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Calciopoli, una storia di pressioni e ricatti. In Italia la Juventus non avrà mai giustizia

Post in rilievo

L'IMBOSCATA - Calciopoli, una storia di pressioni e ricatti. In Italia la Juventus non avrà mai giustizia, resta solo una strada: Agnelli si faccia consegnare da Cobolli Gigli quello studio...

 

di Andrea Bosco, Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.

 

Comincio dal fatto: Il Tar respinge il ricorso della Juventus adversus Federazione con relativa richiesta di 443 milioni di euro per danni subiti. Sono del parere che le sentenze si accettano e non si commentano. E quindi lo farò anche in questo caso. Ma devo anche dire che la mia incrollabile fiducia nella giustizia italiana è stata messa a dura prova dopo le motivazioni del relatore della sentenza di Cassazione che per la terza volta ha condannato in tre gradi di giudizio, Luciano Moggi per associazione per delinquere. Reato come noto, prescritto. Perché San Tommaso ha cominciato ad insinuarsi nelle mie certezze? Intanto perché quel magistrato aveva fatto parte del collegio giudicante nel 2006. Che condannò la Juventus alla serie B con penalizzazione. Una scelta decisamente inopportuna, visto che un collega (del collegio giudicante nel processo, sportivo, il giudice Sandulli), un anno dopo la vicenda rivelò: “Giudicammo sull'onda del sentire popolare“ . Ma soprattutto perché quelle motivazioni – che secondo gli avvocati di Moggi contengono una ventina di errori, persino con scambio di persone - si aprono con una boiata pazzesca: l'arbitro Paparesta chiuso da Moggi nello stanzino dello stadio di Reggio Calabria. Cosa, secondo il tribunale di Catanzaro che archiviò l'intera vicenda come mai avvenuta .

Ma ripeto, non è mia intenzione commentare quanto è accaduto al Tar del Lazio. Il tribunale regionale investito della richiesta, in pratica non l'ha esaminata. Rilevano il presidente di quel collegio, Germana Panzironi e il relatore Alessandro Tommasetti che “la vicenda era giù stata trattata in un precedente ricorso, presentato sempre dalla Juventus nel 2006 e poi abbandonato dalla società che preferì ricorrere al lodo arbitrale dal quale uscì sconfitta“ . Il Tar del Lazio quindi si è detto impossibilitato a pronunciarsi visto che lo aveva già fatto il collegio arbitrale.

Tradotto: anche il Tar del Lazio ha deciso di “non decidere” . Come l'ineffabile ex presidente federale Abete. E fanno due. Non si dice alla Juventus: “avete torto“. No: si decide di non decidere. Pilato: chi era costui? L'intera vicenda di Calciopoli è permeata di pressioni e ricatti. Quelli, nel 2006 subiti dall'allora presidente Cobolli Gigli che pubblicamente ha dichiarato di essere stato “consigliato“ da direttori di importanti quotidiani di non andare la Tar. Decisione sperticatamente e pubblicamente lodata dal signor Blatter (sì, quel Blatter) che ringraziò Luca Cordero di Montezemolo per essersi adoperato presso la proprietà della Juventus affinché rinunciasse ad ogni iniziativa presso il tribunale regionale. Evitando di bloccare i campionati e conseguentemente di imbarazzare Uefa e Fifa (il Milan pur condannato ad 8 punti di penalizzazione, fu ammesso alla Champions che poi addirittura vinse).

Ma bloccare il campionato non avrebbe comportato la dissoluzione del calcio italiano. Negli States, per mesi i giocatori in sciopero bloccarono il torneo NBA. E' fallita quella lega per la "sospensione“? No: oggi l'NBA è più florida di prima. Quindi quelle che i media per settimane raccontarono sul pericolo mortale di un campionato sospeso per cause giudiziarie, erano *. Spesso elargite per ragioni di bottega. Andate a vedervi chi deteneva i diritti televisivi sul campionato nel 2006 e troverete risposte.

Ma il Tar del Lazio ha ragione: la Juventus avrebbe dovuto andare a reclamare le sue ragioni nel 2006. Rispedendo al mittente le apocalittiche richieste di Stefano Palazzi (retrocessione diretta in C2 ) e pregando il governo (Prodi) di farsi gli affari propri. Quello che avrebbe dovuto dire all'epoca anche l'allora presidente del Coni, Petrucci, che subì senza colpo ferire il post Carraro alla presidenza della Federazione: l'insediamento del commissario straordinario Guido Rossi. Stimato professore, ex consigliere di amministrazione dell'Inter, consulente, all'epoca, di Exor. Nel momento più devastante dello tsunami ci fu persino chi (a Torino) dopo la sua nomina disse in camera caritatis: “Tranquilli, è un amico“ .

Talmente amico da non considerare il parere di tre (su quattro) esperti consultati, attribuendo motu proprio uno dei due scudetti confiscati alla Juventus, all'Inter, terza classificata in quel torneo. Il fatto è che dopo l'esperienza benedetta da Prodi, lo stimato professore andò a collocarsi ai vertici di Telecom, allora nella disponibilità di Marco Tronchetti Provera, al tempo numero due dell'Inter di Massimo Moratti. Un caso, ovviamente. Solo un caso.

Ora in qualsiasi paese civile del mondo, il “precedente“ fa giurisprudenza. E un precedente (andare al Tar) era avvenuto. Quando presidente federale Carraro, fu il presidente del Catania Luciano Gaucci ( allora presidente anche del Perugia e a lungo latitante a Santo Domingo per guai giuridico finanziari ) a fregarsene della clausola compromissoria Il Catania era stato retrocesso sul campo. Ma in una delle ultime gare di quel campionato, il Siena, aveva schierato per una manciata di minuti un giocatore reduce da infortunio, con la Primavera il sabato. E successivamente lo aveva impiegato anche la domenica in prima squadra contro il Catania. Sorretto da un manipolo di politici che sui giornali e in televisione urlavano “il Gatania (con la g) non deve andare in B“, Gaucci ottenne ciò che voleva. Catania in serie A e torneo a 20 squadre. Ventesima la Fiorentina, (anni prima distrutta economicamente e sportivamente per ragioni politiche e di concorrenza aziendale) che aveva vinto il campionato di C1 e che invece della serie B come avrebbe dovuto, disputò “per meriti sportivi“ sanciti da Carraro la serie A .

Perché la giustizia federale è implacabile se sbagli la tempistica di una mail in materia di tesseramento (caso Sassuolo) . Ma molto comprensiva se il tuo procuratore consegna una relazione nella quale (a tempo scaduto, omaggiando la prescrizione) ipotizza per una squadra (accidentalmente l'Inter) il reato di illecito sportivo.

Avete mai provato a fare un bilancio di Calciopoli? Un solo arbitro condannato (e non per una gara inerente alla Juventus), gli altri assolti o prescritti. Due dirigenti della Juventus, due designatori arbitrali, un dirigente federale condannati, ma egualmente salvati dalla prescrizione. Nessuna prova di partite alterate. Tranne (forse) una. Non della Juventus. La quale Juventus, dal processo penale di Napoli è uscita assolta. Un monte di denaro pubblico sprecato . Ma certamente anche una società distrutta (serie B con penalizzazione). Depredata dei suoi migliori giocatori. Finanziariamente consegnata alla ghigliottina. Orbata di due titoli vinti sul campo (nessuna prova di gare taroccate, ergo vittorie regolari) . Mediaticamente infangata. Questo resta di Calciopoli. Ma nel 2011 qualche cosa di grave era poi successo. Nel 2011 anche le telefonate intercettate e mai sbobinate - benché evidenziate con i famosi baffi rossi - di chi dopo la retrocessione della Juventus si metteva sul risvolto della giacca il distintivo “Sono interista“ vennero portate all'attenzione del tribunale di Napoli dalla difesa di Luciano Moggi. Una soprattutto, non equivocabile. “Metti Collina“ consigliava al designatore Bergamo, il compianto presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti .

Ma sia il tribunale di Napoli, sia il Consiglio Federale, presieduto da Abete, non ritennero quelle telefonate rilevanti . Lo erano, per il tribunale, quelle tra Moggi e i designatori. Una vera associazione per delinquere, Una cupola che gestiva il sistema calcio.

Non mi addentro, anche se ci sarebbero molte cose da dire. Ma il buon senso dice che se c'è un corruttore (Moggi?), i corrotti (Bergamo e Pairetto?) dovrebbero aver avuto- per quanto minimo - avere un interesse, un loro “particulare da tutelare La domanda è: quale in questo caso? Cosa poteva offrire Moggi ai designatori arbitrali, in cambio? Non passaporti in bianco e falsi (qui la competenza è tutta dalle parti di Milano). Non Rolex d'oro (qui la competenza è della bottega capitolina). Non una villa al mare (anche qui la competenza è lombarda: se avete qualche dubbio andate in archivio e consultate i numeri arretrati della Bild Zeitung, alla voce arbitri jugoslavi e ville a Marbella). Fossero state vetture Fiat, Alfa Romeo , Ferrari o Lancia, beh lì la competenza sarebbe sicuramente di Torino. Ma non sono state trovate tracce di transazioni per acquisti di automobili o sconti per le medesime. E allora cosa? La conferma al settore arbitrale? E in soldoni, quanto pesava (insomma monetizzando) quella riconferma? Si chiama do ut des. Qui la parte iniziale non si vede. Cosa poteva offrire Moggi? Tirate le somme - quella “cupola“ pasticciona, che non doveva avere dimestichezza con il cinema e il film di James Bond, colta facilmente in “flagrante“ cosa accidenti ci guadagnava? I designatori, dico . Mi dite che quella era, allora la consuetudine, che tutti telefonavano ai designatori ? Che tutti ci andavano a pranzo o a cena? Ma guarda: e quindi Calciopoli su cosa si fonda? Magari potrebbe spiegarlo il presidente Carlo Tavecchio che faceva parte di quel collegio che “decise di non decidere“. A meno che il suo voto non sia stato messo nell'urna “a sua insaputa“. Dalle parti del Colosseo capita: frequentemente . Magari potrebbe illustrarci, Tavecchio, le potenzialità di una fionda, i danni che questa arma per bambini è in grado di provocare . Ma attenzione: anche Davide aveva una fionda. E' noto, come quella biblica vicenda, si concluse.

Potrebbe Tavecchio, ma non credo. Ha espresso soddisfazione, al pari dei legali dell'Inter per la “non“ decisione del Tar. Per adesso la Juventus non otterrà parità di trattamento. L'Inter l'ha sfangata. La Juventus ha pagato: per tutti.

Con questa ultima “ non “ sentenza Calcipoli è finita? E' quello che chiedono a gran voce i media italiani: che finisca. Alla partenopea : chi ha avuto, ha avuto, eccetera. Non finisse, dovesse prima o poi la Juventus trovare un giudice, molti colleghi si troverebbero in grande imbarazzo .

Che farà la Juventus, adesso ? Ha la possibilità di andare al Consiglio di Stato e di appellarsi. Io al posto di Agnelli non lo farei. In Italia, per quel processo e per quella stagione che tutti vogliono dimenticare , la Juventus- probabilmente- non troverà mai giustizia.

Lo scudetto di cartone resterà nella bacheca interista. Come quello degli “onesti“. Come “ il più bello”. Come quello al quale non si deve rinunciare . Da quelle parti sono inclini a dimenticare. Persino il più inimmaginabile degli autogol. Era di maggio. E quel tipo, come si chiamava? Poborski, mi pare. L'unico a non essere stato informato .

Non ho dimestichezza in materia giuridica. Ma fosse possibile, la Juventus, potrebbe avere ancora una strada: quella del Tribunale di Strasburgo. Dovrebbero pensarci. E Agnelli dovrebbe farsi consegnare da Cobolli Gigli, quello studio realizzato dall'avvocato Dupont (quello del caso Bosman) per conto della Juventus. Mi pare che quello studio indicasse di evitare Tar e Coni. Di evitare sia Roma che Losanna. Consigliava di andare a Strasburgo: subito. Sono passati dieci anni e probabilmente è tardi. Ma Strasburgo grazie a Dio , non è in Italia . E quello è un tribunale allergico alle pressioni politiche. Molto allergico. Pendiamo dagli avvocati di Madama. Per ora stanno valutando il da farsi .

Una riposta, nondimeno, la Juventus, ha la possibilità di darla, a breve. Sul campo. Memorizzi la “ non” decisione del Tar. Rammenti cosa scrivono i media sul tema “ aiutini”. Rammenti cosa ululano i tifosi inimici inzuffati dai media. Vada : e non faccia prigionieri. L'Angelo dalla faccia sporca e gli stinchi nudi, non ne faceva. Mai.

 

Tuttojuve.com

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Finalmente qualcosa scritta senza parlare di complottismi, sette, massoni, ecc.

 

Questa è la storia. Il resto sono supposizioni.

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in effetti trovare dei giudici che sconfessino il lavoro di anni di altri colleghi per poi far fallire la lega calcio si sapeva già non sarebbe mai successo.

Infatti tutti e sempre si son trincerati dietro "il non poter decidere" oppure clamorosamente senza cambiare una virgola nonostante tutto quello che si è scoperto.

Non si sono mai trovati soldi ovvero la pistola fumante....questo dovrebbe far riflettere che si è fatto un processo sul volere del volgo.

Complice ne è anche la juventus dell'epoca.

Perchè se invece di consegnarci senza difenderci si fosse proseguito sui crismi di un processo ed i vari gradi di giudizio non si sarebbe arrivati alla retrocessione in serie B!

Perchè il processo sarebbe finito a campionato in corso! Le altre squadre non ci avrebbero preso per la gola e costretto a svendere i nostri campioni.! Ma sopratutto non capisco il favore ad una federazione che ci voleva affossare : "se non fate così le italiane non vanno in champions!"

 

Quindi a monte sta il comportamento della società nell'estate del 2006.

Che ha fatto di tutto per favorire questo processo ed in un mese ci ha fatti passare dal paradiso all'inferno!

Che poi chiedano i danni dopo tutto ciò è paradossale

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Finalmente qualcosa scritta senza parlare di complottismi, sette, massoni, ecc.

 

Questa è la storia. Il resto sono supposizioni.

 

Esattamente quello che ho pensato io leggendo l'articolo! .ok

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Non avremo giustizia da nessuna parte, se dobbiamo davvero dirla tutta, neppure nei tribunali extranazionali!

Di quanto affermo ne sono più che convinto.

Non immaginate quanto vorrei fallare, tuttavia!

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evidentemente non hai colto le sfumature del pezzo.Capita quando si legge distrattamente

Invece non è così caro The Raven, perché a differenza di molte cose che leggo su questo forum qui si parla di cosa fare in futuro e non c'è il solito complottismo di secondo, o successivo, ordine di grandezza sulle approsimazioni. Se esiste l'ordine zero, gli ordini successivi sono trascurabili.

Non si parla di Giraudo che scala la Juventus, non si parla della lotta intestina alla famiglia Agnelli. Si danno le colpe a chi le ha. A chi ha agito. Se poi questi soggetti sono stati imbeccati, il problema è il loro e non si può fare il processo alle intenzioni. Tu hai sparato, tua è la colpa.

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articolo perfetto :) ha ragione .sisi purtroppo in Italia nessun giudice ci darà mai ragione .nono quindi pure io eviterei il consiglio di Stato .sisi lo sbaglio sta all'origine,il ricorso al Tar andava fatto nel 2006 .sisi ormai è tardi tse

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purtroppo nel 2006 elkan -agnelli erano dei ragazzini..ed è per uesto che sono stati raggirati.

ormai penso ci sia poco da fare se non vincere 10 scudettidi fla conditi con qualche coppa.

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va anche bene tenere ancora viva l'attenzione su queste cose, ma ci vorrebbe più precisione altrimenti poi è inutile lamentarsi se per molti paparesta è ancora chiuso nello spogliatoio

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articolo perfetto :) ha ragione .sisi purtroppo in Italia nessun giudice ci darà mai ragione .nono quindi pure io eviterei il consiglio di Stato .sisi lo sbaglio sta all'origine,il ricorso al Tar andava fatto nel 2006 .sisi ormai è tardi tse

Quoto, ho scritto lo stesso pensiero qualche giorno fa per commentare la sentenza del Tar, ci si doveva difendere nel 2006 fermando tutti i campionati e la Champions, non è stato fatto perché faceva comodo così.

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ripeto la metafora usata in radio...

 

a volte quando una lucertola si sente braccata preferisce perdere la coda tanto sa che le ricresce...

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Ho provato a metterci sopra pietre, macigni, montagne, pianeti...

Ho concluso che non mi passerà mai.

E che non avremo mai giustizia.

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Quoto, ho scritto lo stesso pensiero qualche giorno fa per commentare la sentenza del Tar, ci si doveva difendere nel 2006 fermando tutti i campionati e la Champions, non è stato fatto perché faceva comodo così.

.ok

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Un monte di denaro pubblico sprecato

 

In molti altri paesi (non voglio dire in un paese civile), questa vicenda farebbe indignare TUTTI,

indipendentemente dalla fede (politica e/o sportiva) ed i responsabili di quelle quantomeno pasticciate

(se non incapaci o prevenute) indagini, messi sotto inchiesta...

 

Qui l'idea comune è "La Juve ha perso" ... e poveri i fessi che ci godono pure... .the

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Mio nonno diceva che lo stolto non deve andare al mercato...

 

La Juve si è comportata malissimo al processo ... criticare oggi le decisioni è inutile.

 

Bisognava difendersi quando era tempo.... Hanno preferito scendere a patti con la FIGC, ora quei patti scellerati non possono essere definiti come un'imboscata.

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Io invece ti consiglio di rileggere con accortezza il pezzo e noterai come con classe e arguzia vengono sollevate,tra il silenzio di chi avrebbe dovuto agire,le porcate di questa farsa.

Si, ma non si arriva a livelli di: Montezemolo che fa il favore a Tronchetti permettendogli l'utilizzo della Pirelli nella F1. Per me, e credo anche per l'autore dell'articolo, le colpe della società non sono totali: ne avranno, diciamo un 25% rispetto a tutti gli altri che volevano affossarci. Qui dentro spesso si scrive che le colpe sono al 99% della Società e l'1% di altri. Praticamente l'Inter non avrebbe colpe. Ma dai (cit.) (non riferito a te.).

 

E poi, se la Società voleva autodistruggersi, perché adesso i tribunali non gli danno ragione?

 

Quello che ho scritto in passato è che non c'è nessun giornalista in Italia curioso di capire cosa c'è dietro questa insistenza nel non dar ragione alla Juve, fino alla figuracia che ha fatto, secondo me, la Cassazione. Un giornalista con le palle che scavi, indaghi, quelli d'assalto. Una bella inchiesta. Cosa c'è dietro Calciopoli che anche la Cassazione deve sottomettersi?

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Ho letto cose dette e ridette anche su VS

Strasburgo ,se possibile ancora , e' l'unica via che ci rimane per ribaltare tutto .

In Italia c'e' l'odio contro la Juve a prescendere.

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