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phoenix

La Stampa: "Caso ultrà, Juve si sente sotto attacco". Repubblica: "I colloqui di Agnelli con gli ultrà". CorSera: "Antimafia-Juve, scontro è totale"

Post in rilievo

 

TORINO - Questione di carte. Processuali e sportive: là dentro ci sono, ci sarebbero, due intercettazioni raccontate, ma che, agli atti, nessuno ha visto. Scorre via, così, la seconda, ed ultima chiamata dell’avvocato della Juve Luigi Chiappero davanti alla Commissione parlamentare antimafia.

 

«Non patteggeremo»

La Juve riconosce, senza esitazione, di aver sbagliato. Un errore «sulla gestione della vendita dei posti assegnati...» che, una volta evidente, «ci ha sconvolto... », dice Chiappero. Il resto non c’è: non ci sono i contatti o rapporti fra il presidente Andrea Agnelli e Rocco Dominello, indagato nell’inchiesta penale «Alto Piemonte» (oggi prima udienza a Torino), non c’è alcuna consapevolezza su cosa e chi rappresentasse lo stesso Dominello e non ci sono le intercettazioni a cui esponenti della commissione fanno riferimento. E, allora? Chiappero gioca in contropiede: «Abbiamo ribadito - sottolinea il legale bianconero - ancora una volta quanto letto negli atti, mi piacerebbe ci fosse una desecretazione di tutto quanto perché mi sono stati evidenziati un paio di passaggi che, francamente, nelle carte non ho trovato. Neanche all’interno del deferimento sportivo...». Il deferimento sportivo è quello scritto e firmato dal procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro: venti pagine che «non ci consentono di andare da lui e chiudere la partita (patteggiando, ndr) perché c’è un capo di imputazione (la collaborazione fattiva con esponenti della criminalità, per Pecoraro testimoniata da colloqui intercettati sui capi ultrà ndr) che non dice il vero», racconta ancora Chiappero. Pecoraro è stato già ascoltato dalla Commissione antimafia e alle sue riflessioni o al suo atto d’accusa si rivolgono i «commissari» quando si parla delle due intercettazioni. «Sono nel deferimento sportivo... », così il deputato Marco Di Lello, presidente della Commissione Mafia e Sport. «Togliamo il segreto e parliamo con i fatti: basta associare la Juve alla malavita », afferma il senatore del Pd Stefano Esposito. «Una cosa è raccontare che ci sono, una cosa è leggere », sottolinea il collega di partito Massimiliano Manfredi. «Forse lei, avvocato, alcune carte non le ha quando si dice sicuro di nessun incontro con Dominello», l’intervento della presidente Rosy Bindi.

 

La Roma in Commissione

Di sicuro è, quantomeno, curioso che, al di là della difesa della Juve, siano gli stessi membri della Commissione a chiedersi se esistano queste intercettazioni o ad affermare che siano dentro ad un deferimento (sportivo) di sole venti pagine senza che tutti ne siano a conoscenza. Allo stato dell’arte, la Juve è come se avesse la sensazione di essere accusata dalla procura Figc di qualcosa di cui non conosce la matrice, se davvero c’è. Agnelli ha dato la sua disponibilità ad essere ascoltato dai parlamentari e lo sarà dopo Pasqua: adesso, il lavoro della Commissione si concentrerà sulle altre società per capire la natura dei rapporti con i tifosi, soprattutto quelli della curva (i dirigenti della Roma saranno i primi per l’inchiesta dopo le minacce a Totti e De Rossi di due anni fa).

 

 

Fonte: La Stampa

 


 

 

MILANO - IL PRESIDENTE della Juventus, Andrea Agnelli, incontrava i capi ultrà nella sede della sua società, la Lamse Spa, nel salotto buono di Torino. È l’agosto 2016 quando, intercettato dalla squadra mobile, il figlio di Umberto parla al telefono con il security manager Alessandro D’Angelo di un incontro con Dino Mocciola, il carismatico capo dei Drughi, uscito nel 2005 dopo più vent’anni di galera per l’omicidio di un carabiniere. «Ci pagan subito e poi gestiscon loro tutto» spiega Agnelli al suo collaboratore. E Dino non è l’unico capo ultrà che il presidente conosce: in una intercettazione del marzo 2014, sempre con D’Angelo parla di Loris Grancini (milanese e capo dei Viking, recentemente colpito da Daspo, poi ritirato ma su cui pende una richiesta di sorveglianza speciale) il presidente conosce l’estrazione non proprio ortodossa («Ha ucciso gente» dice nel 2014, notizia che poteva però aver letto sui giornali). Parole intercettate e riportate nel deferimento con cui il pm della Federcalcio Pecoraro lo manda a processo sportivo. Questa è una delle intercettazioni che la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, ha letto ieri al legale della Juve, Luigi Chiappero, ma non è l’unica. L’avvocato assicura, sulla gestione dei biglietti: «Abbiamo vietato il cambio nome per gli abbonamenti» (che non potranno più essere ceduti, quindi). E poi difende Agnelli: «Non sapeva nemmeno che tra i capi ultrà ci fossero ‘ndranghetisti». Ma la presidente lo mette all’angolo: «Forse le manca qualche carta, ma da alcune intercettazioni sembra emergere il contrario ». Si tratterebbe sempre di una conversazione tra Agnelli e il suo amico e collaboratore D’Angelo, a spiegarlo è il senatore democratico Stefano Esposito che però ne mette in dubbio l’esistenza: «In un colloquio secretato, ci è stato citato lo stralcio di un’intercettazione in cui Andrea Agnelli dice “hanno arrestato due fratelli di Rocco (Dominello il figlio del boss della ‘ndrangheta che da oggi sarà a processo a Torino per associazione mafiosa, ndr). Lui è incensurato, parliamo con lui”». Una frase inquietante: «Questa intercettazione non è negli atti che abbiamo e poiché è particolarmente rilevante, chiediamo di poterla avere» dice Chiappero. In ogni caso però la telefonata sarebbe stata fatta dopo l’arresto dell’uomo. Il presidente Agnelli potrà chiarire quando sia venuto a conoscenza della presunta natura criminale di Dominello quando sarà sentito in Antimafia. Dopo Pasqua. Capire se questo sia avvenuto prima o dopo il blitz della Dda di Torino è importante, ma non fondamentale per la procura federale. Secondo quanto riportato dal pm della Federcalcio Giuseppe Pecoraro che Agnelli parlasse di biglietti con gli ultrà è accertato. E rende concreto lo spettro di una condanna sportiva e di un’inibizione dal ruolo di presidente.

 

Fonte: Repubblica

 


 

MILANO - Il contrasto è netto, la contrapposizione feroce: da una parte la Commissione Antimafia, dall’altra la Juventus. Tutto ruota attorno ai rapporti, veri o presunti, tra Andrea Agnelli e Rocco Dominello, indagato per ‘ndrangheta e imputato con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso nel processo «Alto Piemonte» che inizia oggi a Torino. Di fronte alla Commissione presieduta da Rosy Bindi, l’avvocato del club bianconero Luigi Chiappero nega con fermezza ogni accusa: «Escludo in modo assoluto che ci siano stati rapporti amicali tra Agnelli e Dominello, non ho trovato nulla di questo tipo nelle carte». E chiede che vengano desecretati gli atti della deposizione resa di fronte alla stessa Antimafia dal procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro (che ha deferito sabato il presidente della Juventus): secondo il club bianconero infatti Pecoraro avrebbe citato atti di cui Chiappero non ha riscontro. «Il segreto è importante ma anche altre cose lo sono, tutti devono sapere tutto». La replica di Rosy Bindi è decisa: «Lei fa notare che non ci sono stati rapporti ma da alcune intercettazioni emerge il contrario. Forse non ha alcune carte». E Marco Di Lello, presidente della Commissione mafia e sport, è ancora più duro: «Senza nulla togliere alla consapevolezza su chi aveva di fronte, forse è stato affrettato dire: escludo categoricamente ogni tipo di rapporto. Serviva più prudenza». A cosa si riferiscono? Il giallo resta. Intanto alcune intercettazioni già nell’indagine di Torino, trasferite nel deferimento di Pecoraro sono state rilanciate dall’Huffington Post. In paparticolare il colloquio tra Agnelli e D’Angelo, responsabile della sicurezza della Juventus, risalente all’agosto del 2016, nel corso del quale si parla di un incontro tra il presidente bianconero, Dominello e altri ultrà. Dice il numero uno del club: «Io ogni volta che li vedevo, quando li vedevo a gruppi facevo scrivere sempre le cose sui fogli, perché nella mia testa era per dargli importanza che scrivevo quello che dicevano (…) Loro comprano quello che devono comprare, a noi ci pagano subito e poi gestiscono loro». L’intercettazione che va in contrasto ancora più evidente con la tesi difensiva della Juve risale al 2014. Pecoraro nel suo deferimento la usa per dimostrare come i dirigenti bianconeri erano a conoscenza dello spessore criminale di alcuni esponenti della Curva. Dice Agnelli, riferendosi al capo ultrà Loris Grancini, che però non è indagato per rapporti con la ‘ndrangheta: «Il problema è che questo ha ucciso gente ». D’Angelo puntualizza: «Ha mandato a uccidere...». E lo stesso responsabile della sicurezza, in un’altra conversazione, ammette di temere l’apertura di un’inchiesta perché «tutti sapevano dell’estrazione familiare di Rocco Dominello». Dominello, secondo Pecoraro, aveva una corrispondenza via sms con Antonio Conte, all’epoca allenatore della Juve. In serata Chiappero ha puntualizzato: «Dagli atti non mi risulta nel modo più assoluto quello che dice la Bindi e serve un confronto più specifico. Fanno confusione, un conto sono gli incontri diretti che vorrebbero addebitarci con Dominello, cosa che non c’è, e un conto invece sono gli incontri diciamo collettivi di cui si parla nell’intercettazione di agosto, dove chiaramente emerge che né D’Angelo né Agnelli ricordano un incontro a tu per tu con Dominello». Nell’audizione Chiappero ha comunque ammesso che la Juve ha commesso irregolarità nella vendita dei biglietti, cedendone più di quattro a testa. La Commissione Antimafia non si fermerà qui. È già in programma l’audizione di Agnelli, che aspetta la convocazione. «Ma non sarà l’unico, sentiremo anche altri presidenti».

 

 

Fonte: Il Corriere della Sera

 

 

 

 

 

 

 

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Si ma in soldoni cosa rischiamo? Io nel dubbio mi iscriverei nel campionato vietnamita perché come nel 2006 tira una brutta aria e stanno organizzando calciopoli 256

 

.asd

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Se a tutto questo ci aggiungete la pausa per le Nazionali...periodo nel quale le notizie languono...capite bene come una vicenda del genere sia manna per chi non sa come riempire le pagine dei giornali...

 

Ed ecco che un alito di vento può diventare uragano... .ghgh

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Comunque io vorrei sapere com'è possibile che le carte le abbia l'Huffington Post e non il legale della Juve

 

Ragazzi però gli articoli o li leggiamo o non commentiamo...lo diciamo da ieri e c'è scritto chiaro su corsera che quelle sono agli atti Procura Torino quindi conosciute.

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Hanno trovato il modo per spalarci addosso melma anche stavolta. Su internet le varie pagine anti juve si stanno scatenando.

 

Quanta ipocrisia mamma mia. Tra poco verranno a dirci che nelle curve delle altre squadre ci vanno solo donne e bambini...però se i boss della camorra stanno a bordo campo nelle partite del Napoli, nessuno dice niente.

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Aldilà dell'accanimento pazzesco , di procure sportive e penali nei nostri confronti , aldilà degli attacchi ad orologeria di media e "poteri vari", aldilà dello schifoso doppiopesismo adottato nei ns confronti...Andrea Agnelli doveva avere le palle di non scendere a patti con questa gentaglia nemmeno per un biglietto ,doveva e

Poteva dimostrare che si possono prendere distanze e denunciare...

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Scommettete che...se e quando la Commissione Antimafia ascolterà anche altri presidenti come da loro stessi annunciato...a saperlo saranno 4 o 5 in tutta Italia??? sefz

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Ragazzi però gli articoli o li leggiamo o non commentiamo...lo diciamo da ieri e c'è scritto chiaro su corsera che quelle sono agli atti Procura Torino quindi conosciute.

 

Avrò letto male io allora...comunque poi scrivono "il giallo resta"....che cavolo vuol dire questo allora UFO? Che é possibile ci sia dell'altro?

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Hanno trovato il modo per spalarci addosso melma anche stavolta. Su internet le varie pagine anti juve si stanno scatenando.

 

Quanta ipocrisia mamma mia. Tra poco verranno a dirci che nelle curve delle altre squadre ci vanno solo donne e bambini...però se i boss della camorra stanno a bordo campo nelle partite del Napoli, nessuno dice niente.

e basta con sto internet. Ma esci un pó all'aria aperta! E da ieri sera che vai avanti con questa solfa!

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Hanno trovato il modo per spalarci addosso melma anche stavolta. Su internet le varie pagine anti juve si stanno scatenando.

 

Quanta ipocrisia mamma mia. Tra poco verranno a dirci che nelle curve delle altre squadre ci vanno solo donne e bambini...però se i boss della camorra stanno a bordo campo nelle partite del Napoli, nessuno dice niente.

Le pagine antiJuve...un concentrato di minorati mentali al cui confronto la mia gatta meriterebbe il Nobel... .ghgh

 

Ma credi davvero che a questa gente serva un'indagine sui biglietti per sfogarsi?? Fatevi un favore...lasciateli perdere...andare dietro ai deliri di questi organismi mononeuronici non vi fa onore!

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Repubblica Una frase inquietante: «Questa interctettazione non è negli atti che abbiamo e poiché è particolarmente rilevante, chiediamo di poterla avere» dice Chiappero. In ogni caso però la telefonata sarebbe stata fatta dopo l’arresto dell’uomo"

 

cio è fratelli rocco arrestati nel 2011 e agnelli dice frase nel 2016

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si ricomincia? Quelle pubblicate da hiffington NON sono le intercettazioni che non ha chiappero.

che caxxo di intercettazioni avranno che non sappiamo forse chi ha ucciso JFK

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Repubblica Una frase inquietante: «Questa interctettazione non è negli atti che abbiamo e poiché è particolarmente rilevante, chiediamo di poterla avere» dice Chiappero. In ogni caso però la telefonata sarebbe stata fatta dopo l’arresto dell’uomo"

 

cio è fratelli rocco arrestati nel 2011 e agnelli dice frase nel 2016

Deve chiederla a repubblica, loro gliela fanno.

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La dichiarazione dei due del PD per me è la cosa più importante. Se davvero mancano degli atti all'avvocato della difesa è un fatto molto grave. Spero che questa mossa fatta secondo me consapevolmente da Pecoraro per screditare Agnelli gli esploda in faccia...

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Repubblica Una frase inquietante: «Questa interctettazione non è negli atti che abbiamo e poiché è particolarmente rilevante, chiediamo di poterla avere» dice Chiappero. In ogni caso però la telefonata sarebbe stata fatta dopo l’arresto dell’uomo"

 

cio è fratelli rocco arrestati nel 2011 e agnelli dice frase nel 2016

Robe da pazzi

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È logico che ci si senta sotto attacco

 

No, beh, al di là dell'ingenuità del nostro presidente, c'è un'offensiva mediatica, politica ed istituzionale seconda solo a quella del 2006

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