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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

l'hai già detto, io ti ho risposto che

1) al contrario di quello che sostieni, l'iran è stato il paese più esposto di tutti agli effetti delle guerre in medioriente. sia quelle tra iran e iraq (queste sì , sollecitate dall'america che spalleggiava l'iraq), sia quelle del golfo. oltre ai vari decenni di embargo e sanzioni. eppure i fratelli musulmani sono nati in egitto, paese che in tutta la faccenda non c'entra una mazza. perché?

2) i regimi filo-occidentali sono stati rovesciati nella primavera araba di 5 anni fa.

 

se poi ti piace pensare che il terrorismo internazionale sia più naturale reazione nella lotta a un regime autoritario, non sarò certo io a convincerti del contrario.

penso che ogni utente si sia potuto fare un'idea di come un arabo , perfino uno occidentalizzato come te, percepisca l'isis.

 

1) Appunto, quando c'era la guerra Iraq-Iran (e quindi c'era una percezione di ostilità) gli iraniani piazzavano bombe a destra e a manca e usavano il terrorismo in Medio Oriente e non solo, ma probabilmente non eri ancora nato.

 

2) Quali regimi sono stati rovesciati e rimpiazzati realmente da una forza che è espressione popolare? La Tunisia, forse. Non a caso Moncef Marzouki è stato probabilmente il politico più amato dagli arabi in questi anni. In Egitto è tornato il vecchio regime, con una faccia diversa ma sempre quello è.

 

3) La mia idea è semplicemente figlia di un'analisi degli eventi geopolitici di questi ultimi decenni. L'Islam politico è riuscito ad imporsi solo grazie al fallimento degli altri. L'esempio più lampante ce l'hai in Palestina, Hamas che prende il posto di Fatah nei cuori dei palestinesi soltanto quando Fatah diventa per l'opinione pubblica palestinese un movimento che "si è arreso". Non è che un palestinese la sera prima è andato a dormire da laico di idee socialiste e il giorno dopo si è svegliato fratello musulmano simpatizzante delle idee religiose di Hamas. Semplicemente ai suoi occhi Hamas è rimasto l'unico movimento credibile di lotta contro il nemico sionista e, come conseguenza, anche le idee religiose di Hamas hanno iniziato a guadagnare consensi, in altre parole causa-effetto sono invertiti rispetto a come li percepisci tu. In chiave più ampia puoi fare lo stesso parallelo con l'Islam politico (Fratelli Musulmani, ecc) che guadagna consensi nella regione perché gli altri passano per gente che ha gettato la spugna e a cui non interessano più le "grandi questioni". E il paradosso lo vedi nella figura di Saddam, un leader laico, baathista, che paradossalmente oggi è un "eroe" per gli stessi arabi che appoggiano Hamas o che stimano Morsi. Com'è possibile secondo te? Semplice, perché sono tutte figure (indipendentemente dalle idee politiche-religiose) che vengono percepite come espressione di "resistenza" ad un progetto ostile alla regione. E' lo stesso motivo per cui Rima Khalaf (la giordana a capo della commissione ESCWA dell'ONU) diventa un eroe popolare in tutto il mondo arabo in questi giorni per essersi dimessa in segno di protesta contro le pressioni esercitate dal segretario generale per farle ritirare un rapporto in cui parlava di Israele e delle pratiche di apartheid dello stato ebraico. A nessuno gli è fregato nulla del suo essere donna, laica, emancipata, che ha vissuto e studiato in USA, è diventata magicamente l'eroe del mondo arabo, la "donna che vale più di mille uomini", "abbiamo bisogno di leader politici come lei", l'hanno elogiata gli islamisti, i comunisti, i nazionalisti, quelli per il burqa e quelli per la minigonna, ecc. Forse dovresti riflettere meglio su certe dinamiche del rapporto tra mondo arabo e Occidente se ancora non hai capito su quali territori e questioni si sviluppa la "faglia" di questo scontro che ha nell'Isis ha solamente una scheggia impazzita e pure autolesionista.

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Se l'Italia e molti paesi hanno un gran numero di cittadini in difficolta' e un livello di benessere decrescente la colpa e' di chi ha governato finora, non certo da chi non lo ha mai fatto. Lasciamo governare qualcun altro eletto democraticamente e vediamo come andranno le cose. Se faranno disastri verranno bocciati alle elezioni successive, finora comunque i guai sono stati causati dai politici liberali che tanto difendi. Se i populisti sono un pericolo lo sperimenteremo se vinceranno: ma se verranno eletti devono poter governare, in questo consiste la democrazia.

 

Gridi al lupo facendo maniavantismo preventivo, così come sottintendevi complotti nel caso dell'esame della Brexit da parte del parlamento inglese. Che poi si è visto come è andata a finire.

La stessa cosa qui.

Nessuno, almeno in Occidente, ha mai impedito né pensato di impedire a questi movimenti di governare nel caso si palesassero le condizioni politico-elettorali per poterlo fare. E stai sicuro che nel caso questo evento si verificasse nessuno ricorrerà qualche "golpe democratico".

 

Ben diversa invece è la dialettica politica volta ad impedire a tali movimenti di riuscire a prevalere nelle urne. E qui, se mi permetti, chiunque è libero di contrastare, stigmatizzare ed anche di demonizzare l'avversario, visto che loro stessi fanno la stessa cosa nei confronti delle cosiddette élites.

Di conseguenza non vedo cosa ci sia di male nel dire che "è un bel giorno per la democrazia" se Wilders o chi per lui viene sconfitto, visto che in caso di sua vittoria, la retorica populista ci avrebbe abbondantemente bombardati con slogan al contrario.

 

E comunque torno a ripetere: non possiamo permetterci di rinunciare ai nostri principi indebolendo l'essenza stessa delle nostre liberaldemocrazie, che pur con tutti i loro limiti dal 1945 garantiscono in Europa pace e benessere (ripeto: pace e benessere come mai nella Storia) : né per aprirsi indiscriminatamente a chicchessia in nome di qualche assurdo ecumenismo universalista (ed in questo anche questo papa ha le sue responsabilità, così come dissi in qualche post successivo all'omicidio del prete in Normandia) né per ridursi a qualche democratura Putinian-Erdoganiana in nome di un delirante sovranismo autocratico.

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In ogni caso se prendi i voti devi poter governare, se poi sei solo un chiacchierone demagogo ne pagherai il prezzo insieme ai cittadini. Puo' anche essere un'utile lezione. Ma non puoi impedire che questo avvenga altrimenti sei antidemocratico a mio modo di vedere.

 

E perché dove lo stanno impedendo? Trump ha vinto, la Brexit c'è stata, la Le Pen potrebbe vincere. Non andiamo a finire nel complottismo, nessuno sta impedendo ai popoli occidentali di scegliere i propri leader. Se Salvini prende il 15% è perché quelli sono gli italiani con lui, non perché c'è un complotto degli alieni contro la Lega!

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Gridi al lupo facendo maniavantismo preventivo, così come sottintendevi complotti nel caso dell'esame della Brexit da parte del parlamento inglese. Che poi si è visto come è andata a finire.

La stessa cosa qui.

Nessuno, almeno in Occidente, ha mai impedito né pensato di impedire a questi movimenti di governare nel caso si palesassero le condizioni politico-elettorali per poterlo fare. E stai sicuro che nel caso questo evento si verificasse nessuno ricorrerà qualche "golpe democratico".

 

Ben diversa invece è la dialettica politica volta ad impedire a tali movimenti di riuscire a prevalere nelle urne. E qui, se mi permetti, chiunque è libero di contrastare, stigmatizzare ed anche di demonizzare l'avversario, visto che loro stessi fanno la stessa cosa nei confronti delle cosiddette élites.

Di conseguenza non vedo cosa ci sia di male nel dire che "è un bel giorno per la democrazia" se Wilders o chi per lui viene sconfitto, visto che in caso di sua vittoria, la retorica populista ci avrebbe abbondantemente bombardati con slogan al contrario.

 

E comunque torno a ripetere: non possiamo permetterci di rinunciare ai nostri principi indebolendo l'essenza stessa delle nostre liberaldemocrazie, che pur con tutti i loro limiti dal 1945 garantiscono in Europa pace e benessere (ripeto: pace e benessere come mai nella Storia) : né per aprirsi indiscriminatamente a chicchessia in nome di qualche assurdo ecumenismo universalista (ed in questo anche questo papa ha le sue responsabilità, così come dissi in qualche post successivo all'omicidio del prete in Normandia) né per ridursi a qualche democratura Putinian-Erdoganiana in nome di un delirante sovranismo autocratico.

 

Quello che contesto e' il fatto che molti partiti di sistema si pongono come difensori ed unici garanti della democrazia: non se ne comprende il motivo tranne che quello propagandistico. Dire: "E' un bel giorno per la democrazia" se viene sconfitto Wilders o "La democrazia e' in pericolo" se viene eletto Trump e' un tentativo di delegittimare l'avversario che non trova riscontri oggettivi dal momento che sia Wilders che Trump sono democratici che hanno puntato al potere tramite regolari elezioni. Capisco dire: "E' un bel giorno per l'immigrazione a porte aperte" o "E' un brutto giorno per gli immigrati irregolari" ma la democrazia non c'entra un tubo e definire come ostili alla democrazia forze che invece cercano di ridurre la distanza tra politica e cittadini e' una falsificazione ed un insulto.

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E perché dove lo stanno impedendo? Trump ha vinto, la Brexit c'è stata, la Le Pen potrebbe vincere. Non andiamo a finire nel complottismo, nessuno sta impedendo ai popoli occidentali di scegliere i propri leader. Se Salvini prende il 15% è perché quelli sono gli italiani con lui, non perché c'è un complotto degli alieni contro la Lega!

 

Si' ma non puoi negare che quando vincono certe forze politiche si trovano la strada spianata davanti da parte dei media e spesso anche del potere giudiziario, quando vincono altri si scatena un fuoco di fila e un mettere i bastoni tra le ruote incredibile. Basta vedere la vicenda Brexit e tutti gli allarmismi, le inchieste, i ricorsi alla giustizia, le proposte di un nuovo referendum, gli appelli alla Regina perche' non firmasse, ecc ecc.

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Ne abbiamo già discusso in passato.

Populista è colui che cavalca cinicamente un'ondata di malessere per guadagnare consensi, facendo demagogia.

 

 

Ne abbiamo già discusso in passato ....:

Quello che dici Tu è il significato in senso dispregiativo , usate nel gergo "politichese "/opp. nel giornalistico-mainstream , che non centra nulla con il vero significato classico-ortodosso che NON può essere dispregiativo , ma positivo ;

perchè NON esiste in italiano ( ed in nessuna altra lingua , suppongo ) il significato dispregiativo di un vocabolo che si antepone a quella che segue la norma ,

al limite l'interpretazione dispregiativa si post-pone a quella positiva ma non la sopravanza MAI !! , a meno che non si faccia uso del "gergo" .... ma allora vale qualsiasi interpretazione .mandrillaccio

 

Il vero significato classico in Italiano , invece , DEVE per forza discendere da una parola LATINA (altrimenti stiamo parlando di un'altra lingua ) ,

come tutte le parole italiane classiche ( discende dalla parola latina Populus-Populi = Popolo o del Popolo ) ; ad es. , comunismo , socialismo, fascismo , ecc.

 

Morale : il vero significato di Populista è Popolare ( in senso positivo ) e NON anti-popolare, opp. demagogia , ecc. , ecc. ( in senso dispregiativo) .

 

Al limite si può far riferimento , se si vuole fare un pò di "storia " , al Movimento culturale e politico Russo , come fa Treccani .... riallaccia la parola Populismo ad una parola Russa !!! , fa un ragionamento ( che non c'entra nulla con il significato puro e semplice ) con Cui non sono d'accordo per quello che ho scritto sopra ,

ma , al limite , va bene lo stesso .... si tratta sempre di un significato positivo :

- " Movimento culturale e politico sviluppatosi in Russia tra l’ultimo quarto del sec. 19° e gli inizî del sec. 20°;

si proponeva di raggiungere, attraverso l’attività di propaganda e proselitismo svolta dagli intellettuali presso il popolo e con una diretta azione rivoluzionaria (culminata nel 1881 con l’uccisione dello zar Alessandro II),

un miglioramento delle condizioni di vita delle classi diseredate, spec. dei contadini e dei servi della gleba, e la realizzazione di una specie di socialismo rurale basato sulla comunità rurale russa, in antitesi alla società industriale occidentale. " - ( V.Treccani )

 

Sono , invece , d'accordo con lo scrittore Uriel che da una interpretazione "pratica " : .ok

. " Il populismo e’ solo il successo sociale di chi non ci piace "

(Uriel)

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Si' ma non puoi negare che quando vincono certe forze politiche si trovano la strada spianata davanti da parte dei media e spesso anche del potere giudiziario, quando vincono altri si scatena un fuoco di fila e un mettere i bastoni tra le ruote incredibile. Basta vedere la vicenda Brexit e tutti gli allarmismi, le inchieste, i ricorsi alla giustizia, le proposte di un nuovo referendum, gli appelli alla Regina perche' non firmasse, ecc ecc.

 

Probabilmente questo atteggiamento che denunci è semplicemente figlio del fatto che gli uni vedono gli altri come qualcosa di minaccioso, ricordando com'è finita in passato con altri populismi e leader arrivati al poter a furor di popolo e con slogan di un certo tipo.

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Probabilmente questo atteggiamento che denunci è semplicemente figlio del fatto che gli uni vedono gli altri come qualcosa di minaccioso, ricordando com'è finita in passato con altri populismi e leader arrivati al poter a furor di popolo e con slogan di un certo tipo.

 

Non credo sia questo il motivo, penso sia dettato dal programma politico ed economico che non va nella direzione condivisa (ovvero massima apertura dal punto di vista economico e della mobilita', condizione che abbiamo visto ha portato a un livellamento delle condizioni di vita che per gli occidentali si e' tradotto in un abbassamento, a tutto vantaggio dei soliti noti, che si possono permettere di impiegare forza lavoro dove vogliono, di vendere dove vogliono, di pagare le tasse dove vogliono).

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Il Corriere dell'Islam

 

L'Europa è sotto attacco. Ma il blasonato Corriere della Sera non scrive che ad attaccare Londra è stato un islamico

 

 

Non voglio certo insegnare il mestiere a nessuno, tanto meno ai colleghi del blasonato Corriere della Sera.

 

 

 

 

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Ieri mattina, giorno seguente all'attentato di Londra, sono rimasto però perplesso sfogliando il prestigioso quotidiano di via Solferino. Titolo di prima pagina: «Londra, attacco al Parlamento: auto sulla folla, coltellate a un poliziotto: tre morti, 20 feriti». Il soggetto è «un'auto». Mi sono chiesto: che sia stata una strage provocata da uno di quei nuovi veicoli che circolano senza guidatore e che ogni tanto vanno in tilt? Oppure si è trattato di un mega tamponamento, un caso insomma di omicidio stradale multiplo? Poi uno guarda bene e nel piccolo occhiello del titolo c'è un indizio: «Ucciso l'attentatore».

 

A questo punto uno, incuriosito, apre il giornale. Pagine 2 e 3. Titoli: «Dentro Westminster sotto assedio: sparano, aiutateci»; «Il palazzo viene setacciato, ufficiale con il turbante sikh coordina l'azione». Fantastico, ma chi è l'assediante, contro chi è l'azione di capitan sikh? Uno pensa, giro ancora pagina sicuro che me lo diranno chi è questo figlio di buona donna che falcia i passanti e assedia un parlamento e perché lo fa. È un ubriaco? Uno spacciatore di droga braccato? Un rapinatore? Niente. Titolo di pagina 5: «I nuovi attacchi, Suv e bersagli multipli».

 

 

A questo punto il lettore si arrende. E si chiede: perché tanta riservatezza? In lui sorge legittimo il sospetto che si tratti di un socio dell'editore o di un parente del direttore, di qualcuno insomma in grado di alzare il telefono e chiedere: «Mi raccomando ragazzi, toni bassi, non sputtanatemi in tutta Italia che siamo amici».

 

Purtroppo non è così, nel senso che non c'è bisogno neppure della telefonata. Si tratta di autocensura spontanea di questi intellettuali che pensano di salvare il mondo non chiamando le cose con il loro nome. Islam, Isis, terrorismo islamico? Non scherziamo, sono cose di destra, da razzisti. Loro, al Corriere, sono «politicamente corretti», le stragi islamiche non hanno nome, al massimo nomignoli. Come al tempo del terrorismo domestico anni '70-80: a ogni mattanza scrivevano di «sedicenti terroristi», i killer comunisti erano al massimo «compagni che sbagliano». Quando Montanelli fu gambizzato, arrivarono a omettere nel titolo il nome del giornalista.

 

Come allora, oggi a me tutto questo fa orrore - sa di complicità, di paura - più dei «cani sciolti» (che saranno anche sciolti ma pur sempre cani rabbiosi). E per questo continueremo a chiamare le cose con il loro nome, costi quel che costi: terroristi islamici accecati da Allah.

 

Il giornale

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Quello che contesto e' il fatto che molti partiti di sistema si pongono come difensori ed unici garanti della democrazia: non se ne comprende il motivo tranne che quello propagandistico. Dire: "E' un bel giorno per la democrazia" se viene sconfitto Wilders o "La democrazia e' in pericolo" se viene eletto Trump e' un tentativo di delegittimare l'avversario che non trova riscontri oggettivi dal momento che sia Wilders che Trump sono democratici che hanno puntato al potere tramite regolari elezioni. Capisco dire: "E' un bel giorno per l'immigrazione a porte aperte" o "E' un brutto giorno per gli immigrati irregolari" ma la democrazia non c'entra un tubo e definire come ostili alla democrazia forze che invece cercano di ridurre la distanza tra politica e cittadini e' una falsificazione ed un insulto.

 

Ma sono tutte dinamiche retorico-politiche che lasciano in tempo che trovano.

La sostanza è che nessuno avrebbe gli strumenti per impedire al bisnipote di zio Adolf di governare in Germania, se domani il bisnipote di zio Adolf si presentasse alle elezioni come cancelliere per AfD e venisse eletto a maggioranza

Guardiamo alla sostanza e non agli slogan, come spesso succede invece a questi movimenti, molto capaci di sollevare polveroni che assomigliano però troppo a del fumo senza arrosto.

 

Qui nessuno impedisce nulla a nessuno. Ciò che si vuole impedire sono i salti nel buio e la distruzione dei principi base che hanno retto finora le nostre società e con un certo successo direi.

Per dirla in breve: occhio a buttare il bambino con l'acqua sporca perché si è stufi di lavarlo.

 

 

 

 

 

Sul Corsera di oggi in prima pagina l'articolo di Imarisio dice "Theresa May ha confermato che l'attacco è di matrice islamista"

 

A pagina tre, un titolo a tutta pagina: "Masood e la sua vita ai margini nella Birmingham islamista tra palestre, preghiere e truffe".

 

Certo, di sicuro non comparirà mai sul Corsera, un titolo tipo "sia maledetto l'Islam", che invece è marchio di stile di Libero e Affini

 

sefz

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1) Appunto, quando c'era la guerra Iraq-Iran (e quindi c'era una percezione di ostilità) gli iraniani piazzavano bombe a destra e a manca e usavano il terrorismo in Medio Oriente e non solo, ma probabilmente non eri ancora nato.

 

2) Quali regimi sono stati rovesciati e rimpiazzati realmente da una forza che è espressione popolare? La Tunisia, forse. Non a caso Moncef Marzouki è stato probabilmente il politico più amato dagli arabi in questi anni. In Egitto è tornato il vecchio regime, con una faccia diversa ma sempre quello è.

 

3) La mia idea è semplicemente figlia di un'analisi degli eventi geopolitici di questi ultimi decenni. L'Islam politico è riuscito ad imporsi solo grazie al fallimento degli altri. L'esempio più lampante ce l'hai in Palestina, Hamas che prende il posto di Fatah nei cuori dei palestinesi soltanto quando Fatah diventa per l'opinione pubblica palestinese un movimento che "si è arreso". Non è che un palestinese la sera prima è andato a dormire da laico di idee socialiste e il giorno dopo si è svegliato fratello musulmano simpatizzante delle idee religiose di Hamas. Semplicemente ai suoi occhi Hamas è rimasto l'unico movimento credibile di lotta contro il nemico sionista e, come conseguenza, anche le idee religiose di Hamas hanno iniziato a guadagnare consensi, in altre parole causa-effetto sono invertiti rispetto a come li percepisci tu. In chiave più ampia puoi fare lo stesso parallelo con l'Islam politico (Fratelli Musulmani, ecc) che guadagna consensi nella regione perché gli altri passano per gente che ha gettato la spugna e a cui non interessano più le "grandi questioni". E il paradosso lo vedi nella figura di Saddam, un leader laico, baathista, che paradossalmente oggi è un "eroe" per gli stessi arabi che appoggiano Hamas o che stimano Morsi. Com'è possibile secondo te? Semplice, perché sono tutte figure (indipendentemente dalle idee politiche-religiose) che vengono percepite come espressione di "resistenza" ad un progetto ostile alla regione. E' lo stesso motivo per cui Rima Khalaf (la giordana a capo della commissione ESCWA dell'ONU) diventa un eroe popolare in tutto il mondo arabo in questi giorni per essersi dimessa in segno di protesta contro le pressioni esercitate dal segretario generale per farle ritirare un rapporto in cui parlava di Israele e delle pratiche di apartheid dello stato ebraico. A nessuno gli è fregato nulla del suo essere donna, laica, emancipata, che ha vissuto e studiato in USA, è diventata magicamente l'eroe del mondo arabo, la "donna che vale più di mille uomini", "abbiamo bisogno di leader politici come lei", l'hanno elogiata gli islamisti, i comunisti, i nazionalisti, quelli per il burqa e quelli per la minigonna, ecc. Forse dovresti riflettere meglio su certe dinamiche del rapporto tra mondo arabo e Occidente se ancora non hai capito su quali territori e questioni si sviluppa la "faglia" di questo scontro che ha nell'Isis ha solamente una scheggia impazzita e pure autolesionista.

 

questi sono gli attentati di hezbollah , che, ricordo, resta un'organizzazione composta da arabi:

 

The 1982–1983 Tyre headquarters bombings

The April 1983 U.S. Embassy bombing (by the Islamic Jihad Organization),[206]

The 1983 Beirut barracks bombing (by the Islamic Jihad Organization), that killed 241 U.S. marines, 58 French paratroopers and 6 civilians at the US and French barracks in Beirut[207]

The 1983 Kuwait bombings in collaboration with the Iraqi Dawa Party.[208]

The 1984 United States embassy annex bombing, killing 24.[209]

A spate of attacks on IDF troops and SLA militiamen in southern Lebanon.[72]

Hijacking of TWA Flight 847 in 1985,[207]

The Lebanon hostage crisis from 1982 to 1992.[210]

Since 1990, terror acts and attempts of which Hezbollah has been blamed include the following bombings and attacks against civilians and diplomats:

 

The 1992 Israeli Embassy attack in Buenos Aires, killing 29, in Argentina.[207] Hezbollah operatives boasted of involvement.[211]

The 1994 AMIA bombing of a Jewish cultural centre, killing 85, in Argentina.[207] Hezbollah claimed responsibility.[211]

The 1994 AC Flight 901 attack, killing 21, in Panama.[212] Hezbollah claimed responsibility.[211]

The 1994 London Israeli Embassy attack, injuring 29, in the United Kingdom.[213]

The 1996 Khobar Towers bombing, killing 19 US servicemen.[214]

In 2002, Singapore accused Hezbollah of recruiting Singaporeans in a failed 1990s plot to attack U.S. and Israeli ships in the Singapore Straits.[215]

The January 15, 2008, bombing of a U.S. Embassy vehicle in Beirut.[216]

In 2009, a Hezbollah plot in Egypt was uncovered, where Egyptian authorities arrested 49 men for planning attacks against Israeli and Egyptian targets in the Sinai Peninsula.[217]

The 2012 Burgas bus bombing, killing 6, in Bulgaria.[218]

Training Shia insurgents against US troops during the Iraq War.[219]

 

quanti sono stati gli attentati in occidente, non diretti verso ebrei? zero.

 

tu continui a rispondermi sul piano delle correnti religiose, io continuo a ripeterti che fra queste non esiste alcuna differenza. per me è evidente che un arabo oggi si identifica in contrapposizione a qualcos'altro, spesso l'occidente. e infatti tu stesso mi porti l'esempio della giornalista che ha condotto un'inchiesta su israele. avresti potuto farmi un qualunque altro esempio al positivo, e invece mi parli di israele.

i popoli arabi oggi mi ricordano un po' quei 14enni liceali , quale sono stato anch'io, che non sapendo un * delle cose della vita si identificano negli slogan anti-governo , anti-potere , pro-rivolozione, etc.

poi alcuni si lasciano alle spalle questa roba (cittadini iraniani), altri 20 anni dopo non sono ancora usciti di casa.

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questi sono gli attentati di hezbollah , che, ricordo, resta un'organizzazione composta da arabi: The 1982–1983 Tyre headquarters bombings The April 1983 U.S. Embassy bombing (by the Islamic Jihad Organization),[206] The 1983 Beirut barracks bombing (by the Islamic Jihad Organization), that killed 241 U.S. marines, 58 French paratroopers and 6 civilians at the US and French barracks in Beirut[207] The 1983 Kuwait bombings in collaboration with the Iraqi Dawa Party.[208] The 1984 United States embassy annex bombing, killing 24.[209] A spate of attacks on IDF troops and SLA militiamen in southern Lebanon.[72] Hijacking of TWA Flight 847 in 1985,[207] The Lebanon hostage crisis from 1982 to 1992.[210] Since 1990, terror acts and attempts of which Hezbollah has been blamed include the following bombings and attacks against civilians and diplomats: The 1992 Israeli Embassy attack in Buenos Aires, killing 29, in Argentina.[207] Hezbollah operatives boasted of involvement.[211] The 1994 AMIA bombing of a Jewish cultural centre, killing 85, in Argentina.[207] Hezbollah claimed responsibility.[211] The 1994 AC Flight 901 attack, killing 21, in Panama.[212] Hezbollah claimed responsibility.[211] The 1994 London Israeli Embassy attack, injuring 29, in the United Kingdom.[213] The 1996 Khobar Towers bombing, killing 19 US servicemen.[214] In 2002, Singapore accused Hezbollah of recruiting Singaporeans in a failed 1990s plot to attack U.S. and Israeli ships in the Singapore Straits.[215] The January 15, 2008, bombing of a U.S. Embassy vehicle in Beirut.[216] In 2009, a Hezbollah plot in Egypt was uncovered, where Egyptian authorities arrested 49 men for planning attacks against Israeli and Egyptian targets in the Sinai Peninsula.[217] The 2012 Burgas bus bombing, killing 6, in Bulgaria.[218] Training Shia insurgents against US troops during the Iraq War.[219] quanti sono stati gli attentati in occidente, non diretti verso ebrei? zero. tu continui a rispondermi sul piano delle correnti religiose, io continuo a ripeterti che fra queste non esiste alcuna differenza. per me è evidente che un arabo oggi si identifica in contrapposizione a qualcos'altro, spesso l'occidente. e infatti tu stesso mi porti l'esempio della giornalista che ha condotto un'inchiesta su israele. avresti potuto farmi un qualunque altro esempio al positivo, e invece mi parli di israele. i popoli arabi oggi mi ricordano un po' quei 14enni liceali , quale sono stato anch'io, che non sapendo un * delle cose della vita si identificano negli slogan anti-governo , anti-potere , pro-rivolozione, etc. poi alcuni si lasciano alle spalle questa roba (iraniani), altri 20 anni dopo non sono ancora usciti di casa.

 

Quindi da ebreo (o di origini ebraiche se ricordo bene) mi stai dicendo che gli attentati contro ebrei nel mondo (perfino a Buenos Aires) non contavano? Non erano civili? L'unica differenza casomai è che il terrorismo iraniano degli anni 80-90 si è sempre concentrato sul duo USA-ebrei, mentre quello di Alqaeda, Isis, ecc, ha esteso il target dei nemici, ma sempre di terrorismo parliamo, non è che se non tocca l'Italia o l'Europa allora è "meno terrorismo" dell'altro. Colpire civili = terrorismo. O facciamo quest'equazione valida per TUTTI o andiamo tutti a casa!

 

E poi gli iraniani si sono lasciati alle spalle cosa? Dov'è il pezzo di Iran su cui la comunità internazionale ha creato uno stato ebraico? Me lo indichi per favore? Perché a quanto pare non riesci ancora a capire quanto quel punto sia cruciale nella contrapposizione arabi-occidentali.

 

Te lo ripeto. Un popolo NON ha motivi di rivalsa (politici in generale, non religiosi) verso le potenze occidentali, l'altro si. Quindi un popolo è più soggetto al "fascino" di qualsiasi movimento di tipo anti-occidentale (che sia islamico o meno), l'altro no. Il salafismo jihadista poi nella sua ideologia tenta di creare un blocco "sunnita" unico per cui anche un sunnita indonesiano, senegalese o bengalese si deve sentire "coinvolto", ma alla fine la realtà dell'Isis rimane quella di un movimento arabo, nato dalle ceneri di una guerra in un paese arabo, con leader arabi, con il 90% dei suoi "soldati" arabi, ecc, perché alla fine lì ha più facilità a usare il sentimento di rivalsa per trovare simpatizzanti. Se tra gli arabi riesce ad avere il 5% di simpatizzanti direi che tra gli indonesiani (pure loro sunniti) non arriva neanche al 5 ‰!

 

Se poi vuoi continuare a far finta di non capire cosa sto dicendo pace, questo è il mio punto di vista da "interno" alle dinamiche sociali e politiche mediorientali, puoi essere d'accordo o meno, siamo in democrazia.

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Quindi da ebreo (o di origini ebraiche se ricordo bene) mi stai dicendo che gli attentati contro ebrei nel mondo (perfino a Buenos Aires) non contavano? Non erano civili? L'unica differenza casomai è che il terrorismo iraniano degli anni 80-90 si è sempre concentrato sul duo USA-ebrei, mentre quello di Alqaeda, Isis, ecc, ha esteso il target dei nemici, ma sempre di terrorismo parliamo, non è che se non tocca l'Italia o l'Europa allora è "meno terrorismo" dell'altro. Colpire civili = terrorismo. O facciamo quest'equazione valida per TUTTI o andiamo tutti a casa!

 

E poi gli iraniani si sono lasciati alle spalle cosa? Dov'è il pezzo di Iran su cui la comunità internazionale ha creato uno stato ebraico? Me lo indichi per favore? Perché a quanto pare non riesci ancora a capire quanto quel punto sia cruciale nella contrapposizione arabi-occidentali.

 

Te lo ripeto. Un popolo NON ha motivi di rivalsa (politici in generale, non religiosi) verso le potenze occidentali, l'altro si. Quindi un popolo è più soggetto al "fascino" di qualsiasi movimento di tipo anti-occidentale (che sia islamico o meno), l'altro no. Il salafismo jihadista poi nella sua ideologia tenta di creare un blocco "sunnita" unico per cui anche un sunnita indonesiano, senegalese o bengalese si deve sentire "coinvolto", ma alla fine la realtà dell'Isis rimane quella di un movimento arabo, nato dalle ceneri di una guerra in un paese arabo, con leader arabi, con il 90% dei suoi "soldati" arabi, ecc, perché alla fine lì ha più facilità a usare il sentimento di rivalsa per trovare simpatizzanti. Se tra gli arabi riesce ad avere il 5% di simpatizzanti direi che tra gli indonesiani (pure loro sunniti) non arriva neanche al 5 ‰!

 

Se poi vuoi continuare a far finta di non capire cosa sto dicendo pace, questo è il mio punto di vista da "interno" alle dinamiche sociali e politiche mediorientali, puoi essere d'accordo o meno, siamo in democrazia.

 

sì ma non è che una cosa diventa vera se la ripeti 10 volte su un forum.

tutte le guerre in medioriente nascono in funzione anti-iran. l'ascesa dello stesso saddam è stata favorita con questo scopo.fosse stato per gli stati uniti, l'iran oggi esisterebbe solo sui libri di storia. rivendicazioni ne avrebbero, eccome.tra l'altro l'insofferenza verso l'occidente e israele è talmente diffusa nel paese, specialmente tra gli over30 , che tutti si sono dimenticati che ai bei tempi dell'invasione irachena tutto il mondo arabo supportò saddam, il laico, il dittarore, il filo-americano.

 

e io non ho mai scritto che le vittime ebree non contano. ho scritto che gli attentati hanno scopi diversi,si rivolgono a "platee" diverse.

anche l'ira mieté vittime, anche il partito nazista massacrò civili, anche la mafia fece le stragi. mettiamo tutto nello stesso claderone?

 

ti ripeto ancora una volta che "sunnita" e "sciita" per me sono parole vuote. un indonesiano è innanzitutto indonesiano, un iraniano è innazitutto iraniano, un arabo è innanzitutto arabo. ma se essere indonesiani o persiani o cinesi significa una cosa precisa, essere arabo cosa significa? la cultura araba in cosa consiste? nel corano. quali sono gli altri modelli a cui un arabo può rifarsi, escluso il corpus religioso? quasi nessuno. da questo vuoto nasce l'identificazione per modelli negativi (occidente, ebrei, etc), anziché positivi (storia, arti, etc).

 

che siamo in democrazia non c'è bisogno di specificarlo, tu mi hai quotato, io ti ho risposto, stop. tranquillo che qui nessuno vuole convincere nessuno, non io almeno. buona serata.

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sì ma non è che una cosa diventa vera se la ripeti 10 volte su un forum.

tutte le guerre in medioriente nascono in funzione anti-iran. l'ascesa dello stesso saddam è stata favorita con questo scopo.fosse stato per gli stati uniti, l'iran oggi esisterebbe solo sui libri di storia. rivendicazioni ne avrebbero, eccome.tra l'altro l'insofferenza verso l'occidente e israele è talmente diffusa nel paese, specialmente tra gli over30 , che tutti si sono dimenticati che ai bei tempi dell'invasione irachena tutto il mondo arabo supportò saddam, il laico, il dittarore, il filo-americano.

 

e io non ho mai scritto che le vittime ebree non contano. ho scritto che gli attentati hanno scopi diversi,si rivolgono a "platee" diverse.

anche l'ira mieté vittime, anche il partito nazista massacrò civili, anche la mafia fece le stragi. mettiamo tutto nello stesso claderone?

 

ti ripeto ancora una volta che "sunnita" e "sciita" per me sono parole vuote. un indonesiano è innanzitutto indonesiano, un iraniano è innazitutto iraniano, un arabo è innanzitutto arabo. ma se essere indonesiani o persiani o cinesi significa una cosa precisa, essere arabo cosa significa? la cultura araba in cosa consiste? nel corano. quali sono gli altri modelli a cui un arabo può rifarsi, escluso il corpus religioso? quasi nessuno. da questo vuoto nasce l'identificazione per modelli negativi (occidente, ebrei, etc), anziché positivi (storia, arti, etc).

 

che siamo in democrazia non c'è bisogno di specificarlo, tu mi hai quotato, io ti ho risposto, stop. tranquillo che qui nessuno vuole convincere nessuno, non io almeno. buona serata.

La cultura/identità araba può essere laica come non e proprio nel Saddam che citi (che di fatto guidava l'Iraq già da vicepresidente, ben prima della rivoluzione iraniana, quindi la sua ascesa non c'entra nulla con l'Iran) ne hai un esempio, visto che, oltre a Saladino (nato nella sua stessa città), amava farsi accostare anche a Nabucodonosor, quindi vedendo nelle antiche civiltà irachene i suoi "avi". Stando a ciò che dici per te tutti gli arabi filo-Assad non sono arabi? Il siriano che si identifica in Palmira, l'egiziano fiero delle piramidi, ecc come li definisci? Il tuo ragionamento al massimo può valere in riferimento ai popoli della penisola arabica.

Citi Adonis, ma se leggesse i tuoi commenti, lui che è fieramente arabista, si metterebbe le mani nei capelli!

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La cultura/identità araba può essere laica come non e proprio nel Saddam che citi (che di fatto guidava l'Iraq già da vicepresidente, ben prima della rivoluzione iraniana, quindi la sua ascesa non c'entra nulla con l'Iran) ne hai un esempio, visto che, oltre a Saladino (nato nella sua stessa città), amava farsi accostare anche a Nabucodonosor, quindi vedendo nelle antiche civiltà irachene i suoi "avi". Stando a ciò che dici per te tutti gli arabi filo-Assad non sono arabi? Il siriano che si identifica in Palmira, l'egiziano fiero delle piramidi, ecc come li definisci? Il tuo ragionamento al massimo può valere in riferimento ai popoli della penisola arabica.

Citi Adonis, ma se leggesse i tuoi commenti, lui che è fieramente arabista, si metterebbe le mani nei capelli!

 

che nelle scuole egiziane si studi la Leggenda di Astarte e del Mare, o che in iraq si studi il Sogno di Dumuzi , non dico nelle rispettive lingue ma anche solo in traduzione, raccontalo a un altro per favore.

e che dell'egitto ti vengano in mente per prima cosa le piramidi denota una visione turistica di quella cultura, la stessa che hanno gli egiziani.

tra l'altro qualche post fa gli stessi egiziani erano fratelli arabi, umma , sunniti, confinati in uno stato fittizio , etc. ora sono diventati gli eredi degli antichi egizi. deciditi.

la realtà è che i popoli arabi non si sono mai misurati con tutto ciò che esisteva prima dell'islam.

non basta dire "sono fiero di" , bisogna saper creare qualcosa a partire da quell'orgoglio, ammesso che esista. ad esempio ,la storia dell'europa e dell'italia in particolare è una continua rielaborazione delle tradizioni antiche, quella classica, gotica e parzialmente pure quella ebraica. dal punto di vista artistico, scientifico, giurisprudenziale, e così via.

invece, in tutta la regione compresa fra marocco e iran, vale l'uguaglianza: cultura araba = corano. da qui il terrorismo. spero per voi che le cose cambino in futuro, anche perché l'era del petrolio volge al termine e state perdendo parecchi treni. a me in fondo frega il giusto (del destino della regione ovviamente, non degli attentati)

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che nelle scuole egiziane si studi la Leggenda di Astarte e del Mare, o che in iraq si studi il Sogno di Dumuzi , non dico nelle rispettive lingue ma anche solo in traduzione, raccontalo a un altro per favore.

e che dell'egitto ti vengano in mente per prima cosa le piramidi denota una visione turistica di quella cultura, la stessa che hanno gli egiziani.

tra l'altro qualche post fa gli stessi egiziani erano fratelli arabi, umma , sunniti, confinati in uno stato fittizio , etc. ora sono diventati gli eredi degli antichi egizi. deciditi.

la realtà è che i popoli arabi non si sono mai misurati con tutto ciò che esisteva prima dell'islam.

non basta dire "sono fiero di" , bisogna saper creare qualcosa a partire da quell'orgoglio, ammesso che esista. ad esempio ,la storia dell'europa e dell'italia in particolare è una continua rielaborazione delle tradizioni antiche, quella classica, gotica e parzialmente pure quella ebraica. dal punto di vista artistico, scientifico, giurisprudenziale, e così via.

invece, in tutta la regione compresa fra marocco e iran, vale l'uguaglianza: cultura araba = corano. da qui il terrorismo. spero per voi che le cose cambino in futuro, anche perché l'era del petrolio volge al termine e state perdendo parecchi treni. a me in fondo frega il giusto (del destino della regione ovviamente, non degli attentati)

 

Si caro, esclusa l'Arabia Saudita e forse qualche altro paese del golfo, negli altri paesi arabi si studiano anche Astarte (a dire il vero più come l'Ishtar babilonese), il codice di Hammurabi, la regina di Saba (di nome Balqis nella tradizione araba), Zenobia (alla quale è stata perfino dedicata una delle serie tv di maggiore successo del mondo arabo negli anni 90, tieni,

), ecc. Si studiano anche storielle di chiare origini bibliche se ti interessa saperlo, vedi Salomone e le due madri, per citarti l'esempio di cose che mi ricordo dalle elementari. Senza contare che in generale si studia anche la civiltà occidentale (ovviamente con meno enfasi rispetto a qui), sia antica (greci) che moderna (Voltaire, Cartesio, Kant, ecc). Non ero un grande appassionato di filosofia a scuola, ma il mal di testa a studiare idealismo, pragmatismo, ecc, me lo ricordo eccome. Come vedi il programma scolastico è leggermente diverso da quello che ti immagini, forse nella tua testa le scuole nel mondo arabo sono tutte come le madrasse talebane sui monti dell'Afghanistan, in realtà sono così quelle che frequenta l'arabo "medio" che vive in città oggigiorno (ormai più del 50% degli studenti nei paesi mediorientali frequenta scuole private che alla fine del ciclo scolastico rilasciano l'IB o il GCSE, ovvero titoli di studio internazionali).

 

Sul petrolio denoti poca preparazione, quando io e te saremo in tomba ci sarà ancora nella regione, fidati. Comunque non ti preoccupare per loro, quelli del golfo se la caveranno e per gli altri non cambia nulla, il petrolio non ce l'hanno neanche ora.

 

Per il resto vedo solo tanta confusione ad essere sincero, esalti l'animo "pluralista" di una delle nazioni più teocratiche del mondo, dove il solo ballare a suon di musica occidentale o girare senza velo ti può mandare in carcere per "immoralità", ma poi ce l'hai con dei paesi arabi (Egitto e altri) che sono di gran lunga più aperti e pluralisti da 100 anni!

Forse sei di origini iraniane, non me lo spiego altrimenti!

 

Ah dimenticavo, in Iran cosa studiano dell'antica civiltà persiana? Proprio in una teocrazia come l'Iran (o come l'Arabia) tutto ciò che è pre-islamico è marginale e di fatto omesso/censurato. Della civiltà persiana in Iran di fatto rimane solo il nawruz.

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Si caro, esclusa l'Arabia Saudita e forse qualche altro paese del golfo, negli altri paesi arabi si studiano anche Astarte (a dire il vero più come l'Ishtar babilonese), il codice di Hammurabi, la regina di Saba (di nome Balqis nella tradizione araba), Zenobia (alla quale è stata perfino dedicata una delle serie tv di maggiore successo del mondo arabo negli anni 90, tieni,

), ecc. Si studiano anche storielle di chiare origini bibliche se ti interessa saperlo, vedi Salomone e le due madri, per citarti l'esempio di cose che mi ricordo dalle elementar.

 

 

queste balle le puoi raccontare giusto su un forum, dove tutte le opinioni fanno brodo. tipo quelle sull'ascesa di saddam indipendente dagli stati uniti, etc.

in realtà gli arabi conoscono le tradizioni preislamiche meno, molto meno, degli italiani. e infatti non esiste uno sviluppo arabo del pensiero antico. diciamo pure , per par condicio, che gli sviluppi preminentemente arabi di qualsiasi cosa che non abbia a che fare con l'islam latitiano.

 

 

Sul petrolio denoti poca preparazione, quando io e te saremo in tomba ci sarà ancora nella regione, fidati. Comunque non ti preoccupare per loro, quelli del golfo se la caveranno e per gli altri non cambia nulla, il petrolio non ce l'hanno neanche ora.

 

si ma deciditi, siete o non site umma? i confini sono o non sono fittizi? perché finora stai alternando un post sì e uno no. quando si parla di terrorismo rispondi "umma" , "nazioni a tavolino" , etc. quando invece si parla di alternative all'islam la umma scompare e affiorano le presunte diversità culturali. purtroppo delle due è vera la prima, come tutti sanno, le differenze regionali fra paesi sunniti sono insignificanti. non parlo di leggi, ma di forma mentis. un egiziano medio ragiona grossomodo come un giordano, un siriano, un iracheno, un tunisino, un libico, e un saudita. per questo l'isis funziona alla grande.

sul petrolio.. non so quanti anni tu abbia, ma io fra 50 anni mi aspetto di vedere tutt'altro sfruttamento delle tecnologie energetiche, immagino uno scenario più similile a quello svedese, dove il consumo di energia fossile è passato dall'80% al 25% del totale in 30 anni. articoli come questo sono all'ordine del giorno nella comunità scientifica.

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2214993714000050

poi io capisco che possa infastidirti che gli arabi nella storia mondiale tornino al ruolo che hanno avuto dal 1200 a 50 anni fa e dal 700 all'inizio dei tempi , cioè nessuno, ma tant'è.

 

Per il resto vedo solo tanta confusione ad essere sincero, esalti l'animo "pluralista" di una delle nazioni più teocratiche del mondo, dove il solo ballare a suon di musica occidentale o girare senza velo ti può mandare in carcere per "immoralità", ma poi ce l'hai con dei paesi arabi (Egitto e altri) che sono di gran lunga più aperti e pluralisti da 100 anni!

Forse sei di origini iraniane, non me lo spiego altrimenti!

Ah dimenticavo, in Iran cosa studiano dell'antica civiltà persiana? Proprio in una teocrazia come l'Iran (o come l'Arabia) tutto ciò che è pre-islamico è marginale e di fatto omesso/censurato. Della civiltà persiana in Iran di fatto rimane solo il nawruz.

 

forse non hai capito che parliamo di terrorismo, e di come questo sia endemico in una certa parte del globo, nonostante circostanze simili e pure peggiori si siano ripetute più volte nel corso della storia, altrove, anche in zone limitrofe. e che prosegue anche dopo la cadita dei regimi filo-occidentali.

invece continui a parlare delle leggi iraniane, non capendo che non sta scritto da nessuna parte che tutti i paesi del mondo debbano adottare il sistema di valori occidentale. se nella vostra storia non esiste un concetto di parità dei sessi, non dovete certo imporvelo per imitazione. tra l'altro sul tema 'iran' sei rimasto al khomeinismo, che è una fase di regressione da cui il popolo iraniano , soprattutto gli under30, sta pian piano uscendo. questo perché l'iran ha 3500 anni di storia che non possono essere cancellati da un matto col turbante.

e no, non sono iraniano manco per sbaglio. semplicemente non ho interessi personali da difendere. né ho mai nascosto di essere affascinato dalla loro cultura , dalle loro usanze, dal loro modo di fare, etc... a differenza di quelli arabi. non credo sia un delitto. so che ti trovi disorientato (in un altro messaggio mi hai dato del wahhabita,poi sarei io quello confuso..) perché ti aspetti di discutere con uno come te, che ragiona per schieramenti. mi spiace, sei fuori strada.

 

adesso basta, mi son stufato di sentirti ripetere le stesse cose. la tua posizione è chiara, come lo è la mia. non monopolizzerò oltre il topic.

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Mi riallaccio al post #390 ed inserisco un commento di Claudio Cerasa allo scritto di un lettore relativo all'articolo di ieri dello stesso Cerasa, di cui parlavo ed il cui contenuto non è disponibile online ("il doppio attacco alla nostra democrazia")

 

Nella risposta di oggi Cerasa cita un discorso di Benedetto XVI del 22 settembre 2011 davanti al Reichstag di Berlino, in uno dei cui passaggi, egli esprime il sunto del significato di Europa.

Così scrive Cerasa:

 

In quel favoloso discorso di Benedetto XVI c'è un altro passaggio che oggi andrebbe ripreso e imparato a memoria:《la cultura dell'Europa è nata dall'incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma - dall'incontro tra la fede in Dio di Israele, la ragione filosofica del greci ed il pensiero giuridico di Roma. Questo triplice incontro forma l'intima identità dell'Europa. Nella consapevolezza della responsabilità dell'uomo davanti a Dio e nel riconoscimento della dignità inviolabile dell'uomo, di ogni uomo, questo incontro ha fissato dei criteri di diritto, difendere i quali è nostro compito in questo momento storico》.

Il problema oggi è tutto qui: non solo celebrare la nostra identità ma anche difenderla soprattutto in questo momento storico in cui la democrazia europea si trova sotto attacco. Da un lato ci sono gli islamisti, dall'altro i populisti".

 

Che dire... Benedetto XVI (che personalmente continuo a rimpiangere) ha sintetizzato ciò che abbiamo e ciò che rischiamo di perdere.

Di fronte ci troviamo due serpenti: l'islamismo jihadista che vuole imporre una società priva di ogni diritto, la cui minaccia è tuttavia palese ed il populismo antisistema che pretende invece una società di soli diritti urlati, la cui minaccia invece è molto subdola.

Due facce di una medesima medaglia.

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queste balle le puoi raccontare giusto su un forum, dove tutte le opinioni fanno brodo. tipo quelle sull'ascesa di saddam indipendente dagli stati uniti, etc.

in realtà gli arabi conoscono le tradizioni preislamiche meno, molto meno, degli italiani. e infatti non esiste uno sviluppo arabo del pensiero antico. diciamo pure , per par condicio, che gli sviluppi preminentemente arabi di qualsiasi cosa che non abbia a che fare con l'islam latitiano.

 

 

 

 

si ma deciditi, siete o non site umma? i confini sono o non sono fittizi? perché finora stai alternando un post sì e uno no. quando si parla di terrorismo rispondi "umma" , "nazioni a tavolino" , etc. quando invece si parla di alternative all'islam la umma scompare e affiorano le presunte diversità culturali. purtroppo delle due è vera la prima, come tutti sanno, le differenze regionali fra paesi sunniti sono insignificanti. non parlo di leggi, ma di forma mentis. un egiziano medio ragiona grossomodo come un giordano, un siriano, un iracheno, un tunisino, un libico, e un saudita. per questo l'isis funziona alla grande.

sul petrolio.. non so quanti anni tu abbia, ma io fra 50 anni mi aspetto di vedere tutt'altro sfruttamento delle tecnologie energetiche, immagino uno scenario più similile a quello svedese, dove il consumo di energia fossile è passato dall'80% al 25% del totale in 30 anni. articoli come questo sono all'ordine del giorno nella comunità scientifica.

http://www.sciencedi...214993714000050

poi io capisco che possa infastidirti che gli arabi nella storia mondiale tornino al ruolo che hanno avuto dal 1200 a 50 anni fa e dal 700 all'inizio dei tempi , cioè nessuno, ma tant'è.

 

 

 

forse non hai capito che parliamo di terrorismo, e di come questo sia endemico in una certa parte del globo, nonostante circostanze simili e pure peggiori si siano ripetute più volte nel corso della storia, altrove, anche in zone limitrofe. e che prosegue anche dopo la cadita dei regimi filo-occidentali.

invece continui a parlare delle leggi iraniane, non capendo che non sta scritto da nessuna parte che tutti i paesi del mondo debbano adottare il sistema di valori occidentale. se nella vostra storia non esiste un concetto di parità dei sessi, non dovete certo imporvelo per imitazione. tra l'altro sul tema 'iran' sei rimasto al khomeinismo, che è una fase di regressione da cui il popolo iraniano , soprattutto gli under30, sta pian piano uscendo. questo perché l'iran ha 3500 anni di storia che non possono essere cancellati da un matto col turbante.

e no, non sono iraniano manco per sbaglio. semplicemente non ho interessi personali da difendere. né ho mai nascosto di essere affascinato dalla loro cultura , dalle loro usanze, dal loro modo di fare, etc... a differenza di quelli arabi. non credo sia un delitto. so che ti trovi disorientato (in un altro messaggio mi hai dato del wahhabita,poi sarei io quello confuso..) perché ti aspetti di discutere con uno come te, che ragiona per schieramenti. mi spiace, sei fuori strada.

 

adesso basta, mi son stufato di sentirti ripetere le stesse cose. la tua posizione è chiara, come lo è la mia. non monopolizzerò oltre il topic.

 

a) Dunque io dovrei negare il fatto di aver studiato i codici di Hammurabi, Ishtar, Zenobia, ecc, a scuola per assecondare le tue convinzioni e l'immagine distorta che hai su cosa si studia nel mondo arabo? Andiamo bene, altro che opinioni, qui siamo alla mistificazione della realtà!

b) Io in Italia ci vivo da quasi 20 anni, i miei zii sono italiani, i miei cugini sono italiani e i miei amici sono italiani. La barzelletta delle scuole italiane in cui si studiano le civiltà mediorientali pre-islamiche più di quanto non si faccia nel mondo arabo raccontala ad altri. Oggigiorno è già tanto se un ragazzo italiano che finisce il ciclo scolastico ha una buona preparazione su greci e romani, i miei compagni di università in buona parte non mi sapevano dire quando fu presa la Bastiglia, figuriamoci se sapevano qualcosa di Hammurabi o Zenobia!

c) Direi che te l'ho spiegato 18 volte. Il concetto di "ummah" è quello su cui lavora l'Islam politico, concetto che può far presa perché in larghi settori della società c'è un vuoto identitario e una contrapposizione con qualcosa di esterno visto come "ostile", solo grazie a questo vuoto e a questa contrapposizione l'Islam politico (e di conseguenze anche le sue frange più estreme) si è guadagnato consensi negli ultimi decenni, dal fallimento di altre correnti (il panarabismo, il baathismo, ecc). Io ti sto solo spiegando i meccanismi con cui l'Islam politico fa presa sui suoi seguaci, non su cosa sono e non sono gli arabi, c'è l'arabo che la pensa come i fratelli musulmani come c'è l'arabo comunista come c'è quello nazionalista, ognuno ti darà una risposta diversa su cos'è la "ummah" per lui.

d) Ripeto, non preoccuparti per loro. Il petrolio non è solo la benzina che metti nell'auto, è molto di più, c'è nel computer che usi e nella tuta che indossi, il "terrorismo" dell'era post-petrolio si faceva negli anni 80, siamo quasi al 2020 e c'è più petrolio a disposizione di prima. Il petrolio oggi è più che altro un vantaggio strategico energetico per chi ce l'ha, vedi il boom dell'industria dell'alluminio nei paesi del golfo negli ultimi 15 anni, serve tanta energia per produrlo, loro ce l'hanno, di conseguenza la produzione di alluminio nella regione è cresciuta esponenzialmente e oggi Emirati e Bahrain sono tra i primi produttori al mondo di alluminio. Comunque sono molto più preparati di quanto tu non possa immaginare, quando arriverà la fine dell'era del petrolio saranno già svincolati da un bel po' di decenni, di fatto già nel 2030 il petrolio sarà una quota minima del PIL per Emirati e Bahrain, che sono di fatto il modello che devono seguire gli altri paesi del golfo.

e) Un consiglio, fattelo un viaggio in Iran e in Medio Oriente in generale. Ti aiuterà a chiarirti le idee!

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adesso basta, mi son stufato di sentirti ripetere le stesse cose. la tua posizione è chiara, come lo è la mia. non monopolizzerò oltre il topic.

 

Ah dimenticavo, se ti sei stufato basta che eviti il topic, se vuoi esporre delle assurdità ti prendi le risposte, fa parte del gioco.

Anche perché quello piuttosto ossessionato qui sei tu, sei su un forum della Juve ma su 57 messaggi che hai scritto in 2 mesi circa 50 sono sul Medio Oriente e su quanto è bello l'Iran! Sei sicuro di non aver sbagliato forum?

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Iraq, gli Usa ammettono responsabilità del raid su Mosul che ha ucciso 150 civili, tra i quali molte donne e bambini

 

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I militari Usa hanno aperto un’inchiesta per verificare le accuse. In un comunicato della Coalizione si precisa che il bombardamento è avvenuto su richiesta delle forze irachene contro postazioni dell’Isis. Dopo l’ammissione di responsabilità degli Stati Uniti, i militari iracheni hanno interrotto le operazioni a Mosul ovest

 

Bombe piovute dal cielo iracheno di Mosul il 17 marzo scorso. Dovevano colpire gli jiiadisti, hanno ucciso oltre 150 innocenti tra civili e attivisti dei diritti umani. Solo oggi, a distanza di dieci giorni, i militari statunitensi avrebbero riconosciuto, per la prima volta, di aver sferrato per errore quell’attacco aereo. Se confermato, l’episodio rappresenterebbe la maggiore perdita di vite umane tra i civili da quando gli Stati Uniti hanno iniziato a prendere di mira lo Stato Islamico in Iraq e Siria nel 2014.

 

Lo rivela il Washington Post spiegando che alla luce di una “prima analisi” è emerso che la coalizione ha colpito i combattenti dello Stato Islamico nella parte ovest della città su richiesta delle forze irachene. Finora la coalizione a guida americana aveva detto che non vi erano certezze di un raid compiuto nel quartiere al-Jadida di Mosul dove gli abitanti hanno denunciato la morte di 137 civili. Le forze irachene che partecipano ai soccorsi hanno parlato del ritrovamento di oltre 100 corpi senza vita, tra cui molte donne e bambini, all’interno di un edificio andato distrutto.

 

Sono però gli stessi militari iracheni a mettere in dubbio la ricostruzione. Secondo queste fonti, si legge sul sito della Bbc, sarebbero state trappole esplosive piazzate dagli uomini dell’Is a causare la strage. Sulla pagina Facebook, i militari iracheni sostengono di aver ispezionato l’edificio che sarebbe stato colpito dal raid e di aver verificato che che era “stato completamente distrutto e che non vi erano segni che fosse stato distrutto da un raid aereo”.

 

Nel dubbio proseguono le indagini, anche perché se la versione che filtra dai comandi americani fosse confermata, l’episodio solleverebbe nuove domande sulle operazioni antiterrorismo svolte da quando il presidente Donald Trump è alla Casa Bianca e che hanno fatto registrare altri potenziali errori, sottolinea il quotidiano americano, ricordando le indagini in corso sull’attacco che recentemente ha provocato numerosi morti tra i civili all’interno di una moschea in Siria e la morte di civili – riconosciuta dai militari statunitensi – nel raid dei Navy Seal in Yemen a gennaio.

 

I vertici militari americani assicurano di aver adottato misure estese a tutela della popolazione civile, ricorda il Washington Post. “Ma la coalizione – hanno anche precisato – non abbandonerà il suo impegno nei confronti dei partner iracheni a causa delle tattiche disumane usate dall’Is, che terrorizza i civili, usa scudi umani e conduce i combattimenti a partire da scuole, ospedali, siti religiosi e quartieri popolati da civili”. Effetto immediato dell’ammissione delle responsabilità Usa nel raid è stata l’interruzione delle operazioni a Mosul ovest da parte dei militari iracheni, riferisce il Guardian. Ieri i soccorritori erano ancora al lavoro per estrarre cadaveri dalle macerie.

 

Fonte

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Mi riallaccio al post #390 ed inserisco un commento di Claudio Cerasa allo scritto di un lettore relativo all'articolo di ieri dello stesso Cerasa, di cui parlavo ed il cui contenuto non è disponibile online ("il doppio attacco alla nostra democrazia")

 

Nella risposta di oggi Cerasa cita un discorso di Benedetto XVI del 22 settembre 2011 davanti al Reichstag di Berlino, in uno dei cui passaggi, egli esprime il sunto del significato di Europa.

Così scrive Cerasa:

 

 

 

Che dire... Benedetto XVI (che personalmente continuo a rimpiangere) ha sintetizzato ciò che abbiamo e ciò che rischiamo di perdere.

Di fronte ci troviamo due serpenti: l'islamismo jihadista che vuole imporre una società priva di ogni diritto, la cui minaccia è tuttavia palese ed il populismo antisistema che pretende invece una società di soli diritti urlati, la cui minaccia invece è molto subdola.

Due facce di una medesima medaglia.

 

Premesso che anche io rimpiango Benedetto XVI, secondo me le cose scritte da Cerasa che bene o male sono le stesse di Ezio Mauro in un editoriale su Repubblica il giorno dopo l'attentato di Londra non hanno alcuna aderenza con la realtà dei fatti. Il discorso è lunghissimo, ma per chi abbia un minimo abbia capacità di discernimento e ragionamento, il paragone tra terrorismo assassino e populismo (specie all'italiana) non può che strappare un sorriso divertito. Il primo mira dichiaratamente al tuo annientamento fisico, a sovvertire quando non annientare il nostro sistema di valori vaneggiando di sostituirlo con qualche assurdo precetto religioso modificato o interpretato ad cazzum per l'occasione. Il primo fa morti ed anzi a scadenze regolari ci ricorda quanto sia diventato meno sicuro viaggiare, girare in un mercatino di Natale o prendere un gelato su un lungomare, frequentare un teatro (chiediamo ai familiari delle vittime del Bataclan, ad esempio, cosa pensino del paragone tra terrorismo e populismo . haha) e più faticoso anche prendere un aereo. Il primo ha fatto in modo che ci venissero ridotte le libertà per esigenze di intelligence e prevenzione e di fatto modificando le nostre abitudini di vita, almeno nelle grandi città o quantomeno in viaggio. I paragoni sconsiderati tra un cancro del genere e qualsiasi forma di populismo che almeno in salsa italica, salvo qualche sparata che lascia il tempo che trova, non ha mai mirato a sovvertire l'ordine costituzionale o a limitare la democrazia o restringere i nostri spazi di libertà, sono senza un fondamento logico. Specie perché, ma i commentatori citati sanno meglio di noi cosa sia la Realpolitik, anche nell'ipotesi in cui in Italia soprattutto si affermasse uno di quei movimenti tacciati di politiche populiste, non ci sarebbe nessuno sconquasso geopolitico, nessuno abbraccio alla Russia e a Putin, nessuna democrazia urlata, nessuno stravolgimento costituzionale e nessuna uscita dall'U.E. Una cosa è fare opposizione ed urlare, come bene o male nella storia italiana si è sempre fatto, una cosa poi è assumersi il gravoso onere di governare. Tra l'altro molte cose che diceva Bendetto XVI preso a modello in questo articolo, che so, in tema di immigrazione ( sefz) oggi sarebbero tacciate come populiste ed antieuropee. Vedo che la Brexit e Trump non hanno fatto capire abbastanza la perfetta inutilità di prefigurare scenari catastrofici ogni volta che l'elettore potrebbe esprimersi diversamente da quello che si ritiene giusto.

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Premesso che anche io rimpiango Benedetto XVI, secondo me le cose scritte da Cerasa che bene o male sono le stesse di Ezio Mauro in un editoriale su Repubblica il giorno dopo l'attentato di Londra non hanno alcuna aderenza con la realtà dei fatti. Il discorso è lunghissimo, ma per chi abbia un minimo abbia capacità di discernimento e ragionamento, il paragone tra terrorismo assassino e populismo (specie all'italiana) non può che strappare un sorriso divertito. Il primo mira dichiaratamente al tuo annientamento fisico, a sovvertire quando non annientare il nostro sistema di valori vaneggiando di sostituirlo con qualche assurdo precetto religioso modificato o interpretato ad cazzum per l'occasione. Il primo fa morti ed anzi a scadenze regolari ci ricorda quanto sia diventato meno sicuro viaggiare, girare in un mercatino di Natale o prendere un gelato su un lungomare, frequentare un teatro (chiediamo ai familiari delle vittime del Bataclan, ad esempio, cosa pensino del paragone tra terrorismo e populismo . haha) e più faticoso anche prendere un aereo. Il primo ha fatto in modo che ci venissero ridotte le libertà per esigenze di intelligence e prevenzione e di fatto modificando le nostre abitudini di vita, almeno nelle grandi città o quantomeno in viaggio. I paragoni sconsiderati tra un cancro del genere e qualsiasi forma di populismo che almeno in salsa italica, salvo qualche sparata che lascia il tempo che trova, non ha mai mirato a sovvertire l'ordine costituzionale o a limitare la democrazia o restringere i nostri spazi di libertà, sono senza un fondamento logico. Specie perché, ma i commentatori citati sanno meglio di noi cosa sia la Realpolitik, anche nell'ipotesi in cui in Italia soprattutto si affermasse uno di quei movimenti tacciati di politiche populiste, non ci sarebbe nessuno sconquasso geopolitico, nessuno abbraccio alla Russia e a Putin, nessuna democrazia urlata, nessuno stravolgimento costituzionale e nessuna uscita dall'U.E. Una cosa è fare opposizione ed urlare, come bene o male nella storia italiana si è sempre fatto, una cosa poi è assumersi il gravoso onere di governare. Tra l'altro molte cose che diceva Bendetto XVI preso a modello in questo articolo, che so, in tema di immigrazione ( sefz) oggi sarebbero tacciate come populiste ed antieuropee. Vedo che la Brexit e Trump non hanno fatto capire abbastanza la perfetta inutilità di prefigurare scenari catastrofici ogni volta che l'elettore potrebbe esprimersi diversamente da quello che si ritiene giusto.

 

Capisco che possa apparire una forzatura, e per certi versi forse lo è. Ma tra terrorismo jihadista e populismo antisistema (attenzione all'aggettivo) oltre alle (ovvie) differenze vi sono anche delle inquietanti analogie che formano un "combinato disposto" (per usare un temine à la page) dagli effetti potenzialmente devastanti, soprattutto se riportato su scala europea: anche perché guardare al solo cantuccio italiano, relativamente ad un populismo de' noantri, goffo e cialtrone, è una scappatoia rassicurante ma irreale, una distorsione che, volendo, può essere applicata anche al terrorismo, il quale da noi non ha mai colpito e che con lo stesso metro, dovremmo quindi giudicare meno pericoloso rispetto ad altrove...

 

Il combinato disposto, dicevo.

Entrambi i fenomeni puntano alla sovversione dei valori fondativi delle liberaldemocrazie uscite dalla 2GM: l'uno per sostituirlo con un ordine religioso e l'altro con una confusa ideologia antisistema, con il primo ad imporre soli doveri e la seconda a pretendere soli diritti.

 

Ambedue offrono ricette semplicistiche per risolvere problemi complessi: il che è un assurdo logico, un paradosso, perché se un problema complicato potesse essere risolto con una soluzione semplice, allora cesserebbe giocoforza di essere complicato.

 

Ambedue puntano a ridurre gli spazi individuali: perché la creazione di una moltitudine di stati-fortezza ultraidentitari ed iperprotezionistici, ciascuno ostile all'altro per ovvie ragioni, nonché la distruzione conseguente del mercato comune sono vincoli non meno limitativi del burka imposto alle donne o dell'obbligo di dover pregare 5 volte al giorno.

 

Ambedue parlano alla pancia più che alla ragione, facendo leva sugli istinti più beceri.

 

Ambedue lavorano sul malessere delle persone, sfruttandolo pro domo propria: operano quindi sul negativo e non sul (pro)positivo. Non hanno cioè alcuna carica costruttiva ma unicamente distruttiva nichilista o nel migliore dei casi iconoclasta.

 

Ambedue si muovono nelle periferie: l'uno per reclutare adepti, l'altro per canalizzare le paure che queste suscitano, in una spirale perversa che si autoalimenta reciprocamente.

 

Ambedue pretendono di colmare dei vuoti, che sono identitari per gli uni e sociali per gli altri.

 

Ambedue sfruttano architetture ideologiche inconsistenti ma di facile presa: la minaccia crociato-giudaica per gli uni, il complotto mondialista per gli altri.

 

Ambedue sfruttano gli spazi intrinseci alla democrazia per sostituirli con precetti illiberali, che siano religiosi, sociali, economici o politici.

 

Ambedue hanno rapporti problematici con la democrazia: l'uno in quanto intrinsecamente antidemocratico, l'altro perché non è immune da possibili derive autoritarie, come si è visto più volte nella Storia, dal giacobinismo, al fascismo, al bolscevismo, allo chavismo. Non lavorano cioè per migliorare la democrazia, bensì per sostituirla con qualcos'altro, che per gli uni è la teocrazia e per gli altri la deriva plebiscitaria.

 

 

Quindi differenze, come dicevi tu, ma anche analogie: un po' troppe e soprattutto troppo potenzialmente destabilizzanti per consentirmi di dare un giudizio positivo all'ideologia antisistema di questi movimenti.

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Premesso che anche io rimpiango Benedetto XVI, secondo me le cose scritte da Cerasa che bene o male sono le stesse di Ezio Mauro in un editoriale su Repubblica il giorno dopo l'attentato di Londra non hanno alcuna aderenza con la realtà dei fatti. Il discorso è lunghissimo, ma per chi abbia un minimo abbia capacità di discernimento e ragionamento, il paragone tra terrorismo assassino e populismo (specie all'italiana) non può che strappare un sorriso divertito. Il primo mira dichiaratamente al tuo annientamento fisico, a sovvertire quando non annientare il nostro sistema di valori vaneggiando di sostituirlo con qualche assurdo precetto religioso modificato o interpretato ad cazzum per l'occasione. Il primo fa morti ed anzi a scadenze regolari ci ricorda quanto sia diventato meno sicuro viaggiare, girare in un mercatino di Natale o prendere un gelato su un lungomare, frequentare un teatro (chiediamo ai familiari delle vittime del Bataclan, ad esempio, cosa pensino del paragone tra terrorismo e populismo . haha) e più faticoso anche prendere un aereo. Il primo ha fatto in modo che ci venissero ridotte le libertà per esigenze di intelligence e prevenzione e di fatto modificando le nostre abitudini di vita, almeno nelle grandi città o quantomeno in viaggio. I paragoni sconsiderati tra un cancro del genere e qualsiasi forma di populismo che almeno in salsa italica, salvo qualche sparata che lascia il tempo che trova, non ha mai mirato a sovvertire l'ordine costituzionale o a limitare la democrazia o restringere i nostri spazi di libertà, sono senza un fondamento logico.

.... ecc. , ecc..........

Tra l'altro molte cose che diceva Bendetto XVI preso a modello in questo articolo, che so, in tema di immigrazione ( sefz) oggi sarebbero tacciate come populiste ed antieuropee.

 

Vedo che la Brexit e Trump non hanno fatto capire abbastanza la perfetta inutilità di prefigurare scenari catastrofici ogni volta che l'elettore potrebbe esprimersi diversamente da quello che si ritiene giusto.

 

 

..

 

....... . 220px-BenedettoXVImozzettadamascata.jpg

 

Questa considerazione prende lo spunto dalla suddetta Risp. citata ( del n/s. mod. "house20") ( andrebbero bene anche nella Disc. Emergenza sbarchi & profughi che indirettamente porta anche all'instabilità della sicurezza e al terrorismo interno ) .

 

Premetto che io mi ritengo populista , ma non penso di fare una considerazione di parte se si afferma che :::

Effettivamente il paragone tra terrorismo e populismo ( ammesso e non concesso si voglia dare al secondo termine un significato negativo ) NON regge ( come si ribadisce nella risp. citata già sufficientemente esaustiva , è inutile fare altri esempi ) .

 

Il Problema è sempre lo stesso : NON c'è la volontà politica !!! questo ormai lo abbiamo capito Tutti ( basta informarsi un pò sullo svolgimento dei fatti e sul perchè ... ) , anche se poi si viene accusati di essere complottisti ( concetto già detto altre volte ma siccome repetita iuvant .... )

 

A parte che :

NON è in corso alcun attacco all'Europa !!!(per non dire all'Occidente),

perché la guerra di civiltà non si fa con quattro squilibrati votati al suicidio.

Ricordiamo sempre, a scanso di equivoci, quanto detto nel rapporto Europol del 2016:

il 35 per cento dei lupi solitari che hanno colpito in paesi occidentali tra il 2000 e il 2015 soffriva di disturbi mentali..... anche nel senso di integrazione .

""E sebbene il sedicente Stato islamico abbia rivendicato la responsabilità degli ultimi attacchi "", concludeva il rapporto, "" nessuno di essi è stato sostenuto logisticamente o eseguito direttamente dall'Isis""

 

Una cosa è certa:

Ci sono molti attacchi in Occidente ma non c'è un " attacco all'Occidente " ,

perché gli sponsor ufficiali del radicalismo islamico in generale, e dei miliziani dell'Isis in particolare, sono paesi come Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, ecc. , che sono Nostri fedeli alleati, partner d'affari e " compagni di giochi " e di "merende " .

Non disturba nessuno, infatti, ad es. , che il Qatar dove si corre il Gran premio di MotoGp sia uno di quei paesi (l'altro è appunto l'Arabia Saudita) ... per dire .

 

Perché queste petromonarchie dovrebbero attaccare i loro amici, cioè Noi, e quei paradisi europei e americani dove hanno investito tanti dei loro profitti???

Non è evidente che, se solo avessero voluto farlo, i 5mila foreign fighters europei accertati non sarebbero andati in Siria o in Iraq ad ammazzare e farsi ammazzare ma sarebbero rimasti ad ammazzare qui, nei loro-nostri paesi??

 

Però, come sappiamo, ci sono molti attacchi in Occidente. Nel Regno Unito, fanno sapere gli inquirenti, altri 12 attentati sono sventati prima che Khalid Masood riuscisse a colpire. Questo accade soprattutto per due ragioni.

 

a)In Europa vivono ormai 60 milioni di musulmani .brr (pari al 7,5 per cento della popolazione totale e sono in aumento esponenziale ) che, insieme ai convertiti all'Islam, formano ormai un bacino sufficientemente ampio per offrire al terrorismo manipoli di fanatici o " squilibrati " da trasformare in militanti.

È qui che lavora l'intelligence supportata delle nuovissime tecnologie da grande fratello , soprattutto quando si tratta di esplorare la galassia dei predicatori radicali e dei centri religiosi e para-religiosi dove si annidano gli amici e i complici dei lupi,

che poi scopre che .... " solitari " fino in fondo non sono quasi mai !!!

 

b) La seconda ragione è il Califfato e quello che Ci vogliono fare intendere :

il mito della sua invincibilità.

Per quanto cerchino di convincerCi, è chiaro ed evidente che il sedicente Stato Islamico non è sull'orlo della disfatta e meno ancora della scomparsa. Cede terreno ma si batte per ogni palmo di terreno.

Fa strage di civili e dei gruppi non allineati. Ma soprattutto esiste da ormai quasi tre ( 3) anni a dispetto delle forze enormi ( ben 2 coalizioni ... !!! ) che dicono di " combatterlo " .

Da un lato,

una coalizione di 67 paesi guidata dagli Stati Uniti (la superpotenza globale) e dall'Arabia Saudita, che è il secondo compratore di armi (dopo l'India) del mondo.

Dall'altro ,

la Russia, Iran e l'Hezbollah libanese, ai quali in tempi recenti (pare ) si è aggiunta pure la Turchia.

Ci volle molto meno per eliminare Hitler ... !!!, per non parlare di Slobodan Milosevic , Saddam Hussein , ecc.

Al Baghdadi, invece, è ancor lì....!!! ( neanche Giulio Cesare & Napoleone .ghgh )

La sua capitale Raqqa anche. La Mosul occupata resiste ancora , la Deir Ezzor assediata pure.

È anche questo ( mancanza di volontà politica a parte ) il vero carburante dei lupi solitari. È l'ideale della pseudo-Sparta islamica del deserto a spingerli, non l'odio per l'Occidente.

 

Ed è quell'ideale che avremmo/avrebbero dovuto spazzar via da tempo, invece di coltivare i tatticismi politici o assecondare supinamente gli interessi delle multinazionali che hanno devastato il Medio Oriente e le menti malate degli assassini come ad es. Khalid Masood & c. bah

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