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Deborah J

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  1. La Juve cambia marcia in vista del mercato di gennaio e vola a Londra. Lunedì Giuntoli è stato fotografato sugli spalti del Tottenham Hotspur Stadium a seguire la partita degli Spurs, k.o. 4-1 col Chelsea. Meta non casuale: da mesi la Signora punta Hojbjerg, contro i Blues in campo nella ripresa, come possibile rinforzo per il centrocampo orfano di Pogba (sospeso per doping) e Fagioli (squalificato per le scommesse). Giuntoli, accompagnato Manna, non si è limitato a vedere il Tottenham. Londra è un po’ la Milano del mercato della Premier. Tra lunedì e ieri, prima del rientro in Italia, i dirigenti hanno incontrato diversi procuratori. Compresa l’agenzia che cura gli interessi di Fagioli (fresco di rinnovo) e anche di Kalvin Phillips, in questo momento in pole nei ragionamenti della Juve visto che il City - a differenza del Tottenham per Hojbjerg - ha aperto al prestito. E il club campione d’Europa preferirebbe vedere Phillips in Italia piuttosto che in Premier con Tottenham o Newcastle. Sullo sfondo Thomas Partey (Arsenal). Intanto lunedì, mentre Giuntoli era a Londra, nell’hotel della Juve soggiornava il Sassuolo di Berardi (la sera in campo contro il Torino): il fantasista degli emiliani resta nel mirino per gennaio.
  2. Chiesa, letteralmente un’ira di Dio a Leverkusen. Lo juventino ha spinto, accelerato, dribblato e corso su e giù lungo la fascia sinistra, facendo uscire dal campo con il mal di testa il terzino ucraino Konoplya e chiunque gli venisse in soccorso per raddoppiare la marcatura. Come un pugile sul ring, poi, ha incassato tanti colpi e ha portato fuori la squadra nei momenti di maggiore pressione avversaria. Ma non solo: Chiesa è stato prezioso anche in fase difensiva, risultando il più pericoloso tra gli azzurri per occasioni create con almeno un paio di gol sfiorati. In una parola: incontenibile. "A inizio settembre avevamo tutti contro - ha esultato Chiesa a fine gara - Complimenti all’Ucraina perché ci ha messo in difficoltà, ma abbiamo avuto tante occasioni per mettere la partita in discesa. C’era molta tensione, l’abbiamo superata". Il valore di questa qualificazione è enorme, e Fede lo sa: "Era fondamentale per noi, per i tifosi e per il movimento calcistico italiano. L’eliminazione dal Mondiale con la Macedonia l’ho vissuta da fuori, da tifoso, ed è stata una sofferenza. L’ho vissuta malissimo e oggi mi godo una gioia immensa".
  3. Sono 4,31 dribbling a partita completati da Soulé fino a questo momento in campionato: nella graduatoria, a debita distanza, seguono Kvara (2,4) e Gudmundsson (2,1), mentre specialisti del calibro di Leao e di Dybala rincorrono a quota 1,8. La somma totale dei dribbling realizzati dall’intero organico della Juve si assesta al momento a 7,8 per ogni gara.
  4. L’ex capo scout bianconero: "Nel 2019 Jude fu davvero a un passo, poi decise di restare ancora a Birmingham. E prima di lui Haaland: la società ritenne l'operazione troppo costosa per la Primavera. Yildiz preso a zero e tenuto nascosto perché il Bayern era a Torino per De Ligt, in quei giorni si diceva che stesse per firmare per il Barcellona e noi lasciammo credere questo perché avevamo paura che la cosa si potesse ripercuotere sugli 80 milioni che stavamo incassando. Soulé scoperto a 11 anni. In quarantena per Kaio Jorge a Ferragosto, resto convinto che il ragazzo sia stato solo sfortunato. Chi sono i prossimo nomi? tra poco vedrete Nonge e poi il 2007 Mazur"
  5. De Paul ha tutte le caratteristiche che cerca Massimiliano Allegri per ritoccare la sua mediana e renderla più competitiva in chiave scudetto: età (29 anni, quella della maturità calcistica), esperienza (ha vinto un Mondiale con la sua Argentina), duttilità (è una mezzala che può giocare anche in posizione più avanzata), fisicità e anche una buona dose di qualità. Un rinforzo già pronto, che conosce bene il nostro campionato, e questo è il punto di vantaggio rispetto a Hojbjerg, mezzala del Tottenham da tempo seguito da Giuntoli e Manna. De Paul ha un contratto fino al 2026 con l’Atletico Madrid. Già quest’estate si era parlato di un suo possibile ritorno in Serie A, ma alla fine il club aveva deciso di trattenerlo, rifiutando anche un’offerta superiore ai 30 milioni. Insomma, l’Atletico non vorrebbe cederlo e il giocatore non sembra intenzionato a lasciare Madrid, ma la Juventus è in pressing per cercare di fargli cambiare idea. Il futuro di De Paul potrebbe intrecciarsi con quello di Hojbjerg, altro nome che piace alla dirigenza bianconera. Sia Hojbjerg sia De Paul costano non meno di 30 milioni di euro, la Signora invece preferirebbe prendere a gennaio un giocatore in prestito. Tra i papabili resta pure Samardzic dell’Udinese, che però è più trequartista che centrocampista e rispetto agli altri due ha meno esperienza.
  6. Bremer sarà l’ultimo a rientrare alla Continassa, dato che Danilo e Alex Sandro non sono partiti in questo giro di giostra delle Nazionali e McKennie è tornato alla base prima. Hanno imparato a conoscere Bremer anche in Inghilterra, in un campionato dove i difensori centrali, quelli buoni, vengono pagati a peso d’oro. Comunque al brasiliano l’idea inglese stuzzica, non da oggi e lo ha ricordato in un’intervista al Telegraph.. "Mi piacciono la Liga e la Premier League - ha detto Bremer al quotidiano britannico - ma la Premier League è un campionato molto emozionante e guardo molte partite e sono molto divertenti. Un giorno mi piacerebbe giocare in Premier League ma in questo momento sono concentrato sulla Juventus e vincere trofei con loro, siamo una delle migliori squadre al mondo. In Inghilterra ho un paio di difensori centrali a cui faccio riferimento". Per la Juventus è ovvio che Bremer sia un pilastro difensivo pure in prospettiva futura e per Giuntoli è un intoccabile. Ma in estate la differenza verrà fatta dalle eventuali offerte: a certe cifre non si può resistere, come del resto è stato in passato per De Ligt. Insomma, di fronte a 60/70 milioni sarebbe impossibile non valutare la situazione, quantomeno.
  7. Adrien Rabiot giocherà oggi con la Grecia e da domani sarà a Torino per preparare Juve-Inter. In nazionale ha rilasciato queste dichiarazioni: "Sono un leader a modo mio, tutti possiamo esserlo a modo nostro. Io sono più un leader in campo, nello spogliatoio, in privato. Ci vogliono tutte queste personalità per formare un gruppo che funzioni bene. Ho un ruolo diverso in Nazionale rispetto alla Juve: con la Francia sono più un equilibratore, nel club vado più in proiezione offensiva. Pogba? non so cosa succederà, ci siamo visti, abbiamo cenato insieme e credo che la situazione gli stia pesando".
  8. Claudio Marchisio ha parlato ai microfoni di Radio Serie A e si è già proiettato alla gara tra la Juventus e l'Inter. Ecco le sue parole: "Come detto da Massimiliano Allegri, è importante che la Juventus sia rimasta in scia all’Inter e che sia davanti alle altre pretendenti per tornare in Champions League, che è l’obiettivo stagionale dichiarato. Alla lunga, però, penso che questo gioco qua non riuscirà a farti stare al passo dell’Inter, che è una grandissima squadra con grandissime qualità e certezze nel gruppo. E lo sta dimostrando. Non solo in Champions League ma anche in Serie A, come visto a San Siro contro il Frosinone. Alla Juventus preoccupano un po’ le troppe giornate passate senza i gol degli attaccanti". Tuttojuve
  9. L’ accordo era stato già sottoscritto, la nota ufficiale ridotta a formalità: "La Juventus è felice di annunciare che il contratto di Nicolò Fagioli è stato rinnovato fino al 30 giugno 2028. Continua dunque il rapporto con Nicolò, che è bianconero dai tempi del settore giovanile, essendo arrivato alla Juventus nel 2015, quando aveva solamente 14 anni". Un simbolo, il centrocampista: modello di campione costruito in casa con la Next Gen come prima palestra professionistica prima di un’esprerienza formativa in Serie B a Cremona e dell’inserimento in prima squadra. Un figlio per la Juventus, che ha saputo essere comprensiva di fronte a un errore grave e ha scelto di rimanergli accanto per aiutarlo a superare il buio. Come noto, in seguito a scommesse effettuate, direttamente o per interposta persona, anche presso piattaforme e soggetti non autorizzati, su risultati di incontri ufficiali di calcio italiani e stranieri, Fagioli è stato squalificato per 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative comprendenti la partecipazione a un piano terapeutico finalizzato alla cura della ludopatia e a un ciclo di minimo dieci incontri pubblici. Lontano dai campi dovrà stare quindi sette mesi - rientro previsto il 26 maggio contro il Monza, nell’ultima giornata di campionato -, intanto potrà allenarsi regolarmente e contare sulla vicinanza del club "Confermiamo quanto avevamo già avuto modo di comunicare qualche settimana fa - le parole del ds Giuntoli -: supportiamo Nicolò nel suo percorso, terapeutico e formativo, e vogliamo fornirgli tutto il sostegno di cui avrà bisogno nei prossimi mesi. Il rinnovo del contratto del giocatore va esattamente in questa direzione, ma non solo: Nicolò è per noi un giocatore molto importante, la sua qualità tecnica e la sua intelligenza tattica sono conosciute a tutti, e siamo convinti che il suo ritorno in campo sarà per noi un valore aggiunto di primaria rilevanza. Quindi Fagioli deve sapere, e sa, che può continuare a lavorare, allenandosi ogni giorno con la squadra, con la dovuta serenità. E sa anche che noi contiamo su di lui e lo aspettiamo". "Sono felice ed onorato di firmare il mio nuovo contratto con la Juventus. Alla Juve sono cresciuto come uomo e giocatore e questo legame continua a crescere. Voglio ringraziare la mia famiglia, i tifosi, i miei procuratori e tutti i membri della Juventus per il loro supporto. Ne sarò sempre grato e riconoscente. Fino alla fine".
  10. Una Juventus di una efficacia terrificante, che continua a non subire gol. Cosa la rende più soddisfatto? "I tre punti e poi la prestazione dei ragazzi che l'hanno cercata, l'hanno voluta contro una Fiorentina che ha giocato molto bene, sono stati molto bravi. Giocar contro la Fiorentina è sempre complicato e difficile perchè portano sempre molti uomini sopra la linea della palla, si muovono molto e quindi non era semplice. Abbiamo sfruttato bene l'azione del gol, abbiamo fatto una bella azione. Abbiamo sofferto di più nel primo tempo, mentre nel secondo Szczesny non ha fatto neanche una parata, nonostante i tanti cross. Nel primo tempo abbiamo avuto 2-3 situazioni dove abbiamo sbagliato l'ultimo passaggio , la scelta del passaggio, perchè comunque avevamo spazi per andare di là, soprattutto saltata la prima pressione". Quest'anno nella rosa, anche i più giovani, rispetto allo scorso anno, hanno capito che mentalità vuoi dare tu che soprattutto come si devono vincere le partite, anche soffrendo. A che punto siete adesso? Cosa guardi? Ogni allenatore dice che lo Scudetto possono vincerlo gli altri. "Bisogna sempre guardare in avanti, ma questo non deve essere frainteso come lo Scudetto. Ripeto, credo che Inter, Milan e Napoli siano più attrezzate di noi, ma perchè comunque sono avanti nella costruzione della squadra, noi siamo ripartiti con tanti giocatori giovani che stanno giocando molto, c'è un buono spirito. Abbiamo fatto due partite diverse tra domenica e oggi, col Verona abbiamo fatto una bella partita tecnica, abbiamo fatto anche molti tiri in porta, oggi era una partita diversa. Le partite si vincono attraverso la sofferenza e un'ottima fase difensiva. Poi è normale che bisogna migliorare alcune cose, perchè nel secondo tempo bastava che Kostic si abbassasse sulla linea di Rugani, perchè era un destro che giocava a sinistra e non riusciva ad aprire il gioco, dandogli una mano e cercando di saltare via a Nico Gonzalez. Questo non è stato fatto quindi di conseguenza abbiamo avuto un po' più di difficoltà nel palleggio. Però Szczesny non ha fatto nemmeno una parata. All'inizio siamo partiti discretamente bene, Chiesa è andato in fuorigioco per poco. Su quelle cose dobbiamo migliorare, soprattutto quando rimaniamo due contro due in avanti, per sfruttare meglio certe occasioni, fermare la palla senza andare a concludere l'azione veloce, contro una Fiorentina alla quale bisogna fare veramente i complimenti perchè ha giocato veramente un'ottima partita". Che giorno è Juventus-Inter?"Intanto abbiamo il Cagliari".Non si è appuntato la data nel calendario? E' una partita che può significare molte cose per voi."No, no, non significa assolutamente niente, il campionato è molto lungo, noi sappiamo di avere dei limiti e su questi stiamo lavorando. E' un gruppo di giocatori, di ragazzi, straordinario, abbiamo anche delle qualità importanti su cui dobbiamo migliorare e lavorare". IN AGGIORNAMENTO
  11. Kostic conferma di avere molti assist in serbo. Due passaggi e mezzo vincenti nelle ultime due giornate hanno dato una gran bella mano alla Juventus e intanto hanno permesso a tre compagni di squadra di trovare il primo centro stagionale. A Firenze un suo assist aveva innescato il gol-partita di Miretti. All’Allianz Stadium, sabato sera, ha prima mandato in rete Bremer, bravo a incornare in terzo tempo un suo calcio di punizione liftatissimo, e ha quindi calciato il corner da cui è nato il rocambolesco gol (petto-traversa-pancia) realizzato da Rugani. Contando anche la scorsa stagione, Kostic ha già collezionato 11 assist in Serie A. Meglio di lui hanno fatto soltanto due fenomeni come Leao (12) e Kvaratskhelia (13). Filip è poco appariscente, ma incredibilmente efficace. Già decisivo con i suoi affondi sul binario sinistro bianconero, ora l’ex Eintracht Francoforte si conferma letale anche sui calci piazzati: i due sfornati contro il Cagliari ricordano i due che avevano portato ad altrettanti gol nel derby vinto contro il Torino.
  12. La scelta del fotogramma (quello in cui il passaggio di Bremer è già partito) viene presa senza certezze, causa i limiti della tecnologia: un frame più indietro, cioè al tocco del pallone, e il gol sarebbe stato buono. Senza una telecamera più precisa, al video si può addirittura “creare” l’errore. I vertici arbitrali si interrogano: la norma forse cambia. Juventus-Verona è finita 1-0 e il risultato non è cambiato ma se un gol come quello di venisse annullato a Lautaro o Vlahovic in Juventus-Inter del 26 novembre, cosa succederebbe? Le possibili soluzioni? Aumentare al massimo la risoluzione delle telecamere,dar per buono le decisioni sul campo o tornare al concetto di “luce” fra i corpi. Non eviterebbe gol annullati per pochi centimetri, ma tutto sarebbe un po’ più chiaro.
  13. La squadra ha alternato andature, non ha avuto la voglia di strafare. Una vittoria che conta tantissimo. "Era importante vincere perchè comunque ci metteva in una condizione buona di classifica, soprattutto per mantenere o allungare sulle inseguitrici. Vincere le partite non è semplice, il Cagliair veniva da un ottimo momento. Dopo il 2-0 ci siamo un pochino fermati nella gestione della palla, bastava farla circolare un po' più velocemente a destra e a sinistra e viceversa, poi abbiamo preso un gol su un contropiede, su calcio d'angolo nostro. Però può capitare". Lo step che può fare questa squadra è dal punto di vista realizzativo?"Bisogna essere un pochino più efficaci, con più serenità nella scelta dell'ultimo passaggio, però è una squadra in crescita, che ha uno spirito straordinario e anche stasera lo ha dimostrato. Ha portato a casa questa vittoria, sanno che per portare a casa le vittorie dobbiamo fare questo tipo di partite. Se all'inizio del campionato ci scomponevamo un attimino quando non trovavamo il gol ora invece rimaniamo compatti all'interno della partita. Per noi è stato un risultato molto importante". La partita è cambiata nei primi 15 minuti del secondo. Cosa è successo? "Già negli ultimi 15 minuti del primo tempo le gambe giravano già in modo diverso. Abbiamo fatica nei primi 30 minuti, nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo la squadra già si era più sciolta, avevamo alzato il ritmo della corsa e della velocità della palla. Siamo rientrati molto bene, nel secondo tempo, soprattutto nei primi 15 minuti, abbiamo fatto molto bene. Poi bisognava fare gol, prima, non siamo riusciti a farlo, però la squadra è rimasta compatta, poi abbiamo sfruttato bene le palle inattive a favore. Da lì la partita poteva essere ancora più in discesa, ma sapevamo che il Cagliari è una cosa noiosa, ha molti saltatori di testa ed era importante vincere. Stasera i ragazzi lo hanno fatto con merito". E' un po' preoccupato da questa sterilità offensiva? "No, non sono assolutamente preoccupato, perchè intanto abbiamo iniziato a creare, a tirare da fuori, bisogna essere un pochino più precisi, però i gol li faranno, hanno avuto occasioni, quindi devono rimanere sereni e tranquilli". A Mckennie non rinunci mai, ti dà solidità. "West sta facendo un campionato importante, credo sia anche una crescita di maturazione del ragazzo. E' andato via dalla Juventus, è tornato, si è messo in discussione, ci ho parlato chiaramente e su questo deve continuare, perchè siamo solamente alla dodicesima e lui ha qualita fisiche che sopperiscono anche a qualche errore tecnico. Però tecnicamente stasera ha fatto una buona partita anche tecnicamente, soprattutto quando cominciano ad allargarsi gli spazi lui diventa devastante". L'Inter è favorita anche tra due settimane? "In una partita secca non lo so, perchè in una partita secca può succedere di tutto. L'Inter sicuramente è la squadra strafavorita del campionato, insieme al Napoli e al Milan stesso. Noi siamo lì, dobbiamo cercare di rimanere lì, ma soprattutto per il vantaggio sulle quinte. L'Inter non è stata costruita quest'anno, è stata costruita già da 4-5 anni per vincere lo Scudetto, uno lo ha vinto e ha la forza per vincerlo anche quest'anno, ha grandissime possibilità". Quanto c'è di Allegri in questa rinascita? "Non c'è di mio, c'è di tutti quelli che lavorano attorno alla squadra, dentro la squadra. La cosa che dico sempre e che ho imparato velocemente, e bisogna farlo tutti, è che alla Juve bisogna avere il profilo basso, bisogna lavorare e creare la normalità. La normalità è quella di vincere le partite e pensare a quella dopo. I ragazzi ci stanno riuscendo perchè questo serve per trovare equilibrio all'interno della partita. E bisogna lavorare perchè comunque sappiamo che per vincere le partite bisogna lavorare, lavorare sui nostri limiti che come dico sempre devono diventare punti di forza. Momentaneamente, visto che siamo alla sosta, abbiamo fatto le prime 12 partite buone, ma questo è il merito di tutti, non solo dei giocatori, ma di tutti quelli che sono a disposizione, che mettono i giocatori nelle condizioni migliori di fare bene". Cosa ha detto a Mckennie in maniera così chiara a inizio stagione? "Che era una stagione molto importante per lui e che doveva fare il quinto, quindi doveva correre avanti e indietro". E lui come ha risposto? "Sì è messo a disposizione, quindi sta facendo molto bene" Stavolta nel finale è stato lei a dover fermare Landucci. "Era un momento in cui senza pressione la palla bastava farla girare da destra a sinistra, su questo sicuramente bisogna migliorare. Però sono contento di quello che stanno facendo i ragazzi".
  14. Allegri all’italiana. Nell’atteggiamento, votato alla solidità e all’impermeabilità difensiva che in questa stagione sta facendo la differenza come testimoniano i sei clean sheet consecutivi, ma anche negli interpreti. La Juve che ha vinto a Firenze aveva una forte impronta azzurra: Max ha schierato in tutto sette italiani; sei dall’inizio - Gatti, Rugani, Locatelli, Miretti, Chiesa e Kean - più Cambiaso, subentrato nella ripresa. E proprio uno di loro, Miretti, ha firmato la rete da tre punti. La Signora torna quindi all’antico, visto che storicamente ha sempre contato su un nucleo forte nostrano e, in questo senso, non si può non pensare negli ultimi anni a Barzagli-Bonucci-Chiellini più Buffon nel ciclo dei nove scudetti consecutivi. Non solo, la Juve è sempre stata un bacino importante per la Nazionale e anche le convocazioni del Ct Spalletti per gli impegni di ottobre dell’Italia lo testimoniano, visto che in gruppo contemplavano quattro bianconeri: Gatti, Locatelli, Chiesa e Kean. In tutto sono 4.461 i minuti disputati dai 9 giocatori italiani impiegati da Allegri in questo inizio di stagione, il 41% del totale. . La Juve sta ritrovando quindi la sua identità tricolore.
  15. Non è che con voi la difesa è il migliore attacco?"Certo, abbiamo fatto una bella partita lì dietro, però da 11 partite non facevo un gol, ero un po' incazzato e oggi finalmente sono riuscito a fare il primo gol stagionale". Ci racconti dello spirito che c'è tra di voi anche senza Danilo? "Stiamo lavorando bene, anche Rugani quando ha iniziato a giocare sta facendo una bella stagione, dobbiamo continuare così, è quello che chiede il mister. Abbiamo una partita a settimana e c'è tanto tempo per lavorare. Chiunque entri, sta dando una grande mano" Ti senti più leader come ha detto Allegri? "Sì certo, è normale, la prima stagione è difficile, anche se è l'Italia, però sono uscito dal Toro per la Juve. E' normale che io cresca un po', spero di continuare così anche il prossimo anno per fare una grande stagione". Dopo la sosta c'è l'Inter. Come la affronterete? "Sappiamo che loro sono una grande squadra, stanno bene, però la nostra differenza, la nostra forza è la grinta e dobbiamo continuare così". IN AGGIORNAMENTO
  16. In questa Juve, le basi per tirare avanti oltre la prossima finestra di trattative ci sarebbero, evitando spese folli in inverno per poter tornare a fare un mercato “da big” in estate, quando la Signora spera di essere nella condizione di dover allestire una squadra per la prossima SuperChampions. Quel tesoretto rimasto in cassaforte ad agosto, con il solo Weah alla voce acquisti, il +60,6 milioni di saldo e il taglio del 15% del monte ingaggi, può essere re-investito a giugno, anche in virtù dell’aumento di capitale da completare nei prossimi mesi. Berardi, che ha già fatto sapere al Sassuolo di essere pronto a cambiare aria dopo 12 stagioni di fedeltà, resta il profilo ideale per Allegri, perché con lui potrebbe fare due o tre moduli diversi.
  17. La Juve aiuta Vlahovic in crisi di gol, ma sogna Morata. Alvaro è protagonista di un grande avvio di stagione ed è capocannoniere in Champions con 5 reti in 4 partite. Il suo futuro ad oggi è a Madrid ma con la Juve di mezzo mai dire mai. Il legame con la Juve e Torino è particolare: ha conosciuto sua moglie Alice Campello, è nato il terzo dei suoi figli e ha comprato casa. Anche a Madrid i figli del giocatore come testimoniano i video amano aggirarsi con indosso la maglia bianconera cantando l’inno della Juventus. Quest’estate il giocatore è stato cercato da Inter e Roma e anche hanno provato un sondaggio frenato dalla clausola rescissione di 21 milioni sul quale gli spagnoli per motivi di bilancio non hanno voluto trattare. Se pochi mesi fa a Torino hanno abbandonato la pista non è detto che non possano rifarsi vivi la prossima estate.
  18. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. In eterno equilibrio sopra la follia e potendo sfruttare una straordinaria vena ironica, Wojciech Szczesny è uno dei segreti dell’imbattibile difesa bianconera. Non da oggi, visto che in carriera ha chiuso più di 200 partite senza prendere gol, ma adesso il portiere polacco sembra aver raggiunto il punto più alto della sua maturità calcistica e anche per questo insegue un nuovo record. Da 540 minuti la Juventus non concede reti agli avversari, con un bilancio di cinque vittorie più il pareggio di Bergamo, e l’ambizione è di eguagliare la striscia di otto partite consecutive dello scorso campionato quando il Napoli futuro campione d’Italia il 14 gennaio 2023 fermò l’inviolabilità a quota 770. Szczesny ora vuole superare se stesso e così cancellare anche il 4-2 di Reggio Emilia in cui fece errori clamorosi: poteva finire in panchina, ma ha resettato tutto subito e Allegri gli ha subito ribadito la fiducia. Così il numero uno bianconero non ha più sbagliato una parata, regalando anche preziosi miracoli per aiutare la Juve a tornare in alto.
  19. Io invece prenderei volentieri Alvaro, per motivi caratteriali (ma anche tecnici). Kean non sarà mai un giocatore "tranquillo", il suo modo di essere creerà sempre problemi, a lui e alla squadra. Certo, ha dalla sua l'età, l'unica cosa che è a sfavore di Morata. Per il resto non c'è storia.
  20. Una vita in bianconero. Dai Pulcini alla serie A. E’ il romanzo di Fabio Miretti, che di capitoli ne ha già tanti ma tantissimi ancora ne accoglierà perché la carriera del centrocampista della Juve è ancora giovanissima. Eppure, a soli vent’anni, ha stabilito un record: ha segnato in tutte le categorie con i colori bianconeri indosso, dai Pulcini alla seria A, appunto. Il cerchio si è chiuso al decimo minuto della sfi da di Firenze di domenica sera, quando si è presentato puntualissimo all’appuntamento con il cross di Kostic, per concludere una perfetta manovra avviata da Rabiot. La prima volta non si scorda mai, si dice, e in eff etti è proprio così perché, in pochi secondi, Fabio è stato sommerso dall’abbraccio dei compagni, i social sono esplosi di post celebrativi, così come il suo cellulare ha ricevuto centinaia di messaggi di complimenti, come ha scoperto a fi ne partita. Ha aspettato tanto questo momento, Fabio, lo ha inseguito, lo ha sfiorato più volte; non che stesse diventando una maledizione, quello zero alla voce reti segnate, ma un peso un po’ sì, perché ci era andato davvero molto vicino rompere il tabù.
  21. Più contenti del -2 dall'Inter o del +7 sull'Atalanta?"Più contenti per il +3 guadagnati oggi, è troppo presto per guardare alla classifica. Stiamo facendo bene, stiamo portando a casa risultati positivi anche in trasferta, l'ultima a Milano e oggi a Firenze son dei risultati difficili e siamo molto contenti di quello che stiamo facendo". Rispetto all'anno scorso siete molto più avanti... "Speriamo che quest'anno non ci tolgono altri dieci punti e saremo sempre un passo avanti. Siamo messi molto meglio rispetto all'anno scorso, io in verità non so nemmeno quanti punti abbiamo, dobbiamo fare un passo alla volta e pensare al Cagliari. Cosa è cambiato rispetto all'anno scorso? "C'è uno spirito molto bello, abbiamo una squadra molto giovane e nessuno si sente superiore agli altri. C'è un grande margine di crescita, questa unione del gruppo nei momenti difficili, perché oggi abbiamo passato dei momenti difficile, circa 89 minuti (ride, ndr), ti fanno portare a casa il risultato e portare a casa tre punti da Firenze non è facile, siamo contenti". Sulla parata su Biraghi? "Sembrava difficile ma non lo era. Era poco angolata e l'ho parata lo stesso".
  22. Opta - Juventus squadra che ha vinto più gare per 1-0 in Serie A dal ritorno di Allegri: 17, almeno tre più di qualsiasi altra avversaria nel periodo. Misura.
  23. Il destino di Matias Soulé è già ben tracciato nei programmi della Juventus. L'attaccante rivelazione di questa Serie A, capace di segnare 5 gol in 8 partite con i neopromossi ciociari, è il prossimo pilastro del progetto giovani che il club sta alimentando senza sosta per arrivare a costruire le stelle del futuro nella propria casa. L'argentino Soulé ora è la stella più splendente di una generazione di 29 calciatori che dal 2018 sono stati forgiati nella Juventus Next Gen, hanno debuttato in prima squadra con tre diversi allenatori e ora sono (quasi tutti) protagonisti in giro per il mondo. C'è chi è rimasto nella squadra di Allegri, come Miretti, Fagioli (pronto il rinnovo fino al 2028 coma atto di fiducia dopo la squalifica), Iling-Junior o Nicolussi Caviglia, mentre molti stanno facendo esperienza in prestito (Soulé in primis) e altri hanno trovato nuove strade dopo essere stati ben ceduti (vedi Dragusin al Genoa). L'idea di varare la seconda squadra bianconera ha funzionato, dunque, visto che i talenti non sono stati dispersi in questi cinque anni e ora sorride anche il bilancio. Per questo l'Atalanta ha già imitato la Juve, varando la propria formazione Under 23 in questa stagione, e il prossimo anno potrebbe essere il turno del Milan. "Ci sono tanti ragazzi bravi e siamo fiduciosi – ha commentato Cristiano Giuntoli dopo il debutto in Serie A di Yildiz e Huijsen -: è importante soprattutto dal punto di vista tecnico oltre a far respirare subito l'aria della Juve".
  24. E' arrivato finalmente il primo gol con la maglia della Juve. "Sì, lo aspettavo da tanto, quindi sono contento perchè l'ho ricercato per molto tempo e finalmente è arrivato. Ma la cosa più importante è aver portato i tre punti a casa" Ieri Allegri l'aveva quasi predetto: "Una volta che segna, si sblocca e cambia tutto". "Spero, spero che ora ne arriveranno altri. Come ho detto altre volte, non cercavo questo gol, ma cerco una certa continuità, quindi spero che in futuro ne arrivino altri". Il primo gol di Marchisio è arrivato in uno Juventus-Fiorentina da tre punti. "Claudio mi ha scritto diverse volte per incitarmi alla ricerca del gol, quindi lo ringrazio perchè anche lui in alcuni momenti si è fatto sentire vicino. Quindi anche questa coincidenza rende tutto più bello". Siete a -2 dal primo posto. E' vero che voin guardate solo la distanza dalla quinta?"I calcoli comunque si fanno a maggio, noi ora dobbiamo cercare di fare più punti possibile per rimaner elì tra le prime quattro, poi da maggio in poi vedremo cosa riusciremo a fare".
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