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Contenuti Popolari

Visualizzazione di contenuti con la più alta reputazione da 09/04/2024 in Messaggi

  1. 31 punti
    Questi anni (dal post CR7 in avanti per intenderci) avrebbero potuto veramente essere gli anni della ricostruzione senza pressioni, per lanciare i giovani e un progetto serio. E invece hanno voluto richiamare Allegri, che non solo non ha costruito nulla, ma se possibile ha ancora di più distrutto quel poco che c’era. Con la conseguenza che dall’anno prossimo in cui (sperabilmente) si potrebbe tornare in Champions e in cui giocheremo il mondiale del club ripartiamo da lontanissimo, è davvero l’anno zero
  2. 30 punti
    Facciamo un Fact Checking sulla consueta retorica sulla Next Gen e su meriti che qualcuno si vuole attribuire. Far esordire un giovane e poi bruciarlo in panchina o tribuna al primo errore non vuol dire valorizzare un giovane. Lavorare con i giovani è far giocare con continuità da titolare un 16enne (Lamine Yamal) in Champions League per un quarto di finale, un 17enne difensore centrale (Cubarsi). A Barcellona i 21enni sono trattati come veterani come Pedri che ha fatto 37 presenze 3 anni fa quando di anni ne aveva 18. Un altro veterano è Gavi (19 anni) ora infortunato. Xabi a Barcellona ha creato le fondamenta nell'ultimo biennio per un futuro radioso. E questa non è retorica ma è un'affermazione supportata dai fatti. Da altre parti il rischio di trovare macerie è concreto. Alla Juve, che ha investito negli anni d'oro come il Barca quasi 20 milioni l' anno nell'acquisto dei migliori prospetti (oggi il budget è leggermente calato) tanti giovani hanno esordito ma poi hanno visto più la panca del campo. Gatti è considerato un giovane quando a giugno farà 26 anni!!! Se la Juve ha giovani forti (male e poco utilizzati e lo vedremo nei fatti tra poco) il merito è dei vari Tognozzi (in primis), Cherubini (che ha fatto in modo che il progetto Under 23 andasse in porto), Chiellini e Manna che hanno gestito soprattutto il mercato per la Serie C. Alla Juve, non si valorizzano giovani in prima squadra, semmai si bruciano: Miretti ha il record di sostituzioni al 45', Nonge (rispedito in Next Gen) è entrato con il Napoli e una manciata di minuti dopo il suo errore è stato sostituito (FATTI NON PAROLE). Fagioli ha visto il campo a Lecce dopo mesi di panchina solo per miracolo visto che McKennie giocava su una gamba e con febbre da cavallo. Soulè e Barrenechea sono dovuti scappare a Frosinone per giocare e essere valorizzati. Vogliamo parlare di un potenziale fenomeno come Yildiz come viene trattato? Per l' infortunio di Chiesa e Kean ha giocato un ciclo di 4 partite da titolare, non a caso la squadra ha macinato punti e vittorie, a Lecce ha spaccato lui la partita ma si è sentito dire in conferenza stampa che aveva giocato male! Panchina contro l' Empoli e mai più titolare. E nei 5 minuti nei quali ha giocato l' ha fatto da mezz'ala fuori ruolo. Nicolussi Caviglia è finito a chi l' ha visto (non sarà un fenomeno ma la soluzione per non schierare più Locatelli in un ruolo a lui congeniale si), Iling Junior dopo aver dimostrato di poter essere devastante contro Benfica e Atalanta è passato a dividersi tra panchina e il ruolo di mezz'ala (!!!). Ora si sta adattando a fare soprattutto il terzino (vedi secondo tempo contro Fiorentina). Capite bene perchè il giovane fenomeno trequartista Barido, preso dal Boca Junior, stessa età di Yamal, i dirigenti della Juve lo abbiano inserito nell' Under 16, alla larga della prima squadra. Per quale ragione, in base al business plan pubblicato dalla juve e studiato dalla dirigenza bianconera si dovrebbe continuare con questa gestione della prima squadra? Ma soprattutto non è accettabile la CONSUETA RETORICA SUI GIOVANI. La verifica dei fatti dice che in questi 3 anni non si è puntato sui giovani, semmai la convivenza tra lo staff tecnico e le nostre promesse é stata assai problematica, al netto della CAMPAGNA MEDIATICA ben orchestrata dai soliti noti di usare i giovani come Alibi e di gettare fango sulle qualità della squadra, di veterani come Vlahovic (lo volevano scambiare alla pari con Lukaku e l' hanno messo in croce per uno stop sbagliato a San Siro, senza i suoi goal la Juve lotterebbe per il decimo posto) e Locatelli, giocatoti voluti a peso d' oro dallo stesso allenatore che non si è risparmiato nel far scattare la clausola del rinnovo di Alex Sandro (a bilancio pesa per 12 milioni), volere il prolungamento di Mattia De Sciglio etc etc. Intanto Yildiz e company marciscono in panchina, mentre i Barbieri (seguito da Sartori, non dal primo che passa) vanno in prestito a Pisa perché il fenomeno brasiliano deve continuare a vestire la casacca bianconera e battere il record di Nedved.
  3. 25 punti
    No, è vergognoso. Hanno dissacrato quello che è un memoriale. Nessuna scusa. Gesto orribile da parte di idioti.
  4. 25 punti
    Comunque la differenza tra Conte e Calvo è che Conte era calvo ma Calvo non era conte
  5. 19 punti
    Ebbene sì: la Juventus dovrà fare come l'Atalanta, cioè avere un conto economico in equilibrio. Con un piccolo particolare che sottende una sottilissima differenza: fatturando fra il doppio e il triplo dell'Atalanta, avrà a disposizione un budget più che sufficiente per tornare presto a VINCERE in Italia e a COMPETERE in Europa, con la premessa di usare le risorse con competenza. I piagnistei, oltre ad essere perfettamente inutili, mi paiono francamente ridicoli (e fastidiosi). Visto che va di moda, ho notato, salvarsi gli screenshot - e visto che, senza falsa modestia, che nel mio caso sarebbe ipocrisia , ci prendo quasi sempre - segnatevi pure questo post a imperitura memoria. Vi aspetto al varco... PS Non è assolutamente vero che siamo l'unico club al mondo per cui contano i bilanci; fra poco, per competere sarà NECESSARIO avere conti in ordine.
  6. 18 punti
    Per l’amor di Dio, gesto evitabilissimo e va beh penso siamo tutti d’accordo,ma c’è da dire che siamo l’unica società al mondo che quando c’è da bastonare i propri tifosi non perde la minima occasione per farlo, mentre le tifoserie altrui ci massacrano QUOTIDIANAMENTE da decenni con ogni tipo di offesa/calunnia/ingiuria e non veniamo MINIMAMENTE tutelati dalla società stessa.
  7. 18 punti
    Ma chi avrebbe valorizzato dei giovani? Kean? Non gioca mai Chiesa? Se resta lui chiede la cessione Vlahovic? Ora ha iniziato a segnare ma poco tempo fa tra infortuni e panche non rendeva Locatelli? Probabilmente è scarso di suo Iling? Vale meno dello scorso anno sempre usato in posizione non sua Soulè? Ceduto in prestito Barrenechea? Idem Yildiz? Troppo giovane Ma dai basta Allegri hai stufato con tutte ste menate che ci spacci per verità. Mai una autocritica. Giuntoli aspetto la sentenza a fine stagione del siluramento del giurassico
  8. 18 punti
    Buondì Prendetela sempre con il beneficio del dubbio, ma vi ho sempre detto che appena mi arriva qualche spiffero da gente affidabile ve l’avrei detta… Giuntoli sta seguendo a fari spenti la situazione Kvara a Napoli ( non ha rinnovato e se rinnova informarsi sulla clausola ) Certo sono rimasto scettico e dubbioso ma mi ha confermato il tutto addirittura con possibilista sul tutto. Prendetela sempre con le pinze come detto in anteprima. Tanto vi dovevo
  9. 17 punti
    1) Introduzione Prima di cominciare, tre punti: A) Mi sono fatto prendere la mano, e ho scritto troppo. Sono 4 pagine, ma volendo, potete anche saltare il punto 3 interamente). B) Vorrei che questo non diventasse l’ennesimo topic di Allegrismashing. Ce ne sono tanti in giro, e se volete potete andare a scrivere lì. Cerco di fare un discorso più articolato, e spero che le risposte possano essere più argomentate di “Allegri vattene!”. C) Così come negli altri topic di questa serie (1) https://shorturl.at/bCKLP e 2) https://shorturl.at/fxFKN) parto dal principio: Non sono un guru, non millanto conoscenze in società, né info riservate. Sono solo un cretino con troppo tempo a disposizione. A questo giro, mi chiedo che genere di allenatore sia stato Allegri, e che genere di allenatore voglio per l’anno prossimo. 1) Basi concettuali. Nella teoria delle forme di Platone l’iperuranio è descritto come un mondo ultraterreno dove stanno le idee, i modelli perfetti di tutte le cose terrene. Gli oggetti che esistono nel nostro mondo fisico sono solo povere e effimere rappresentazioni delle idee (le “forme”) che esistono – astratte, eterne, e perfette – nell’Iperuranio. Anche se ci sono miliardi di forme possibili di “tavolo”, e anche se il tavolo nel mio salotto e quello del vostro salotto sono diversi, noi li riconosciamo come “tavoli” in quanto hanno caratteristiche che si avvicinano a una astratta, eterna, e perfetta idea di “tavolità”: se è alto e largo come un tavolo, se ci puoi mangiare o lavorare sopra, se ha almeno un certo numero di gambe… allora corrisponde alla “tavolità” ed è considerabile un tavolo. Per come la vedo io, possiamo collocare ogni allenatore a seconda del rapporto che ha con l’iperuranio. Pensiamo a uno spettro di posizioni: all’estremo sinistro stanno gli allenatori che, avendo una loro idea iperuranica di calcio, cercano di plasmare la loro squadra in maniera tale che diventi quanto più simile alla “loro” idea di calcio. All’estremo destro stanno gli allenatori per cui una squadra va costruita solo sulla base delle caratteristiche dei giocatori a disposizione, e che rifiutano – o ignorano – anche solo l’idea che esista un iperuranio calcistico (e figurarsi che la squadra debba essere costruta per inseguire una ideologia predefinita). I primi sono dei costruttori, hanno un’idea di gioco che viene perseguita attraverso un insegnamento (se non un indottrinamento) del loro gioco iperuranico ai loro giocatori. Tendenzialmente sono anche quelli che sono migliori coi giovani che sono messi loro a disposizione, perchè i loro ruoli precisi solitamente generano dei compiti semplici, codificati, prevedibili, ma soprattutto facilmente apprendibili: se in una determinata situazione il mediano da sempre la palla al terzino, sia il mediano che il terzino impareranno a farlo più in fretta e meglio e coi movimenti giusti; se l’attaccante si sposta sempre a sinistra quando si attacca sulla fascia destra, il centrocampista saprà sempre di doversi inserire sul primo palo. Ripetizioni ossessive trasformano i comandi degli allenatori in seconde nature per i giocatori. I secondi sono dei gestori, quelli che pensano che i giocatori hanno delle caratteristiche, e l'allenatore deve trovare un modo di combinare le loro caratteristiche il meglio possibile, come un sarto che crea un abito su misura, Ogni squadra non va costruita secondo i desideri dell’allenatore (che non esistono) ma secondo le attitudini della rosa a disposizione. Tendenzialmente, questi allenatori sono anche quelli che sono migliori coi giocatori maturi, perchè li lasciano liberi da sovrastrutture che possono essere – per professionisti esperti – gabbie attorno al loro talento. Sono il sogno dei trentenni, i gestori, perché li mettono nelle condizioni di brillare senza dover imparare e praticare nuovi ruoli mai visti prima. In altre parole, i primi sono come un padre che monta rotelle alla bicicletta del figlio piccolo, così che il bambino possa andare dove vuole senza rischiare di cadere perché troppo inesperto su una bici. I secondi sono come il padre del bambino più grande, che –avendo visto che il figlio ha imparato a stare in equilibrio – toglie le rotelle alla bicicletta. Ovviamente, nessun allenatore è mai completamente “iperuranico” o il suo opposto, e tutti declinano le loro azioni a seconda del momento e del luogo in cui si trovano nella loro squadra e nella loro carriera. Ma tutti gli allenatori, per come la vedo io, possono essere localizzati da qualche parte su questa linea. 3) Allegri, da Gestore a Iperuranico. Ideologicamente, il primo Allegri è quanto più vicino al ”gestore” si possa avere. A leggere la sua tesi di laurea a Coverciano, Allegri ha una sua idea di calcio verticale e protetto in cui l’unico vero “iperuranio” è il centrocampo a tre. Nella sua tesi (leggetela, la consiglio vivamente https://shorturl.at/bfjOS ), Allegri parla di un mediano di fronte alla difesa con compiti prettamente difensivi – essenzialmente un difensore aggiunto – e due mezzali in grado di costruire e inserirsi. Per Allegri, il calcio si basa sulle connessioni fra i giocatori esperti e di talento, i quali sono calati all’interno di una struttura tattica molto semplice (funzionalmente priva di giocate codificate), e lasciati liberi di creare un gioco offensivo sulla base del proprio talento con la palla fra i piedi. La carriera in Serie A di Allegri lo porta in 3 squadre: Cagliari, Milan, e Juventus. Da Gobbo Sardo, l’ho seguito religiosamente mentre allenava sia il Cagliari che la Juve, e ricordo il suo Cagliari come una squadra più forte di quel che i nomi farebbero pensare, con poche idee calcistiche, ma molto efficaci. Sotto Allegri, il Cagliari aggiunge buoni risultati, e un paio di giocatori esperti – liberi da condizionamenti precedenti – sbocciano: il trequartista di rombo Cossu diventa un grandissimo regista offensivo, la mezzala mediocre dalla buona tecnica e gran fisico Conti diventa un mediano di protezione di ottimo spessore, mentre la vecchia ala di buon livello Fini trova il suo viale del tramonto come mezzala di costruzione. In attacco, Cossu è il regista offensivo, con Acquafresca a fare la Boa in attacco, e la seconda punta Jeda (uno con caratteristiche simili a Cambiaghi dell’Empoli, per intenderci) a inserirsi dall’esterno. Dopo un primo anno concluso al nono posto il Cagliari di Allegri fa un portentoso girone di andata, ma si arena improvvisamente alla 25esima giornata e smette di vincere. Dopo due punti in 9 partite, Allegri è esonerato. Qualche mese dopo Allegri firma con il Milan, e le idee rimangono grossomodo le stesse: Van Bommel davanti alla difesa a fare lo stesso lavoro che Conti faceva al Cagliari, Pirlo, spostato mezzala di costruzione, diventa il nuovo Fini, mentre i compiti di regista offensivo di Cossu (e quelli da boa di Acquafresca) vengono dati a Ibrahimovic, con il trequartista Boateng che va a prendere le funzioni di inserimento di Jeda, e Cassano (o Pato) che fungono da attaccante centrale. Il primo anno questo Milan raggiunge lo scudetto giocando un calcio gradevole, ma nei successivi due Allegri si trova di fronte a una situazione cui non saprà dare una soluzione: l’inaridimento tecnico della rosa. Nel giro di due stagioni, partono Thiago Silva, Nesta, Pirlo, Ibrahimovic, Seedorf, Pato, Cassano. Il loro posto viene preso da Yepes, Mexes, Zapata, Constant, Montolivo, Nocerino, Bojan, Pazzini, e il giovanissimo El Shaarawy. Allegri non dà (o non riesce a dare) alla rosa quelle giocate codificate necessarie a una rosa giovane e scarsa, e il suo calcio basato sule connessioni fra giocatori di talento e sulle invenzioni dei registi offensivi mal si scontra con il progressivo inaridimento della qualità della rosa, portando a una assoluta povertà di soluzioni offensive. Il conseguente calcio difensivo, arido, e sparagnino, comunque porta dei risultati: a fronte di una rosa complessivamente scarsa la qualificazione in champions viene raggiunta con un terzo posto che pare miracoloso. L’ultimo anno, con la squadra ulteriormente indebolita sul mercato, viene esonerato a gennaio. Allegri arriva alla Juve a Giugno di quell’anno. La situazione la sappiamo tutti: Conte – un allenatore molto “iperuranico” – ha costruito una squadra giovane e forte, e l’ha abbandonata dopo aver dato di matto. Era partito mettendo le rotelle alla bicicletta, per così dire, dando alla rosa tante giocate codificate e facendo mandare a memoria ai suoi giocatori posizioni e movimenti. La squadra è cresciuta: i giocatori principali del primo anno sono cresciuti, e sono uomini completi e capaci di fare tutto. Allo stesso tempo, gli acquisti fatti nel corso degli anni – Tevez e Pogba sopra tutti – hanno alzato vertiginosamente il tasso tecnico. All’arrivo di Allegri il bambino ha imparato a tenere bene l’equilibrio, e l’allenatore/padre toglie le rotelle alla bici. Nel processo, vediamo un Allegri molto poco “iperuranico” e molto pratico. Se il primo Milan di Allegri ricordava da vicino il suo Cagliari, la sua prima Juve è una cosa diversa. I movimenti degli attaccanti diventano più fluidi rispetto a quelli schematici di Conte; il centrocampo compie movimenti diversi da quelli precedenti, e anche quando, piano piano, allegri introduce il “suo” rombo, è in una versione lontana da quella di Conti e Van Bommel: Pirlo è regista – non mediano – mentre Pogba e Marchisio hanno ruoli più simili ai tuttocampisti di Conte che non il mediano di costruzione di Fini e del Pirlo rossonero. Vidal è il trequartista, ma ha un possesso palla e dei tempi di inserimento diversi da quelli di Cossu e da quelli di Boateng. In attacco, Tevez si muove un po' come vuole lui, ma nei contropiedi i movimenti che fa con Morata ricordano molto da vicino quelli che Allegri faceva fare a Jeda e Matri (mutatis mutandis). I primi 4 anni di Allegri alla Juve li ricordiamo tutti, col livornese che dimostra di essere un Gestore di primissimo livello. Da un lato, vince: quattro Scudetti, quattro Coppe Italia, e due finali di Champions. Dal’altro lato, convince: la squadra viene rivoltata come un calzino, e solo Chiellini, Bonucci, Buffon e Marchisio sono presenti in entrambe le rose. Quasi tutti i giocatori esperti che arrivano a Torino vengono impiegati al meglio delle loro capacità, e di anno in anno la connessione fra i migliori viene ricercata e costruita (Pogba e Dybala nel 2015, e i 4 attaccanti l’anno di Cardiff). Persino il suo centrocampo a 3 “iperuranico” viene abbandonato, con Pjanic che diventa un regista a tutto campo, Khedira che diventa funzionalmente un mediano di inserimento, e la punta Mandzukic – schierato ala – che prende molte delle funzioni che Allegri aveva precedentemente delegato alla mezzala sinistra Pogba (come l’inserimento dall’esterno, o la sponda sul lancio lungo dal portiere). Poi qualcosa si rompe. Forse è l’ambiente del calcio italiano, che erode chiunque vinca troppo (ricordiamo gli scontri in tv con Adani). Forse è l’arrivo di Ronaldo che alza la pressione per un Allegri che era già in difficoltà. Forse è la generale codardia di Allegri – el * di Teveziana memoria – che lo porta a pensare sempre e comunque alla difesa come prima cosa. Forse il turbinio di acquisti e cessioni di Marotta e Paratici ha finalmente rotto il giocattolo, costruendo una rosa piena di titolari incompatibili con le proprie riserve. Forse è la generale incapacità di Allegri di “mettere le rotelle alla bicicletta”, di costruire un impianto squadra di fronte a giocatori complessivamente meno tecnici e meno esperti di quelli che hanno soppiantato(è il periodo in cui si “perde” le promessa Bernardeschi, in cui De Ligt si ritrova spaesato in un calcio diverso da quello cui era abituato, in cui Alex Sandro – dopo stagioni da fenomeno offensivo – diventa un mediocre terzino difensivo, in cui il faticatore Matuidi viene schierato mezzala nel ruolo che era stato di Pogba). Fatto sta che Allegri diventa quel che non era mai stato: un iperuranico. Ma l’iperuranio di Allegri non è un sistema di gioco, non sono le giocate codificate, non sono i moduli. L’iperuranio di Allegri è molto più astratto di così: è l’assenza stessa di tutte queste “rotelle”, è l’idea stessa che il calcio sia semplice, che l’allenatore deve organizzare la difesa, e che sono i giocatori a doversi inventare qualcosa in attacco. L’ultimo anno del primo ciclo di Allegri è la manifestazione di queste idee, e l’esonero di fine stagione serve solo a radicalizzarle. L’Allegri che torna a Torino due anni dopo non è più il gestore purissimo che era stato, e si è cristallizzato in questo iperuranio “ateo”. Di fronte a una squadra tutto sommato giovane e da formare, si rifiuta di mettere rotelle alla bicicletta perché “il calcio è semplice”, e i giovani ne soffrono(pensiamo a Kulusevski, Kean, Pellegrini, de Ligt, Bentancur, Soule, Cambiaso, ). Al tempo stesso, invece che cercare di cucire una nuova realtà tattica adatta alle caratteristiche dei giocatori a disposizione, cerca ossessivamente di dar loro le funzioni che i giocatori del suo passato compivano nelle sue squadre. Il risultato è una specie di film di fantasmi: Locatelli diventa un mediano di copertura, a seguire gli spettri di Conti e Van Bommel, Rabiot è posseduto dai ricordi Mandzukic (non sono poche le partite del primo anno in cui si muove come l’ala sinistra dell’anno di Cardiff) e Matuidi, Chiesa è posseduto da Jeda e Tevez, Bentancur (e Mckennie, e Fagioli, e Miretti) da Fini, Marchisio, e Pogba. Dybala (ma anche Soulè o il ben più esperto Di Maria) sono la riproposizione del regista offensivo Cossu. Il risultato è scadente: non si vince nulla, non si cresce nulla, si bruciano legioni di calciatori giovani – che tanto avrebbero avuto da dare – e si ottiene in cambio una serie di quarti posti. 4) Il ciclo della Juventus di Giuntoli, o “che genere di allenatore voglio l’anno prossimo” Immagino sia chiaro, ora, come non penso che Allegri possa essere – in questo ciclo della Juventus come squadra, ma anche della sua vita – l’allenatore giusto per noi. In realtà dubito che anche il primissimo Allegri (quello del primo Milan, o della prima Juve) sarebbe quello giusto. E questo non perché disprezzi Allegri (credo che si sia capito dalle mie parole come in realtà lo stimi tantissimo), ma semplicemente perché non è quello che serve a questa Juve. Non è adatto a quello che serve a noi adesso. Nello scorso topic (2) dicevo come la Juventus non fosse in condizioni finanziarie eccellenti. Non dico che stia fallendo, o che non si possa permettere di investire, ma che l’ottica generale debba essere quella di una riduzione dei costi e aumento degli introiti. In aggiunta, dato che gli introiti “extracalcistici” come gli introiti da stadio o TV non possono aumentare né facilmente né considerevolmente nei prossimi anni, la Juventus deve guardare al lato sportivo per aumentare i ricavi. In altre parole, La Juventus dovrà reperire i soldi per funzionare e crescere attraverso il player trading, e l’accesso continuo alle coppe europee. Aggiungevo che Il player trading possa essere “programmato” attraverso la costruzione di una rosa giovane e una squadra che giochi un calcio inserito nella “dialettica” del calcio contemporaneo (ovvero, formare giocatori che possano giocare il calcio giocato dal resto del continente). La rosa della Juventus 2023/2024 è quella dall’età più bassa da decenni, e la rosa dell’anno prossimo – che avrà perduto Sandro, Rabiot, e probabilmente Bremer e Milik – sarà ancora più giovane. Gente come Soulé, Barrenechea, Yldiz, Iling-Junior, il redivivo Fagioli, Miretti, Hujsen, Cambiaso e Kaio Jorge (ma anche Kean, dovesse rimanere) hanno (e avranno) bisogno di qualcuno che gli dica precisamente che cosa fare e come farlo. Hanno (e avranno) bisogno di movimenti codificati, di posizioni stabili, di ruoli predefiniti e cuciti su misura per le loro capacità e caratteristiche. In altre parole, avranno (e hanno) bisogno di “rotelle”. Hanno (e avranno) bisogno di un allenatore “Iperuranico”, in grando di inseguire sul campo una idea di calcio astratta e preesistente, dando loro modo di crescere e di formarsi. In futuro, con una squadra formata e del calcio codificato, non sarei contrario ad avere un allenatore gestore come il primo Allegri. Ma adesso ci serve altro
  10. 17 punti
    Il Bologna ha un monte ingaggi pari ad Alex Sandro... Non so a cosa possa servire questo paragone.
  11. 17 punti
    Io sinceramente non so dove vediate tutto questo divario. Solo un anno fa l'Inter ha sfiorato la vittoria della Champions. Rispetto a dieci anni fa io squadre ingiocabili non ne vedo e l'organizzazione sta diventando sempre più importante del tasso tecnico. Anche perché, parliamoci chiaro, i vari Vinicius, Haaland, Foden e compagnia non sono minimamente al livello dei vari Messi, Ronaldo, Zidane, Ronaldinho ecc. Il City allenato da un Mourinho probabilmente le buscherebbe dalla Roma. C'è molto più equilibrio rispetto a dieci anni fa, basta vedere l'11 titolare di Barcellona e Real che ci batterono in finale. Il grande divario attualmente sta nella proposta di gioco e nella politica societaria ma si spera di aggiustare in breve tempo entrambe.
  12. 16 punti
  13. 15 punti
    Intervenuto al canale "Youtube" della Serie A, Alex Sandro, difensore brasiliano classe 1991 della Juventus, affronta diversi temi: "La proposta della Juve? Quando è venuta la proposta della Juve mi è venuto un brivido, tipo un sogno di giocare per una delle squadre più grandi al mondo. I trofei vinti? Sette trofei, sicuramente è il primo dove inizia tutto. Oggi parlo sempre coi ragazzi che la c osa più importante non sono i trofei. Per la vita ci sono tutte le persone che ho conosciuto e con cui ho lavorato. Il giorno che me andrò non lascerò solo i trofie, ma gli amici, compagni, allenatori, magazzinieri, fisioterapisti, dottori, tutti. Il trofeo più che ho nella Juve è tutto questo. Il primo gol in bianconero? Il primo gol con la maglia della Juve è sempre il più speciale e pesante. Cross di Dani Alves rasoterra, ho controllato e mi sono girato sul mancino e sembravo Adriano, l’Imperatore. Allegri? Lui è una figura importantissima nella mia carriera, non solo come calciatore ma anche come persona. Ho imparato tantissimo con lui, dentro e fuori dal campo. E’ una persona che vuole sempre il massimo, non solo dai giocatori, ma delle persone. Lui ogni tanto dice che sbagliare è normale, ma vuole vedere le persone che hanno voglia di fare, che sbagliano volendo fare le cose. Lui rispetta quello, il valore delle persone prima del calciatore. Lo ammiro tanto per queste cose. L'addio alla Juve? Io con la mia famiglia sappiamo che arriverà il momento dell’addio o dell’arrivederci, non si sa. Sono tante storie, sono tanti momenti, è difficile immaginare la mia vita senza la Juve. Quando parlerò della Juventus avrò sempre gli occhi brillanti (lucidi ndr). Sono stato benissimo e avrò la Juve sempre nel mio cuore".
  14. 15 punti
    mah. onestamente gesto che si poteva evitare, ma da quello che leggo nessuna offesa o riferimento ai morti o alla disgrazia. subiamo ben di peggio nel silenzio della nostra stessa società.
  15. 15 punti
    La domanda che mi pongo è: quante finali di champions andremmo a perdere prima del 2047?
  16. 15 punti
    Abituato come sono a questa juve...su canale 5 stanno praticamente trasmettendo un film porno
  17. 14 punti
    Forse ancora non abbiamo capito che le minestre riscaldate non funzionano.
  18. 13 punti
  19. 12 punti
    La Juventus si appresta a cambiare il reparto avanzato: Vlahovic, Yildiz e probabilmente Chiesa sicuri della permanenza sul piede di partenza ci sono Kean e Milik e il tassello giusto capace di sostituire entrambi potendo giocare sia da 1°che da 2°punta potrebbe essere Morata. Lo spagnolo sta bene all'Atletico ma qualora si aprisse lo spiraglio farebbe di tutto per tornare a Torino per la 3°volta anche a una cifra più che abbordabile tra i 15 e i 20 milioni di euro sopratutto considerando i soldi risparmiati e presi dalle cessione di Milik e Kean.
  20. 12 punti
    Sarebbe anche ora di finirla con sta crociata No Max che ha abbondantemente rotto le pelotas. Allegri è ai titoli di coda. Dovesse centrare la qualificazione in CL, avrebbe fatto il suo con la squadra a disposizione. Non ha costruito nulla in questi tre anni? Vero, ma ha tenuto la barca a galla in un mare in tempesta. La barca ha rischiato di affondare prima del suo ritorno, con la sciagurata operazione Ronaldo che ha scassato i conti in modo esiziale. Ora basta. Si tira una riga e si guarda avanti. E non sarà facile tornare a vincere.
  21. 12 punti
  22. 12 punti
  23. 11 punti
    Gli ultras della Juventus, e precisamente il gruppo storico dei Drughi, si sono resi protagonisti di un atto provocatorio nei confronti dei tifosi del Torino a poche ore dal derby della Mole: i tifosi bianconeri si sono recati a Superga, dove persero la vita in un incidente aereo i giocatori del "Grande Torino", ed hanno esposto 3 striscioni sulla scalinata della Basilica. Uno striscione riporta il nome dei Drughi, un altro la scritta "Dal 1897 la storia di Torino siamo noi", e l'ultimo una zebra che infilza un toro in una corrida con la scritta "Mata Toro".
  24. 11 punti
    Tu evidentemente non li hai visti. Nessuno di loro era così difensivo come Allegri. Mi ricordo un fantastico Milan Juventus 1 a 4 col trap in panchina. La Juventus giocava con Haller ala, Causio e Capello mezzali, Anastasi e Bettega attaccanti, con dietro il solo Furino a fare il mediano. Una formazione così il livornese piuttosto di schierarla si rende eunuco. Per non parlare del bel gioco di Zoff. Allegri vi ha ottenebrato la mente.
  25. 11 punti
    giochi 541 dentro la tua area e i "senza palle" sono i giocatori...
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