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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

Se la notizia è reale, mi sembra un po' triste godere come ricci di violenze carnali perché portano acqua al proprio mulino.

 

Davvero non ho idea di chi sia tale Tariq e non potrebbe importarmene di meno, ma è proprio il modo in cui scrivi a provocare disgusto.

 

Il bello è che Sol non si rende nemmeno conto che Tariq Ramadan è disprezzatissimo in Medio Oriente in quanto "venduto filo-occidentale" e la stessa questione la stanno usando ora salafiti e integralisti vari per dimostrare che i "moderati" filo-occidentali altro non sono che dei finti musulmani, dei pervertiti senza valori (come sarebbe la società occidentale dal punto di vista degli integralisti islamici) dediti a denaro, donne e piaceri vari, senza l'etica islamica che "eleva" l'uomo da tutto ciò! Insomma, stanno tutti usando una squallida questione di violenza carnale (come ce ne sono a decine tra i "vip" e lo stiamo vedendo in questi giorni) per portare acqua al proprio mulino, islamofobi di qua, integralisti di là!

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Di "speciale" ha che lui è islamico (e quindi difendibile/inaccusabile a prescindere) e tu no. ;)

 

Un esempio? L'altro giorno, 4 novembre, il soggetto in questione Tariq Ramadan, o meglio, a questo punto Satiriq Ramadan .ghgh (che lo ricordo, è inseguito da accuse di stupro da parte di una decina di donne, islamiche e non, sue allieve e non) è stato conferenziere ospite ad un simposio intitolato:

 

 

.... ecc. , ecc...........

 

Sarebbe mai possibile accettare Weinstein come conferenziere, oppure ci sarebbe una (ovvia) levata di scudi da parte dell'universo-mondo per impedire uno scempio del genere?

 

Eppure, in presenza di due situazioni del tutto analoghe (anzi, quella di Satiriq Ramadan è più grave perché questo parla di diritti, religione e morale [o forse orale? .ghgh], mentre quell'altro è parte della solita Hollywood-Babilonia), nessuno, ripeto, nessuno pare abbia avuto nulla da ridire sul fatto che una specie di maniaco sessuale seriale, anziché essere preso pubblicamente a calci in * ed appeso per le palle ad un lampione, sia stato invitato a parlare di "educazione", "insegnamenti" e "differenze" come il più rispettabile dei maitres à penser .doh

 

Chissà, mi chiedo, se l'avrebbero invitato ugualmente il caro Satiriq, se anziché essere un teologo islamico fosse stato un prete pedofilo...

 

Il dubbio è lecito, almeno quanto è ovvia la risposta.

 

E sì , Giusto , ovviamente ,

Oggi , negli ambienti "radical-chic " vanno di moda i personaggi "islamici" ( in senso lato ) .

"Ai miei tempi..." ( quando il Mondo non era capovolto come adesso ) invece tutto quello che rappresentava la società islamica era considerato " barbarie & obsoleto " , ... ma questa è un'altra storia .

 

Bisognerebbe , però , far notare che adesso va di moda ( soprattutto nei nei mass-media che sono quelli che guidano l'opinione pubblica-bue ) il " Dai all'untore !!" perchè , a parte fa notizia e fa vendere più "giornali" ( in senso lato) ma anche perchè distoglie la gggente da altri problemi che affliggono quotidianamente la N/S. esistenza ( per es.: "come arrivare a fine mese ") .

Aggiungiamoci pure che lo sputtanamento personale ed in pubblico ( invece di denunciare agli organi competenti ) da parte delle donne ... :patpat: ormai è diventato una sorta di auto-pubblicità che fa "trendy" ( se il personaggio accusato è famoso , ovviamente ) e vediamo come si chiude alla perfezione "il cerchio" su una società che non ha più valori morali ed etici ma un solo Dogma : cinismo , arrivismo & prevaricazione .

 

Adesso , sembra che personaggi come ad es. Weinstein si siano scopati tutta Hollywood , opp. T.Ramadan da i voti in proporzione alle prestazioni sessuali delle sue allieve .

 

A tal proposito ( a parte che Noi con B. abbiamo già ampiamente dato....) , mi viene in mente il ricordo del prof. Luca Sgarbi dell'Università di Torino ( non ricordo cosa insegnava )

arrestato con l’accusa di aver chiesto prestazioni sessuali a una studentessa per un voto alto di tesi ( lo aveva fatto altre volte ma gli era andata sempre "bene..." ) .

Particolarmente , In certi ambienti di lavoro ( cinema , TV, raccomandazioni in genere in primis , concorsi vari , ecc.) questi "problemi" ci sono sempre stati ma Tutti , fino a ieri , ci siamo comportati come "le tre scimmiette ..."

Oltre tutto , Noi italiani siamo "vaccinati" dagli "insegnamenti " dei n/s. politici ( figuriamoci se ci scandalizziamo per un Ramadan qualsiasi .....)

Ciò che all’estero fa scandalo qui è acqua fresca.

Un condono tombale che ha abbassato l’asticella dell’impresentabilità fin sotto il livello del mare !!!

E che regala ai politici di oggi e di domani una franchigia illimitata per tutte le condotte più gravi.

Se un ministro venisse sorpreso a rapinare una banca, la reazione sarebbe un corale " embè ? " (per dire ) .

Questi fatti che adesso Ci sorprendono e sembrano farCi scandalizzare sono sempre accaduti ( e continuano ad accadere) , anzi continueranno ad accadere sempre di più , ma " la colpa" io non la darei tanto agli ormoni maschili quanto soprattutto a questa società detta "moderna-liberista" che , con le sue regole , favorisce certe situazioni .

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Se la notizia è reale, mi sembra un po' triste godere come ricci di violenze carnali perché portano acqua al proprio mulino.

 

Davvero non ho idea di chi sia tale Tariq e non potrebbe importarmene di meno, ma è proprio il modo in cui scrivi a provocare disgusto.

 

 

Parli del sottoscritto? .uum Perché nel caso ti chiederei di esprimere meglio tale concetto...

 

 

 

Il bello è che Sol non si rende nemmeno conto che Tariq Ramadan è disprezzatissimo in Medio Oriente in quanto "venduto filo-occidentale" e la stessa questione la stanno usando ora salafiti e integralisti vari per dimostrare che i "moderati" filo-occidentali altro non sono che dei finti musulmani, dei pervertiti senza valori (come sarebbe la società occidentale dal punto di vista degli integralisti islamici) dediti a denaro, donne e piaceri vari, senza l'etica islamica che "eleva" l'uomo da tutto ciò! Insomma, stanno tutti usando una squallida questione di violenza carnale (come ce ne sono a decine tra i "vip" e lo stiamo vedendo in questi giorni) per portare acqua al proprio mulino, islamofobi di qua, integralisti di là!

 

Mi sa che non hai capito che io non attaccavo il signor Ramadan, ma una certa distorsione culturale che è solo ed esclusivamente occidentale.

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E sì , Giusto , ovviamente ,

Oggi , negli ambienti "radical-chic " vanno di moda i personaggi "islamici" ( in senso lato ) .

"Ai miei tempi..." ( quando il Mondo non era capovolto come adesso ) invece tutto quello che rappresentava la società islamica era considerato " barbarie & obsoleto " , ... ma questa è un'altra storia .

 

Bisognerebbe , però , far notare che adesso va di moda ( soprattutto nei nei mass-media che sono quelli che guidano l'opinione pubblica-bue ) il " Dai all'untore !!" perchè , a parte fa notizia e fa vendere più "giornali" ( in senso lato) ma anche perchè distoglie la gggente da altri problemi che affliggono quotidianamente la N/S. esistenza ( per es.: "come arrivare a fine mese ") .

Aggiungiamoci pure che lo sputtanamento personale ed in pubblico ( invece di denunciare agli organi competenti ) da parte delle donne ... :patpat: ormai è diventato una sorta di auto-pubblicità che fa "trendy" ( se il personaggio accusato è famoso , ovviamente ) e vediamo come si chiude alla perfezione "il cerchio" su una società che non ha più valori morali ed etici ma un solo Dogma : cinismo , arrivismo & prevaricazione .

 

Adesso , sembra che personaggi come ad es. Weinstein si siano scopati tutta Hollywood , opp. T.Ramadan da i voti in proporzione alle prestazioni sessuali delle sue allieve .

 

A tal proposito ( a parte che Noi con B. abbiamo già ampiamente dato....) , mi viene in mente il ricordo del prof. Luca Sgarbi dell'Università di Torino ( non ricordo cosa insegnava )

arrestato con l’accusa di aver chiesto prestazioni sessuali a una studentessa per un voto alto di tesi ( lo aveva fatto altre volte ma gli era andata sempre "bene..." ) .

Particolarmente , In certi ambienti di lavoro ( cinema , TV, raccomandazioni in genere in primis , ecc.) questi "problemi" ci sono sempre stati ma Tutti , fino a ieri , ci siamo comportati come "le tre scimmiette ..."

Questi fatti che adesso Ci sorprendono e sembrano farCi scandalizzare sono sempre accaduti ( e continuano ad accadere) ,

anzi continueranno ad accadere sempre di più , ma " la colpa" io non la darei tanto agli ormoni maschili quanto soprattutto

alla questa società detta "moderna-liberista" che , con le sue regole , favorisce certe situazioni .

 

Su questo non c'è dubbio. Che certe situazioni siano sempre esistite è purtroppo un dato di fatto (e sottolineo il "purtroppo" perché poi se no, passo da cinico più di quanto non sia), così come il fatto che siano certe "regole" non scritte a favorire determinati comportamenti sia da parte del predatore che della preda.

 

 

Ciò che a me infastidisce, al di là della questione Ramadan/Weinstein è il solito gioco del due pesi e due misure che fa sì che certe situazioni vengano percepite, soprattutto in certi ambienti di tendenza, in maniera diversa da altre analoghe. E, ripeto, non parlo solo del caso caso Ramadan ma di altri già visti.

Ed il mio, non è neanche un attacco all'Islam, bensì ad una certa forma-mentis tutta nostra, tutta Occidentale, tutta ideologica, che ci sta lentamente scavando la fossa.

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.... ecc. , ecc.............

Ciò che a me infastidisce, al di là della questione Ramadan/Weinstein è il solito gioco del due pesi e due misure che fa sì che certe situazioni vengano percepite, soprattutto in certi ambienti di tendenza, in maniera diversa da altre analoghe. E, ripeto, non parlo solo del caso caso Ramadan ma di altri già visti.

Ed il mio, non è neanche un attacco all'Islam, bensì ad una certa forma-mentis tutta nostra, tutta Occidentale, tutta ideologica, che ci sta lentamente scavando la fossa.

 

...................... .quoto

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Mi sa che non hai capito che io non attaccavo il signor Ramadan, ma una certa distorsione culturale che è solo ed esclusivamente occidentale.

 

Tu stai usando la questione per altri fini che non c'entrano nulla con quanto accaduto, punto.

Il ruolo accademico di Ramadan, il suo essere considerato un fine intellettuale da una certa sinistra, ecc, non c'entrano nulla con il suo essere islamico come sostieni, ma sono conseguenze della sua preparazione accademica, sicuramente di alto livello.

Se proprio vogliamo spostarla su questo aspetto direi che è MOLTO più imbarazzante, per l'Occidente, che gente come Magdi Allam o Rula Jebreal, che hanno una preparazione accademica da cassiere dell'Esselunga (con tutto rispetto per i cassieri), vengano considerati "fini intellettuali" rispettivamente da destra e sinistra, perché mentre un Ramadan a casa sua insegnerebbe in un prestigioso ateneo, Allam e Jebreal a casa loro non se li filerebbe nessuno, perché non hanno nulla che li possa "elevare" culturalmente dal cittadino medio del mondo arabo.

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è MOLTO più imbarazzante, per l'Occidente, che gente come Magdi Allam o Rula Jebreal, che hanno una preparazione accademica da cassiere dell'Esselunga (con tutto rispetto per i cassieri), vengano considerati "fini intellettuali" rispettivamente da destra e sinistra, perché mentre un Ramadan a casa sua insegnerebbe in un prestigioso ateneo, Allam e Jebreal a casa loro non se li filerebbe nessuno, perché non hanno nulla che li possa "elevare" culturalmente dal cittadino medio del mondo arabo.

 

Che c'entra il prof. Ramadan con Magdi Allam & Rula Jebreal !! ( fanno 2 " mestieri " completamente diversi ) è come paragonare il chirurgo Veronesi con il giornalista Travaglio !! ( per dire ) .doh !!

( poi , si può essere d'accordo o meno con quello che dicono o con le loro idee politiche , ma questo è un'altro discorso )

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Tu stai usando la questione per altri fini che non c'entrano nulla con quanto accaduto, punto.

Il ruolo accademico di Ramadan, il suo essere considerato un fine intellettuale da una certa sinistra, ecc, non c'entrano nulla con il suo essere islamico come sostieni, ma sono conseguenze della sua preparazione accademica, sicuramente di alto livello.

Se proprio vogliamo spostarla su questo aspetto direi che è MOLTO più imbarazzante, per l'Occidente, che gente come Magdi Allam o Rula Jebreal, che hanno una preparazione accademica da cassiere dell'Esselunga (con tutto rispetto per i cassieri), vengano considerati "fini intellettuali" rispettivamente da destra e sinistra, perché mentre un Ramadan a casa sua insegnerebbe in un prestigioso ateneo, Allam e Jebreal a casa loro non se li filerebbe nessuno, perché non hanno nulla che li possa "elevare" culturalmente dal cittadino medio del mondo arabo.

 

È vero, io sto usando la questione Ramadan per un fine preciso: che non è quello di demonizzare l'Islam giocando sulle malefatte perpetrate da uno dei suoi più illustri testimonial (perché tale è considerato in Occidente), bensì quella di evidenziare la sottomissione ideologico-culturale di sempre più vasti settori dell'Occidente medesimo a tutto ciò che in qualche modo confligge o si confronta con i principi, le tradizioni, la Storia e la cultura occidentale: il tutto in nome di una vera e propria ossessione del politicamente corretto ormai divenuto dogma laico (e male incolga chi non lo rispetta!).

E questo non è colpa degli islamici, che fanno solo il loro mestiere, ma degli occidentali liquefatti e pavidi, che si sentono in dovere di cedere se posti dinanzi ad un confronto culturale, che si sentono costantemente perseguitati da un assurdo, insensato e devastante "senso di colpa" insufflato loro dalle anime belle della gauche caviar, quanto dalle anime pie del cattolicesimo terzomondista, che si sentono di poter accettare qualsiasi compromesso pur di non ferire la "sensibilità altrui".

 

Mi interessa meno di zero di Ramadan, della sua preparazione accademica, delle sue capacità intellettuali: mi dispiace per le sue vittime ed è grave, gravissimo, ciò che ha fatto; ma ancora più grave è che in molti si ostinino a difenderlo, quando in altri casi sarebbero i primi ad agitare il cappio.

 

http://www.ilfoglio.it/esteri/2017/10/31/news/quel-silenzio-musulmano-che-avvolge-lo-scandalo-sessuale-di-tariq-ramadan-160640/

 

http://www.ilfoglio.it/cronache/2017/10/25/news/quel-che-si-sa-gia-e-che-ramadan-e-colpevole-di-molestie-islamicamente-corrette-159625/

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Giusto per parlare di due pesi e due misure nella percezione collettiva, suggerisco di esaminare il differente trattamento inflitto a Kevin Spacey, reo di una molestia avvenuta 30 anni fa, che è stato ignominiosamente cacciato dal set del nuovo film che stava girando e quello riservato a Ramadan, che invece è stato chiamato a conferenziare come un vate dinanzi ad un pubblico adorante...

 

Trova le differenze .ehm .ehm

 

http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2017/11/09/news/molestie_sessuali_stop_a_kevin_spacey_non_sara_paul_getty_nel_film_di_scott-180622689/

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È vero, io sto usando la questione Ramadan per un fine preciso: che non è quello di demonizzare l'Islam giocando sulle malefatte perpetrate da uno dei suoi più illustri testimonial (perché tale è considerato in Occidente), bensì quella di evidenziare la sottomissione ideologico-culturale di sempre più vasti settori dell'Occidente medesimo a tutto ciò che in qualche modo confligge o si confronta con i principi, le tradizioni, la Storia e la cultura occidentale: il tutto in nome di una vera e propria ossessione del politicamente corretto ormai divenuto dogma laico (e male incolga chi non lo rispetta!).

E questo non è colpa degli islamici, che fanno solo il loro mestiere, ma degli occidentali liquefatti e pavidi, che si sentono in dovere di cedere se posti dinanzi ad un confronto culturale, che si sentono costantemente perseguitati da un assurdo, insensato e devastante "senso di colpa" insufflato loro dalle anime belle della gauche caviar, quanto dalle anime pie del cattolicesimo terzomondista, che si sentono di poter accettare qualsiasi compromesso pur di non ferire la "sensibilità altrui".

 

Mi interessa meno di zero di Ramadan, della sua preparazione accademica, delle sue capacità intellettuali: mi dispiace per le sue vittime ed è grave, gravissimo, ciò che ha fatto; ma ancora più grave è che in molti si ostinino a difenderlo, quando in altri casi sarebbero i primi ad agitare il cappio.

 

http://www.ilfoglio....ramadan-160640/

 

http://www.ilfoglio....orrette-159625/

 

Onestamente non vedo due pesi e due misure, anzi, probabilmente se il professore/intellettuale in questione si fosse chiamato Frank Muller non ne avrebbe parlato nessuno o quasi, sarebbe finito nella cartella "violenza sulle donne" con altri migliaia di casi sconosciuti, invece il fattaccio riguarda un intellettuale musulmano e la cosa è diventata subito una questione culturale/religiosa per certa stampa.

 

Tra l'altro il paragone con Spacey non regge, non solo per un discorso di visibilità del personaggio (Spacey lo conoscono tutti, Ramadan nessuno o quasi, quindi è normale che se ne parli meno), ma anche perché Spacey ha ammesso e si è scusato, Ramadan invece nega tutto e ha addirittura denunciato chi lo accusa!

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C'entra poco con il topic ma leggendo gli ultimi post con la questione Ramadan in primo piano osservo che il pandemonio scatenato dal caso Weinstein sta assumendo contorni sempre più grotteschi e surreali con il rischio che, alla fine, ogni denuncia vera di molestie da parte di una donna venga considerato quasi una barzelletta. Tra l'altro non si possono mettere sullo stesso piano, anche e soprattutto sul piano giuridico, violenze vere e proprie e "semplici" avances, sicuramente da condannare e certamente deplorevoli, ma non gravi come uno stupro.

Dico questo senza voler giustificare per nulla il comportamento di certi uomini la cui sensibilità ed educazione sono inferiori a quelle di una capra tibetana.

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Posto un articolo del Foglio, di Giulio Meotti, in cui vengono riportate le parole di un intellettuale egiziano islamico (figlio di un imam ed ex-membro dei Fratelli Musulmani), sul rapporto tra islam politico e cultura occidentale.

 

Questo articolo rappresenta la sintesi del mio stesso pensiero, tanto che posso sottoscriverne ogni virgola: la rinuncia dell'Occidente a rivendicare i propri valori e radici, la sottomissione ideologica, la tolleranza come dogma, la pavidità degli occidentali di fronte alle imposizioni altrui, il relativismo che tutto annulla nella brodaglia universalistica, la non-volontà di reagire per timore di offendere la sensibilità degli altri, il doppiopesismo che su certe cose non transige mentre su altre tollera, mille altre cose di cui abbiamo già abbondantemente detto e ridetto e che qui trovano un autorevole compendio.

 

 

"Le chiese e i liberal hanno steso tappeti rossi all'Islam politico". Parla Abdel-Samad, sociologo sotto scorta.

 

"Le chiese in Germania dialogano troppo con le associazioni islamiche. Bisogna parlare con i singoli, piuttosto che con i gruppi politici".

Racconta la Frankfurter Allgemeine Zeitung che a scandire queste parole in una storica conferenza a Passau è stato un sociologo di origini egiziane, Hamad Abdel-Samad, che vive sotto scorta in Germania e che in Italia ha pubblicato il suo libro più noto, "fascismo islamico" (Garzanti).

Il presidente del Consiglio della chiesa evangelica in Germania, Heinrich Bedford-Strohm, ha risposto all'intellettuale musulmano dicendo che il problema è stato riconosciuto.

"Tardi", ha risposto Abdel-Samad. Agli immigrati musulmani in Germania, Abdel-Samad ha detto di aspettarsi "che rispettino i valori e apprendano la lingua e che siano disposti a identificarsi con essi. Allo stesso tempo, il governo non dovrebbe inviare i migranti musulmani alle moschee e alle loro associazioni per essere integrati. È esattamente il modo sbagliato".

"L'errore delle chiese è di considerare i gruppi politici islamici come partner, elevandone il ruolo educativo e sociale, sperando così di salvare anche sé stesse dalla secolarizzazione", dice Abdel-Samad al Foglio. "Le chiese così facendo hanno ceduto al relativismo religioso. Il Dio della cristianità non è come il Dio dell'islam. Cristiani e musulmani non vedono sé stessi nella società allo stesso modo. Gesù non fece leggi, Maometto si. La sharia non è come il Vangelo".

 

Nel 2006 Benedetto XVI fece ritorno in Baviera, la terra dove è nato, dove è stato ordinato sacerdote e dove ha iniziato ad insegnare. Il 12 settembre, all'Università di Ratisbona di fronte al mondo scientifico, il Papa rivendicò le radici ebraiche, greche e cristiane della propria fede, spiegando perché erano diverse dal monoteismo islamico e citando una oramai celebre frase dell'imperatore bizantino Michele II Paleologo.

 

"Papa Benedetto a Ratisbona ebbe la vera e unica visione del dialogo interreligioso, andò al cuore del problema, l'immagine di Dio nell'islam e la violenza", continua al Foglio Abdel-Samad. "Fu un discorso teologico strepitoso che però i musulmani e la sinistra hanno rifiutato e condannato come un crimine morale. Dialogo per loro significa porgere l'altra guancia, baciarsi. Ma di questo non abbiamo bisogno. Ratisbona è stata una occasione persa. Dall'11 settembre a oggi, musulmani e cristiani hanno sempre risposto alla violenza nell'islam nello stesso modo: <questo non ha nulla a che fare con l'islam>. Ma questa apologetica ha aumentato la violenza. Il problema è dentro l'islam, la visione differente del martirio tra cristianesimo e islam. Papa Francesco mi piace, è un uomo buono e gentile, ma sull'Islam ha chiuso gli occhi, e non ha preso seriamente questa sfida. Serve un dialogo vero, non una artificiale armonia. La naivetè arriva da laici e cristiani. Le chiese hanno steso tappeti rossi all'Islam politico, mentre i liberal -coloro che dovrebbero avere avere cuore laicità, libertà di parola uguaglianza- hanno fallito. Le femministe, ossessionate dal gender e dai bagni per i trans, non vedono problemi nel burqa. Fanno battute su Gesù, ma non su Maometto. La sinistra ha una gerarchia di vittimismo: sei vittima solo di America e Israele. È il razzismo delle basse aspettative, dai musulmani si pretende sempre di meno".

È un dialogo tra sordi. "Siamo tradendo la cultura occidentale in nome della tolleranza. E l'islam politico usa la <zona grigia> nelle nostre costituzioni per avanzare, costruendo moschee, sottomette no le donne, tutto in nome della tolleranza. Sono pessimista sul futuro immediato perché non vedo coraggio e la demografia è a loro favore. In molte scuole tedesche già oggi metà degli studenti sono musulmani. È solo questione di tempo prima che avremo superato il punto di non ritorno. Un giorno saremo minoranza di valori in Europa. Non a causa dei musulmani ma degli occidentali che non stanno dalla nostra parte. Il dramma è l'alleanza tra islam politico e relativismo culturale. Forse coloro che credono nei valori occidentali oggi sono già minoranza oppure silenti, irrilevanti".

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Posto un articolo del Foglio, di Giulio Meotti, in cui vengono riportate le parole di un intellettuale egiziano islamico (figlio di un imam ed ex-membro dei Fratelli Musulmani), sul rapporto tra islam politico e cultura occidentale.

 

Questo articolo rappresenta la sintesi del mio stesso pensiero, tanto che posso sottoscriverne ogni virgola: la rinuncia dell'Occidente a rivendicare i propri valori e radici, la sottomissione ideologica, la tolleranza come dogma, la pavidità degli occidentali di fronte alle imposizioni altrui, il relativismo che tutto annulla nella brodaglia universalistica, la non-volontà di reagire per timore di offendere la sensibilità degli altri, il doppiopesismo che su certe cose non transige mentre su altre tollera, mille altre cose di cui abbiamo già abbondantemente detto e ridetto e che qui trovano un autorevole compendio.

 

Insomma tanto per cambiare un altro egiziano (guarda caso sempre loro, in quanto a complessi di inferiorità non li batte nessuno in Medio Oriente...) che ha fatto carriera in Europa sul catastrofismo del "moriremo tutti sotto la Sharia"! :patpat:

Sul "fascismo islamico" certo che siamo d'accordo, Isis è un fascismo islamico, i gruppi radicali islamisti lo sono, e anche se molti non riescono ancora a capirlo questi gruppi non sono una minaccia per gli occidentali e basta, sono una minaccia per tutti quelli che non li seguono e hanno fatto molte più vittime tra i musulmani che nel resto del mondo, ma il "fascismo islamico" è uno spaccato di una società piuttosto variegata e con decine di sfumature religiose e politiche diverse, il blocco "fascista" è un blocco sicuramente presente e non trascurabile (specialmente in determinate nazioni) ma che rappresenta solo se stesso, come i neonazisti non rappresentano l'Europa ma solo certi europei, invece il solito giochino è quello di trasformare il fascismo islamico in "ambasciatore" dell'Islam e di ogni musulmano del mondo, mentre il fascista bianco è sempre e solo un pazzo esaltato che rappresenta se stesso e pochi disadattati!

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Insomma tanto per cambiare un altro egiziano (guarda caso sempre loro, in quanto a complessi di inferiorità non li batte nessuno in Medio Oriente...) che ha fatto carriera in Europa sul catastrofismo del "moriremo tutti sotto la Sharia"! :patpat:

Sul "fascismo islamico" certo che siamo d'accordo, Isis è un fascismo islamico, i gruppi radicali islamisti lo sono, e anche se molti non riescono ancora a capirlo questi gruppi non sono una minaccia per gli occidentali e basta, sono una minaccia per tutti quelli che non li seguono e hanno fatto molte più vittime tra i musulmani che nel resto del mondo, ma il "fascismo islamico" è uno spaccato di una società piuttosto variegata e con decine di sfumature religiose e politiche diverse, il blocco "fascista" è un blocco sicuramente presente e non trascurabile (specialmente in determinate nazioni) ma che rappresenta solo se stesso, come i neonazisti non rappresentano l'Europa ma solo certi europei, invece il solito giochino è quello di trasformare il fascismo islamico in "ambasciatore" dell'Islam e di ogni musulmano del mondo, mentre il fascista bianco è sempre e solo un pazzo esaltato che rappresenta se stesso e pochi disadattati!

 

 

L'articolo parla di molto altro che non del semplice "fascismo islamico", solo che bisogna volerlo vedere. È un articolo che si rivolge all'Europa e NON all'Islam, che parla di come l'Europa si stia rapportando all'Islam e NON viceversa. È l'Europa (l'Occidente) ad essere "sotto accusa" in questo caso e NON il mondo islamico.

 

Perché il punto essenziale, torno a ripeterlo, non è tanto (o almeno non solo) cosa sia e quanto pesi realmente l'ideologia islamista in quanto tale all'interno del mondo islamico e nei confronti dell'Occidente, bensì piuttosto cosa non sia più e quanto vuota e leggera sia diventata la civiltà europea in particolare e quella occidentale in senso lato, nei suoi rapporti con l'islam, ma soprattutto nei confronti di sé stessa: perché se l'Europa abdica (come sta abdicando) al suo ruolo per quello che è sempre stato, se ripudia (come sta ripudiando) la sua stessa civiltà, se rinuncia (come sta rinunciando) a proiettare nel futuro quelle che sono le sue radici storiche e culturali, il tutto in nome di uno scellerato "tollerantismo" suicida, allora poco importa se il colpo di grazia avverrà per mano dell'islam più radicale oppure di quello più presentabile, perché in fondo in fondo la colpa non sarà stata né dell'uno né dell'altro ma soprattutto della propria rinuncia a volersi rivendicare e difendere.

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L'articolo parla di molto altro che non del semplice "fascismo islamico", solo che bisogna volerlo vedere. È un articolo che si rivolge all'Europa e NON all'Islam, che parla di come l'Europa si stia rapportando all'Islam e NON viceversa. È l'Europa (l'Occidente) ad essere "sotto accusa" in questo caso e NON il mondo islamico.

 

Perché il punto essenziale, torno a ripeterlo, non è tanto (o almeno non solo) cosa sia e quanto pesi realmente l'ideologia islamista in quanto tale all'interno del mondo islamico e nei confronti dell'Occidente, bensì piuttosto cosa non sia più e quanto vuota e leggera sia diventata la civiltà europea in particolare e quella occidentale in senso lato, nei suoi rapporti con l'islam, ma soprattutto nei confronti di sé stessa: perché se l'Europa abdica (come sta abdicando) al suo ruolo per quello che è sempre stato, se ripudia (come sta ripudiando) la sua stessa civiltà, se rinuncia (come sta rinunciando) a proiettare nel futuro quelle che sono le sue radici storiche e culturali, il tutto in nome di uno scellerato "tollerantismo" suicida, allora poco importa se il colpo di grazia avverrà per mano dell'islam più radicale oppure di quello più presentabile, perché in fondo in fondo la colpa non sarà stata né dell'uno né dell'altro ma soprattutto della propria rinuncia a volersi rivendicare e difendere.

 

Ti difendi da una minaccia, ovvero ti difendi dal terrorismo/estremismo, se sposti il discorso verso l'Islam è un problema, perché stai creando un nemico che non c'è, che probabilmente ti conviene vedere solo per compattare un fronte (quello occidentale) che ormai non esiste più. La realtà dice che esistono gli italiani, i francesi e i tedeschi, gli occidentali vuol dire poco e nulla ormai, forse aveva un significato 300 anni fa, non oggi, non nell'era del consumo. Come del resto inizia ad avere poco senso "islamici", nonostante tutto.

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"Non ha nulla a che fare con l'islam", sante parole sefz

 

....

 

Insomma tanto per cambiare un altro egiziano (guarda caso sempre loro, in quanto a complessi di inferiorità non li batte nessuno in Medio Oriente...) che ha fatto carriera in Europa sul catastrofismo del "moriremo tutti sotto la Sharia"! :patpat:

Sul "fascismo islamico" certo che siamo d'accordo, Isis è un fascismo islamico, i gruppi radicali islamisti lo sono, e anche se molti non riescono ancora a capirlo questi gruppi non sono una minaccia per gli occidentali e basta, sono una minaccia per tutti quelli che non li seguono e hanno fatto molte più vittime tra i musulmani che nel resto del mondo, ma il "fascismo islamico" è uno spaccato di una società piuttosto variegata e con decine di sfumature religiose e politiche diverse, il blocco "fascista" è un blocco sicuramente presente e non trascurabile (specialmente in determinate nazioni) ma che rappresenta solo se stesso, come i neonazisti non rappresentano l'Europa ma solo certi europei, invece il solito giochino è quello di trasformare il fascismo islamico in "ambasciatore" dell'Islam e di ogni musulmano del mondo, mentre il fascista bianco è sempre e solo un pazzo esaltato che rappresenta se stesso e pochi disadattati!

 

 

Ma siccome io vivo in Italia ( o in Europa ) e non su Marte ,( purtroppo ...) :

Questi ragionamenti da "radical-chic " non mi convincono più !!!. in verità non mi hanno mai convinto ( il Tuo si può interpretare ad un ragionamento-politichese in gergo "Sorosiano-Kalergiano " , per dirla sinteticamente : da talk-show RAI )

 

.uhmHa perfettamente ragione Verba volant !! quando sottolinea in modo sarcastico quella frase ...

(( oltre tutto , evidentemente , leggendo la Tua risposta , si evince chiaramente che non hai letto tutto l'art. postato da Sol Invictus , del sociologo Hamad Abdel Samad (( Ti sia simpatico o meno , conosce il mondo musulmano meglio di Te e ovviamente di me , vedi il libro : "Fascismo Islamico " ) )

 

Il prof. Hamad Abdel Samad spiega benissimo il problema .ok ,

quando dice ad es :

- " ... Le Chiese così facendo hanno ceduto al relativismo religioso , il Dio della cristianità non è come il Dio dell'Islam .

Cristiani e Musulmani non vedono se stessi allo stesso modo .

Gesù non fece leggi , Maometto sì : La Sharia non è come il Vangelo ; ...ecc., ecc...." - ( stesso concetto confermato dal Papa Benedetto xvi)

 

- "... il problema è dentro l'Islam e della visione differente del martirio tra cristianesimo e islam ... ecc. , ecc. " -

 

- " .... E' il razzismo dalle basse aspettative , dai musulmani si pretende sempre di meno " -

 

- " .... e l'Islam usa la "zona grigia" per avanzare , per costruire moschee (incontrollate e finanziate dall'esterno ) , , sottomettendo le donne ( impassibile/indifferente verso le n/s. leggi "laiche " ) , tutto in nome della ( nostra) tolleranza ... ecc. , ecc. "

 

- " ... il dramma è l'alleanza tra (l'attivismo dell'...) Islam Politico e relativismo culturale (passivo) .

 

Forse coloro che credono nei valori occidentali sono già in minoranza oppure silenti , irrilevanti ( dico meglio : emarginati da Chi ha interesse all'invasione , opp. : Non hanno le palle , al contrario di quelli che credono nei valori dell'Islam : decisi & convinti ... di convincere e vincere )

 

(p.s.: comunque , è tutto l'articolo da leggere e rileggere per una seria riflessione ;

anche se questi concetti che oggi sembrano evidenti non mi sorprendono affatto ,

sono cose che alcuni giornalisti indipendenti italiani denunciavano già in tempi non sospetti , alcuni anni fa ).

 

In verità , però , c'è anche Chi , nel mondo musulmano , è più ottimista ( dico meglio : speranzoso... "Chi di speranza vive disperato muore " (cit. ) :

è : Khalid Chaouki ...

fonte : http://www.ilgiornal...ta-1203949.html

 

. .giornale ... Khalid_Chaouki_daticamera.jpg

- "La violenza è la malattia dell'Islam, l'integrazione è fallita, il buonismo di certa sinistra fa il nostro male." -

 

..... E a noi musulmani servirebbe un papa come Francesco".

Sono le parole di Khalid Choauki, che "confessa" le colpe dell'islam,

il rischio del radicalismo, la ricerca di vendetta dei musulmani e gli errori della "sinistra chic "

che prova un falso senso di colpa verso l'immigrato, ritenuto pregiudizialmente dalla parte giusta".

 

Secondo Chaouki sarebbe un - "atteggiamento che offusca il buon senso e deresponsabilizza gli immigrati, che allo Stato non chiedono buonismo" - .

 

Nella lunga intervista rilasciata a Libero, il deputato ammette che l'islam andrebbe riformato:

- "Andrebbe riformata l'interpretazione del Corano con un concilio islamico che scomunichi la violenza e il terrorismo. Solo che purtroppo siamo ancora lontani da questo" - .

............ ecc. , ............ ecc... .allah

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C'entra poco con il topic ma leggendo gli ultimi post con la questione Ramadan in primo piano osservo che il pandemonio scatenato dal caso Weinstein sta assumendo contorni sempre più grotteschi e surreali con il rischio che, alla fine, ogni denuncia vera di molestie da parte di una donna venga considerato quasi una barzelletta. Tra l'altro non si possono mettere sullo stesso piano, anche e soprattutto sul piano giuridico, violenze vere e proprie e "semplici" avances, sicuramente da condannare e certamente deplorevoli, ma non gravi come uno stupro. Dico questo senza voler giustificare per nulla il comportamento di certi uomini la cui sensibilità ed educazione sono inferiori a quelle di una capra tibetana.

esatto

stiamo arrivando al punto che provarci con una è reato senza avere la certezza che ci stia cosa chairamente impossibile

penso sia capitato a tutti di proverci ed essere respinti e viceversa

provarci sta diventando reato

le case chiuse sono chiuse

ci vlogliono tutti seg......li

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....

 

 

 

 

Ma siccome io vivo in Italia ( o in Europa ) e non su Marte ,( purtroppo ...) :

Questi ragionamenti da "radical-chic " non mi convincono più !!!. in verità non mi hanno mai convinto ( il Tuo si può interpretare ad un ragionamento-politichese in gergo "Sorosiano-Kalergiano " , per dirla sinteticamente : da talk-show RAI )

 

.uhmHa perfettamente ragione Verba volant !! quando sottolinea in modo sarcastico quella frase ...

(( oltre tutto , evidentemente , leggendo la Tua risposta , si evince chiaramente che non hai letto tutto l'art. postato da Sol Invictus , del sociologo Hamad Abdel Samad (( Ti sia simpatico o meno , conosce il mondo musulmano meglio di Te e ovviamente di me , vedi il libro : "Fascismo Islamico " ) )

 

Il prof. Hamad Abdel Samad spiega benissimo il problema .ok ,

quando dice ad es :

- " ... Le Chiese così facendo hanno ceduto al relativismo religioso , il Dio della cristianità non è come il Dio dell'Islam .

Cristiani e Musulmani non vedono se stessi allo stesso modo .

Gesù non fece leggi , Maometto sì : La Sharia non è come il Vangelo ." - ( stesso concetto confermato dal Papa Benedetto xvi)

 

- "... il problema è dentro l'Islam e della visione differente del martirio tra cristianesimo e islam ... ecc. , ecc. " -

 

- " .... E' il razzismo dalle basse aspettative , dai musulmani si pretende sempre di meno " -

 

- " .... e l'Islam usa la "zona grigia" per avanzare , per costruire moschee (incontrollate e finanziate dall'esterno ) , , sottomettendo le donne ( impassibile/indifferente verso le n/s. leggi "laiche " ) , tutto in nome della ( nostra) tolleranza ... ecc. , ecc. "

 

- " ... il dramma è l'alleanza tra (l'attivismo dell'...) Islam Politico e relativismo culturale (passivo) .

 

Forse coloro che credono nei valori occidentali sono già in minoranza oppure silenti , irrilevanti ( dico meglio : emarginati da Chi ha interesse all'invasione , opp. : Non hanno le palle , al contrario di quelli che credono nei valori dell'Islam : decisi & convinti ... di convincere e vincere )

 

(p.s.: comunque , è tutto l'articolo da leggere e rileggere per una seria riflessione ;

anche se questi concetti che oggi sembrano evidenti non mi sorprendono affatto ,

sono cose che alcuni giornalisti indipendenti italiani denunciavano già in tempi non sospetti , alcuni anni fa ).

 

In verità , però , c'è anche Chi , nel mondo musulmano , è più ottimista ( dico meglio : speranzoso... "Chi di speranza vive disperato muore " (cit. ) :

è : Khalid Chaouki ...

fonte : http://www.ilgiornal...ta-1203949.html

 

. .giornale ... Khalid_Chaouki_daticamera.jpg

- "La violenza è la malattia dell'Islam, l'integrazione è fallita, il buonismo di certa sinistra fa il nostro male." -

 

..... E a noi musulmani servirebbe un papa come Francesco".

Sono le parole di Khalid Choauki, che "confessa" le colpe dell'islam,

il rischio del radicalismo, la ricerca di vendetta dei musulmani e gli errori della "sinistra chic "

che prova un falso senso di colpa verso l'immigrato, ritenuto pregiudizialmente dalla parte giusta".

 

Secondo Chaouki sarebbe un - "atteggiamento che offusca il buon senso e deresponsabilizza gli immigrati, che allo Stato non chiedono buonismo" - .

 

Nella lunga intervista rilasciata a Libero, il deputato ammette che l'islam andrebbe riformato:

- "Andrebbe riformata l'interpretazione del Corano con un concilio islamico che scomunichi la violenza e il terrorismo. Solo che purtroppo siamo ancora lontani da questo" - .

............ ecc. , ............ ecc... .allah

 

Il punto è che non c'è nessuna novità nell'articolo, l'esistenza di una corrente dell'Islam violenta e "fascista" non ha bisogno degli studi di un sociologo o di un intellettuale, è sotto gli occhi di tutti! Qui il problema è sempre il solito, il sociologo ateo e anti-clero islamico ti dirà che è un problema immenso, che riguarda un sacco di musulmani, che soccomberemo tutti, ecc, il sociologo magari di posizioni politiche diverse ti dirà cose molto meno pesanti. E' un po' come l'approccio con la Chiesa, per certi miei amici atei i preti sono tutti dei pervertiti pedofili e le suore nei conventi fanno le cose zozze e hanno i giardini pieni di neonati seppelliti, mentre magari per il mio amico che va a messa la Domenica non è così, il problema esiste ma per lui la maggioranza dei preti e delle suore sono persone per bene. A te fa comodo credere alla visione "catastrofista" di Abdel Samad solo perché asseconda le tue convinzioni politiche sul tema Islam/Immigrazione, punto.

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..... ecc. , ecc.....

A te fa comodo credere alla visione "catastrofista" di Abdel Samad solo perché asseconda le tue convinzioni politiche sul tema Islam/Immigrazione, punto.

 

................................ bah ... .noquoto

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Reportage. Marocco, gli «uomini liberi» e la protesta dimenticata

 

 

Gilberto Mastromatteo sabato 11 novembre 2017

 

Emarginati e oppressi, i berberi del Rif chiedono aiuto. Da un anno le manifestazioni divampano quasi quotidianamente nella città di Al Hoceima

 

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«Protestiamo da oltre un anno contro il governo marocchino. Ma sembra che al mondo non interessi». Reduan Mohamed mostra le tre dita alzate della mano destra. Terra, uomo e idioma. Il triplice segno che contraddistingue gli
imazighen.
I berberi, come siamo abituati a chiamarli, da questa parte del mare.
Gli 'uomini liberi', come amano definirsi loro. Il popolo indigeno del nord Africa
, oggi quasi totalmente arabizzato e disperso in isole linguistiche che punteggiano l’intero Maghreb, tra l’Egitto e il Marocco.

Reduan è nato a Ceuta, in territorio spagnolo. Ma la sua famiglia proviene da un villaggio vicino Al Hoceima. La capitale dei berberi del Marocco, concentrati tra i monti e le vallate del Rif, una delle regioni più depresse del Paese. Qui, da più di dodici mesi, donne e uomini sono in rivolta permanente. «Ci sono stati almeno due morti – racconta Reduan – centinaia di arresti e decine di persone scomparse». La via crucis di un tumulto chiamato
Hirak.
Letteralmente il 'movimento', in lingua
tamazigh.

Una enorme sollevazione iniziata il 28 ottobre del 2016, con l’orrenda morte di un pescivendolo di 31 anni, che si chiamava Mouhcine Fikri. «Alcuni agenti gli avevano confiscato un carico di pesce spada – spiega
Reda Benzaza, uno dei portavoce del movimento Hirak
– per recuperarlo, Mouhcine si è gettato disperatamente all’interno di un camion della nettezza urbana. La macchina è partita inavvertitamente. E lui è morto triturato».

Reda non ha ancora 30 anni e parla un perfetto spagnolo. Ad Al Hoceima faceva l’insegnate di lingua castigliana, prima di essere costretto a fuggire. Oggi vive a Malaga, dove coordina le attività del movimento in diaspora. A casa non può tornare. Su di lui pende un mandato di cattura. «Dopo la morte di Mouhcine – continua – la gente ha subito reagito, cominciando a scendere in strada, per protestare contro il governo marocchino. Da allora, non ha più smesso». Una storia, quella di Fikri, che da più parti è stata paragonata alla vicenda di Mohamed Bouazizi. Il venditore ambulante tunisino che, alla fine del 2010, si diede fuoco a Sidi Bouzid, dopo l’ennesima angheria del regime di Ben Ali. La prima scintilla della cosiddetta 'primavera araba'.

Un incendio che, di lì a pochi mesi, avrebbe investito l’intero nord Africa. Compreso il Marocco, dove sorse il movimento '20 febbraio'. Proprio Al Hoceima ne fu l’epicentro. Cinque i manifestanti uccisi, tra il 2011 e il 2012. Ma Reda non ama l’accostamento.

«
Noi non siamo arabi, siamo berberi arabizzati. E la nostra non è una primavera araba. È una tempesta
amazigh
» sentenzia, giocando sul nome del leader carismatico del movimento, Nasser Zefzafi, che in tamazigh significa, appunto, 'tempesta'. «Nasser è un disoccupato – dice Reda – ma è riuscito ad incarnare la volontà di un intero popolo. Il suo carisma ha dato coraggio alla gente. Il suo messaggio parla di solidarietà, patriottismo, attaccamento a questa terra».

Al Hoceima è un dedalo di palazzi bianchi affacciati sul mare. La presenza della gendarmeria marocchina è massiccia, evidente e asfissiante. Qui la disoccupazione tocca i livelli più alti. Non c’è un ospedale di livello, non c’è l’università, non c’è la ferrovia. La stazione più vicina è quella di Nador, circa 120 chilometri a est. «I tassi di cancro sono i più alti del Paese – dice ancora Reda – scontiamo i bombardamenti con armi chimiche e iprite, che vennero compiuti qui dagli spagnoli, durante la guerra del Rif. E non c’è un centro oncologico per diagnosticare e curare le neoplasie. È su questa insoddisfazione che è attecchito il movimento. Disoccupati, casalinghe, lavoratori oppressi da un regime pervasivo. Alla fine hanno rotto gli indugi e sono scesi in strada».

Tra l’autunno e l’inverno dello scorso anno le manifestazioni di protesta divampano quasi quotidianamente, coinvolgendo decine di migliaia di persone. Le rivendicazioni sono di carattere sociale: lavoro, infrastrutture e sviluppo, in un’area da sempre ai margini. Tuttavia, sullo sfondo, resta lo spirito autonomista degli imazighen del Rif. L’apice della protesta lo si raggiunge il 18 maggio. «Per le strade c’erano decine di migliaia di persone – ricorda Reda – non solo ad Al Hoceima, ma anche ad Imzouren, ad Ait Bouayach e nel resto della regione. Sventolavano il tricolore berbero o la bandiera rossa della Repubblica del Rif, quella creata nel 1921 da Mohamed Abd el Krim, il condottiero degli amazigh. Probabilmente è stata la più grande concentrazione mai andata in scena nel Rif». Da quel momento il
Makhzen
– come viene definita la monarchia alawita in Marocco – corre ai ripari. Una delegazione governativa viene inviata ad Al Hoceima, dal monarca Mohamed VI. Si tenta di negoziare una tregua con i manifestanti. Si parla di infrastrutture e lavoro, di rilanciare il progetto di sviluppo 'Al Hoceima, faro del Mediterraneo'. Ma senza esito. Le manifestazioni si susseguono e raggiungono Rabat e Casablanca. La reazione governativa si fa dura. Tra la primavera e l’estate, finiscono in carcere centinaia di persone.

«Circa trecento stando alle stime ufficiali – dice Reda – ma la realtà è che sono molti di più. Contiamo decine di attivisti scomparsi in tutto il Rif. Ci sono padri e madri che cercano i loro figli, senza avere risposte. E nelle carceri sono documentati casi di tortura'. A fine maggio viene arrestato Nasser Zefzafi, dopo aver interrotto la preghiera del venerdì, nella gran moschea della città. Da allora è detenuto nel carcere di Oukacha, a Casablanca, in regime di isolamento. Poche settimane dopo è la volta della giovane cantante Silya Ziani, divenuta la voce del movimento Hirak, con le sue canzoni ispirate alla protesta. Verrà poi graziata da Mohamed VI e rilasciata assieme ad altri 40 attivisti. Ma racconterà di essere stata molestata in detenzione. Il 20 luglio va in scena una nuova oceanica protesta. È l’anniversario della storica battaglia di Anwal, dove i berberi di Abd el Krim sconfissero i colonizzatori spagnoli.

«Doveva essere la 'marcia del milione' – testimonia Reduan, che era tra i manifestanti – la città era militarizzata. Ma i cortei sono partiti lo stesso. La repressione delle forze dell’ordine è stata brutale. Ricordo il momento in cui un ragazzo veniva colpito da un lacrimogeno al volto. Si chiamava Imad El Attabi, aveva 16 anni. È morto dopo pochi giorni».

 

Nasser_Zef_57897742.jpg?width=620

 

Il resto è storia recente. Il processo a Zefzafi e agli altri detenuti del movimento prosegue a Casablanca. Rischiano pene tra i 20 anni e il carcere a vita. Un appello per la loro liberazione porta le firme del linguista statunitense Noam Chomsky, del regista britannico Ken Loach e della scrittrice indiana Arundhati Roy. Nelle scorse settimane c’è stato un nuovo tentativo diplomatico da parte del sovrano, che ha rimosso tre ministri e 15 alti funzionari, per via della situazione del Rif. Ma le proteste non si placano. Anzi, mutano strategie e modi.

«Le nuove concentrazioni le definiamo
shan tan
– spiega Kamal Thawist, attivista del movimento Hirak, riparato a Barcellona – sono manifestazioni più rapide, organizzate con un banale telefono cellulare, attraverso i social network. E poi disperse nel giro di pochi minuti. Giusto il tempo di registrare una diretta video da affidare alla rete. Un modo per evitare il pugno di ferro messo in atto dalle forze dell’ordine e il blackout voluto dal governo». Al Hoceima è una città totalmente militarizzata. I giornalisti stranieri che tentano di documentare le proteste sono puntualmente pedinati dall’intelligence marocchina, minacciati e persino espulsi dal Paese. L’ultimo a fine settembre, Saeed Kamali Dehghan, un corrispondente del quotidiano britannico Guardian. «Cercano di ridurci al silenzio e all’oblio – dice Kamal – non abbiamo altra scelta che proseguire. Prima o dopo, il mondo si accorgerà di noi».

 

Avvenire

 

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Intanto l arabia saudita ha bombardato l'aeroporto internazionale di sana'a in Yemen e bloccato le frontiere, save the children afferma che hanno camion carichi si sono e medicinali fermi al confine che non possono passare, mentre diversi bambini ogni giorno muoiono per malnutrizione, mancanza di cibo e medicinali...

 

Ovviamente ai nostri media di tutto ciò fotte una cippa

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Intanto l arabia saudita ha bombardato l'aeroporto internazionale di sana'a in Yemen e bloccato le frontiere, save the children afferma che hanno camion carichi si sono e medicinali fermi al confine che non possono passare, mentre diversi bambini ogni giorno muoiono per malnutrizione, mancanza di cibo e medicinali...

 

Ovviamente ai nostri media di tutto ciò fotte una cippa

a maggior ragione ora che con israele sono d'accordo su tutto

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a maggior ragione ora che con israele sono d'accordo su tutto

 

Si peccato che quelle notizie non si sentono dai media italioti

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Si peccato che quelle notizie non si sentono dai media italioti

 

Veramente, che ci sia una fase di riassestamento all'interno della famiglia regnante saudita ed una guerra in Yemen collegata allo scontro regionale con l'Iran è argomento di dominio pubblico nonché ampiamente dibattuto.

Anche oggi ci sono due articoli su Internazionale, mentre sul Foglio praticamente tutti i giorni (anche stamattina) ci sono dei pezzi sull'argomento. Sulla Stampa di oggi ci sono due trafiletti uno dei quali piuttosto succoso (Israele pronto a scambiare informazioni di intelligence con i sauditi in chiave anti-Iran), stessa cosa su Repubblica dove c'è una doppia pagina sulla convergenza Israelo-Saudita (che comunque va avanti da anni).

 

L'argomento è caldo, altro che...

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