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Rhyme

VIDEO Pre Monaco. Allegri "Finale ancora da conquistare". Chiellini "Difesa super? Alchimia ed empatia. Siamo in ottime condizioni fisiche e mentali"

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VIDEO Pre Monaco. Allegri "Finale ancora da conquistare". Chiellini "Difesa super? Alchimia ed empatia. Siamo in ottime condizioni fisiche e mentali"

 

 

 

 

CHIELLINI

 

Il punto più forte della Juventus è la difesa?

"La fase difensiva sta tutta nell'equilibrio di squadra, quindi se prendiamo pochi gol è perchè siamo una squadra equilibrata, che ha valori in tutti i reparti, che si sacrifica tutta anche in fase di non possesso. E' molto semplice, sarebbe riduttivo dare merito ai difensori per aver preso pochi gol o quando segni tanto dare meriti solo agli attaccanti. Il gioco del calcio è bello perchè si gioca in 11 e ci deve essere un'alchimia speciale tra tutti i giocatori. Speriamo di riuscire a mantenerlo in questo modo per un altro modo"

 

All'andata non vi hanno mai messo in difficoltà, vi aspettavate di più dall'attacco del Monaco?

"Ci hanno messo in difficoltà, eccome! Abbiamo incontrato una squadra molto forte offensivamente, due attaccanti di valore mondiali, sono stati davvero tanto impegnativi. Hanno caratteristiche diverse ma complementari. Falcao e Mbappè sono anche un mix di esperienza e gioventù, di livello altissimo, e abbiamo comunque finito personalmente, ma anche i miei compagni, provati da una partita come quella. Poi hanno anche a centrocampo giocatori di altissima qualità, quindi siamo stati bravi sicuramente come squadra a interpretare la fase difensiva, e non dimentichiamo che abbiamo concesso quelle due-tre occasioni dove Buffon per nostra fortuna non è abituato a dover fare così tanti interventi in una partita. Quindi c'è grande rispetto per una squadra che può metterci in difficoltà".

 

Hai parlato di alchimia speciale. E' solo una questione tecnica o tattica? O anche motivazionale perchè è un trofeo che quasi tutti non avete vinto?

"Io penso che i numeri contino ma relativamente, quest'anno, dall'inizio dell'anno, abbiamo giocato con tantissimi moduli, come piace dare i numeri. Quello che conta e che si è creato di diverso, sicuramente anche con il cambio di modulo, è un'empatia, perchè poi abbiamo messo in condizione di giocare i giocatori più tecnici, più forti che abbiamo, ognuno si è messo al servizio della squadra. Non è un caso che negli ultimi due mesi si cambi 7-8 giocatori a partita ed il rendimento sia così alto, da arrivare in fondo in tutte le competizioni. Quindi i numeri contano, ma la verità è che poi secondo me l'empatia e il feeling che si crea in una squadra è un'acceleratore molto importante, un ingrediente senza il quale poi non si può arrivare in fondo alle competizioni".

 

Avete giocato col Monaco e col Torino. Fisicamente come state?

"Come ho detto prima, abbiamo la fortuna di avere una rosa di altissimo livello e di grande numero, quindi abbiamo avuto la fortuna di poter fare 7-8 cambi sabato e di aver fatto lo stesso una grande partita. Non so poi che formazione farà il mister domani, ma stiamo bene, siamo in tanti, stiamo giocando più o meno tutti e arriviamo alla partita di domani e a questo mese finale in ottime condizioni, sia fisiche che mentali".

 

Meglio o peggio non aver vinto lo Scudetto domenica?

"Sinceramente noi facciamo la corsa su noi stessi, l'importante è vincere lo Scudetto, poi se era sabato scorso, domenica prossima, cambia relativamente poco, l'importante - e sono sicuro che ci arriveremo - è averlo vinto alla fine".

 

Cosa ti dice e cosa ti suggestiona la parola triplete?

"Per come sono fatto io, è una cosa a cui non penso, perchè poi il segreto di ogni grande squadra sia pensare di partita in partita, adesso l'obiettivo che abbiamo da raggiungere è quello di arrivare a Cardiff. Poi avremo lo Scudetto, poi la Coppa Italia. Due anni fa siamo arrivati in fondo a tutto, poi abbiamo perso la finale, l'anno scorso c'è stato il rammarico di Monaco dove avevamo fatto una grande gara. Ma se arriviamo in fondo a tutte le competizioni o quasi vuol dire che ne abbiamo le potenzialità. Il triplete è giusto che lo sognino i tifosi, noi è bene che pensiamo al presente di partita in partita, domani ci sarà da correre, sudare, faticare, per arrivare al primo obiettivo che è quello di giocarci tutte le manifestazioni davvero fino in fondo".

 

Che cosa pensi dell'affiatamento con Buffon, Bonucci e Barzagli e del trio sudamericano Dybala, Higuain e Dani Alves?

"Noi è tanti anni che giochiamo insieme, condividiamo la vita insieme, perchè nei ritiri, tra Juventus e Nazionale, ci vediamo più noi che con le rispettive famiglie. Abbiamo raggiunti grandi risultati insieme, quindi è chiaro che c'è grande empatia, dentro, fuori dal campo. E' un rapporto bello che si è creato in questi anni e che sicuramente durerà anche fra qualche anno, quando avremo smesso; stiamo tutti invecchiando, anche Leo ha fatto 30 da poco, Andrea oggi fa 36. Però credo che una nostra cosa sia cercare di essere d'aiuto e d'esempio a tutti i nuovi che arrivano, che sono arrivati in questi anni, perchè poi saranno loro il futuro di questa società. I tre ragazzi sudamericani sono diversi per carattere da noi, Dani è un matto, prchè poi l'avete visto tutti, è un ragazzo solare, che vive la sua vita, a 300 all'ora, sempre con il sorriso. Paulo è il più taciturno dei tre, perchè alla fine è un ragazzo abbastanza riservato, lavoratore, ma già dall'anno scorso quando è arrivato aveva negli occhi il suo obiettivo e non è un caso che abbia bruciato così le tappe in poco tempo, dall'anno scorso per noi è diventato un punto di riferimento e insieme a Paul il giocatore che l'anno scorso ci faceva la differenza in tutte le partite. Quest'anno credo abbia fatto un altro step importante consacrandosi come una delle promesse importanti a livello mondiali dopo i mostri sacri che si consocevano. E Gonzalo per finire penso sia la più grande sorpresa, perchè mi aspettavo una persona diversa, invece persona da 10, generoso, che si è messo al servizio della squadra, che non gliene frega niente - che poi gliene frega - ma il gol suo viene sempre dopo a tutti i risultati della squadra e per un attaccante con i suoi numeri non è una cosa così scontata".

 

Pensare di arrivare in fondo a tutti vi fa più paura o è fonte di ispirazione e di grinta?

"No, credo che cominciare a vedere il traguardo vicino dia ancora più energia e più carica. Sono nove mesi, è da luglio che fatichiamo, sudiamo e ci alleniamo, per arrivare a questo obiettivo. Nel nostro lavoro pur bellissimo, perchè siamo fortunati e ne siamo consapevoli, riuscire a trovare sempre le motivazioni... quando vedi il traguardo che si avvicina, che hai sognato, ci hai pensato per mesi, e l'hai sempre visto lì, ti dà ancora più carica e grinta. Rispetto al passato siamo anche maturati nel recepire pressioni e tensioni da traguardi".

 

Una differenza tra Dybala e Mbappé?

"La prima differenza che balza agli occhi credo siano le caratteristiche fisiche e quindi il modo di giocare che prediligono. Paulo è un giocatore che si è specializzato negli ultimi due anni, un giocatore di raccordo, che crea superiorità, che viene a prendere la palla e ti salta l'uomo, permette alla squadra di essere più armoniosa. Oltre che un buon finalizzatore, è diventato un giocatore a 360°. Mbappè si esalta nella profondità, è più attaccante di Paulo, quindi più giocatore d'area, e i suoi numeri lo dimostrano. Ha fatto quasi più gol che presenze negli ultimi mesi. Sono numeri incredibili in generale, figuriamoci per un ragazzo del dicembre del'98".

 

In Italia accadono fatti negativi: Muntari, i manichini a Roma e Benatia. Come commenti questi casi?

"C'è dispiacere, purtroppo ogni tanto si ritorna a dover commentare episodi del genere che non stanno nè in cielo, nè in terra. Non credo sia un problema solo italiano, ma Mondiale, però pensiamo al nostro. Spero che nel più breve tempo possibile si smetta di parlare di razzismo, razze, ma si parli solo di Chiellini, Benatia, Muntari, per quello che fanno in campo, che sono bravi o non bravi, eccetera. In parte si è avuto un attimo di lucidità nel non applicare il regolamento con Muntari, perchè dopo un primo passaggio in cui era stato squalificato, c'è stato il buon senso da parte di tutti e ha potuto giocare; l'episodio di Mehdi è successo ieri, credo sia giusti che paghi chi ha sbagliato, perchè non si può accettare un comportamento del genere; a livello lavorativo bisogna essere dei professionisti e credo sia giusto far pagare chi ha commesso l'errore. Non deve morire nessuno, ma è giusto che non accadano più episodi del genere".

 

Cardiff?

"Arriviamoci. Adesso non significa niente, è un'altra semifinale da giocare. Sicuramente siamo contenti di esserci arrivati, ma credo sia prematuro parlare di Cardiff. Abbiamo 95 minuti da affrontare domani, che nascondono tante insidie, ma abbiamo anche tanta esperienza per sapere cosa ci aspetta. Passiamo il turno domani e poi cominceremo ad avere un pensierino anche per Cardiff".

 

Qual è la differenza tra questa Juve e quella di Berlino?

"Penso un po' nella consapevolezza e convinzione nell'affrontare certe partite. Alla fine nel 2015 forse non ci aspettavamo neanche noi di arrivare lì, dopo il percorso che avevamo avuto, dopo un girone passato quasi per il rotto della cuffia. Abbiamo avuto un escalation importante dove abbiamo fatto molto bene con il passare del tempo, ma sicuramente forse pochi, se non nessuno di noi, a inizio anno o anche a Natale si aspettava di essere a Berlino. E' un po' troppo rispetto in quella partita si è visto. In questi due anni siamo cresciuti molto. Ma il passaggio di Monaco dell'anno scorso credo sia stato importante. Io purtroppo l'ho vissuto da fuori, ma è stata una dimostrazione di forza importante che ci ha lasciato qualcosa dentro e quel qualcosa l'abbiamo dimostrato in queste undici partite di Champions giocate finora".

 

Quanto ha inciso Allegri per arrivare ad avere una Juve letale in tutte le competizioni?

"I risultati dipendono dalla testa di una società e vanno a scendere. Quindi i risultati di questi anni dipendono prima di tutto da chi è al vertice della società, perchè in un breve-medio termine, 5-10 anni, non vincono con tutto il rispetto i giocatori, ma le società, perchè i giocatori sono poi una conseguenza: dirigenza, allenatore, poi vengono i giocatori. Sicuramente se le parti più alte sono di un certo livello, poi non vengono sbagliate le scelte, vengono inculcate le giuste direttive, i giusti principi, il giusto ambiente e poi si arriva al risultato. Noi giocatori siamo importanti, il mister lo è un po' di più, la società lo è ancora di più".

 

Qual è la qualità di Higuain che ti ha colpito?

"Che mi aspettavo, la finalizzazione, è incredibile come sia sempre solo in area e non siano i difensori che non lo sanno marcare. E' lui che incredibilmente ha una varietà di giocate e cambia le giocate, fa più movimenti, ritrovandosi sempre solo dentro l'area. Questa è una sua grande qualità. Un'altra cosa importante, viene molto ad aiutare la squadra, a far giocare la squadra, a tenere palla per far salire la squadra, gioca diversamente dagli anni scorsi, perchè col Napoli giocava in modo diverso, è un giocatore molto, molto completo ed è tra i primi tre numero 9 al mondo, senza andare a scegliere, il livello è altissimo, ma nel podio lui ci sta alla grande".

 

Ti sei perso la finale due anni fa, questa ha un significato particolare per te?

"No, perchè poi alla fine l'abbiamo persa, c'è voglia da parte di tutti di tornarci. Il primo obiettivo è arrivarci, poi una volta arrivati, si penserà a vincere, perchè giusto che cambiamo il ricordo delle finali. Però prima pensiamo a domani e poi si vedrà".

 

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ALLEGRI

 

 

Quali sono i suoi consigli per domani? Se vinceste domani, con chi giocherete in finale? Real o Atletico?

"Domani giochiamo col Monaco. E bisogna ancora conquistarsi la finale perchè nel calcio non si sa mai cosa può succedere all'interno di una partita. Noi dobbiamo giocare una partita per portare a casa un risultato positivo, che ci permetterebbe di andare in finale. Bisogna alzare molto la concentrazione perchè il Monaco non ha niente da perdere e quindi giocherà una partita più aperta, più spensierata, con giocatori che possono crearti grandi difficoltà perchè ha giocatori di grande talento".

 

Dani Alves cosa aggiunge alla squadra?

"Dani è in un buon momento come tutta la squadra; ha avuto un periodo di adattamento e di conoscenza sia del campionato italiano che dei compagni. Poi si è fatto male e in quei due mesi l'abbiamo perso. Ora direi che abbiamo ritrovato un giocatore importante, che ci porta esperienza, soprattutto a livello internazionale".

 

All'andata ha fatto la differenza la scelta di impiegare Barzagli terzino e Dani Alves alto. Si può ripetere domani?

"Domani devo ancora decidere se gioca Barzagli o gioca Cuadrado. Poi dovrò valutare la partita nei 100 minuti, perchè davanti non ho cambi, purtroppo Pjaca è fuori, quindi devo cercare di immaginare come può andare la partita. Ma indipendentemente da chi gioca, domanibisogna giocare una partita tosta".

 

Cosa non deve fare la Juve domani?

"Diciamo quello che bisogna fare: giocare una partita aggressiva, bisogna cercare di vincere la partita, bisogna giocare bene tecnicamente, anche meglio di Monaco, perchè credo che a Monaco abbiamo avuto tante occasioni per creare dei pericoli alla difesa del Monaco e spesso abbiamo sbagliato, quindi domani bisogna giocare meglio nella loro metà campo, a volte anche con un pochino di pazienza in più".

 

Abbiamo visto in allenamento che Higuain aveva qualche problema al piede.

"Non lo so, io non ho neanche visto che ha avuto un problema al piede. Ha avuto assistenza...".

 

E' arrivata l'assistenza?

"No, perchè da noi l'assistenza è l'ambulanza (ride, ndr). No, sta bene, sta bene veramente".

 

Considerato il risultato dell'andata, ti spari tutte le cartucce domani sera o ti tieni qualcosina per domenica?

"Siamo innanzitutto in un momento bellissimo perchè mancano 30 giorni, 25, alla fine della stagione, e siamo nel pieno di poter arrivare in finale a Cardiff. Al momento abbiamo raggiunto solo un obiettivo, quello della finale di Coppa Italia. lo Scudetto va ancora raggiunto. Siamo messi discretamente bene, ma va ancora raggiunto. E quando arrivi in questi momenti, ti viene da pensare: ora prendiamo la finale, poi prendiamo lo Scudetto e poi prendiamo.... e calma. Ora domani abbiamo la partita e cerchiamo di arrivare in finale, poi da dopo domani penseremo a domenica con la Roma, che si sta giocando il secondo posto. Noi ci stiamo giocando lo Scudetto. Sicuramente sarà una partita di grande fascino e sarà un bellissimo Juve-Roma".

 

A parte Cuadrado a Barzagli, tutto è chiaro nella sua testa? Mi riferisco a metà campo, Marchisio giocherà?

"A metà campo giocheranno due tra Marchisio, Khedira e Pjanic, ma ci sono anche i cambi durante la partita. In questo momento stanno bene tutti. Claudio è un giocatore completamente recuperato, quindi può essere anche un cambio importante, così come lo è stato Pjanic nel derby con il Torino".

 

La squadra fisicamente e mentalmente è nel miglior momento della stagione?

"Al momento sembra di sì, vediamo domani. Altrimenti magari domani sera vengono fuori altre problematiche. No, la squadra sta bene, bisogna affrontare la partita con serenità e con la coscienza soprattutto di essere pronti a fare una partita tosta, perchè è sempre il ritorno di una semifinale di Champions e il risultato dell'andata non conta".

 

Quanto è stato importante non perdere nel derby?

"E' stato fondamentale. Io capisco che bisognerebbe vincere tutte le partite, a tutti piacerebbe vincere tutte le partite, ma è praticamente impossibile, perchè non si può sempre vincere. La squadra ha vinto 33 volte in casa di seguito, prima o poi bisognava fermarsi una volta. E il pareggio alla fine, è un risultato importante, come quello di Bergamo, poi ti rendi conto che lo Scudetto lo vinci per un punto, ti salvi per un punto, vai in Europa League per un punto e dopo dici era meglio se in quella partita lì... Ci sono delle partite che devi vincere e se ti accorgi che non le puoi vincere, non le devi perdere".

 

Visto che non ci sarà l'assillo di vincere per forza, qual è l'aspetto per cui chiederà alla squadra maggiore attenzione?

"Non dovremo avere l'assillo di vincere per forza perchè il risultato dell'andata fà sì che abbiamo un piccolo vantaggio. Ma nello stesso tempo, bisogna giocare una partita come se fosse una partita secca. Dobbiamo uscire domani dal campo col risultato positivo perchè le difficoltà nella partita ci saranno, quindi bisogna affrontarla con quella testa, con un approccio giusto, aggressivo, mettendo sotto pressione il Monaco".

 

TuttoJuve.com

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E la Bocci ancora non ha capito che la Juve lo scudetto non lo avrebbe vinto manco se il suo Muuilang avesse battuto la Roma... .ghgh

 

E ancora sto cacchio de triplete... .doh

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errore Giorgio, noi tifosi non sogniamo il triplete, noi vogliamo quella maledetta coppa con le orecchie a sventola per poterla fondere nella lava di Mordor e spezzare il sortilegio

 

il triplete è un trofeo astratto che lasciamo a quei frustrati che campano di una vittoria ogni 50 anni

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Una domanda per Chiellini: se vai in finale ma domani vieni ammonito la salterai?

Risposta

 

"Io no...ma Bonucci sì"

 

 

sefz

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Una domanda per Chiellini: se vai in finale ma domani vieni ammonito la salterai?

Chi ha fatto questa domanda? Era ironica?

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