Potrei risponderti che a me non sembra complicato capire che se hai l'u23, non hai spazio per l'u18, evito e cerco di rispondere in maniera rispettosa.
Ogni ragazzo ha il suo percorso. Al netto di eccezioni, fino all'u17 ogni "classe" gioca nel campionato di appartenenza. In u19, la cosa cambia e si procede per bienni. Questo accade perché - tra i vari motivi - tecnicamente a 16 anni un calciatore è compiuto (ciò non vuol dire che non si continui a migliorare, vedi Chiellini a 37 anni), per cui si concede un anno in più in Primavera per iniziare ad adattarsi alle differenze atletiche, tattiche, esperienziali e via dicendo, proprie del "calcio dei grandi".
A quanto pare, quest'anno, la nostra u23 sarà composta - perlopiù - da 2000, 2001 e 2002. I 2003, grazie all'esperienza accumulata l'anno scorso in Primavera, potrebbero essere coinvolti spesso e volentieri in serie C, liberando così spazio per i 2004 che potrebbero essere protagonisti in u19 al primo anno (così come accaduto l'anno scorso ai 2003). I 2005 si giocano il loro campionato under 17. Chi mandiamo in u18?
La risposta a questa domanda la trovano facile le altre società, che hanno scelto per i loro giovani un percorso diverso: hanno scelto di imbottire di integrare l'u19 con i fuori quota, 5 alla volta, metà squadra. Ciò toglie spazio agli u19 che devono "accontentarsi" dell'u18. L'anno scorso, campionato 2020-21, Atalanta, Inter, Roma, Sassuolo, etc, hanno schierato 2003 e persino qualche 2002 in u18. Ovviamente, in u19 avevano 2002 e "qualche" 2001. Noi avevamo in Primavera una base forte di 2003 con qualche 2002 e solo due fuori quota, nemmeno sempre presenti.
La differenza è tutta qui: le altre spingono tutto verso il basso (fuori quota in Primavera; primavera in u18; etc...); noi spingiamo il tutto verso l'alto (u18, esordienti, in Primavera; u19 aggregati in seconda squadra; u23 aggregati in prima squadra). La Juve può sicuramente cambiare strategia e adeguarsi al contesto ma - al momento - il risultato è che non ha spazio per l'u18. [Parere personale: credo che le altre rallentino la crescita dei ragazzi.]
Da Graca era considerato un brocco solo qui sul forum dove giustamente si esprimono opinioni personali ma - ahinoi! - senza avere la possibilità di osservare e seguire quotidianamente i ragazzi. Per lui, ha funzionato il percorso "tradizionale" ma non è detto che valga per tutti.
Per quanto riguarda i ragazzi in prestito, consideriamo comunque che le società "allevano" decine e decine di ragazzi cui solo alcuni rispettano le aspettative; gli altri vanno giubilati e/o capitalizzati. Le società vivono anche di player trading: un ragazzo che non mostra potenzialità da alta serie A, può comunque costruirsi una carriera invidiabile in squadre minori.
Al momento, ad es., abbiamo ancora sotto tesseramento Gabriele Boloca che lasciava intravedere potenzialità poi ancora non esplose: dovrebbe avere il contratto in scadenza a giugno e spero per lui che riesca ad imporsi in questi prossimi mesi ma la realtà dei fatti è che negli ultimi due anni è stato mandato a Bologna, Monza e in panchina.
A me le generalizzazioni non piacciono granché per cui quando dici "Se la vostra tesi dev'essere solo a 17 anni si capisce chi é un fenomeno allora mi sembra una tesi basata sul nulla. Io non ci vedo nulla di male nel dare un anno in più, se per voi é inutile non so cosa dire", faccio fatica a seguirti; ad ogni modo, se mi indichi dove avrei sostenuto una tesi del genere, mi fai piacere.
P.S.: chiedo venia; probabilmente ho abusato della pazienza un po' di tutti. Scusate.