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FAQ Calciopoli Cassazione - Tutte le risposte alle vostre domande (a cura dell'Avv. Francesco Andrianopoli)

Post in rilievo

In attesa delle motivazioni della Cassazione, che come sempre rappresentano l’unico, fondamentale parametro di riferimento per valutare le determinazioni di una sentenza, proviamo a fare chiarezza su alcuni dei dubbi più ricorrenti emersi dopo la lettura del dispositivo, o quantomeno su quelli che possono già da ora essere risolti, senza attendere le motivazioni.

 

Si tratta, ovviamente, di una prima, grossolana scrematura, che confidiamo di poter integrare in futuro rispondendo alle ulteriori domande che vorrete porci sull’argomento, cercando per quanto possibile di mantenere il discorso su binari asettici e, se non imparziali (dal momento che la nostra parzialità sul punto è palese ed innegabile) quantomeno razionali e non “di pancia”.

  • 1 - Cosa ha stabilito la sentenza di Cassazione per i singoli imputati più significativi?

MOGGI:

- Assolto perché il fatto non sussiste in relazione ai capi M (Juventus-Milan 0-0) e B (Udinese-Brescia 1-2); in appello, per tali capi, il reato era stato dichiarato estinto per prescrizione.

- Dichiarato estinto per prescrizione il reato relativo al capo A (associazione a delinquere); in appello, per tale capo, era stato riconosciuto colpevole.

 

GIRAUDO: Dichiarati estinti per prescrizione i reato relativi al capo A (associazione a delinquere) e Q (alterazione delle griglie del sorteggio di Juventus-Udinese); in appello, per entrambi i capi, era stato riconosciuto colpevole.

 

BERTINI e DATTILO: assolti perché il fatto non sussiste in relazione ai capi della sentenza d’appello rubricati A (associazione a delinquere),M (Juventus-Milan 0-0, l’accusa era di aver favorito la Juventus), B (Udinese-Brescia 1-2: l’accusa era di aver dolosamente e volontariamente ammonito Pinzi, Muntari, Di Michele, che peraltro non erano diffidati, nonché espulso Jankulovski, per favorire la Juventus nella partita successiva); in appello, per tali capi, erano stati entrambi riconosciuti colpevoli.

 

MAZZINI e PAIRETTO: dichiarato estinto per prescrizione il reato relativo al capo A (associazione a delinquere); in appello, per tale capo, erano stati entrambi riconosciuti colpevoli.

Per il solo PAIRETTO sono state annullate le statuizioni risarcitorie relative al capo F (Juventus-Lazio 2-1): per tale capo era stato riconosciuto colpevole in primo grado, e il reato era stato dichiarato prescritto in secondo grado.

 

DE SANTIS: ricorso rigettato, e quindi confermata la condanna in appello in relazione alle partite Lecce-Parma 3-3 e Fiorentina-Bologna 1-1.

  • 2 - Cosa comporta la pronuncia di prescrizione? I soggetti che ne hanno beneficiato possono ritenersi assolti, o al contrario devono ritenersi “colpevoli ma prescritti”?

Né l’una né l’altra: secondo il nostro codice di procedura, esistono quattro tipi di sentenza: la sentenza di condanna, e le sentenze di proscioglimento, rispettivamente per non doversi procedere, per assoluzione e per estinzione del reato.

 

La sentenza di prescrizione del reato rientra in quest’ultima categoria, quindi certamente non si può sostenere che chi ne usufruisce sia stato assolto, ma neppure che sia “colpevole/condannato ma prescritto”.

 

Nello specifico, la Cassazione valuta soltanto gli aspetti “tecnici” e formali delle sentenze che vengono sottoposte alla sua attenzione: laddove il reato accertato nella sentenza impugnata sia prescritto, ma rilevi comunque degli evidenti vizi formali della medesima, ne dispone l’annullamento senza rinvio con una pronuncia di assoluzione piena.

 

In questo caso, e in attesa delle motivazioni, si può dire che la Cassazione non ha rilevato “macroscopici” ed evidenti vizi nelle parti della sentenza di appello per cui ha optato per la declaratoria di prescrizione anziché per il mutamento in assoluzione piena.

  • 3 - Quando verranno pubblicate le motivazioni?

Nella trascrizione del dispositivo letto in udienza riportata dai mass-media non si fa menzione del termine che la Corte si è riservata per il deposito delle motivazioni.

 

Trattandosi però di materia di particolare complessità, è verosimile che la Corte si prenderà tutto il tempo concessole dal codice, e quindi 90 giorni.

  • 4 - Quali sono le singole frodi sportive rimaste in piedi, e chi riguardano??

L’unico soggetto per cui è rimasta ferma una pronuncia di condanna in relazione alla frode sportiva di una singola partita è De Santis, che era stato riconosciuto colpevole in primo grado per Fiorentina-Bologna 1-1 e Lecce-Parma 3-3, aveva rinunciato alla prescrizione ma era stato condannato anche in appello, e tale condanna è stata confermata anche in questa sede, rigettandone il ricorso.

 

Quasi tutti gli altri arbitri e assistenti, in relazione a singole partite, sono stati assolti con formula piena, con le uniche eccezioni di Racalbuto e Puglisi, per cui è stata riconosciuta la prescrizione del reato in relazione alle partite Roma-Juventus, Cagliari Juventus (Racalbuto) e Milan-Chievo (Puglisi), e che a differenza di altri ex colleghi non hanno rinunciato alla prescrizione.

 

Per Moggi era già stata riconosciuta la prescrizione, al termine del secondo grado, in relazione alle partite Fiorentina-Bologna 1-0, Reggina-Brescia 1-3, Bologna-Juventus 0-1, Juventus-Milan 0-0, Cagliari-Juventus 1-1, Juventus-Udinese 2-1, Roma-Juventus 1-2, Chievo-Fiorentina 1-2, tutte gare per cui in primo grado era stato condannato; nelle altre singole frodi sportive che gli erano state addebitate era stato assolto.

 

Per Giraudo, come detto, è stata riconosciuta la prescrizione in relazione a Juventus-Udinese 2-1; per le altre singole frodi sportive che gli erano state addebitate era stato assolto.

  • 5 - Se De Cillis (che ora è sottoprocesso) venisse condannato il processo penale potrebbe essere riaperto??

Teodosio de Cillis è il negoziante di Chiasso che ha venduto a Luciano Moggi le schede telefoniche svizzere da quest’ultimo distribuite ad arbitri e dirigenti; nel corso del giudizio ha dichiarato che, su richiesta dei Carabinieri, si sarebbe recato personalmente in Italia da questi ultimi a consegnare un elenco dei numeri telefonici associati alle schede vendute a Moggi.

Il maresciallo dei Carabinieri Nardone lo ha smentito, dichiarando di essersi recato personalmente in Svizzera da De Cillis a recuperare tale elenco (il che potrebbe comportare una violazione della normativa sulle rogatorie internazionali).

 

In conseguenza di ciò, l’ex arbitro Pieri ha sporto denuncia per falsa testimonianza nei confronti del De Cillis, e il relativo processo è ancora in corso.

 

In teoria, ai sensi dell’art. 630, 4 comma, del codice di procedura, una sentenza definitiva può essere sottoposta a revisione qualora emerga la “Dimostrazione che la condanna venne pronunciata in conseguenza di falsità in atti o in giudizio o di un altro fatto previsto dalla legge come reato”.

 

Se De Cillis fosse condannato, per ottenere una revocazione della sentenza si dovrebbe dimostrare che la sua testimonianza è stata decisiva per giungere alla pronuncia di colpevolezza: dimostrazione quantomai ardua, dal momento che la testimonianza di De Cillis non è stata particolarmente “cruciale” per l’accusa, e anzi ha rappresentato un elemento a favore delle difese, dato che De Cillis ha dichiarato che molti altri calciatori e dirigenti oltre a Moggi e Fabiani acquistavano schede telefoniche e apparecchi nella sua ricevitoria, facendo esplicitamente il nome di Marco Branca.

  • 6 - Moggi e Giraudo hanno avuto identiche sentenze o Giraudo ha qualcosa di diverso da Moggi?

Le sentenze di Moggi e Giraudo sono state pronunciate contestualmente, ma si riferiscono a procedimenti penali differenti, definiti sulla base di un materiale probatorio differente (il rito abbreviato scelto da Giraudo e altri imputati ha comportato una drastica riduzione delle prove utilizzate per il giudizio).

 

Non possono quindi essere identiche: in linea di massima si può dire che l’esito è stato identico (prescrizione in Cassazione dopo una precedente condanna) per quanto riguarda l’associazione a delinquere, mentre è stato molto diverso per le singole frodi: Giraudo è stato assolto quasi in tutte e condannato (e successivamente dichiarato prescritto) soltanto per una di esse; Moggi, al contrario, è stato riconosciuto colpevole nella maggior parte delle frodi sportive, per cui poi è intervenuta la prescrizione in appello.

  • 7 - La Juventus è coinvolta in due partite di Racalbuto: cosa dice la condanna in merito?

Racalbuto, come detto, a suo tempo non ha rinunciato alla prescrizione: di conseguenza, la pronuncia della Cassazione non si è espressa sul suo caso.

 

  • 8 - Che ne è stato delle richieste di risarcimento delle parti civili? La Juventus può essere condannata al risarcimento dei danni subiti dalla FIGC, da altre squadre o soggetti terzi?

Tutte le richieste risarcitorie formulate nei confronti della Juventus sono state respinte, sia in primo che in secondo grado:

 

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Non c’è quindi alcun margine giuridico per rivolgere alla Juventus, riconosciuta estranea in tutto e per tutto, richieste risarcitorie, e la sentenza della Cassazione non ha modificato alcunché in tal senso.

 

La Cassazione ha invece annullato la sentenza di secondo grado nella parte in cui rifiutava al Brescia, al Bologna (in proprio e tramite uno dei propri soci) e al Lecce di ottenere un risarcimento dai soggetti condannati e/o da quelli per cui è intervenuta la prescrizione, diritto che era stato inizialmente riconosciuto soltanto alla FIGC, a due ministeri e al Fallimento Salernitana: anche le altre squadre sunnominate potranno quindi procedere a richiedere tali risarcimenti a Moggi, Giraudo, De Santis ecc.

 

  • 9 - Quali sono le possibilità concrete di richiedere una revisione del processo sportivo ex art. 39 Codice di Giustizia Sportiva? Cosa cambia, dopo la Cassazione? Quali scenari si aprono?

E’ la domanda cruciale, ma anche quella a cui è più complicato rispondere.

Da un lato, ovviamente, la Juventus e i suoi tifosi speravano che il processo di Napoli si concludesse con una assoluzione piena, che avrebbe rappresentato una potente arma logico-giuridica da “puntare” contro le sentenze sportive; il che, evidentemente, non è avvenuto.

 

Se il processo penale non ha, come sperato, sconfessato integralmente quello sportivo nel suo complesso, ha innegabilmente fatto crollare alcune delle (presunte) certezze probatorie su cui il giudizio sportivo si era basato, e che parevano, all’epoca, inconfutabili.

 

Nel corso del processo penale sono emerse centinaia di intercettazioni che in sede sportiva non erano state prese in considerazione, e anzi non erano state neppure sottoposte all’attenzione della Procura; la pura e semplice possibilità di ascoltare “in tempo reale” le intercettazioni audio anziché limitarsi a leggerle su un brogliaccio ne hanno ridotto considerevolmente la portata; le testimonianze assunte, sia da parte dei soggetti coinvolti che dei testi terzi e imparziali, hanno fatto chiarezza su molte delle circostanze più oscure e sospette.

 

Tutti elementi che integrano a pieno titolo i “documenti influenti”, le “nuove prove”, i “fatti decisivi che non si è potuto conoscere” espressamente menzionati dall’art. 39 C.G.S. per giustificare una revocazione: il giudizio sportivo era stato (come è nella sua natura) sommario e basato su elementi fattuali scarni (una manciata di intercettazioni); quasi tutte le prove raccolte nel processo penale sono “nuove”, “influenti” e potenzialmente “decisive”.

 

A prescindere dai singoli elementi in fatto, peraltro, è la fondamentale architrave logica delle sentenze sportive ad essersi, inevitabilmente, sgretolata.

Entrambe le pronunce, infatti, erano state molto chiare nell’affermare che la Juventus meritava una punizione esemplare non tanto per la somma degli episodi contestati ai suoi dirigenti, che erano soltanto una manciata, quanto per l’esclusività di tali comportamenti, riconducibili quasi esclusivamente a Moggi e Giraudo, e non riscontrabili con pari intensità nei dirigenti delle altre sqadre del campionato.

 

Basta leggere alcuni passaggi delle due sentenze:

 

dal materiale sottoposto all'esame della Commissione risulta che solo la Juventus, nel corso del campionato 2004/2005, ha esercitato quella influenza costante e generalizzata sul settore arbitrale, idonea a minarne la terzietà nei modi di cui si è già detto. (CAF) l’aggregazione di tutti questi disdicevoli elementi è, peraltro, addebitabile, tra tutti gli incolpati del presente procedimento, solo alla Juventus, ciò che ne rende incomparabile, in negativo, la posizione rispetto ad ogni altro. (CF)

Il rapporto preferenziale tra i dirigenti della Juventus e i designatori è alla base dell'opera di condizionamento da essi posta in essere (pag 83 sentenza CAF)

 

Una certezza granitica, che però le risultanze del processo penale hanno inevitabilmente sgretolato: non era solo la Juventus a tenere determinati comportamenti disdicevoli, e non era solo negli interessi della Juventus che Moggi e Giraudo si dedicavano alle loro attività poco raccomandabili.

 

Non vale, quindi, l’eccezione mossa a questa tesi dai tifosi e commentatori meno informati o maggiormente in malafede: “il fatto che lo facessero tutti non è una scusante”.

E’ vero, o meglio SAREBBE vero: in generale, il fatto che ci siano più colpevoli di un illecito non libera dalla responsabilità l’unico che è stato “beccato” e imputato.

 

Ma in questo caso sono gli stessi giudici sportivi a proporre, di loro iniziativa, la tesi che l’elemento che trasforma le “semplici” violazioni dei doveri di lealtà e probità in un vero e proprio “illecito strutturato” è l’esclusività di tali comportamenti: se viene meno tale presupposto (e neppure il più ottuso o malfidato commentatore, ora come ora, può dubitarne), tutto il complesso accusatorio finisce inevitabilmente per barcollare, esponendosi alla revisione.

 

Revisione che, com’è ovvio, non potrà condurre ad una totale tabula rasa, dal momento che dei comportamenti disdicevoli e sleali ci sono stati, e nessuno può (ne intende) negarli: ma ci sono molteplici e sostanziosi elementi per ritenere che tali comportamenti, rivisti nell’ottica di quanto emerso a Napoli, possano e debbano essere ridimensionati, conducendo ad un analogo ridimensionamento delle pene all’epoca comminate (e quindi, quel che più conta e interessa, ad una potenziale “restituzione” degli scudetti revocati).

 

E’ una strada che non può garantire il successo, ma merita quantomeno di essere esplorata: “dum spiro, spero”, dicevano i latini, “finché respiro, avrò speranza”

 

 

Francesco Andrianopoli - Juventibus

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Il caso di bertini e dattilo sono davvero scandalosi

 

 

Pongo l'attenzione su un punto in particolare.

De santis ha rinunciato alla prescrizione. In un paese in cui nessuno rinuncia alla prescrizione, in un paese in cui l'accusa fa di tutto per perdere tempo per far decorrere i tempi e dire che con la prescrizione ha vinto (e non è vero, anzi...), in un paese in cui il procuratore capo fa di tutto per far dimettere il giudice di primo grado e perdere quindi altro tempo tra le altre cose per rifare il processo da capo...

 

Bene, in un paese del genere, NESSUN giornalista si è posto delle domande sui media nazionali.

Bene

Bravi

Bis

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"Non vale, quindi, l’eccezione mossa a questa tesi dai tifosi e commentatori meno informati o maggiormente in malafede: “il fatto che lo facessero tutti non è una scusante”.

E’ vero, o meglio SAREBBE vero: in generale, il fatto che ci siano più colpevoli di un illecito non libera dalla responsabilità l’unico che è stato “beccato” e imputato.

 

Ma in questo caso sono gli stessi giudici sportivi a proporre, di loro iniziativa, la tesi che l’elemento che trasforma le “semplici” violazioni dei doveri di lealtà e probità in un vero e proprio “illecito strutturato” è l’esclusività di tali comportamenti: se viene meno tale presupposto (e neppure il più ottuso o malfidato commentatore, ora come ora, può dubitarne), tutto il complesso accusatorio finisce inevitabilmente per barcollare, esponendosi alla revisione.

 

Revisione che, com’è ovvio, non potrà condurre ad una totale tabula rasa, dal momento che dei comportamenti disdicevoli e sleali ci sono stati, e nessuno può (ne intende) negarli: ma ci sono molteplici e sostanziosi elementi per ritenere che tali comportamenti, rivisti nell’ottica di quanto emerso a Napoli, possano e debbano essere ridimensionati, conducendo ad un analogo ridimensionamento delle pene all’epoca comminate (e quindi, quel che più conta e interessa, ad una potenziale “restituzione” degli scudetti revocati)".

 

Ho citato il passaggio che più ci interessa perché molti si dichiarano pessimisti sulla possibilità di riapertura del processo sportivo. Questo avvocato, che commenta le sentenze nel modo più asettico possibile, ci dice che le possibilità ci sono, eccome se ci sono. Perché la Juventus è stata condannata in virtù di una presunta "esclusività" degli illeciti, che è stata inequivocabilmente smentita dai processi. Le sentenze sportive si fondano su presupposti clamorosamente errati.

Ergo le condanne sono del tutto sproporzionate alle violazioni commesse, oltre a dipingere un quadro nel quale la Juventus è l'unica colpevole e gli altri sono tutti innocenti. E per sapere questo non occorre nemmeno attendere le motivazioni delle sentenze.

Capito Palombo??

 

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l'articolo è scritto davvero bene, sono riuscito a capirci io qualcosa che di queste cose non ne ho idea.

però rimango molto scettico sugli scudetti.

aspettiamo 90g prima di parlarne, ma mi sembra chiaro che quell'unica e sola partita nella quale Giraudo è stato prescritto serva proprio per non far crollare il processo sportivo (questo spiega il perchè dei tempi biblici)

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Solo in una dittatura si può negare la realtà dei fatti come stanno facendo i vari media.

 

Malafede, ecco tutto.

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Spero che Agnelli vada in fondo alla sue richieste...

Se dovesse fermarsi qui, perderebbe gran parte della mia infinita stima nei suoi confronti.

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l'articolo è scritto davvero bene, sono riuscito a capirci io qualcosa che di queste cose non ne ho idea.

però rimango molto scettico sugli scudetti.

aspettiamo 90g prima di parlarne, ma mi sembra chiaro che quell'unica e sola partita nella quale Giraudo è stato prescritto serva proprio per non far crollare il processo sportivo (questo spiega il perchè dei tempi biblici)

prescritto non condannato,cioè non si è arrivati a definire conc ertezza se sia colepvole di ciò o meno ,per cui derivare da ciò una condanan sportiva è cosa ardua .

Son comunque d'accordo con te che la prescrizione è stata voluta ,unico mezzo possibiel epr salvare in un certo senso capra e cavoli .

Alla fien i giudici si son trovati davanti un obbrrobrio giuridico davanti al qaule potevano ,o pepetrarlo con sommos candalo di chi un minimo crede nel diritto ,

o sconfessare gli inquirenti ,palesare anni e anni e soldi pubblici buttati nel nulla piu totale e manifetsare l'inadeguateza di certi personaggia ddettial delicatissimo compito di amminsitrare la giustizia ,e coemcosneguenza eventuali amxi risarcimenti.A queste 2 possibilità hannos cellto la 3 ,la prescrizione ,di modo che

si lasciava libera intepretazione (garantista o gisutizialista) dei fatti accaduti ,attebnuando l'obbrobrio ,evitando i amxi risarcimenti e salvando l"onore" di chi

ha messo in piedi questa pantomima .Pe rl'enensiam volta la "giustizia" ed i suoi amministratori si dimsotrano altamente inadeguati al compito.

in base al "sentimento popolare "l'hanno cominciata ,ed in base a quello la completano.

Un schifo piu totale .Nulla di nuovo per chi conosce gia coem viene amministrata la giustizia n Italia

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Utilissimo a chiarire molti punti

Ci da anche fiducia per la revisione del processo

Credo d'aver capito che il limite massimo di tempo per le motivazioni è 90 giorni

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Sarebbe da inviare alle redazioni di tutti i pennivendoli che stanno sproloquiando da martedì notte. Ovvio che non vogliano perderci la faccia ulteriormente.

Till the end!

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"Non vale, quindi, l’eccezione mossa a questa tesi dai tifosi e commentatori meno informati o maggiormente in malafede: “il fatto che lo facessero tutti non è una scusante”.

E’ vero, o meglio SAREBBE vero: in generale, il fatto che ci siano più colpevoli di un illecito non libera dalla responsabilità l’unico che è stato “beccato” e imputato.

 

Ma in questo caso sono gli stessi giudici sportivi a proporre, di loro iniziativa, la tesi che l’elemento che trasforma le “semplici” violazioni dei doveri di lealtà e probità in un vero e proprio “illecito strutturato” è l’esclusività di tali comportamenti: se viene meno tale presupposto (e neppure il più ottuso o malfidato commentatore, ora come ora, può dubitarne), tutto il complesso accusatorio finisce inevitabilmente per barcollare, esponendosi alla revisione.

 

Revisione che, com’è ovvio, non potrà condurre ad una totale tabula rasa, dal momento che dei comportamenti disdicevoli e sleali ci sono stati, e nessuno può (ne intende) negarli: ma ci sono molteplici e sostanziosi elementi per ritenere che tali comportamenti, rivisti nell’ottica di quanto emerso a Napoli, possano e debbano essere ridimensionati, conducendo ad un analogo ridimensionamento delle pene all’epoca comminate (e quindi, quel che più conta e interessa, ad una potenziale “restituzione” degli scudetti revocati)".

 

Ho citato il passaggio che più ci interessa perché molti si dichiarano pessimisti sulla possibilità di riapertura del processo sportivo. Questo avvocato, che commenta le sentenze nel modo più asettico possibile, ci dice che le possibilità ci sono, eccome se ci sono. Perché la Juventus è stata condannata in virtù di una presunta "esclusività" degli illeciti, che è stata inequivocabilmente smentita dai processi. Le sentenze sportive si fondano su presupposti clamorosamente errati.

Ergo le condanne sono del tutto sproporzionate alle violazioni commesse, oltre a dipingere un quadro nel quale la Juventus è l'unica colpevole e gli altri sono tutti innocenti. E per sapere questo non occorre nemmeno attendere le motivazioni delle sentenze.

Capito Palombo??

come pretendi che uno in malafede capisca le cose giuste che hai scritto?

Lui diffonde il pensiero che la Juve vuole il risarcimento perché non doveva essere punita in quanto così facevan tutti.

Vedi te la disinformazione schifosa e mirata dove può arrivare .doh

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"Non vale, quindi, l’eccezione mossa a questa tesi dai tifosi e commentatori meno informati o maggiormente in malafede: “il fatto che lo facessero tutti non è una scusante”.

E’ vero, o meglio SAREBBE vero: in generale, il fatto che ci siano più colpevoli di un illecito non libera dalla responsabilità l’unico che è stato “beccato” e imputato.

 

Ma in questo caso sono gli stessi giudici sportivi a proporre, di loro iniziativa, la tesi che l’elemento che trasforma le “semplici” violazioni dei doveri di lealtà e probità in un vero e proprio “illecito strutturato” è l’esclusività di tali comportamenti: se viene meno tale presupposto (e neppure il più ottuso o malfidato commentatore, ora come ora, può dubitarne), tutto il complesso accusatorio finisce inevitabilmente per barcollare, esponendosi alla revisione.

 

Revisione che, com’è ovvio, non potrà condurre ad una totale tabula rasa, dal momento che dei comportamenti disdicevoli e sleali ci sono stati, e nessuno può (ne intende) negarli: ma ci sono molteplici e sostanziosi elementi per ritenere che tali comportamenti, rivisti nell’ottica di quanto emerso a Napoli, possano e debbano essere ridimensionati, conducendo ad un analogo ridimensionamento delle pene all’epoca comminate (e quindi, quel che più conta e interessa, ad una potenziale “restituzione” degli scudetti revocati)".

 

Ho citato il passaggio che più ci interessa perché molti si dichiarano pessimisti sulla possibilità di riapertura del processo sportivo. Questo avvocato, che commenta le sentenze nel modo più asettico possibile, ci dice che le possibilità ci sono, eccome se ci sono. Perché la Juventus è stata condannata in virtù di una presunta "esclusività" degli illeciti, che è stata inequivocabilmente smentita dai processi. Le sentenze sportive si fondano su presupposti clamorosamente errati.

Ergo le condanne sono del tutto sproporzionate alle violazioni commesse, oltre a dipingere un quadro nel quale la Juventus è l'unica colpevole e gli altri sono tutti innocenti. E per sapere questo non occorre nemmeno attendere le motivazioni delle sentenze.

Capito Palombo??

http://www.vecchiasignora.com/topic/169973-video-paco-donofrio-ascoltare-con-attenzione/

 

Stasera paco d'onofrio insieme a moggi a sportitalia (canale 153)!!! Da non perdere!!!

Faccio un po di pubblicità :d

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Agnelli ha sempre parlato di disparità di trattamento...

quindi...

 

noi retrocessi e derubati di 2 titoli con tanto di conseguenze economiche oltre ai danni d'immagine...

 

l'inter è stata addirittura premiata per gli illeciti commessi ...

 

come MINIMO devono tornarci gli scudetti!!!!!!!!!!!!!!

 

io comunque allo stadium non farei giocare la nazionale e TANTOMENO COPRIREI IL 29 E 30 SCUDETTO!!!!! Ma sono IMPAZZITI!!!!!!!!???????!!

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Grosso modo è quello che pensavo anch'io.

La Juventus ha tutte le carte in regola per richiedere la revisione del processo sportivo, il quale avverrà dopo la pubblicazione delle motivazioni sulla base delle quali sarà presentato il ricorso.

Tuttavia sulla buona riuscita dello stesso sono scettico, sia perché gli avvoltoi della FIGC ci sono tutti contro, sia per il pretesto che le posizioni prescritte di Moggi, Giraudo e Racalbuto non ci danno una mano.

L'unica cosa fattibile è la revoca dello scudetto dell'Inter, ma sappiamo anche come in FIGC si prostrano per il bel sorriso milanese.

Questa è una battaglia politica che abbiamo perso dall'inizio e di cui abbiamo pagato e ne paghiamo le conseguenze, ma mai dobbiamo venir meno a sottoporre la verità, uscita inconfutabile dalle udienze del processo penale a prescindere dalle sentenze.

 

Voglio sottoporre a tutti quelli che entrano nel topic e mi leggono, questa parte dell'intervista.

 

  • 5 - Se De Cillis (che ora è sottoprocesso) venisse condannato il processo penale potrebbe essere riaperto??

Teodosio de Cillis è il negoziante di Chiasso che ha venduto a Luciano Moggi le schede telefoniche svizzere da quest’ultimo distribuite ad arbitri e dirigenti; nel corso del giudizio ha dichiarato che, su richiesta dei Carabinieri, si sarebbe recato personalmente in Italia da questi ultimi a consegnare un elenco dei numeri telefonici associati alle schede vendute a Moggi.

Il maresciallo dei Carabinieri Nardone lo ha smentito, dichiarando di essersi recato personalmente in Svizzera da De Cillis a recuperare tale elenco (il che potrebbe comportare una violazione della normativa sulle rogatorie internazionali).

 

In conseguenza di ciò, l’ex arbitro Pieri ha sporto denuncia per falsa testimonianza nei confronti del De Cillis, e il relativo processo è ancora in corso.

 

In teoria, ai sensi dell’art. 630, 4 comma, del codice di procedura, una sentenza definitiva può essere sottoposta a revisione qualora emerga la “Dimostrazione che la condanna venne pronunciata in conseguenza di falsità in atti o in giudizio o di un altro fatto previsto dalla legge come reato”.

 

 

Se De Cillis fosse condannato, per ottenere una revocazione della sentenza si dovrebbe dimostrare che la sua testimonianza è stata decisiva per giungere alla pronuncia di colpevolezza: dimostrazione quantomai ardua, dal momento che la testimonianza di De Cillis non è stata particolarmente “cruciale” per l’accusa, e anzi ha rappresentato un elemento a favore delle difese, dato che De Cillis ha dichiarato che molti altri calciatori e dirigenti oltre a Moggi e Fabiani acquistavano schede telefoniche e apparecchi nella sua ricevitoria, facendo esplicitamente il nome di Marco Branca.

 

Io sono dubbioso su questo fatto, mi spiego meglio.

De Cillis, con la sua testimonianza, dava manforte al lavoro sballato del maresciallo di Via Inselci Di Laroni che aveva esaminato l'aggancio alle celle di quelle SIM svizzere che ipotizzava appartenesse agli imputati.

Tanto è vero che in appello l'insieme delle frodi sportive (correggetemi se sbaglio) per gli arbitri reggeva sul fatto che questi avessero SIM svizzere mediante le quali avevano preordinato gli illeciti, così come l'imputazione per associazione a delinquere a Moggi e Giraudo.

Quindi è una testimonianza rilevante, per di più se da questo nuovo processo emergerà una nuova verità.

Previsione utopistica nel 2015, stando al fatto che il verdetto per la testimonianza di De Cillis giungerà chissà fra quanti anni e bisognerebbe ripercorrere un nuovo iter giudiziario per ridiscutere i verdetti della Cassazione.

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ma alla fine c'è una partita della Juve in cui un arbitro è stato condannato o no? Aldilà della prescrizione ovviamente.

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