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Shinji Ikari

[Topic Unico] Tutte le informazioni e i consigli sui film in uscita

Post in rilievo

Fai sapere. Per il cinema a 2 euro la settimana prossima da me c'è solo questo, non considerando quello di Siani.

Dal trailer non mi ispira, ma c'è un bel cast.

Visto ieri sera. Ti dico che mi ha emozionato e non poco. Consigliatissimo! E poi Will, in questo genere di film, è davvero insuperabile... ;)

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Visto ieri sera. Ti dico che mi ha emozionato e non poco. Consigliatissimo! E poi Will, in questo genere di film, è davvero insuperabile... ;)

Io l'ho visto e mi è piaciuto poco.

E Will in questo genere non è il massimo.

:d

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Decisamente. . ahah

Comunque mi è piaciuto poco nella seconda parte. Ho apprezzato le scene ironiche. .ok

Ma non ti piace proprio come attore oppure l'hai trovato fuori luogo in questo film specifico?

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Ieri notte ho visto Assassin's Creed di Justin Kurzel. Mi sono accorto casualmente di chi fosse il regista solo dopo aver visto il film ed il regista è lo stesso del "recente" Macbeth. E infatti, pur essendo un blockbuster, la pellicola tenta di mantenere una certa aria seriosa non strizzando mai l'occhio allo spettatore occasionale. I problemi però sono altrove. C'è un dispiegamento di star immane (da Fassbender a Jeremy Irons, da Charlotte Rampling a Marion Cottilard) ma l'opera deficita un po' in tutto: dalla trama banale (non che mi aspettassi di più), che è il meno visto il genere, a cui si aggiungono personaggi superficiali ma, soprattutto, scene d'azione caotiche e confusionarie. C'è una percezione di incompiutezza che pervade tutto: passaggi no sense, cambiamenti no sense, morti no sense, finale aperto per il sequel ma no sense anche quello.

Sono d'accordo. Nella scena dell'inseguimento non ci si capisce proprio niente.

Per carità, film vedibile. Ma tranquillamente evitabile.

 

Per chi ama i film d'autore consiglio "Il Cliente" di Fahradi. Film asciutto, senza sbavature e che ti tiene incollato fino all'ultimo. Unica nota negativa il doppiatore del padrone di casa che ho odiato. Ma diciamo che l'iraniano non è il mio forte, quindi pazienza :d

 

E domani, se riesco, vado di "Silence". Mi aspetto tanto da Scorsese, speriamo...

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E domani, se riesco, vado di "Silence". Mi aspetto tanto da Scorsese, speriamo...

 

Visto ieri sera Silence.

La prima cosa da dire è che non è una pellicola per tutti. Se pensate di ritrovare lo Scorsese dei suoi film più popolari e accattivanti, girate al largo. Qua c'è lo stesso regista de L'ultima tentazione di C.risto ma molto più spirituale, molto più riflessivo, meno surreale. Il film dura anche 2 ore e mezzo e in più passaggi è lento, per non dire ripetitivo. La cosa però è voluta perché c'è un percorso evolutivo chiaro, a tappe, come una sorta di Via Crucis che vivono i personaggi e, di riflesso, gli spettatori in sala (i quali infatti, in parte si spazientano, in parte mollano o dormono). Senza svelare nulla, la trama parte con due preti portoghesi del '600 che, sinceramente motivati, decidono di andare in Giappone, terra di persecuzione cristiana, alla ricerca del loro mentore Padre Ferreira il quale, secondo le ultime voci giunte da là, parrebbe "aver abiurato" ovvero aver rinunciato alla propria fede e iniziato a vivere come un nipponico (e quindi da infedele). Ciò che succederà dopo sarà un percorso spirituale e fisico, sempre più estenuante e critico, una ricerca quasi nazista del divino, che proverà letteralmente i protagonisti e con loro gli spettatori. Non importa se siete credenti, atei o agnostici: partendo da una base religiosa, tutti saranno portati a riflettere sulla fede in generale, che sia una fede egoista in Dio o una fede egoista in un non-Dio, di come l'eccesso di queste causi la nostra stessa persecuzione o quella di altri, di come l'eccesso ci porti a contraddire i nostri stessi principi di partenza. Il finale è liberatorio, non si troverà né il paradiso né l'inferno ma il silenzio che da il titolo al film, una sorta di purgatorio. È difficile descrivere a parole un'opera del genere quindi non voglio neanche fuorviare la percezione di chi non l'ha visto. Posso solo aggiungere che, salvo alcune ingenuità narrative (la facilità con cui i giapponesi imparano il portoghese dai padri gesuiti), c'è un'ottima fotografia di Rodrigo Pireto, costumi e scenografia di Dante Ferretti. Grandissima prova di tutto il cast (c'è pure Tsukamoto, grande regista), attoriale e fisica.

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Visto ieri sera Silence.

La prima cosa da dire è che non è una pellicola per tutti. Se pensate di ritrovare lo Scorsese dei suoi film più popolari e accattivanti, girate al largo. Qua c'è lo stesso regista de L'ultima tentazione di C.risto ma molto più spirituale, molto più riflessivo, meno surreale. Il film dura anche 2 ore e mezzo e in più passaggi è lento, per non dire ripetitivo. La cosa però è voluta perché c'è un percorso evolutivo chiaro, a tappe, come una sorta di Via Crucis che vivono i personaggi e, di riflesso, gli spettatori in sala (i quali infatti, in parte si spazientano, in parte mollano o dormono). Senza svelare nulla, la trama parte con due preti portoghesi del '600 che, sinceramente motivati, decidono di andare in Giappone, terra di persecuzione cristiana, alla ricerca del loro mentore Padre Ferreira il quale, secondo le ultime voci giunte da là, parrebbe "aver abiurato" ovvero aver rinunciato alla propria fede e iniziato a vivere come un nipponico (e quindi da infedele). Ciò che succederà dopo sarà un percorso spirituale e fisico, sempre più estenuante e critico, una ricerca quasi nazista del divino, che proverà letteralmente i protagonisti e con loro gli spettatori. Non importa se siete credenti, atei o agnostici: partendo da una base religiosa, tutti saranno portati a riflettere sulla fede in generale, che sia una fede egoista in Dio o una fede egoista in un non-Dio, di come l'eccesso di queste causi la nostra stessa persecuzione o quella di altri, di come l'eccesso ci porti a contraddire i nostri stessi principi di partenza. Il finale è liberatorio, non si troverà né il paradiso né l'inferno ma il silenzio che da il titolo al film, una sorta di purgatorio. È difficile descrivere a parole un'opera del genere quindi non voglio neanche fuorviare la percezione di chi non l'ha visto. Posso solo aggiungere che, salvo alcune ingenuità narrative (la facilità con cui i giapponesi imparano il portoghese dai padri gesuiti), c'è un'ottima fotografia di Rodrigo Pireto, costumi e scenografia di Dante Ferretti. Grandissima prova di tutto il cast (c'è pure Tsukamoto, grande regista), attoriale e fisica.

 

Direi che ti è piaciuto, anche se piacere è un termine inappropriato per questo film.

 

La parte in neretto la scrive anche Provv nell'altra discussione, quindi penso sia proprio comune perché anch'io posso portare la mia testimonianza.

Ero in mezzo fra due donne, entrambe hanno fatto fatica in certi passaggi del film. Ma un po' l'intera sala era in tensione. Quella delle due che conoscevo, e con cui dopo ho parlato del film, me l'ha detto chiaramente che era stata in parte infastidita, perché provocata dal film. Tanto che per meglio "sopportare" il film m'ha detto che si era concentrata sull'aspetto tecnico, come erano fatte le scene.

 

Se non è questo un grande film non saprei quale.

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Direi che ti è piaciuto, anche se piacere è un termine inappropriato per questo film.

 

Esatto. È un cammino, quello dei protagonisti-spettatori in sala, sempre più snervante. Alla fine non desideri altro che la liberazione.

 

 

Son d'accordo, l'ho rimarcato pure io prima, ottima la prova del protagonista, Garfield. Eppure...avrei preferito nella parte di Rodrigues Adam Driver, che invece ha interpretato l'integerrimo Padre Garupe(tra l'altro protagonista di una delle sequenze più struggenti).

Un viso più spigoloso, meno 'bello', che a mio avviso avrebbe reso ancora più affascinante il personaggio principale.

 

 

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Secondo me Garfield è stato scelto proprio per il suo viso molto simile al C.risto dell'iconografia occidentale (mostrato appunto nella pellicola stessa). E questo viso si trasforma fisicamente dall'inizio alla fine del film.

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Esatto. È un cammino, quello dei protagonisti-spettatori in sala, sempre più snervante. Alla fine non desideri altro che la liberazione.

 

 

 

 

Secondo me Garfield è stato scelto proprio per il suo viso molto simile al C.risto dell'iconografia occidentale (mostrato appunto nella pellicola stessa). E questo viso si trasforma fisicamente dall'inizio alla fine del film.

 

Sì, forse il viso di Garfield è più simile a quello che ci hanno sempre proposto come Gesù. E questa somiglianza è funzionale alla trama, come da immagine specchiata nel ruscello. Lo considero però un po' troppo belloccio per il ruolo...

Il cammino dei padri portoghesi e la missione per ritrovare Ferreira, mi ha ricordato, con gli opportuni distinguo, la missione del capitano Willard che va a cercare il Colonnello Kurtz in Apocalypse now. Kurtz, come Ferreira, ha 'abiurato'.....di più non dico, si rischia di spoilerare.

 

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Il cammino dei padri portoghesi e la missione per ritrovare Ferreira, mi ha ricordato, con gli opportuni distinguo, la missione del capitano Willard che va a cercare il Colonnello Kurtz in Apocalypse now. Kurtz, come Ferreira, ha 'abiurato'.....di più non dico, si rischia di spoilerare.

 

Io ho anche beccato molte citazioni dirette di Kurosawa, non a caso regista molto caro a Scorsese.

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Lunedì sera ho visto quindi Your Name, di Makoto Shinkai. Pellicola d'animazione sicuramente riuscita nell'insieme per quanto non esente da difetti. Per riassumervela posso dirvi che si rifa a Nolan nelle tematiche (Memento e Inception soprattutto) ma anche Donnie Darko, per poi tuttavia parlare decisamente di tutt'altro. Al centro abbiamo una storia d'amore tra due ragazzi che vengono a conoscienza uno dell'altro solo tramite dei sogni nei quali si scambiano di corpo. Gli "scambi", ad un certo punto, cesseranno e non vi svelo altro. Per il resto posso dire che non è affatto una pellicola semplice da afferrare: montaggio complesso che deve seguire differenti linee temporali che si alternano tra passato, presente e flashback. In più una sensibilità e spiritualità prettamente nipponica che richiede partecipazione da parte dello spettatore (il regista stesso, prima della proiezione, in un video si augura che, anche se loro sono in Giappone, il sentimento arrivi a tutti). Come succede in Silence di Scorsese, anche in questo film si viene a creare gradualmente un senso crescente di attesa e desiderio affinché la vicenda si risolva in un modo o nell'altro. Per quanto concerne il character design, non ci vado pazzo ma è più per una questione di gusti personali: di per sé l'animazione è di livello altissimo.

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Arrival visto ieri sera. Beh, secondo me, dire che è un film di sola fantascienza è sbagliato. Chi si aspetta il solito film sugli alieni rimarrà deluso. A me è piaciuto. Non un capolavoro, ma pienamente promosso.

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Arrival visto ieri sera. Beh, secondo me, dire che è un film di sola fantascienza è sbagliato. Chi si aspetta il solito film sugli alieni rimarrà deluso. A me è piaciuto. Non un capolavoro, ma pienamente promosso.

 

Vorrei vederlo uff, questo e Allied.

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