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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

Una delle poche cose che non toccò Ataturk fu proprio l'Islam come religione di stato, si rese conto anche lui che forse era troppo.

Al limite si può criticare il divieto del velo nei luoghi pubblici, come misura estrema. Non abolì nemmeno la pena di morte, ma per i tempi che correvano sarebbe stato rivoluzionario il contrario.

Ad ogni modo il punto è uno: l'Italia e diversi altri paesi d'Europa dimostrano che si cambia, ci si evolve. Si passa dal voler bruciare Galileo, o dall'insultare una donna che ha rapporti al di fuori del matrimonio alla situazione odierna. Erano integralisti pure gli italiani, una volta. Bigotti e integralisti. Magari non crociati.

Ora, che un musulmano integralista sia mediamente meno predisposto a progredire ok, mi pare evidente. Ma si può. E il miglioramento non passa mica sempre da misure popolari eh... Ché a seguire la voce del popolo tedesco, negli anni '30, e a lasciare che avesse la meglio sulla minoranza, non fu mica una brillante idea!

Certe cose vanno forzate, non si può di certo dialogare con chi crede alle profezie e ai crociati! Lo dici anche tu che con tuo zio non si dialoga, no? Al limite gli passi una bottiglia di rum in più per farlo felice, bastone e carota. Ma il bastone ci vuole.

Anzitutto il macello che ha fatto dopo il tentato golpe Erdogan lo pagherà a caro prezzo.

Come pagherà a caro prezzo l'aver fatto transitare cani e porci con passaporti falsi dal Siraq all'Europa.

Come hanno fatto notare altri utenti, il salto della quaglia da quelle parti non è poi così gradito. Io non so neanche a quale gioco sia giocando la NATO. Di certo l'accordo Turchia-Russia-Assad dà fastidio a molti ed è piuttosto tardivo.

 

Si, ma il vestito che va bene a te non è detto che vada bene a me. Questo è il punto, l'idea del copia/incolla non funziona nel progresso di paesi con alle spalle civiltà, culture e religioni diverse. L'India è una democrazia "laica" da 70 anni, eppure ancora non riescono a liberarsi del sistema delle caste, cosa che cozza tremendamente con l'ABC della democrazia e dello stato di diritto! La Cina, la Russia, ogni civiltà ha le sue peculiarità. Il sistema kemalista non è riuscito a cambiare per sempre la Turchia perché ha attuato un copia/incolla, un signore che ammirava il progresso tecnologico/industriale europeo ha pensato che facendo un copia/incolla sarebbe accaduto lo stesso dalle sue parti, perché poi gira e rigira è quello il motivo che spinge ad adottare questo o quel modello. Invece succede, scherzi del destino, che quel paese rimane piuttosto arretrato dal punto di vista tecnologico e industriale fino a quando i turchi decidono di mettere un islamista al potere e questo, in meno di 20 anni, gli fa fare il salto di qualità che non era riuscito ad altri negli 80 anni prima! Buffo, no? Questo è solo un esempio per dire che le ricette di sviluppo e progresso devono nascere in modo endogeno, dai propri valori, dalla propria cultura, dalla propria identità. Ecco perché il dibattito nel mondo arabo oggi, a livello di intellettuali ed élite culturale, è molto più incentrato su temi come "democrazia islamica" o "illuminismo islamico" che sull'idea di "importare" un modello esterno, perché non funzionerebbe e gli esempi che lo dimostrano sono tanti. Il mondo islamico ha bisogno di modernizzare la sua tradizione culturale e religiosa, non di cancellarla o metterla da parte, questo è il punto su cui secondo me si fa troppa confusione. Termini come "occidentalizzazione" intesi in modo positivo e con il sinonimo di modernità spesso e volentieri "urtano" l'altra sponda, perché nel suo profondo è fiera di secoli in cui la propria civiltà è stata all'avanguardia, seppur in un passato lontano, quindi non accetta l'idea che la modernità debba passare per forza dalla via seguita dall'Occidente, ma crede profondamente in una propria via verso il progresso e la modernità.

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Anche il "togliere di mezzo Saddam" doveva essere una gran cosa! Direi che forse è il caso di imparare dai propri errori ed evitare di ripeterli, togliere di mezzo un leader popolare è un ottimo modo per farsi odiare!

Con la differenza, fondamentale, che Saddam, seppur amato da molti nella regione, non l'aveva votato nessuno. Erdogan l'hanno scelto i turchi in elezioni regolari.

Una qualsiasi azione contro quello che viene visto dalle masse come l'unico "democraticamente eletto" nella regione costituirebbe il colpo finale alla credibilità occidentale in Medio Oriente, credimi, non sarebbe per nulla positivo in chiave estremismo, anzi, probabilmente far fuori un leader arrivato al potere con elezioni democratiche segnerebbe la vittoria definitiva dell'ideologia estremista nella regione (per i VERI estremisti Erdogan è un "apostata", come tutti i leader di partiti islamici, perché accettano le leggi dell'uomo- vedi democrazia, elezioni, ecc- e non quelle "divine", dove non ci sono elezioni, ma solo il califfato e l'applicazione della sharia).

 

Già ci siamo andati vicini a luglio con l'ennesima figura da cioccolataio di Obama che non ha detto nulla quando è scoppiato il golpe, salvo poi sostenere Erdogan quando era chiaro avrebbe conservato il potere. Anche lì Putin ne ha approfittato per ricucire le relazioni che dopo l'abbattimento del caccia russo erano ai minimi termini.

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Si, ma il vestito che va bene a te non è detto che vada bene a me. Questo è il punto, l'idea del copia/incolla non funziona nel progresso di paesi con alle spalle civiltà, culture e religioni diverse. L'India è una democrazia "laica" da 70 anni, eppure ancora non riescono a liberarsi del sistema delle caste, cosa che cozza tremendamente con l'ABC della democrazia e dello stato di diritto! La Cina, la Russia, ogni civiltà ha le sue peculiarità. Il sistema kemalista non è riuscito a cambiare per sempre la Turchia perché ha attuato un copia/incolla, un signore che ammirava il progresso tecnologico/industriale europeo ha pensato che facendo un copia/incolla sarebbe accaduto lo stesso dalle sue parti, perché poi gira e rigira è quello il motivo che spinge ad adottare questo o quel modello. Invece succede, scherzi del destino, che quel paese rimane piuttosto arretrato dal punto di vista tecnologico e industriale fino a quando i turchi decidono di mettere un islamista al potere e questo, in meno di 20 anni, gli fa fare il salto di qualità che non era riuscito ad altri negli 80 anni prima! Buffo, no? Questo è solo un esempio per dire che le ricette di sviluppo e progresso devono nascere in modo endogeno, dai propri valori, dalla propria cultura, dalla propria identità. Ecco perché il dibattito nel mondo arabo oggi, a livello di intellettuali ed élite culturale, è molto più incentrato su temi come "democrazia islamica" o "illuminismo islamico" che sull'idea di "importare" un modello esterno, perché non funzionerebbe e gli esempi che lo dimostrano sono tanti. Il mondo islamico ha bisogno di modernizzare la sua tradizione culturale e religiosa, non di cancellarla o metterla da parte, questo è il punto su cui secondo me si fa troppa confusione. Termini come "occidentalizzazione" intesi in modo positivo e con il sinonimo di modernità spesso e volentieri "urtano" l'altra sponda, perché nel suo profondo è fiera di secoli in cui la propria civiltà è stata all'avanguardia, seppur in un passato lontano, quindi non accetta l'idea che la modernità debba passare per forza dalla via seguita dall'Occidente, ma crede profondamente in una propria via verso il progresso e la modernità.

 

Eh ma questo esser fieri che va di pari passo col fanatismo religioso, è un esser fieri di un progresso fittizio, ossia di un'era in cui si mercanteggiava e ci si arricchiva di oro, di tessuti e di spezie, si imparava e si insegnava la matematica a tutto il mediterraneo, ma sempre all'occhio per occhio, dente per dente ci si trovava. Il progresso che deve essere importato/esportato non è quello economico (anzi, diciamo che i modelli economici occidentali fanno abbastanza schifo), non è il grattacielo nel deserto come in Qatar, il gran premio di F1 o i mondiali di calcio. Alla fine nulla è cambiato, lo stereotipo dell'arabo è il tizio col pataccone pacchiano d'oro che misura il benessere con l'avere, il possedere (anche le donne), l'ostentare ricchezza, ma assai poco l'essere. E l'essere non è che lo si può raggiungere diversamente da come lo ha raggiunto l'Occidente. I diritti civili cozzano con la sharia, col sultano e col califfo. Come cozzavano con il medioevo cristiano. Non esiste un progresso culturale a 360 gradi in salsa islamista. Non può esistere perché è un controsenso. È proprio a causa del fatto che dall'altra parte questo non venga accettato che bisogna imporlo. A piccole dosi magari ma va imposto. Come si fa ad insegnare le teorie di Darwin se su un programma scolatisco si parla (esempio) di Adamo ed Eva come di due persone realmente esistite? Non si può no?

Pensa un po' con le profezie sulle crociate, la donna che non può sposare un uomo cristiano se prima non lo converte, ristoranti a fuoco perché cucinano salsicce...

Allora non esistono terze vie. Nella storia c'è sempre qualcuno che ad un certo punto ha dovuto, saggiamente, imporre qualcosa, come fece Giustiniano col Corpus Iuris Civilis. La legge dello stato sta sopra ogni legge di qualsivoglia entità astratta a cui si creda o meno, è questo che deve essere chiaro in Medio Oriente. Un'entità astratta rientra nel soggettivo e deve regolare la vita personale, non interpersonale. 'Dio dice', 'Allah dice', 'Geova dice', sono razzi tuoi quello che dice, per lo stato non ha valore alcuno. Fino a quando questo non sarà chiaro e messo nero su bianco in quei luoghi ci saranno sempre problemi da terzo mondo. E di riflesso anche in Europa a causa dei flussi migratori e del gap tra le due civiltà.

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Eh ma questo esser fieri che va di pari passo col fanatismo religioso, è un esser fieri di un progresso fittizio, ossia di un'era in cui si mercanteggiava e ci si arricchiva di oro, di tessuti e di spezie, si imparava e si insegnava la matematica a tutto il mediterraneo, ma sempre all'occhio per occhio, dente per dente ci si trovava. Il progresso che deve essere importato/esportato non è quello economico (anzi, diciamo che i modelli economici occidentali fanno abbastanza schifo), non è il grattacielo nel deserto come in Qatar, il gran premio di F1 o i mondiali di calcio. Alla fine nulla è cambiato, lo stereotipo dell'arabo è il tizio col pataccone pacchiano d'oro che misura il benessere con l'avere, il possedere (anche le donne), l'ostentare ricchezza, ma assai poco l'essere. E l'essere non è che lo si può raggiungere diversamente da come lo ha raggiunto l'Occidente. I diritti civili cozzano con la sharia, col sultano e col califfo. Come cozzavano con il medioevo cristiano. Non esiste un progresso culturale a 360 gradi in salsa islamista. Non può esistere perché è un controsenso. È proprio a causa del fatto che dall'altra parte questo non venga accettato che bisogna imporlo. A piccole dosi magari ma va imposto. Come si fa ad insegnare le teorie di Darwin se su un programma scolatisco si parla (esempio) di Adamo ed Eva come di due persone realmente esistite? Non si può no?

Pensa un po' con le profezie sulle crociate, la donna che non può sposare un uomo cristiano se prima non lo converte, ristoranti a fuoco perché cucinano salsicce...

Allora non esistono terze vie. Nella storia c'è sempre qualcuno che ad un certo punto ha dovuto, saggiamente, imporre qualcosa, come fece Giustiniano col Corpus Iuris Civilis. La legge dello stato sta sopra ogni legge di qualsivoglia entità astratta a cui si creda o meno, è questo che deve essere chiaro in Medio Oriente. Un'entità astratta rientra nel soggettivo e deve regolare la vita personale, non interpersonale. 'Dio dice', 'Allah dice', 'Geova dice', sono razzi tuoi quello che dice, per lo stato non ha valore alcuno. Fino a quando questo non sarà chiaro e messo nero su bianco in quei luoghi ci saranno sempre problemi da terzo mondo. E di riflesso anche in Europa a causa dei flussi migratori e del gap tra le due civiltà.

 

Caro Ico, io ti prendo sul serio e discuto sempre piacevolmente con te, ma noto che non ce la fai a non inserire qualche stereotipo del livello "l'Italia è pizza e mandolino" quando parli del mondo arabo. Le salsicce le cucinano a Dubai, come al Cairo, a Istanbul, a Tunisi, ad Amman e in mezzo mondo arabo, vedi ristoranti italiani che vanno a fuoco ogni giorno? Non mi pare.

Comunque noto che continui ad avere una visione del mondo islamico molto da orientalista dell'800, direi un po' estrema, proietti una mentalità di una cerchia ristretta su tutti, a sentirti si direbbe che il mondo arabo è governato da tanti Al Baghdadi! Ti faccio notare che gli integralisti amano farsi chiamare "al ghurabaa" (gli estranei) perché si sentono estranei nel mondo islamico "corrotto e blasfemo" di oggi. La religione ha ancora un ruolo maggiore nel mondo islamico rispetto all'Europa? Certo. Continuerà ad averlo? Credo proprio di si. E il perché sta nel mio discorso precedente, perché ogni civiltà ha le sue peculiarità, non esiste una strada unica verso il progresso che vale per tutti. Se devo guardare ad un paese da imitare, anche se per altri motivi lo detesto, guardo a Israele, per il semplice fatto che vedo la tradizione ebraica molto più simile a quella islamica di quanto non lo sia quella cristiana. Loro sono riusciti a far convivere l'anima tradizionalista e quella progressista nello stesso contenitore, è quello il "miracolo" in cui deve riuscire il mondo arabo-islamico, a cui NON si può applicare la ricetta che ha usato l'Europa per giungere alla modernità, non funzionerebbe.

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Caro Ico, io ti prendo sul serio e discuto sempre piacevolmente con te, ma noto che non ce la fai a non inserire qualche stereotipo del livello "l'Italia è pizza e mandolino" quando parli del mondo arabo. Le salsicce le cucinano a Dubai, come al Cairo, a Istanbul, a Tunisi, ad Amman e in mezzo mondo arabo, vedi ristoranti italiani che vanno a fuoco ogni giorno? Non mi pare.

Comunque noto che continui ad avere una visione del mondo islamico molto da orientalista dell'800, direi un po' estrema, proietti una mentalità di una cerchia ristretta su tutti, a sentirti si direbbe che il mondo arabo è governato da tanti Al Baghdadi! Ti faccio notare che gli integralisti amano farsi chiamare "al ghurabaa" (gli estranei) perché si sentono estranei nel mondo islamico "corrotto e blasfemo" di oggi. La religione ha ancora un ruolo maggiore nel mondo islamico rispetto all'Europa? Certo. Continuerà ad averlo? Credo proprio di si. E il perché sta nel mio discorso precedente, perché ogni civiltà ha le sue peculiarità, non esiste una strada unica verso il progresso che vale per tutti. Se devo guardare ad un paese da imitare, anche se per altri motivi lo detesto, guardo a Israele, per il semplice fatto che vedo la tradizione ebraica molto più simile a quella islamica di quanto non lo sia quella cristiana. Loro sono riusciti a far convivere l'anima tradizionalista e quella progressista nello stesso contenitore, è quello il "miracolo" in cui deve riuscire il mondo arabo-islamico, a cui NON si può applicare la ricetta che ha usato l'Europa per giungere alla modernità, non funzionerebbe.

 

Le differenze di sesso, nelle comunità Charedì o in quelle musulmane, non sono solo peculiarità, sono ingiustizie. Se non lo si capisce (e tu dovresti capirlo in teoria) non si può sperare nell'integrazione. Succede che uno muore perché va in discoteca, 'apostata'. Può succedere pure mentre mangia salsicce ad un tavolo di un ristorante, certo. Oppure durante un bacio gay per strada. O magari perché entra in una moschea a inizia a scattare foto col cellulare, chissà che non sia una spia come nel caso Regeni.

Anzi credo che il peggior danno di questi ultimi attentati sia, come in Tunisia, l'aver rovinato gli affari e la vita di tante persone normali che vivevano di turismo.

La libertà dell'individuo non è questione trattabile. O la si accetta integralmente o si rimane in un limbo che poi produce quegli estremismi che vediamo oggi, che nell'ambiguità e nella contiguità tra potere temporale e spirituale sguazza e prolifera.

Essere meno estremisti di un estremista non è sufficiente per un occidentale. Allora o si cambia lì, o non si entra più qui. Poi che si applichino tutte le ricette che si desidera, ma ognuno a casa propria. Ché un giorno ci provai con una marocchina, qualche anno fa, e ricordo ancora lo sguardo che mi fece. Da segregata che rischiava grosso, e rischiavo grosso pure io di riflesso. Ne conosco due che invece si sono integrate e vanno liberamente in discoteca (che a me non piace, ma saranno anche libere di scegliere?). Ecco, il punto adesso è questo. O aumentano i diritti civili lì, a forza, o cambiano le leggi in tema di immigrazione qui. Tertium non datur.

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Secondo quanto riferito dal ministro della difesa di Ankara, dopo il tentato colpo di stato di luglio sono stati epurati oltre 20.000 militari di ogni ordine e grado, tra cui 119 generali su 325, mentre altri 70.000 erano di fatto sotto osservazione perché considerati parte della rete di Gulen.

Per quanto riguarda le forze di polizia, a tutto l'inizio di settembre erano stati licenziati oltre 7.600 agenti e gendarmi.

A tutti costoro vanno aggiunti centinaia di governatori locali e giudici, che tra i funzionari pubblici sono coloro che hanno il polso della situazione a livello territoriale.

Complessivamente, dal, golpe di luglio, lo zio Erdy ha epurato oltre 80.000 tra militari, poliziotti, funzionari e dipendenti pubblici.

 

http://www.lookoutnews.it/turchia-forze-armate-epurazioni/

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/turchia-erdogan-caccia-altri-8mila-poliziotti-28mila-insegnanti-e-6mila-dipendenti-pubblici_3029058-201602a.shtml

 

Sono numeri in grado di mettere in ginocchio qualsiasi apparato di sicurezza: perché è vero gli epurati saranno anche stati sostituiti da altri considerati più fedeli al Sultano, ma è anche vero che fedeltà non fa rima con competenza, soprattutto in un ambiente -quello dei servizi di sicurezza e intelligence- dove la competenza la si acquisisce negli anni, con la pratica sul campo, con la tessitura di reti, la fidelizzazione delle fonti, la penetrazione nel territorio ed il consolidamento dei contatti: tutte cose che ovviamente non si improvvisano dall'oggi al domani.

 

Quindi, anziché correre subito ad accusare i soliti diabolici Stati Uniti/Israele/Nato/Spectre/Massoneria giudaica/Uomini in nero/Rettiliani che siano, di destabilizzare a destra e a manca, guardiamo prima agli enormi squarci che la paranoia di Erdogan ha provocato ai suoi stessi apparati di sicurezza, mettendoli non più in grado di funzionare con efficacia.

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Secondo quanto riferito dal ministro della difesa di Ankara, dopo il tentato colpo di stato di luglio sono stati epurati oltre 20.000 militari di ogni ordine e grado, tra cui 119 generali su 325, mentre altri 70.000 erano di fatto sotto osservazione perché considerati parte della rete di Gulen.

 

Simile a quanto accaduto in Francia parecchi anni fa, se non ricordo male

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uum questa cosa mi sfugge...

 

Occhio che ho detto la cazz...ta del giorno sefz

 

Scherzi a parte, un mio conoscente mi raccontò che (parecchi) anni fa in Francia ci fu un rinnovamento dei servizi segreti.

Non ho mai verificato (non che mi importasse troppo) ma secondo lui era - parzialmente - la spiegazione ai buchi di intelligence degli ultimi anni.

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Le differenze di sesso, nelle comunità Charedì o in quelle musulmane, non sono solo peculiarità, sono ingiustizie. Se non lo si capisce (e tu dovresti capirlo in teoria) non si può sperare nell'integrazione. Succede che uno muore perché va in discoteca, 'apostata'. Può succedere pure mentre mangia salsicce ad un tavolo di un ristorante, certo. Oppure durante un bacio gay per strada. O magari perché entra in una moschea a inizia a scattare foto col cellulare, chissà che non sia una spia come nel caso Regeni.

Anzi credo che il peggior danno di questi ultimi attentati sia, come in Tunisia, l'aver rovinato gli affari e la vita di tante persone normali che vivevano di turismo.

La libertà dell'individuo non è questione trattabile. O la si accetta integralmente o si rimane in un limbo che poi produce quegli estremismi che vediamo oggi, che nell'ambiguità e nella contiguità tra potere temporale e spirituale sguazza e prolifera.

Essere meno estremisti di un estremista non è sufficiente per un occidentale. Allora o si cambia lì, o non si entra più qui. Poi che si applichino tutte le ricette che si desidera, ma ognuno a casa propria. Ché un giorno ci provai con una marocchina, qualche anno fa, e ricordo ancora lo sguardo che mi fece. Da segregata che rischiava grosso, e rischiavo grosso pure io di riflesso. Ne conosco due che invece si sono integrate e vanno liberamente in discoteca (che a me non piace, ma saranno anche libere di scegliere?). Ecco, il punto adesso è questo. O aumentano i diritti civili lì, a forza, o cambiano le leggi in tema di immigrazione qui. Tertium non datur.

 

Ripeto, stai facendo tutto da solo. A sentirti si direbbe che ci sono leggi in Turchia che vietano di andare in discoteca o di farsi una birra! O che la gente (in Turchia come in Marocco) ritiene "giusto" attaccare le discoteche! Guarda che non stiamo mica parlando dei seguaci dell'Isis, sto parlando del mondo arabo-islamico in generale!

Il punto è un altro, se tu concedi alla gente di andare in discoteca, ma il 90% continua a non farlo, devi farti qualche domanda, l'input secondo cui "discoteca = modernità" non funziona e non funzionerà, perché alla base rimane un background culturale diffuso (anche quando una cosa smette di essere religione rimane spesso nella cultura, vale nel mondo islamico come in quello europeo-cristiano) secondo cui non c'è nulla di positivo nel passare il tempo in quel modo, quello rimane un modo "alieno" di passare il tempo per la cultura locale, come per te magari è incomprensibile stare ore seduti a fumare il narghilè chiacchierando, siamo entrambi d'accordo sul fatto che tutti devono poter scegliere, ma capirai da solo che l'italiano continuerà ad apprezzare la discoteca più del narghilè e viceversa, perché la sua identità è quella. Vale per le banalità come queste come per discorsi più seri, vedi l'input secondo cui popoli che da millenni (da ben prima dell'Islam) hanno un legame con il corpo molto diverso da quello che c'è sempre stato in Occidente, con una soglia del pudore molto più alta, diventano "moderni" solo se adottano costumi occidentali, non funziona così, perché nella stratificazione culturale di quel popolo c'è un rapporto diverso con il corpo e con il piacere in generale. Gli uni hanno nel proprio background culturale (prima della religione) l'edonismo, gli altri no. Non si può ignorare tutto ciò! E non vale solo per gli arabi, vale per tanti altri popoli asiatici, anche non islamici.

Io ti ho fatto l'esempio di Israele e degli ebrei anche per farti capire che un popolo dove identità e religione si sono sovrapposti per tanto tempo, come quello ebraico, ha trovato a sua volta una certa ostilità in Europa nei secoli, culminata con l'olocausto. Era colpa di un terrorismo ebraico? Non mi pare proprio, era colpa di una mentalità che, seppur diluita e molto più soft, continui a riproporre nei tuoi discorsi, ovvero che per essere accettato devi essere identico a me, l'ebreo non era come te, era tutto lì il problema. E vale lo stesso per i musulmani oggi, il terrorismo sta solo aiutando a riportare a galla discorsi che si sono sempre fatti nei confronti dei musulmani in Europa, che sentivo e leggevo da ben prima dell'11-9 e che adesso si fanno in modo più intenso, prima erano nelle pagine interne, ora sono articoli di prima pagina, ecc, in quella forzatura (direi triplo salto mortale) di pseudo-esperti che vogliono collegare il velo in testa a mia cugina al ritardo scientifico del mondo arabo o al terrorismo, sono binari diversi e non correlati in alcun modo, o si arriva a capire che appartenere ad una cultura/religione/identità diversa, con valori diversi, non vuol dire che bisogna per forza essere nemici e farsi la guerra e che un velo sulla testa non indica cosa c'è dentro il cranio, oppure saremo ancora qui (i nostri nipoti) tra 100 anni a ripetere le stesse cose!

 

P.S: abbiamo già discusso in passato sul fatto che la libertà stessa è un concetto relativo. E che i limiti alla libertà li pone la cultura di riferimento di ogni comunità, anche se il condizionamento non è di tipo religioso ma di altra natura. Tu non sei libero in Europa (anche se fosse un tuo desiderio) di mangiare un cane, finiresti in galera, mentre se mangi una pecora non ti fanno nulla, chi l'ha deciso? L'incesto in Europa (e nel mondo islamico) è vietato anche tra adulti consenzienti, magari in qualche cultura africana non ci vedono nulla di "immorale". Sono esempi un po' rozzi per farti capire che sei comunque molto più condizionato dagli "altri" di quello che credi di essere, solo che non te ne rendi conto perché sono condizionamenti che ti ha imposto la tua cultura e con i quali sei cresciuto, da piccolino qualcuno ti (mi) ha detto che il cane è un animale domestico e che la pecora invece è buona cotta in un certo modo, vale per te, vale per me, vale per chiunque.

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Occhio che ho detto la cazz...ta del giorno sefz

 

Scherzi a parte, un mio conoscente mi raccontò che (parecchi) anni fa in Francia ci fu un rinnovamento dei servizi segreti.

Non ho mai verificato (non che mi importasse troppo) ma secondo lui era - parzialmente - la spiegazione ai buchi di intelligence degli ultimi anni.

 

Ah Ok, ma ci sta, ci sta...

 

Quando accadono queste cose la prima ad essere colpita è la cosiddetta Humint = Human Intelligence, che è la raccolta di informazioni e la loro analisi tramite personale umano.

Nell'antiterrorismo è un aspetto fondamentale: perché tutte le diavolerie elettroniche vanno certamente bene, ma se non c'è qualcuno a terra che dice dove e su chi puntarle, si finisce per fare pesca a strascico, raccogliendo troppo di tutto con il rischio che nella massa qualcosa venga trascurato o analizzato troppo tardi.

Ed ecco perché poi puntualmente, ad attentato fatto, da un cassetto salta fuori un dossier dove qualcuno aveva scritto di attenzionare il tizio, o di sorvegliare un luogo, o di intercettare quell'ambiente sospetto piuttosto che quell'altro... valutazioni che poi finiscono nei faldoni assieme ad altre mille e non è detto che qualcuno riesca a elaborarle o a prenderle in considerazione.

Quindi, disarticolare una rete di sicurezza o intelligence, licenziando o trasferendo uomini che magari erano anni che lavoravano sul territorio è molto peggio che rinunciare, ad esempio, ad un sistema di osservazione satellitare: perché il satellite lo rimpiazzi con uno più potente, mentre se cambi gli uomini dalla sera alla mattina (e non come processo di rimpiazzo pianificato) rischi di rinunciare ad un patrimonio di expertize, visto che non è detto che un tale confidente accetti di rapportarsi ad un nuovo referente piombato a sostituire quello di cui lui si fidava, o che il nuovo arrivato decida di servirsi della rete del suo predecessore caduto in disgrazia, che magari lui giudica politicamente inopportuna...

E dato che quelli dall'altra parte non sono degli idioti e queste cose le conoscono benissimo, è altissimo il rischio che riescano a colpire approfittando delle finestre di vulnerabilità.

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Comunque vista la pesantezza di certi temi faccio una pausa comica (sempre inerente certe tematiche), se i mod non hanno nulla in contrario ovviamente!

 

https://www.youtube.com/watch?v=FjA0JPuJyqQ

 

P.S: vi consiglio altri video di Maz Jobrani, è fortissimo, ma li trovate solo in inglese sul suo canale, con sottotitoli in italiano ho trovato solo questo.

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Enrico Mentana

 

 

 

 

Ricordate che tutto è successo nell'ultima settimana di giugno. Abbacinati dal referendum sulla Brexit, pochi hanno saputo valutare gli effetti dell'accordo firmato a Roma il 26, che poneva fine al contenzioso tra Turchia e Israele per il sanguinoso attacco alla nave turca che portava soccorsi (e altro) a Gaza isolata, e della lettera di scuse inviata il giorno dopo, il 27, da Erdoğan a Putin per la vicenda del caccia russo abbattuto nello spazio aereo turco al confine con la... Siria. Lì Erdoğan uscì spregiudicatamente dall'angolo, mollò ogni connivenza con l'estremismo islamista e acquisì un ruolo di primo piano nel Risiko siriano. Ci fu chi lo capì subito, visto il terribile attacco terroristico all'aeroporto di Istanbul solo due giorni dopo, e soprattutto il tentato golpe di metà luglio. Erdoğan ebbe modo di misurare in poche ore nuove amicizie e diffidenze. Nonostante guidasse un paese che fa parte della Nato, gli Stati Uniti impiegarono dieci decisive ore per dichiarargli il loro appoggio, quando già era chiaro il fallimento dell'insurrezione. Così lo spinsero del tutto tra le braccia di Putin, atto decisivo per la costituzione del nuovo ordine mediorientale. Isis permettendo

 

 

Condivido tutto, purtroppo i danni fatti da Barack Hussein in politica estera sono paragonabili solo a quelli di Carter, con la differenza che quest'ultimo non era cosi' osannato dalla stampa liberal, radical chic e pattume vario

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Enrico Mentana

 

 

 

 

Ricordate che tutto è successo nell'ultima settimana di giugno. Abbacinati dal referendum sulla Brexit, pochi hanno saputo valutare gli effetti dell'accordo firmato a Roma il 26, che poneva fine al contenzioso tra Turchia e Israele per il sanguinoso attacco alla nave turca che portava soccorsi (e altro) a Gaza isolata, e della lettera di scuse inviata il giorno dopo, il 27, da Erdoğan a Putin per la vicenda del caccia russo abbattuto nello spazio aereo turco al confine con la... Siria. Lì Erdoğan uscì spregiudicatamente dall'angolo, mollò ogni connivenza con l'estremismo islamista e acquisì un ruolo di primo piano nel Risiko siriano. Ci fu chi lo capì subito, visto il terribile attacco terroristico all'aeroporto di Istanbul solo due giorni dopo, e soprattutto il tentato golpe di metà luglio. Erdoğan ebbe modo di misurare in poche ore nuove amicizie e diffidenze. Nonostante guidasse un paese che fa parte della Nato, gli Stati Uniti impiegarono dieci decisive ore per dichiarargli il loro appoggio, quando già era chiaro il fallimento dell'insurrezione. Così lo spinsero del tutto tra le braccia di Putin, atto decisivo per la costituzione del nuovo ordine mediorientale. Isis permettendo

 

 

Condivido tutto, purtroppo i danni fatti da Barack Hussein in politica estera sono paragonabili solo a quelli di Carter, con la differenza che quest'ultimo non era cosi' osannato dalla stampa liberal, radical chic e pattume vario

 

Carter è stato l'unico presidente americano palesemente filo-palestinese, ecco perché non è mai stato osannato da certa stampa.

Erdogan comunque non stupisce, è un Fratello Musulmano, chi conosce il Medio Oriente sa che non hanno nulla da invidiare alla vecchia DC in quanto a capacità di tenere il piede in due scarpe. Anche per questo, a fronte di molti che li amano e li vedono come un "movimento popolare", ci sono molti che li detestano e li vedono come una sorta di "massoni" islamici interessati solo al potere.

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Turchia, attacco a Smirne: almeno 2 morti oltre agli assalitori

 

 

Vicepremier turco: "Killer Istanbul probabilmente uiguro. Forse 007 stranieri dietro strage"

 

Almeno un poliziotto e un dipendente del tribunale sono morti nell'attacco al palazzo di giustizia di Smirne, oltre ai 2 terroristi uccisi in scontri a fuoco con la polizia. Lo riporta l'agenzia statale Anadolu. In precedenza, il bilancio parlava di 11 feriti. L'attentato è stato compiuto prima con un'autobomba e poi con un assalto armato all'edificio da parte di almeno 3 terroristi, 2 uccisi, un altro risulta in fuga.

Il palazzo di giustizia si trova nel distretto di Bayrakli. Oltre alle ambulanze, sul posto sono stati inviati diversi mezzi dei vigili del fuoco.

In base agli elementi raccolti finora, l'attacco al tribunale di Smirne sembra opera del Pkk curdo. Lo ha detto il governatore della città, Erol Ayyildiz, secondo cui i terroristi avevano addosso 8 bombe a mano e hanno anche fatto esplodere un altro veicolo dopo la prima autobomba. Il governatore ha inoltre confermato le 2 vittime dell'attacco, oltre ai 2 terroristi uccisi in scontri a fuoco con la polizia, mentre i feriti risultano "6 o 7".

Intanto per il vicepremier turco, Veysi Kaynak, l'attentatore di Capodanno a Istanbul è "probabilmente un uiguro": lo ha detto in un'intervista alla tv A Haber confermando le indiscrezioni dei giorni scorsi sulle indagini mirate a una cellula asiatica dell'Isis. Minoranza turcofona e musulmana, gli uiguri risiedono nella regione cinese dello Xinjiang. Secondo Kaynak, il killer ha agito da solo ma con l'aiuto di una rete di complici su cui stanno indagando le autorità. Inoltre, ha aggiunto, non si può escludere che sia riuscito a fuggire all'estero.

"Servizi di intelligence stranieri" potrebbero essere dietro la strage di Capodanno - ha detto ancora - a Istanbul, visto "il modo professionale" in cui è stata compiuta. "Sono dell'idea che non sia possibile che l'autore abbia compiuto un attacco del genere senza alcun supporto. Ha l'aria di un'azione da servizi segreti. Tutti questi aspetti sono oggetto di valutazione", ha spiegato Kurtulmus.

La caccia all'uomo prosegue facendo terra bruciata attorno all'attentatore. Di lui, dai media filo-governativi, trapela solo un presunto nome in codice: Abu Muslim Horasani. Con un blitz ieri all'alba, l'antiterrorismo turca ha fermato altri 40 sospetti fiancheggiatori a Smirne, in maggioranza stranieri provenienti dall'Asia centrale, sequestrando attrezzature militari e documenti falsi. Per la prima volta dall'attacco, ha parlato ai turchi anche il presidente Recep Tayyip Erdogan, ribadendo l'appello all'unità nazionale lanciato a caldo con un messaggio scritto. "Lo scopo principale degli attacchi terroristici è quello di distruggere il nostro equilibrio, di metterci gli uni contro gli altri. Non cederemo a questo gioco", ha promesso il capo dello Stato, tornando anche a respingere le critiche sulle presunte ambiguità di Ankara nei rapporti con l'Isis: "Dire che la Turchia si è arresa al terrorismo significa stare dalla parte dei terroristi". Nelle scorse ore, il fulcro delle indagini si è spostato a Smirne, sulla costa egea. È lì che la polizia ha trovato le 3 famiglie vicine di casa del killer a Konya, nell'Anatolia centrale, con tanto di figli al seguito. Sarebbero fuggite già nei giorni precedenti la strage. Le persone fermate dopo l'attacco sono ormai più di 50.

ansa

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Il fatto che le autorità turche cambino sospettato ogni tre per due la dice lunga sullo stato di confusione in cui versano i loro apparati di sicurezza.

Da luglio hanno smantellato migliaia di poliziotti e militari di lungo corso sostituendoli con dei fessi di nomina politica e adesso ne pagano le ovvie conseguenze.

 

Idioti loro ad averlo fatto, ma ancora più idioti sarebbero i vari terroristi se non approfittassero a colpirli ora che sono vulnerabili... .sisi .sisi

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Visto che ultimamente sui media nostrani la Siria è sparita dai radar vi faccio un rapido riassunto di alcune novità delle ultime settimane.

  • L'opposizione, ai negoziati di Astana, ha chiesto un piano per l'uscita di scena di Assad. Secondo alcuni analisti rimane una soluzione improbabile ma non è del tutto da escludere, la Russia potrebbe decidere di convergere con la Turchia su una soluzione del genere, andando a modificare solo il vertice della piramide. In altre parole togliere di mezzo Assad ma lasciare in piedi tutto il resto del regime e delle istituzioni. Come a dire che se il problema era Assad ecco che Assad non c'è più!
  • Lavrov ha dichiarato la settimana scorsa che senza l'intervento russo Damasco sarebbe caduta in 3 settimane. Chiaramente iraniani e filo-regime non l'hanno presa bene, perché di fatto con questa dichiarazione la Russia ammette che gli oppositori del regime non sono due gatti senza popolarità come racconta il regime e che ormai erano in grado di dare l'assalto anche alla capitale.
  • In generale da Astana viene fuori l'idea di una Russia più distante dall'Iran e dal regime di quanto non si potesse immaginare. La Russia per dire ha negato che l'attacco a wadi barada (nelle vicinanze di Damasco) fosse opera di Alqaeda (cosa che sosteneva il regime). La Russia ha anche dichiarato che a violare il coprifuoco nella zona sono state le milizie iraniane e i soldati di Damasco. Secondo alcuni analisti Mosca vuole far capire al regime che dopo averlo salvato si aspetta in cambio il successo dei negoziati a tutti i costi, questo per uscire nettamente rinforzata a livello politico sulla scena mondiale e soprattutto agli occhi dei paesi arabi che, a maggior ragione dopo la vittoria di Trump, si stanno guardando attorno alla ricerca di nuovi partner economici e militari (vedi anche avvicinamento alla Cina negli ultimi mesi).

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Visto che ultimamente sui media nostrani la Siria è sparita dai radar vi faccio un rapido riassunto di alcune novità delle ultime settimane.

  • L'opposizione, ai negoziati di Astana, ha chiesto un piano per l'uscita di scena di Assad. Secondo alcuni analisti rimane una soluzione improbabile ma non è del tutto da escludere, la Russia potrebbe decidere di convergere con la Turchia su una soluzione del genere, andando a modificare solo il vertice della piramide. In altre parole togliere di mezzo Assad ma lasciare in piedi tutto il resto del regime e delle istituzioni. Come a dire che se il problema era Assad ecco che Assad non c'è più!
  • Lavrov ha dichiarato la settimana scorsa che senza l'intervento russo Damasco sarebbe caduta in 3 settimane. Chiaramente iraniani e filo-regime non l'hanno presa bene, perché di fatto con questa dichiarazione la Russia ammette che gli oppositori del regime non sono due gatti senza popolarità come racconta il regime e che ormai erano in grado di dare l'assalto anche alla capitale.
  • In generale da Astana viene fuori l'idea di una Russia più distante dall'Iran e dal regime di quanto non si potesse immaginare. La Russia per dire ha negato che l'attacco a wadi barada (nelle vicinanze di Damasco) fosse opera di Alqaeda (cosa che sosteneva il regime). La Russia ha anche dichiarato che a violare il coprifuoco nella zona sono state le milizie iraniane e i soldati di Damasco. Secondo alcuni analisti Mosca vuole far capire al regime che dopo averlo salvato si aspetta in cambio il successo dei negoziati a tutti i costi, questo per uscire nettamente rinforzata a livello politico sulla scena mondiale e soprattutto agli occhi dei paesi arabi che, a maggior ragione dopo la vittoria di Trump, si stanno guardando attorno alla ricerca di nuovi partner economici e militari (vedi anche avvicinamento alla Cina negli ultimi mesi).

 

Grazie delle notizie. In effetti sui giornali nostrani di spazio per i colloqui di Astana proprio non ce n'è. Eppure si tratta di un evento importante che, anche se non porterà a una pace duratura in Siria, si spera possa almeno pacificare alcune parti del Paese.

Sono convinto anch'io che i russi adesso chiederanno il conto ad Assad e sospetto che sarà assai salato....

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.giornale fonte : Globalist ; da ag. Rudaw ( dovrebbe essere un'ag. Irakena filo Curda )

 

 

La Russia :

Ha proposto una bozza di modifica della Costituzione per la Siria ( ?!?!)

che prevede

a) : la concessione di una regione autonoma alla minoranza Curda

che è stata consegnata ai rappresentanti della ribellione armata nel corso dei negoziati di Astana, in Kazakhstan.

""... La Siria resterà uno Stato unitario,

ma si propone di stabilire nel suo territorio un'autonomia Curda"" ( Rojava ?? ) ,

(secondo la Russia ....: non ci sono quindi menzioni relative al riconoscimento di uno Stato Curdo in Siria nella bozza del documento ma solo una regione autonoma )

 

.uhm ma Bashar Al Assad ( compreso Erdogan ) lo sa ?? .boh

 

Sono stati poi divulgati

i dettagli sull'elezione delle cariche istituzionali.

Nel progetto è stabilito :

b) : " un mandato presidenziale di sette anni, senza diritto di rielezione,

è esclusa la disposizione in base alla quale il presidente siriano deve essere un musulmano".

 

Inoltre,

il documento prevede

c) : l'abolizione della Sharia (legge islamica) come fonte di diritto del paese.

Nel documento gli autori propongono anche

d) : di introdurre un sistema parlamentare bicamerale.

""La nuova Costituzione abolisce il parlamento unicamerale,

sostituito da un parlamento bicamerale formato

dall'Assemblea del Popolo e dall'Assemblea delle regioni"" ,

aggiungendo che in base alla bozza :

e) : ""spetta al parlamento nominare il capo della Banca Centrale, così come la nomina dei giudici della Corte costituzionale suprema"" .

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E intanto inizia a venire a galla l'assurdità delle misure prese da Trump per "combattere il terrorismo"!

WASHINGTON - Sei siriani, alcuni di religione cristiana, sono stati rimandati indietro dall'aeroporto di Philadelphia a Beirut in seguito al decreto sui migranti firmato dal presidente Usa Donald Trump che vieta l'accoglienza dei rifugiati per almeno 120 giorni.

Lo ha rivelato una fonte anonima dell'aeroporto di Beirut. Dopo essere rientrati in Libano hanno ripreso il viaggio verso la Siria. Nel gruppo ci sono anche tre bambini. L'itinerario effettuato passava da Doha in assenza di voli diretti tra Beirut e gli Stati Uniti, dalla guerra civile del Libano nel 1980.

 

Fonte

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E intanto inizia a venire a galla l'assurdità delle misure prese da Trump per "combattere il terrorismo"!

 

WASHINGTON - Sei siriani, alcuni di religione cristiana, sono stati rimandati indietro dall'aeroporto di Philadelphia a Beirut in seguito al decreto sui migranti firmato dal presidente Usa Donald Trump che vieta l'accoglienza dei rifugiati per almeno 120 giorni.

Lo ha rivelato una fonte anonima dell'aeroporto di Beirut. Dopo essere rientrati in Libano hanno ripreso il viaggio verso la Siria. Nel gruppo ci sono anche tre bambini. L'itinerario effettuato passava da Doha in assenza di voli diretti tra Beirut e gli Stati Uniti, dalla guerra civile del Libano nel 1980.

 

Fonte

 

Beh "fonte anonima" non mi pare troppo affidabile .ok

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Intanto a Quebec City un fanatico franco-canadese (e non un "pazzo" come viene titolato su Libero bah) entra in una moschea e spara sui fedeli radunati in preghiera, uccidendo sei persone compreso l'imam e ferendone una decina.

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Beh "fonte anonima" non mi pare troppo affidabile .ok

 

In italiano ho trovato solo quello, sui media arabi e libanesi la notizia è riportata anche su alcune delle testate più autorevoli.

 

Intanto a Quebec City un fanatico franco-canadese (e non un "pazzo" come viene titolato su Libero bah) entra in una moschea e spara sui fedeli radunati in preghiera, uccidendo sei persone compreso l'imam e ferendone una decina.

 

Beh si sa, per Libero & Co i fanatici esistono solo dall'altra parte, quelli bianchi e con gli occhi azzurri non sono mai fanatici, solo pazzi!

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