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Leevancleef

Una sentenza da "Emmental", più che da "Ermellini": l'elogio del sentimento popolare!

Post in rilievo

Con un’arguzia fumosa degna dei misteri irrisolti di questo (p)aese, dopo avere atteso mesi e mesi invano, quasi preoccupandoci che qualcuno se ne fosse dimenticato, ecco che appena un giorno dopo, un solo giorno dopo l’uscita delle motivazioni sul perchè i rapporti con gli arbitri dell’Inter di allora si possano considerare una lobby, esce la sentenza della Cassazione su Calciopoli. Nemmeno 24 ore per aprire un dibattito sull’attestazione storica del mancato processo grazie al quale una squadra aprì subito un ciclo di vittorie (guarda caso l’unico negli ultimi 50 anni), che ecco Moggi e la Juventus schiaffati in prima pagina per i loro “super poteri”.

Già, perché è con una terminologia degna di un fumetto o di un film a luci rosse che gli “ermellini” hanno espresso le loro tanto attese “motivazioni” piene di buchi degne del miglior Emmental! O meglio, lungi da me asserire una cosa del genere se a seguito di certe affermazioni si fossero portate prove contingenti, episodi chiarificatori, o, in certi casi persino episodi reali, dato che alcuni di questi rimangono addirittura fittizi. Un linguaggio che senza saper dire null’altro pare solo voler rafforzare un preconcetto, quasi servisse a frenare impulsi che qualcuno ha definito “temerari”.

 

Le noccioline di Super Pippo che hanno affossato una leggenda di questo sport (lasciando un tappeto rosso ad una squadra minore), si chiamano ancora oggi, incredibile a dirsi, “spogliatoio di Paparesta”, “contatti con De Santis prima di certe partite”, “Il Processo di Biscardi”! Però attenzione, stavolta hanno cercato di fare le cose per bene, condendo tutto con termini inequivocabili (!) quali “capacità persuasive”, “potere di penetrazione” (e qui la cosa si fa hot), “super potere” o “strapotere”.

Ma sì, tanto alla fine è il sentimento popolare che conta! Se utilizziamo con gli italiani (e non solo) termini del genere andrà più che bene! Passiamo pure sopra al fatto che l’episodio di Paparesta è stato annullato in aula e fuori (persino dal diretto interessato) talmente tante di quelle volte che scoccia addirittura ripeterlo. Ma tanto utilizzando “Paparesta” e “spogliatoio” qualcosa si ottiene sempre, si prepara bene il territorio, visto che esiste ancora qualcuno che ci crede! Stavolta ci infiliamo che Moggi "non lesinava giudizi aspramente negativi sull'operato dei direttori di gara", ma esercitava un "potere di interlocuzione aggressiva e minacciosa" (wow!!!), e la cosa cammina meglio. Chissà come camminerebbe se invece NOI aggiungessimo tutte le volte in cui abbiamo saputo di altri dirigenti scesi negli spogliatoi, o di tutte le volte in cui abbiamo sentito diversi presidenti (Moratti, Lotito, De Laurentis, Della Valle, ecc.) esprimersi in termini “aspramente negativi sull’operato dei direttori di gara”, spesso anche “in modo minaccioso” (ripresi pubblicamente persino dai loro ex dirigenti, come nel caso di Pierpaolo Marino col produttore cinematografico), senza contare le ingerenze in Federazione. Eppure sono tutti lì, al loro posto, tranquilli e sereni, mentre è solo per Moggi che tutto ciò costituiva un reato!

E poi scusa, non ti vuoi giocare la carta De Santis? E’ uno abbastanza odiato e odioso, un assist da buttare solo dentro! Ci mettiamo pure “contatti prima di partite importanti” e il gioco è fatto! Che importa che le indagini attribuiscano la scheda a De Santis in tempi successivi a quelli delle partite contestate? Che importa che sia l’arbitro col quale la Juve aveva la minor media punti (perdendoci anche un trofeo contro l’altra squadra in questione grazie a suoi errori)? Che sarà mai che “altri” lo telefonavano direttamente pure per indirizzare addirittura partite di Coppa Italia? Basta che mettiamo Moggi+Paparesta+De Santis e già gli articoli del giorno dopo sono pronti.

Aspetta aspetta, ermellino, ci stiamo dimenticando una cosa: Il Processo di Biscardi! Come cavolo si fa a tralasciarlo? No dai, così facciamo l’en plein, così possiamo ritornare a parlare di “sistema” vero e proprio! Moggi che telefonava per indirizzare la moviola, per far fermare gli arbitri indesiderati, eccetera. Tanto cosa importa che in base ai documenti ufficiali dibattuti in aula (e non ai super poteri), gli arbitri che sbagliavano a favore della Juve venivano fermati per mesi, e quelli che sbagliavano contro la Juve continuavano ad arbitrare? Nel (p)aese dei Pellegatti e del “in Gazzetta nasciamo tutti interisti” ci tocca vederci sbattere difronte il Brogesso di Biscardi! Cosa importa che sia normalità per qualunque società avere giornalisti più “vicini” ed altri meno? No, è un “unicum” malefico, un indizio che attesta che Moggi, se avesse voluto, si sarebbe anche potuto sollevare in volo, con tutti questi superpoteri! Cosa importa che ci fossero schiere di giornalisti in assetto da guerra anti-moggiano e anti-juventino? No, meglio far passare l’idea che Moggi controllava stampa e informazione. E’ facile quando nel (p)aese di Giralaruota ti ritrovi difronte a scene del genere in un’aula processuale:

- Avv Prioreschi: “Sa se ci sono altre squadre di calcio che hanno a disposizione televisioni, o programmi?”

- Maresciallo Auricchio: “No, non mi risulta”

- Avv Prioreschi: “Ha mai sentito parlare di Mediaset e di chi sia il suo padrone?”

- Auricchio: “Certo, ma non mi risulta che sia controllata dal Milan."

 

Qua adesso per farci una risata ci starebbe bene il video col vecchio Maurizio Mosca in loop con “ha ragione Berlusconi” di gialappiana memoria, ma lasciamo stare…

 

Ermellini, ma ci credete davvero a tutte le “cose” che avete scritto?

 

Ma sì… Moggi gestiva talmente tanto l'informazione sportiva al punto che Mediaset, in vista di Milan-Juve decisiva per lo scudetto, riuscì a trovare un'inquadratura di un amatore presente al Delle Alpi, nella quale si intravedeva Ibrahimovic trattenere Cordoba. Circostanza sfuggita all'arbitro De Santis che, contattato dal giudice sportivo Laudi, confermò di non avere visto facendo scattare la squalifica dello svedese per tre partite, l’ultima delle quali, coincidente proprio con lo scontro diretto (uno scontro-scudetto vero e proprio) del Meazza. E meno male che De Santis era il sodale contattato prima delle partite più importanti, pensa se non fosse stato contattato!!!

Moggi era talmente un gestore dei media che non riuscì ad impedire che la Rai, alla vigilia di importanti scontri diretti decisivi per il titolo, pubblicasse un video risalente a sei anni prima (!) in cui si vedeva il difensore della Juventus Fabio Cannavaro, allora giocatore del Parma, ridere e scherzare mentre gli veniva iniettata una flebo negli spogliatoi di Mosca, dove i gialloblu avevano disputato e vinto la finale di Coppa Uefa contro il Marsiglia (e se vogliamo… un Parma di cui un anno prima erano stati trovati valori di ematocrito più alti del normale e verso cui non fu aperto nessun processo, ma lasciamo perdere, apriremmo altri vasi di Pandora). Video del quale non si conobbe mai il possessore nè come fosse finito nelle mani della stessa Rai, e pubblicato in un momento ben preciso e con lo scopo di colpire la Juve che non era la squadra in cui giocava Cannavaro all'epoca dei fatti.

Chissà se c’era sempre Moggi a gestire tutto sto potere mediatico quando fecero fuori dalla stessa Rai Oliveiro Beha, uno certamente di simpatie non juventine e moggiane, che, non appena uscirono TUTTE le INTERcettazioni, iniziò a rivedere alcune sue posizioni (e ci vuole una qualità che a molti manca: il coraggio)! O forse c’è qualche ermellino che penserà che uno come Moggi, il quale per indole, carattere e lavoro quasi si divertiva a millantare di tutto, avesse convinto un monumento (lui sì) del giornalismo italiano come Enzo Biagi a scrivere un editoriale in cui definiva (da subito, quando era più difficile!) la vicenda di farsopoli come “una sentenza pazzesca, costruita sul nulla” (vedi spoiler).

 

Enzo_Biagi_su_farsopoli_calciopoli.jpg

 

 

 

Ecco, quando qualche vernazzatore si lancia in sterili paragoni coi processi di Berlusconi (peraltro andati in modo diverso, dato che siamo riusciti a far affermare al Parlamento italiano che Ruby era la nipote di Mubarak), si ricordi di ciò che Biagi diceva sul Cavaliere e ciò che disse su questa farsa!

No, purtroppo non abbiamo modo di godere di giornalisti “prezzolati” come Enzo Biagi e Oliviero Beha, dobbiamo tenerci i “Monti” Python, ovvero i Fabio e Andrea Monti, il primo dei quali riuscì persino ad affermare con una botta di coraggio di non essere interista (cosa invece acclaratissima… è o no degno dei Monty Python?), mentre del secondo dobbiamo sorbirci gli editoriali rosei che equiparano una sentenza a “verità” già nel titolo, aprendo il campo a quelli che alzando le mani difronte alle contestazioni rispondono “eh, c’è una sentenza, e la sentenza è verità, le sentenze non si discutono”, vale a dire una delle più grandi boiate, uno dei più stupidi luoghi comuni italioti! Alle sentenza si dà seguito, rispettandole nella loro applicazione (difatti NOI le abbiamo rispettate), ma da che mondo è mondo si discutono, si contestano e si criticano, e men che MAI possono essere equiparate a verità assoluta! E manda ai nervi il modo in cui tanti commentatori lasciano passare certi messaggi! Sono sentenze, non verità! Altrimenti Andrea Monti e quelli come lui dovrebbero ribadire come verità un’infinità di sentenze assurde di cui è piena la storia, talvolta su cui la storia stessa dell’uomo si è ribellata e ribaltata, o che suscitano l’indignazione generale nel nostro quotidiano, da quelle che depenalizzarono uno stupro perchè la donna che lo aveva subito portava i jeans fino alla vergogna nazionale sul caso Cucchi.

 

La parte più melliflua di questi editoriali e di quella di certi vernazzatori farneticanti, però, si manifesta quando provano (non tutti, figuriamoci) a darti il contentino affermando che “quello scudetto non doveva essere assegnato all’Inter” (e ce ne hanno messo di tempo…), guardandosi bene dall’aggiungere il resto. Perché se fossero tanto puliti e obiettivi come vogliono apparire dovrebbero asserire con tutta tranquillità, ma con il coraggio che non gli è proprio, NON SOLO che l’Inter non meritava quello scudetto, ma che tutti i titoli successivi conquistati dall’Inter sono mendaci, e che tutto il calcio di quegli anni poggia su un errore processuale che lo rende fittizio. In pratica, che grazie ad un “errore” processuale madornale tutto quel periodo è da rileggere diversamente, giudicando quelle vittorie come conquistate grazie allo sfruttamento di sistemi lobbistici che hanno comportato vantaggi sul campo e sul mercato (il famoso “effetto-Ibra” a catena su tutto il resto…), quindi non meritorei!

Direttore Monti, ha il coraggio di dirlo? Ha almeno le palle per affermare una cosa del genere, o siete “nati tutti troppo interisti” per riuscire a farlo? Non di Moggi e di Juventus si parla, ma di lobby arbitrali e titoli conquistati. In nome della “giustizia”, ha questo coraggio?

Stia tranquillo, temiamo di conoscere già la risposta.

 

Si potrebbe continuare a lungo con le motivazioni-emmental, con questo pachidermico magma farsopolaro, l’archivio delle panzane a cui siamo abituati è infinito.

E tutto ciò sorvolando su altre recenti sentenze di chi ha ammesso di aver comprato partite (comprato partite!... In tutta Farsopoli non si trovano nemmeno 50 centesimi di mancia!... ) e sulle punizioni che ne sono conseguite.

Sorvolo anche su ciò che rimane aperto, come il caso De Cillis, aspettando che qualcuno scopra l’acqua calda anche lì, così vediamo se da lobby diventa qualcos’altro.

E sorvolo anche su altri coinvolgimenti che meriterebbero un “sangue amaro” a parte. Tutto il palcoscenico è solo della sentenza di Cassazione, fattasi attendere come una grande star del teatro per poi recitare con un linguaggio da filmetto di terz’ordine! In sintesi: un elogio del sentimento popolare!

E allora… allora abbiamo sbagliato noi a non aver rotto vetrine, a non aver inscenato rivolte, a non aver fatto cortei minacciosi sotto certe sedi che altri fanno per i millimetri su un fuorigioco! Volete tutti il sentimento popolare? E allora via con gli Inter *, Milanista *, juventino *, romanista pezzo di *, napoletano * eccetera. Via la correttezza, via il fair play, via la discussione sugli “argomenti” portata avanti per anni da siti e forum che hanno provato a ragionare sulle carte e non sulle frasi fatte. Via tutto, ragioniamo col sentimento popolare! Però poi non veniteci a fare prediche, proprio voi, sulla correttezza, e non perché noi la rifuggiamo, questo mai, ma perchè voi non siete in grado di farle: non ne avete né lo spessore morale né tantomeno quello professionale!

 

Iniziare con l’Auricchio e chiudere con l’Emmental, ecco cosa è stata farsopoli: una bella tavola imbandita!

 

hwd9ty.jpg

 

 

-Leevancleef-

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Completamente d'accordo. Perfetto come al solito.

Ma ormai nel mondo (non solo nello sport) le masse ragionano a prescindere, sul tifo sportivo o sull'appartenenza politica o su qualsiasi argomento.

I giornali pensano più a scrivere le cose per non dare fastidio ai lettori di riferimento che i fatti nudi e crudi. Non vedo più dossier, inchieste, nulla, soltanto titoli acchiappa clic per fare soldi e un'esposizione dei fatti opposta a seconda delle zone di uscita.

Siamo alla follia, alla frutta dell'informazione. E la cosa che fa deprimere è la gente che non se ne accorge affatto, ancora oggi nel 2015 una persona con un discorso in tv in una sera può far cambiare idea a chi vota a chi tifa o a chi si vuole o crede di informarsi. E magari la settimana prima diceva cose opposte o scriveva cose opposte in un giornale del nord o del sud.

Siamo circondati da paradossi. Se li creano da soli e nemmeno se ne accorgono.

Chi critica le motivazioni sulla parte dei media, poi prende per buone le motivazioni sull'altra parte: si scelgono le parti a piacere? Allora come te critichi una parte io posso criticare l'altra...

Poi c'è chi si erge a paladino dell'informazione rivendicando una non si capisce bene illibatezza nel periodo moggiano. In questo caso siamo alla parodia di se stessi.

Le informazioni vere filtrando bene le troviamo solo in posti come questo, dove almeno tutti discutiamo di tutto e alla fine scegliamo a cosa o non cosa credere.

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Completamente d'accordo. Perfetto come al solito.

Ma ormai nel mondo (non solo nello sport) le masse ragionano a prescindere, sul tifo sportivo o sull'appartenenza politica o su qualsiasi argomento.

I giornali pensano più a scrivere le cose per non dare fastidio ai lettori di riferimento che i fatti nudi e crudi. Non vedo più dossier, inchieste, nulla, soltanto titoli acchiappa clic per fare soldi e un'esposizione dei fatti opposta a seconda delle zone di uscita.

Siamo alla follia, alla frutta dell'informazione. E la cosa che fa deprimere è la gente che non se ne accorge affatto, ancora oggi nel 2015 una persona con un discorso in tv in una sera può far cambiare idea a chi vota a chi tifa o a chi si vuole o crede di informarsi. E magari la settimana prima diceva cose opposte o scriveva cose opposte in un giornale del nord o del sud.

Siamo circondati da paradossi. Se li creano da soli e nemmeno se ne accorgono.

Chi critica le motivazioni sulla parte dei media, poi prende per buone le motivazioni sull'altra parte: si scelgono le parti a piacere? Allora come te critichi una parte io posso criticare l'altra...

Poi c'è chi si erge a paladino dell'informazione rivendicando una non si capisce bene illibatezza nel periodo moggiano. In questo caso siamo alla parodia di se stessi.

Le informazioni vere filtrando bene le troviamo solo in posti come questo, dove almeno tutti discutiamo di tutto e alla fine scegliamo a cosa o non cosa credere.

 

Grazie, concordo anch'io su tutto quello che hai scritto. Se quando si parla di calcio è anche ammissibile una certa faziosità, non lo è più quando i temi affrontati, seppur sempre inerenti al calcio, diventano seri. Sappiamo lo schifo che c'è dietro, ma che dopo quasi 10 anni si debba dover leggere ancora di biscardate da uno dei massimi organi dello Stato fa ridere i polli. Sugli scribacchini e sul decadimento della classe giornalistica italiana parlano invece le classifiche tematiche in materia, che ci vedono classificati dietro a Paesi del Quarto Mondo!

Quando poi vedi come vengono premiati certi forcaioli del 2006 ti girano ancora di più. E a nulla servono i tentativi di boicottare questo o quello, sempre giusti, per carità, ma alla lunga fatui, visto che "quelli" aprono pure televisioni!

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Perfetto e impeccabile.

 

Purtroppo tutte queste verita' saranno perdute nel tempo come lacrime nella pioggia (cit.)

Il problema e' questo: gia' tra 10 anni non rimarranno che le tre condanne. gia adesso so o pochi gli juventini che si sono documentati...

tutti i media hanno sentenziato, idem la magistratur, idem la politica, idem la proprieta'...

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Complimenti all' autore del topic

 

Purtroppo sto provando sulla mia pelle da cinque anni ormai cosa vuol dire avere a che fare con la giustizia italiana, non lo auguro a nessuno (sopratutto quando si ha ragione )...il sistema giustizia fa acqua da tutte le parti un po' come la ns amata italia

 

Posso dire che il Direttore ha una forza d'animo incredibile perché non è facile subire processi farsa basati sul nulla assoluto per anni

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La sentenza è figlia della nostra debolezza mediatica, altro che super poteri.

È da sempre stato il nostro errore: convinti della nostra superiorità abbiamo lasciato montare il sentimento popolare che ci ha travolti nel 2006

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Bel pezzo. Ma purtroppo inutile. Non ci siamo difesi allora. E da lì in avanti è impossibile ribaltare tutto. Dopo aver creato il più grande scandalo del calcio italiano vi immaginate che cosa potrebbe succedere se una sentenza dicesse: non è successo niente? Purtroppo me ne resi conto quando provarono a far fuori la Casoria (e poi la misero in minoranza).

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Non sapevo che Moggi avesse poteri sovrannaturali. I supereroi della Dc gli fanno un baffo. Sentenza stupida, motivazioni ancor piu stupide. Ma d'altronde la Juve andava punita in quanto Juve, altrimenti altri non avrebbero mai vinto una *.

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Giù il cappello.

e se non avessi il fegato già devastato da 9 anni di pagliacciate, le motivazioni me lo avrebbero distrutto

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purtroppo la massa pensa che la Juve rubasse e niente potrà far cambiare loro idea,gli interisti negherebbero che la loro squadra era tutto fuorchè onesta anche se sentissero una telefonata di Moratti che promette dei soldi ad un arbitro per vincere un incontro .ehm loro sono onesti a prescindere :patpat:

sostanzialmente ho smesso di credere che avremmo avuto giustizia dopo il primo grado di giudizio a Napoli bah

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Tanto chiaro come questo processo rassomigli a quelli medievali sulla caccia alle streghe, dopotutto siamo in un paese dove la giustizia rimane su quei livelli. La cosa più brutta è che la maggiorparte degli italiani ancora crede a questa farsa, benché sia stata architettata piuttosto male - in pieno stile Italiano - ed è piena di buchi e contraddizioni pazzesche e assurde.

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Perfetto e preciso, complimenti ma.....

.... ma purtroppo rimarrà una riflessione tra di noi, troppo articolata e troppo ben esplicata per farla "digerire" e recepire a chi è omologato, schierato e coperto.

 

In questi 9 anni mi sono creato gli anticorpi per questa vicenda, mi hanno aiutato ad eliminare tossine ed aumentare il mio orgoglio gobbo.

 

Esisteranno per sempre due "verità": la nostra e la loro, con l'unica eccezione che per noi il presente si è ripreso il passato mentre loro continuano a vivere al passato.

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Complimenti per il pezzo.

 

Il tempo è galantuomo e, come dicevano i nostri vecchi veneti:

 

"L'ora cojona la vien par tuti..."

 

arriverà anche per questi!

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Grande Leevancleef. Quanto hai scritto me lo conservo.

Voglio aggiungere due cose, però le scrivo in due messaggi distinti.

Moggi controllava la stampa sportiva. Bene. Andiamo a chiedere a tutti i giornalisti sportivi dell'epoca come venivano manipolati e perché si facevano manipolare da Moggi. L'ha detto la Cassazione, è vero.

Credo che ad uno ad uno diranno che non è vero. Già stamattina ho sentito per Radio Sportiva che i giornalisti si sono risentiti.

Perché stavolta sono stati messi dentro al sistema Moggi anche loro.

 

Ma questo non accadrà mai.

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Tanto chiaro come questo processo rassomigli a quelli medievali sulla caccia alle streghe, dopotutto siamo in un paese dove la giustizia rimane su quei livelli. La cosa più brutta è che la maggiorparte degli italiani ancora crede a questa farsa, benché sia stata architettata piuttosto male - in pieno stile Italiano - ed è piena di buchi e contraddizioni pazzesche e assurde.

Non sai quanto è vero. Proprio ieri parlando con un interista (è un professore universitario non un fesso qualsiasi) che mi chiedeva cosa ne pensavo ora delle motivazioni, gli ho detto che se si confermavano le anticipazioni dei giornali e quindi c'era dentro ancora Paparesta era da brividi. Mi ha risposto: ma come, non sai il fatto che Paparesta è stato chiuso negli spogliatoi, lo sa tutta Italia. Gli ho risposto che non è così, e non lo dico io ma una sentenza della magistratura italiana ed anche i diretti interessati hanno smentito.

Così siamo messi, purtroppo.

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La giustizia è uno dei problemi più gravi di questo paese.E' un macigno enorme che ci portiamo dietro da tanto tempo e che finirà per affossarci.Il processo di Napoli e l'inchiesta di farsopoli andrebbero studiati nelle università come esempio di malagiustizia.

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