È da un po' che non entro in questo topic. Per fortuna lo trovo sempre aggiornato con materiale sempre nuovo da scoprire. Grazie a @conte mascetti, @baudolino e ovviamente @BeppeFurino!
Vi porto Billy Harper, sassofonista di origine texana di scuola "Coltraniana" che ha aiutato a plasmare il jazz contemporaneo. Dopo aver suonato per i Messengers di Art Blakey, l'orchestra di Mel Lewis e nella band di Max Roach, decide di intraprendere una carriera solista.
Rimasto nell'underground e nel giro della scena jazz New Yorkese degli anni 80 e 90, Billy Harper ha una curiosa associazione al nostro paese.
L'etichetta milanese Black Saint (fondata da Giacomo Pellicciotti) esordì proprio con una registrazione di Billy Harper. Il disco è (tra l'altro) proprio intitolato Black Saint. L'etichetta si dedicò alla registrazione e distribuzione di avant-garde jazz e free jazz con nomi anche di spicco (Rava, Shepp, Don Cherry, Muhal Richard Abrams, etc.).
Nel 1979 il quintetto di Billy Harper registra "In Europe" proprio per l'etichetta milanese. L'album apre con la stupenda "Priestess".
Composizione tanto bella quanto toccante. Tanto aggressiva quanto onirica.
Altre registrazioni (più conosciute e con arrangiamenti orchestrali del pezzo) si trovano nella discografia di Gil Evans. Nonostante i complessi arrangiamenti nelle versioni di Evans, la versione di Harper, a mio parere, rimane insuperabile.