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Herzog

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  1. Differenza tecnica imbarazzante.
  2. E quindi? Pensi che dopo 10 anni di vittorie si possa sopravvivere ugualmente? Credo sia banale dire che il vincere sempre non fa parte dello sport, non è proprio possibile. È giusto gioire quando arriva un giocatore che ci piace, è giusto avere i propri gusti ma non vedo perché si debbano insultare i giocatori che hanno già vinto tanto. Comunque, inutile continuare a discutere su questo, per me lo sport è sport mentre per altri forse è altra cosa.
  3. Ma quali anni di prestazioni oscene? La Juve fino a un anno fa è stata la protagonista del ciclo più vincente della storia del calcio in Italia. Di cosa stiamo parlando?
  4. Una cosa è la critica per una partita sbagliata, un’altra cosa sono gli insulti e le varie definizioni come “pippa, sciagura, ruba stipendi, ecc.”. Non so, a me lo sport vissuto in questo modo non piace e non capisco tanta acredine in anni in cui la quadra ha vinto in lungo e in largo.
  5. Quello che io non capisco è l’accanimento, che diventa quasi odio come se certi giocatori venissero a rubare a casa nostra… Io insulterei chi si comporta male, chi non ha rispetto per la maglia e per i tifosi, chi facendo parte di un mondo che è semplicemente sport e gioco fornisce esempi negativi. Non mi pare il caso di Berna, come non è il caso di nessun giocatore che in questi ultimi anni ha contribuito a tante vittorie.
  6. Anche in altre piazze i tifosi sono diventati spietati ma siccome non vincono quasi mai, solitamente in caso di un successo seppur isolato, sono grati ai giocatori che lo hanno ottenuto. Noi siamo viziati. Infine credo che dare addosso continuamente a un giocatore della propria squadra, in epoca di social, non aiuti a creargli le condizioni giuste per rendere al massimo visto che non tutte le persone hanno la stessa sensibilità.
  7. Però chi lo pagava e chi lo allenava lo ha tenuto per 5 anni alla Juve. Non sarà stato il protagonista assoluto della Juve ma ha fatto parte di una squadra che ha vinto tanto. Io mi limiterei a ringraziarlo per aver difeso i nostri colori e per augurargli un buon proseguo di carriera.
  8. Continuo a non capire questo tiro al bersaglio continuo contro certi giocatori. Solo insulti, solo offese contro chi, a parte quest’anno, ci ha fatto vincere valanghe di trofei che altri giocatori non vincerebbero in dieci vite. Che modo di tifare becero!
  9. Secondo te è così, secondo me no. Pace. Credo sia inutile stare a discutere su queste cose, ognuno interpreta le cose a modo suo e va bene così. A me Dybala piace come giocatore, trovo che sia tra i giocatori tecnicamente più bravi e più spettacolari in circolazione. A me piacciono i giocatori tecnici. Tutto qui. Non sarò contento di non vederlo più nella mia squadra che negli ultimi tempi di certo non brilla per le qualità tecniche dei giocatori.
  10. Il fatto che a te e ad altri le sue appaiano come prese per il * mentre a me e ad altri sembrino altra cosa, significa che non c’è una verità oggettiva. Ognuno interpreta come vuole certe cose ed è rispettabile la tua come lo è quella degli altri.
  11. Tu reputi che gli infortuni fossero diplomatici, per me invece erano semplicemente infortuni che capitano a tutti i giocatori e che si ripetono pure spesso nella nostra squadra in generale. Per il resto non capisco la definizione di “ennesima cattiveria”: quali sarebbero eventualmente quelle precedenti ammesso che lo sia quella attuale? Dal mio punto di vista l’unica cattiveria al limite è quella della società che l’ha fatto fuori e che come conseguenza porta l’accettazione di qualsiasi decisione possa prendere il giocatore. Punti di vista, appunto.
  12. Quando Dybala chiedeva più soldi ci si trovava in un mondo completamente diverso e veniva da campionati in cui era sicuramente tra i tre giocatori più importanti del campionato italiano. Se ad Ottobre un accordo era stato trovato, significa che Dybala aveva ridimensionato le pretese e che alla società andasse bene la cifra stabilità. Il resto è attualità. Ciò che dico io è che se la società ha avuto il diritto di cambiare idea, lo stesso diritto va riconosciuto al giocatore che giustamente deve pensare al proprio futuro liberamente.
  13. Lo sguardo di Udine, opportuno o meno che fosse, mi pare evidente che fosse conseguenza di uno strappo già avvenuto con i dirigenti. In ogni caso mi auguro che la decisione della società non sia scaturita da quegli sguardi, come non mi sarei augurato una eventuale conferma dopo le lacrime dell’altra sera. In altre parole mi auguro che dietro ci sia una vera programmazione e che la scelta sia legata a un progetto serio della società.
  14. Guarda, io non sono contento per niente della scelta della società ma non per questo la ritengo illegittima. A Ottobre c’era l’accordo, lo si è capito dalle varie dichiarazioni dei dirigenti e dalla convergenza nelle notizie dei giornalisti: la società ha poi cambiato idea, in modo per me non condivisibile ma ripeto, legittima. Gli sguardi di Udine non potevano che essere conseguenza di attriti già esistenti con i dirigenti, questo mi pare ovvio. Quello che mi pare altrettanto evidente è che la decisione l’abbia presa la società col giocatore che di conseguenza l’ha subita. Io contesto quando qualcuno sostiene che è stato Dybala quello che chiedeva troppo mentre è semplicemente la società che non ha proposto nulla.
  15. Punti di vista. Per me quelle lacrime erano oltremodo sincere e hanno testimoniato il legame che lui aveva con la Juve e la delusione per non poterne fare più parte. Passato il momento delle emozioni, arriva quello delle decisioni a freddo e lui che ha ancora anni di attività davanti, farà le scelte che ritiene opportune per il proprio futuro, mica deve essere condizionato da chi, per quanto legittimamente, non lo ha più voluto.
  16. Ha tutto il diritto di andare da chi lo vuole dal momento in cui la Juve non lo ha più voluto. Se la Juve, come scrivi tu, ha fatto bene a non proporgli il rinnovo, non vedo perché lui debba precludersi la possibilità di andare dove gli pare. Purtroppo ci sta che abbia il dente avvelenato con i dirigenti che lo hanno fatto fuori, mi sembra umano che sia così.
  17. A Ottobre l’accordo era stato trovato, il presunto tira e molla era finito e come è stato poi detto in tutte le lingue, è la società che si è tirata indietro.
  18. Mai avrei lasciato andare via Paulo, avrei voluto vederlo fino a fine carriera con la nostra maglia. Quel pianto struggente era quello di un semplice ragazzo, non di un milionario, era quello di un innamorato lasciato dalla sua amata senza possibilità di rimedio. Mi mancherà la sua classe, mi mancherà quel sinistro fatato, raffinato e potente. Oggi la scelta della società mi sembra davvero incomprensibile.
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