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Man of Destiny

Conferenza presentazione di Patrice Evra - EVRA: "Nessuna rivincita". MAROTTA: "Grande soddisfazione, lo volevamo a tutti i costi"

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E' il giorno di Patrice Evra. Al Media Center di Vinovo, si presenta il neo acquisto della Juventus. L'esterno francese risponderà alle domande dei cronisti, accanto all'amministratore delegato bianconero Giuseppe Marotta. Tuttojuve.com seguirà in diretta l'evento, riportando integralmente e in tempo reale tutte le dichiarazioni:

 

MAROTTA: "Buongiorno a tutti, grazie ancora una volta per aver aderito a questo nostro invito. Ormai sono frequenti questi inviti, speriamo che continuino anche nei prossimi giorni. E' la presentazione di un giocatore conosciuto, quindi non ha bisogno di una particolare presentazione: Patrice Evra. Devo manifestare da parte nostra una grandissima soddisfazione come club, perchè su Evra noi avevamo messo gli occhi da parecchio. lo volevamo assolutamente a tutti i costi, ci siamo riusciti con difficoltà semplicemente per il fatto che il Manchester United non se ne voleva privare. Quindi di questo bisogna dare atto al giocatore, alla grande professionalità dei suoi rappresentanti che hanno portati avanti una trattativa abbastanza difficoltosa. Quindi siamo riusciti a chiudere questa operazione con la definizione di un accordo tra noi e il Manchester United, come ben sapete dalle note dei comunicati stampa delle settimane precedenti. E con un accordo stipulato con lui della durata di due anni. Patrice Evra è nato nel 1981, maggio dell''81, quindi ha 33 anni, però ha dalla sua una grandissima esperienza che lo fa essere uno dei giocatori più carismatici dello scenario europeo, abbinato ad una grande classe che lo fa diventare uno dei migliori in circolazione. E' un ritorno in Italia perchè come sapete ha iniziato la sua attività calcistica in un calcio minore, però nel calcio italiano, con il Marsala, poi al Monza, per poi passare al Nizza, dopodichè al Monaco, dove è arrivato a disputare una finale di Champions League. Successivamente il grande balzo nel Manchester United, dove ha collezionato in partite ufficiali più di 13 gare. Col Manchester ha conquistato cinque titoli di campionati Nazionali, quindi di Premier League, una Champions League, dove ha avuto la possibilità di essere finalista per ben quattro volte, una col Monaco e tre con il Manchester United; e poi rappresenta un ruolo importante anche nella sua Nazionale, che è quella francese, con l'apparizione recente ai Campionati del Mondo. Non ho molto da aggiungere perchè come ho detto prima è un giocatore che è ben conosciuto. Devo dire che al di là delle sue capacità sportive, quindi agonistiche e tecniche, quello che ci ha portato anche a definire questa operazione, è un concetto comune che abbiamo noi e il Manchester, che è quello di voler vincere sempre. Quindi è una cultura che lui consoce benissimo e che noi cercavamo anche nei nuovi acquisti. L'abbiamo trovata in lui e anche in altri giocatori, per cui questo è un binomio tra le sue qualità e quella che poi è la nostra mission, cioè quella di arrivare a vincere dove possiamo... c'è stata appunto questa ottima combinazione e l'abbiamo sfruttata. Esprimo per cui ancora una volta soddisfazione e lascio la parola a voi per le domande di rito".

 

Parli in italiano?

EVRA: "Non lo so, può darsi".

 

Noi in Italia ci siamo tutti chiesti come un giocatore come te sia passato dalla Serie C e nessuno si sia accorto del tuo passaggio.

EVRA: "Innanzitutto io devo ringraziare l'Italia perchè è il Paese che mi ha veramente aperto le porte al mondo professionistico, al Marsala dico sempre che ho i miei ricordi più belli, perchè è vero che con il Man United ho vinto tutto, ma a Marsala ero un ragazzino di 17 anni ed era veramente come una famiglia. Dopo sono andato nel Monza, non ho giocato tanto. Ho incontrato i miei agenti, che per me sono come fratelli e mi hanno portato a Nizza. Poi da lì ho fatto Nizza, Monaco, Manchester United e oggi la Juventus".

 

Questa può essere anche una sorta di rinvicita per non essere stato compreso in Italia? E' vero che lei aveva fatto anche un provino col Toro e non era stato preso? Poi un suo commento sulla vicenda Tavecchio.

EVRA: "Spero di ricordarmi di tutte le domande (sorride, ndr). La prima, sì, è vero che ero nel Torino, avevo fatto una prova, ma mi volevano tenere. Ma c'era un osservatore del Marsala che mi ha detto se volevo tentare un'esperienza in Sicilia e firmare un contratto professionistico a 17 anni. Io sono saltato sull'occasione. Dopo ho iniziato la mia carriera al Marsala. No, non è una rivincita, per niente, io sono molto grato per quello che mi ha dato l'Italia, infatti adesso devo far vedere il giocatore che sono stato con lo United, lo devo dimostrare in Italia, soprattutto con la Juventus. Non è una rivincita, è solo una voglia di ringraziare il Paese che mi ha aperto le porte quando avevo 177 anni. Il razzismo è difficile da combattere, io ho già avuto qualche problema. Per me il razzismo è un po' ignoranza, io non mi fermo su questo, sono un umano, non sono nero, non sono bianco, non sono giallo, sono un essere umano. Io sono un uomo felice, poi se c'è della gente che vive ancora col razzismo, non è un mio problema".

 

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a rimetterti in gioco a 33 anni dopo aver vinto tutto allo United?

EVRA: "E' semplice, io volevo lasciare il Manchester per un motivo personale. Tre mesi prima della fine del campionato avevo chiesto al mio agente di iniziare a parlare con dei club. Quando c'era la Juventus, subito ho detto: questa è la scelta giusta, perchè per me la Juventus rappresenta veramente la cultura di vincere tutte le partite. Per me vincere tutte le partite non è una pressione, è una cosa normale. Se non sei pronto ad accettare le critiche, perchè non vinci, penso che non hai niente da fare in un club come la Juventus. Io ho questa cultura, l'ho fatto al Manchester e voglio farlo alla Juventus a tutti i costi".

 

In quale modo la Juve può tornare ad essere grande in Europa?

EVRA: "Penso che ci sia da lavorare, se avessi la chiave la darei subito. Però non è facile, non è facile. La Juventus ha avuto un po' di difficoltà l'anno scorso e l'anno prima, però quest'anno c'è voglia innanzitutto di rivincere il campionato, che non sarà facile: perchè io ho vinto il campionato tre volte di fila con il Manchester, ma vincere quattro volte di fila è molto più difficile. Già questa è una bela sfida. Poi in Champions la Juve deve andare tranquilla, serena, non fissarsi degli obiettivi, però andare il più lontano possibile, perchè nella Champions League sono andato quattro volte in finale, con un errore puoi perdere la partita, con un errore puoi vincere la partita. E' veramente una competizione bella da giocare, però veramente difficile. O la prendi subito per bene o avrai molta difficoltà. Però sono sereno su questo, speriamo di fare bene, non iniziamo a dire che vinceremo la Champions League, però daremo il massimo".

 

Per te ci sono problemi a giocare con il 3-5-2? A Marotta, visto che non c'è due senza tre, se dopo Coman ed Evra dobbiamo aspettarci Rabiot...

MAROTTA: "Per quanto mi riguarda Rabiot è un giocatore interessantissimo, peccato che sia di proprietà del Psg, quindi onetamente non so che cosa dire. Sicuramente è un giocatore che conosciamo benissimo, che i nostri osservatori hanno visto ripetutamente, ma non è il caso, perchè si tratta di un giocatore ormai conosciuto. Al di là di questo, è di proprietà del Psg, quindi in questo momento possiamo solo osservarlo".

 

Blanc ha detto che Rabiot può fare la fine di Coman...

MAROTTA: "Queste sono considerazioni che devono essere rivolte a loro, non a noi. Noi abbiamo agito nel rispetto dei regolamenti, quindi abbiamo sottoscritto un contratto con Coman, ma legittimamente".

EVRA: "Io ho iniziato con il 3-5-2 la mia carriera, anche in Nazionale: mi ricordo che Domenech, quando era il ct, giocavamo con il 3-5-2. Per me non è un problema. Alla fine con lo United ho sempre giocato con il 4-4-2, ma per me non è assoutamente un problema per i due sistemi".

 

Avevi parlato con Conte prima e con Allegri poi? Ti ha sorpreso il cambio di allenatore? Questo ti ha fatto riflettere un attimo?

EVRA: "Con Conte ho parlato prima dei Mondiali, voleva a tutti i costi che raggiungessi la Juve. Quando Conte mi ha chiamato mi ha fatto piacere, ma come ho detto la società è totalmente grande, c'è il direttore, ci sono i giocatori e penso che queste siano le cose più importanti. Quando è successo, mi ricordo che ero in vacanza e la novità mi ha un po' colpito, dicevo: ma come è possibile che un allenatore che ti voleva a tutti i costi sia andato via. Però alla fine, ognuno può decidere quello che vuole, ognuno è padrone del suo destino. Io non sono arrabbiato con Conte per niente. Alla fine io sono veramente contento della mia scelta, perchè vengo alla Juventus che ha una grande storia ed è un grande club. Dopo, ho riflettuto un po', ho pensato se la Juve non perdeva un po' di stabilità, ma alla fine no, perchè gli allenatori vengono e vanno via, la società rimane per sempre. Dopo ho parlato con Allegri, mi ha solo detto che era contento di raggiungere un club come la Jventus, alla fine la chiamata è durata due minuti".

 

A Manchester hai giocato con Nani. Ti piacerebbe rigiocare con lui?

EVRA: "Nani è un grande giocatore, ha avuto un po' dei periodi neri al Manchester, però per me è un campione. Per me è stato un privilegio giocare con Nani. Se la Juve è interessata, questo non è il mio campo, però posso solo dire che Nani è un grande giocatore e se dovesse venire alla Juve sarebbe un grande acquisto"

 

Alla Juve ritrovi Tevez. Come l'hai visto in questa sua prima stagione a Torino? L'hai visto più motivato?

EVRA: "Sì, penso che Carlitos sia un guerriero, mi ricordo quando è andato via dal Manchester per il City, mi faceva veramente vederlo con un'altra maglia. Ma alla fine quando ho visto quello che stava facendo con la Juve, sono stato molto felice per lui, perchè non solo sul campo, ma anche fuori dal campo siamo dei grandi amici. C'è un campione, c'è uno che ha sempre fame e diciamo che quando la squadra sta un po' dormendo lui la può svegliare anche solo con un pressing. Ha fatto anche tanti gol per la Juve. Quando mi ha visto, mi ha detto subito: Patrice, dobbiamo lavorare per raggiungere tutti gli obiettivi della Juve"

 

Hai detto di aver lasciato Manchester per motivi personali. Quali sono?

EVRA: "Personali (sorride, ndr). C'è la risposta".

 

Non è vero che il Manchester non aveva più fiducia in te?

EVRA: "No, assolutamente no. Il Manchester, per dire la verità, se avete visto, mi ha rinnovato l'opzione che avevo firmato quattro anni fa, per dire che volevano tenermi a tutti i costi. Ma io avevo detto che voevo andare via. Avevano molta fiducia in me, volevano farmi capitano ufficiale, anche se io l ero già stato molte volte con lo United. Ho parlato anche con Van Gaal, che era veramente deluso nel vedermi andare via. E' la mia scelta, non è perchè hanno preso un altro. Non c'entra per niente. Era difficile anche per la Juve perchè non volevano proprio lasciarmi andare via"

 

Romulo?

MAROTTA: "Tra oggi e domani Romulo sarà un giocatore della Juventus, domani il suo procuratore sarà qui a Torino".

 

Vidal è a Manchester per le visite mediche?

MAROTTA: "Ieri era qui".

 

tuttojuve.com

 

 

 

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L'arrivo e le prime parole:

 

 



 

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L'arrivo a Caselle:

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