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Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione 16/01/2019 in tutte le aree

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  6. 3 punti
    FINALE preparata male, non è una novità squadra statica, poco reattiva, deconcentrata. Speriamo abbiano inciso il caldo e la sosta. Non capire che senza Mario Costa deve giocare a sn, Cr7 punta e Dybala partire da dx è irreale, ma le difficoltà tattiche del tecnico sono note.
  7. 3 punti
    L'Under 19 ha battuto la Spagna per 3-0. Portanova ha giocato titolare,mentre Fagioli e Petrelli sono subentrati nella ripresa e lo stesso Petrelli piazza l'assist del 2-0 e segna il 3-0 definitivo.
  8. 2 punti
    Che cxlo che ha avuto quest'uomo ad incontrare la JUVE nella sua carriera. Curioso di sapere dove sarebbe oggi se la sua strada non avesse incrociato quella della juve
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    Un po' in ritardo le visioni del mese di dicembre Amores perros, debutto di Iñárritu, è l'intreccio di tre storie che si sviluppano in Città del Messico. Si intrecciano anche tre classi sociali: la povertà che porta alla criminalità, l'alta borghesia e i paria della società. Vengono usate queste storie per una rappresentazione universale dell'umanità, tema che Iñárritu riprende successivamente in Babel e forse lo sviluppa in maniera migliore. Il contrasto tra bellezza e violenza presente verrà poi riproposto in Biutiful, risultando quindi forse un'insoddisfazione per lo stesso Iñárritu che cercherà di esprimersi nuovamente sul tema. Burning, film coreano di Lee Chang-dong, tratto da un racconto breve di Murakami. Di Lee Chang-dong ne parlai circa due anni fa (come passa il tempo) qui. Per me il suo debutto Peppermint Candy è uno dei film migliori non solo dell'industria coreana in sé, ma della cinematografia in generale, un melodramma fortissimo con tinte storiche. Il nuovo Burning, con tra gli attori Steven Yeun (già visto quest'anno in Sorry to Bother You), segue gli avvenimenti del giovane Lee Jong-su ritornato dal servizio di leva e l'incontro con una vecchia compagna di classe. Nonostante possa sembrare dalla trama un'opera con un'aria leggera, in realtà Burning è una affilatissima analisi della Corea moderna, con il contrasto tra la Corea rurale e quella metropolitana di Seoul, ma anche un contrasto tra due uomini diversi. In mezzo all'opera anche qualche vena thriller che i coreani come al solito sono maestri nel gestire. George Harrison: Living in the Material World, documentario di Scorsese sulla vita del terzo Beatles, indubbiamente affascinante per chi è un fan del gruppo, rivisitando l'intera vita di Hazza con un occhio particolare al periodo beatlesiano e alla successiva svolta spirituale. La mano del regista italoamericano non si vede per nulla, facendola quasi diventare un'opera che avrebbe potuto firmare qualsiasi regista. La prima commedia di Moretti, Io sono un autarchico, è ancora acerba e si vede non solo dai mezzi tecnici scadenti, ma anche da una narrazione che non riesce a reggere tutti i 90 minuti del film e delle tematiche che sicuramente verranno sviluppate meglio in uno dei suoi capolavori Ecce bombo. Non mancano i colpi di genio però, come la scena dove gli esce la bile alla bocca parlando della Wertmuller. Dalle stelle alle stalle: Ocean's Eleven è un ottimo film: dinamico, divertente e fumettoso, eccellente nella sua eccessività, d'altronde quando riunisci Clooney, Pitt, Damon e Andy Garcia, non fare un buon film sarebbe quasi impossibile. Stona soltanto che la pupa contesa sia Julia Roberts che per me ha sempre esercitato lo stesso fascino di un comodino. Vanilla Sky è invece orrendo, pacchiano, kitsch, con un Tom Cruise pessimo e Penélope Cruz che gli fa compagnia, una storia senza senso che non suscita né interesse né emoziona, un'estetica da videoclip. Il povero Kurt Russell sembra il mio professore di educazione fisica al liceo più che un personaggio di un film. Per finire Lo specchio, non del mio amato Tarkovskij ma di Panahi, un esperimento cinematografico che descriverlo nel dettaglio rovinerebbe la visione, con al centro una bambina impegnata a tornare a casa. Il rimando a Close-up di Kiarostami è immediato, e forse rende quest'opera superflua quando esiste appunto il capolavoro di Kiarostami.
  15. 1 punto
    Il biologico a livello commerciale non esiste. È solo la più grande truffa legalizzata mai partorita. "Bio" è un marchio, ne più ne meno di altri. Il 95x100 delle coltivazioni spacciate per Bio stanno a due metri di distanza dal campo X che spara pesticidi e altre robe random.. Come se l'aria e la terra non fossero dei conduttori lol
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