivo, piuttosto che pensare a quello che era la Juventus o a quello che sono altre squadre. Non vedo l'utilità di parlare di altre squadre, invece vedo l'utilità di parlare della mia squadra e di giocare a calcio".

 

Ti sei dato una spiegazione dell'accanimento su Buffon per ogni frase che dice. E poi sae l'hai visto sereno...

"Torniamo sempre al solito discorso. Anche Buffon è abituato, quindi finchè toccano Buffon, finchè toccano Pirlo, finchè toccano me, possono toccare anche tanto. Tanto siamo coperti di vaselina, quindi tutto ci scivola addosso. E' importante che non tocchino altri calciatori".

 

Tornando ai 45-60 minuti di Milano, tu hai detto che dovete abituarvi a gestire le partite con grande stress mentale. E' stato quello il motivo per cui siete andati in difficoltà come forse mai era accaduto in questa stagione? O c'è stato altro che non ti ha soddisfatto?

"Io ho rivisto la partita, l'ho vista in maniera molto serena e molto obiettiva: mi aspettavo da parte loro una partenza molto veemente, molto forte e questo è stato, nonostante da parte nostra ci sia stata una buona partenza. Penso che ci siamo un po' sfilacciati nel momento in cui c'è stato quell'episodio del gol-non gol, in cui abbiamo perso un po' le distanze. Poi, però, vado a valutare un pochettino la partita e mi rendo conto che le occasioni più pericolose, comunque.... vedi Quagliarella nel secondo tempo, vedi il gol annullato a Matri, vedi il gol di Matri... nel secondo tempo noi potevamo fare tre gol. E' una partita che ci deve aiutare a crescere, è una partita che ci deve dare ancora più consapevolezza nei nostri mezzi, ci deve far capire che comunque se siamo lì, non siamo lì per fortuna o perchè ci ha regalato niente nessuno: siamo lì perchè abbiamo meritato tutto quello che stiamo facendo. Non dimentichiamo che abbiamo questa bellissima situazione d'imbattibilità, e faccio gli scongiuri, perchè mi auguro che duri il più a lungo possibile. Però a dimostrazione che c'è grandissimo merito di questi ragazzi che stanno facendo qualcosa di straordinario. Ripeto, quello che mi interessa è che questo non venga mai, mai dimenticato, mai, da nessuno, soprattutto dai nostri tifosi".

 

Spesso nelle dichiarazioni degli addetti ai lavori ci sono tanti luoghi comuni, sembra un festival del politicamente corretto. Perchè ci si scandalizza come nel caso di Buffon quando uno dice quello che pensa?

"Sai, è un momento un po' così, un momento in cui qualsiasi parola, qualsiasi interpretazione viene enfatizzata. Stiamo cercando di riportare tutti quanti un po' di clima... di stemperare un po' queste polemiche che ci sono state in questi ultimi dieci giorni. E' inevitabile che se tutto fosse calmo, che se tutto fosse piatto, non ci sarebbero trasmissioni sportive, non ci sarebbero giornali da vendere, non ci sarebbero titoloni, non ci sarebbero trasmissioni da fare 24 ore su 24. Ripeto, il calcio è uno sport, ma è diventato sempre più show business, quindi noi facciamo parte di questo, dobbiamo essere contenti, accettando oneri ed onori. Ecco perchè bisogna comunque abituarsi a quest'enfasi, a questo accendere i riflettori su tutte le situazioni. Dobbiamo viverla in maniera molto serena, sapendo che comunque si sta lavorando in maniera veramente straordinaria e si sta facendo il nostro. Questo ci deve dare ancora più convinzione, ancora più forza, ancora più rabbia, ancora più determinazione".

 

Che cosa teme del Chievo?

"Grazie che mi permette di parlare della partita di domani. Il Chievo è sicuramente una bellissima realtà, in assoluto, del campionato italiano. Una realtà di provincia, di un piccolissimo sobborgo di Verona. E' la dimostrazione nel calcio italiano che quando si hanno le persone giuste, che sanno lavorare, anche senza avere grandi mezzi, giocano nel campionato di serie A; anche quest'anno stanno facendo un campionato veramente bello, hanno già 33 punti, hanno la salvezza a portata di mano perchè mancano 13 partite. Il Chievo - chi mi chiede - per me sarà sempre un grandissimo esempio. Il Chievo dev'essere un esempio nel senso che se si vuole fare calciolo si può fare, con gente competente, con gente che sa, che conosce, senza poi andare in bancarotte particolari. La realtà del Chievo dice questo. Quindi complimenti al Chievo, complimenti al presidente, complimenti a Sartori, al loro allenatore Di Carlo e complimenti ai giocatori"

 

Tutto Juve.com

 

Ps. Una nota: mentre leggevo la conferenza di Antonio, seguivo su SS24 quella del piagnone max allegri. Nonostante stesse parlando da mezz'ora e di parole che potessero scorrere nella solita slide rossa nel basso del teleschermo ce n'erano, primaggiavano ed erano fisse queste parole:

"il milan non deve chiedere scusa alla Juve. Spero che il gol di Muntari non risulti decisivo a fine campionato"

Ecco l'esempio di cui parlavo lo scorso giorno. Le tv e i giornali, spesso ci mettono del proprio.

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come metafora non mi piace.

in genere la vasellina si usa per far scorrere meglio...non vorrei dovermi guardare alle spalle.

 

..malpensanti .uffa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.asd .asd

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Grande conferenza stampa, anche se la metafora della vaselina non mi è piaciuta molto...

E' dal 2006 che ce lo mettono in quel posto...Non dirmi che non te ne sei accorto..... Vasellina a chili!!!

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E' dal 2006 che ce lo mettono in quel posto...Non dirmi che non te ne sei accorto..... Vasellina a chili!!!

 

Sisi, me ne sono resa conto, ma avrei preferito sentirmi dire da Conte qualcos'altro, magari olio...

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come metafora non mi piace.

in genere la vasellina si usa per far scorrere meglio...non vorrei dovermi guardare alle spalle.

 

ahahahaha. bisogna vedere in quale punto del corpo l'ha messa.

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come metafora non mi piace.

in genere la vasellina si usa per far scorrere meglio...non vorrei dovermi guardare alle spalle.

Ma la usano anche per il Windsurf!!! Sempre a pensar male!!! :d

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come metafora non mi piace.

in genere la vasellina si usa per far scorrere meglio...non vorrei dovermi guardare alle spalle.

vuol dire che alla juventus meta italia butta sempre * addosso

 

e lui come buffon e altri ci è abituato.....quindi non gli tocca

 

 

la metafora calza a pennello seppur spiacevole

 

ad esempio

 

i media se la prendono con buffon......buffon non puo far nulla per farli smettere ma se ne frega perchè ha le spalle larghe o l'ano inumidificato in questo caso(o altre parti del corpo)

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..... siamo coperti di vasellina ..... haha haha haha

 

che grande, non so se riusciremo a vinere lo scudetto ma certamente allegri si sognerà conte anche la notte è diventato un incubo, è troppo un grande il nostro mister per un ..... non trovo aggettivi per descriverè la nullità di allegri i puntini sono già troppo per lui

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Dai..facciamo così...se non vi piace la metafora della vasellina...immaginatevi che Antonio sia romano e abbia detto....

 

"Le critiche me rimbarzeno...."

 

:d

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