Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

Fox Vega

Juve amarcord 6a puntata: Foggia-Juventus 2-0 1994/95

Post in rilievo

hai ragione sul derby...le vittorie però furono 6 in campionato...la serie si interruppe proprio per quel goal di galante all'ultima prima di natale...

forse contando le coppe

ho visto pure io

 

ci sono le due vittorie in UEFA, però mi ricordavo del campionato.

Anche Lippi l'ho sentito ricordare questa storia delle 8 vittorie in più di una intervista, anche se lui non è il massimo della memoria nelle dichiarazioni

 

Prendo atto.

Diciamo che avevamo un pò ragione tutt'e due

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ero allo stadio (vivo a Foggia), in mezzo ovviamente ai tifosi bianconeri. Anni dopo ho fondato lo Juventus club Foggia Umberto Agnelli...Sto a tempo perso scrivendo un libro su Juve e club...Ecco uno stralcio......

Stralcio...

Ancora di più è difficile essere juventino a Foggia. La città di Zemanlandia. La città dove si crede che Bohemian Rhapsody (nota canzone dei Queen di Freddie Mercury) sia dedicata al boemo Zeman. Abbia inizio la “sinfonia”.

Zeman per gli anti-juventini è un “totem”. Tutti i luoghi comuni contro la Juve citati dal “maestro” (l’appellativo più in voga tra i suoi trasversali fans) sono una manna dal cielo per giornalisti e tifosi “diversamente juventini”. Un allenatore che riesce ad essere amato contemporaneamente dai tifosi della Lazio e della Roma, della Salernitana e del Napoli, del Pescara e del Foggia, del Palermo e del Messina (tutte squadre allenate dal boemo) deve indubbiamente avere una “marcia in più”. Quella “marcia in più” è il suo “astio” nei confronti della Vecchia Signora. Il “logico collante” tra tutte queste tifoserie altrimenti rivali (in alcuni casi, ferocemente rivali) è infatti il “disprezzo” per l’imprendibile Zebra dal 1897 (“since 1897” fa molto più figo).

Il livore zemaniano contro i colori bianconeri ad alcuni potrebbe sembrare non scaturente da motivi personali ma da “amore della verità” e da una “sincera passione per la giustizia”.

Bene: staccate la testa dal cuscino e svegliatevi. Lo dico anche ai foggiani-juventini (cosa diversa dagli juventini di Foggia, categoria nella quale mi fregio di appartenere con orgoglio), che combattono contro loro stessi per scacciare l’alter ego impostore: chi è Dr Jekyll e chi Mr Hyde?

Zeman è il nipote (da parte di mamma) di Čestmír Vycpálek, d’ora in avanti per la difficoltà di trascrivere il suo nome sarà per il lettore semplicemente “lo zio” o “Cesto” (suo diminutivo).

“Lo zio” era un grande giocatore (e poi grande allenatore) cecoslovacco. Una mezzala di gran classe, dotato di ottima leadership, grande tecnica, visione di gioco, e tiro potente e preciso . Nel 1944, lui giocatore dello Slavia Praga, fu deportato nel campo di concentramento nazista di Dachau trascorrendo 8 mesi molto difficili in condizioni precarie.

Nel 1946 la Juventus acquistò “lo zio” strappandolo alla Cecoslovacchia comunista e da una condizione di estrema difficoltà e disagio. Una sola stagione in bianconero da giocatore senza lasciare tracce significative, ben due scudetti da allenatore juventino nelle stagioni ‘71-‘72 e ‘72-’73.

Nel frattempo all’ombra del “Cesto” cresceva Zdenek Zeman, detto “il nipote”, “il boemo”, “il maestro”.

Il “maestro” impara “l’educazione dallo zio”. In effetti diventa subito un grandissimo tifoso juventino (non scherzo!). Lo dico sempre: l’educazione (anche e soprattutto calcistica) è importantissima. E “Cesto” riesce ad allevare la sua “lumachina” con i sani principi e valori dello sport (dunque nel segno della Juve).

Infatti, a seguito della repressione sovietica e dei moti del 1968 nella Cecoslovacchia che cercava di “liberarsi” dall’allora regime comunista dell’Unione Sovietica (moti sfociati poi nella c.d. “Primavera di Praga”) “il nipote” chiese “asilo” (“il maestro” che chiede “asilo”: questa mi piace!) “allo zio” ,stabilendosi di fatti a casa del “Cesto”. In Italia il signor Zeman, dopo aver ottenuto la cittadinanza, si laurea a pieni voti all’ISEF di Palermo. E in seguito divenne anche “professore” di educazione fisica al liceo scientifico “Gonzaga” del capoluogo sicliano. Dunque prima di diventare “maestro”, diventò “professore”, a seguito dell’ “asilo” dal “Cesto” (di merende?). Vi sto confondendo con questi sciocchi giochi di parole? Probabilmente. Come probabilmente era (ed è) confuso il “boemo” .

“il nipote” è ragazzo ambizioso e cerca di sfruttare “lo zio” (stimatissimo dalla proprietà bianconera) per proporre la sua candidatura come preparatore atletico, e in seguito, come allenatore -niente poco di meno che- della Juventus FC.

A più riprese la Juventus fece notare al “nipote” che per il ruolo di preparatore atletico e/o allenatore si era già coperti (con allenatori con un discreto palmares di vittorie) . Il “maestro”, come il peggiore dei rinnegati ,si fa un bel nodo stretto al dito e ci scrive su “Juventus”. Pronto a mandare (da buon “maestro”) l’alunno insolente dietro la lavagna alla prima pseudo marachella commessa, confondendo e mischiando a suo piacimento il “bene” e “male” .

Di quanto siano agli antipoti Juventus e Zeman lo dicono anche le contrapposte filosofie di vita. Per il “boemo” il “calcio deve far divertire la gente”: ben vengano i 4-4 subendo tre gol in rimonta, ben vengano i 3-3, ben venga anche “perdere giocando bene”. Gli 8-2, i 7-1, i 4-3. Per Zeman lo spettatore pagante si diverte a vedere i gol. Il calcio è spettacolo. Come dimenticare, ad esempio, Atalanta-Foggia del 12 aprile 1992. Per non portarla troppo per le lunghe, il Foggia a Bergamo al 71° conduce per 4 reti a 1. Ad un certo un tale Cornacchia realizza in rapida successione 3 gol. “Grande fiuto del gol”, direte voi, per “l’uccello del malaugurio” Cornacchia. Beh, nelle restanti partite da professionista (ma è un difensore) realizzerà ben 2 reti complessive. Allo stadio, i tifosi del Foggia, contentissimi per aver visto in un solo colpo 8 gol. Aver assistito all’eccezionalità di una tripletta di tal Cornacchia. Tanti kilometri fatti, ma ne è valsa la pena!

Zeman è così. “Undici siamo noi, undici sono loro”. “Il derby è una partita come le altre: in palio ci sono sempre i 3 punti”. Quando vince “la squadra ha giocato secondo il mio credo calcistico”, quando perde “Questi non è il mio calcio”.

“Manifesto” forse assoluto della juventinità è invece racchiuso nella frase di Giampiero Boniperti: “Alla Juve vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Ed è esattamente quello che la Juve fa dal 1897 fino ai giorni nostri.

Zeman è il perfetto esempio della teoria darwiniana sull’evoluzione. “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti” diceva Charles Robert Darwin. Zeman è fermo (calcisticamente intendo) agli anni ’90. In quegli anni era indubbiamente un innovatore: zona pura, pressing a tutto campo, unico ad essere anche un –ottimo- preparatore atletico. Le sue squadre atleticamente erano avanti rispetto a molte altre, la sua “zona pura” era adottata da pochi, e in pochi riuscivano a trovare delle contromisure. Poi , il tempo ha “uniformato” gli altri al gioco a zona, al pressing, alla preparazione atletica sistematica. Ed è qui che è morto (sempre calcisticamente) Zeman. Nessun accorgimento, nessuna variante, niente di niente. 4-3-3 sempre, linea difensiva altissima (pensate, il “maestro” imponeva e impone spesso ai sui difensori di stare sulla linea del centrocampo sul rinvio del portiere avversario), pressing ultra offensivo indipendentemente dagli avversari, dalla condizione atletica, dalla fase della partita. Mi ricorda quel pazzo che pur conoscendo perfettamente la strada da percorrere, il manto stradale, i fossi, la segnaletica, le curve, le gomme delle sua auto, lo stato di manutenzione di motore, freni, ammortizzatori, decide di percorrere sempre a 300 km/h quella strada, pur nella consapevolezza che così facendo è molto probabile uscire fuori strada.

Da juventino “made in Foggia” (di quelli che tifano Juve –e basta- non prevedendo la doppia opzione: sono “monoteista” anche nel Calcio ) nel corso degli anni ho dovuto spesso “rispondere” all’accusa di “traditore dei valori della foggianità”. In particolare dai banchi delle “medie” (in piena Zemanlandia) mi piovevano addosso frasi del tipo “Ma come fai a tifare Juve e non la squadra della tua città: dovresti vergognarti”.

Ho sempre risposto che il Calcio è una passione. La passione è –per definizione - irrazionale. “Moglie e buoi dei paesi tuoi” è un motto che non mi appartiene. Ogni tanto, pensate un po’, preferisco il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano grattugiato sui maccheroni al Caciocavallo podolico. Ho addirittura mangiato anche gli “scagliozzi di polenta fritti” più volte nella mia vita. Trovo totalmente conciliabile l’amore per la mia terra con la “fede” bianconera. Amo la mia città, e la rispetto. Probabilmente più di quanto facciano “gli integralisti” del tifo a maglie rossonere di marca foggiana.

bravo Fabio .ok

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

iniziò un periodo positivo ma non facemmo filotti di vittorie significativi...qualche giornata dopo questa sconfitta perdemmo il derby e prima di natale ci fu appunto quell'episodio del goal fantasma di galante che ci costò il pari interno col genoa

 

Il derby lo giocammo dopo Natale perché quel giorno di novembre nel Piemonte c'erano stati alluvioni dappertutto e anche a Torino la situazione era critica.

La recuperarono dopo la sconfitta di Cagliari (3-0) di mercoledì (25-01) e purtroppo perdemmo anche quella, sembrava l'inizio di una crisi anche perché la domenica successiva vincemmo 2-1 col Brescia solo all'ultimo minuto (il giorno stesso che uccisero il tifoso del Genoa a Marassi).

 

P.S. Ho letto tardi che ne avevate già parlato!!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Durante quell'anno, nelle interviste, i giocatori sottolinearono come dopo Foggia era scattato qualcosa, un po' come quest'anno dopo Sassuolo.

 

Verissimo! Lo ribadirono più volte anche nella domenica sportiva che celebrava il 23 scudetto e addirittura Vialli disse che oltre alla partita in se era successo un episodio (che però per scaramanzia non volle raccontare) che dette una svolta positiva.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ero allo stadio (vivo a Foggia), in mezzo ovviamente ai tifosi bianconeri. Anni dopo ho fondato lo Juventus club Foggia Umberto Agnelli...Sto a tempo perso scrivendo un libro su Juve e club...Ecco uno stralcio......

Stralcio...

Ancora di più è difficile essere juventino a Foggia. La città di Zemanlandia. La città dove si crede che Bohemian Rhapsody (nota canzone dei Queen di Freddie Mercury) sia dedicata al boemo Zeman. Abbia inizio la “sinfonia”.

Zeman per gli anti-juventini è un “totem”. Tutti i luoghi comuni contro la Juve citati dal “maestro” (l’appellativo più in voga tra i suoi trasversali fans) sono una manna dal cielo per giornalisti e tifosi “diversamente juventini”. Un allenatore che riesce ad essere amato contemporaneamente dai tifosi della Lazio e della Roma, della Salernitana e del Napoli, del Pescara e del Foggia, del Palermo e del Messina (tutte squadre allenate dal boemo) deve indubbiamente avere una “marcia in più”. Quella “marcia in più” è il suo “astio” nei confronti della Vecchia Signora. Il “logico collante” tra tutte queste tifoserie altrimenti rivali (in alcuni casi, ferocemente rivali) è infatti il “disprezzo” per l’imprendibile Zebra dal 1897 (“since 1897” fa molto più figo).

Il livore zemaniano contro i colori bianconeri ad alcuni potrebbe sembrare non scaturente da motivi personali ma da “amore della verità” e da una “sincera passione per la giustizia”.

Bene: staccate la testa dal cuscino e svegliatevi. Lo dico anche ai foggiani-juventini (cosa diversa dagli juventini di Foggia, categoria nella quale mi fregio di appartenere con orgoglio), che combattono contro loro stessi per scacciare l’alter ego impostore: chi è Dr Jekyll e chi Mr Hyde?

Zeman è il nipote (da parte di mamma) di Čestmír Vycpálek, d’ora in avanti per la difficoltà di trascrivere il suo nome sarà per il lettore semplicemente “lo zio” o “Cesto” (suo diminutivo).

“Lo zio” era un grande giocatore (e poi grande allenatore) cecoslovacco. Una mezzala di gran classe, dotato di ottima leadership, grande tecnica, visione di gioco, e tiro potente e preciso . Nel 1944, lui giocatore dello Slavia Praga, fu deportato nel campo di concentramento nazista di Dachau trascorrendo 8 mesi molto difficili in condizioni precarie.

Nel 1946 la Juventus acquistò “lo zio” strappandolo alla Cecoslovacchia comunista e da una condizione di estrema difficoltà e disagio. Una sola stagione in bianconero da giocatore senza lasciare tracce significative, ben due scudetti da allenatore juventino nelle stagioni ‘71-‘72 e ‘72-’73.

Nel frattempo all’ombra del “Cesto” cresceva Zdenek Zeman, detto “il nipote”, “il boemo”, “il maestro”.

Il “maestro” impara “l’educazione dallo zio”. In effetti diventa subito un grandissimo tifoso juventino (non scherzo!). Lo dico sempre: l’educazione (anche e soprattutto calcistica) è importantissima. E “Cesto” riesce ad allevare la sua “lumachina” con i sani principi e valori dello sport (dunque nel segno della Juve).

Infatti, a seguito della repressione sovietica e dei moti del 1968 nella Cecoslovacchia che cercava di “liberarsi” dall’allora regime comunista dell’Unione Sovietica (moti sfociati poi nella c.d. “Primavera di Praga”) “il nipote” chiese “asilo” (“il maestro” che chiede “asilo”: questa mi piace!) “allo zio” ,stabilendosi di fatti a casa del “Cesto”. In Italia il signor Zeman, dopo aver ottenuto la cittadinanza, si laurea a pieni voti all’ISEF di Palermo. E in seguito divenne anche “professore” di educazione fisica al liceo scientifico “Gonzaga” del capoluogo sicliano. Dunque prima di diventare “maestro”, diventò “professore”, a seguito dell’ “asilo” dal “Cesto” (di merende?). Vi sto confondendo con questi sciocchi giochi di parole? Probabilmente. Come probabilmente era (ed è) confuso il “boemo” .

“il nipote” è ragazzo ambizioso e cerca di sfruttare “lo zio” (stimatissimo dalla proprietà bianconera) per proporre la sua candidatura come preparatore atletico, e in seguito, come allenatore -niente poco di meno che- della Juventus FC.

A più riprese la Juventus fece notare al “nipote” che per il ruolo di preparatore atletico e/o allenatore si era già coperti (con allenatori con un discreto palmares di vittorie) . Il “maestro”, come il peggiore dei rinnegati ,si fa un bel nodo stretto al dito e ci scrive su “Juventus”. Pronto a mandare (da buon “maestro”) l’alunno insolente dietro la lavagna alla prima pseudo marachella commessa, confondendo e mischiando a suo piacimento il “bene” e “male” .

Di quanto siano agli antipoti Juventus e Zeman lo dicono anche le contrapposte filosofie di vita. Per il “boemo” il “calcio deve far divertire la gente”: ben vengano i 4-4 subendo tre gol in rimonta, ben vengano i 3-3, ben venga anche “perdere giocando bene”. Gli 8-2, i 7-1, i 4-3. Per Zeman lo spettatore pagante si diverte a vedere i gol. Il calcio è spettacolo. Come dimenticare, ad esempio, Atalanta-Foggia del 12 aprile 1992. Per non portarla troppo per le lunghe, il Foggia a Bergamo al 71° conduce per 4 reti a 1. Ad un certo un tale Cornacchia realizza in rapida successione 3 gol. “Grande fiuto del gol”, direte voi, per “l’uccello del malaugurio” Cornacchia. Beh, nelle restanti partite da professionista (ma è un difensore) realizzerà ben 2 reti complessive. Allo stadio, i tifosi del Foggia, contentissimi per aver visto in un solo colpo 8 gol. Aver assistito all’eccezionalità di una tripletta di tal Cornacchia. Tanti kilometri fatti, ma ne è valsa la pena!

Zeman è così. “Undici siamo noi, undici sono loro”. “Il derby è una partita come le altre: in palio ci sono sempre i 3 punti”. Quando vince “la squadra ha giocato secondo il mio credo calcistico”, quando perde “Questi non è il mio calcio”.

“Manifesto” forse assoluto della juventinità è invece racchiuso nella frase di Giampiero Boniperti: “Alla Juve vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”. Ed è esattamente quello che la Juve fa dal 1897 fino ai giorni nostri.

Zeman è il perfetto esempio della teoria darwiniana sull’evoluzione. “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti” diceva Charles Robert Darwin. Zeman è fermo (calcisticamente intendo) agli anni ’90. In quegli anni era indubbiamente un innovatore: zona pura, pressing a tutto campo, unico ad essere anche un –ottimo- preparatore atletico. Le sue squadre atleticamente erano avanti rispetto a molte altre, la sua “zona pura” era adottata da pochi, e in pochi riuscivano a trovare delle contromisure. Poi , il tempo ha “uniformato” gli altri al gioco a zona, al pressing, alla preparazione atletica sistematica. Ed è qui che è morto (sempre calcisticamente) Zeman. Nessun accorgimento, nessuna variante, niente di niente. 4-3-3 sempre, linea difensiva altissima (pensate, il “maestro” imponeva e impone spesso ai sui difensori di stare sulla linea del centrocampo sul rinvio del portiere avversario), pressing ultra offensivo indipendentemente dagli avversari, dalla condizione atletica, dalla fase della partita. Mi ricorda quel pazzo che pur conoscendo perfettamente la strada da percorrere, il manto stradale, i fossi, la segnaletica, le curve, le gomme delle sua auto, lo stato di manutenzione di motore, freni, ammortizzatori, decide di percorrere sempre a 300 km/h quella strada, pur nella consapevolezza che così facendo è molto probabile uscire fuori strada.

Da juventino “made in Foggia” (di quelli che tifano Juve –e basta- non prevedendo la doppia opzione: sono “monoteista” anche nel Calcio ) nel corso degli anni ho dovuto spesso “rispondere” all’accusa di “traditore dei valori della foggianità”. In particolare dai banchi delle “medie” (in piena Zemanlandia) mi piovevano addosso frasi del tipo “Ma come fai a tifare Juve e non la squadra della tua città: dovresti vergognarti”.

Ho sempre risposto che il Calcio è una passione. La passione è –per definizione - irrazionale. “Moglie e buoi dei paesi tuoi” è un motto che non mi appartiene. Ogni tanto, pensate un po’, preferisco il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano grattugiato sui maccheroni al Caciocavallo podolico. Ho addirittura mangiato anche gli “scagliozzi di polenta fritti” più volte nella mia vita. Trovo totalmente conciliabile l’amore per la mia terra con la “fede” bianconera. Amo la mia città, e la rispetto. Probabilmente più di quanto facciano “gli integralisti” del tifo a maglie rossonere di marca foggiana.

 

.allah

 

Bella testimonianza.

 

Pure io sono un foggiano juventino (o juventino di Foggia :d) e so di cosa parli (Foggia e' la patria di Zemanlandia, e Zeman e' sacro e intoccabile per tantissimi .ghgh): dopo quella partita a scuola fui massacrato perche' "colpevole" di tenere piu' alla juve che alla squadra della mia citta'. A livello arbitrale fu una partita abbastanza scandalosa (a sfavore della Juve).

 

Ho sempre avuto un rapporto di amore e odio per il Foggia: lo odiavo quando stava in a, lo sostenevo quando stava in b, ora che da anni sta in c lo "simpatizzo", sara' che ormai e' lontano da anni dalla serie A tutto e' meno acceso e non c'e' problema a dichiararsi juventini...

 

L'unica squadra che tifo comunque e' la juve, il Foggia e' questione di campanilismo, di sperare che la squadra della citta' possa far bene ma non si tratta tifo per quanto mi riguarda

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

iniziò un periodo positivo ma non facemmo filotti di vittorie significativi...qualche giornata dopo questa sconfitta perdemmo il derby e prima di natale ci fu appunto quell'episodio del goal fantasma di galante che ci costò il pari interno col genoa

 

ti ricordi auspicavo che inserissi questa partita foggia juve da cui nacque la grande juve di lippi .ok

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

ti ricordi auspicavo che inserissi questa partita foggia juve da cui nacque la grande juve di lippi .ok

piano piano arrivano tutte .the.ghgh

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sono praticamente del posto. Posso affermare senza tema di smentita che, ancora più che questa, nell'immaginario collettivo foggiano è rimasta impressa la vittoria per 2-1 del 1993, in epoca Zemanlandia (nel 1994-95 invece il Foggia lo allenava Catuzzi, riposi in pace). A Foggia la Juve non ha mai avuto vita facile, tanto è vero che allo Zaccheria negli anni '90 non ha mai vinto (l'unica vittoria in casa dei rossoneri la ottenemmo quando si giocò al San Nicola, prima o seconda giornata del campionato 1991-92, perché lo stadio di Foggia era ancora in fase di ristrutturazione).

 

P.S. A Foggia fece il suo esordio assoluto in serie A un certo Alex Del Piero, settembre 1993, 1-1...

 

P.P.S. Non immaginavo che ci fossero tanti foggiani su questo forum!sefz

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Amo la mia città, e la rispetto. Probabilmente più di quanto facciano “gli integralisti” del tifo a maglie rossonere di marca foggiana.

 

Parole sante. Questo è quello che non capiscono tanti, troppi foggiani.

 

Complimenti per lo stralcio!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sono praticamente del posto. Posso affermare senza tema di smentita che, ancora più che questa, nell'immaginario collettivo foggiano è rimasta impressa la vittoria per 2-1 del 1993, in epoca Zemanlandia (nel 1994-95 invece il Foggia lo allenava Catuzzi, riposi in pace). A Foggia la Juve non ha mai avuto vita facile, tanto è vero che allo Zaccheria negli anni '90 non ha mai vinto (l'unica vittoria in casa dei rossoneri la ottenemmo quando si giocò al San Nicola, prima o seconda giornata del campionato 1991-92, perché lo stadio di Foggia era ancora in fase di ristrutturazione).

 

P.S. A Foggia fece il suo esordio assoluto in serie A un certo Alex Del Piero, settembre 1993, 1-1...

 

P.P.S. Non immaginavo che ci fossero tanti foggiani su questo forum! sefz

ho voluto mettere questa invece che quella di zeman per il valore simbolico sopratutto di quella juve....un foggia alla sua ultima stagione in a, contro una juve che stava per fare la storia

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

ho voluto mettere questa invece che quella di zeman per il valore simbolico sopratutto di quella juve....un foggia alla sua ultima stagione in a, contro una juve che stava per fare la storia

 

No, no, figurati, sai che sono un appassionato della prima ora della tua rubrica e apprezzo ogni tua scelta! :d

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

 

.allah

 

Bella testimonianza.

 

Pure io sono un foggiano juventino (o juventino di Foggia :d) e so di cosa parli (Foggia e' la patria di Zemanlandia, e Zeman e' sacro e intoccabile per tantissimi .ghgh): dopo quella partita a scuola fui massacrato perche' "colpevole" di tenere piu' alla juve che alla squadra della mia citta'. A livello arbitrale fu una partita abbastanza scandalosa (a sfavore della Juve).

 

Ho sempre avuto un rapporto di amore e odio per il Foggia: lo odiavo quando stava in a, lo sostenevo quando stava in b, ora che da anni sta in c lo "simpatizzo", sara' che ormai e' lontano da anni dalla serie A tutto e' meno acceso e non c'e' problema a dichiararsi juventini...

 

L'unica squadra che tifo comunque e' la juve, il Foggia e' questione di campanilismo, di sperare che la squadra della citta' possa far bene ma non si tratta tifo per quanto mi riguarda

Ciao, sono Fabio Franco (alias superfabietto). Ho letto che sei di Foggia. Magari non lo sai, ma dal 2012 esiste lo Juventus club Foggia Umberto Agnelli. Vienici a trovare. Se ti va cercaci su facebook, o manda una mail a [email protected] #finoallafine.

Ps ho provato a mandarti mp ma hai casella intasata

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

 

Parole sante. Questo è quello che non capiscono tanti, troppi foggiani.

 

Complimenti per lo stralcio!

 

Ci ho litigato con alcuni. Specie da quando ho fondato lo Juventus club Foggia Umberto Agnelli. Cercate su google "bomba Juventus club Foggia", vi renderete conto di quanta gente schifosa c'è in giro. Se vuoi saperne di più del club, manda una mail a [email protected] . Buona giornata

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

me la ricordo bene quella partita ... dopo quella sconfitta è cominciata l'era di Marcello Lippi

 

Si anche io. Quella partita é stata il nostro Sassuolo di quest´anno. Dopo quella brutta sconfitta la squadra inizió a giocare bene e mi sembra inanelló 7 vittorie consecutive i qualcosa del genere.

 

Lippi e quella squadra insieme alla dirigenza tutta aprirono un ciclo pazzesco e solo per un pizzico di sfortuna non é stato davvero strabiliante con tutte quelle finali di coppa perse.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ci ho litigato con alcuni. Specie da quando ho fondato lo Juventus club Foggia Umberto Agnelli. Cercate su google "bomba Juventus club Foggia", vi renderete conto di quanta gente schifosa c'è in giro. Se vuoi saperne di più del club, manda una mail a [email protected] . Buona giornata

 

Sono a conoscenza dell'episodio, purtroppo. Incivilità, ignoranza e intolleranza vanno sempre di pari passo.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Succede ogni volta che vai a scavare nel passato, episodi contro a gogo...spariti.

Ho provato a leggere le "moviole" della Gazzetta (non Tuttosport) di due partite a caso incriminate: Juve-Napoli SuperCoppa e Juve -Roma ottobre 2014....ebbene, arbitraggi regolari, con qualche errore da entrambe le parti.

Il segreto è cancellare il passato o meglio, riscriverlo. Perché? Ma è semplice, la Juve che ruba vende, il record di contatti di gazzetta.it, ad esempio, risulta essere nel post partita del sopracitato Juve-Roma....ne mondiali e nemmeno olimpiadi...capito?

Mi vado a rileggere "1984" di Orwell.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ci ho litigato con alcuni. Specie da quando ho fondato lo Juventus club Foggia Umberto Agnelli. Cercate su google "bomba Juventus club Foggia", vi renderete conto di quanta gente schifosa c'è in giro. Se vuoi saperne di più del club, manda una mail a [email protected] . Buona giornata

 

Volevo mandarti un mp, ma mi dice che c'è la cartella piena.

 

Quel Foggia aveva un grande portiere, purtroppo scomparso prematuramente.

 

Franco Mancini. Uno dei portieri più bassi della serie A, tra l'altro. Gli hanno intitolato la curva, se non erro. Riposi in pace.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Volevo mandarti un mp, ma mi dice che c'è la cartella piena.

 

 

 

Franco Mancini. Uno dei portieri più bassi della serie A, tra l'altro. Gli hanno intitolato la curva, se non erro. Riposi in pace.

 

Svuotata la cartella. Quando vuoi :)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ciao, sono Fabio Franco (alias superfabietto). Ho letto che sei di Foggia. Magari non lo sai, ma dal 2012 esiste lo Juventus club Foggia Umberto Agnelli. Vienici a trovare. Se ti va cercaci su facebook, o manda una mail a [email protected] #finoallafine.

Ps ho provato a mandarti mp ma hai casella intasata

 

.ok

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.