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Deborah J

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  1. Giovane, vincente e sostenibile: così John Elkann ha ridisegnato la Juventus, la controllante del club bianconero, e simbolo della continuità garantita dalla famiglia Agnelli. Per il resto c'è tanta discontinuità tra passato e presente, di cui la ritirata su Calciopoli è solo l'ultimo atto che arriva dopo la marcia indietro sulla Superlega, progetto voluto e sostenuto con forza da Andrea Agnelli e il patteggiamento voluto con la giustizia sportiva. Scelte politiche accompagnate però da una rivoluzione anche negli uomini e nelle strategie, del ciclo vincente dell'ex presidente sono rimasti pochi superstiti sia nel gruppo squadra sia nella dirigenza e sul mercato si è passati dalla filosofia dei colpi ad effetto agli investimenti sostenibili. Il 2023 è l'hanno zero (così l'ha definito Elkann) ma anche quello in cui si festeggiano i 100 anni della famiglia Agnelli. Un legame unico e indissolubile. La ricapitalizzazione di circa 200 milioni annunciata di recente servirà soprattutto a ripianare i debiti ma anche per lasciare una porta aperta nel mese di gennaio. Allegri, uno dei pochi superstiti della vecchia Juve si sta dimostrando l'uomo giusto per traghettare la Juve fuori dalle brutte vicende e gode della fiducia di Elkann.
  2. Ieri i dirigenti della Juventus hanno incontrato Ramadani. Il piatto forte del summit è stato Chiesa: il numero 7 bianconero ha il contratto in scadenza. Ramadani, da anni in ottimi rapporti con Giuntoli, ha confermato di persona quanto aveva già garantito nei mesi scorsi per telefono: Chiesa non lascerà la Juventus da svincolato. Proprio per questo le parti hanno iniziato a confrontarsi più concretamente sull’idea di un prolungamento “ponte”: un anno in più – dal 2025 al 2026 – garantendo però all’azzurro lo stesso stipendio attuale (5 milioni più bonus). Quello di Chiesa è il prolungamento più importante assieme a quello di Rabiot, che va a scadenza a giugno, ma non l’unico. Dopo il rinnovo di Gatti (2028), s’aspetta l’ufficialità per quello di Locatelli. Discorsi avviati con Rugani, Bremer e Szczesny. Il toscano e il brasiliano potrebbero allungare fino al 2028 a cavallo tra Natale e l’inizio del 2024 e nello stesso periodo il portiere polacco dovrebbe firmare fino al 2026. Qualche chiacchiera c’è già stata – e altre ce ne saranno – con l’entourage di Vlahovic: alla Continassa propongono un anno in più al serbo, dal 2026 (attuale) al 2027. In agenda anche Nicolò Fagioli, fresco di squalifica di 7 mesi per il caso scommesse: l’intesa scade nel 2026, ma presto dovrebbe essere rinnovata. Una conferma in più di come la Juventus, nonostante l’errore commesso dal ragazzo e il momento duro, non voglia abbandonare quello che considera un patrimonio anche per il futuro.
  3. Vittoria importantissima, ma non possiamo non partire da quegli ultimi 10 minuti, da giacca e cravatta lanciate. Cosa avrebbe voluto che la sua squadra facesse meglio? "Innanzitutto è stata una partita giocata bene difensivamente nel primo tempo, poi il calcio è fatto di episodi. Sicuramente è stata fatta una bellissima giocata da parte di Kean. Una volta rimasti in superiorità numerica, nel secondo tempo abbiamo iniziato non benissimo, abbiamo subito un paio di punizioni, un paio di cross. Poi la gestione della palla nella parte finale andava fatta meglio, perchè con più pazienza riuscivamo lo stesso a tirare, a chiudere l'azione, senza dare la possibilità al Milan di fare contropiede. La superiorità comunque è vero che c'era, ma Leao è in grado di annullare questa superiorità. Detto questo i ragazzi sono stati molto bravi, con il Milan era tanto che non vincevamo, quindi sono molto contento. Devo solamente ringraziarli". Per tutta la partita dice calma, calma, calma...e poi negli ultimi 5 minuti sbrocca totalmente... "Ma è una questione solo di passaggi fatti in un modo e di passaggi fatti in un altro modo. Giochi contro una squadra in dieci e il campo deve diventare come un aeroporto e loor la palla non la devono rpendere più. Quando vai a chiudere, devi chiudere l'azione e non prendere contropiede. Lo abbiamo fatto una volta con Mckennie, sono ripartiti e sono andati là. Poi in superiorità numerica i passaggi nello stretto non si fanno più, non si dribbla più, non si fanno più contrasti. Sono cose che bisogna migliorare perchè comunque abbiamo anche dei ragazzi con poca esperienza e giocare a San Siro non era facile". Su Leao hai voluto lavorare con Mckennie e Weah nel primo tempo e i pericoli sono arrivati quando non c'è stata quella doppia marcatura. "Sì, ogni tanto ti scappava anche alla doppia marcatura, ma sono stati bravi, Gatti è stato molto bravo. Leao veramente stasera è stato straripante, Gatti è stato molto bravo, Weah lo stesso, anche nel raddoppio della marcatura, alla fine anche quando è andato Bremer. Anche nel primo tempo difensivamente non abbiamo concesso neanche un tiro in porta al Milan, abbiamo concesso poco e niente. Le partite durano 95 minuti, l'episodio ci è andato a favore, quindi dopo siamo stati bravi, i ragazzi sono stati bravi a cercare questa vittoria". In nove partite hai preso solo tre reti. Quanto è importante questa vittoria a livello psicologico? Vi dà una dimensione diversa? "Una dimensione diversa ce la deve dare se siamo coscienti di dove dobbiamo migliorare, se ci accontentiamo della vittoria non andiamo da nessuna parte. Bisogna andare a migliorare la fase di gestione della palla come successo dal 60° al 90°. In quei momenti non si devono mai forzare le giocate e andare a colpo sicuro". Stasera vi sentite al livello delle primissime? "No, non è una partita che cambia, Inter, Milan e Napoli sono le favorite per lo scudetto, noi dobbiamo ritornare a giocare in Champions. Stasera sono molto contento che ha debuttato un ragazzo del 2005, che è entrato con una serenità e tranquillità anche nel giocare. Non ha mai giocato palle difficili, non ha mai messo in difficoltà il compagno e soprattutto ha fatto un intervento di lettura appena entrato... è un giocatore che farà una grande carriera. Ha fatto una roba da Ciro Ferrara". Anche stasera il primo dato che vede è il +3 sul quinto posto e non il -2 rispetto alla vetta? "Assolutamente no, dietro si stanno ammucchiando... l'Atalanta, la Roma viene da quattro vittorie. Noi dobbiamo fare un passettino alla volta, cercare di fare un bel girone di andata, poi vedremo nel girone di ritorno". Cosa c'era in quella commozione di Locatelli? "Manu tra l'altro a volte è criticato oltre misura, oltre che bravo tecnicamente può solo migliroare in quella posizione. Innanzitutto va meno in giro per il campo e questo gli consente di giocare meglio, poi dà copertura ai difensori, è un giocatore caratterialmente da Juventus, oltre che tecnicamente". IN AGGIORNAMENTO
  4. Il prossimo ragazzo in rampa di lancio è Joseph Nonge, centrocampista belga sempre del 2005 che il tecnico ha portato a San Siro e che, d’ora in avanti, sarà in pianta stabile in prima squadra per rimpinguare il reparto mediano, dove le rotazioni sono limitate dalle assenze di Pogba e Fagioli. Le linee guida del club sono chiare e prevedono di lanciare in prima squadra ogni anno 4-5 ragazzi provenienti dalla Next Gen. La Juve punta a costruire in casa sogni e campioni, generando risparmi e liberando risorse. Un vero e proprio circolo virtuoso che guarda al futuro. L’oro è alla Continassa.
  5. In effetti, lo so... allo stesso modo in cui tu sai come è pericoloso nelle mie di mani. Anzi, quasi quasi lo tiro fuori dal garage per darti una bella piallata ogni tanto le vecchie abitudini è bene ripristinarle
  6. Sabato c’è il Verona allo Stadium e con una vittoria il primo posto in solitaria sarebbe garantito almeno per una notte: considerando, però, che domenica la capolista Inter ospita la Roma e il Milan gioca a Napoli, allora la Juve può ambire ad un clamoroso sorpasso in classifica. La Juve non guarda tutti quanti dall’alto in basso dal 1° agosto 2020, quando si chiuse la Serie A più lunga di sempre con la festa tricolore in uno Stadium vuoto causa Covid. Di quella Juve è rimasto ben poco: Sarri allena la Lazio dall’estate 2021, dopo essere stato esonerato al termine di quella stagione, mentre dei 33 giocatori in rosa sono rimasti appena in 8 e tra gli attuali titolari di Allegri ci sono solo Szczesny, Danilo (promosso a capitano) e Rabiot. Da Ronaldo a Dybala (54 gol in due...), passando per i totem Bonucci e Chiellini, tante cose sono cambiate in una Continassa dove sono nuovi anche presidente, l’intero Cda e i dirigenti. Ecco perché ritornare da soli in vetta dopo 124 partite sarebbe più di una chiusura del cerchio per questi bianconeri che stanno (ri)scoprendo antiche emozioni, a maggior ragione dopo aver trascorso un anno in cui ne hanno viste di tutti i colori tra inchieste, penalizzazioni, doping e scommesse. Reggere la pressione della storia e dell’alta classifica, però, diventerà un prezioso esercizio per questa squadra giovane dove la maggior parte dei giocatori non ha mai vinto nulla. Servirà equilibrio e continuità, ma la Juventus ha dimostrato di essere tornata agli antichi valori e può sempre sfruttare il vantaggio di una stagione senza coppe europee. In attesa del rinforzo giusto a gennaio con il serbo Samardzic (Udinese) e il danese Hojbjerg (Tottenham) in pole position per riempire i vuoti a centrocampo.
  7. Ha del clamoroso la notizia che arriva dalla Spagna e in particolare da Sport. Secondo la testata, infatti, la Juventus starebbe pensando di riportare a Torino Arthur. Dopo le squalifiche di Nicolò Fagioli e Paul Pogba, infatti, il club bianconero si ritrova corto a centrocampo e per questo vorrebbe riportare alla base un giocatore già di sua proprietà. Un'operazione non facile, visto che il calciatore sta facendo bene con la maglia della Fiorentina.
  8. "Il calcio è una bolla e lo studio avrebbe aiutato a restare attaccati alla realtà giocatori che lasciano da giovani le famiglie, hanno tanti soldi e molto tempo libero". Così Giorgio Chiellini, ex capitano di Juve e Nazionale, interviene sul caso scommesse che ha coinvolto Fagioli, Tonali a Zaniolo. Durante la presentazione del progetto “My Kickoff in Usa”, un percorso di borse di studio per calciatori e calciatrici varato dalla Fondazione Agnelli, l’attuale difensore dei Los Angeles Fc ha raccontato la sua esperienza: "Lo studio è un’arma in più per educare". Chiellini prepara il suo ritorno alla Juve come dirigente, mentre sul campo un suo possibile erede prolunga fino al giugno 2028. "Sono sicuro che torneremo a vincere un trofeo - dice Federico Gatti - e mi auguro accada al più presto: stiamo facendo tutto per arrivare a questo obiettivo".
  9. Si, ma non che la Juve fosse interessata. TS ha riportato le parole dell'intervista. Mentre Tuttojuve l'aveva riportata come se il club fosse interessato. TJ - "Pazza idea Juve: si pensa al ritorno di Douglas Costa"
  10. No, era sempre di tuttojuve, quello su Douglas Costa dico. Su Bernardeschi invece la notizia era sui giornali.
  11. Veramente quella di Douglas Costa è una "fesseria" di TuttoJuve. Nessun giornale l'ha mai riportata.
  12. Ancora lontani i tempi del record di imbattibilità, quello di Gigi Buffon e della leggendaria BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini) quello dei 974 minuti senza subire reti in serie A nel 2015/2016. Ma lo 0-1 di San Siro contro il Milan ha certificato il clean sheet numero 16 di questo 2023, riportando la Juve di Allegri in vetta alla specialissima classifica dell’anno solare per quel che riguarda il campionato di serie A: meglio anche di Napoli, Inter e Milan. Meglio in realtà di qualsiasi altra squadra in Europa prendendo in esame i migliori cinque campionati (Serie A, Bundesliga, Liga, Ligue1 e Premier League), eccezion fatta per il Barcellona delle 20 giornate di campionato senza subire reti: solo il gruppo di Xavi, infatti, ha blindato la porta di Ter Stegen più di quanto abbia fatto la Juve con quella di Wojciech Szczesny e Mattia Perin. Milan. Pur dovendo affrontare anche assenze pesanti, con il solo Bremer sempre presente, mentre Gatti e Rugani hanno saputo spazzare via tutte le preoccupazioni dettate dall’infortunio di capitan Danilo.
  13. E il "bello" è che nonostante nell'intervista parli chiaramente tipo "tornerei", "non rifiuterei una loro chiamata" e si capisce molto bene che non è stato contattato dalla Juve. E che il suo è solo un desiderio. Non riesco davvero a capacitarmi su come facciano a non capire cose così semplici e chiare. Mistero.
  14. Ma che è vero! La risposta la trovi in quello che ho sottolineato: gli chiedono se lui tornerebbe, ma non che la Juve lo ha cercato. Infatti dice è il club che ama e che non negherebbe mai una loro telefonata. Tra l'altro gli dicono anche che LORO lo hanno accostato alla Juve. Il che è tutto un dire. Non c'è nessuna trattativa da parte della Juve per Douglas Costa. Hanno messo su questo "castello" solo perchè svincolato. E ci stanno ricamando sopra con la speranza che la Juve lo cerchi.
  15. Ci sono i gregari addetti a portare le borracce e quelli che invece portano punti. Due su tutti, alla Juventus: Gatti e Rugani. Se i bianconeri hanno cambiato passo, è merito del muro alzato dalla difesa. Primo non prenderle, il diktat di Allegri che, in assenza di capitan Danilo, in casa del Milan non è stato condiviso solo dai titolarissimi. Ma anche la classe operaia italiana ha dato ampia prova di affidabilità. Gatti ha montato la guardia su Leao e, nonostante una grande differenza di cilindrata, è riuscito a ingabbiarlo insieme a Weah. Il difensore di Rivoli sta rimpiazzando ottimamente il lungodegente Alex Sandro. E dopo essersi preso la Juve e la Nazionale, è pronto a regalarsi il rinnovo fino al 2028, con stipendio da 1,5 milioni più premi. Rugani, altro gregario alla riscossa, al Meazza ha sbagliato solo nell’unica vera occasione concessa al Milan: merito di Leao, bravo a rubare il tempo a tutti per servire Giroud. Dopodiché il centrale toscano, bersaglio facile di molti tifosi e tanta critica, ha offerto la solita prova pulita e sicura. Anche in attacco c’è un gregario finito in copertina, quel Kean che dopo aver ottenuto la fiducia di Spalletti in Nazionale ha incassato pure quella di Allegri in bianconero. Il classe 2000 ha messo in discesa il match di San Siro facendo espellere Thiaw. Di fatto, è stato preferito a Vlahovic e Chiesa. Vero, entrambi erano al rientro post rispettivi infortuni. Ma la sensazione, corroborata dalle dichiarazioni di Allegri, è che Moise sia (finalmente) cresciuto. «Ho capito gli errori, voglio dimostrare in campo e fuori che si può contare su di me», ha detto Kean. Ok, l’atteggiamento è giusto. Ora manca soltanto il gol, questione di tempo.
  16. Certo, prima che la Juve rinunciasse al ricorso. Cosa vuoi che gli risarciscono anche se Moggi e Giraudo dovessero vincere? Al massimo il risarcimento andrebbe solo a loro. Ritirata la richiesta di risarcimento per lo scudetto 2006 dato all'Inter Juve, sipario su Calciopoli Dopo 17 anni di battaglia rinuncia all’ultimo ricorso Ora è davvero finita. Dopo 17 anni e un’infinità di ricorsi, si chiude definitivamente Calciopoli con il passo indietro della Juventus davanti al Consiglio di Stato: il club bianconero, infatti, ha ritirato la richiesta di risarcimento danni da oltre 443 milioni di euro alla Federcalcio e all’Inter per l’assegnazione dello scudetto 2006 ai nerazzurri. (La Stampa)
  17. Avrà pensato che con questo "scoop" sarebbe diventato immediatamente famoso. Pensa in quanti saranno andati a cercare l'autore di questo articolo delirante.
  18. Si, ma almeno Bernardeschi è una notizia della Gazzetta e di Tuttosport, perlomeno sono fonti diciamo attendibili. Questa è una "notizia" di Mirko di Natale per TJ... non so se sia uno attendibile. Non lo conosco. Tu? La vera notizia è questa: Douglas Costa libero sul mercato: l’Arabia chiama. Il brasiliano lascia i Los Angeles e sembra intenzionato a provare l'esperienza in Saudi League. Qualche sostenitore juventino lo vuole a Torino... Douglas Costa ha deciso di lasciare i Los Angeles Galaxy ed è momentaneamente svincolato, alla ricerca di una nuova squadra. Ma probabilmente per poco. Il brasiliano, infatti, sembra già vicinissimo ad un trasferimento in Saudi League: nelle prossime settimane sarà in Arabia Saudita per valutare le varie proposte e sembra intenzionato a provare l'esperienza nel massimo campionato arabo. Il futuro di Douglas Costa molto probabilmente sarà in terra saudita. (TuttoSport) Ci ha ricamato sopra e l'ha fatta passare per una "news".
  19. Gente che non ha rispetto delle scelte che ognuno di noi è libero di fare. Un atteggiamento arrogante e presuntuoso verso chi ama vedere la Juve (nonostante tutto e tutti) davvero irrispettoso. Siamo persone libere e viviamo in un Paese democratico dove la gente può fare quello che più gli aggrada (nei limiti della legalità). Non ho mai disdetto Sky e Dazn, non rinuncio a vedere le partite della squadra che amo e che seguo da sempre per fare un "dispetto" a colossi mondiali, che sicuramente non fallirebbero anche se lo facessi. Chi lo fa è padrone delle sue azioni e non sarò di certo io a dirgli che sbaglia o che è meno juventino di me.
  20. Il valore di questa vittoria? "Pesa tanto questa vittoria, volevamo anche dimostrare che ci siamo, che quest'anno abbiamo l'obiettivo di finire tra le prime quattro, anche di più se abbiamo la possibiltà, quindi passa anche da queste partite. Stasera abbiamo fatto molto bene, soprattutto l'atteggiamento, anche se 11 contro 10, non abbiamo mollato un centimetro ed è così che dobbiamo giocare tutte le partite". La prima da capitano è stata una vittoria. Che emozione hai provato? "Bene, sono felice, è il mio quinto anno qui, amo questo club, quindi la fascia per me questa sera è un onore, un onore guidare questa squadra per tutta la storia di questo club. Sono molto contento per la vittoria stasera. Basta, dobbiamo continuare così, non mollare, perchè il campionato è lungo, ma con questo atteggiamento ci credo". Da capitano cosa significa questa serata per Locatelli? "Lui è emozionato e felice. Mi ha detto che sei anni fa aveva giocato qui un Milan-Juve e aveva segnato per il Milan, quindi gli abbiamo detto: ora devi fare gol per la Juve. Era da tanto che non faceva gol ed oggi era il momento per lui di fare gol. Lo ha fatto, ci dà i tre punti, bellissimo". Ti sei accorto dello show di Allegri in panchina? "Io cerco sempre di stare concentrato sul campo soprattutto gli ultimi minuti. Ma il mister è così, non è la prima partita che fa così, perchè lui ha sem,pre voglia di vincere, di dare il 100% fino alla fine e quindi è così, ci dà anche energia fare questo. E' bravo il mister". Oggi Danilo e Fagioli fuori. Come sono stati questi giorni prima della partita? "E' anche per loro, siamo una squadra, siamo tutti insieme, sappiamo tutti cosa è successo a Nicolò, ma è con noi tutti i giorni, si allena con noi, cerchiamo di vincere anche per lui, lo sosteniamo ovviamente. Danilo spero che torni nella prossima partita, ma se non c'è lui io ci sono per il capitano Una vittoria anche per Nicolò... "Certo, certo". IN AGGIORNAMENTO
  21. E' il suo primo Milan-Juve. Che emozioni le sta dando? Si può definire una partita Scudetto?"Sicuramente per me è la prima, un Milan-Juve a San Siro ha un sapore tutto speciale. Poi non dobbiamo essere bravi ad analizzare bene le cose, essere asettici, pensare a qual è il nostro reale obiettivo, che è la Champions League, di conseguenza cercare di crescere insieme a questi confronti così importanti". Ha sentito ieri le parole di Pioli su Tonali. Quanto e se sono replicabili per Fagioli? "Nicolò sicuramente ha fatto un errore, pagherà per questo. Però noi gli stiamo molto vicini nel suo percorso sia tecnico che sociale". Stasera Fagioli sarà allo stadio. E' un segnale affinchè trovi la normalità il prima possibile? "Siamo una famiglia e quindi gli stiamo molto vicini, anche questo è un segnale di grande vicinanza". La sua esclusione e quella di Pogba avvicinano il tema mercato. Si sono fatti diversi nomi per il centrocampo. Qual è il profilo che cerca in quel reparto la Juve? "In questo momento intanto dobbiamo valutare ancora dei ragazzi che hanno avuto meno spazio come Iling e come Nicolussi Caviglia che vengono dal nostro settore giovanile e questo testimonia il grande lavoro fatto e che stanno facendo. Dopodichè, prima del mercato, se ci saranno occasioni giuste, le valuteremo".
  22. E' tornato in testa il gol alla Juve con la maglia del Milan? "Sì, ma è tornato in testa già prima della partita, è veramente incredibile la vita. Io credo che sia veramente il destino, perchè lo stesso giorno di sette anni fa è incredibile, con la maglia diversa". Lo sapevi che era il 22 ottobre? "Chiaramente lo sapevo, ne avevo anche parlato con la mia famiglia. Sono felicissimo, la vita è incredibile e dedico questo alla mia famiglia". Rabiot aveva previsto il gol? "Sì, ma mi aveva detto di farlo nella porta giusta Cosa c’era dentro quelle lacrime? “Per me giocare qui è sempre speciale. Questi tifosi e San Siro sono speciali. La vita mi ha portato a fare altre scelte e oggi sono nella squadra dove volevo essere. Ero emozionato ed è stato incredibile. Il Milan si appoggia molto su Giroud e i trequartisti gli girano intorno. Abbiamo cercato di evitare questi uno due. Alla fine siamo stati fortunati anche nell’episodio e sicuramente ci ha aiutato questo”. Qual è la differenza con Inter, Napoli e Milan? “Abbiamo le maglie diverse. Siamo tutti diversi, noi viviamo un momento in cui la squadra ha dei giocatori che devono ancora maturare tanto. L’Inter ha già tanti giocatori maturi. Noi siamo ancora in una fase di costruzione. Ma credo che con umiltà possiamo fare grandi cose. Credo che quando sono arrivato qua l’obiettivo fosse lo Scudetto. Ora l’obiettivo è la Champions a marzo vedremo dove saremo”. Qual è la differenza rispetto allo scorso anno? “Il gol mi è mancato tanto. Sono molto felice di aver segnato. Era un mio obiettivo cercare la conclusione. Rispetto all’anno scorso ho più esperienza. Voglio cercare di essere un giocatore sempre più importante per la squadra”. Cos’hai in più rispetto a qualche compagno? “Per fortuna la decisioni le prende il mister. Abbiamo anche Nicolussi Caviglia ma indossare la maglia della Juve è pesante. Dobbiamo essere uniti e umili”. Come hai vissuto questi giorni e come sei stato vicino a Fagioli? “Vogliamo veramente bene a Nicolò. È caduto in questa malattia, che deve curare ed è una cosa grave. Bisogna stargli vicino in tutti questi sette mesi. Sono contento che si possa allenare con noi. La presenza del gruppo lo aiuterà. Bisognerà aiutare anche Sandro. Li conosco molto bene. Hanno sbagliato ma sono due bravi ragazzi”.
  23. Ieri il secondo incontro in meno di dieci giorni. L'agente di Bernardeschi ha incontrato i dirigenti della Juve alla Continassa. Un secondo tempo del summit della scorsa settimana. Tanti gli argomenti sul tavolo, compreso il futuro dell’ex jolly bianconero, attualmente protagonista in Mls con il Toronto. La Juventus a gennaio dovrà rinforzare la squadra dopo la sospensione di Pogba e la squalifica Fagioli. Giuntoli e Manna vorrebbero regalare due rinforzi ad Allegri. Ma anche il mercato invernale si preannuncia sostenibile e senza grosse possibilità di spesa: così i dirigenti bianconeri devono lavorare sulle possibili opportunità. Se in mediana si insiste per uno tra Samardzic e Hojbjerg, Bernardeschi si candida come alternativa ai vari Berardi e Sudakov. Federico può lasciare Toronto in prestito fino a giugno, conosce alla perfezione Allegri, l’ambiente Juventus e il campionato italiano. Sarebbe un acquisto pronto, garantito e duttile dal momento che Bernardeschi, proprio con Allegri, ha giocato come esterno d’attacco, trequartista, mezzala e in emergenza pure attaccante. A tutte queste ragioni si aggiunge la voglia dell’ex bianconero di tornare alla Juve e a Torino, dove ha ancora la casa, anche per provare a convincere Spalletti in vista di Euro2024.
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