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Deborah J

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  1. Direttore, per lei che è nato a Firenze ma si è sempre detto juventino, che sapore ha questa partita nonostante l'atmosfera particolare? "Intanto volevo rappresentare la vicinanza del club nei confronti di tutti gli alluvionati, delle famiglie alluvionate, dove ci sono state anche delle mancanze di persone, quindi siamo molto vicini a loro e siamo dispiaciuti". Sulla partita? "E' una grande emozione da parte nostra, da parte mia in particolare, ma comunque pensiamo al calcio, pensiamo di fare una grande partita e di lottare su ogni pallone". E si pensa anche alla classifica. Tra un po' c'è lo scontro diretto con l'Inter. "Sì, noi sinceramente ci guardiamo indietro, puntiamo al quarto posto, quindi sarebbe importante fare punti per avere un margine di distacco nei confronti delle avversarie". Avete avuto un confronto in settimana con Kean? "Non, non c'è stato bisogno. Il ragazzo ovviamente è uscito dispiaciuto, ma dopo un attimo è subito andato in panchina, ha esultato con i compagni. Quindi c'è grande serenità, il mister gli sta dando fiducia, oggi ne è la conferma" IN AGGIORNAMENTO
  2. Samardzic spinge per anticipare la cessione a gennaio senza aspettare l’estate. L’Udinese non chiude la porta anche perché Cioffi è stato chiaro: vuole giocatori con la testa sgombra per la salvezza dei friuliani. La condizione inposta dalla società di Pozzo é digestire direttamente l’operazione per evitare nuovi blitz a sorpresa di papà Mladen, come successo con l’Inter.Intermediari al lavoro: il club friulano ha già fatto in passato grandi affari con Giuntoli al Napoli. Per il giocatore pronto un contratto no al 2028, lo aspettano gli amici Vlahovic e Yildiz.
  3. Pogba avrebbe incassato una prima sconfitta: si va verso il giudizio in Italia. Già, perché la prerogativa di chiedere la famosa “udienza unica” presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna non avrebbe ricevuto il semaforo verde da parte della Wada che generalmente non incoraggia questo tipo di soluzioni lasciando alla giustizia che ha gestito la prima parte del caso anche la fase istruttoria e quella dibattimentale. Pogba avrà due strade: un accordo con la procura antidoping che potrebbe portare a un dimezzamento della pena inizialmente richiesta dall’accusa o la decisione di giocarsi tutto nel processo sportivo presso il Tribunale Sportivo Antidoping. Nel primo caso, un’intesa cancellerebbe ogni possibilità di appello. Nel secondo, viceversa, la decisione del Tna sarebbe appellabile proprio al Tas. L’indagine Ma a che punto è l’indagine? E’ probabile che per ora la procura antidoping stia ultimando la verifica sulla documentazione presentata dalla difesa dello juventino. E che non ci sia stata ancora l’audizione vera e propria. E’ vero che ci sarebbe un tempo di un mese dalle controanalisi per completare l’inchiesta, ma in realtà c’è la possibilità di usufruire di più tempo se fossero necessari altri approfondimenti istruttori. Se in questa fase, Pogba non riuscirà a convincere la procura antidoping, a quel punto verrà deferito e questa eventualità potrebbe concretizzarsi già nel giro di dieci giorni. Da quel momento il francese avrà 20 giorni per scegliere fra tentativo di accordo e processo. In questo secondo caso, l’udienza sarà fissata entro 40 giorni.
  4. l rinnovo con la Juventus? È troppo presto per parlarne. Al momento giusto soppeseremo ogni cosa e alla fine deciderà come sempre Adrien. Mamma Veronique in un’intervista a Sportweek (domani in edicola) sul futuro del figlio Adrien Rabiot, che alcuni mesi fa ha firmato un nuovo contratto di appena un anno con i bianconeri. "È stata una mia idea. All’inizio il club non era d’accordo, ma ho ottenuto un anno in più con un sostanzioso aumento (circa 8 milioni di euro netti, ndr). È un rinnovo innovativo". Rabiot arrivò alla Juve nel 2019 a parametro zero, ma le cose non andarono subito bene. "La Juventus lo considerava la prima scelta, ci inseguiva da anni, letteralmente: gli emissari bianconeri me li ritrovavo dove meno me l’aspettassi, fuori dagli stadi, in tribuna. Allegri lo voleva davvero e con Federico Cherubini c’è un rapporto molto cordiale e professionale". Solo che prima dell’inizio della stagione Max lasciò il posto a Maurizio Sarri... "Adrien all’inizio non giocava e a gennaio valutammo l’idea di andarcene. Poi le cose migliorarono, anche con l’arrivo di Pirlo che lo ha aiutato a progredire, e infine con il ritorno di Allegri per cui in fondo eravamo venuti a Torino".
  5. Nella vittoria per 3-1 della Juventus Next Gen sull’Olbia non ha segnato, ma Yildiz ha lasciato il segno: un palo centrato dopo una giocata pazzesca e lampi di strapotere non solo tecnico, ma anche fisico.Il giovane bianconero infatti per leggere l'impatto con i grandi sta lavorando molto sul suo fisico:ha messo su 2-3 kg di massa muscolare, si è definito e ha aumentato l’esplosività: con i suoi 35,3 km orari di punta massima é uno dei più rapidi della rosa.
  6. Miretti occuperà con ogni probabilità lo spazio liberato in mediana da McKennie, candidato a sostituire il suo connazionale statunitense sulla corsia destra. Il classe 2003 è una mezzala atipica, per la sua predisposizione a fare l’elastico tra centrocampo e trequarti, trasformando spesso e volentieri il 3-5-2 di Allegri in 3-4-1-2. Sabato scorso, entrando dalla panchina, Fabio ha avviato l’azione della rete con cui Cambiaso ha steso il Verona sui titoli di coda del match. A Miretti manca soltanto il gol. E non è poco, visto che ha qualità e tempi di inserimento. Nelle 56 partite disputate sin qui con la Juventus non si è ancora tolto lo sfizio. Le sue ultime reti, tre in una annata, risalgono al campionato 2021- 22 con la Juve Next Gen. Era la stagione in cui Allegri lo lanciò tra i grandi, l’8 dicembre 2021 in Champions League contro il Malmoe. Fabio detto «Cico», nato a Pinerolo e cresciuto a Saluzzo, ha il gusto sano del pane fatto in casa. Quel sapore che riporta ai tempi in cui il vivaio juventino sfornava i vari Marchisio, Giovinco e De Ceglie. Il paragone con il primo, il "Principino", viene da sé: stessa faccia pulita, stesso ruolo, stesso cuore bianconero.
  7. La Juventus guarda al mercato di gennaio per sostituire Pogba e Fagioli, ma il lavoro di Giuntoli e Manna è proiettato anche a giugno sui giocatori in scadenza e tra questi in Polonia assicurano che ci sia Zielinski del Napoli. Il giocatore è prossimo alla scadenza e ad oggi non sono previsti incontri per il rinnovo, certo il legame con Napoli è forte e ha già fatto desistere il giocatore da offerte arabe ma Giuntoli che lo conosce bene potrebbe inserirsi qualora la situazione con il club partenopeo non si sblocchi.
  8. 80 milioni sono già stati versati, e 48 arriveranno entro fine anno. In totale, quasi 130 milioni che entrano nelle casse della Juventus, per mettere in sicurezza il club e progettare un futuro che sia all’altezza del passato glorioso. Chi pensava che il cambio ai vertici della società bianconera e l’addio di Andrea Agnelli fosse il preludio a un graduale distacco della famiglia nei confronti del club si sbagliava: con l’aumento di capitale ufficializzato nei giorni scorsi John Elkann, proprietario e timoniere del nuovo corso bianconero, ha voluto rinsaldare il legame con la passione di una vita, la Juventus. Sotto l’egida del numero uno di Exor sta prendendo corpo una nuova Signora, che oltre a voler chiudere i conti con il passato, archiviando tutte le pendenze giudiziarie e muovendosi in maniera diversa sul mercato, vuole costruire una squadra competitiva e vincente, ma anche solida dal punto di vista economico e sostenibile. Dal rendimento sul campo alle strategie societarie, la musica è cambiata in casa bianconera e i primi risultati si vedono già. Lo dice la classifica, perché la Juventus è seconda a due punti dalla capolista Inter. La strada è lunga ma la partenza (la migliore degli ultimi tre anni) è incoraggiante. Il ritmo è da scudetto, ora però bisognerà mantenerlo e per riuscirci servirà anche un aiutino dal mercato di gennaio.
  9. "Il club ha chiuso i conti con Calciopoli, rinunciando al ricorso al Consiglio di Stato per il risarcimento danni per l’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter (il documento è allegato al bilancio consolidato del 30 giugno 2023). Una decisione più simbolica e politica che di sostanza, dettata dalla bocciatura del ricorso al Consiglio di Stato contro Federcalcio, Inter e Coni per ribaltare la sentenza del Tar del 2016, che ha allontanato le possibilità di risarcimento (quantificato in 443 milioni 725 mila e 200 euro). Un altro passo nel futuro e una presa di distanza dal passato".
  10. Vlahovic non perde occasione per ribadire l’attaccamento a quei colori che in estate sembrava destinato ad abbandonare. Invece è rimasto, perché "l’offerta irrinunciabile" che avrebbe potuto far vacillare il club non è arrivata e lui è contento così, tanto che è pronto a giurare alta fedeltà alla Juve, prolungando il contratto almeno di un altro anno e accettando anche di guadagnare un po’ di meno. Giuntoli e Manna avevano incontrato il procuratore del serbo, incassando la disponibilità a trattare il rinnovo. Dusan ha un accordo con stipendio a salire, con una base da 7,5 milioni di euro all’anno più bonus, che nell’ultima stagione lo porteranno a guadagnare 12,5 milioni. Il giocatore è per l’azienda Juve il costo più alto della rosa: circa 35 milioni all’anno tra stipendio e ammortamento. Tanti per un club che sta cercando di contenere le spese. Vlahovic ha già fatto sapere alla società di essere disponibile ad andare incontro ai bianconeri. Con il prolungamento del contratto la punta può rafforzare la sua posizione, diventando ancora più centrale nel progetto bianconero. L’obiettivo del club, invece, è abbassare il costo d’ammortamento annuale, allontanando la possibilità di una cessione futura. Due le ipotesi allo studio: il rinnovo di un solo anno, facendo slittare i bonus al 2027, oppure prolungare di due, arrivando al 2028, per spalmare la cifra variabile sulle due annualità. Si ragionerà anche sull’inserimento di una clausola in caso di cessione, come era stato fatto per De Ligt.
  11. Il nuovo corso della Juventus, improntato alla sostenibilità, tocca le massime cariche sociali. Come emerge dalla relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, si è deciso di ridurre i compensi fissi del presidente e dell’a.d., rispettivamente a 400mila e 800mila (più 40mila come consiglieri). Nel 2022-23, Ferrero e Scanavino, entrati in carica il 18 gennaio, hanno percepito 180mila e 360mila euro. Nel 2021- 22, il compenso per il presidente era stato stabilito in 700mila euro, anche se Andrea Agnelli aveva rinunciato a parte del dovuto incassando, alla fine, uno stipendio di 450mila euro. Compensi fissi di 467mila per il vice Pavel Nedved e di 1,083 milioni per l'a.d. Maurizio Arrivabene. Quanto ai dirigenti con responsabilità strategiche, nel 2022-23 sono stati stanziati quasi 1,5 milioni, la metà per Federico Cherubini. Questa voce schizzò a 3,4 milioni nel 2020-21, ultima stagione di Fabio Paratici che percepì 2,6 milioni.
  12. Il gol di Cambiaso è stata una liberazione. Abbiamo visto un suo sorriso liberatorio. Se lo sentiva che sarebbe arrivato il gol alla fine? "No, è stato un sorriso perchè il calcio è micidiale, hai 95 minuti per vincere la partita, crei tante occasioni, ti annullano due gol, poi fai gol addirittura con la palla che prende il palo, torna in mezzo... quindi diciamo che c'è stato il bello della squadra che ha creduto fino alla fine in questa vittoria, anche in modo ordinato, e questa era la cosa più importante. Anche perchè il gol viene perchè Szczesny non affretta il rinvio, abbiamo giocato palla a terra, Miretti apre su Gatti, mancava un minuto e in un minuto si possono fare due azioni. E su questo i ragazzi sono stati molto bravi, molto lucidi, dopo aver fatto una bella partita". Kean ha fatto una bella partita. La sostituzione immagino sia arrivata per l'ammonizione."Non meritava assolutamente il cambio, però l'ammonizione, in una serata nella quale gli hanno annullato due gol, non era la sua serata. Ho detto, tiriamolo fuori. Però ha fatto una bella partita tecnicamente, ma Kean è un giocatore che è cresciuto molto, sono molto contento. Un giocatore diverso, come struttura, a livello mentale. Può ancora migliorare" La classifica si guarda?"Si guarda, va guardata perchè dietro... abbiamo preso dei punti momentaneamente, ci sono degli scontri diretti e bisogna guardare il quinto posto". E' normale che vederci in testa ora è una bella sodidisfazione, soprattutto per i ragazzi, tanti, per la prima volta... stasera penso che tra tutti quelli che erano in campo e in panchina.... in campo penso siano stati in testa solo tre, quindi è una bella soddisfazione perchè meritata. E' un gruppo veramente straordinario, che anche stasera ha messo cuore ma soprattutto ha messo tecnica e ordine. Cominciamoa giocare delle partite più solide a livello mentale e questo è un bel segno". Da Kean in giù, di che categoria sono i ragazzi che hai lanciato e che stai usando a piene mani? "Kean è un giocatore che è migliorato molto negli ultimi due anni, soprattutto quest'anno, è cresciuto molto, ma credo faccia parte di una crescita mentale e anche tecnica, perchè sta lavorando molto e deve ringraziare tutti quello dello staff che comunque si dedicano molto al miglioramento dei singoli giocatori. Gli altri, sapete che io ho un debole un po' per Yildiz, che stasera appena è entrato è andato talmente svelto che è andato troppo oltre la palla di Milik. E' un gicoatore che capisc eil gioco. Stasera Miretti è entrato e ha fatto veramente una bella partita, tecnicamente, ha fintato. Io quando vedo questi giocatori che fintano.... se ne vedono pochi giocatori che fintano. E lui è un ragazzo che ha veramente qualità. Così coem Huijsen e Iling. La Juventus ha una rosa fatta di giocatori e ragazzi veramente seri che capiscono i propri limiti, andiamo oltre e lavoriamo su quelli. Poi ce ne sono altri, lo stesso Nicolussi che non ha ancora giocato, Nonge che ultimamente era in panchina con noi e deve migliorare la fase difensiva se vuole il centrocampista. Però ne abbiamo tanti in giro e vuol dire che in questi dieci anni la Juventus ha lavorato molto bene e non è assolutamente merito mio, ma del settore giovanile, alla Juventus sono veramente bravi nello scegliere giocatori. Su questo dobbiamo continuare a lavorare, senza perdere l'equilibrio, perchè quando si ha a che fare con dei ragazzi giovani, un giorno sembrano fenomeni, l'altro arrivano che vanno in down, Non scordiamoci anche Fagioli che purtroppo fino all'anno prossimo, anzi fino all'ultima partita non lo avremo, ma è un altro giocatore importante e straordinario che farà una grande carriera". Juventus squadra "operaia": ci può stare come definizione? "Sì, ci piace molto questa definizione di squadra giovane ma operaia. Il calcio è uno sport maschio, quando si va in campo bisogna lottare e giocare bene tecnicamente: la gente si entusiasma anche per questo. Ottenere questo tipo di vittorie attraverso la lotta e la sofferenza è nel DNA della Juventus: questa deve essere una qualità che ci deve aiutare ad andare avanti. Vincere non è semplice". I ragazzi si meritano di sognare? "Tutte le cose nella vita vanno desiderate. Già desiderare il fatto di entrare nelle prime quattro è molto importante, così come puntare a migliorarsi ad ogni allenamento. Vedremo alla fine, ma stiamo crescendo. Stasera la squadra è rimasta sempre ordinata, avevo chiesto di fare così e di non strafare: i ragazzi hanno gestito le forze e questa è stata la cosa migliore". La squadra non prende gol quando Kean gioca titolare... "E' cresciuto molto. Bisogna andare piano piano. McKennie ha fatto una bella partita sia da mezzala che da esterno, Bremer ha acquisito più sicurezza in se stesso con la palla tra i piedi, Gatti mi è sembrato una vecchia ala destra con il pallone che ha messo in area. Ora abbiamo due giorni di riposo, i ragazzi si sfogheranno per la vittoria e poi da martedì riprenderemo il cammino". IN AGGIORNAMENTO
  13. L’eco del gol di Cambiaso al 97’non si è ancora spento nella Juventus e risuona ancora più forte nel giorno dell’ottavo compleanno del primo gol bianconero di Juan Cuadrado, che il 31 ottobre 2015 non solo decise il derby al 93’, ma salvò la panchina di Allegri e soprattutto avviò la clamorosa rimonta scudetto. Le suggestioni si rincorrono, ma la prima gioia del terzino ligure può davvero essere l’inizio di un nuovo capitolo vincente per una squadra che sta prendendo coscienza della propria forza. Ogni vittoria aumenta l’autostima e aver riassaporato l’aria del primo posto in classifica, anche solo per 24 ore, è più di un incentivo per una Juve che vive alla giornata, ma può sognare in grande. Massimiliano Allegri giustamente continua a tenere concentrato il gruppo sull’obiettivo minimo del 4° posto, perché giocare di nuovo la Champions non è solo una questione di orgoglio e di immagine, però i segnali di crescita sono importanti. A partire dalla classifica, con 7 punti in più rispetto allo scorso anno, fino alla capacità di vincere partite che la scorsa stagione sarebbero state perse o pareggiate. E poi c’è già un primo successo: la Juve ha ridato valore al motto “fino alla fine”, trasformandolo in un mantra valido per tutto questo campionato.
  14. Moise Kean furioso dopo essere stato sostituito in avvio di secondo tempo, L'attaccante bianconero, migliore in campo fino a quel momento, ha pagato l'eccessivo nervosismo e il cartellino giallo rimediato pochi secondi prima ed è stato tolto dal campo da Massimiliano Allegri che ha inserito al suo posto Chiesa. Moise ha abbandonato il terreno di gioco visibilmente arrabbiato e dopo aver chiesto spiegazioni per il cambio si è infilato direttamente negli spogliatoio. Alcuni minuti dopo, Pinsoglio è andato a prenderlo nella pancia dello Stadium e lo ha riaccompagnato in panchina.
  15. Si dice che Allegri non consideri Vlahovic il suo centravanti ideale, e non sappiamo quanto ci sia di vero o di amplificato in questo pensiero diffuso, ma qualcosa ci deve essere, se quest’estate la Juve ha inseguito e aspettato a lungo Lukaku. Oggi, con Lukaku alla Roma, poco importa. Vlahovic, al netto delle pause legate alla pubalgia, rimane uno dei più forti attaccanti d’Europa. La Juve può permettersi che Vlahovic si fermi, come è accaduto di recente, perché può contare su Milik e Kean, buoni surrogati di numeri nove. Vlahovic, nonostante l’impiego a macchia di leopardo, ha realizzato quatto quattro gol, Milik due. Mancano le reti di Kean, prezioso però nel suo lavoro di sportellatore .
  16. Dopo i due gol al Cagliari, salgono le quotazioni di Soulè che potrebbe rientrare già a gennaio. La Juventus ha avviato i dialoghi per blindarlo (é in scadenza nel 2026) fino al 2028. Nuovo contratto robusto adeguamento dell’ingaggio, che dovrebbe arrivare intorno al milione a stagione. Il meritato premio per il rendimento brillante col Frosinone, ma anche il segnale di come la Juve ci punti davvero in ottica futura: gennaio o giugno che sia.
  17. Con le contemporanee assenze di Fagioli e Pogba il mercato di gennaio della Juventus vive un momento di alta intensità con spifferi, rumors. Non è un mistero che proprio sulla medianasi cerca un elemento pronto. Ultime indiscrezioni portano a Rodrigo De Paul per il quale i bianconeri vogliono lavorare su un prestito con diritto di riscatto fissato al raggiungimento dell’obbiettivo Champions:l’entourage del giocatore è disponibile. Stessa formula di acquisto per Samardzic che però l'Udinese ora ha difficolta a pensare di cedere vista la delicata situazione in classifica.Tra i due giocatori dai "costi bassi" poi si piazza Khéphren Thuram che a Torino seguono da tempo, Nizza è un osso duro sia perché non ha problemi economici, sia perché sta andando molto bene in campionato: per questo la valutazione di 40 milioni ad ora non è in discesa anzi secondo l'Equipe visto che l'attuale contratto del giocatore scade a giugno 2025 prima di cedere il 22enne il Nizza punta a rinnovargli il contratto per poter ricoprire una posizione di maggiore forza in fase di trattativa.
  18. Lunga intervista di Tuttosport al.Ds del Frosinone Angelozzi che a domanda apre al possibile rientro anticipato di Soulè o Barrenechea in caso la Juve lo richiedesse visti i noti problemi a centrocampo. Come spiega il Ds i rapporti tra i club sono ottimi e il Frosinone potrebbe comunque avere delle agevolazioni a gennaio o giugno per altri bianconeri come Nicolussi Caviglia e Huijsen che per stessa ammissione di Angelozzi piacciono al club laziale
  19. La serata migliore per trovare il tuo primo gol con la Juventus."Un gol importantissimo, sono veramente contentissimo, una vittoria che pesa tanto. Siamo primi in classifica e ce la godiamo per una serata, poi vedremo i risultati". E' la tua ammonizione più bella? "Assolutamente, giallo ben speso". Sembrava una serata stregata... "Sicuramente è stata una serata un po' storta, perchè comunque abbiamo creato tantissime occasioni. C'è da dire che poi se fai gol all'inizio cambia tutta la partita, abbiamo avuto sfortuna in quei due episodi del Var, ma l'importante era vincere". Cominciate a credere a qualcosa in più? "Sai, guardare la classifica adesso non è che serva tanto, ma sicuramente è una vittoria che ci dà continuità nei risultati e ci fan sperare per il futuro".
  20. Una volta era “il Duca”, ormai così non lo chiama più nessuno. Piuttosto, soprattutto da quando è riuscito a imporsi dopo un lungo e complicato periodo di ambientamento, Adrien Rabiot si è conquistato il soprannome di “Cavallo pazzo”. Tanto che nel giorno del rinnovo, l’indizio social del club bianconero portava proprio a un cavallo indomabile. Ma oggi Rabiot è soprattutto “il Capitano”, almeno fino a quando non tornerà Danilo, quindi salvo sorprese fino alla prossima sosta. Una fascia al braccio che rappresenta allo stesso tempo la chiusura di un cerchio lungo più di quattro anni e l’inizio di un possibile nuovo ciclo, perché a giugno è arrivato il prolungamento di una sola stagione ma la Juve e Rabiot si sono anche dati appuntamento per riparlare più avanti di un accordo e un progetto più strutturati. "Sono felice di avere indossato la fascia, amo questo club e la sua storia, è il quinto anno che sono qui, per me è un onore", le parole spese da Rabiot dopo la vittoria di San Siro con il Milan, la prima vissuta da capitano appunto. Parole che fanno capire come comunque non sia di passaggio uno come Rabiot, aspettando di capire che sarà del futuro. I discorsi sono stati quindi già imbastiti, mamma Veronique sa che Adrien vorrebbe restare ancora a lungo in bianconero a patto che ci possano essere le condizioni giuste, in termini progettuali ancor più che economici: condizioni che la Juve sta lavorando per garantirgli anche in futuro. Intanto conta il presente e nel presente il centrocampista francese rappresenta un punto di riferimento totale di questa Juve, dentro e fuori dal campo. Semplicemente insostituibile per Max Allegri.
  21. Durante il pranzo con Ramadani per Chiesa, sono stati presi in esami altri profili che potrebbero eventualmente interessare la Juventus a gennaio. In questa ottica rientra la vicenda legata a Douglas Costa svincolato dal Los Angeles Galaxy e che, al pari di Bernardeschi, si è proposto per un ritorno alla Juve: fredda la reazione dalla Continassa in entrambi i casi.
  22. Boom di ascolti per Milan-Juventus di domenica sera. La vittoria della squadra di Allegri contro quella di Pioli è stata seguita da quasi due milioni di telespettatori su Dazn. Migliorato il precedente tra i due club della passata stagione: 1,6 milioni di appassionati. I numeri di Dazn continuano a crescere in generale: la 9^ giornata di Serie A ha sfiorato complessivamente i 6,2 milioni di telespettatori.
  23. Dopo l'addio di Tognozzi in casa Juve i vertici societari hanno davanti alcuni mesi per non sbagliare un tassello cruciale per le fortune future del club, il desiderio di Giuntoli sarebbe quello di tornare a formare la squadra composta da Micheli e Mantovani che portó a Napoli i vari Kvaratskhelia e Osimhen, Kim e Lobotka. Per i due ex collaboratori i rapporti con De Laurentiis non sembrano più idilliaci . Arriverà il tempo delle decisioni e questa volta sulla composizione dello staff inciderà anche il parere di Giuntoli.
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