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Fox Vega

Juve amarcord, 8a puntata: Cosenza-Juventus 0-0 1988/89

Post in rilievo

propongo una serie di partite semisconosciute o quasi, che fanno parte della nostra storia, ma che, per svariati motivi sono diventate parti integranti della storia di piccole realtà italiane e non, che hanno vissuto la classica "giornata di gloria" e che, riviste oggi, ci fanno un po' sorridere...

 

In ritardo rispetto alle solite uscite di giovedì. pubblico oggi l'ottava puntata di questa rubrica e questa volta andiamo in Calabria, precisamente a Cosenza, stadio San Vito, domenica 21 agosto 1988.

Si sono appena conclusi gli Europei di calcio che hanno consacrato l'Olanda campione e che rimarranno alla storia per il pazzesco goal di Marco Van Basten in finale all'Unione Sovietica, che a sua volta aveva eliminato gli azzurri in semifinale.

La Juventus vive un periodo di transizione. Si è chiusa la breve parentesi di Marchesi sulla panchina bianconera e Ian Rush ha fatto ritorno in Inghilterra senza aver lasciato il segno nel nostro campionato. La panchina viene affidata alla leggenda Dino Zoff, affiancato da Gaetano Scirea che ha chiuso la sua carriera da giocatore da pochi mesi.

Arrivano in bianconero giocatori futuribili che si riveleranno validi giocatori negli anni a seguire come Galia e Marocchi, un ex campione del mondo a fine carriera come Altobelli e due stranieri sui quali si accentrano le aspettative del popolo bianconero: Rui Barros e Oleksandr "Sasha" Zavarov.

Per arrivare a quest'ultimo si mobilita addirittura la Fiat che trattò l'acquisizione con la Dinamo Kiev e con il Ministero dello sport sovietico. In conclusione l'accordo si raggiunse sui 7 miliardi di Lire e con lo stipendio che veniva versato direttamente al governo sovietico che avrebbe successivamente provveduto a girare al giocatore la cifra di un milione e duecentomila Lire mensili. Inoltre la società Juventus gli mise a disposizione nientepopòdimeno che una Fiat Tipo.

Le previsioni non sono delle più rosee per quella stagione. La concorrenza è spietata con le milanesi e il Napoli a contendersi il ruolo di favorita ai blocchi di partenza.

 

Il campionato inizia ad ottobre e fra agosto e settembre si disputa la Coppa Italia, con una formula che prevede un girone iniziale a sei squadre con le prime tre qualificate, e successivamente un ulteriore gironcino all'italiana a quattro squadre.

Nel girone 4 vengono sorteggiate Juventus, Verona, Atalanta, Cosenza, Vicenza e Taranto.

Nella prima giornata si affrontano Cosenza e Juventus allo stadio San Vito in quello che rappresenta il debutto stagionale per entrambe le compagini.

Il Cosenza ha appena guadagnato la promozione in serie B qualificandosi come seconda nel girone B della C1.

Il match si conclude con uno 0-0 privo di grandi emozioni, con una Juventus ancora molto imballata e un Cosenza grintoso e concentrato.

Ad oggi rimane l'unico confronto in match ufficiali tra le due società, disputato con una cornice di pubblico degna di un big match di Serie A.

Da segnalare la presenza nelle fila dei rossoblu di Michele Padovano che 8 anni dopo fu protagonista nella Juventus campione d'Europa e del Mondo, e di Renzo Castagnini, responsabile degli osservatori e del settore giovanile bianconero durante la sfortunata gestione Blanc-Secco-Cobolli.

La Juventus concluderà quella stagione con un dignitoso 4° posto finale che manterrà la Juve fra le qualificate alla Coppa UEFA, alle spalle dell'Inter dei record che vinse il campionato davanti a Napoli e Milan, mentre il cammino in Coppa Italia si interromperà nel secondo girone eliminatorio a causa di un'inopinata sconfitta casalinga con l'Ascoli.

In Coppa UEFA la squadra guidata da Zoff si fermò ai quarti, dopo una rimonta subita dal Napoli al San Paolo che ribaltò il 2-0 subito al Comunale e andò a vincere la sua prima, e finora unica, competizione internazionale.

Il Cosenza, guidato da Bruno Giorgi, a sorpresa sfiorò un'altra promozione consecutiva arrivando 6° in Serie B a causa di una classifica avulsa sfavorevole che negò ai calabresi lo spareggio promozione, dopo un duello coi corregionali della Reggina guidati da Nevio Scala e la Cremonese.

Fu l'inizio dell'epoca più florida dei Lupi della Sila che nei primi anni '90 vissero stagioni importanti in serie cadetta guidati dal compianto bomber Gigi Marulla, scomparso precocemente nel 2015. Sfortunatamente negli anni 2000 la compagine calabrese visse anni difficili, culminati da un doppio fallimento e solo ultimamente è riuscita a rialzare la testa tornando in Lega pro e vincendo una Coppa Italia di categoria.

 

FORMAZIONI:

COSENZA: Simoni, Presicci, Lombardo (Poggi dal 46'), Bergamini, Napolitano, Castagnini, Galeazzi (De Rosa dal 56'), Venturin (Marino dal 76'), Lucchetti, Urban, Padovano. ALL.Giorgi

JUVENTUS: Tacconi, Bruno, De Agostini, Bonini, Brio, Tricella, Mauro, Rui Barros, Altobelli, Marocchi, Laudrup. ALL.Zoff

 

arbitro: Pezzella

 

a voi le immagini:

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Incredibile.

È da quando ho 12-13 anni che, di tanto in tanto, mi capita di pensare a quel Cosenza-Juventus che mio cugino (di qualche anno più grande di me) andò a guardare allo stadio in un'estate di fine anni '80, estate che trascorsi, come sempre in quegli anni, in Calabria.

Ricordavo solo che all'epoca ero in un albergo della provincia cosentina e tutti aspettavano che in TV venissero comunicati i risultati delle partite.

La notizia dello 0-0 fu accolta con un generale mugugno di delusione.

Grazie, mi hai permesso di ricostruire meglio l'episodio e di ricordare un bel periodo della mia infanzia.

 

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Fu una partita senza significati tecnici particolari , quasi un'amichevole agostana che i rossoblu silani giocarono,però con - ovvia- molta più grinta e determinazione. Mauro fu sonoramente fischiato dai tifosi locali, essendo catanzarese,ogniqualvolta toccava il pallone. Nulla di straordinario. Per chi ha un po' di anni, erano molto più interessanti gli allenamenti che la nostra Juve faceva contro il Cosenza negli anni '50 , il venerdì , allo stadio Morrone, quando le squadre del nord si recavano in treno per andare a giocare a Catania, Messina o Palermo e si fermavano il venerdì a Cosenza per allenarsi contro la squadra locale, in quel tempo in serie C.

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Ero da poco nato, peccato non aver vissuto una partita del genere negli anni successivi, sarebbe stato bello vedere la Juve in quel di Cosenza contro il Cosenza ovviamente.

Leggendo le formazioni noto Bergamini, ucciso in circostanze misteriose qualche anno dopo, mio padre mi diceva che era molto promettente.

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Io c'ero. Come ovvio, il Cosenza, ancora galvanizzato, in un ambiente esaltato dalla promozione in B dopo 20 anni, giocò al meglio, ma c'è da dire che era un'ottima squadra (come ebbe a dimostrare in seguito): di quell'undici, oltre ai già citati Bergamini, Padovano e Castagnini, ricordo anche uno sgusciante Urban, imprendibile quando era in giornata, poi passato al Genoa, e Lucky gol Lucchetti, vero bomber da categoria, col vizio del picchetto, forse, ma tantè...

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Incredibile!!! Mio padre andò allo stadio a vederla, io ero ancora troppo piccolo!!! Se non sbaglio al ritorno finì 5-1 0 5-0!

 

Guardate bene la formazione del Cosenza...in attacco c'era un certo PADOVANO MICHELE :)

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Incredibile!!! Mio padre andò allo stadio a vederla, io ero ancora troppo piccolo!!! Se non sbaglio al ritorno finì 5-1 0 5-0!

 

Guardate bene la formazione del Cosenza...in attacco c'era un certo PADOVANO MICHELE :)

sbagli. Era un girone all'italiana con solo andata. Non esisteva ritorno.

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C'era Donato Bergamini in campo.. Povero ragazzo :(

 

Ho letto che sulla sua morte hanno di recente riaperto l'inchiesta, e sembra che non si sia trattato di un suicidio. Chissà come sono andate veramente le cose. Bergamini merita giustizia.

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Ricordo bene la stagione, non quella partita. Quell'anno Zoff mise le basi per una delle Juve più povere ma vincenti di sempre se si considera cosa spendavamo rispetto al Milan del Berlusca, al Napoli di Maradina e Careca e all'inperd dei 3 tedeschi.

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Non la ricordo questa partita, ho letto nella descrizione che in quella stagione poi uscimmo dalla coppa Uefa contro il Napoli : aggiungerei grazie all'arbitraggio scandaloso di tale Kirschen che annullò un gol validissimo a Laudrup sullo 0-0, a parti invertite ne parlerebbero ancora oggi come di Turone.

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