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Fantomas

TS: "La Figc riflette su Pecoraro". Malagò: "Prima di parlare bisogna leggere le carte". La Stampa: "Tavecchio ha chiesto confronto con Pecoraro"

Post in rilievo

Scusami di nuovo, mi rendo conto che il tema è forse un po' noioso (siamo pure sempre in un forum di calcio), ma intendo operare alcune importanti precisazioni sul tuo intervento: lo "stato di soggezione" (che comunque è citato solo in merito ad un'intercettazione, se ricordo bene) è elemento che ben poco ha a che vedere con il movente estorsivo. In tal caso, dovrebbero svilupparsi minacce, dovrebbero esserci l'elemento della paura. Lo "stato di soggezione" di cui parli è in riferimento alla possibilità di scongiurare scioperi del tifo, non assalti e sequestri di persona a Vinovo (dico per fare il paradosso).

Inoltre, questo elemento è confermato pure dalla Procura di Torino che spiega chiaramente i motivi dell'inesistenza di margini per il riconoscimento del movente estorsivo o della collusione.

Come per sopra, quella che tu definisci "volontà di collaborare", non è in merito agli atti criminosi. E' volontà di collaborare per il raggiungimento di questa sorta di "pace sociale" all'interno dello stadio.

Fatte queste precisazioni, io preferisco evitare di entrare nel campo delle supposizioni. Sbirro o non sbirro, Pecoraro in questa vicenda è il PM. Normale che sia lui a muovere le accuse. Vediamo cosa si deciderà, come giustamente dicevi tu.

Faccio una riflessione generale a margine (parlo da sostenitore di posizioni abolizioniste in materia di detenzione). Questo è un paese in cui nei tribunali ordinari i PM godono di uno strapotere nei confronti di imputati per reati comuni. In particolar modo nei confronti di imputati stranieri, la totale assenza di buon senso può determinare mesi di detenzione aggiuntiva per un semplice errore di forma nella compilazione di una domanda. Di condanne da parte di organismi giurisdizionali europei in merito a questi temi ne abbiamo a iosa. E' un grande problema.

 

Purtroppo, come ti dicevo, non ho il testo originale del deferimento. Quello che tu scrivi - che ti ho messo in neretto - è una cosa del tutto sensata e avrebbe anche un effetto "attenuante", giusto? Ma Pecoraro ha scritto qualcosa di diverso - che ora purtroppo non ti saprei citare parola per parola - che aveva uno spirito contrario, di fatto "aggravante". Non a caso è trapelato che intende chiedere una pena di 3 anni di sospensione ed avrebbe proposto ad AA un patteggiamento di un anno, che come sappiamo è stato rifiutato.

 

Tutto questo, formulando un impianto d'accusa contradditorio. Lo "stato di soggezione" è una espressione usata da lui, non è riferita a una intercettazione. E se c'è stato di soggezione, cambia assai il quadro. Ora, aldilà di quello che è successo ieri, mi ero già fatto l'idea che il suo atto d'accusa non avrebbe retto davanti a un giudice terzo. Ma quando hai a che fare con giudichicci della procura sportiva, non si può mai sapere.

 

Il discorso "sbirro" è più che altro una mia interpretazione "umana" del personaggio. So che c'entra relativamente, ma mi pare alla base del modo di ragionare un po' arruffone e semplicistico, diciamo così, che Pecoraro ha dimostrato anche ieri.

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Che sia aggravante o attenuante, certamente (e possiamo usare questo avverbio con una più che ragionevole certezza) non ha a che vedere con una fattispecie estorsiva. Così come la presunta consapevolezza o meno non ha a che vedere con alcun elemento "collusivo". Questi sono dati di fatto, che scaturiscono anche dall'inchiesta penale (da cui, ricordiamolo, l'inchiesta sportiva "assorbe" gli elementi di analisi).

E questi aspetti secondo me sono d'importanza fondamentale: averne la consapevolezza determina un più semplice non coinvolgimento in polemichine lanciate da quotidiani, da piccoli politici in cerca di un bacino di voti (i vari Taglialatela e Esposito, basterebbe la loro storia politica per relegarli a ciò che sono). Questo lo dico perchè in giro leggo (anche qui) di persone convinte dell'esistenza di un tribunale che abbia accusato Agnelli di collusione con la criminalità organizzata. E a volte non è necessaria una laurea in giurisprudenza, ma magari basta fare quello che ad esempio stiamo facendo noi.

 

Beh, insomma, non proprio. La consapevolezza di stare trattando con elementi della criminalità organizzata, favorendo i loro affari, in questo caso il bagarinaggio, potrebbe comportare un'accusa di favoreggiamento o di concorso esterno, in pratica di collusione, come suggerito da uno dei pm nell'articolo di Repubblica. Ma questo è stato escluso dalla procura di Torino. E' stato Pecoraro a ritirare fuori la questione, uscendo dal seminato.

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Articolo de Il Foglio di Claudio Cerasa

 

La Juve, il caso Agnelli e l’orrore della repubblica del pettegolezzo

 

Quando le fake news vengono trasformate dal circo mediatico in fatti inoppugnabili, in quel momento bisogna fermarsi un attimo e chiedersi come sia possibile rimanere in silenzio

 

Si può continuare a far finta di nulla, a riderci sopra, a trattare casi come quello che vi stiamo per raccontare alzando il sopracciglio, sbadigliando in modo svogliato e sussurrando al vostro vicino di scrivania che qualcosa sarà pure successo se tutti ne parlano da giorni. Ma quando il bar sport diventa verità assoluta, e quando le fake news vengono trasformate dal circo mediatico in fatti inoppugnabili, in quel momento bisogna fermarsi un attimo e chiedersi come sia possibile rimanere in silenzio di fronte alla proliferazione di una folle repubblica giudiziaria, in cui il tribunale del popolo è legittimato a emettere condanne non sulla base di una prova ma sulla base di pettegolezzi.

 

La storia che vi stiamo per raccontare non è solo la storia della Juventus ma è la storia di un paese come l’Italia, in cui il mix tra professionismo dell’antimafia, moralismo giudiziario, egemonia grillina e giustizialismo mediatico può portare a considerare “coinvolto” in una storia “di ’ndrangheta” il presidente della squadra di calcio più importante d’Italia: la Juventus di Andrea Agnelli. Negli ultimi trenta giorni ci è stata presentata una verità che suona più o meno così. La Juventus ha trattato con la ‘ndrangheta e c’è un’intercettazione che prova il “coinvolgimento” del presidente Agnelli. L’intercettazione è stata riferita di fronte alla commissione Antimafia da un pezzo grosso del calcio italiano (Giuseppe Pecoraro, procuratore della Figc).

 

Tutto chiaro e lineare. Ma c’è solo un problema in questa storia: è tutto falso. L’intercettazione che avrebbe “inchiodato” Agnelli non esiste: il procuratore della Figc l’aveva evocata nel corso di un’audizione all’Antimafia facendo riferimento a una conversazione tra Agnelli e il capo della sicurezza della Juve: “Hanno arrestato i due fratelli di Rocco Dominello, lui (cioè Rocco Dominello) è incensurato, parliamo con lui”. Dominello esiste davvero: è un capo ultrà della Juventus rinviato a giudizio (processo “Alto Piemonte”) e in quel processo è stato ascoltato anche come testimone il capo della sicurezza della Juve (per verificare se la vendita di biglietti in blocco della società avviene in modo legale).

 

Il problema però è che quell’intercettazione non esiste (!) e a dirlo non è l’avvocato di Agnelli ma è lo stesso Pecoraro. Una volta trascritta l’audizione, alcuni parlamentari (non Rosy Bindi) hanno chiesto alla Dia e ai Ros se quell’intercettazione esistesse davvero. I Ros e la Dia hanno detto che quell’intercettazione non esisteva e così due giorni fa Pecoraro ha dovuto ammettere ancora in Commissione Antimafia (che ha dedicato 10 ore al tema Juventus) che l’intercettazione non esiste. E nel farlo ha cambiato versione: non si è trattato di un testo di una conversazione ma di un’“interpretazione” data dai pm. Pochi minuti dopo questa affermazione la procura di Torino (Spataro) dice che non è stata data alcuna interpretazione. Nulla. Neanche questo.

 

Quindi, ricapitoliamo: Agnelli non è mai stato indagato; la Juve non è coinvolta in nessun procedimento penale; non esiste agli atti della procura alcuna intercettazione che dimostri una fantomatica vicinanza tra Agnelli e la ’ndrangheta; esiste solo un procedimento legato alla giustizia sportiva (giudice sarà neanche a dirlo il dottor Pecoraro) relativo alla vendita in blocco di biglietti da parte della Juve agli ultras della Juve. Bene: nonostante questo da trenta giorni una chiara fake news è diventata una verità assoluta. E quando la fuffa diventa evidente nelle repubbliche giudiziarie, dove il pettegolezzo prevale sulle prove, i propalatori di fuffa di solito non ammettono l’errore ma rilanciano. “Io – dice Pecoraro – non posso escludere che Agnelli fosse a conoscenza dell’estrazione di Rocco Dominello. Questo per me è un indizio”. “A noi – dice Bindi – basta e avanza sapere che le mafie in Italia arrivano persino alla Juventus, questo è chiaro”. Se non puoi dimostrare, alludi. Se non hai le prove, insinua. La repubblica giudiziaria in fondo si costruisce anche così. A colpi di “arriva”. A colpi di “io non posso escludere”. Come dire, si può continuare a far finta di nulla?

 

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No no, perdonami ma continuiamo a non capirci. La Procura di Torino ha escluso gli elementi da te menzionati, infatti (come è normale che sia) non si riscontrano nell'accusa della Procura Federale. Il motivo, chiarito dall'audizione dei PM, è dato dal fatto che la Juve non ha percepito alcun guadagno dalle attività criminose. Tutt'al più poteva esserne al corrente (ciò che ipotizza Pecoraro) ma ciò non determinerebbe alcun reato penale. Pecoraro non ha ritirato fuori niente che riguardi reati penali. Questo, ripeto, è un dato di fatto.

 

Forse abbiamo idee diverse su sto punto. Ma ci stiamo ripetendo. La consapevolezza di avere a che fare con la criminalità organizzata può avere conseguenze penali. La procura di Torino lo ha escluso. Pecoraro invece no, come si evince chiaro dalla audizione di ieri, dove ha ribadito questo suo convincimento. D'altronde non è un caso se AA ha rifiutato nettamente ogni forma di patteggiamento pur sapendo di aver infranto l'art 12 del cgs. Evidentemente nell'impianto accusatorio di Pecoraro ha ravvisato qualcosa di inaccettabile e difforme rispetto alle conclusioni della Procura (ricordiamoci che il testo completo del deferimento non lo conosce nessuno).

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È tornato il pluribannato napoletano! .doh

 

 

Volevo farti presente che molto probabilmente stai discutendo con il pluribannato tifoso napoletano noto con il nickname originario di Rastamanne (o qualcosa del genere)! Poi vedi tu se vuoi continuare... sefz

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È tornato il pluribannato napoletano! .doh

Volevo farti presente che molto probabilmente stai discutendo con il pluribannato tifoso napoletano noto con il nickname originario di Rastamanne (o qualcosa del genere)! Poi vedi tu se vuoi continuare... sefz

 

Ho avuto questo sentore... :d :d :d Ma visto che ho sufficienti elementi a favore del mio ragionamento, non ho avuto difficoltà nel ribadirli. Poi diciamo che qui si chiude, perché oltre a ribadire gli stessi concetti, suggerendo ogni possibile angolazione, non posso fare. :d :d :d

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Ma infatti Agnelli il patteggiamento lo ha rifiutato per una questione d'immagine. Perchè certo, non è bello.

La consapevolezza di avere a che fare con dei criminali, non ha alcuna rilevanza penale (sempre che tu, da questo rapporto, non tragga dei vantaggi personali). E infatti, questa presunta consapevolezza, è elemento piuttosto secondario in riferimento all'inchiesta sportiva. Fidati, un tribunale sportivo non potrai mai tirar fuori elementi di rilevanza penale.

 

No, Questa che dici è una totale czata. Il resto te l'ho già spiegato in tutte le solfe. Ma vedo che nel frattempo sei stato smascherato, s'è mangiate e maccarune, quindi mi pare inutile andare oltre con le argomentazioni.

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"Avanzare ipotesi" senza prove, cosi per divertirsi?

 

Quindi se io "avanzo l ipotesi" che pecoraro sia un ***** ***** **** **** **** non faccio nulla di sbagliato?

 

Dimissioni!

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Il dg Uva: «Laveremo i panni in famiglia». Malagò: «Pecoraro dovrà chiarire e prima di parlare bisogna leggere le carte»

 

La Figc riflette su Pecoraro «Se ci sono stati errori...»

atteggiamento mafioso lavare i panni in famiglia serve trasparenza

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Se non ho letto male, ed è probabile perchè ho fretta, non c'è nulla sull'inibizione dei dirigenti.. ma si parla solo di un'ammenda e una squalifica del campo al massimo. Più tardi vedo meglio.

 

la bindi non c'entra nulla, la frittata l'ha fatta pecoraro

 

Dalle dichiarazioni La Bindi insiste sulla juve dicendo: la mafia è arrivata fino alla juve!

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Non è questione di "un Agnelli" o di un pincopallino qualsiasi. Non si dovrebbe attaccare nessuno sulla base di chiacchiere e sensazioni personali.

 

Sicuramente è eticamente corretto ciò che dici, ma non siamo tutti uguali. Gli Agnelli hanno un po' più potere di noi.

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Qui c'è un caso grave: Matteo Pinci.

 

Matteo Pinci che cita le valutazioni dei PM. E lo fa anche in modo tentenzioso per dimostrare che stessero là là per associare la Juventus alla ndrangheta.

Da dove saltano fuori questi dialoghi tra PM quasi fossero intercettazioni? Secondo me dovrebbe essere la Procura di Torino in primis a muoversi.

 

Inoltre, visto che vengono usati tentenziosamente contro la Juventus ci sarebbero anche gli estremi per una querela ma il giornalista potrebbe difendersi dicendo che ha pubblicato solo una notizia con dei fatti, ovvero quei dialoghi.

 

Visto che quei dialoghi probabilmente escono dall'ufficio di Pecoraro si deve muovere Spataro che rischia di essere sbugiardato circa le sue dichiarazioni: si deve muovere la Procura di Torino.

 

PS

Noto ora che sono dichiarazioni rese all'Antimafia in forma di chiacchierata. Ma queste erano pubbliche o secretate?

 

Si suppone che erano secretate...perché mai repubblica le ha? e il pubblicarle, se sono secretate, non é forse un delitto?

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una federazione con a capo, un pluricondannato (5 condanne a livello penale), inspira sempre una gran fiducia, e soprattutto, sa di pulito.

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una federazione con a capo, un pluricondannato (5 condanne a livello penale), inspira sempre una gran fiducia, e soprattutto, sa di pulito.

in Itaglia ormai di pulito è rimasto zero. A parte i precedenti di Tavecchio, aggiungerei le frasi razziste su un giocatore della Lazio. L' affaire Pecoraro, questa immane ed ennesima schifezza targata Figc, avrebbe dovuto come minimo produrre le dimissioni di Pecoraro e di chi lo ha messo lì, cioè Tavecchio. E invece, magia delle magie, Tavecchio da presidente Figc, si vede nominato Commissario della Lega Calcio. Immagino adesso che anche per Pecoraro sarà trovata la maniera di promuoverlo, visto che è riuscito a sporcare l' immagine di Andrea Agnelli. Il 26 maggio ci sarà un processo farsa che poggia sul nulla assoluto, e come al solito pagherà Agnelli e la Juventus. Sul Napoli mi pare che non ci sia voglia alcuna di indagare......Voglio vedere come reagiranno i vertici della Juventus a questa ennesima schifezza, sono curioso...

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