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Fantomas

GdS: "E' confermato: Juve senza avversari in Italia. I bianconeri si scrollano di dosso i rivali come fossero moscerini. Il Real non fa paura"

Post in rilievo

La solita Juve, messaggio al Real

 

MILANO, 18 maggio 2017 - La Grande Sfida è già cominciata. Al Balaidos di Vigo la doppietta di Cristiano Ronaldo, unita ai gol di Benzema e Kroos, regala al Real Madrid l’ipoteca sulla Liga (manca soltanto un punto). All’Olimpico di Roma prima Dani Alves e poi Bonucci sigillano il trionfo: schiantata la Lazio, i bianconeri alzano la Coppa Italia (la terza di fila) e confermano che, dentro i confini nazionali, non ci sono avversari alla loro altezza. Domenica, in casa contro il Crotone, la possibilità di completare il lavoro: una vittoria e sarà festa per il sesto scudetto consecutivo. E poi, quando le faccende domestiche saranno sistemate, e non ci sarà più nessuno a fare conti su improbabili rimonte e altrettanto improbabili crolli improvvisi, si potrà pensare al viaggio verso Cardiff, perché quello è l’obiettivo più importante, il tesoro da conquistare: la Champions League. Real Madrid e Juventus si scrollano di dosso gli avversari come fossero fastidiosi moscerini e si preparano al grande banchetto. A modo loro, secondo i loro costumi e le loro caratteristiche. Vista la Juve ieri contro la Lazio, e confrontata con quella decisamente molle e disattenta di tre giorni prima contro la Roma, vien da pensare che non fosse la stessa squadra. Aveva ragione Allegri a sostenere che la sconfitta contro i giallorossi avrebbe fatto bene a tutto l’ambiente: un provvidenziale ritorno sulla terra dopo qualche volo di troppo. Questione psicologica, dunque, ma anche qualcosa di più: al contrario della partita di campionato contro la Roma, nella finale di Coppa Italia i bianconeri si sono presentati con la formazione al completo, al netto di infortuni e squalifiche, con Dani Alves e Alex Sandro sulle fasce, e con Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa. Messo da parte il turnover, autentica palla al piede di molte squadre. Va bene far ruotare i giocatori, concedere loro qualche minuto di riposo, ma esagerare con addirittura cinque o sei cambi non è una strategia vincente. Il volto rabbioso di Allegri, a una manciata di secondi dalla fine, racconta molto di più di tanti schemi: la Juve, per arrivare lontano, dev’essere feroce, affamata, grintosa. Se abbassa la guardia, se allenta la tensione, se decide di giocare taccoepunta come i ballerini, allora diventa una squadra normale. Questo è il pericolo maggiore: restare troppo a lungo davanti allo specchio, a rimirare la propria bellezza, mentre gli avversari corrono come dannati e si spolmonano come operai. Ecco, se la Juve dribbla questo rischio, se diventa finalmente consapevole dei propri limiti (il narcisismo, in parole povere), allora nessun ostacolo sarà insuperabile. Nemmeno il Real Madrid dell’immenso Cristiano Ronaldo, come non lo è stato il Barcellona del divino Messi. E che questa finale di Coppa Italia metta sul palcoscenico non Higuain o Dybala, ma Dani Alves e Bonucci è un segnale da non trascurare. La Juve vince con il gruppo: tutti insieme, tutti a lottare e tutti a darsi una mano quando c’è bisogno di rubare il pallone agli avversari, tutti pronti al lavoro e al sacrificio. Non è soltanto un singolo a fare la differenza, non è la genialata dell’uno o dell’altro a trascinare la squadra. Semmai è la squadra a prendere per mano il singolo e a indicargli la strada della gloria. La Lazio, di fronte a tanto strapotere e a tanta determinazione, che cosa poteva fare? Ha provato a restare a galla, ma ci è riuscita soltanto per una decina di minuti. D’altronde, si sa che i bianconeri, e non da adesso, una partita la possono sbagliare, ma due no. La forza della Juve, più che nelle gambe, sta nella testa. E con questa testa il triplete è possibile. Il primo mattone è stato sistemato.

 

Fonte: GdS (A. Schianchi)

 

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A Cardiff devono gettare l'anima in campo , se lo fanno potrò digerire anche una sconfitta.

Ma devono correre fino a non sentire più le gambe dal primo all'ultimo minuto di gara.

Non devono esistere frasi come " è finita la benzina "

 

E soprattutto non devono essere finali cariche di rimpianti per aver giocato male come le ultime.

 

Dare il massimo , anche a costo di sputare i polmoni.

Se si perde perchè l'avversario è più forte , AMEN

ma non possono e non devono esistere RIMPIANTI

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Oddio, non ne posso più di leggere ovunque di questo "triplete". Cari giornalisti, ma non avete ancora capito come il mondo juventino sia completamente e assolutamente al di là di questa filastrocca del "triplete" (cos'è, un trofeo?) e che bada solo alla raccolta di quanto seminato, e quindi solo in quel senso a non lasciare indietro nulla? Il resto, qualunque ricamo al riguardo lo lasciamo a voi e agli indaisti, i gufi scornacchiati.

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Oddio, non ne posso più di leggere ovunque di questo "triplete". Cari giornalisti, ma non avete ancora capito come il mondo juventino sia completamente e assolutamente al di là di questa filastrocca del "triplete" (cos'è, un trofeo?) e che bada solo alla raccolta di quanto seminato, e quindi solo in quel senso a non lasciare indietro nulla? Il resto, qualunque ricamo al riguardo lo lasciamo a voi e agli indaisti, i gufi scornacchiati.

 

Come direbbe Zampini "il triplete non esiste" . è una parola che odio con tutta l'anima, la odiavo già quando a parlarne erano solo quelli del Barcellona, figurati adesso.

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In Italia non ce n'è per nessuno; lo sapevamo e ieri è arrivata la conferma. E così sarà per ancora molti anni. La Juve è un modello di organizzazione ed una società all'avanguardia. Max e i suoi ragazzi sono ormai entrati nella storia; ieri sera la coppa numero 12. Domenica lo scudetto numero 35. Ed il 3 Giugno la finale delle finali; ma una Juventus come quella vista con la Lazio nel primo tempo non può avere limiti, nè precludersi i grandi traguardi!

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La Juve vince con il gruppo: tutti insieme, tutti a lottare e tutti a darsi una mano quando c’è bisogno di rubare il pallone agli avversari.......il verbo rubare devono mettercelo sempre, anche come in questo caso che e'.....gratificante....pero'.

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Ma è confermato cosa???

 

COSAAAAAAAAAAAAAAA??

 

Che fino a ieri mattina scrivevate di crepe...di intonaci che cascavano...di paure...di insicurezze e di difficoltà della Juve e de li mejo mortacci vostra...

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A Cardiff devono gettare l'anima in campo , se lo fanno potrò digerire anche una sconfitta.

Ma devono correre fino a non sentire più le gambe dal primo all'ultimo minuto di gara.

Non devono esistere frasi come " è finita la benzina "

 

E soprattutto non devono essere finali cariche di rimpianti per aver giocato male come le ultime.

 

Dare il massimo , anche a costo di sputare i polmoni.

Se si perde perchè l'avversario è più forte , AMEN

ma non possono e non devono esistere RIMPIANTI

da farlo leggere ai giocatori...ma questa volta non voglio perdere

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