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Il Topic degli Sport Invernali

Post in rilievo

stasera alle 19,30 dovrebbero far vedere su eurosport italia svezia , partita segnata , ma sperare non è reato

 

Purtroppo come preventivabile abbiamo perso con la Svezia 6-2 però oggi ci scontriamo contro la Norvegia per poter ambire ad andare a fare la finale per il terzo posto finale.

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Purtroppo come preventivabile abbiamo perso con la Svezia 6-2 però oggi ci scontriamo contro la Norvegia per poter ambire ad andare a fare la finale per il terzo posto finale.

non l'ho vista ero fuori , comunque vada come vada , hanno già fatto l'impresa .
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Tra domani e domenica hanno inizio finalmente anche tutti gli altri sport invernali come lo Sci di Fondo, la Combinata nordica, il Biathlon e lo Slittino.

 

.ok .ok

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Sci di Fondo: Dominio norvegese nella sprint maschile di Kuusamo, Northug battuto da Brandsdal.

 

E’ stata una grande vittoria per Eirik Brandsdal che ha compiuto la sua rimonta nel tratto finale su un ottimo Petter Northug che torna sul podio dopo l’unico ottenuto lo scorso anno in Val di Fiemme. Il norvegese aveva già mostrato nelle scorse settimane la sua ottima condizione di forma nelle gare sprint.

Ma la festa norvegese è continuata con il terzo posto del giovane Sondre Turvoll Fossli che ha ben figurato sia in qualifica che nelle varie batterie svolte, mostrando già una buona consistenza sui tre turni di finale. Fossli che ha di poco preceduto il quarto norvegese Finn Haagen Krogh, che si deve accontentare di rimanere ai piedi del podio.

Menzione dovuta per Federico Pellegrino, che nonostante la tecnica classica a lui non congeniale, ha ben figurato sino alle semifinali.

 

E’ sempre Marit Bjoergen la regina del fondo femminile!

 

La norvegese inizia la stagione subito con una vittoria, la centesima in carriera, in una gara caratterizzata da tante norvegesi al vertice, il secondo posto un pò a sorpresa di Katja Visnar e la caduta di Justyna Kowalczyk.

Bjoergen che controlla agevolmente la gara, prendendone la testa nel finale e battendo non di molto un’ottima Katja Visnar. La slovena, moglie del campione Olimpico Hattestad, a sorpresa seconda e mostrando già un’eccellente condizione, è riuscita a inframezzare il terzetto delle atlete norvegesi giunto in finale.

Terza è giunta una felicissima Maiken Caspersen Falla, precedendo Ingvild Flugstad Oestberg, la quale dopo la vittoria delle qualificazioni, e l’affermazione nelle due batterie, si scioglie proprio in finale, terminando ai piedi del podio.

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Kjetil Jansrud vince la discesa di Lake Louise, quarto un ritrovato Dominik Paris.

 

Nel sole e nel gelo dell'Alberta, rispetto agli altri big Jansrud ha fatto la differenza nel tratto più difficile della pista canadese, quello centrale, e ha centrato meritatamente il suo quarto successo in Coppa del Mondo, il secondo in discesa dopo quello sulle nevi di casa di Kvitfjell dello scorso 28 febbraio, lui che è bronzo olimpico in carica nella specialità, e domani può fare doppietta nel superG per sostituire al meglio il suo grande connazionale infortunato Aksel Lund Svindal, il re di Lake Louise. Ma Jansrud ha tremato perché circa un quarto d’ora dopo che era sceso lui sono piombati come due siluri sul traguardo, probabilmente a causa del tratto finale che si era velocizzato, il francese Guillermo Fayed col 26 e il canadese Manuel Osborne-Paradis, secondi ex-aequo a 14 centesimi dallo scandinavo: per Fayed è il primo podio in carriera, lui che in discesa era stato tre volte sesto, per Osborne-Paradis è il decimo, il nono in discesa, il primo dopo quasi cinque anni, tra l’altro a Lake Louise in questa specialità era già stato secondo nel 2006.

Occasione persa per un comunque ritrovato Dominik Paris, quarto a 41 centesimi da Jansrud, l’altoatesino della Val d’Ultimo ha di fatto perso il ritorno sul podio dopo un anno esatto uscendo non perfettamente dal tratto centrale, al contrario di quel che fece l’anno scorso quando vinse.

 

Federica Brignone terza nel gigante di Aspen! Doppietta austriaca con trionfo di Eva-Maria Brem su Kathrin Zettel.

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Sci di Fondo: Un’impressionante Johaug domina la 10 km di Ruka.

 

Therese Johaug domina la 10 km a tecnica classica di Ruka precedendo di oltre quaranta secondi Marit Bjørgen e Charlotte Kalla.

Johaug aveva dimostrato nelle gare FIS di Beitostølen di essere in grande forma a tecnica classica, ma quanto fatto oggi in pochi se lo sarebbero aspettato. La norvegese disputa una gara a parte, incrementando il suo vantaggio di chilometro in chilometro e andando a trionfare con la bellezza di 42 secondi su Marit Bjørgen, battendola – e per dispersione – sul campo come poche volte accaduto in Coppa del Mondo. Con questo successo, il suo ottavo in Coppa del Mondo, ventiduesimo assoluto e primo in una 10 km in alternato con partenza ad intervalli, Johaug fa capire di non voler abdicare e di puntare alla seconda sfera di cristallo consecutiva.

 

Prima vittoria in carriera per Iivo Niskanen nella 15 km di Ruka.

 

Nella 15 km a tecnica classica di Ruka, l’idolo di casa Iivo Niskanen conquista la prima vittoria individuale della carriera precedendo Martin Johnsrud Sundby ed il connazionale Sami Jauhojärvi.

Niskanen, campione del mondo under23 in carica e quarto ad un solo decimo dal bronzo a Sochi in questa specialità, conquista in un solo colpo il primo podio e la prima vittoria di una carriera che si prospetta luminosa. Il finlandese prende il comando sin dall’inizio e, pur non guadagnando mai un margine superiore ai 15 secondi e nonostante una leggera flessione nel finale, regala al pubblico di Ruka una soddisfazione che mancava da anni. L’ultimo successo di un finlandese risale infatti all’1 Marzo 2011, quando Matti Heikkinen conquistò l’oro mondiale ad Oslo in questa stessa specialità. In Coppa del Mondo la vittoria della Finlandia mancava addirittura dal 12 dicembre 2009, quando lo stesso Heikkinen si impose a Davos in una 15 km a tecnica libera. Ottima prestazione anche di Francesco De Fabiani, tredicesimo ed al miglior risultato della sua carriera.

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A Lake Louise Kjetil Jansrud vince anche il superG, terzo Dominik Paris!

 

il norvegese, oro olimpico in carica della specialità, sta continuando a sostituire nel migliore dei modi il suo capitano infortunato Aksel Lund Svindal: è il quarto di sempre a fare doppietta nelle gare veloci di Lake Louise dopo Stephan Eberharter nel 2002, Bode Miller nel 2004 e lo stesso Svindal nel 2012, quella di oggi è la sua quinta vittoria in Coppa, la terza in superG, tra l'altro la Norvegia, aggiungendo lo slalom di Levi con Henrik Kristoffersen, ha vinto tre gare maschili su quattro stagionali. Anche Jansrud potrebbe dare fastidio a Marcel Hirscher per la sfera di cristallo assoluta, per ora è in testa con 36 punti sull'austriaco, ma deve tenere questa continuità di rendimento nella velocità e soprattutto fare più punti in gigante di quanto non faccia adesso, lui che era approdato in Coppa del Mondo da slalomista ma soprattutto gigantista ma da almeno un paio di stagioni si è trasformato in velocista.

Fantastico il secondo posto a 29 centesimi da Jansrud dell’oro olimpico di discesa Matthias Mayer che solo un mese e mezzo fa si era infortunato, anche se non gravemente, al ginocchio, per l’austriaco è il sesto podio in Coppa, il quarto nella specialità, tra l’altro a Lake Louise era stato secondo in superG (dietro a Svindal) anche l’anno scorso. Oggi il Wunderteam austriaco ha ampiamente riscattato la disastrosa discesa di ieri: dal quarto al sesto posto si sono piazzati nell’ordine Otmar Striedinger, Max Franz e Hannes Reichelt, rispettivamente a 1, 4 e 11 centesimi dal gradino più basso del podio di Paris.

 

Nicole Hosp risorge e con una fantastica rimonta vince lo slalom di Aspen.

 

Nicole Hosp, 31enne austriaca del Tirolo, vincitrice di una Coppa generale nell’inverno 2006/2007, settima al termine della prima manche a 82 centesimi da Mikaela Shiffrin, si è inventata una seconda frazione degna dei suoi giorni migliori e nessuna ha saputo far meglio di lei, anzi, nessuna o quasi è riuscita nemmeno ad avvicinare il suo tempo parziale. Hanno preso distacchi abissali tutte meno una, Frida Hansdotter, che era sesta al termine della prima metà gara e che al traguardo le ha reso solamente 19 centesimi concedendogliene 37 nella seconda frazione. Nicole ha ricordato a se stessa e a tutti di essere una grandissima campionessa: per lei è il dodicesimo trionfo in Coppa del Mondo, il quinto tra i pali stretti, l’ultimo suo successo in assoluto risaliva al 13 gennaio 2008 nello slalom di Maribor, il suo ultimo podio in questa specialità era datato 7 marzo 2009 in quel di Ofterschwang, ad Aspen è stata seconda, prima e seconda tra il 2006 e il 2008. In fatto di podi poi siamo a quota 55, 19 tra i pali stretti.

Frida invece arriva per l’undicesima volta seconda in slalom, roba da strapparsi i capelli se la bellissima svedese non avesse in bacheca la vittoria conquistata a Kranjska Gora il 2 febbraio scorso. Coloro che erano in testa dopo metà gara separate da 11 centesimi, ovvero Shiffrin e Tina Maze, sono crollate rispettivamente al quinto e al nono posto, Mikaela, pur avendo chiuso in testa la prima manche, è l’ombra della fuoriclasse della specialità vista negli ultimi due anni dato che non ha più il cambio di marcia che faceva la differenza, Tina invece ha commesso un errore molto grave nella parte alta e poi non ha più ritrovato il ritmo. Terza si piazza così Kathrin Zettel, che ha confermato il piazzamento della prima frazione ed è anche meritatamente in testa alla Coppa generale con 41 punti su Shiffrin e 62 su Maze mentre è Hansdotter a guidare la classifica di specialità con 31 lunghezze su Hosp e Maze. Kathrin migliora poi il suo record assoluto di podi ad Aspen toccando quota 10, 23 totali in slalom e 48 in assoluto.

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Biathlon: Emil Hegle Svendsen scrive la storia vincendo l'individuale di Östersund. Martin ‎Fourcade invece naufraga sbagliando in pochi secondi tanto quanto in due anni!

 

La Coppa del Mondo maschile di biathlon 2014-'15 si è aperta a Östersund con una prestazione sontuosa di Emil Hegle Svendsen. Il norvegese, grazie al successo odierno, ha eguagliato il record di Peter Angerer che resiste dall'8 marzo 1986.

Il ventinovenne di Trondheim ha incamerato l'ottava vittoria della carriera nell'individuale, appaiando quindi il cinquantacinquenne bavarese in cima alla classifica dei plurivittoriosi nel format della 20 km, dove il tedesco era solitario al comando da quasi 29 anni.

Svendsen ha realizzato il sesto tempo sugli sci stretti e la chiave di volta della sua vittoria (la numero 37 della carriera) si è rivelata il poligono dove, unico tra i 101 partenti, è stato impeccabile coprendo tutti i bersagli.

Piazza d'onore per il talentuoso ucraino Serhiy Semenov, atleta in progressiva crescita già da diverse stagioni. Il ventiseienne di Cernihiv - ennesimo prodotto della rinomata classe 1988 - ha migliorato il proprio miglior risultato precedendo il redivivo Michal Slesingr, reduce da un'annata incolore a causa di ripetuti problemi fisici.

Il ceco ha occupato il gradino più basso del podio superando nell'ultimo giro il tedesco Erik Lesser, quarto, e contemporaneamente resistendo al prepotente ritorno dello svedese Fredrik Lindström e dell'eterno Ole Einar Bjørndalen, rispettivamente quinto e sesto. In casa Italia Dominik Windisch chiude 13° e Thomas Babbo Natale Bormolini si regala un esordio da applausi piazzandosi 19°.

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Biathlon: Emil Hegle Svendsen scrive la storia vincendo l'individuale di Östersund. Martin ‎Fourcade invece naufraga sbagliando in pochi secondi tanto quanto in due anni!

 

La Coppa del Mondo maschile di biathlon 2014-'15 si è aperta a Östersund con una prestazione sontuosa di Emil Hegle Svendsen. Il norvegese, grazie al successo odierno, ha eguagliato il record di Peter Angerer che resiste dall'8 marzo 1986.

Il ventinovenne di Trondheim ha incamerato l'ottava vittoria della carriera nell'individuale, appaiando quindi il cinquantacinquenne bavarese in cima alla classifica dei plurivittoriosi nel format della 20 km, dove il tedesco era solitario al comando da quasi 29 anni.

Svendsen ha realizzato il sesto tempo sugli sci stretti e la chiave di volta della sua vittoria (la numero 37 della carriera) si è rivelata il poligono dove, unico tra i 101 partenti, è stato impeccabile coprendo tutti i bersagli.

Piazza d'onore per il talentuoso ucraino Serhiy Semenov, atleta in progressiva crescita già da diverse stagioni. Il ventiseienne di Cernihiv - ennesimo prodotto della rinomata classe 1988 - ha migliorato il proprio miglior risultato precedendo il redivivo Michal Slesingr, reduce da un'annata incolore a causa di ripetuti problemi fisici.

Il ceco ha occupato il gradino più basso del podio superando nell'ultimo giro il tedesco Erik Lesser, quarto, e contemporaneamente resistendo al prepotente ritorno dello svedese Fredrik Lindström e dell'eterno Ole Einar Bjørndalen, rispettivamente quinto e sesto. In casa Italia Dominik Windisch chiude 13° e Thomas Babbo Natale Bormolini si regala un esordio da applausi piazzandosi 19°.

stiamo schierando pochissimi atleti , oggi nelle donne 2 con un limite di 5 , la verità è che non ci sono soldi per pagare le trasferte , le gare della val martello molto meno costose in coppa europa sono state annullate e noi facciamo la figura dei pezzenti.

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stiamo schierando pochissimi atleti , oggi nelle donne 2 con un limite di 5 , la verità è che non ci sono soldi per pagare le trasferte , le gare della val martello molto meno costose in coppa europa sono state annullate e noi facciamo la figura dei pezzenti.

 

Ed aggiungerei anche a tutto questo la sfortuna di non avere al via Dorotea oggi al via causa malanno influenzale altrimenti lei entrava comodamente nelle 10 a meno di disastri al poligono vedendo il livello generale del settore femminile.

 

Biathlon: Darya Domracheva entra nel "Club delle 20" vincendo l'individuale di Östersund.

 

Per Domracheva la vittoria di oggi ha una valenza particolare poiché si tratta della numero 20 della carriera. Darya diventa così la decima atleta a entrare nell'esclusivo "club delle venti"; gliene mancano ancora 23 per superare Magdalena Forsberg e adempiere al proposito di diventare la più vincente biathleta di tutti i tempi. Contemporaneamente anche la piazza d'onore è una pietra miliare per Mäkäräinen, in quanto la finnica diventa la tredicesima atleta a toccare la quota di 40 podi in carriera.

Tornando alla gara, la terza piazza è andata a Valj Semerenko che ha confermato le buone parole spese su di lei dagli addetti ai lavori alla vigilia dell'inverno. Per la verità la ventottenne di Sumy ha sofferto più del previsto nel fondo, ma ha comunque chiuso con grande margine sulla quarta classificata, la sempre solida bielorussa Nadezdha Skardino. L'Italia, orfana dell'ammalata Dorothea Wierer, ha raccolto il 28° posto di Karin Oberhofer (0+2+0+2) e il 29° di Nicole Gontier (0+0+1+1). Va rimarcato come la ventinovenne di Feldthurns abbia realizzato il sesto tempo sugli sci stretti e quindi, se riuscisse a essere precisa, potrebbe ambire a un piazzamento nelle prime dieci nella sprint di sabato.

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Ed aggiungerei anche a tutto questo la sfortuna di non avere al via Dorotea oggi al via causa malanno influenzale altrimenti lei entrava comodamente nelle 10 a meno di disastri al poligono vedendo il livello generale del settore femminile.

 

Biathlon: Darya Domracheva entra nel "Club delle 20" vincendo l'individuale di Östersund.

 

Per Domracheva la vittoria di oggi ha una valenza particolare poiché si tratta della numero 20 della carriera. Darya diventa così la decima atleta a entrare nell'esclusivo "club delle venti"; gliene mancano ancora 23 per superare Magdalena Forsberg e adempiere al proposito di diventare la più vincente biathleta di tutti i tempi. Contemporaneamente anche la piazza d'onore è una pietra miliare per Mäkäräinen, in quanto la finnica diventa la tredicesima atleta a toccare la quota di 40 podi in carriera.

Tornando alla gara, la terza piazza è andata a Valj Semerenko che ha confermato le buone parole spese su di lei dagli addetti ai lavori alla vigilia dell'inverno. Per la verità la ventottenne di Sumy ha sofferto più del previsto nel fondo, ma ha comunque chiuso con grande margine sulla quarta classificata, la sempre solida bielorussa Nadezdha Skardino. L'Italia, orfana dell'ammalata Dorothea Wierer, ha raccolto il 28° posto di Karin Oberhofer (0+2+0+2) e il 29° di Nicole Gontier (0+0+1+1). Va rimarcato come la ventinovenne di Feldthurns abbia realizzato il sesto tempo sugli sci stretti e quindi, se riuscisse a essere precisa, potrebbe ambire a un piazzamento nelle prime dieci nella sprint di sabato.

a parte dorotea e i malanni, facendo così perdermo posti in coppa del mondo, ovviamente la mia critica non va hai tecnici ,non possono metterci del loro, speriamo in qualche vittoria e nel arrivo di sponsor

 

aggiungo , la tuta rossa dei nostri nei vari sport non si può vedere,

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a parte dorotea e i malanni, facendo così perdermo posti in coppa del mondo, ovviamente la mia critica non va hai tecnici ,non possono metterci del loro, speriamo in qualche vittoria e nel arrivo di sponsor

 

aggiungo , la tuta rossa dei nostri nei vari sport non si può vedere

 

Condivido in pieno, sembriamo la Norvegia dei poveri così. (anche se non è la prima volta che lo fanno come per esempio una decina d'anni c'era pure in tutti gli sport invernali per il bienno 2002-2003 mi pare)

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Daniel Morandell (Sv Caldaro)

Simone Armand Pilon (Hc Valpellice)

Davide Mantovani (Asiago Hockey 1935)

 

Difensori

Massimo Cordiano (HC Lugano Elite Jr A – Svizzera)

Antonio Marcello (HC Kometa Brno – Rep.Ceca)

Philipp Beber (HC Appiano)

Daniel Costa (Hc Gherdeina)

Ivan Tauferer (Rittner Buam)

Maximilian Ploner (Rittner Buam)

Nicola Soravia (Sg Cortina)

Ivan Seeber (SSI Vipiteno)

Luca Mattivi (Asiago Hockey 1935)

Gregor Lanziner (Hockey Milano Rossoblu/Alexandria Blizzard - NA3HL USA)

 

Attaccanti

Giovanni Morini (Sg Cortina/HC Lugano – Juniori – Svizzera)

Fabrizio Pace (Asiago Hockey 1935)

Luca Barnabò (US 3 Cime/HC Lugano – Juniori – Svizzera)

Alex Lambacher (HC Gherdeina/Jugenadler Mannheim – Germania)

Joachim Ramoser (Ritten Sport/Red Bull Salisburgo MHL – Austria)

Simone Olivero (Asiago Hockey 1935)

Josè Antonio Magnabosco (Asiago Hockey 1935)

Michael Purdeller (HC Val Pusteria Junior)

Matteo Dantone (SHC Fassa)

Paolo Morini (Sg Cortina/HC Lugano – Juniori – Svizzera)

Davide Conci (Hockey Pergine)

Federico Cordin (HC Valpellice)

Riccardo Lacedelli (Sg Cortina)

Markus Spinell (Rittner Buam)

Ronny De Zanna (Sg Cortina)

Sono state diramate le Convocazioni della Nazionale Under 20 in vista del grande appuntamento dei Mondiali Under 20 di Divisione I – Gruppo A che si giocheranno allo stadio Odegar di Asiago dal 14 al 20 dicembre 2014.

sottolineo con grande soddisfazione la convocazione dei vari ragazzi che giocano all estero i comaschi flli morini e i piemontesi di torino antonio marcello di angera massimo cordiano a questa manifestazione saranno presenti 28 osservatori della nhl

sperando di vedere qualche partita trasmessa in tv

molti giocano nel lugano , questa società sta puntando in modo deciso da alcuni anni sui migliori giovani del comasco e del varesotto e piemonte , altre realtà ticinesi vedi chiasso e ascona hanno innumerevoli ragazzi italiani nelle loro giovanili

Modificato da walter .p

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Sci di Fondo: Terza vittoria in carriera per Pål Golberg nella Sprint di Lillehammer.

 

Il norvegese Pål Golberg si aggiudica la sprint a tecnica libera di Lillehammer davanti ad Alexey Petukhov e a Finn Hågen Krogh.

Golberg evidentemente si trova a meraviglia a Lillehammer in quanto l’anno scorso proprio su queste nevi aveva conquistato in una 15 km a tecnica classica la prima vittoria della carriera. Quella odierna è la sua terza in assoluto, la prima a livello di tappe di eventi multistage, un risultato che conferma quanto il norvegese stia diventando un fondista completo capace di primeggiare sia in sprint che in gare distance in entrambe le tecniche.

Golberg batte al termine di una lunga volata il russo Alexey Petukhov, al quindicesimo podio della carriera e unico non norvegese – donne comprese – capace di piazzarsi fra i primi tre. Terzo Finn Hågen Krogh, che prova a far saltare il banco attaccando sull’ultima salita, ma che si deve arrendere sul rettilineo finale ai suoi rivali. Quarto posto per la sorpresa di giornata, Juho Mikkonen, al miglior risultato in carriera che dimostra quanto i finlandesi stiano crescendo dopo l’exploit di Niskanen e Jauhojärvi a Ruka. Battuti in finale anche Alex Harvey, quinto e migliore di coloro che teoricamente si giocheranno la classifica finale di questo evento multistage, e l’altro norvegese Emil Iversen, a sua volta al miglior risultato di sempre in gare di primo livello.

 

Bjørgen vince la Sprint di Lillehammer e raggiunge quota 101 vittorie.

 

Marit Bjørgen vince con irrisoria facilità la Sprint a tecnica libera di Lillehammer precedendo tre connazionali, Celine Brun-Lie, Heidi Weng e Maiken Caspersen Falla.

Bjørgen comincia così nel migliore dei modi la prova multistage che si concluderà domenica. La più grande fondista di tutti i tempi scherza con le avversarie, dominando batterie, semifinale e finale e raggiungendo quota 101 vittorie all inclusive in carriera, 22 delle quali ottenute in tappe di eventi multistage. Sembra sempre più vicino il giorno in cui la norvegese sorpasserà la freestyler Conny Kissling, che detiene con 106 vittorie il record assoluto a livello di sport invernali.

Sul podio con Bjørgen salgono altre due norvegesi: seconda è Celine Brun-Lie, che eguaglia il suo miglior risultato in carriera, già ottenuto due volte in passato (Davos 2008 e Praga 2010, in entrambi i casi si trattava sempre di una sprint a tecnica libera); terza è Heidi Weng, ancora alla ricerca del primo successo, ma giunta al podio numero 15 di sempre. Lo strapotere delle suddite di Re Harald è completato da Maiken Caspersen Falla, che si piazza al quarto posto. Mai in gara le altre due finaliste Katja Visnar e Denise Herrmann, alla fine rispettivamente quinta e sesta.

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Kjetil Jansrud domina anche la discesa di Beaver Creek, quarto Dominik Paris.

 

Dopo aver dominato discesa e superG a Lake Louise su una pista completamente diversa da quella di oggi, il norvegese si è ripetuto vincendo la discesa di Beaver Creek e ha conquistato i suo terzo successo in Coppa del Mondo nella specialità e sesto assoluto sciando come una belva sul difficilissimo muro centrale dove ha fatto la differenza su tutti gli altri. Fantastico secondo posto per Beat Feuz che ha pagato come tutti sul muro rispetto allo scandinavo ma si è difeso alla grande nel tratto finale facendo addirittura meglio di Jansrud nel tratto subito dopo il muro, lo svizzero chiude con 54 centesimi di distacco e torna sul podio dopo quasi tre anni, dalla piazza d’onore alle finali di Schladming del 2012 ma soprattutto dopo una stagione completamente persa per i problemi al ginocchio e una dove è tornato quasi miracolosamente a sciare.

Terza posizione a 56 centesimi per lo statunitense Steven Nyman che va spesso in letargo ma quando si sveglia e meno lo si aspetta piazza l’acuto, un po’ come il connazionale Andrew Weibrecht alle Olimpiadi: Nyman è al quinto podio in carriera ma non ci saliva dall’inaspettato trionfo, il secondo dopo quello del 2006, in Val Gardena del 15 dicembre 2012, mentre a Beaver Creek era stato terzo nel 2006 e secondo nel 2007, una vita fa. Praticamente la Saslong e la Birds of Prey sono le uniche piste sulle quali è finito nei primi tre.

Ancora una volta quarto come nella discesa di Lake Louise Dominik Paris, che come in Canada ha buttato via un possibile podio uscendo male dal muro sul tratto scorrevole finale, dove non ha guadagnato quanto avrebbe potuto, e alla fine accusa 69 centesimi da Jansrud.

 

Tina Maze sfata il tabù Lake Louise: vince la prima discesa e si candida per la Coppa. Bel rientro di Lindsey Vonn, ottava.

 

La slovena rispetta il pronostico della vigilia che la vedeva grande favorita facendo una gara quasi perfetta e si porta a casa il 25° successo in Coppa del Mondo e il 70° podio, nonché il quarto successo e il decimo podio nella specialità, di cui, lo ricordiamo, è anche campionessa olimpica in carica. Come ormai d’abitudine nelle gare femminili il podio è regale perché dietro a Tina ci sono due fuoriclasse come l’austriaca Anna Fenninger, seconda a 45 centesimi, e la liechtensteiniana Tina Weirather a 51, Maze pone la sua autorevolissima candidatura naturalmente anche per la Coppa generale dato che è teoricamente l’unica a poter fare punti in tutte le specialità ed è già in testa con 38 punti sulla slalomgigantista austriaca Kathrin Zettel, naturalmente assente a Lake Louise, 79 sulla statunitense Mikaela Shiffrin, idem come sopra, e 96 su Fenninger.

Ottimo quarto posto per la statunitense Laurenne Ross, tornata nelle zone alte della classifica dopo una stagione disastrosa, quinta l’austriaca Cornelia Hütter che ha un terzo posto in Val-d’Isère ma che migliora il settimo posto dell’anno scorso a Lake Louise, miglior risultato in discesa per la svedese Kajsa Kling, sesta e due gradini meglio di un anno fa, poi ci sono tre statunitensi in fila: settima una Julia Mancuso che ha iniziato benissimo un mese, quello di dicembre, per lei sempre molto ostico, ottava una Lindsey Vonn che ha piazzato un rientro coi controfiocchi alle gare dopo un anno di assenza, e nona Stacey Cook dalla quale ci si aspettava qualcosa di più.

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Sci di Fondo: Grandissima vittoria sul filo di lana di Therese Johaug nella 5km di Lillehammer.

 

E’ di nuovo la Johaug a imporsi in una gara distance come già avvenuto Ruka, ma questa volta in tecnica libera e con soli tre decimi di vantaggio sulla fortissima connazionale Marit Bjoergen.

Johaug che ha fatto la differenza sulla salita presente nel tracciato, riuscendo a recuperare i 4 secondi di vantaggio che la connazionale aveva acquisito su di lei nei primi 900 metri di gara. Per lei si tratta della nona vittoria in Coppa del Mondo e ventitreesima assoluta, e lancia un messaggio importante sia per tenersi in lizza per la coppa di cristallo che per la vittoria finale dell’evento multistage di Lillehammer.

Come detto seconda è giunta Marit Bjoergen, che grazie a questo secondo posto mantiene il primato nella classifica generale di questa prova multistage. Dietro di lei ancora tanta Norvegia, con Heidi Weng terza, per andare a costituire l’ennesimo podio tutto norvegese. Alle loro spalle la svedese Charlotte Kalla, giunta quarta ed unica atleta non norvegese nelle prime sette. Infatti dietro la Kalla, continua l’egemonia norvegese con il quinto posto di Ragnhild Haga, il sesto di Martine Ek Hagen ed il settimo di Ingvild Fulgstad Oestberg.

 

Martin Johnsrud Sundby guida il trionfo norvegese nella 10km di Lillehammer.

 

Come tra le donne anche tra gli uomini il dominio norvegese nello sci di fondo è pressochè totale, con la punta di diamante della squadra Sundby che vince meritatamente la seconda prova multistage di Lillehammer, la 10km in tecnica libera.

Podio tutto norvegese per la gioia del pubblico di casa, dato che dietro Sundby è arrivato Finn Haagen Krogh che ha battuto di poco il connazionale Sjur Roethe. Giù dal podio Calle Halfvarsson, calato nettamente nel finale e unico non norvegese piazzatosi nei primi sei posti, con Niklas Dyrhaug e Chris Andre Jespersen a completare il dominio dello squadrone di re Harald.

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Biathlon: Dorothea Wierer sfiora il podio nel giorno della prima vittoria di Tiril Eckhoff.

 

A differenza dell'individuale di giovedì, la sprint femminile di Östersund si è rivelata una gara palpitante ed estremamente incerta fino agli ultimi metri. "Merito" della giornata relativamente storta sugli sci di Darya Domracheva (peraltro caduta) e dell'imprecisione di Kaisa Mäkäräinen.

Ne ha approfittato al meglio una splendida Tiril Eckhoff, capace di ottenere il primo successo della carriera. La norvegese ha realizzato il secondo tempo di giornata nel fondo e si è imposta nonostante abbia mancato proprio l'ultimo bersaglio, scavalcando nella tornata finale le tre atlete che la precedevano all'uscita del secondo poligono.

Tra di esse anche l'azzurra Dorothea Wierer, perfetta al tiro e addirittura virtualmente in testa dopo 5 km. Purtroppo la ventiquattrenne altoatesina ha pagato dazio nei duemilacinquecento metri conclusivi concludendo al quarto posto, battuta di 9"4 dalla vincitrice.

Piazza d'onore per Veronika Vitkova. La ceca, confermatasi al top dopo l'ottima individuale, eguaglia il proprio miglior risultato, ma deve ancora una volta rimandare l'appuntamento con la cosiddetta "maiden victory" oggi conquitata da Eckhoff, da cui è stata superata di 4"6.

Il podio è stato completato dalla già citata Mäkäräinen, dominante sugli sci stretti.

 

Pronto riscatto di Martin Fourcade, vittoria schiacciante nella sprint di Östersund.

 

Il francese ha realizzato il miglior tempo sugli sci stretti e non ha mancato alcun bersaglio al poligono. In altre parole si è rivelato assolutamente superiore alla concorrenza ottenendo in scioltezza la vittoria numero 32 della carriera.

Per dare la dimensione della prova di Martin Fourcade si pensi che l'atleta classificatosi alla piazza d'onore, il ceco Ondrej Moravec, è risultato staccato di ben 28"3 nonostante una prestazione di livello assoluto (quarto tempo sugli sci e perfetto al tiro).

Il podio è stato completato dal sempre solido Jakov Fak, capace di ritrovare la precisione smarrita nell'individuale. Lo sloveno è stato battuto di soli quattro decimi da Moravec e ha impedito alla Repubblica Ceca di festeggiare un doppio podio poiché la quarta posizione è stata appannaggio di Michal Slesingr, confermatosi al top dopo la già positiva 20 km.

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Hannes Reichelt vince il superG di Beaver Creek e nega il poker a Kjetil Jansrud, tre azzurri nei primi otto.

 

Sulla Birds of Prey, una delle piste più difficili dello sci alpino mondiale, e su un tracciato spettacolare e pieno di trabocchetti messo sul terreno dal responsabile dei discesisti azzurri Gianluca Rulfi (e ci piacerebbe che alcuni tecnici stranieri quando tracciano in modo complicato venissero esaltati come è stato giustamente esaltato Rulfi e non criticati) Reichelt è stato praticamente l’unico a non commettere errori gravi o a non fare numeri da circo e ha preceduto proprio Jansrud di 52 centesimi. Per il 34enne austriaco nato ad Altenmarkt im Pongau è una vittoria di importanza capitale: è la sua ottava in Coppa del Mondo, la quinta in superG, la terza nel superG di Beaver Creek che si era già aggiudicato nel 2005 e nel 2007, ma soprattutto è la prima dal suo rientro in attività dopo l’operazione di ernia del disco lo scorso gennaio subita immediatamente dopo il trionfo a Kitzbühel sulla Streif con la “variante Ghedina”.

Jansrud si accontenta del quarto podio consecutivo nella velocità ma nella classifica generale di Coppa del Mondo allunga decisamente a 216 punti il vantaggio sull’austriaco Marcel Hirscher, che oggi ha provato a cimentarsi in questa gara ma è uscito nella parte alta in uno dei punti più complicati. Al contrario il francese Alexis Pinturault ha piazzato il primo acuto della sua stagione, esattamente come aveva fatto nelle scorse finali di Lenzerheide quando aveva addirittura vinto, conquistando uno splendido terzo posto a 62 centesimi da Reichelt e buttando giù dal gradino più basso per soli 4 centesimi Peter Fill. Ottima comunque la prova dell’altoatesino di Castelrotto ma anche di Dominik Paris, quinto a 82 centesimi da Reichelt e addirittura secondo nella classifica generale di Coppa con 191 punti di distacco da Jansrud e 4 di vantaggio su Reichelt. Molto bene anche Matteo Marsaglia, ottavo su una pista dove due anni fa aveva vinto ma era un Matteo in ben altre condizioni fisiche, e oggi oltretutto ha gareggiato con la febbre: tre azzurri nei primi otto sono un ottimo risultato.

 

La regina è tornata: a Lake Louise 60a vittoria in Coppa del Mondo di Lindsey Vonn! Storica prima tripletta Usa tra le donne.

 

Un trionfo che fa storia: è il 60° in Coppa del Mondo per Lindsey a sole due lunghezze dalla plurivittoriosa di sempre, l’austriaca Annemarie Pröll (l'ultima era stata quella in gigante a Maribor il 26 gennaio 2013), la 30a in discesa (qui le lunghezze di distacco dall’austriaca sono sei, l'ultima era stata a Cortina il 19 gennaio 2013), la 12a in discesa a Lake Louise cui ce ne sono da aggiungere tre in superG, (la prima, che fu anche la prima in assoluto in Coppa del Mondo, la ottenne il 3 dicembre di 10 anni fa!), il 104° podio. Numeri impressionanti per quella che può a buon diritto essere considerata la più grande di sempre soprattutto perché ci sia nebbia, neve o sole, ci sia pista facile o difficile, neve molle o dura, o che sia rientrata o meno alle gare dopo un anno, là dove le altre fanno fatica in condizioni di gara diverse o di forma precaria per lei non cambia assolutamente nulla. Semplicemente impressionante e leggendaria.

Ma c’è un altro motivo per cui questa gara rimarrà nella storia: gli Stati Uniti non avevano mai fatto tripletta nella Coppa del Mondo di sci alpino femminile, oggi per loro è stata la prima volta. Dietro a Lindsey si sono piazzate le sue connazionali Stacey Cook, seconda a 49 centesimi, e Julia Mancuso, terza a 57 centesimi. Stacey conquista il suo terzo posto che poi è la terza piazza d’onore dopo quelli nelle due discese del 2012 e guarda caso sempre alle spalle della stessa atleta di oggi, Julia in discesa a Lake Louise non aveva fatto mai meglio di due quarti posti ma soprattutto non era forse mai stata così brillante nel mese di dicembre.

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Sci di Fondo: Ancora Marit Bjoergen! Vince in volata la tre giorni di Lillehammer su una Johaug scatenata!

 

La campionessa norvegese amministra il vantaggio di 30 secondi sulla Johaug, che la raggiunge ad un chilometro dal termine, ma in volata non c’è storia, con la regina del fondo che ha la meglio, in una gara che anche oggi potrebbe benissimo rappresentare i campionati norvegesi.

Gara entusiasmante, con la Johaug che chilometro dopo chilometro recupera secondi alla Bjoergen, ed agganciata a lei si trascina Heidi Weng, raggiunta poco dopo il via. Rimonta completata a poche centinaia di metri dal termine, non sufficienti per cercare di staccare Bjoergen, dato che le chances in volata sarebbero state pochissime.

Volata che va come da copione con Marit Bjoergen che trionfa e porta a casa i 200 punti della vittoria della prova multistage e Johaug che vince la tappa odierna. Terza è giunta Heidi Weng, staccatasi dalla locomotiva Johaug negli ultimi chilometri.

Dietro le prime tre il vuoto, con il dominio norvegese continuato da Oestberg che si prende il quarto posto a oltre un minuto e mezzo dalle due di vetta e quinta Charlotte Kalla, unica a spezzare l’egemonia norvegese, dato che sesta e settima sono altre due suddite di re Harald, Ragnhild Haga e Maiken Caspersen Falla.

 

Un sensazionale Martin Johnsrud Sundby vince in scioltezza a Lillehammer!

 

Il norvegese che partiva con 20 secondi di ritardo dal connazionale Finn Haagen Krogh, ha prima staccato i compagni di avventura con i quali era partito, raggiunto Krogh e staccato lo stesso per andare a vincere in solitaria tappa e tour, dimostrandosi netto dominatore della Coppa del Mondo al momento.

Anche oggi un podio tutto norvegese, dato che dietro Sundby e Krogh è giunto un ottimo Sjur Roethe di poco avanti ad un buonissimo Paal Golberg, che nonostante sia principalmente uno sprinter si è difeso molto bene. Quinto Didrik Toenseth, quinto norvegese su cinque, autore di una bellissima rimonta.

Ottimo diciottesimo posto finale per Francesco De Fabiani, oltre che dodicesimo di tappa, unico italiano a punti e autore di una gara all’attacco, essendo rimasto per due terzi di gara nel gruppone che andava dalla sesta alla ventesima posizione.

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Biathlon: Dorothea Wierer è 3^ nell'inseguimento dominato da Kaisa Mäkäräinen!

 

Dorothea Wierer ha dovuto rimandare di ventiquattro ore l'appuntamento con il podio già sfiorato nella sprint. La ventiquattrenne azzurra, quarta ieri, ha concluso al terzo posto l'inseguimento odierno che ha visto un autentico stravolgimento di classifica al terzo poligono.

Infatti i tiri a terra e la tornata centrale avevano detto benissimo a Darya Domracheva, trovatasi al comando con una dozzina di secondi di margine su un terzetto composto da Veronika Vitkova, Tiril Eckhoff e Valj Semerenko. Kaisa Mäkäräinen e Wierer risultavano invece decisamente più staccate.

La prima sessione in piedi ha però stravolto la fisionomia della gara poiché la bielorussa e la ceca hanno sbagliato 3 volte con l'ucraina e la norvegese a commettere 2 errori. Al contrario la finlandese e l'italiana sono state perfette prendendo il sopravvento sulle avversarie.

Mäkäräinen ha poi gestito al meglio il grande vantaggio accumulato andando a conquistare in scioltezza il successo numero 10 della carriera, il sesto in un inseguimento, format con cui dimostra un curioso feeling (soprattutto se si pensa come la trentunenne di Ristijärvi non abbia mai vinto una mass start, competizione clone del pursuit).

Alle sue spalle l'azzurra ha mancato gli ultimi 2 bersagli, ma fortunatamente Eckhoff ha fatto peggio (3) e la rimontante Domracheva ha a sua volta dovuto percorrere una volta l'anello di penalità. La ventottenne di Minsk e la ventiquattrenne di Bærum si sono quindi dovute accontentare rispettivamente della quarta e della sesta piazza finale, venendo superate anche da Valj Semerenko.

 

Martin Fourcade dice "33": vince l'inseguimento ed eguaglia Sven Fischer.

 

Martin Fourcade, favorito della vigilia dopo aver dominato la sprint di ieri, ha conquistato come da pronostico (seppur con qualche patema) il successo nell'inseguimento odierno eguagliando così Sven Fischer per numero di successi in competizioni di primo livello.

Il francese, partito con grande margine sulla concorrenza, ha visto messa in discussione la propria leadership da 3 bersagli mancati a terra, tanto da vedersi superato e staccato da Jakov Fak, invece molto preciso nelle prime due sessioni.

Una penalità dello sloveno al terzo poligono, dove il ventiseienne catalano è stato perfetto, ha riportato i due a contatto. Il detentore della Coppa del Mondo ha poi risolto in proprio favore la partita al tiro conclusivo, dove ha commesso un errore contro i due del ventisettenne di Rijeka.

Per Martin Fourcade arriva il successo numero 33 della carriera che gli permette di eguagliare il tedesco Sven Fischer nella graduatoria dei plurivittoriosi all-times. Il dato impressionante riguarda l'età del transalpino: nessuno dei cinque uomini capaci di raggiungere questa quota lo aveva fatto prima del ventottesimo compleanno. Fourcade invece vi arriva a poco più di 26 anni.

Tornando alla gara odierna, la piazza d'onore è stata occupata dal russo Anton Shipulin, già dimostratosi molto pimpante nella sprint. Il ventisettenne di Tjumen è stato peraltro l'unico atleta di vertice a non aver sbagliato nel quarto e ultimo poligono dove invece un errore ha impedito a Emil Hegle Svendsen di agganciare il francese.

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Si rivede una strepitosa Lara Gut: suo il superG di Lake Louise, solo Lindsey Vonn non le arriva lontana.

 

La 23enne ticinese di Comano, finora quasi non pervenuta quest’anno, si è letteralmente scatenata fin dalle prime porte su una pista che non ama, almeno in discesa, e per il secondo anno consecutivo si è aggiudicata il superG femminile di Lake Louise, suo undicesimo successo in Coppa del Mondo, settimo in superG, terzo consecutivo e quinto nelle ultime sette gare nella specialità in Coppa. Nessuna è riuscita a starle vicina, solo l’incredibile, leggendaria Lindsey Vonn ha provato a ripetere la storica vittoria di ieri e a dare fastidio alla svizzera ma alla fine ha dovuto arrendersi proprio nel tratto finale che è sempre stato il suo pane e ha accusato un distacco di 37 centesimi.

Terzo posto, a completare l’ennesimo podio regale della Coppa del Mondo femminile, la slovena Tina Maze, staccata di ben 81 centesimi da Gut: praticamente ci sono la più grande campionessa della storia, colei che due anni fa ha fatto la più grande stagione di sempre per una sciatrice, e infine una che promette di vincere ancora tanto e che oggi potrebbe essersi finalmente sbloccata per cominciare a vincere anche in discesa e per far bene anche in gigante, oltre a restare al top in superG. Al quarto posto, a soli 6 centesimi dal podio, c’è la tedesca Viktoria Rebensburg, che sta andando forte in tre specialità e può anche lei tranquillamente inserirsi nella lotta per la sfera di cristallo, per lei è il miglior risultato a Lake Louise in questa specialità.

 

Quattro viti nella mano non fermano Ted Ligety che trionfa per la quarta volta consecutiva nel gigante di Beaver Creek!

 

Ligety è risalito dal quarto posto della prima manche, nella quale era rimasto staccato di 25 centesimi dall’eterno Benni Raich, ma nella seconda Ted ha innestato il turno e dei più forti solo Alexis Pinturault, tra l’altro anche lui condizionato da un problema fisico ma alla spalla e al braccio, è riuscito a essere non lontano dal suo passo: da 24 centesimi che aveva di vantaggio sullo statunitense gliene ha concessi 42 tagliando il traguardo in seconda posizione a soli 18 centesimi. Ligety affianca nuovamente Marcel Hirscher nella classifica dei plurivittoriosi in Coppa del Mondo, entrambi sono a quota 24, ma soprattutto affianca al secondo posto dei plurivittoriosi in gigante a quota 23 lo svizzero Michael Von Grünigen, davanti a 46 c’è solo l’inarrivabile Ingemar Stenmark.

A proposito di Hirscher, sembra incredibile ma dopo l’uscita di ieri in superG è sembrato più timoroso e dopo essere stato davanti a Ligety di un solo centesimo a metà gara, al traguardo si è dovuto accontentare del terzo posto a 6 decimi dall’eterno rivale. Ligety, Pinturault e Hirscher salgono insieme sullo stesso podio per l’ottava volta in gigante, oltre a una volta in supercombinata, e per la terza con le posizioni identiche all’ordine d’arrivo di oggi. Grazie al trionfo di Sölden dove Ligety steccò arrivando decimo, Hirscher resta in testa alla classifica di gigante con 20 punti su Pinturault mentre nella generale il norvegese Kjetl Jansrud, malgrado sia precipitato dal sesto posto della prima manche al quindicesimo finale, resta leader con 172 punti su Hirscher, Pinturault è quinto a 212 lunghezze di distacco.

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Biathlon: Karin Oberhofer è seconda nella sprint di Hochfilzen vinta da Kaisa Mäkäräinen!

 

Continua l'eccezionale momento della squadra italiana femminile di biathlon. Cinque giorni dopo il terzo posto conquistato da Dorothea Wierer nell'inseguimento di Östersund è arrivata la seconda posizione di Karin Oberhofer nella sprint di Hochfilzen. La veterana del team azzurro non ha però potuto nulla contro Kaisa Mäkäräinen. La finlandese, nonostante sia reduce da una forma influenzale, si è dimostrata nuovamente straripante sugli sci e ha conquistato la vittoria numero 11 della carriera a dispetto di un bersaglio mancato a terra.

Va quindi rimarcato come in questo primo scorcio di inverno la trentunenne di Ristijärvi mostri un'inversione di tendenza rispetto alle proprie caratteristiche poiché a terra (83%) ha percentuali più basse rispetto ai propri tiri in piedi (90%).

Il podio è stato completato da Tiril Eckhoff, confermatasi ormai a livelli d'eccellenza e nuovamente autrice di un vigoroso ultimo giro che le ha permesso di superare svariate avversarie nella tornata conclusiva, compresa la russa Olga Podchufarova, quarta e al miglior risultato della carriera. La ventiduenne moscovita sta quindi finalmente iniziando a mettere a frutto nel circuito maggiore il talento mostrato a livello junior.

 

Johannes Thingnes Bø trionfa nella sprint di Hochfilzen.

 

Il ventunenne norvegese ha realizzato il miglior tempo sugli sci stretti e, rispetto a quanto visto a Östersund, è apparso molto più controllato al poligono dove ha preferito evitare di forzare i tempi prediligendo la precisione.

Questa politica ha dato i suoi frutti e Johannes Thingnes Bø ha potuto festeggiare il primo successo della stagione, il sesto della carriera, con ampio margine sulla concorrenza, precedendo due biathleti tedeschi.

Piazza d'onore, a 14"3 dal vincitore, per Simon Schempp. Il ventiseienne del Baden-Württemberg ha ottenuto il secondo posto grazie un finale molto incisivo in cui ha superato un ottimo Andreas Birnbacher, il quale ha dimostrato di essersi meritato la fiducia in lui riposta dallo staff tecnico teutonico, a dispetto dei risultati di Ibu Cup di Beitostølen.

In una gara dal livello medio stellare il beniamino di casa Dominik Landertinger si è dovuto accontentare della quarta posizione, dando vita a un altro duello all'arma bianca nell'ultimo giro con Jakov Fak. Lo sloveno ha pagato a caro prezzo un errore a terra che gli ha precluso la possibilità di dar vita a un testa a testa con il minore dei fratelli Bø.

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Tina Maze vince in rimonta il gigante di Åre, quarta e quinta Federica Brignone e Nadia Fanchini.

 

La slovena, settima al termine di una prima manche che assomigliava più a un superG, nella seconda, molto più adatta alle caratteristiche della specialità, si è inventata una prova… alla Tina Maze mettendo pressione a coloro che scendevano dopo di lei e cogliendo alla fine il 26° successo in Coppa del Mondo, il 14° tra i pali larghi, uno in più di Deborah Compagnoni, una di quelle, tanto per dire, che hanno scritto la storia di questa che resta la specialità più bella e difficile dello sci alpino.

A parte l’oro olimpico Tina non vinceva in Coppa del Mondo tra i pali larghi dalle finali di Lenzerheide dell’inverno 2012-2013, la sua stagione magica. Le battute sono la svedese Sara Hector, che col numero 25 conquista il primo podio in carriera a 20 centesimi da Maze e anche il suo primo risultato tra le dieci in gigante in virtù specialmente di una grande prima frazione, in cui era già seconda ma alle spalle dell’austriaca Eva-Maria Brem, alla fine terza a 28 centesimi e al quinto podio nelle ultime sei gare.

Peccato per le uniche due azzurre sopravvissute nella prima metà gara alla mattanza causata (secondo noi) dall’arrivo all’ultimo momento (e anche oltre in Svezia. Federica Brignone e Nadia Fanchini hanno mantenuto la quarta e la quinta posizione in cui erano dopo la prima frazione ma c’è rammarico per i distacchi dal podio, 3 centesimi per Federica e 7 per Nadia, ciò non toglie che le due siano state bravissime a superare la stanchezza e il nervosismo per il viaggio ritardato all’estremo e anche a mantenere la giusta concentrazione.

 

Marcel Hirscher vince per distacco il gigante in notturna di Åre, 12° Giovanni Borsotti.

 

L’austriaco vincitore delle ultime tre Coppe del Mondo ha trionfato nel secondo gigante stagionale su tre, quello di Åre, rifilando distacchi abissali a tutti gli avversari grazie ai migliori tempi in entrambe le manche e facendo capire di aver sostituito Ted Ligety in fatto di vittorie per distacco, cioè superiori a un secondo. E proprio Ligety, terzo dopo la prima metà gara, è risalito di un gradino ma a ben 1”22 dall’eterno rivale che lo stacca nuovamente in quanto a numero di vittorie totali in Coppa del Mondo, 25 contro 24, 11 in gigante, tante quante ne raccolse negli anni settanta Gustavo Thöni.

Hirscher comanda anche la classifica di specialità ma soprattutto si porta a 72 punti nella generale dal norvegese Kjetil Jansrud, uscito dopo poche porte della prima frazione. Francamente, dato che non c’è nessuno con la continuità di rendimento in tre specialità necessaria per impensierirlo, non si vede come Hirscher possa perdere questa Coppa generale, che sarebbe la sua quarta assoluta, impresa mai riuscita a nessuno prima in campo maschile, e nello slalom di domani potrebbe già esserci il sorpasso.

Se Ligety ha guadagnato una posizione il tedesco Fritz Dopfer nella manche serale ne ha perse due scendendo da secondo a quarto a 1”76 dal vincitore e cedendo il gradino più basso del podio al connazionale Stefan Luitz, terzo a 1”50: costui sempre in questo periodo dell’anno si regala un podio, dato che è stato secondo in Val d’Isère il 9 dicembre 2012 e terzo sempre nella località francese il 14 dicembre 2013. Come sempre buona la presenza francese tra i top ten anche se stavolta manca il podio: quinto Thomas Fanara, sesto Alexis Pinturault e nono Victor Muffat-Jeandet, e ce ne poteva essere un altro se Mathieu Faivre non fosse uscito.

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Maria Pietilä-Holmner fa gioire la Svezia vincendo lo slalom di Åre. Sesta Chiara Costazza.

 

A Åre la Svezia non aveva mai vinto uno slalom femminile di Coppa del Mondo, oggi Maria Pietilä-Holmner ha sfatato il tabù.

La beniamina di casa ha battuto per soli 6 centesimi la slovena Tina Maze, che prende sempre più il largo in Coppa del Mondo, e per 32 l'altra svedese Frida Hansdotter, quarta la statunitense Mikaela Shiffrin. Miglior risultato in Coppa da più di cinque anni e mezzo a questa parte per Chiara Costazza, ottima sesta.

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Biathlon: Karin Oberhofer è seconda nella sprint di Hochfilzen vinta da Kaisa Mäkäräinen!

 

Continua l'eccezionale momento della squadra italiana femminile di biathlon. Cinque giorni dopo il terzo posto conquistato da Dorothea Wierer nell'inseguimento di Östersund è arrivata la seconda posizione di Karin Oberhofer nella sprint di Hochfilzen. La veterana del team azzurro non ha però potuto nulla contro Kaisa Mäkäräinen. La finlandese, nonostante sia reduce da una forma influenzale, si è dimostrata nuovamente straripante sugli sci e ha conquistato la vittoria numero 11 della carriera a dispetto di un bersaglio mancato a terra.

Va quindi rimarcato come in questo primo scorcio di inverno la trentunenne di Ristijärvi mostri un'inversione di tendenza rispetto alle proprie caratteristiche poiché a terra (83%) ha percentuali più basse rispetto ai propri tiri in piedi (90%).

Il podio è stato completato da Tiril Eckhoff, confermatasi ormai a livelli d'eccellenza e nuovamente autrice di un vigoroso ultimo giro che le ha permesso di superare svariate avversarie nella tornata conclusiva, compresa la russa Olga Podchufarova, quarta e al miglior risultato della carriera. La ventiduenne moscovita sta quindi finalmente iniziando a mettere a frutto nel circuito maggiore il talento mostrato a livello junior.

 

Johannes Thingnes Bø trionfa nella sprint di Hochfilzen.

 

Il ventunenne norvegese ha realizzato il miglior tempo sugli sci stretti e, rispetto a quanto visto a Östersund, è apparso molto più controllato al poligono dove ha preferito evitare di forzare i tempi prediligendo la precisione.

Questa politica ha dato i suoi frutti e Johannes Thingnes Bø ha potuto festeggiare il primo successo della stagione, il sesto della carriera, con ampio margine sulla concorrenza, precedendo due biathleti tedeschi.

Piazza d'onore, a 14"3 dal vincitore, per Simon Schempp. Il ventiseienne del Baden-Württemberg ha ottenuto il secondo posto grazie un finale molto incisivo in cui ha superato un ottimo Andreas Birnbacher, il quale ha dimostrato di essersi meritato la fiducia in lui riposta dallo staff tecnico teutonico, a dispetto dei risultati di Ibu Cup di Beitostølen.

In una gara dal livello medio stellare il beniamino di casa Dominik Landertinger si è dovuto accontentare della quarta posizione, dando vita a un altro duello all'arma bianca nell'ultimo giro con Jakov Fak. Lo sloveno ha pagato a caro prezzo un errore a terra che gli ha precluso la possibilità di dar vita a un testa a testa con il minore dei fratelli Bø.

le nostre ragazze ci daranno soddisfazioni a grappoli in questa stagione,
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