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*Michel le Roi*

Nuova maglia Juventus, questione logo e stelle: Calvo, Petrucci, tensione Juve-Nike e comunicato GLMDJ. Cosa ne pensate?

  

  1. 1. Siete d'accordo con la scelta di non mettere NESSUNA stella ma la scritta "30 sul campo"?

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Post in rilievo

http://youtu.be/Qsln6058saE

 

Gianni Petrucci, presidente del Coni, direttamente dalla Polonia dove si è recato con Giancarlo Abete e Piero Gnudi per stare vicino alla nazionale, si è soffermato su molte questioni parlando della partita di ieri, della vicenda legata al calcioscommesse e soprattutto degli scudetti della Juventus. Ecco quanto evidenziato da Tuttosport:

Sulla nazionale: "Ieri Prandelli è stato il migliore in campo: merita il voto più alto per la personalità che ha trasmesso e per come ha preparato la squadra. Non dovete dare il nostro calcio per morto: la nostra Federazione è l’unica che ha vinto 4 mondiali in Europa e ci temono tutti. Paura della Croazia? Credo che sia loro a non essere contenti di dover affrontare l’Italia".

Sulle elezioni: "Io alla Figc? Assolutamente no. La persona giusta è Giancarlo Abete: sereno, ideale, concreto e serio. Il calcio ora più che mai ha bisogno di dirigenti con questi requisiti?

 

Sulla maglia della Juventus: "Le tensioni con la Juventus per la vicenda del 2006? Vedete, Andrea Agnelli è una persona intelligente e con la quale ho un bel rapporto. Avete visto come si sta comportato ora: tutti sostenevano che avrebbe messo la terza stella sulla maglia, invece - anche se io capisco le pressioni dei tifosi - non lo farà. La frase “trenta sul campo” è un altro discorso: le regole esistono e vanno interpretate. E gli scudetti alla Juventus non sono stati tolti sul campo. Comunque oltre non voglio andare. Ribadisco che Abete è una persona preparata e corretta: se i problemi ci sono la responsabilità non è certo sua".

Sulle scommesse: "Non immaginavo una cosa del genere, ma io ringrazio i magistrati per il loro lavoro e ribadisco che il sistema è globalmente sano. La responsabilità oggettiva non si tocca in corso di processo. Poi si vedrà: potrà essere rivista, ma non certo eliminata".

 

Tuto Juve

 

TORINO, 12 giugno 2012 - Azzerare le stelle ha moltiplicato i problemi. E così, oggi, ci sono oltre duecentomila maglie nei negozi, ma non possono essere vendute in attesa che Juventus e Nike si mettano d'accordo sulle soluzioni per adattare le casacche alla nuova linea politica del club bianconero in fatto di stelle e scritte. Non senza malumori da parte del colosso americano che tuttavia non sembra scalfire il puntiglio juventino nel realizzare la loro idea.

 

PEZZE E PATCH E' una questione di pezze, che siccome in italiano suona male fa più figo tradurle in patch, ma sempre pezze rimangono. La maglia della Juventus in commercio dovrebbe averne in dotazione due, secondo le volontà bianconere. Una per coprire le due stelle stampate originariamente dalla Nike e una per inserire la scritta «30 sul campo» da piazzare sotto il classico logo ovale del club. Troppe per la casa americana che storce il naso all'idea di mandare nei negozi un prodotto con il loro marchio che l'utente debba correggere. Non è in linea con gli standard qualitativi, si dice negli uffici del marketing Nike. La maglia è nostra e decidiamo noi cosa deve esserci sopra, si può origliare nelle stanze di Corso Galileo Ferraris.

 

LA CORREZIONE Ma perché la maglia si deve correggere? Non era meglio aspettare a stamparla? I tempi tecnici non lo consentono e le aziende sono solite stampare le maglie con enorme anticipo. Per dare un'idea, il progetto grafico della nuova maglia juventino è stato approvato nel febbraio 2011, più di un anno fa. Poi le maglie sono andate in stampa ben prima che la Juventus vincesse lo scudetto. Anche perché è abitudine che il fatidico triangolino tricolore venga comunque consegnato a parte (un'altra patch, quindi!). Insomma, la Nike ha stampato le maglie con due stelle, perché all'epoca nessuno si era posto il problema del diverso conteggio degli scudetti fra Juventus e Figc. E certamente non ha semplificato le cose il fatto di aspettare un mese prima di dare un'interpretazione ai regolamenti, optando per la cancellazione delle stelle e l'inserimento della scritta «30 sul campo».

 

VERSIONE CHAMPIONS Scritta che, per altro, dovrà sparire in ambito Champions. Perché la Uefa non consente lutilizzo di alcuna scritta sulla maglia e pure il Milan che ostenta con orgoglio la dicitura «Il club più titolato al mondo», la deve cancellare quando gioca in Europa. Esisterà quindi una versione campionato e coppa Italia con la scritta «30 sul campo» e una senza scritta per la Champions. in entrambi i casi il presidente del Coni Petrucci applaude: «Le tensioni con la Juventus per la vicenda del 2006? Vedete, Andrea Agnelli è una persona intelligente e con la quale ho un bel rapporto. Avete visto come si sta comportato ora: tutti sostenevano che avrebbe messo la terza stella sulla maglia, invece, anche se io capisco le pressioni dei tifosi, non lo farà. La frase trenta sul campo è un altro discorso: le regole esistono e vanno interpretate. E gli scudetti alla Juventus non sono stati tolti sul campo. Comunque oltre non voglio andare». Al di là della soddisfazione delle istituzioni, però, resta il problema delle maglie che nei prossimi giorni (se non proprio nelle prossime ore) verrano svelate e, soprattutto, messe in vendita. Per le pezze, invece, servirà tempo (chi compra la maglia subito riceverà probabilmente un buono per ritirarle successivamente). Il tutto quando Nike e Juventus si metteranno d'accordo sui dettagli. Anzi quando ci metteranno... una pezza.

 

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Pastorella-Vaciago)

 

L’Associazione GiùlemanidallaJuve, fondata nel 2006, è oggi il più grande sodalizio di tifosi e piccoli azionisti della Juventus FC Spa. Dopo aver ragionato a freddo sulla “questione terza stella” e fatte le opportune verifiche, intende esprimere la propria motivata perplessità sulla decisione di rimuovere un pezzo importante della nostra identità bianconera dalle divise da gioco ufficiali.

 

A ciò si aggiunga che i discutibili tempi della scelta e le gravi mancanze nella comunicazione verso i tifosi hanno creato un clima di incertezza che, unito alle inevitabili indiscrezioni giornalistiche, sta contribuendo a dividere nuovamente una tifoseria che con fatica cercava di ritrovare la sua compattezza.

 

Al fine di fare chiarezza su una questione già ampiamente dibattuta, traendo spunto dalla versione ufficiale e dalle indiscrezioni arrivate in maniera più o meno diretta dalla Società, corre l’obbligo di precisare alcuni punti fermi:

- nessun regolamento avrebbe vietato l’apposizione della terza stella;

- nessuna delibera della FIGC, presente o passata, disciplina la materia;

- sull’esposizione della terza stella i tifosi furono rassicurati dai dirigenti Marotta e Nedved, in diretta rappresentanza della Società;

- nessuna responsabilità può essere imputata allo sponsor tecnico (Nike) per una decisione di esclusiva spettanza della Società;

- la dicitura “sul campo” accostata al numero 30 ci pare sinistramente equivalente a quell’asterisco tanto detestato dai tifosi bianconeri;

- l’eventuale inserimento delle stelle all’interno del marchio, ipotesi già filtrata quale soluzione di compromesso, non avrebbe potuto in alcun modo essere soggetta al vaglio di Lega e FIGC.

- la Società aveva lasciato intendere, con forza ed entusiasmo, che c'era voglia di lottare per esse per poi tirarsi indietro all'ultimo secondo. Chi potrà garantirci che non assisteremo ad ulteriori passi indietro dell'ultimo secondo anche nei tribunali e nella difesa dei nostri tesserati?

 

Nel fare propri i dubbi e l’amarezza di larga parte della tifoseria bianconera, l’Associazione ritiene opportuno ulteriormente precisare quanto è dato leggere nella nota che segue.

 

NOTA ESTESA:

 

LA CLASSICA TOPPA PEGGIORE DEL BUCO

 

L’Associazione GiùlemanidallaJuve, apprese prima le indiscrezioni spuntate venerdì 8 sul giornale rosa e in seguito le informazioni diramate della società Juventus attraverso il proprio direttore commerciale, ha voluto evitare commenti a caldo sull’argomento stelle rimandando a oggi il comunicato ufficiale.

 

Come spesso teniamo a ricordare, GiùlemanidallaJuve è la più grande associazione di piccoli azionisti e tifosi bianconeri d’Italia e questo comporta delle responsabilità specifiche come l’assicurare un’opinione libera da condizionamenti esterni e la verifica delle informazioni, anche le più ovvie, diramate attraverso le nostre note ufficiali.

 

COMUNICAZIONE

 

Sulla faccenda delle stelle è emersa la consueta falla nei modi e nei metodi di comunicare della società Juventus. Che si condivida o no la soluzione adottata, questa è stata spiegata male, in ritardo e con nuovo rinvio (quindi ennesimo ritardo) a una spiegazione più dettagliata. Abbiamo scoperto che tale soluzione è stata approvata il 10 maggio scorso e per un mese la tifoseria è stata lasciata in preda alle speculazioni, nuovamente «sola, contro tutto e tutti» a difendere qualcosa di cui poi è la Juventus stessa a privarla, esponendola all’ilarità generale. I motivi per cui questa storia debba continuare a ripetersi, o il perché la tifoseria debba apprendere le notizie più delicate dai giornali (la Gazzetta poi!) e non direttamente dalla società che sostiene, restano tutti da scoprire.

 

Il direttore commerciale ha voluto evidenziare come i discorsi sulla terza stella siano stati affrontati esclusivamente da personalità fuori dai ranghi societari. Le opzioni sono due: non sono degne del suo interesse le parole pronunciate dai dirigenti bianconeri oppure Pavel Nedved e Giuseppe Marotta non lavorano più in Juventus. Certamente noi tifosi siamo stanchi di essere trattati come dei distratti cronici, o allucinati, che immaginano frasi mai pronunciate. La promessa della terza stella è partita dalla società Juventus, se poi si fanno dei passi indietro è ingiusto raggirare la tifoseria negandolo. Com’è ingiusto far ricadere le colpe su quei giornalisti e opinionisti che hanno continuato a ricevere conferme dirette dalla società e quelle hanno offerto al proprio pubblico.

 

DISINFORMAZIONE E INDOTTRINAMENTO

 

Dal 2006 a oggi attraverso la società e i suoi megafoni continua la diffusione d’informazioni del tutto false che tentano di giustificare comportamenti quanto meno dubbi. A tal proposito ci fa piacere notare come la tifoseria manifesta maggior attenzione non lasciandosi facilmente manipolare da surreali giustificazioni come sei anni fa. Quando non v’è direttamente la certezza sulla falsità di certi discorsi, resta almeno il dubbio che si potesse agire diversamente; dubbi che si accavallano nel tempo e che prima o poi verranno fuori tutti d’un colpo. La storia recente insegna.

 

Questa terza stella si poteva mettere o no?

 

La divisa da gioco è disciplinata dalla Lega Serie A e non c’è alcuna normativa che vieti la presenza delle stelle sulla maglia. Il fatto che altre due società facciano uso della stella fa decadere automaticamente le possibilità di vedersi respingere la maglia in base al famoso: «Tutto ciò che non è esplicitamente consentito dal presente regolamento deve intendersi come espressamente vietato». Se vietassero l’uso della stella alla Juventus, dovrebbero vietarlo anche alle altre squadre; in discussione sarebbe il simbolo e non la quantità.

 

La Gazzetta, sulla scia di quanto fece già Repubblica anni prima, ha recentemente rispolverato una delibera FIGC del 1958 che andrebbe a colmare questo vuoto normativo. Peccato che tale delibera non parli di stelle ma di un «distintivo», senza forma specifica. L’unico riferimento alla «stella d’oro» fu fatto dalla Lega Nazionale Professionisti che, come saprete, non esiste più.

 

L’ultima blanda “minaccia” era rappresentata dalla possibilità che la Lega chiedesse un parere alla FIGC, per presunti contrasti normativi; peccato che di fatto non ci sia alcun contrasto normativo.

 

La vicenda della terza stella fu già chiarita nel 2009, quando Blanc promise di esporla in caso di vittoria e sia la Lega sia la FIGC ammisero di non poter far nulla per vietarlo. Strano che con Blanc si potesse e, tre anni dopo, con un presunto presidente battagliero, non si possa più farlo.

 

Come se tutto ciò non bastasse, le società possono inviare uno o più campioni delle maglie per conoscere preventivamente il parere della Lega, senza alcuna ritorsione economica o penalizzazione. Quindi non esistono scusanti che reggano.

 

Colpa della Nike!

 

Per qualcuno alla Nike sarebbero così incompetenti da fare storie nel produrre quelle che sarebbero le maglie più vendute nella storia della Juventus, le prime con tre stelle. È un’opinione che si commenta da sola.

 

Farneticanti anche i discorsi legati alle maglie già pronte, poiché le annunciate modifiche ufficiali son ben più problematiche dell’aggiunta di una stella.

 

Poca voglia di polemizzare?

 

È l’altra tesi di chi sposa l’azzeramento delle stelle. Frase tipica: le tre stelle in qualche modo le avrebbero bocciate (povera Solbiatese indifesa), quindi era inutile presentarle nel modo convenzionale.

Bene, fingiamo che ciò sia vero, che fine hanno fatto allora le stelle nel logo?

 

Era la soluzione accomodante per eccellenza e quella fornita alla stampa oltre che ai massimi dirigenti dello sport italiano telefonicamente. Il logo appartiene alla società, una volta registrato (di conseguenza approvato dall’ufficio preposto) è legale e utilizzabile. Lega, FIGC e CONI non hanno l’autorità per bocciare un marchio, non è a loro che va sottoposto. Non potendo fare altrimenti, Petrucci aveva pubblicamente approvato tale scelta e lo stesso aveva fatto Abete.

 

Perché c’è stato questo passo indietro? Chi si è opposto realmente all’esposizione delle tre stelle? Chi avrebbe provato imbarazzo? Qualcuno dovrebbe spiegarcelo.

 

Del tutto obbligata, a questo punto, la scelta di togliere le 2 stelle. Mai la Juventus, dopo tutte le aspettative create, si sarebbe potuta presentare con due stelle sul petto. È l’alternativa a un suicidio politico e mediatico, altro che atto rivoluzionario!

 

 

L’ombra degli interessi personali

 

Sull’onda del “poche polemiche e rispetto delle regole” (pure di quelle non scritte!), si fa sempre più strada un’ipotesi che da mesi fa capolino su tutte le testate nazionali. Il presidente della Juventus, già consigliere di Lega e della Federazione Italiana Golf, punterebbe alla poltrona di consigliere della FIGC. Questo significherebbe entrare nell’ottica del “volemose bene e stiamo uniti”, con l’obbligo di non avere contenziosi in sospeso (ritiro dal TAR).

 

Vicenda stucchevole?

 

C’è anche chi si è voluto defilare da questo discorso, ritenendolo inutile. Sebbene siano pochi, è giusto fornire loro una spiegazione, semplicissima, del perché era giusto approfondire l’argomento: stiamo parlando della maglia; della nostra maglia. Non semplici strisce bianconere come tante altre squadre al mondo ma ciò che in campo rappresenta la nostra identità. Le stelle sono parte integrante della nostra identità. Se poi uno vuol fregarsene della maglia, libero di farlo, ma non possiamo condividere tale scelta.

 

UNA TOPPA DI TROPPO

 

Sulla Gazzetta del 9 giugno si è fatto cenno a una serie di toppe da applicare sulla maglia già pronta. Tra queste la toppa con la discutibile scritta “30 sul campo” e quella che copre le due stelle sopra il logo.

 

Piccola nota per i fan della scritta: una cosa non esclude l’altra e “sul campo” equivale al famoso asterisco.

Vera o non vera che sia l’indiscrezione, la toppa sulle stelle è già stata messa attraverso la beffarda “sorpresa” annunciata a suo tempo dal presidente della Juventus. “La stella dell’orgoglio e della storia”, festeggiata nelle piazze di tutta Italia, sparisce, non è mai esistita, cancellata.

 

Dopo i due scudetti vinti grazie al lavoro della dirigenza selezionata da Umberto Agnelli, anche la sua grande intuizione sparirà per qualche tempo dalla storia della Juventus; cancellata, ironia della sorte, dal suo stesso figlio. Il motivo d’orgoglio di generazioni di juventini nascosto da una toppa, come si fa per ciò di cui ci si vergogna, mentre altre squadre continueranno a farne sfoggio. Prima ci siamo fatti passivamente delegittimare due scudetti e adesso ci auto-delegittimiamo tre stelle.

 

«Una stella conquistata sul campo», come ebbe a dire Marotta, sparata come fumo negli occhi dei tifosi in ogni dove, che proprio sul campo non vedremo. Almeno fino a quando i conti non torneranno secondo l’attuale unità di misura del presidente della Juventus: 32 nel cuore, 30 ufficiali e 2 sulla coscienza.

 

Speravamo di esserci messi alle spalle per sempre amarezze come queste, invece pare che incoerenza e mancanza di rispetto non lascino via di scampo a chi assume incarichi dirigenziali in Corso Galileo Ferraris.

 

 

Fonte (GLMDJ)

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mettere 2 stelle con la scritta sarebbbe stata una pagliacciata.

 

così si dimostrano molto + coerenti e coraggiosi.

 

Grande Presidente

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Avrei preferito un cambio del logo con le tre stelle.

La scritta non mi convince pienamente, ma quantomeno tolgono le altre due.

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Meglio così.

Si sapeva che non avremmo potuto mettere la terza stella, almeno non vedremo 2 stelle e qualche invenzione ma solo il numero degli scudetti.

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ALT

 

2 stelle più la scritta

 

oppure

 

0 stelle più la scritta

 

???

 

preferirei la seconda ipotesi .sisi .sisi .sisi

 

0 stelle più la scritta

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Da tifosa rimango sicuramente delusa, ma è innegabile che NOI rispettiamo le istituzioni.

 

Sempre al fianco del mio presidente.

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bruttissima, non comprerò la maglietta.

neanche se mi ero ripromesso di comprarla con lo scudo...

 

e che cavolo hann0o messo le stellette pure sulla tessera del tifoso e poi si fanno mettere paura dalla lega?

 

agnelli vedi di comprare un campione BUONO e di non farci una SORPRESA come quella delle maglie!!!

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