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Ludovicus

L'esempio BVB - Documentario sul vivaio

Post in rilievo

http://youtu.be/F9Ra7WeHx-s

 

 

Ho tradotto molto brevemente questo piccolo documentario per i signori del Forum. Siete pregati di ignorare l'italiano zoppicante, gli errori etc. Mi manca il tempo per fare grandi operazioni di cosmetica.

 

 

La Fucina di Talenti

 

 

Lars Ricken: "I nostri ragazzi devono essere estremamente disciplinati e focalizzati".

 

Joao Pedro (16 anni): "Qui conta il principio della performance, se non rendi come devi, aumenta la pressione".

 

 

 

Ci troviamo nella fabbrica dei sogni, nel centro delle giovanili del campione tedesco Borussia Dortmund. Qui vengono addestrati i nuovi Mario Götze, Grosskreutz e Schmelzer.

 

Lars ricken (coordinatore des centro giovanili del bvb) :" Il nostro obbiettivo è quello di portare il maggior nummero possibile di giocatori in prima squadra. Molti non ci riusciranno. Ma quelli che non ce la faranno vengono addestrati in pratica per la prima, la seconda o la terza bundesliga.

 

200 talenti, dal u9 all u21 vengono formati in questo centro.

 

Joao Pedro: "Il talento per me non significa saper fare qualcosa e riposarsi sugli allori, ma piuttosto lavorarci su e continuare a formarsi".

 

Le fucine di talanti come questa qui a Dormund hanno poco a che fare con la fortuna ed il caso, ma molto di più con il lavoro duro. E tutto questo lo dobbiamo alla nazionale di calcio.

 

Ai mondiali di Francia giocammo malissimo e fummo eliminati ai quarti. Due anni più tardi la medesima situaizione: calcio catastrofico e l'eliminazione nella fase dei gironi.

Il bilancio: la germania aveva perso il suo posto nello status quo del calcio.

 

Come conseguenza ogni club professionale è stato costretto ad aprire un proprio centro sportivo giovanile (Leistungszentrum). E per questo non è un caso e non è una questione di fortuna se la più giovane squadra della storia si è appena laureata campione tedesco a maggio.

Una consequenza del lavoro acribico pluriennale nei centri sportivi.

 

Johannes Wolf (allenatore giovanili) :"Certamente sentiamo pressione. Ma la pressione esiste anche a scuola, esiste in ogni settore della società. Noi vogliamo trovare una buona via di mezzo. Vogliamo percorrere la nostra strada divertendoci ma i ragazzi devono anche capire quando il gioco si fa serio".

 

Per Lars Ricken (ccordinatore) la formazione scholastica è ugualmente importante come la formazione calcistica. Atletica – tattica-tecnica- allenamento di coordinazione – i centri delle giovanili sono luogi di formazione altamente professionali, i metodi di allenamento sono innovativi e creativi. I giovani si allenano come i professionisti – tutto ciò costa naturalmente.

 

Ricken: "Difficile stabilire quanto investiamo su un singolo giocatore – il nostro centro in toto ci costerà sicuramente un po' di millioni ogni anno, ma se un giocatore riesce a sfondare quei soldi si ammortizzano in un attimo.

 

Più della metà dei professionisti della bundesliga esce da centri come questo qui di dortmund. Negli ultimi 10 anni i club tedeschi hanno investito oltre mezzo milliardo di euro nei centri di formazione. Top clubs come Dortmund investono 4.5 milioni circa ogni anno.

 

Quasi quotidianamente i ragazzi si allenano, il weekend invece si gioca. La complessiva, di molto migliorata formazione prepara i giovani ad una carriera da professionisti. Oggi diventano giocatori completi molto più in fretta.

 

Il calcio di oggi rispetto a quello del passato è più veloce è più intenso dal punto di vista della corsa. Allenatori top come Klopp puntano per questo motivo su giocatori giovani perché sono piû performativi e riescono a proporre il gioco moderno più facilmente. Il dortmund corre in media 10km di più del avversario.

 

Ricken: "Una volta una carriera poteva distendersi fino ai 35 anni, la domanda è se questo è ancora possibile. Io stesso ho vissuto questa cosa. Da 17enne ho svolto la mia prima partita , con champions e tutto. Da 32enne avevo finito la benzina. Per questo motivo sono curioso di vedere quanto dureranno le nuove leve."

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Interessante.

 

Certo che bastasse solo correre più degli avversari allora potremmo tranquillemente risparmiare mandano in campo 10 mezzofondisti e un portiere... senza tecnica adeguata (fin dalla più tenera età, stop, palleggio, protezione del pallone) da adulto potrai impegnarti, ma rimarranno quelle carenze di base che alla fine di una carriera rischiano di pesare.

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il problema in italia non è la preparazione dei giovani ma la loro valorizzazione.

se nn ci credi non usciranno mai

 

in un torneo serio allievi non siamo inferiori a nessuno, come sistema italia. il problema nasce dal passaggio dai 16-17 anni ai 20. nel calcio come nella vita normale

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Grazie per il lavoro di traduzione, va più che bene :)

Il fortissimo vivaio del Borussia Dortmund? Di tutto questo prenderei solo le loro squadre b in 3.Liga.

In effetti non è che a livello primavera siano così forti, ma come dice giustamente delsa la bravura del movimento tedesco sta nel lanciare e valorizzare i giovani.

Se il Dortmund avesse dieci fra i più talentuosi della nostra primavera e allievi, nel giro di due stagioni li farebbe arrivare a valutazioni enormi.

 

Comunque del sistema tedesco ci sono molte altre cose da "prendere".

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Fìodor, potresti accennare cosa hai in mente?

Ti riporto cosa avevo scritto un po' di tempo fa in una discussione molto interessante sul fatto che in Lega Pro e in Serie B si diano contributi alle squadre che fanno giocare giovani italiani (qua il link se ti interessa http://www.vecchiasi...sistema-calcio/)
Il modello tedesco è, secondo me, uno dei migliori. I risultati si stanno vedendo e si vedranno sempre più. In sintesi:

- ogni società della Bundesliga deve avere almeno 8 giocatori facenti parte della prima squadra, che provengano dal settore giovanile di una squadra tedesca, e la metà di questi dal loro vivaio.

- hanno le squadre B: in Italia non le vogliono fare perché andrebbero a togliere posti alle società professionistiche. E in Germania, infatti, le squadre B possono arrivare al massimo in serie C tedesca e ce ne possono essere al massimo quattro in quella divisione.

-la Bundesliga è composta da 18 squadre, il che evita 4 partite all'anno, e conseguenti infortuni.

-le squadre hanno stadi di proprietà, efficienti, sicuri e sempre pieni (ma questo è ahimè un altro lungo discorso..)

-soprattutto, hanno norme severe sul bilancio (son praticamente tutte in attivo)

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vorrei farvi notare che la Juventus non ha un centro per le sue giovanili, che i ragazzi non hanno nemmeno una loro palestra ma usano quella dei grandi che non è certamente peraltro quella tra le più grandi e attrezzate e funzionali d'Europa.

Vorrei farvinotare che la Juventus non ha nemmeno un proprio impianto dove far giocare le partite della Primavera coda che per esempio hanno tutti i maggiori club d'Europa e che dove si gioca al Chisola, rappresneta uan cosa idnegna per il club che sostiene di curare il proprios ettore giovanile.

Cioè fanno giocare i ragazzi su un campo di patate cosa che è sistematicamente il terrenod el chisola ogni anno e non fanno nulla per cambiare.

 

Dove sono andati a finire i soldi che dovevano servire nei primi anni 2000 per costruire un vero impianto sportivo, un centro sportivo,,ecc.

Sui bilanci c'è scritto che la famiglia agnelli se li è messi in saccoccia mi riferisco ai soldi della quotazione Borsa che doveva ervire a questo.

 

oOra siamo al famigerato progetto Continassa di cui comunque non si ha nulla in mano, quello che è certo è che l'organizzazione le strutture le competenze che hanno club come il dortmund noi come tifosi della Juventus le sognamo

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Grande società, per carità, ma io odio quando si parla di "modelli". Secondo me, non esistono modelli da seguire, ogni squadra deve averne uno proprio. Noi siamo sulla buona strada per costruire un "modello Juve", secondo me. Pian piano, si vedranno anche i risultati degli investimenti sui giovani.

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lo so', non c'entra niente con la discussione. Ma Ricken l'avro' visto due volte in vita mia... la prima in quella maledetta finale di CL 1997 e la seconda in questo video :d

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Metto qua perché mi sembra il posto più adatto e perché non credo sia il caso di aprire un topic nuovo ogni momento come fa qualcuno .ghgh

 

Intervista carina a Arrigo Sacchi, non dice nulla di nuovo, né mi trovo d'accordo con lui in ogni passaggio, però nel complesso son concetti che andrebbero diffusi il più possibile nel nostro paese. Cosa che non capiterà mai, ma almeno qualcuno ci prova ogni tanto.

Sacchi: "Il calcio giovanile una miniera

ma non sappiamo fare sistema"

 

ROMA - "Il calcio giovanile in Italia è una vera e propria miniera d'oro, ma ancora non abbiamo compreso come valorizzare i talenti e come aiutarli nella loro crescita". Parola di Arrigo Sacchi. Il coordinatore delle nazionali giovanili azzurre fa suonare l'ennesimo campanello d'allarme, nella speranza che i nostri club professionistici sappiano dare una sterzata al loro modo di operare. "Il calcio è lo specchio del Paese e risente degli stessi problemi che affliggono la politica e il sociale. La realtà è che non sappiamo fare sistema come accade altrove. In Italia ci riusciamo soltanto con le associazioni a delinquere e le cosche mafiose", spiega l'ex tecnico del Milan con un paragone tanto crudo quanto efficace.

 

 

Mister, a che punto è il calcio giovanile italiano rispetto a quello degli altri Paesi?

"Dipende da quale prospettiva analizziamo la situazione. I risultati delle rappresentative nazionali sono ottimi. Siamo riusciti ad arrivare in finale sia agli Europei Under 21 che Under 17. A livello di club, però, la situazione è ben diversa. L'ultima squadra a centrare la finale di Champions League è stata l'Inter nel 2010, per altro con una rosa imbottita di stranieri e con pochi giovani".

 

Come si spiega questa incongruenza?

"E' la conseguenza di molti fattori che si sommano. Faccio qualche esempio. In Spagna Real Madrid e Barcellona investono ogni anno circa 50 milioni di euro sul settore giovanile. Da

noi si arriva al massimo a 10-12 milioni. In Inghilterra, Germania, Svizzera, Belgio le federazioni hanno imposto ai club di creare delle Academies dove in una settimana si lavora quanto da noi in un mese. L'unica società di serie A che sta cercando di replicare questo modello è la Juventus".

 

Colpa solo dei club o anche della mancanza di cultura sportiva che si ripercuote sugli atteggiamenti di tifosi ed appassionati?

"Degli uni e degli altri. I giovani sono costretti ad esprimersi in ambienti isterici, dove c'è pochissima pazienza. E' colpa del nostro modo di interpretare il calcio. Da decenni siamo subissati di scandali, pochi rispettano le regole e conta solo vincere. A nessuno importa dello spettacolo e pur di ottenere i risultati siamo disposti a tutto".

 

Un quadro disastroso...

"E' in questo contesto che, fortunatamente, si inserisce il miracolo italiano. Grazie al volontariato, alla passione disinteressata di molti operatori riusciamo a fare emergere talenti di grande prospettiva. I risultati delle nazionali giovanili ne sono la dimostrazione".

 

E perché poi nessuno crede in loro?

"Generalizzare sarebbe sbagliato. Qualche società più competente che pratica un calcio coraggioso esiste anche da noi. In linea di massima, però, è un problema di mancanza di fondamenta. Michelangelo diceva che 'i quadri non si dipingono con le mani, ma con la mente'. Per il calcio vale esattamente lo stesso principio. Il pallone è uno sport che si dovrebbe giocare con la testa, non con i piedi. Anni fa ho girato uno spot con Marchisio e Boateng. Le evoluzioni tecniche di cui i due si rendevano protagonisti in realtà erano opera di un calciatore freestyle che militava in Promozione. La tecnica fine a se stessa non basta".

 

Quale la ricetta per cambiare rotta?

"Dobbiamo modificare la nostra mentalità. In Italia di solito vince chi subisce meno gol, in Spagna chi ne segna di più. Negli altri Paesi lo spartito da seguire è quello del gioco. Le squadre più titolate degli ultimi 40 anni, dal Liverpool all'Ajax, dal Milan al Barcellona, fino ad arrivare all'attuale Bayern Monaco hanno applicato il calcio totale. Ai ragazzi bisogna insegnare quanto sia importante la generosità in campo, lo spirito di sacrificio, l'etica di gruppo. Anziché alzare il livello individuale sarebbe il caso di potenziare il gioco di squadra".

 

La scarsa qualità dei nostri impianti, invece, quanto pesa?

"Molto, abbiamo strutture quasi mortificanti che non tengono conto delle necessità dei ragazzi. Non è concepibile vedere squadre del campionato Esordienti giocare su un campo a undici. Questo significa privilegiare la forza a dispetto della tecnica ed assistere a partite fatte soltanto di lanci lunghi. I passaggi sono una merce rarissima".

 

Quanti e quali gli allenatori italiani bravi a lavorare con i giovani?

"Senza fare nomi, alcuni ce ne sono. Anche qui, però, il vero problema sta nell'impossibilità di garantire adeguati aggiornamenti. Ulivieri sta facendo il massimo, ma da noi è impensabile effettuare corsi ogni due anni come accade altrove. I tecnici vengono tutti promossi, disconoscendo il merito, e sono troppi".

 

In vista dei Mondiali in Russia (2018) e in Qatar (2022) vede la possibilità di un ricambio generazionale che possa mantenere l'Italia ad alti livelli?

"I vari Immobile, El Shaarawy, De Sciglio, Florenzi, Caldirola, Donati e Bardi stanno crescendo bene e anche nelle nazionali minori ci sono elementi interessanti. Chi ha grande talento, ma non si sta esprimendo ai suoi livelli è Insigne. Qualcosa lo sta disturbando, non si sente a proprio agio. In generale sono convinto che in Italia abbiamo una miniera d'oro. Basta solo trovare il modo di portarla alla luce".

 

E se la Federazione imponesse regole ben precise ai club?

"Non mi sembra che le dittature abbiamo mai prodotto risultati soddisfacenti. Le società ci devono arrivare da sole. Spero che la mentalità italiana possa cambiare presto. E' il momento di spendere meno per le prime squadre ed investire maggiori risorse sui settori giovanili, per favorire la crescita di campioni fatti in casa. E poi serve più fiducia anche negli allenatori. In Italia ci sono troppi esoneri".

 

(02 febbraio 2014)

da repubblica.it

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Metto qua perché mi sembra il posto più adatto e perché non credo sia il caso di aprire un topic nuovo ogni momento come fa qualcuno .ghgh

 

 

Intervista carina a Arrigo Sacchi, non dice nulla di nuovo, né mi trovo d'accordo con lui in ogni passaggio, però nel complesso son concetti che andrebbero diffusi il più possibile nel nostro paese. Cosa che non capiterà mai, ma almeno qualcuno ci prova ogni tanto.

non sono d'accordo sul discorso delle regole imposte che non cambierebbero nulla.. Penso che se fossero studiate bene coi tecnici potrebbero per forza di cose portate benefici..

 

Sul resto, bè, che dire, tutti continuano a vedere qualità in questo Caldirola.. Valli a capire

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non sono d'accordo sul discorso delle regole imposte che non cambierebbero nulla.. Penso che se fossero studiate bene coi tecnici potrebbero per forza di cose portate benefici..

 

Sul resto, bè, che dire, tutti continuano a vedere qualità in questo Caldirola.. Valli a capire

Sì, era questo uno dei passaggi a cui mi riferivo. Se aspettiamo che ci arrivino da soli.. vabbe' sogniamo e buonanotte :)

 

Su Caldirola, anche lì siamo d'accordo :)

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Grazie a Fìodor per l'intervista.

 

D' accordissimo su quasi tutto con Sacchi. Anch ' io però come voi imporrei delle regole. Visto che putroppo non siamo nel paese delle meraviglie e non possiamo aspettarci nulla da un po' tutti i clubs meglio impostare regole! Ed io qulache nome ogni tanto lo farei!

 

Ca. un anno fa qualcuno ha postato un articolo su una riforma della Serie B che sembrava molto promettente ai nostri fini (incentivi per giovani italiani etc). Qualcuno ha novità su sviluppi a questo proposito?

 

grazie.

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Grazie a Fìodor per l'intervista.

 

D' accordissimo su quasi tutto con Sacchi. Anch ' io però come voi imporrei delle regole. Visto che putroppo non siamo nel paese delle meraviglie e non possiamo aspettarci nulla da un po' tutti i clubs meglio impostare regole! Ed io qulache nome ogni tanto lo farei!

 

Ca. un anno fa qualcuno ha postato un articolo su una riforma della Serie B che sembrava molto promettente ai nostri fini (incentivi per giovani italiani etc). Qualcuno ha novità su sviluppi a questo proposito?

 

grazie.

 

In serie B ora c e il salary cap ed un incentivo all utilizzo dei giovani...ma ancora non basta. Come ha scritto un utente sopra, occorre facilitare l inserimento dei giovani tra i professionisti, il nostro sistema italiano di prestiti, comproprieta ecc ecc ne fa uscire 2 e perdere 1000, non sempre i piu forti. o si cambia, o il calcio che conta sara sempre piu lontano.

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Parlando di mercato - la butto lì; sarà una stupidaggine interstellare - ma ingaggiare un bel team di allenatori, preparatori top level olandese, spagnolo o tedesco per una o più delle nostre squadre giovanili ?? Io non esiterei ad investire su questo fronte: integrerei ogni nostro staff - a partire dalle squadre più piccole - con preparatori olandesi o spagnoli. (Chiaramente senza per questo sacrificare le qualità della preparazione italiana) La ricerca della qualità nei vivai etc va pure implementata in qualche modo concreto, no?...

 

Se non abbiamo la possibilità di arrivare al top europeo attraverso il calciomercato; perché non provare ad arrivarci nel "impianto", nella preparazione etc? Invece di prendere i soliti elementi che fanno salire - o neanche - solo marginalmente la qualità della prima squadra, perché non investire quei soldi e creare incentivi per i migliori preparatori al mondo e farli venire da noi? Saremmo forse i primi a fare operazioni del genere e sicuramente con gli incentivi giusti per molti sarebbe affascinante venire da noi.

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Parlando di mercato - la butto lì; sarà una stupidaggine interstellare - ma ingaggiare un bel team di allenatori, preparatori top level olandese, spagnolo o tedesco per una o più delle nostre squadre giovanili ?? Io non esiterei ad investire su questo fronte: integrerei ogni nostro staff - a partire dalle squadre più piccole - con preparatori olandesi o spagnoli. (Chiaramente senza per questo sacrificare le qualità della preparazione italiana) La ricerca della qualità nei vivai etc va pure implementata in qualche modo concreto, no?...

 

Se non abbiamo la possibilità di arrivare al top europeo attraverso il calciomercato; perché non provare ad arrivarci nel "impianto", nella preparazione etc? Invece di prendere i soliti elementi che fanno salire - o neanche - solo marginalmente la qualità della prima squadra, perché non investire quei soldi e creare incentivi per i migliori preparatori al mondo e farli venire da noi? Saremmo forse i primi a fare operazioni del genere e sicuramente con gli incentivi giusti per molti sarebbe affascinante venire da noi.

innanzitutto perché i migliori preparatori al mondo non prendono 1500 euro al mese e non mi stupirei che non volessero venire qui ad allenare, con tutto il rispetto, i ragazzini

Poi, chi lo dice che olandesi e spagnoli sono i migliori preparatori al mondo? Il fatto che esordiscono presto? E che c'entra?

In questo paese si cura di meno la tecnica, ma è un'impostazione che, giusta o sbagliata, è voluta, per privilegiare il lato fisico. Non è che i nostri maestri di calcio siano tutti mentecatti

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Mango, sul fatto che ci sia una volontà di privileggiare il lato fisico hai sicuramente ragione. Cambiare certi patterns culturali e quindi metodi di allenamento non è un qualcosa che si fa in un giorno. Ma noi avremmo bisogno non solo di focalizzarci di più su aspetti tecnici ma - secondo me - avremmo bisogno proprio di un cambiamento culturale. In questi sistemi viscosi dove conta molto la tradizione, l'abitudine etc non è facile cambiare - ed infatti lo stiamo dicendo da 10 anni che bisogna cambiare metodi eppure non cambia mai nulla

Un modo per avviare un cambiamento generale potrebbe essere proprio quello di affidarci a professionisti stranieri. Evidentemente i migliori preparatori al mondo - e intendo i migliori preparatori per ragazzini - non prendono 1500 euro ma, ripeto, risparmiando un pochino (anche correndo qualche rischio) sul calciomercato ci permetterebbe senz altro di garantire una busta paga appetibile.

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