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ValerioBncnr

Tasse al 17%, Pil e investimenti in crescita. La Gran Bretagna post Brexit vola: è presto per fare bilanci, ma gli indicatori sono tutti positivi

Post in rilievo

 

 

Ecco un ulteriore conferma di quello che vado sostenendo da tempo:

 

Secondo me il problema si può porre in prospettiva. Tuttavia potrebbe anche rivelarsi un non-problema, per una serie di ragioni:

 

1) Erdy è alle prese con un prossimo referendum che lui giudica essenziale per irrigidire ulteriormente il suo autoritarismo. Questo lo porta automaticamente a sparare alto, facendo il bullo per sfrucugliare la pancia dei suoi potenziali elettori. Ad urne chiuse potrebbe abbassare i toni anche perché, ragionevolmente, non può permettersi di continuare a fare lo sborone. Ritengo quindi che questa esasperazione faccia parte della sua strategia elettorale e che quindi sia destinata a scemare.

 

2) Erdy non è eterno. Il suo ciclo prima o poi avrà fine, che sia per ragioni politiche, oppure perché qualcuno, un bel giorno, si sarà deciso a piantargli una palla in mezzo agli occhi, considerato anche che è da un po' che sta giocando sporco con troppi fuochi diversi (curdi, isis, est, ovest, Iran, Arabia...). A quel punto il suo castello di carta finirebbe per sgretolarsi, con buona pace di tutti. Turchi compresi. In alternativa il "sultano" potrebbe essere distratto da altri problemi, magari interni o relativi al Vicino Oriente. I passi falsi, in quell'area, sono sempre dietro l'angolo.

 

3) i turchi emigrati in occidente non credo siano paragonabili esattamente ai suoi scodinzolanti giannizzeri anatolici, pronti ad abbaiare a comando del canaio. Certo, qualcuno sarà pure affascinato dall'aura del "sultano", ma ritengo che la maggior parte di essi, in un modo o nell'altro, volente l nolente, finirà per fare i conti con la propria occidentalizzazione. Il potere "corruttore" dell'Occidente è molto più pervasivo di quanto non si creda. Al limite potremo dover fare i conti qualche frangia terroristico-nazionalista, ma nulla che non siamo in grado di affrontare con successo. Non sopravvaluterei quindi il richiamo della foresta: che magari funziona sul canagliume di Ankara, ma che a Istambul ha già minore effetto, figuriamoci ad Hannover o Amsterdam.

 

4) Quella dei 5 figli mi pare più che altro una boutade propagandistica (nel senso letterale di buttanata :d): i figli bisogna pur mantenerli, e nelle costose società occidentali dubito che le donne turche si metteranno a sfornare figli come fossero criceti, solo per obbedire allo psicopatico di Ankara. La politica dei "figli per la patria" è un classico vecchio arnese che ogni tanto salta fuori: era stato un cavallo di battaglia anche di Mussolini e Ceausescu, ed ambedue hanno fatto la fine che sappiamo. E adesso Erdy ha deciso di riprovarci... .ehm

 

Quindi, nel complesso non sopravvaluterei gli sproloqui del turco, pur guardandomi bene dal sottovalutarli. .ok

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Secondo me il problema si può porre in prospettiva. Tuttavia potrebbe anche rivelarsi un non-problema, per una serie di ragioni:

 

1) Erdy è alle prese con un prossimo referendum che lui giudica essenziale per irrigidire ulteriormente il suo autoritarismo. Questo lo porta automaticamente a sparare alto, facendo il bullo per sfrucugliare la pancia dei suoi potenziali elettori. Ad urne chiuse potrebbe abbassare i toni anche perché, ragionevolmente, non può permettersi di continuare a fare lo sborone. Ritengo quindi che questa esasperazione faccia parte della sua strategia elettorale e che quindi sia destinata a scemare.

 

2) Erdy non è eterno. Il suo ciclo prima o poi avrà fine, che sia per ragioni politiche, oppure perché qualcuno, un bel giorno, si sarà deciso a piantargli una palla in mezzo agli occhi, considerato anche che è da un po' che sta giocando sporco con troppi fuochi diversi (curdi, isis, est, ovest, Iran, Arabia...). A quel punto il suo castello di carta finirebbe per sgretolarsi, con buona pace di tutti. Turchi compresi. In alternativa il "sultano" potrebbe essere distratto da altri problemi, magari interni o relativi al Vicino Oriente. I passi falsi, in quell'area, sono sempre dietro l'angolo.

 

3) i turchi emigrati in occidente non credo siano paragonabili esattamente ai suoi scodinzolanti giannizzeri anatolici, pronti ad abbaiare a comando del canaio. Certo, qualcuno sarà pure affascinato dall'aura del "sultano", ma ritengo che la maggior parte di essi, in un modo o nell'altro, volente l nolente, finirà per fare i conti con la propria occidentalizzazione. Il potere "corruttore" dell'Occidente è molto più pervasivo di quanto non si creda. Al limite potremo dover fare i conti qualche frangia terroristico-nazionalista, ma nulla che non siamo in grado di affrontare con successo. Non sopravvaluterei quindi il richiamo della foresta: che magari funziona sul canagliume di Ankara, ma che a Istambul ha già minore effetto, figuriamoci ad Hannover o Amsterdam.

 

4) Quella dei 5 figli mi pare più che altro una boutade propagandistica (nel senso letterale di buttanata :d): i figli bisogna pur mantenerli, e nelle costose società occidentali dubito che le donne turche si metteranno a sfornare figli come fossero criceti, solo per obbedire allo psicopatico di Ankara. La politica dei "figli per la patria" è un classico vecchio arnese che ogni tanto salta fuori: era stato un cavallo di battaglia anche di Mussolini e Ceausescu, ed ambedue hanno fatto la fine che sappiamo. E adesso Erdy ha deciso di riprovarci... .ehm

 

Quindi, nel complesso non sopravvaluterei gli sproloqui del turco, pur guardandomi bene dal sottovalutarli. .ok

 

Un po' come ha scritto Gramellini oggi sul Corriere. Sara', io preferirei prevenire piuttosto che sperare e poi magari dover curare, perche' poi curare e' difficile e non e' nemmeno detto sara' possibile.

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«Una provocazione inaccettabile». Così il ministero degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha definito la manifestazione di sabato 18 marzo a Francoforte che ha visto scendere in piazza 30mila curdi per la «democrazia in Turchia» e la libertà del Kurdistan. «Il Pkk — ricorda Cavusoglu — è un’organizzazione terroristica riconosciuta dalla Ue, come è possibile che si lascino sventolare in piazza le sue bandiere e si inneggi al loro leader Ocalan?».

 

Il capodanno

L’occasione era quella dei festeggiamenti per il capodanno iranico, il Newrouz, tradizionalmente festeggiato dai curdi. In effetti, come si può vedere dalla foto sopra, tra la folla spiccavano le bandiere del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) e le immagini del suo leader, Abdullah Ocalan, in carcere dal 1999 e condannato all’ergastolo. Le foto del capo curdo erano state vietate dal ministero degli interni tedesco. Nei giorni scorsi il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva accusato la Germania di «appoggiare i terroristi». La Germania è sede dalla più importante diaspora turca e di una significativa comunità curda.

 

Corriere della Sera

 

 

Ora è il turno dei curdi, sono loro a manifestare. E di nuovo salgono la tensione e le proteste. Ehhhh, che meraviglia la società multietnica...

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Ora è il turno dei curdi, sono loro a manifestare. E di nuovo salgono la tensione e le proteste. Ehhhh, che meraviglia la società multietnica...

Mi sembra una strumentalizzazione bella e buona della questione.

 

Da che mondo è mondo, le manifestazioni vengono fatte da minoranze: non è che se le fanno donne, omosessuali e neri va bene, mentre se le fanno i curdi dobbiamo tirare fuori la questione della società multetnica e i suoi presunti pericoli.

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Mi sembra una strumentalizzazione bella e buona della questione.

 

Da che mondo è mondo, le manifestazioni vengono fatte da minoranze: non è che se le fanno donne, omosessuali e neri va bene, mentre se le fanno i curdi dobbiamo tirare fuori la questione della società multetnica e i suoi presunti pericoli.

 

Mi sembra un po' diverso, qui si parla di popoli e culture differenti, che sembrano essersi scarsamente integrate nel tessuto sociale, essere donna, nero od omosessuale non e' cosa da mettersi sullo stesso piano perche' qui si tratta di movimenti etnici e politici che frammentano la societa' tedesca, la rendono maggiormente caotica ed esposta a tensioni

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Brexit, Londra ha scelto: dal 29 marzo via all’iter per uscire dalla Ue

 

Il governo attiverà in quella data l’articolo 50 del Trattato di Lisbona: «Il rappresentante permanente del Regno Unito a Bruxelles ha informato questa mattina i responsabili Ue».

 

Il governo britannico di Theresa May attiverà l’articolo 50 del Trattato di Lisbona il 29 marzo, avviando ufficialmente la procedura di uscita del Regno Unito dalla Ue. Lo ha annunciato il portavoce di Downing Street: «Il rappresentante permanente del Regno Unito a Bruxelles - ha sottolineato - ha informato questa mattina i responsabili dell’Unione europea che la Gran Bretagna attiverà l’articolo 50 il prossimo 29 marzo».

 

Corriere della Sera

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Brexit, Londra ha scelto: dal 29 marzo via all’iter per uscire dalla Ue

 

Il governo attiverà in quella data l’articolo 50 del Trattato di Lisbona: «Il rappresentante permanente del Regno Unito a Bruxelles ha informato questa mattina i responsabili Ue».

 

Il governo britannico di Theresa May attiverà l’articolo 50 del Trattato di Lisbona il 29 marzo, avviando ufficialmente la procedura di uscita del Regno Unito dalla Ue. Lo ha annunciato il portavoce di Downing Street: «Il rappresentante permanente del Regno Unito a Bruxelles - ha sottolineato - ha informato questa mattina i responsabili dell’Unione europea che la Gran Bretagna attiverà l’articolo 50 il prossimo 29 marzo».

 

Corriere della Sera

Figata, vuol dire che mi riesco a vedere i primi round di negoziazioni.

Comunque nonostante il pericolosissimo attentato del controllo democratico del Parlamento, hanno rispettato i tempi perché se non ricordo male parlarono di metà marzo per l'attivazione della clausola già a ottobre.

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Figata, vuol dire che mi riesco a vedere i primi round di negoziazioni.

Comunque nonostante il pericolosissimo attentato del controllo democratico del Parlamento, hanno rispettato i tempi perché se non ricordo male parlarono di metà marzo per l'attivazione della clausola già a ottobre.

 

Sì ed occorre ringraziare Jeremy Corbyn, si possono non condividere le sue idee ma a dispetto delle critiche subite ha dimostrato di essere un sincero democratico ed un uomo di parola.

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Sì ed occorre ringraziare Jeremy Corbyn, si possono non condividere le sue idee ma a dispetto delle critiche subite ha dimostrato di essere un sincero democratico ed un uomo di parola.

E anche un po' Pirlo sefz

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Speriamo che entrambi siano bravi a sfruttarla come occasione, senza ammazzarsi a vicenda, senza che Bruxelles faccia l'offesa e Londra quella fiera e ostinata. L'occasione è quella di ridefinire giuridicamente il rapporto tra due entità che avranno il loro futuro fortemente connesso. La membership forse era troppo per il Regno Unito che non voleva davvero starci (ma l'hanno scelto autonomamente, né sono stati trattati male, anzi). Dal lato UE non aveva senso avere un membro che si era tirato fuori da tutto quello da cui poteva tirarsi fuori.

Se sono bravi cristallizzano le relazioni già esistenti, con modifiche più che altro istituzionali per la perdita di benefit e doveri derivanti dalla membership (finanziamenti, uscita dall'apparato UE etc...).

Resta il più grande suicidio politico della storia, se si considera come partecipavano poco e come andasse comunque bene a tutti.

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Chi c'è sul quadro?

Un mio amico ha ipotizzato sir Robert Walpole, considerato dalla storiografia primo premier del Regno, e controllando qualche dipinto su internet secondo me ci ha preso.

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io mi auguro che la scozia faccia il suo bel referendum e chieda il suo di exit. poi vediamo cosa dice theresa

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io mi auguro che la scozia faccia il suo bel referendum e chieda il suo di exit. poi vediamo cosa dice theresa

 

gli scozzesi hanno votato poco più di un anno fa per l'indipendenza, che fanno, ritentano finchè il risultato non li soddisfa?

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gli scozzesi hanno votato poco più di un anno fa per l'indipendenza, che fanno, ritentano finchè il risultato non li soddisfa?

 

Be, diciamo che son leggermente cambiate le condizioni. Ma leggermente eh

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io mi auguro che la scozia faccia il suo bel referendum e chieda il suo di exit. poi vediamo cosa dice theresa

non avverra mai.

comunque il problema non si pone...l'irlanda del nord gia confina con l'eire.

detto questo.

comunque se poco poco..le cose in in ingilterra non dico dovessero andare bene...ma anche benino l'europa è infita.

se ne andranno tutti.

la germania per questo motivo ha la * nella mutande

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Pur amando la Scozia sotto ogni punto di vista, sono ideologicamente contrario alla sua secessione dal Regno Unito (così come lo sono della Catalogna dalla Spagna, delle Fiandre dal Belgio, ecc., ecc.).

Tuttavia mi auguro che, qualora dovesse essere indetto un secondo referendum, che come sottotitolo avrebbe ovviamente la richiesta di riammissione della Scozia nella UE, coloro che sono stati e sono tuttora paladini dell'Exit, si faranno allo stesso modo, per coerenza intellettuale, paladini anche della Scotexit, in quanto espressione di volontà popolare... .the

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Be, diciamo che son leggermente cambiate le condizioni. Ma leggermente eh

 

Beh, diciamo che quando gli scozzesi hanno votato per l'indipendenza, il 18/9/2014, il referendum per Brexit era già fissato da tempo.

A me sta cosa pare un po' pretestuosa tirarla fuori ora, quando nel precedente dibattito per l'Indipendenza della Scozia non veniva cacata di striscio... non trovi???

 

 

Riporto da wikipedia i soli atti ufficiali, perchè le discussioni su questo referendum sono di un lustro prima, come minimo...

Nel maggio 2013, il partito conservatore presentò un progetto di legge referendaria sull'UE e delineò i propri piani per la rinegoziazione e il successivo voto dentro/fuori, se fosse tornato al potere nel 2015: il progetto di legge ha stabilito che il referendum si sarebbe dovuto tenere entro il 31 dicembre 2017.

Il progetto di legge è stato presentato dal deputato conservatore James Wharton e la prima lettura alla Camera dei Comuni avvenne il 19 giugno 2013, a cui un molto soddisfatto David Cameron garantì il pieno sostegno del partito conservatore. Il disegno di legge fu approvato in seconda lettura il 5 luglio 2013, con 304 voti a favore e nessuno contrario

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Beh, diciamo che quando gli scozzesi hanno votato per l'indipendenza, il 18/9/2014, il referendum per Brexit era già fissato da tempo.

A me sta cosa pare un po' pretestuosa tirarla fuori ora, quando nel precedente dibattito per l'Indipendenza della Scozia non veniva cacata di striscio... non trovi???

 

 

Riporto da wikipedia i soli atti ufficiali, perchè le discussioni su questo referendum sono di un lustro prima, come minimo...

Nel maggio 2013, il partito conservatore presentò un progetto di legge referendaria sull'UE e delineò i propri piani per la rinegoziazione e il successivo voto dentro/fuori, se fosse tornato al potere nel 2015: il progetto di legge ha stabilito che il referendum si sarebbe dovuto tenere entro il 31 dicembre 2017.

Il progetto di legge è stato presentato dal deputato conservatore James Wharton e la prima lettura alla Camera dei Comuni avvenne il 19 giugno 2013, a cui un molto soddisfatto David Cameron garantì il pieno sostegno del partito conservatore. Il disegno di legge fu approvato in seconda lettura il 5 luglio 2013, con 304 voti a favore e nessuno contrario

 

Un pò pretestuoso mi sembra il tuo discorso in realtà; se, come dice giustamente sol, la volontà popolare va rispettata sempre (e infatti la Gran Bretagna sta avviando le trattative per l'uscita), andrebbe ugualmente rispettata un'eventuale decisione degli scozzesi di separarsi dalla Gran Bretagna. Anche perché in Scozia i no alla Brexit sono stati largamente superiori ai sì ed è quindi pienamente comprensibile che il governo scozzese voglia sottoporre ai propri cittadini un nuovo quesito referendario alla luce delle nuove condizioni politiche ed economiche che si avranno dopo la Brexit.

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non avverra mai.

comunque il problema non si pone...l'irlanda del nord gia confina con l'eire.

detto questo.

comunque se poco poco..le cose in in ingilterra non dico dovessero andare bene...ma anche benino l'europa è infita.

se ne andranno tutti.

la germania per questo motivo ha la * nella mutande

 

guarda, dipende da noi (intesi come europa, come politici e politiche comunitarie) se facciamo le cose per bene e ci rimettiamo in carreggiata, l'UK da sola ce la mangiamo a colazione.

il problema siamo noi non l'idea di un'europa unita, che è vincente al 100%

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