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Sergione

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Tutti i contenuti di Sergione

  1. Intervistato da "DAZN", Beppe Marotta, ad dell'Inter, si sofferma sul mancato approdo in nerazzurro di Gleison Bremer, finito poi alla Juventus, che, di fatto, lo ha soffiato ai meneghini: "Bremer è un grande giocatore, ma i nostri condizionamenti legati agli equilibri economico-finanziari non ci hanno permesso di arrivare a una conclusione. Abbiamo fatto la nostra corsa, poi quando arrivano offerte molto distanti dalla nostra è normale che il venditore faccia le proprie scelte, così come il calciatore, che è stato un grande professionista. E' sfumata un'opportunità, ma fa parte del gioco. Bisogna apprezzare la perseveranza con cui abbiamo portato avanti questa cosa".
  2. Alex Sandro ha parlato al canale Twitch della Juventus: Come ti sentito nella prima amichevole? "È stata una buona amichevole. Sono felice per i ragazzi che hanno segnato. Erano tutti contenti dopo la partita. È stata una buona esperienza la partita contro il Chivas. Perché per me è come giocare la libertadores quindi per me è stata una bella esperienza". Tu fisicamente come ti sei sentito in campo? "Sicuramente non siamo ancora al 100%, però si vede che la squadra è sulla giusta strada e in questi giorni abbiamo lavorato tantissimo. Siamo ancora in fase di preparazione ma sono sicuro che tra qualche giorno saremo perfettamente al 100%. Ieri a Las Vegas c'erano 40 gradi meno male che lo stadio era chiuso". Qual è il campo più caldo dove tu hai giocato, come temperatura? "Dubai a 40 gradi anche se era sera. Però anche in Colombia, in Brasile l'ultima partita che abbiamo giocato c'erano 40 gradi. Era troppo caldo infatti ho detto a Cuadrado non si può giocare Colombia - Brasile alle 4 di pomeriggio. Però a volte fa caldo a volte fa freddo, ma il calcio è bello". Com'è tornare a giocare con Pogba? "Giocare con Paul è sempre bello. In questi anni ho avuto sempre giocatori di qualità accanto a me. Però certamente Pogba ti dà un tocco di magia. Quando c'è Paul in campo si vede che c'è Paul, non solo per me ma anche per la squadra è un bene avere un giocatore così. Bravino anche il 22? Secondo me ho giocato un po' contro di lui. Angel ha fatto una buona partita e ha una qualità incredibile e lo conosciamo già. Tutto dove è stato ha fatto benissimo. Sicuramente sarà una mano alla squadra". A pelle che squadra ti sembra? "Adesso nella nostra squadra ci sono tanti giocatori veloci e che devono stare bene fisicamente. Se mettiamo tutti i giocatori nelle condizioni di stare bene fisicamente e mentalmente, perché la tecnica la abbiamo, la squadra vola. Perché sono giocatori tutti forti e veloci quindi una volta che stiamo bene fisicamente è mentalmente la tecnica verrà naturalmente". Bremer è bravo? "Bravissimo. È un tanke di guerra". Siete molto carichi per questo inizio stagione, lo confermi? "Carichissimi. Anche quando è arrivato Di Maria, Bremer che sono qua da pochi giorni, hanno sentito che la squadra è un gruppo e vuole stare insieme. Questa oggi è la nostra forza e voglia stare insieme perché abbiamo passato due anni senza vincere e abbiamo una carica che dobbiamo usare per crescere. La rabbia che abbiano dentro la dobbiamo tirare fuori". Gatti ha un percorso bellissimo come ti sembra dentro e fuori dal campo? "Gatti mi ha emozionato per la persona che è. È divertente e poi quando mi ha parlato e mi ha raccontato la sua storia mi sono emozionato. Quindi ognuno ha la sua storia nel calcio come nella vita. Però lui ha una carica che ti fa capire che non vuole perdere quello che ha conquistato. Non poteva neanche immaginare dove sarebbe arrivato però oggi è qui con noi. Quindi anche per me vedere una persona così mi fa imparare. Lui pensa di imparare da noi ma siamo noi che impariamo da lui. Quindi è il contrario ed è bello avere una storia così nel gruppo"
  3. Intercettato da TMW, all'uscita dell'Assemblea di Lega, l'ad della Juventus, Maurizio Arrivabene ha parlato di Bremer e dei rumors su Morata. "Bremer soffiato all’Inter? Ma non è questione di soffiare, il mercato è aperto e ogni squadra fa quello che deve fare. Novità su Morata? Nessuna. Se lavoriamo per il ritorno di Morata? No"
  4. Sergione

    One Football è official partner di Juventus

    La Juventus annuncia oggi la partnership pluriannuale che la lega a OneFootball, la più grande piattaforma football media del mondo, con oltre 100 milioni di fans in tutto il mondo. Una partnership che permetterà ai tifosi bianconeri di accedere a contenuti digitali video esclusivi, da collezione, e di sperimentare un’esperienza multidimensionale mai vista prima. Le migliori azioni, le grandi parate, i gol più incredibili, le giocate pazzesche: tutto sarà accessibile ai fans, grazie alla partnership con OneFootball. I fans potranno acquistare pacchetti di video collezionabili di partite appena giocate, ma anche momenti storici, grandi eventi passati, ricordi indimenticabili, attraverso il metodo della Flow Blockchain, con un portafoglio semplice da usare e sicuro, di nome Dapper. Una nuova era del tifo digitale si apre! «È emozionante per OneFootball collaborare ufficialmente con la Juventus, una delle squadre più importanti e di successo del mondo - ha affermato Lucas von Cranach, CEO di OneFootball - e portare momenti di video digitali e da collezione per i tifosi bianconeri per la prima volta. Per un'intera generazione di fan, essere in grado di possedere momenti digitali significa che possono sperimentare un modo completamente nuovo di essere fan, avendo la possibilità di raccogliere e scambiare risorse digitali esclusive con i loro giocatori bianconeri preferiti, passati e presenti. La promessa di OneFootball alla nostra community è semplice: No One Gets You Closer. Per i tifosi bianconeri, questa partnership li avvicinerà ancora di più al club che amano in modi mai sperimentati prima». «È un piacere accogliere OneFootball come nostro partner - ha sottolineato Giorgio Ricci, Chief Revenue Officer di Juventus. - Lavorare con un solido partner di NFTs è una conferma dell'impegno e della proattività di Juventus verso l'innovazione e le nuove tecnologie digitali. Insieme a OneFootball, vogliamo essere parte della rivoluzione digitale, aprendoci ai tifosi per far vivere loro ancora più da vicino la Juventus e permettendo di accedere ai migliori ricordi e momenti del club e farli propri». Juventus.com
  5. Copio e incollo da Twitter un thread interessante dell'utente My7th2, che rende chiara la situazione, che va oltre il nome del preparatore Quindi la famosa leggenda che Folletti rompe tutti è solamente una leggenda alimentata dai soliti su Twitter e qui sul forum. Questi sono i fatti, anche se sono sicuro che chi aveva quell'idea pur di difenderla si inventerà qualche altra scusa e sarà pronto a scrivere contro Folletti (per andare di rimbalzo contro Allegri) alla prima unghia saltata in allenamento...
  6. Andrea Barzagli è intervenuto ai microfoni di Tuttosport. Di seguito le parole dell’ex difensore della Juventus: POGBA – «Se penso a Paul, con cui ho sempre avuto un ottimo rapporto, mi vengono in mente i primi allenamenti. Aveva 18-19 anni e vedevi un ragazzo con qualità incredibili, che poi è migliorato divertendosi. Aveva tutto: tecnica, fisico, passaggio, corsa. Rivederlo alla Juve? È bello e affascinante, anche per i tifosi, riabbracciare Paul. Torna dopo sei anni al Manchester United. È un qualcosa in più per la squadra e anche per tutto l’ambiente: Pogba porterà entusiasmo. Pogba è un giocatore di spessore internazionale e ha già giocato nella Juventus. Paul sa cosa vuol dire indossare questa maglia e sa cosa vuol dire vincere. E soprattutto porta personalità, qualità, gol e assist. Ma quello che conta di più è quel mix di personalità e qualità che negli ultimi anni è venuto un po’ a calare. A Manchester ha patito il peso di dover dimostrare di valere i 105 milioni investiti dallo United. Da fuori non si percepisce la pressione che deve sopportare un ragazzo, comunque giovane, quando le aspettative sono altissime. O sei un giocatore che segna 60 gol all’anno, altrimenti è dura far vedere di valere 105 milioni. Quello ha pesato moltissimo. Il giocatore, però, non si discute: è ancora giovane ed è uno che sposta gli equilibri. Avrà una gran voglia di rimettersi in pista. E vincere. Per la Juventus è un grandissimo colpo». DI MARIA – «Di Maria l’ho affrontato quando era al Real Madrid. È un giocatore dotato di una qualità incredibile. Sono curioso di vederlo nel campionato italiano. È un super acquisto per la Juventus. Può inventare una giocata decisiva da un momento all’altro. Questa è una dote che nel calcio moderno hanno in pochi. Se non il migliore, uno dei migliori in Serie A. A 34 anni non sarà al massimo del suo livello fisico, però ha esperienza e una tecnica eccezionale. Lo ha dimostrato anche nella Finalissima Italia-Argentina di poche settimane fa. Certi giocatori, e Di Maria è uno di questi, sono facili da allenare. Basta una parola e loro capiscono tutto al volo. Anzi, aggiungono pure qualcosa di più». SCUDETTO – «Spostano di più Pogba e Di Maria perché sono due. Lukaku ha dimostrato di fare la differenza in Serie A, però i due acquisti della Juventus portano quella personalità e quella qualità che un po’ mancava. Pogba e Di Maria faranno ritornare grande la Juventus. Io non faccio i giochini di strategia come fanno gli allenatori nelle dichiarazioni. Metto Juventus e Inter alla pari, con alle spalle il Milan. E poi il Napoli». ALLEGRI-CONTE – «Allegri è intelligente e lo ha dimostrato anche lo scorso anno. Nel momento di difficoltà ha capito che avrebbe dovuto fare di più, infatti abbiamo visto una buona Juve nella seconda parte. Quest’anno ha un compito ancora più complicato perché il club deve tornare a vincere lo scudetto. Ci saranno momenti da ridere, ma anche momenti in cui stare ben concentrati. Non c’è nessuno in grado di valorizzare i giocatori come Antonio: è straordinario e lo ha dimostrato anche al Tottenham. Sono legato pure a Paratici, che mi venne a vedere spesso al Wolfsburg prima di prendermi alla Juventus. Lo dimostrano anche le operazioni Bentancur e Kulusevski, prima criticati e ora idoli degli Spurs. Conte e Paratici sanno di calcio. Diversi sì, però hanno una cosa in comune: allenano per vincere. E sanno vincere. Poi uno ha una tecnica e uno un’altra». CHAMPIONS – «Negli ultimi anni la Juventus è uscita contro squadre che, sulla carta, sembravano abbordabili. La Juve deve tornare almeno nei quarti di Champions, poi le variabili sono tante a quel punto. Le big, però, ai quarti arrivano sempre». ZANIOLO – «Non lo so. Non so inquadrare bene Zaniolo in questa Juventus. E non lo dico per le qualità, perché quelle le vedono tutti. È normale, però, che il club stia puntando a prendere i migliori giovani italiani per creare una nuova base. Zaniolo può dare imprevedibilità in certi momenti, sarei curioso di vederlo in una squadra che gioca per la Champions». CHIELLINI – «Che i difensori facciano vincere i campionati vale più in Italia che all’estero. Alla fine è una via di mezzo: una difesa forte aiuta. Ma l’attaccante, oltre a farti vendere i biglietti, se fa gol ti fa vincere le partite. In Serie A, però, statisticamente arriva primo chi difende meglio di squadra e subisce meno reti». DE LIGT – «Matthijs non ha fatto vedere il suo massimo potenziale nonostante l’ottimo campionato dello scorso anno, nel quale ha cominciato a prendersi la responsabilità di guidare la difesa e la squadra. È un po’ il discorso di Pogba al Manchester United, ma con un aspetto in più. De Ligt è arrivato alla Juventus giovane con la pressione di essere stato pagato tantissimo e con due grandi difensori davanti come Chiellini e Bonucci. Non è facile quando vieni pagato così e ci sono aspettative. È difficile trovare continuità e avere la fiducia giusta con due mostri del genere davanti. Se dovesse davvero andare via, sarebbe una grande perdita per la Juventus e anche per il campionato italiano. È normale che poi, nel caso, andrà sostituito con un difensore di spessore. I centrali top sono rari». KOULIBALY – «Dovessero prendere Koulibaly, il problema difensore sarebbe già risolto perché Kalidou è veramente forte. Bremer sarei curioso di vederlo: non metto in dubbio le sue qualità, che sono evidenti, però nel suo caso ci sarebbe da capire come reagirebbe al salto di qualità e al dover giocare ogni tre giorni per vincere, senza poter sbagliare nulla. Un difensore che apprezzo all’estero? Koundé del Siviglia. Anche mio figlio stravede per lui». GATTI – «Sono onesto: quando fai un salto del genere è perché hai potenziale e te lo sei meritato. Per cui eviterei discorsi del tipo: goditi il momento. No, Federico deve andare lì e giocarsela. E credo che lo farà: quando parti da certe categorie e arrivi in alto, significa che hai fame e voglia di affermarti. In Nazionale mi ha trasmesso buone sensazioni, fisicamente è forte. Lo valuteranno bene in ritiro, ma se lo hanno scelto è perché ha qualità». BONUCCI – «Leo è sempre stato un capitano. La fascia può contare, ma poi dentro lo spogliatoio ci sono i leader che fanno la differenza. E Bonucci lo è sempre stato, con personalità». VLAHOVIC – «Dusan ha ottime potenzialità, ma deve dimostrare ancora tanto. Deve migliorare nel gioco con la squadra. È un finalizzatore top e ha una mentalità notevole. Sono convinto che Di Maria e Chiesa, quando rientrerà, daranno a Vlahovic una grande mano: un po’ quello che è mancato nel finale di stagione». DYBALA – «E mi fa strano vedere Paulo senza squadra al 10 luglio. Strano è tutto il mercato, con giocatori importanti in scadenza e a spasso. Sono curioso di vedere dove potrà andare la Joya. A me piacerebbe vederlo all’estero, in un campionato con maggiori spazi per lui. Sarebbe anche una esperienza nuova. Ma Dybala è Dybala: lo vedrei bene ovunque». PIRLO – «Andrea si è rimesso in gioco e ha fatto bene. Alla Juventus ha dovuto fare un anno non facile per via del Covid e sarebbe stato complicato per qualsiasi esordiente. Bravo Pirlo, gli faccio un grande in bocca al lupo. Tevez al Rosario Central? Carlitos è un trascinatore nato, ha una personalità pazzesca. Lo vedo alla grande in panchina». juventusnews24
  7. ACCORDO CON LA FIORENTINA PER LA CESSIONE DEFINITIVA DEL CALCIATORE ROLANDO MANDRAGORA Torino, 4 luglio 2022 – Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto l’accordo con la società ACF Fiorentina S.r.l. per la cessione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Rolando Mandragora a fronte di un corrispettivo di € 8,2 milioni, pagabile in tre esercizi, che potrà essere incrementato, nel corso della durata del contratto di prestazione sportiva del calciatore, per un importo non superiore a € 1,0 milioni, al raggiungimento di specifici obiettivi sportivi. Tale operazione genera un impatto economico negativo sull’esercizio 2021/2022 pari a € 1,3 milioni, per effetto dell’adeguamento del valore netto contabile del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Juventus.com
  8. Fabio Miretti ha parlato dal ritiro della Nazionale Under 21: "Penso che il mio ruolo sia la mezzala, ma mi trovo bene a fare anche il mediano o il trequartista, che ho fatto spesso con la Nazionale U19. Da quando ho iniziato ad allenarmi stabilmente con la prima squadra della Juventus sono cresciuto molto, essendo un tifoso cresciuto nel vivaio bianconero è stata un'emozione indescrivibile poter giocare per la squadra del mio cuore. Allegri? Mi ha dato tanti spunti su cui migliorare, soprattutto dal punto di vista della fase difensiva. Lo stage a Coverciano è stata una bella esperienza, mi ha fatto piacere il fatto che mister Mancini mi abbia convocato. Futuro? Non lo so, adesso i miei pensieri sono tutti alla Nazionale e alla maturità".
  9. “Mantenere vivo il Decreto Crescita, con i suoi benefici fiscali, è un piccolo ma necessario passo per essere competitivi sul mercato internazionale”. Ne ha parlato Maurizio Arrivabene, Chief Executive Officer della Juventus, intervenendo in videocollegamento durante il forum organizzato nella sede del Corriere dello Sport ‘Il calcio che l’Italia si merita’. “Vantaggi fiscali con Ronaldo non hanno portato risultati? Non è vero, Ronaldo ha fatto vincere la Juve e portato tantissimo in termini di visibilità internazionale. Oggi ci confrontiamo con altri sport ma anche con l’industria dell’intrattenimento. Dalla PlayStation ai social media, bisogna aprirsi a nuovi mondi e ai giovani” ha proseguito. Arrivabene. “Parlavamo delle giovanili, ma la federazione una riforma le ha fatte. Se oggi giochiamo con un Under 23 è per la riforma voluta dalla federazione. Dobbiamo guardare gli altri come ha detto Capello. Avere dei riferimenti, per capire con umiltà. Se ci chiedessimo chi ha inventato la ruota probabilmente nessuno lo sa, ma è una cosa che ha aiutato la società a evolversi”. “Dobbiamo imparare non solo da quello che succede in Italia, ma anche da quello che succede all’estero. Ovvio che ci si scontra con la competitività del campionato. Una squadra fa investimenti perché deve vincere e si crea un circolo vizioso. L’intrattenimento che dobbiamo offrire può dare le basi per vendere il prodotto calcio Italia, dando una solidità che forse ci rende meno schiavi del raggiungimento obbligato del risultato”. “Secondo me per raggiungere lo scopo è di fondamentale importanza tra chi è il regolatore dello sport e chi ne è l’aspetto commerciale: trovare il giusto compromesso, evitare degli scontri è l’inizio di una soluzione che può andare bene per tutti. La Serie A sostiene il calcio italiano con il business che crea. Credo che un trovarsi e ragionare insieme serva assolutamente al calcio. Questo è ciò che vorrei dire e in cui credo”. “Vincere l’unica cosa che conta? Certo, ma entrare in Champions League conta altrettanto. Dybala, Morata e Bernardeschi via? Sul mercato faremo qualcosa che ci permetterà di chiudere meglio rispetto a quest’anno”, ha concluso Arrivabene. Calcio e finanza
  10. Fabio Miretti ha parlato ai microfoni di Sky Sport, nel post-partita di Juve-Venezia: "E' stata una emozione indescrivibile la gara di oggi, la conserverò sempre nel mio cuore. Oggi mi sono trovato bene, mi hanno aiutato tutti e quindi mi sono sentito come uno di loro, ero a mio agio". Quali sono le tue caratteristiche? "Io mi ispiro molto a De Bruyne del City, ma nel mondo Juve faccio riferimento a Locatelli, provo a rubargli il più possibile anche nel corso degli allenamenti". Sei subito sembrato a tuo agio ma troviamo un difetto: devi migliorare col sinistro? "Sì, io sono destro anche se oggi me la son trovata lì e ci ho provato, magari entrava..." Hai sentito i tuoi genitori? "Oggi ancora no, lì ho sentiti ieri ed erano molto contenti di questa possibilità. Loro per me sono molto importanti, mi supportano sempre e hanno fatto grandi sacrifici: io certo di ripagarli, loro non sono mai stati oppressivi e questo è stato sempre molto importante per me". Quanto è importante Bonucci? "Leo è stata una figura importante, faccio affidamento a quelli che sono più esperti e loro mi hanno tranquillizzato, Leo soprattutto ma anche Danilo. Mi hanno fatto sentire vicino a loro e questo è stato fondamentale".
  11. Giorgio Chiellini è stato intervistato da Sky Sport: “Con il Messina è iniziata questa storia che mi ha portato fino a qua. La decisione è maturata in mesi, in settimane, non in giorni. Ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto lasciare ad un livello alto e ci sono riuscito. È stata una annata difficile, per la Juventus e per me, ma in cui ho dimostrato che le partite che riuscivo le facevo al mio livello. Tutto questo mi ha portato a lasciare ora, lasciare spazio ai giovani. La Juve ha bisogno di ripartire e i giovani devono prendersi le responsabilità e maturare. Ho aiutato e ho tarpato le ali a qualcuno, ora è giusto volino da soli. Farò il tifo per loro, da vicino o da lontano e questa decisione l’ho presa con gioia e serenità”. Il Mondiale mancato ha accelerato la decisione? “Certo, volevo arrivare al Mondiale. Era il pallino che avevo dopo l’Europeo. È inevitabile non possa giocare partite ravvicinate, ma volevo essere parte del gruppo nazionale. Non è andata come volevamo, e ciò ha accelerato la mia scelta. Lascio una Nazionale e una Juve in buone mani”. Solo 17 minuti, perché? “Uno per ogni anno di Juventus. La mia partita l’avevo fatto mercoledì’, la prossima sarà il primo giugno con la nazionale. Il resto era festa”. La decisione per il futuro è presa? “Non so. Mi attrae, ma da dieci anni, ma devo decidere in casa. Un’esperienza all’estero ti arricchisce, io penso di aver bisogno di vedere un po’ fuori dalla mia vita e dalla Juve. Devo capire insieme alla famiglia, uno sguardo fuori lo devo dare, anche per il mio futuro”. Sulle parole di Del Piero? “Nella mia carriera ho avuto tre capitani importanti. Alex, Buffon e Cannavaro, tre persone che hanno influito tanto. Sono stati un esempio, ho preso molto da loro restando poi me stesso. Ho avuto compagni dai valori molto alti, e queste cose le ho scritte ad un ex compagno come Pirlo. Lo spessore umano di queste persone ti aiuta a migliorare, avere queste persone è stato un vantaggio”. Con Bonucci siete sempre stati il poliziotto buono e quello cattivo. Chi sarà il prossimo poliziotto buono della Juventus? “Dovrà essere Bonucci. Nella vita si cambia e si migliora e ci si adatta. Leonardo ha avuto la fortuna di condividere gli anni con queste persone e deve essere la persona che dovrà accogliere e mantenere l’equilibrio in una stagione, nei momenti belli e brutti. La nostra indole è stat questa, tutto cambia e va avanti e ora Leo ha una responsabilità in più e con cui certe persone fanno i salti di qualità. Io li ho vissuto tra i 33 e i 35, dove ho alzato il mio livello, in pace con me stesso. In questi ultimi due anni ho avuto picchi alti per la visione diversa della vita che ho avuto. Questo passaggio è fondamentale, lo auguro a Bonucci”. Chi è l’erede in Nazionale di Chiellini? “Faccio un esempio. Quando ha smesso Pirlo tutti erano preoccupati per un nuovo Pirlo, che però non c’è. Si è creata una squadra nuova, perché con quelle caratteristiche non c’erano. Bastoni è fortissimo, ha caratteristiche diverse da me ma l’Italia può dormire sonni tranquilli e lui verrà ricordato come Alessandro Bastoni”.
  12. Leonardo Bonucci è stato ospite a Supertele, trasmissione condotta da Pierluigi Pardo su Dazn. Tuttojuve ha ripreso le sue parole: PARDO: "E' andata benino per te ieri...". BONUCCI: "Sapendo che dovevamo fare questa cosa, ho dato ancora di più". PARDO: "Ha pesato più la trasmissione o il compleanno nella doppietta?" BONUCCI: "Sicuramente la trasmissione". PARDO: "Com'è questa stagione? Più l'orgoglio per la Champions o la delusione per non aver lottato per lo Scudetto?" BONUCCI: "E' ovvio che c'è del rammarico perchè abbiamo perso punti per strada che col senno di poi uno poteva giocare in maniera diversa alcune partite e portare a casa quei due-tre punti che servivano per stare lì a combattere fino all'ultima giornata. Però sono errori che in questo momento di cambiamento della Juventus si possono incontrare. Devono essere sempre da insegnamento come tutti gli errori e guardare avanti. Adesso abbiamo ottenuto la qualificazione in Champions, la speranza è quella di fare qualcosa in più il prossimo anno sia in Italia che in Europa". PARDO: "Juve-Villarreal, Juve-Inter, quanto si soffre?" BONUCCI: "Si soffre troppo, da fuori soprattutto, troppo. E come ho scritto in uno dei post, capisco le reazioni dei tifosi quando succedono queste cose, viverlo da fuori è stato veramente difficile, soprattutto perchè non puoi essere di aiuto ai tuoi compagni. E quando fai parte di un gruppo vorresti essere sempre presente. Purtroppo quest'anno ho saltato partite cruciali della stagione con la maglia della Nazionale e della Juventus, questo è un grosso rammarico e un dispiacere per quest'anno. Ma adesso sto bene e voglio concludere la stagione alla grande". (interviene Andrea Barzagli) PARDO: "Avevate dei gesti?". BARZAGLI: "No, noi grandi sguardi". BONUCCI: "Doveva conquistare palla e darmela dietro. Poi ci pensavo io". BARZAGLI: "Vero, vero. Ognuno ha il suo ruolo. Noi ci siamo divertiti molto, divertiti per modo di dire. C'era grande affiatamento, c'ra grande fiducia e siamo cresciuti tutti calcisticamente insieme, ci siamo migliorato a vicenda". PARDO: "C'è un difetto o un pregio di Bonucci? Un qualcosa che non sappiamo... BARZAGLI: "No, sinceramente come calciatore è uno dei migliori difensori al mondo, che difetto gli vuoi dare. C'è da dire che sbagliò quando andò via ed è stato bravo a ritornare". BONUCCI: "Come già sanno tutti, per me la Juventus arriva prima di tutto. Quella scelta lì fu dettata da momenti di delusione, rabbia, frustrazione, che però sono stai puoi cancellati. Dagli errori si impara, si migliora, oggi sono contento di essere un esempio per i più giovani con la maglia della Juventus e spero di continuare ad esserlo almeno nei prossimi due anni, visto che ho un contratto fino al 2024". PARDO: "Com'è il vino di Andrea? Fai uno spot fatto bene" BONUCCI: "E' buonissimo, fatevelo regalare però". BARZAGLI: "Mannaggia, qua si regala tutto". PARDO: "Com'è Vlahovic da vicino?" BONUCCI: "Credo che lui debba capire che deve giocare con meno frenesia quando ha la palla nei piedi. Adesso gli viene chiesto tanto di tenere palla per farci salire e deve capire nel momento in cui ha la palla la cosa giusta da fare. Ma è normale che possa a volte eccedere nella voglia di fare perchè è giovane. Ci sta, ma noi Dusan ce lo teniamo stretto perchè comunque da quando è arrivato ci ha dato molto entusiasmo, ci ha dato gol, ci ha dato pesantezza a livello di attacco, ha tolto delle responsabilità ad altri che ne hanno tratto beneficio. E' un giocatore per noi molto importante". PARDO: "C'è il dibattito tra giochisti e risultatisti. Voi ci pensate?" BONUCCI: "Sinceramente penso che a tutti farebbe piacere giocare delle partite con il 70-80% di possesso palla e divertirsi, però poi ci sono anche le partite dove conta il risultato, credo che un giusto mix delle due cose sia la cosa migliore. A volte ti riesce e a volte no. Abbiamo visto quest'anno partite in cui abbiamo fatto grandi prestazioni a livello tecnico e di agonismo e non portare a casa punti. Altre partite in cui abbiamo fatto grossa fatica sotto questo punto di vista e poii portare a casa punti pesanti per la classifica. E' un percorso, come sempre si deve migliorare in tutto quanto e poi abbiamo un po' pagato la poca esperienza in certe partite dei tanti giovani che fanno parte di questa rosa. Però credo che le basi per fare qualcosa di importante oggi ci siano". PARDO: "Questa è la settimana dell'anniversario della strage di Superga. Vuoi dire qualcosa su questo? Poi in casa c'è sempre una certa passione per Belotti. Il fair play è totale. BONUCCI: "Di sicuro questa settimana è un momento particolare per i granata per il calcio, per il mondo dello sport che ha vissuto e che vive il ricordo di quella tragedia. Noi come torinesi adottati. Tra l'altro mio figlio è tornato da poco dagli allenamenti con la borsa del Toro sotto il braccio". PARDO: "Chi vince il campionato? Sei d'accordo con Max?" BONUCCI: "Ha detto che ce l'ha nascosto in una bustina. A guardare le partite che mancano io direi Inter, perchè sulla carta sono partite abbordabili per la rosa che ha l'Inter. Però questo campionato ci ha riservato grandi sorprese sin dall'inizio. E' bello, entusiasmante vivere questa corsa Scudetto, peccato non esserci, perchè come ho detto prima bastavano pochi punti in più che abbiamo perso per strada per essere lì. Però ce lo godiamo come tifosi del calcio, perchè credo sia giusto ogni anno si giochi lo Scudetto fino all'ultima giornata per dare ancora più entusiasmo a chi ci guarda da casa e a chi viene allo stadio per assistere alle partite. Tifiamo per un grande campionato e nelle giornate che mancano ce lo godiamo tutto sia per la salvezza che per il campionato". PARDO: "Fino alla fine". BONUCCI: "Quello sempre"
  13. Leonardo Bonucci è stato intervistato da Dazn: Leo, quinto gol in campionato, tutti con la fascia di capitano al braccio. Ti dà una carica e una responsabilità in più? "Sì, inutile nascondere che quando indosso la fascia da capitano di questa grande maglia mi scatta qualcosa in più, quest'anno l'ho indossata poche volte ma quelle poche volte che l'ho portata al braccio ho cercato di essere da esempio, perchè poi la fascia è relativa, bisogna essere d'esempio quando si indossa questa maglia". Hai chiamato e rassicurato più volte Miretti, Come giudichi la sua prova? "Ha fatto una grande prestazione, soprattutto ha giocato in verticale tanti palloni che sono quelli che a noi servono per far alzare la squadra. Prima della partita gli avevo detto di giocare come fa in Primavera e in Under e che tutti sbagliamo, Una volta fatto l'errore, se fosse capitato, di guardare avanti e riprovare di nuovo. Ha fatto quello che sa fare meglio, ossia giocare a calcio". E' più il rammarico per non aver lottato per lo Scudetto o la soddisfazione per aver fatto meglio dell'anno scorso? "Ovvio che quando scendi in campo con questa maglia giochi sempre per i massimi obiettivi. Quest'anno ci siamo complicati un po' la vita facendo prestazioni non all'altezza come all'andata col Venezia. Bastavano due-quattro punti in più per essere li a lottare, però va preso atto di questo per non ripetere gli errori fatti quest'anno e migliorarci ancora il prossimo anno". E' il regalo che ti aspettavi per questo 35esimo compleanno? "Sì, ci tenevo a passare un bel compleanno e credo che meglio di così non si poteva fare" Leonardo Bonucci ha parlato ai microfoni di Sky: Meglio di così non potevi festeggiare il compleanno... "Sì, è stata una bella giornata, un grande primo maggio per tutta la famiglia. Io qui con mia moglie, con il percorso che ha iniziato di beneficenza, credo si chiuda il cerchio con questa vittoria. Dovevamo portarla a casa per non complicarci le ultime tre partite, siamo stati bravi, anche se abbiamo incontrato un buon Venezia che è venuto qua a viso aperto e se l'è giocata". Anche oggi però diversi errori, si può migliorare? "Si deve migliorare sempre, quando accendiamo i motori al massimo facciamo grandi prestazioni ed è da lì che dobbiamo continuare, queste ultime gare devono essere un allenamento per il prossimo anno". Come hai visto oggi Miretti? "Fabio ha disputato una grande partita ma noi che lo conosciamo non abbiamo visto nulla di nuovo, c'è un percorso di crescita e ringiovanimento e io voglio mettere la mia esperienza a loro disposizione
  14. Giorgio Chiellini ha commentato la vittoria di Reggio Emilia ai microfoni di Sky Sport: "Era importante vincere, facendo una partita matura. Adesso è importante blindare il quarto posto, poi magari provando ad arrivare il più in alto possibile. Chiudere bene aiuterebbe a partire meglio l'anno prossimo. Il posto che meritiamo è questo. Abbiamo carattere, questa squadra quando è sotto tira fuori l'orgoglio ma dobbiamo farlo anche prima di prendere lo schiaffo. I margini di crescita ci sono, altrimenti non saremmo quarti". Perché il posto che meritate è questo? "Per quello che abbiamo dimostrato in campo. Potevamo fare qualcosa in più, il percorso di crescita è stato importante ma la classifica rispecchia quello che si vede ed è giusta. L'ambizione di questa squadra è quella di vincere, non dobbiamo accontentarci, senza mai smettere di provare a ottenere successi. Abbiamo lasciato qualcosa per strada ma l'ambizione deve essere quella di vincere". La sensazione è che la storia con la Juve sia finita? "Non finirà mai, chiaramente devo fare delle valutazioni anche con la mia famiglia, ma prima vengono il quarto posto e la Coppa Italia. Dopo penserò al resto. L'anno scorso ho rinnovato dopo l'Europeo, vivo alla giornata con serenità e felicità. Però con serenità". Giorgio Chiellini è intervenuto ai microfoni di Dazn. Le sue parole: Come stai? "Alla grande, in forma strepitosa". Come era marcare Toni in allenamento? "Lucone era troppo forte, era scomodo. Con quelle braccia poi che smanacciava sempre, riusciva sempre a venirne fuori. Tirava sempre male ma faceva gol, non so come facesse". Non dire che tu sei sempre stato pulito... "Infatti, io mi dovevo adeguare, era il mio campo di battaglia" Il primo incontro con Ferrara? "Eravamo a Capri, passava col cappellino e gli ho detto: 'Ciao Ciro, sono Giorgio Chiellini. Tra una settimana iniziamo il ritiro insieme. Mi è passato davanti, mi sembrava brutto non salutarlo (ride, ndr)". E' più la fierezza per questo finale di stagione o è più il rammarico? "Credo che alla fine siamo nella posizione che meritiamo per quello che abbiamo fatto durante l'anno. E' stato un percorso di crescita, purtroppo abbiamo iniziato con un handicap che ci siamo portati dietro. Però durante l'anno abbiamo sprecato varie occasioni per vari motivi, quindi nella sfortuna che abbiamo avuto alcune volte e la fortuna in altre, credo che siamo nella posizione che meritiamo. E' chiaro che non ci deve soddisfare, perchè questa squadra deve ambire sempre a vincere e provarci, però bisogna accettarlo e prendere questi miglioramenti per partire il prossimo per vincere questo Scudetto. Ma onestamente quest'anno non l'avremmo meritato". Tra cinque anni sarai con noi di Dazn a commentare il campionato? "Ci sono tutti i miei ex compagni, anche della mia età, qualcuno è anche più giovane (ride, ndr)". Hai un'idea sul futuro? "Vediamo, ve lo dico serenamente, ora lasciamo passare questo quarto posto importante, la finale di Coppa Italia, poi devo capire le mie due famiglie, quella a casa e quella al campo un po' cosa fare il prossimo anno. Ma ho 38 anni, è normale a fine anni mettersi lì e capire un po' le varie cose". Ti volevo parlare della terza famiglia. Il 1° giugno c'è Italia-Argentina a Wembley. Sarai della compagnia? "Di base, se sto bene gioco, e salutiamo la Nazionale a Wembley, dove ho vissuto sicuramente l'apice della mia carriera in Nazionale e forse in generale della mia carriera, quella vittoria è stata un qualcosa di unico e mi piacerebbe salutare la maglia azzurra con una partita celebrativa come quella lì". Sarà l'ultima? "Ci mancherebbe, l'ultima in Nazionale sicuro. Lasciamo giocare i ragazzi che sono bravi. In Nazionale sicuramente l'ultima".
  15. Mattia Perin è stato intervistato da Mediaset. Le sue parole: Hai portato la Juve agli ottavi di Champions e ora la porta in finale di Coppa Italia. Il tuo bilancio è buono? "Ma io non la porto da nessuna parte da solo, senza i miei compagni, il lavoro che facciamo giornalmente in campo, senza l'aiuto dello staff tecnico, medico, magazzinieri, non ci sarebbero queste vittorie. E' un successo che va diviso tra tutto l'ambiente Juventus". Adesso un'altra finale con l'Inter, una storia infinita... "Sì, è una rivincita da poter raggiungere dopo quello che è successo in Supercoppa, lavoreremo per far sì che accada"
  16. Giorgio Chiellini ha parlato ai microfoni di Sky. Tuttojuve riprende le sue parole: Gara troppo in discesa stasera? "Le partite diventano facili anche grazie a noi, abbiamo fatto una buona partita, siamo partiti bene, ci siamo un po' troppo adagiati nel primo tempo, abbiamo rallentato un po' troppo il ritmo e - tra virgolette - gestito troppo la partita quando invece bisognava accelerare, cosa che invece abbiamo fatto nel secondo tempo, dove abbiamo spinto, abbiamo fatto gol, abbiamo continuato ad attaccare avendo un buon equilibrio. Non ci deve illudere perchè poi il gap di livello è alto, ma sicuramente è una partita che ci dà un tassellino di fiducia dopo la vittoria contro lo Spezia. Sarebbe importante finire con una grande prestazione domenica a Roma, che sarà una partita sicuramente di livello molto più alto". Sei un giocatore fondamentale, anche se in un allungo ti ho visto correre controllato, prudente. "Rientravo oggi, soprattutto negli ultimi 20 minuti la fatica si faceva un po' sentire (sorride, ndr). Sto pagando ancora un po'un anno di inattività e sto togliendo un po' di rugggine. E' importante per me avere continuità di allenamento più di tutto, perchè ad una certa età poi si fa fatica a recuperare da botte o da problemini muscolari, quindi sono contento, mi sono allenato bene nell'ultima settimana, ringrazio i compagni che avevano bisogno di me domenicaa Cesena contro lo Spezia, ma non mi sentivo ancora pronto. Spero di riuscire a dare il mio contributo il più possibile in campo che è lì che serve" Quel passaggio all'indietro era per la stanchezza? "Sul 4-0 abbiamo staccato un po' tutti, non dovrebbe succedere, non l'avevo visto ovviamente, pensavo di averne solo uno, per fortuna mi ha salvato Szczesny. Ogni tanto lo aiuto io, stavolta sono in debito, spero la prossima volta di salvargli un gol già fatto"
  17. Andrea Pirlo e Juan Cuadrado stanno parlando in conferenza stampa. TuttoJuve sta seguendo l'evento in diretta: Inizia a parlare Juan Cuadrado. La partita con il Barcellona vi ha tolto delle sicurezze? Qua dovete ritrovare delle certezze? "Si sicuramente la partita contro il Barcellona ci ha dato come uno schiaffo. Veniamo qua con quella voglia e fiducia di aver vinto l'ultima partita e penso che domani sarà una gara da far vedere quello che siamo noi". Su Budapest? "La prima impressione è di una città bellissima poi venire qua e vedere lo stadio. È uno stadio molto bello e sicuramente con il pubblico sarà una cosa diversa. Veniamo qui con la voglia di fare un buon risultato e speriamo vada tutto bene". Cosa ti è piaciuto di più della gara con lo Spezia? Domani cosa vorresti vedere di positivo che hai visto domenica? "Penso che siamo stati una squadra molto corta e compatta in alcune occasioni e penso che la cosa che dobbiamo fare domani è dimostrare la stessa voglia e determinazione e giocare la palla perché abbiamo i giocatori per esprimere un bellissimo gioco ed è quello che proviamo ogni allenamento e ogni partita e cercare di proporre il calcio che vuole il mister. Penso che piano piano ci riusciremo". Termina la conferenza stampa di Cuadrado. Inizia a parlare Andrea Pirlo. Su Budapest? "È una bellissima città e ci sono stato altre volte per giocare e quindi la ricordo sempre con piacere, ma siamo venuti qua per giocare a calcio e per vincere la partita, quindi l'importante per noi è vedere lo stadio, il campo e concentrarsi su quello che sarà domani sera". La partita con il Barcellona ha cambiato le vostre convinzioni? "Ma no ci ha fatto capire che bisogna migliorare e per giocare certi tipi di partite bisogna avere più determinazione e più organizzazione, però sapevamo che incontravamo una grande squadra e forse incontrarla così presto ci ha fatto anche bene. Da questa partita abbiamo lavorato e lavoreremo per migliorare, perché ci servirà in futuro per cercare di fare una miglior partita quando andremo da loro". È necessario per questa squadra giocare con un giocatore più aggressivo rispetto ad un esterno? "Ma il modulo era lo stesso sono cambiati gli interpreti. Mckennie ha svolto lo stesso ruolo che aveva fatto Ramsey e Kulusevski in altre partite. A Cesena mi sembrava la soluzione migliore per allungarli soprattutto dalla parte di Cuadrado e avere un appoggio sempre costante quando aveva la palla lui per attaccare lo spazio. Domani magari ci sarà spazio per qualcun'altro ma la nostra idea di calcio non cambierà". Sul Ferencvaros? "Abbiamo studiato questa squadra che gioca bene a calcio con personalità e abbiamo visto le partite anche che ha giocato in Champions e non meritava quel passivo a Barcellona e ha fatto una buona partita anche contro la Dynamo Kiev quindi è una squadra da temere perché ha buone trame di gioco. Giocatori veloci e aggressivi quindi dobbiamo rispettarli perché tutte le partite in Champions sono difficili e i tre punti contro il Ferencvaros contano come quelli contro il Barcellona". Giocare con il pubblico condiziona in qualche modo? "Ci condiziona in meglio perché il pubblico ti da una sensazione di sentire più le difficoltà e il rischio in zona difensiva. Quando sentì la gente pronta ad incitare la squadra avversaria può alzare l'attenzione e soprattutto nella fase difensiva e risvegliare qualche giocatore che sta pensando ad altro, quindi è un fattore positivo per tutti noi e per la gente".
  18. L'esterno di casa Juventus, Federico Chiesa, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole: "Mi sono messo a disposizione del mister, ho fatto quello che mi ha chiesto. Di stare largo e quando avevo il pallone di puntare l'uomo. L'esordio in Champions è stato fantastico, poi abbiamo vinto e la serata non poteva essere migliore". Ti trovi meglio a destra o sinistra? "Io mi trovo bene dove mi mette il mister. Oggi il mister ha scelto questa formazione e io mi sono fatto trovare pronto all'appuntamento". Juve giovane senza Ronaldo? "Siamo un gruppo giovane e stiamo bene insieme. La Juve però scende sempre in campo per vincere e oggi lo abbiamo dimostrato". Chiesa, Morata e Kulusevski è un trio per il futuro? "Abbiamo giocato come ha voluto il mister sia a Crotone che qua. Cambi di gioco e palla sugli esterni a puntare. Siamo stati bravi sia a Crotone che stasera ad inizio secondo tempo ad aprire una partita che portata avanti avrebbe creato qualche problema". Critiche? Questa sera volevamo vincere e i tre punti in Champions per partire bene. Quello di stasera era un campo difficile, abbiamo ricevuto delle critiche ma è normale: la Juventus deve vincere ogni volta che scende in campo". Tuttojuve
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