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BeppeFurino

Il Topic del Jazz

Post in rilievo

Fela Kuti, Afrobeat! Ti consiglio il film-documentario su di lui "Finding Fela" :)

 

Da batterista ovviamente mi sono focalizzato piu' su Tony Allen, ha dato vita a tanti groove influenti. Inoltre cito Manu Dibango per quanto riguarda l'Afrobeat! :)

 

 

Goditi questo Cowboy Newyorkese: Joe Saylor :)

https://www.youtube.com/watch?v=7f4r4d7oabQ

 

https://www.youtube.com/watch?v=js-IYvJ8kAA

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In tutto il mondo oggi si celebra la Giornata Mondiale del Jazz promossa dall'UNESCO. Ci uniamo per festeggiare un genere musicale sinonimo di virtuosismo, trasversalità, impegno sociale ma anche e soprattutto della capacità della musica di unire popoli e nazioni!

 

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Ieri ho assistito ad un'ottima performance del Kenny Warner Trio.

 

Kenny Werner nato nel 1951 e cresciuto a New York, inizia a studiare classica ed e' un piccolo prodigio, gia' ad 11 anni una delle sue performance finisce in televisione. Studia alla Manhattan School of Music e si laurea con un Major in musica classica. La sua attitudine all'improvvisazione lo porta alla Berklee School of Music. Inizia a fare performance con un proprio trio nel 1981 e collabora con diversi musicisti (tra cui la Metropole Orchestra, Betty Buckleye Joe Lovano) ma nel 2000 inizia a lavorare con il bassista Johannes Weidenmuller e Ari Hoenig alla batteria fondando l'attuale trio. Nel 2004 pubblica inoltre il primo album per la Blue Note. Il suo ultimo lavoro e' "Melody".

 

Un gran concerto, un gran mix tra jazz, improvvisazione, musica classica e virtuosismi. La sezione ritmica composta da Weidenmuller e Hoenig si conferma una delle migliori in circolazione: si conoscono, si capiscono, lavorano come un tutt'uno. Ari Hoenig e' incredibile, lo vidi gia' per il progetto Punkbop (con Tigran Hamasyan al pianoforte), un fenomeno, vero fenomeno. Kenny Werner beh, che dire... Vidi una sua masterclass lo scorso anno (Effortless Mastery), mi impressiono' il suo modo di unire tecnica, melodie, sezioni ritmiche, il tutto solo al pianoforte. Integrato perfettamente nel trio.

 

 

Ecco un assaggio, suonata anche ieri, impressionante.

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Ieri ho assistito ad un'ottima performance del Kenny Warner Trio.

 

Kenny Werner nato nel 1951 e cresciuto a New York, inizia a studiare classica ed e' un piccolo prodigio, gia' ad 11 anni una delle sue performance finisce in televisione. Studia alla Manhattan School of Music e si laurea con un Major in musica classica. La sua attitudine all'improvvisazione lo porta alla Berklee School of Music. Inizia a fare performance con un proprio trio nel 1981 e collabora con diversi musicisti (tra cui la Metropole Orchestra, Betty Buckleye Joe Lovano) ma nel 2000 inizia a lavorare con il bassista Johannes Weidenmuller e Ari Hoenig alla batteria fondando l'attuale trio. Nel 2004 pubblica inoltre il primo album per la Blue Note. Il suo ultimo lavoro e' "Melody".

 

Un gran concerto, un gran mix tra jazz, improvvisazione, musica classica e virtuosismi. La sezione ritmica composta da Weidenmuller e Hoenig si conferma una delle migliori in circolazione: si conoscono, si capiscono, lavorano come un tutt'uno. Ari Hoenig e' incredibile, lo vidi gia' per il progetto Punkbop (con Tigran Hamasyan al pianoforte), un fenomeno, vero fenomeno. Kenny Werner beh, che dire... Vidi una sua masterclass lo scorso anno (Effortless Mastery), mi impressiono' il suo modo di unire tecnica, melodie, sezioni ritmiche, il tutto solo al pianoforte. Integrato perfettamente nel trio.

 

 

 

Ecco un assaggio, suonata anche ieri, impressionante.

Grande artista, è senza dubbio un'icona del pianismo del jazz moderno..( Avevo già menzionato l'artista a pagina 10 compreso il video che hai inserito. :) )

Una sua performance con Joe Lovano....1994

 

https://www.youtube.com/watch?v=_5JkHchubfY

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Grande artista, è senza dubbio un'icona del pianismo del jazz moderno..( Avevo già menzionato l'artista a pagina 10 compreso il video che hai inserito. :) )

Una sua performance con Joe Lovano....1994

 

Pardon, mi sono perso la tua precedente menzione a Kenny Werner, ma ho immaginato lo conoscessi :)

 

Ottima la performance che hai linkato con Joe Lovano! Tra l'altro pensavo di aver registrato la sua performance di domenica ma a quanto pare mi sono dimenticato di cliccare il tasto "rec", quindi nada, altrimenti avrei condiviso molto volentieri .ok

 

Ti consiglio (se non lo conosci già) di darti un'occhiata a Ronan Guilfoyle, bassista e fiore all'occhiello del jazz made in Ireland, nonchè direttore del mio college, appena arrivo a casa linko qualcosina :)

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Cuong Vu

Nato in Vietnam e attualmente stabilitosi a New York, Cuong Vu è considerato uno dei maggiori talenti della scena jazz americana.

Sicuramente uno dei trombettisti più interessanti degli ultimi anni, capace di passare con disinvoltura e classe dalle avanguardie creative della Grande Mela alla prestigiosa collaborazione con Pat Metheny, il musicista di origine vietnamita Cuong Vu porta a "Risonanze" il suo trio, un originale mix di jazz, rock alternativo, underground, musica elettronica e funk, sviluppato con grande successo nel disco "Come Play With Me" (Knitting Factory Records). Tromba, basso elettrico e batteria che dialogano a 360°, capaci di passare da atmosfere rarefatte a estatiche improvvisazioni funk, tessendo intrecci in cui l'elettronica si inserisce come un respiro in grado di unire atmosfere ovattate e improvvisi sussulti. Le traiettorie più stimolanti della musica di oggi passano anche di qui.

 

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Eccomi, allora Ronan Guilfoyle: nato nel 1958 e' una delle persone di spicco del panorama jazz irlandese. Il suo amore per il jazz lo porta ad aprire un jazz college in Irlanda, inizialmente non riconosciuto dagli organi competenti ma poi divenuto il principale centro dove poter prendere un degree in Jazz Perfromance; lavora strettamente con il Berklee Music College di Boston. Ronan ha collaborato negli anni con Joe Lovano, Dave Liebman, Kenny Werner, Larry Coryell e Brad Mehldau. Da sottolineare che suo fratello (Conor Guilfoyle) e' uno degli esponenti della musica afro-cubana irlandese e inglese.

 

 

Ecco una sua performance dall'ultimo lavoro "A Shy Going Boy"

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Klaus Doldinger è un sassofonista e compositore tedesco.Attivo nel mondo jazz e come autore di colonne sonore cinematografiche, si è formato al conservatorio di Düsseldorf. Nei primi tempi ha suonato, oltre al prediletto sax, il clarinetto ed il piano. Negli anni '50 ha preso parte a diversi progetti musicali come The Feetwarmers e Oscar's Trio, quest'ultimo incentrato sulla figura di Oscar Peterson. Il progetto a cui Doldinger si è dedicato maggiormente è il gruppo Passport, fondato nel 1971

 

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Weekend con gli Snarky Puppy.

Gli Snarky Puppy sono una band jazz fusion, progressive e funk proveniente da Brooklyn. Il leader di questo collettivo e' il bassista Michael League. Il collettivo e' composto da circa 40 musicisti che si alternano tra studio, tournee e i molteplici masterclass tenuti in ogni parte del mondo. La loro re-interpretazione di "Something" (brano di Brenda Russell) con Lalah Hathaway ha vinto un Grammy come miglior performance R&B.

 

Ecco un brano dall'album registrato ad Utrecht, in Olanda:

 

 

Ed ecco il brano vincitore del Grammy:

 

 

 

Enjoy .salve

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Il pianista svedese Jan Lundgren è stato invece abile ad entrare con determinazione nella categoria degli eccellenti ed innovativi precursori scandinavi: pianisti come Gunnar Svensson, Jan Johansson ed il più recente Bobo Stenson. La sua articolazione è decisa e definita, il suo fraseggio impeccabile, il suo senso del tempo ed il suo tocco del più alto calibro. Le sue esecuzioni fluide sono esaltanti e tuttavia rilassanti, percorrono diversi ambienti sonori grazie alle improvvisazioni contrastanti, e tengono viva l’attenzione di chi ascolta, ma allo stesso tempo lo lasciano respirare liberamente. Lundgren non cerca il colpo ad effetto, non si perde in virtuosismi, insiste invece sulle profondità e sui significati – in breve è uno strumentista completo. La sua gamma musicale incorpora le influenze contemporanee di musica classica, la canzone tradizionale svedese così come l’esteso vocabolario del jazz. All’inizio della sua carriera ha suonato con grandi nomi come Johnny Griffin, Benny Golson o Herb Geller, ma attualmente è sempre più concentrato sulle proprie radici, come si può chiaramente percepire nei brani da lui composti, dalle strutture armoniche e ritmiche complesse. Lo stile è diventato scarno ed essenziale, ma a guadagnarne è stata la maturità personale.

https://www.youtube.com/watch?v=MOc30tZqV5s

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Alfredo Rodríguez è un giovane e talentuoso pianista cubano, scoperto nel 2006 al Montreux Jazz Festival dal celebre musicista e produttore Quincy Jones. Da allora la fama di questo ragazzo, formatosi nel prestigioso conservatorio “Manuel Saumell” di L’Avana, è cresciuta notevolmente, anche grazie alla guida del suo mentore che ha prodotto nel 2010 il suo primo album “Sounds of space”. Virtuoso e versatile, Rodríguez riesce a fondere modernità e passato in ambito jazz, senza mai dimenticare gli studi classici e le proprie radici cubane. In pochissimi anni ha inanellato una serie di eccellenti collaborazioni e ha condiviso il palco dei più grandi festival internazionali insieme a vere proprie leggende del jazz del calibro di Wayne Shorter, Herbie Hancock e McCoy Tyner.

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Andrea Pozza - Pianista - Compositore Nato a Genova il 17/10/1965

Giovanissimo inizia lo studio del pianoforte dedicandosi contemporaneamente al jazz e alla musica classica. Si diploma al conservatorio N.PAGANINI di Genova. Debutta al Louisiana Jazz Club di Genova a soli 13 anni ed è l'inizio di una intensa attività concertistica che gli darà l'opportunità di collaborare con grandi musicisti americani sia in clubs che in festivals in Italia e all'estero.

Si diploma di Pianoforte conseguito al Conservatorio Nicolò Paganini di Genova sotto la guida del M.ro Franco Trabucco nell'anno scolastico 1986/1987

Premi, concorsi e riconoscimenti nell' ambito del Jazz:

- E' stato scelto da una giuria internazionale per far parte dell'orchestra di giovani talenti del jazz europeo di Rai/Radiouno nel 1980.

- Quinto classificato alla Coppa Del Jazz 1985 della Rai-Radiotelevisione Italiana col suo trio

- Primo classificato come compositore al Gran premio del jazz patrocinato dalla AICS, dalla Regione Valle d'Aosta i cui premi erano sponsorizzati dalla SIAE, nel 1992.

Dall' età di diciassette anni svolge attività concertistica nell'ambito della musica jazz in Italia e all'estero.

Ha suonato con i più importanti musicisti della scena jazzistica italiana ed internazionale.

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EJ Strickland è uno dei batteristi più in gamba e richiesti della sua generazione, spesso in tandem col fratello gemello Marcus. Ma oltre ad essere un musicista talentuoso dallo stile personale e riconoscibile, una versione più asciutta e funky di Jack DeJohnette, Lenny White e Al Foster, EJ è pure un leader e compositore di tutto rispetto.E' uno dei più apprezzati batterista del panorama americano.

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Gli Kneebody sono una band americana formata nel 2001 e composta da: Adam Benjamin alle tastiere, Shane Endsley alla tromba, Ben Wendel al sassofono, Kaveh Rastegar al basso e Nate Wood alla batteria. Hanno all'attivo 10 album (di cui 7 in studio, 3 dal vivo ed una collaborazione con il noto producer Daedalus)

 

La loro miscela e' un jazz moderno con influenze funk, fusion e hip-hop.

 

Ecco una loro performance:

 

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Ormai prossimo ai 40 anni e quindi alla piena maturità umana ed artistica, Jeremy Pelt è da tempo considerabile uno dei trombettisti di punta nel mondo del jazz, per quanto la scena attuale non sia certo priva di giovani rampanti, afro-americani e non, che possono tranquillamente competere con lui: da Ambrose Akinmusire a Christian Scott, da Sean Jones a Marquis Hill, da Etienne Charles a Jason Palmer, da Avishai Cohen a Adam O’Farrill, da Keyon Harrold a Maurice Brown...

 

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Il quarantaquattrenne Vijay Iyer e' un pianista americano. Nato da genitori indiani emigrati negli States, inizia a suonare il violino alla tenera eta' di 3 anni, ricevendo 15 anni di studi di musica classica occidentale. Inizia a suonare il piano durante la sua infanzia e nonostante gli insegnamenti di violino, impara a suonare il piano completamente a orecchio e da autodidatta. Si laurea in matematica e fisica alla Yale University, si accinge a prendere un dottorato in fisica in California ma la sua passione per la musica lo spinge ad esibirsi con ensemble sempre piu' importanti (tra cui l'ensemble del batterista Donald Bailey) e addirittura a cambiare indirizzo del suo dottorato assemblando un dottorato focalizzato sulla music cognition. Conta oltre una trentina di collaborazioni importanti con gente del calibro di Steve Coleman, Karsh Kale, DJ Spooky, Pamela Z, Butch Morris e Rudresh Mahanthappa. Forma un suo trio gia' a meta' degli anni 90, ma solo negli ultimi anni si assesta con Stephan Crumb al contrabbasso e Marcus Gilmore alla batteria, pubblicando l'acclamato "Accelerando".

 

 

Il sound proposto da Vijay Iyer e' un jazz classico intriso di influenze provenienti da musica classica mentre le composizioni richiamano un utilizzo moderno di certe scale ed accordi (molto simile ad artisti contemporanei come Avishai Cohen).

 

https://www.youtube.com/watch?v=_4AQceOzhdk

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Il quarantaquattrenne Vijay Iyer e' un pianista americano. Nato da genitori indiani emigrati negli States, inizia a suonare il violino alla tenera eta' di 3 anni, ricevendo 15 anni di studi di musica classica occidentale. Inizia a suonare il piano durante la sua infanzia e nonostante gli insegnamenti di violino, impara a suonare il piano completamente a orecchio e da autodidatta. Si laurea in matematica e fisica alla Yale University, si accinge a prendere un dottorato in fisica in California ma la sua passione per la musica lo spinge ad esibirsi con ensemble sempre piu' importanti (tra cui l'ensemble del batterista Donald Bailey) e addirittura a cambiare indirizzo del suo dottorato assemblando un dottorato focalizzato sulla music cognition. Conta oltre una trentina di collaborazioni importanti con gente del calibro di Steve Coleman, Karsh Kale, DJ Spooky, Pamela Z, Butch Morris e Rudresh Mahanthappa. Forma un suo trio gia' a meta' degli anni 90, ma solo negli ultimi anni si assesta con Stephan Crumb al contrabbasso e Marcus Gilmore alla batteria, pubblicando l'acclamato "Accelerando".

 

 

Il sound proposto da Vijay Iyer e' un jazz classico intriso di influenze provenienti da musica classica mentre le composizioni richiamano un utilizzo moderno di certe scale ed accordi (molto simile ad artisti contemporanei come Avishai Cohen).

 

Carissimo è uno dei miei preferiti, insieme a Bobo Stenson e all'onnipotente Keith Jarrett.. E' già presente da tempo nel topic. Credo che ti sei perso diversi artisti nelle 18 pagine, forse sono troppi.... :d

 

Nel frattempo un nuovo asso:

Oltre ad essere uno dei migliori trombonisti sulla piazza, e prova ne sia una carriera lunghissima e variegata che lo ha visto al fianco di Art Blakey, Dave Holland, Steve Coleman e moltissimi altri, Robin Eubanks è pure un rinomato professore di musica per il prestigioso Oberlin College. Per ‘More Than Meets The Ear’ Eubanks si è preso un anno di pausa dall’insegnamento, con lo scopo riarrangiare in chiave orchestrale nove brani scritti nell’ultimo trentennio.

 

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Carissimo è uno dei miei preferiti, insieme a Bobo Stenson e all'onnipotente Keith Jarrett.. E' già presente da tempo nel topic. Credo che ti sei perso diversi artisti nelle 18 pagine, forse sono troppi.... :d

 

Accidenti, chiedo scusa! Stamattina mi sono proprio dimenticato di cercare se era già presente nel topic, stavo mandando in loop un suo disco e ho scritto di getto sefz

 

Interessantissima la sua svolta nella carriera comunque, a prova di come la musica ti possa trascinare fino a questo punto .ok

 

Ottimo post su Robin Eubanks carissimo, sempre un piacere leggere i tuoi post .salve

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Kamasi Washington (nato a Los Angeles nel 1981) e' un sassofonista americano. Frequenta diverse scuole di musica e si iscrive alla UCLA laureandosi in "Ethnomusicologia". Nonostante la giovane eta' ha gia' al corrente numerosissime collaborazioni in ambito jazz (Kenny Burrell, Billy Higgins, Gerald Wilson, Horace Tapscott, Herbie Hancock, Wayne Shorter), in ambito hip-hop (Snoop Dogg, Nas, Kendrick Lamar), funk (Chaka Khan, Thundercat, Lauryn Hill). Ottimo compositore e produttore, attivo soprattutto nell'etichetta californiana Brainfeeder focalizzata sulla nuova scuola jazz, funk ed elettronica eclettica. Ha all'attivo un album da solista, The Epic, uscito lo scorso anno e acclamato dalla critica. L'album e' di una durata di 3 ore e contiene 3 volumi. Lo stile e' un ritorno al jazz classico, l'influenza moderna e le collaborazioni all'interno dell'album rendono il lavoro accessibile a tutti ma allo stesso tempo rimarcano i vari virtuosismi presenti di Kamasi. Notevolissimo il remake di Claire de Lune di Debussy all'interno del terzo volume.

 

Ecco uno dei miei pezzi preferiti da "The Epic":

 

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Aruan Ortiz è un pianista, produttore, insegnante e pluripremiato compositore di fama internazionale.

Il BET Jazz parla di Aruan come “L’ultimo talento cubano approdato negli Stati Uniti” ma lui si definisce semplicemente come “una persona curiosa che ama la musica”. Gli studi come violista classico, oltre che pianista lo hanno portato a spaziare nella composizione musicale, inserendo elementi di musica classica contemporanea nei ritmi afro-cubani ma mantenendo l’improvvisazione come base per le sue composizioni.

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Pianista dallo stile sobrio ed elegante, Danny Grissett si è fatto conoscere in primo luogo per la lunga militanza nel quintetto di Tom Harrell, con cui ha inciso diversi ottimi album, nonché al fianco di Jeremy Pelt, Jimmy Greene, Lage Lund e molti altri. Può vantare anche una consistente discografia da leader.

https://www.youtube.com/watch?v=DH7O2sO4e2I

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Ali Jackson è noto innanzitutto per essere il batterista di Wynton Marsalis da oltre dieci anni, nel quintetto come nell’orchestra. Come tutti i musicisti scoperti da Marsalis, si tratta di un grande talento, con uno stile caratterizzato dal sapiente uso di poliritmi e colori che rendono le parti di batteria quasi melodiche, per non dire cantabili.

 

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Freddie Hubbard è considerato uno dei più grandi trombettisti jazz di tutti i tempi, un autentico caposcuola.

Trombettista dotatissimo, cresce sicuramente a pane e Clifford Brown con dentro Fats Navarro. Il suo modo di suonare ha fatto vera e propria scuola, mostrando a chi è venuto dopo di lui tutte le possibilità che la tromba offre. Un grande virtuoso con una tecnica e una velocità che pochi ancora oggi hanno eguagliato. Eccellente compositore dalla discografia sconfinata, ha attraversato e contribuito a varie epoche del jazz: dal Bop all’Hard Bop per poi proseguire nel Post Bop, nella Fusion e nel Jazz-Funk. Il suo suono cristallino e molto “presente” rimane il suo marchio di fabbrica.

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Freddie Hubbard è considerato uno dei più grandi trombettisti jazz di tutti i tempi, un autentico caposcuola.

Trombettista dotatissimo, cresce sicuramente a pane e Clifford Brown con dentro Fats Navarro. Il suo modo di suonare ha fatto vera e propria scuola, mostrando a chi è venuto dopo di lui tutte le possibilità che la tromba offre. Un grande virtuoso con una tecnica e una velocità che pochi ancora oggi hanno eguagliato. Eccellente compositore dalla discografia sconfinata, ha attraversato e contribuito a varie epoche del jazz: dal Bop all’Hard Bop per poi proseguire nel Post Bop, nella Fusion e nel Jazz-Funk. Il suo suono cristallino e molto “presente” rimane il suo marchio di fabbrica.

 

Red Clay e' un capolavoro :)

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