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Il Topic degli Sport Invernali

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Dominik Paris trionfa nel superG di Kitzbühel!

 

Come due anni fa quando vinse la discesa sulla Streif, Dominik Paris nel superG maschile di Coppa del Mondo di Kitzbühel ha dimostrato che dall’Hausbergkante in poi se sta bene può fare la differenza e oggi l’ha fatta.

L’altoatesino della Val d’Ultimo coglie la sua quarta vittoria in Coppa del Mondo in carriera, l’ultima era stata quella di Lake Louise del 30 novembre 2013, ma è la prima in superG, specialità nella quale prima di questa stagione non era mai stato nei primi dieci e invece nelle tre gare precedenti di questo inverno è stato terzo, quinto e secondo. Paris è il settimo a trionfare a Kitzbühel sia in discesa sia in superG dopo Günther Mader, Hermann Maier, Stefan Eberharter, tutti austriaci, lo statunitense Daron Rahlves e gli svizzeri Didier Cuche e Didier Défago.

Il trionfo di oggi, il secondo di quest’inverno per l’Italia nella Coppa del Mondo maschile e il primo in assoluto nel superG di Kitzbühel, è stato favorito anche dalla tracciatura “da discesa” sul ripidissimo schuss finale da parte dell’allenatore norvegese per favorire Kjetil Jansrud che però è finito settimo mentre Paris, come detto, ha fatto la differenza precedendo di soli 6 centesimi l’austriaco Matthias Mayer, campione olimpico di discesa, e di 34 centesimi l’altro austriaco Georg Streitberger, che torna sul podio di questa specialità dopo il medesimo piazzamento ottenuto a Lake Louise il 1° dicembre 2013.

Streitberger comunque è al miglior risultato stagionale, così come il francese Adrien Théaux, che in una stagione finora negativa si piazza quarto a 51 centesimi, e come l’uomo delle Olimpiadi, lo statunitense Andrew Weibrecht, quinto, sesto un altro austriaco, Otmar Striedinger, settimo, come detto, Jansrud, ottavo il primo degli svizzeri, Patrick Küng, nono un ottimo Christof Innerhofer, decimi ex-aequo lo svizzero Didier Défago e l'austriaco Max Franz.

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Sci di Fondo: Rientro vincente di Astrid Jacobsen a Rybinsk.

 

Chi si aspettava che con le assenze delle sue donne migliori la Norvegia potesse essere battuta rimarrà deluso. Nella 10 Km a tecnica libera di Rybinsk infatti torna alla vittoria Astrid Jacobsen, che precede Elisabeth Stephen e Stefanie Böhler.

Jacobsen, che a causa di problemi di salute aveva partecipato sinora solamente alla prova multistage di Lillehammer, dimostra di essere nuovamente in forma, facendo segnare il miglior tempo sin dal primo intermedio e non cedendo nulla nel finale. Per la 28enne (compleanno festeggiato ieri) si tratta della vittoria numero 6 all-inclusive della carriera, la numero 4 in gare di Coppa del Mondo, la seconda sulle nevi di Rybinsk dopo quella ottenuta in una 15 Km a skating con partenza in linea il 15 Dicembre 2007. Jacobsen si mette così alle spalle un 2014 difficilissimo non solo da un punto di vista strettamente sportivo e consente alla Norvegia di arrivare a quota 27 successi consecutivi in gare individuali di primo livello nello sci di fondo femminile.

Secondo posto per Elisabeth Stephen, per la prima volta sul podio in una gara di Coppa del Mondo. La statunitense infatti aveva centrato due volte la top-three solamente nella scalata al Cermis, ma al di fuori di tappe di eventi multistage non aveva mai fatto meglio del quinto posto. Terza è Stefanie Böhler, alla quale il contesto di Rybinsk piace parecchio visto che l’unico podio della carriera lo aveva conquistato su queste nevi sei anni fa. La tedesca grazie ad un buon finale resiste al rientro di Yulia Tchekaleva, quarta e migliore delle russe padrone di casa, e supera una Kristin Størmer Steira che, al rientro dopo la frattura al bacino patita in autunno, dimostra di essere ancora lontana dalla miglior condizione per poter competere sulla distanza, chiudendo quinta dopo essere rimasta in zona podio fino all’ultimo intermedio.

 

Cologna fa piangere la Russia nella 15 Km di Rybinsk.

 

Nella 15 Km a tecnica libera di Rybinsk, Dario Cologna conquista la sua prima vittoria stagionale in Coppa del Mondo precedendo ben quattro russi.

La Russia porta bene al grigionese, che dopo le due medaglie d’oro conquistate a Sochi l’anno scorso, si impone per la prima volta sulle nevi di Rybinsk. Cologna, partito per ultimo, prende il comando della situazione dopo soli 3,5 Km e lo conserva sin sul traguardo, andando a conquistare la vittoria numero 25 all-inclusive della carriera, la numero 12 in Coppa del Mondo.

L’elvetico fa piangere il pubblico di casa, in quanto alle sue spalle si piazzano ben quattro russi. Secondo è Evgeniy Belov, al quarto podio della carriera, ma al quale sfugge ancora la prima affermazione; per lui è comunque una conferma dopo l’eccellente Tour de Ski. Terzo è invece Sergey Ustiugov, che sale per la prima volta sul podio in una gara distance grazie ad un finale strepitoso che gli consente di scavalcare Alexander Legkov, quarto ed in ripresa dopo una prima parte di stagione estremamente deludente. Completa il poker russo di battuti Stanislav Volzhentsev, mai così bravo in una gara a skating visto che parliamo di uno specialista della tecnica classica.

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Biathlon: Darya Domracheva vince la sprint di Anterselva davanti a Kaisa Mäkäräinen. Karin Oberhofer 5^.

 

La sprint femminile di Anterselva torna a riproporre con prepotenza il leitmotiv della stagione 2014-'15, ovvero la superiorità assoluta di Darya Domracheva e Kaisa Mäkäräinen, quest'oggi autrici di una gara a parte, nei confronti del resto del mondo.

Il successo è stato conquistato con merito dalla bielorussa, autrice del miglior tempo nel fondo e capace di coprire tutti i bersagli. Peraltro la ventottenne di Minsk non concludeva pulita al poligono due sprint consecutive dal marzo 2010.

La finlandese ha invece commesso un errore ed è stata battuta di 26"9. Tuttavia va rimarcato come la trentaduenne di Ristijärvi abbia massimalizzato il proprio potenziale poiché, anche se non avesse dovuto imboccare l'anello di penalità, difficilmente avrebbe primeggiato. Inoltre la suomalainen sale per la prima volta sul podio nell'anno solare 2015.

È invece una "prima volta" nella top-three in senso assoluto per Laura Dahlmeier. La talentuosa tedesca ha confermato che il suo processo di crescita non è stato interrotto dall'infortunio alla caviglia patito nel mese di agosto. La bavarese ha pagato 50"4 da Domracheva e ha guadagnato il podio facendo meglio della sorprendente Jana Gerekova, alfine quarta, nel giro conclusivo.

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Alexis Pinturault vince per il secondo anno di fila la combinata di Kitzbühel.

 

Per il secondo anno consecutivo Alexis Pinturault trionfa nella combinata di Kitzbühel, ultima località ad abbandonare il format classico della gara multipla e che proprio l’anno scorso ha adottato per la prima volta la formula attuale superG più una manche di slalom in notturna.

Il francese, quarto miglior tempo parziale, ha preceduto di 69 centesimi l’austriaco Marcel Hirscher che gli ha comunque mangiato in una manche 62 centesimi, secondo miglior tempo parziale. Per Pintu arriva finalmente il primo successo stagionale, l’ottavo in assoluto in Coppa e il terzo nella specialità multipla, per Hirscher si tratta di un miglioramento di un gradino rispetto a un anno fa quando fu terzo, preceduto anche dallo statunitense Ted Ligety che stamattina è finito fuori in superG, ma Marcel era stato secondo anche nella supercombinata di Val d’Isère dell’11 dicembre 2009.

Gradino più basso del podio, come a Beaver Creek il 29 novembre 2007, per il ceco Ondrej Bank, che sta sciando benissimo in discesa e che ha sfruttato al meglio le sue doti di buon slalomista arrivando a 94 centesimi di distacco da Pinturault e beffando per soli 3 centesimi il croato Ivica Kostelić che già assaporava la ripetizione del terzo posto di Wengen. Quinto e sesto coloro che nella gara multipla del Lauberhorn erano stati rispettivamente secondo e primo, il francese Victor Muffat-Jeandet, miglior tempo parziale tra le porte strette, e lo svizzero Carlo Janka.

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Lara Gut risorge trionfando nella discesa di St. Moritz.

 

Lara Gut sente profumo degli imminenti Mondiali, o meglio, della pista Raptor di Beaver Creek dove l’anno scorso ha vinto due volte, e si inventa una grande gara sulle nevi quasi di casa a St. Moritz trionfando nella discesa femminile di Coppa del Mondo nella località dell’Alta Engadina dove salì per la prima volta sul podio (in discesa) e dove vinse la sua prima gara di Coppa (in superG) nel 2008.

Sulla pista che ospiterà i Mondiali del 2017 la 23enne ticinese è stata strepitosa nella parte bassa, la più difficile, e ha preceduto di 32 centesimi la sua grande amica austriaca Anna Fenninger. Lara è alla 12a vittoria in carriera in Coppa del Mondo, la seconda stagionale dopo quella nel superG di Lake Louise, la quarta in discesa, mentre per Anna questa specialità continua a essere tabù dato che col piazzamento di oggi ha messo insieme quattro secondi e tre terzi posti, la 25enne del Salisburghese si consola salendo al secondo post nella generale di Coppa del Mondo.

Clamorosamente terza a 58 centesimi da Gut ma chiaramente favorita dall’assenza di vento che invece c’è stato per quasi tutte le altre l’ungherese Edit Miklos, romena di nascita che si allena in Austria da tanti anni, per lei è il miglior risultato in carriera, prima d’ora era stata quinta sempre in discesa e sempre in Svizzera ma a Crans Montana lo scorso 2 marzo. E Lindsey Vonn? La statunitense era in linea col tempo di Lara, poco dietro, ma è andata in rotazione nella parte più difficile e si è praticamente fermata accusando oltre 2 secondi di distacco finendo ventitreesima ma resta comodamente in testa alla graduatoria di specialità. Male anche la leader di Coppa del Mondo, la slovena Tina Maze, diciottesima.

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Sci di Fondo: Pellegrino, tris regale! Suo anche il pettorale rosso.

 

Federico Pellegrino centra un tris mai riuscito a nessuno imponendosi nella Sprint a tecnica libera di Rybinsk davanti ai russi Sergey Ustiugov e ad Andrey Parfenov, prendendo anche la leadership nella classifica di specialità.

La terza vittoria stagionale ed in carriera di Pellegrino è a suo modo storica. Nessuno infatti prima di lui era mai riuscito a vincere tre sprint a tecnica libera consecutive in gare di primo livello. Il parco degli avversari, specie in Val Monastero, non era al top, tuttavia questa impresa resterà negli annali. Oggi il valdostano conferma una volta di più di essere in forma smagliante vincendo con disinvoltura batteria e semifinale, trionfando anche nell’atto conclusivo precedendo quattro russi, beffati come ieri.

I padroni di casa devono dunque nuovamente inchinarsi ad un forestiero, occupando le posizioni che vanno dalla seconda alla quinta per il secondo giorno consecutivo. Piazza d’onore per Sergey Ustiugov, ragazzo completo ed in forte crescita che potrà a breve lottare per qualcosa di importante anche a livello generale. Terzo è invece Andrey Parfenov, ventisettenne sinora protagonista nella Eastern Europe Cup ed al primo podio in carriera in una gara di Coppa del Mondo. Quarto è Nikita Kriukov, al miglior risultato stagionale, quinto invece colui che poteva essere considerato il favorito della vigilia, Alexey Petukhov. Completa il quadro dei finalisti il miglior norvegese Emil Iversen.

 

Jennie Öberg più forte di una caduta, interrotto il dominio norvegese.

 

La svedese Jennie Öberg vince la Sprint a tecnica libera di Rybinsk davanti a Natalia Matveeva e a Laurien Van Der Graaff, interrompendo la serie record di 27 successi della Norvegia

Öberg, ragazza giovane ma non giovanissima (25 anni per lei) che in Coppa del Mondo non era mai riuscita a giungere all’atto conclusivo di una sprint, si dimostra in ottima forma sin dalle qualificazioni, vinte abbastanza agevolmente. In batteria però la sua avventura sembra destinata a concludersi malamente in seguito ad una caduta dovuta ad un contatto con Van Der Graaf. La svedese però riesce a rialzarsi, a riagguantare le sue avversarie e a concludere seconda, ottenendo l’accesso per le semifinali. Qui prima ed in finale poi si dimostra la più forte, andando a vincere per la prima volta in carriera e ponendo fine ad una serie di 27 vittorie consecutive della Norvegia in gare di primo livello di sci di fondo femminile.

Secondo posto per Natalia Matveeva, che sulle nevi di casa riesce a riassaporare la gioia del podio tre anni esatti dopo l’ultima volta: era il 21 Gennaio 2012 e la russa fu battuta da Kowalczyk e Bjørgen nella Sprint a tecnica classica di Otepää. Terza è invece Laurien Van Der Graaff, beffata al fotofinish da Matveeva, ma comunque capace di ottenere il suo miglior risultato stagionale. Completano il lotto delle finaliste l’altra russa Anastasia Dotsenko quarta, la statunitense Jessica Diggins quinta e l’unica norvegese in gara Silje Øyre Slind sesta.

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Nella minidiscesa di Kitzbühel Dominik Paris beffato per soli 2/100 da Kjetil Jansrud!

 

Dominik Paris a un passo dal clamoroso bis a Kitzbühel, solo Kjetil Jansrud glielo nega nella discesa maschile di Coppa del Mondo sulla Streif dimezzata. La gara è cominciata con due ore di ritardo a causa della nebbia che arrivava fino alla zona dell’Hausbergkante, poi è arrivata la neve e si è deciso di partire dal salto Seidlalm a metà percorso tanto che i migliori hanno impiegato meno di un minuto per completare la loro prova. Dato a margine: solo una volta negli ultimi quattro anni questa gara si è disputata sulla Streif “vera” e cioè nel 2013, e fu proprio Paris a vincere. Questo la dice lunga sulla voglia, o forse l’obbligo, degli organizzatori di mandare comunque in onda uno spettacolo tecnicamente molto più povero di quanto sarebbe con la pista “vera” per accontentare comunque le migliaia di persone e le decine di vip presenti. Tanto per dire, i primi 26 sono racchuisi in 96 centesimi, un dato che si commenta da sé.

Tornando alla gara, Jansrud ha beffato Paris nel tratto finale proprio dove ieri l’altoatesino della Val d’Ultimo aveva fatto la differenza: sulla ripidissima traversa dopo l’Hausbergkante Dominik è stato il più stretto di tutti ma questo a scapito della velocità sullo schuss finale sul quale invece Jansrud è arrivato un proiettile beffando l’azzurro e centrando il quinto successo stagionale, il terzo in discesa, l’ottavo in assoluto in Coppa del Mondo, il quarto in discesa. Paris è al decimo podio in Coppa, il sesto stagionale.

Secondo podio dell’inverno invece per il francese Guillermo Fayed che era stato secondo a Lake Louise il 29 novembre e che oggi è terzo a 21 centesimi, i tre sono anche in testa alla classifica di specialità con Jansrud che ha 127 punti di vantaggio su Paris e 169 su Fayed, il norvegese in slalom si avvicina a 82 punti da Marcel Hirscher ma nello slalom di domani dovrà fatalmente riallontanarsene domani nello slalom, sempre che l’austriaco non sbagli.

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Biathlon: Simon Schempp vince l'inseguimento e scrive la storia di Anterselva: è il primo a imporsi 4 volte di fila.

 

Simon Schempp partiva con i favori del pronostico nell'inseguimento maschile di Anterselva dove, se avesse primeggiato, avrebbe scritto una pagina di storia della località altoatesina. La memorabile affermazione è alfine stata conquistata, seppur al fotofinish.

Infatti il ventiseienne del Baden-Württemberg ha mancato un bersaglio in ognuno dei primi due poligoni, ritrovandosi così in compagnia di Simon Eder, Ole Einar Bjørndalen e Benjamin Weger all'inseguimento della lepre Evgeny Garanichev, perfetto invece a terra.

Il russo ha commesso un errore al primo tiro in piedi da cui al contrario il tedesco, l'austriaco e il norvegese sono usciti puliti. Lo svizzero dal canto suo ha sbagliato tre volte sprofondando nelle retrovie. Si è pertanto formato al comando un quartetto, rimasto tale anche dopo l'ultimo poligono dove nessuno è finito nell'anello di penalità.

Nel giro finale Garanichev ha sovente fatto il ritmo, ma in vista del traguardo è stato Eder a dar fuoco alle polveri. Schempp è riuscito a rimanere sulle code dell'ormai trentaduenne di Saalfelden per poi averne ragione in volata.

Il teutonico porta a tre le sue vittorie consecutive in stagione, ma soprattutto sale a quota 4 successi di fila ad Anterselva, un'impresa mai riuscita a nessuno nella storia, settore femminile compreso. Bjørndalen si è fermato tre volte a quota 3, raggiunta in un'occasione anche da Magdalena Forsberg. Certo i 15 successi di Bjørndalen sono ancora molto lontani, ma da oggi Schempp è entrato a pieno titolo tra i "grandi" di Antholz.

Tornando alla gara odierna, il podio è stato completato da Garanichev mentre Bjørndalen ha dovuto alzare bandiera bianca, accontentandosi del quarto posto. Prova positiva per Martin Fourcade che, trovando lo shoot-out, ha recuperato venti posizioni e chiuso in quinta piazza. Al contrario giornata da dimenticare per Anton Shipulin, oggi tredicesimo a causa di 3 bersagli mancati a terra.

 

Darya Domracheva straripante: domina l'inseguimento di Anterselva.

 

Prosegue l'eccellente momento di Darya Domracheva che, dopo aver vinto con autorevolezza la sprint di venerdì, si è imposta con ancor più margine nell'odierno inseguimento di Anterselva.

La bielorussa ha sempre mantenuto almeno 20" di vantaggio sull'inseguitrice più vicina e ha gestisto magistralmente la competizione poiché, forte di un ampio margine sulle avversarie, non ha mai forzato oltremisura sugli sci stretti, arrivando così sempre lucida al poligono, dove non ha concesso quasi niente.

Se la ventottenne di Minsk si è involata verso il successo con apparente facilità irrisoria, alle sue spalle c'è stata grande lotta. La piazza d'onore è andata a sorpresa a Daria Virolaynen, figlia di Anfisa Reztsova, l'ultima biathleta russa capace di conquistare la Sfera di cristallo.

La moscovita, cresciuta prepotentemente di colpi nell'ultimo anno solare, ha festeggiato nel migliore dei modi il suo ventiseiesimo compleanno recuperando nove posizioni grazie a una prestazione convincente sia al tiro che sugli sci.

Il podio è stato completato da Kaisa Mäkäräinen. La finlandese si è rivelata troppo fallosa in piazzola (ben 5 errori), ma è riuscita ad arpionare la terza posizione grazie a un poderoso lunghissimo sprint finale in cui ha avuto ragione della tedesca Franziska Hildebrand. Quinta piazza per una Marie Dorin Habert da applausi, per la quale il ritorno sul podio appare solo questione di tempo.

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Sci di Fondo: Nello Skiathlon Maxim Vylegzhanin regala l’unico trionfo alla Russia nella tre giorni di Rybinsk.

 

Maxim Vylegzhanin raddrizza una stagione sinora deludente trionfando nello Skiathlon di Rybinsk davanti a Dario Cologna e a Matti Heikkinen.

Nel segmento a tecnica classica, gli specialisti del passo alternato provano a scremare il gruppo: attaccano Bessmertmykh, Volzhentsev ed i nostri De Fabiani e Nöckler, ma il loro tentativo di fuga si spegne praticamente subito. Il gruppo procede così compatto non solo fino al cambio di tecnica, ma fino agli ultimi 3 Km, quando Dario Cologna, Matti Heikkinen e Maxim Vylegzhanin se ne vanno, giocandosi i tre posti sul podio. In volata il russo è il più brillante, andando a vincere agevolmente davanti all’elvetico e al finlandese.

Il 32enne di Udmurtiya riscatta così una stagione estremamente deludente, visto che prima di oggi aveva ottenuto un nono posto come miglior piazzamento. Per Vylegzhanin si tratta della vittoria numero 6 all-inclusive della carriera, la numero 4 in Coppa del Mondo, tutte ottenute in prove con partenza in linea. Dopo due gare in cui occupano le posizioni dalla seconda alla quinta, arriva così finalmente anche l’unica vittoria della Russia in questa tre giorni sulle nevi amiche di Rybinsk.

Dopo il successo di venerdì nella 15 Km, deve rinunciare alla doppietta Dario Cologna, battuto per la prima volta dopo quattro successi consecutivi in uno Skiathlon. Primo podio stagionale invece per Matti Heikkinen, il cui programma di avvicinamento ai mondiali sta procedendo a gonfie vele; il finlandese, così come i suoi connazionali, sarà uno degli outsider in tutte le gare distance a Falun.

 

Yulia Tchekaleva riporta alla vittoria la Russia dopo cinque anni.

 

Vincedo lo Skiathlon di Rybinsk, Yulia Tchekaleva pone fine ad un digiuno che per la Russia femminile dello sci di fondo durava cinque anni. La accompagnano sul podio Martine Ek Hagen e Riitta-Liisa Roponen.

Dopo tre secondi e due terzi posti, la Russia fa bottino pieno nell’ultima giornata di gare a Rybinsk. Dopo il successo di questa mattina di Maxim Vylegzhanin fra gli uomini, è Yulia Tchekaleva che conquista nello Skiathlon femminile la sua prima vittoria in carriera, riportando la Russia femminile sul gradino più alto del podio in una gara individuale di primo livello dopo cinque anni dal successo di Natalia Korosteleva nella Sprint di Praga del Tour de Ski.

Decisivi i primi metri del segmento di gara a tecnica libera, quando Tchekaleva, arrivata al cambio materiali in compagnia di Astrid Jacobsen, Martine Ek Hagen, Kerttu Niskanen e Stefanie Böhler, riparte a razzo prendendo una decina di secondi di margine che le avversarie non sono più in grado di recuperare. Festeggia comunque anche Martine Ek Hagen, bravissima a resistere al ritorno delle specialiste della tecnica libera e a conquistare il suo miglior risultato in carriera. Il podio è completato da Riitta-Liisa Roponen, nuovamente fra le top-three a cinque anni di distanza dal secondo posto ottenuto nella scalata al Cermis 2010.

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Una disumana Lindsey Vonn trionfa nel superG di St. Moritz, solo Anna Fenninger le arriva vicina.

 

Con l’ennesima gara disumana della sua carriera centrando il 64° successo in Coppa del Mondo, il quinto stagionale, il 22° in superG di cui 3 con quello di oggi nella località dell’Alta Engadina. Solo una quasi altrettanto stratosferica Anna Fenninger le è stata vicina, a 24 centesimi, l’austriaca è anche costretta a cedere alla statunitense la leadership di specialità per 8 punti. Le altre sono tutte staccatissime: terza è infatti a 1”10 l’altra austriaca Nicole Hosp che torna sul podio di Coppa per la nona volta nella specialità cui c’è da aggiungere il bronzo olimpico di Sochi.

Quarta a 1”48 la svedese Kajsa Kling al miglior risultato stagionale, quinta e sesta le due austriache Cornelia Hütter, sempre molto costante, e Nicole Schmidhofer, per la prima volta nelle top 10 quest’inverno, miglior risultato in assoluto in superG invece per la norvegese Ragnhild Mowinckel, settima, ottave ex-aequo la quinta austriaca nelle prime dieci, Regima Mader Sterz, anche lei al primo risultato top ten stagionale, e la tedesca Viktoria Rebensburg, e decima la migliore azzurra, Francesca Marsaglia, che con questo piazzamento il suo migliore in superG in carriera, si guadagna il pass per i Mondiali di Vail/Beaver Creek.

 

Mattias Hargin trionfa in rimonta nello slalom di Kitzbühel, quarto Giuliano Razzoli.

 

Dopo essersi piazzato terzo nella prima metà gara anche favorito dal numero 1 a 42 centesimi da Marcel Hirscher, lo svedese Mattias Hargin si inventa la manche della vita e vince lo slalom maschile di Coppa del Mondo di Kitzbühel.

Arriva così, dopo quella di Stefano Gross ad Adelboden, un’altra prima vittoria in Coppa del Mondo per uno slalomista che la cercava da parecchio tempo, che aveva come migliori risultati un secondo posto in Val d’Isère del 15 dicembre 2013 e due terzi posti, risalenti al 2011, e finalmente, dopo due quarte piazze stagionali a Åre e a Zagabria e dopo essere retrocesso dalla prima alla sesta posizione la settimana scorsa a Wengen oggi ha fatto il contrario con una seconda frazione semplicemente impressionante.

Addirittura Hirscher ha dovuto concedergli quasi un secondo, 91 centesimi, e gli è arrivato alle spalle sul traguardo per 49 centesimi. Terzo a 63 centesimi il tedesco Felix Neureuther, al sesto podio stagionale su sette gare tra le porte strette e ancora in testa alla classifica di specialità con 24 lunghezze di vantaggio su Hirscher che nella generale di Coppa del Mondo aumenta il vantaggio a 162 punti sul norvegese Kjetil Jansrud. Quarto come ad Adelboden Giuliano Razzoli che conferma i suoi enormi miglioramenti rispetto alle ultime due stagioni e fa davvero ben sperare per i Mondiali, oggi è arrivato a 14 centesimi dal podio.

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Hockey: Il Renon batte Milano 4-2 e vince la Coppa Italia.

 

E' una finale degna dell'atmosfera allestita dal numerosissimo pubblico accorso all'Agora di Milano quella che assegna la diciannovesima edizione della Coppa Italia. La partita è combattutissima per almeno 50 minuti nel corso dei quali non si vedono i 18 punti che separano nella classifica di serie A i detentori del Renon e Milano Rossoblu al primo atto con trofeo in palio della sua storia.

Il primo vantaggio è del Renon con Tudin al 3'56" e sulle ali dell'entusiasmo i campioni d'Italia cercano di chiudere subito la contesa. Milano non ci sta e minuto dopo minuto riesce a rientrare in partita impegnando Weinhandl fino al pareggio al 9'50" con Terzago lanciato da un Petrov in grande spolvero. I Rittner Buam ripartono a testa bassa ma si scontrano contro i salvataggi di Caffi. Il secondo drittel vive di occasioni per ambedue le squadre con i due portieri ancora in evidenza e con un Renon impeccabile nella difesa nella "scatola" nei power play di cui gode Milano.

Nella terza frazione l'inerzia della finale prende la via di Renon: Gruber al 41'10" sfrutta una superiorità numerica per il 2-1 della squadra di Marty Raymond. Milano cerca di stare attaccata al risultato ma capitola al 53'16" su contropiede di Felicetti. Passano solo 35 secondi e i detentori della Coppa pongono l'ipoteca definitiva sulla vittoria-bis con Gruber che sfrutta l'assist di Simon Kostner in controfuga. La partita pare scritta ma Milano lotta fino all'ultimo a testa alta e riesce ad accorciare le distanze sul 4-2 al 54'08" senza peraltro rovinare la festa del Renon.

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Scusa tu che ne sai molto più di me sull'Hochey(io lo seguo ogni tanto quando ne ho occasione delle partite del campionato italiano su RaiSport2 sefz ) ti volevo chiedere una cosa: ma la squadra di Milano non aveva intenzione qualche anno fà di andare a giocare nel massimo campionato continentale per sfidarsi con le grandi squadre russe e non solo anche per ambire ad aumentare i ricavi-visibilità-interesse ecc..??

Come è andata a finire ? uum uum

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Scusa tu che ne sai molto più di me sull'Hochey(io lo seguo ogni tanto quando ne ho occasione delle partite del campionato italiano su RaiSport2 sefz ) ti volevo chiedere una cosa: ma la squadra di Milano non aveva intenzione qualche anno fà di andare a giocare nel massimo campionato continentale per sfidarsi con le grandi squadre russe e non solo anche per ambire ad aumentare i ricavi-visibilità-interesse ecc..??

Come è andata a finire ? uum uum

gli ostacoli sono due , uno i soldi e i giocatori, il secondo lo stadio la knl pretende uno stadio da almeno 8000 spettatori, cosa che a milano non esiste , esisteva il forum che per la famosa finale di campionato tra saima e diavoli rossoneri , aveva ospitato 18000 settatori paganti, ma purtroppo hanno tolto i compressori per il ghiaccio. una volta risolto il secondo problema , vi è il primo , i soldi una squadra del genere ti costa dai 10 milioni in su, perchè dovresti avere tutti stranieri, per ora in italia non abbiamo giocatori che possano competere a quei livelli.visto questi problemi e la crisi il discorso è stato spostato più avanti.

la prima volta che ne ho sentito parlare era stato un 5-7 anni fa a lugano , Zanatta ne accennava alla presidentessa del Lugano tentando di coivolgerla per la parte svizzera .

il vero traino sarebbe riportare Como e Varese in a con i derby riempi gli stadi se calcoli che devi aggiungere anche il valpellice per la rivalità con le lombarde , avresti un bel traino pubblicitario.

ma ti scontri con l'alto adige che è una repubblica a parte ,

se hai guardato la partita , avrai sentito che nel milano giocavano terzago e federico colombo , questi ragazzi italiani che giocavano in svizzera fino allo scorso anno non potevano giocare in italia e nemmeno covocati in nazionale perchè considerati stranieri

 

ps abitano nel varesotto e li conosco di persona ora il problema è stato superato.

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gli ostacoli sono due , uno i soldi e i giocatori, il secondo lo stadio la knl pretende uno stadio da almeno 8000 spettatori, cosa che a milano non esiste , esisteva il forum che per la famosa finale di campionato tra saima e diavoli rossoneri , aveva ospitato 18000 settatori paganti, ma purtroppo hanno tolto i compressori per il ghiaccio. una volta risolto il secondo problema , vi è il primo , i soldi una squadra del genere ti costa dai 10 milioni in su, perchè dovresti avere tutti stranieri, per ora in italia non abbiamo giocatori che possano competere a quei livelli.visto questi problemi e la crisi il discorso è stato spostato più avanti.

la prima volta che ne ho sentito parlare era stato un 5-7 anni fa a lugano , Zanatta ne accennava alla presidentessa del Lugano tentando di coivolgerla per la parte svizzera .

il vero traino sarebbe riportare Como e Varese in a con i derby riempi gli stadi se calcoli che devi aggiungere anche il valpellice per la rivalità con le lombarde , avresti un bel traino pubblicitario.

ma ti scontri con l'alto adige che è una repubblica a parte ,

se hai guardato la partita , avrai sentito che nel milano giocavano terzago e federico colombo , questi ragazzi italiani che giocavano in svizzera fino allo scorso anno non potevano giocare in italia e nemmeno covocati in nazionale perchè considerati stranieri

 

ps abitano nel varesotto e li conosco di persona ora il problema è stato superato.

 

Perfetto, tutto chiarissimo.

Grazie mille per le risposte, sempre gentilissimo. :)

 

P.S: Sì ho visto la partita ieri e questa cosa dei giocatori che adesso per fortuna possono (anche giustamente direi) essere considerati italiani e non più stranieri era una cosa che sapevo e una di quelle cose che mi avevi detto anche tu tempo fà (ed era una cosa che ti faceva incavolare parecchio). :d :d

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Perfetto, tutto chiarissimo.

Grazie mille per le risposte, sempre gentilissimo. :)

 

P.S: Sì ho visto la partita ieri e questa cosa dei giocatori che adesso per fortuna possono (anche giustamente direi) essere considerati italiani e non più stranieri era una cosa che sapevo e una di quelle cose che mi avevi detto anche tu tempo fà (ed era una cosa che ti faceva incavolare parecchio). :d :d

polli quelli di milano non hanno sfruttato il 5vs3 e si sono giocati la partita e la coppa.
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Aleksandr Khoroshilov stravince lo slalom di Schladming, secondo Stefano Gross!

 

Il russo riscrive la storia dello sci alpino del suo paese: l’ultimo ad aver vinto nella Coppa del Mondo maschile, quando c’era ancora l’Unione Sovietica, era stato Aleksandr Zhirov che il 28 marzo 1981 si impose nel gigante di Laax tre giorni dopo aver trionfato nello slalom di Borovetz. Khoroshilov lo scorso 14 dicembre a Åre aveva già spezzato il digiuno di podi per la Russia che durava anch’esso da quel successo di Zhirov a Laax, ora è arrivata addirittura questa gara trionfale sulla Planai di Schladming.

E veniamo a Gross: il fassano, già secondo tre anni fa a Schladming, si conferma a un livello altissimo e torna tra i primi tre dopo la parentesi di Kitzbühel. Tre podi nelle ultime quattro gare per “Sabo” e il sesto in assoluto in Coppa del Mondo, una medaglia mondiale, anche se lo slalom iridato è fra quasi tre settimane, non è irraggiungibile, del resto già a Sochi ha mancato il bronzo olimpico per soli 5 centesimi. Gross nella seconda frazione è riuscito addirittura a dare 19 centesimi a Khoroshilov e questo spiega ulteriormente la sua rimonta.

Terzo posto a 1”51 per Neureuther, al settimo podio su otto slalom stagionali. Un rendimento impressionante che gli permettere di incrementare il suo vantaggio nella graduatoria della specialità e anche pesantemente dato che un irriconoscibile Marcel Hirscher nella seconda manche è crollato dal quarto al quattordicesimo posto, ora il suo distacco dal bavarese è di 66 punti mentre nella classifica generale il suo vantaggio sul norvegese Kjetil Jansrud è di 180 lunghezze.

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L'Italia femminile per i Mondiali di Vail/Beaver Creek.

 

La FISI ha comunicato i nomi delle atlete che parteciperanno ai Mondiali di Vail/Beaver Creek.

Sono dieci le azzurre che scenderanno in pista sulle nevi del Colorado: Marta Bassino, Federica Brignone, Chiara Costazza, Elena Curtoni, Elena Fanchini, Nadia Fanchini, Francesca Marsaglia, Daniela Merighetti, Manuela Moelgg, Johanna Schnarf.

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L'Italia maschile per i Mondiali di Vail/Beaver Creek.

 

E' stata diramata la lista di 12 atleti che difenderanno i colori dell'Italia in campo maschile ai Mondiali di Vail/Beaver Creek.

Dalla prossima settimana scenderanno in pista in Colorado Giovanni Borsotti, Florian Eisath, Stefano Gross, Werner Heel, Christof Innerhofer, Matteo Marsaglia, Manfred Moelgg, Roberto Nani, Dominik Paris, Giuliano Razzoli, Davide Simoncelli e Patrick Thaler.

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Podio imperiale nel superG mondiale di Vail/Beaver Creek: oro Anna Fenninger, argento Tina Maze, bronzo Lindsey Vonn.

 

La 25enne austriaca del Salisburghese dopo l’oro olimpico nel superG di Sochi si prende anche l’oro mondiale nella stessa specialità a Vail/Beaver Creek, la prima a ottenere questi trionfi uno dopo l’altro a un anno di distanza. Anna è stata nettamente la migliore sul muro iniziale e centrale, con partenza abbassata di sei porte a causa del vento che oggi per fortuna non ha influito troppo, e poi nella parte finale è riuscita a resistere al ritorno delle due più grandi campionesse dell’ultimo decennio ancora in attività, Lindsey Vonn e Tina Maze.

Per Fenninger, che in Coppa del Mondo ha vinto un solo superG il 3 marzo 2013 a Garmisch-Partenkirchen e ha collezionato ben sette secondi posti nella specialità di cui tre nelle ultime tre gare disputate, è il secondo titolo iridato in carriera dopo quello in supercombinata nel 2011 e la quinta medaglia pesante in carriera tra Mondiali e Olimpiadi, le medaglie pesanti per Maze sono 11 ma si è vista soffiare il bis consecutivo iridato in superG da Anna per soli 3 centesimi

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Rinviato a domani il superG maschile di Vail/Beaver Creek.

 

La nevicata che era attesa nella notte su Vail/Beaver Creek è invece arrivata nelle prime ore del mattino nordamericano costringendo gli organizzatori a rimandare il superG maschile mondiale.

E' arrivato dagli organizzatori di Vail/Beaver Creek il tweet di conferma che si riproverà a gareggiare domani alle 19 ora italiana. Naturalmente la prova della discesa maschile in calendario domani è stata cancellata mentre quella della discesa femminile viene spostata dalle 18 alle 21,30. Attenzione però perché la nevicata in corso potrebbe durare fino a domani, in tal caso i piani dell'organizzazione verrebbero ulteriormente scompaginati.

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Hannes Reichelt oro mondiale in superG, lontani dalle medaglie gli azzurri.

 

Inizio trionfale quindi per l’Austria che si aggiudica i primi due ori di questa rassegna e guarda caso in entrambi i superG a tracciare sono stati due allenatori del Wunderteam. Reichelt ha vinto 5 superG in Coppa del Mondo ma 3 li ha vinti sulla Birds of Prey di Beaver Creek nel 2005, nel 2007 e lo scorso 6 dicembre, a conferma di quanto ami questo pendio, per lui è il secondo metallo prezioso ai Mondiali dopo l’argento di Garmisch-Partenkirchen nel 2011 sempre in questa specialità. Sul podio con l’austriaco del Salisburghese, che a 34 anni e 7 mesi diventa il più anziano ad aver vinto un titolo mondiale dal 1967, anno di nascita della Coppa del Mondo, salgono due tipi che pochi avrebbero scommesso in zona medaglia.

Ma mentre qualcuno poteva pensare che ce la facesse Adrien Théaux nessuno, ma proprio nessuno, avrebbe pensato che ci riuscisse Dustin Cook, atleta canadese del Quebec, 26 anni tra sei giorni, che vincendo l’argento col pettorale numero 28 fa tornare il paese della foglia d’acero sul podio iridato dopo l’edizione a bocca asciutta di medaglie di Schladming facendo dimenticare le assenze pesantissime di Erik Guay e Jan Hudec, e tra l'altro il Canada non aveva mai vinto una medaglia mondiale in superG né tra gli uomini né tra le donne. La cosa incredibile è che Cook vantava prima di oggi due dodicesimi posti ottenuti entrambi in superG ed entrambi in questo inverno proprio a Beaver Creek e in Val Gardena, e oggi se non avesse commesso una sbavatura nel finale sarebbe stato addirittura davanti a Reichelt, che lo ha preceduto di soli 11 centesimi.

Théaux invece, dopo una stagione nella quale fino al quarto posto di Kitzbühel non aveva combinato letteralmente nulla, di colpo ha trovato il feeling giusto coi nuovi materiali cambiati in estate e si è ricordato di essere salito sul podio per cinque volte in carriera in superG. Il 30enne della Savoia si è piazzato a 24 centesimi da Reichelt togliendo il bronzo per soli 3 centesimi al duo composto da Matthias Mayer e Kjetil Jansrud. L’austriaco ha gettato via ancora più di Cook la medaglia d’oro nel finale dato che all’ultimo intermedio aveva quasi 4 decimi su Théaux, il norvegese invece è andato a incocciare con la spalla sinistra in una delle prime porte del percorso e dolorante ha conquistato un quarto posto che sa di miracolo.

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Hannes Reichelt oro mondiale in superG, lontani dalle medaglie gli azzurri.

 

Inizio trionfale quindi per l’Austria che si aggiudica i primi due ori di questa rassegna e guarda caso in entrambi i superG a tracciare sono stati due allenatori del Wunderteam. Reichelt ha vinto 5 superG in Coppa del Mondo ma 3 li ha vinti sulla Birds of Prey di Beaver Creek nel 2005, nel 2007 e lo scorso 6 dicembre, a conferma di quanto ami questo pendio, per lui è il secondo metallo prezioso ai Mondiali dopo l’argento di Garmisch-Partenkirchen nel 2011 sempre in questa specialità. Sul podio con l’austriaco del Salisburghese, che a 34 anni e 7 mesi diventa il più anziano ad aver vinto un titolo mondiale dal 1967, anno di nascita della Coppa del Mondo, salgono due tipi che pochi avrebbero scommesso in zona medaglia.

Ma mentre qualcuno poteva pensare che ce la facesse Adrien Théaux nessuno, ma proprio nessuno, avrebbe pensato che ci riuscisse Dustin Cook, atleta canadese del Quebec, 26 anni tra sei giorni, che vincendo l’argento col pettorale numero 28 fa tornare il paese della foglia d’acero sul podio iridato dopo l’edizione a bocca asciutta di medaglie di Schladming facendo dimenticare le assenze pesantissime di Erik Guay e Jan Hudec, e tra l'altro il Canada non aveva mai vinto una medaglia mondiale in superG né tra gli uomini né tra le donne. La cosa incredibile è che Cook vantava prima di oggi due dodicesimi posti ottenuti entrambi in superG ed entrambi in questo inverno proprio a Beaver Creek e in Val Gardena, e oggi se non avesse commesso una sbavatura nel finale sarebbe stato addirittura davanti a Reichelt, che lo ha preceduto di soli 11 centesimi.

Théaux invece, dopo una stagione nella quale fino al quarto posto di Kitzbühel non aveva combinato letteralmente nulla, di colpo ha trovato il feeling giusto coi nuovi materiali cambiati in estate e si è ricordato di essere salito sul podio per cinque volte in carriera in superG. Il 30enne della Savoia si è piazzato a 24 centesimi da Reichelt togliendo il bronzo per soli 3 centesimi al duo composto da Matthias Mayer e Kjetil Jansrud. L’austriaco ha gettato via ancora più di Cook la medaglia d’oro nel finale dato che all’ultimo intermedio aveva quasi 4 decimi su Théaux, il norvegese invece è andato a incocciare con la spalla sinistra in una delle prime porte del percorso e dolorante ha conquistato un quarto posto che sa di miracolo.

ho visto la gara , tutto da imputare ai materiali , la nostra sconfitta , paris è stato perfetto ma aveva due mattoni sotto i piedi

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UNIVERSIADI SIERRA NEVADA SUPER GIGANTE

 

Michelangelo Tentori vince la medaglia d'oro

 

un bravissimo al mio paesano .yahooo .yahooo .yahooo .yahooo .yahooo .yahooo

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