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Sergione

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  1. La dichiarazione d'amore nei confronti della Juventus è di quelle importanti, se non altro perché arriva direttamente da Angel Di Maria. Finora, la stella argentina non è riuscita a rispettare a pieno le attese del popolo bianconero, complici un infortunio muscolare ed una reazione che a Monza gli è costata due giornate di squalifica. In attesa del suo rientro, però, il Fideo ha sgombrato il campo dai primi dubbi nati in queste settimane sul suo ambientamento a Torino, parlando a "433" nel programma "Deep Dive": "Questo scatto risale al mio quarto o quinto giorno in bianconero (sullo schermo gli viene mostrata una foto del 17 luglio). Ebbene, sembrava che fossi alla Juventus da 4 o 5 anni. Questa foto dimostra l’affetto e quello che è in realtà la Juventus: una gran famiglia. Per me essere arrivato qui è molto più che importante: mi sento come se fossi a casa. Dal primo giorno", ha sottolineato Di Maria che farà il suo rientro in campo solo in Champions League contro il Maccabi Haifa.
  2. Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine dell'evento 'Sport Industry Talk' organizzato da Il Corriere della Sera: JUVE-INTER - "C'è la delusione e c'è l'amarezza di una sconfitta assolutamente meritata, perché a gioco lungo la Juventus, nonostante avesse delle defezioni importanti, ha meritato di vincere. Soprattutto, io non guardo mai le statistiche ma in questo caso l'utilizzo delle statistiche deve portarci a fare delle profonde riflessioni al nostro interno, perché a livello statistico noi abbiamo subito 19 gol di cui 16 in trasferta con quattro sconfitte. Siamo l'Inter, l'Inter non è abituata a queste sconfitte. Quindi al nostro interno dobbiamo fare un'analisi e un percorso approfondito per far sì che questa double-face della squadra, che in casa gioca bene e subisce solo tre gol vincendo quattro partite su cinque, sia diversa"
  3. Giorgio Chiellini analizza a Sky Sport il momento no della Juventus, in ritiro dopo la brutta sconfitta con il Maccabi: "Mi dispiace vederla con questi problemi. Non c'è un solo colpevole, ci sono tante persone che lavorano insieme e che possono fare di più. Questi momenti così difficili li abbiamo vissuti nel 2010"
  4. Danilo ha analizzato la crisi della Juventus ai microfoni di Sky Sport: "Difficile dire qualcosa stasera. Siamo delusi anche per i tifosi, adesso dobbiamo analizzare insieme cosa non sta funzionando. Io faccio fatica a pensare che un calciatore della Juventus possa essere nervoso, in questi ultimi tempi, quando ci sono difficoltà ci nascondiamo, smettiamo di giocare e iniziamo a giocare palla lunga. Non sono d'accordo con questo atteggiamento. Non basta dire che siamo la Juventus, dobbiamo dimostrarlo in campo. Da quando sono arrivato ho sempre detto che il focus deve essere sempre sulla prossima partita". Leonardo Bonucci, difensore della Juventus, ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della partita persa 2-0 sul campo del Maccabi Haifa: "Serate più brutte? Sinceramente faccio molta fatica a ricordarle, anche se ci sono stati dei momenti in cui non siamo stati Juve anche in passato. Oggi dobbiamo farci tutti un esame di coscienza, capire dove sbagliamo e chiedere scusa ai tifosi. Dobbiamo ripartire perché la storia di questa società non merita questo". Intervistato da Sky Sport, l’esterno della Juventus Juan Cuadrado commenta così il match perso per 2-0 sul campo del Maccabi Haifa: “Purtroppo sono cose che accadono nel calcio, dobbiamo cercare di voltare pagina il più presto possibile e mettere la testa subito in campionato. Solo uniti possiamo uscire da questa situazione”. Il rischio è di restare fuori dall’Europa “Sicuramente c’è il rischio, ma solo uniti possiamo uscire da questa situazione, finché abbiamo possibilità dobbiamo crederci e dare il tutto per tutto”. Voi giocatori vi sentite responsabili? “Il mister sta facendo di tutto per cercare di restare uniti, siamo tutti una squadra. Siamo noi che andiamo in campo e dobbiamo dare ancora di più, a cominciare dai giocatori più esperti. Dobbiamo avere fiducia come squadra, siamo usciti da tante situazioni difficili e se ci crediamo possiamo farlo ancora”
  5. Dopo il successo di Champions League, il giocatore della Juventus Angel Di Maria ha parlato ai microfoni di Sky Sport: "A livello personale sono contento ma non fa la differenza, l'importante è a livello di gruppo. Abbiamo fatto un gran lavoro e ho aiutato la squadra a vincere. La cosa più importante è la vittoria della squadra e come abbiamo lottato per fare il risultato. Io cerco di fare ciò che mi rende più felice, cioè fare assist. Mi dà piacere fare assist e fare felici i miei compagni. Dobbiamo lavorare in questo senso per fare più gol, creare più opportunuità e oggi abbiamo fatto un buon lavoro. Il Maccabi ha fatto grandi gare contro PSG e Benfica, ha giocatori importanti ma oggi abbiamo fatto un'ottima partita". Assente contro il Milan? Mi diaspiace tantisismo ma la squalifica è meritata per l'errore commesso, sono molto pentito perché è stata una mancanza di rispetto sia verso il club che verso i compagni e me stesso ma sono umano, sono errori, succedono queste cose e cercherò di non ripeterlo mai più. E' andata così, ora voglio pensare alla squadra che spero possa fare il meglio contro il Milan".
  6. "Un mio ritorno alla Juventus? È incredibile, è irrispettoso per Allegri che è il tecnico che lavora alla Juventus e per me che lavoro al Tottenham. Abbiamo appena iniziato la stagione, e io sono felice e mi sto godendo il mio periodo col Tottenham, con il proprietario Levy e con Paratici, con i quali ho un ottimo rapporto". Così, in conferenza stampa in vista del derby contro l'Arsenal, Antonio Conte ha risposto a chi gli chiedeva un commento alle voci secondo cui, nella prossima stagione, potrebbe tornare alla guida della Juventus. "Non vedo nessun problema nel nostro futuro. Entrambi abbiamo firmato un contratto", ha detto ancora Conte.
  7. L'ex difensore del Milan, Alessandro Nesta, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere della Sera, soffermandosi sulla Juventus e sulle parole dell'ex bianconero De Ligt: "Io certe dichiarazioni al posto di De Ligt non le avrei fatte. Ti hanno pagato 70 milioni, ti hanno voluto a tutti i costi, sei stato infortunato per tanto tempo. Vai al Bayern Monaco? Bene, vai e basta". Sulla situazione alla Juventus: "C’è una confusione più generale, da anni fanno un passo avanti e due indietro, manca una linea precisa, anche sul mercato. Non c’è chiarezza"
  8. Impegnato in Sudamerica con l'Argentina, Leandro Paredes pensa comunque alla Juventus. Il centrocampista bianconero, intervistato da Espn, ha spiegato la decisione di accettare il trasferimento a Torino: "Non è stata una scelta facile cambiare squadra prima del Mondiale, ma credo di aver fatto la scelta corretta. La cosa importante per me era giocare con continuità e farlo in un grande club: indossare la maglia della Juventus era uno dei miei sogni" Successivamente Paredes parla dei suoi ex compagni al Paris Saint Germain e si sofferma su Mbappé: "Non posso parlare di Kylian. Ho avuto ottimi rapporti con diversi compagni, ma non posso parlare di qualcuno con cui non ho mai avuto un rapporto umano". In chiusura una battuta su Di Maria: "Nell'accettare la Juventus anche lui ha avuto valore. Volevo restare insieme ad Angel per divertirmi ancora con lui e giocare insieme. Per me era molto importante" Sky Sport
  9. Gigi Buffon, ex capitano della Juventus, è stato ospite al Festival dello Sport di Trento. L'attuale portiere del Parma ha toccato molti temi, ma ha deciso di partire dall'imminente ritiro di Federer: "Ha regalato tante emozioni alla gente, è un peccato vederlo smettere. Per quanto mi riguarda io continuo a giocare per tante ragioni. Perché mi sento ancora forte e competitivo e perché sono nell'età dell'oro dello sportivo. Mi spiego: ho una età tale in cui posso anche decidere di smettere quando voglio. Sono padrone del mio tempo. Le mie scelte hanno sempre avuto un senso. Come essere tornato a Parma, perché sono un uomo felice nel vedere il tifoso quanto è orgoglioso vedermi di nuovo in porta con i gialloblù. Nella vita ho vinto tanto ma ho anche rinunciato ad altri titoli. Sono felicissimo di essermi battuto per vincerli ma personalmente per me i successi li ho ottenuti anche con l'affetto della gente. E per sapere quanto valgo non mi servono ad esempio 8 Champions League. Anche senza vincerle io so quanto sono forte. Le critiche? Sono una benzina, soprattutto in vecchiaia. Da ragazzo invece fanno male e rischiano di destabilizzarti. Quando sei maturo e sai quanto vali invece le critiche diventano un incentivo. A volte ne avevo provo bisogno. Ad esempio: quando giocavo bene non leggevo i giornali, perché magari mi portavano fuori equilibrio. Quando andava male mi piaceva invece la critica, sapere da chi arrivava anche per, tra virgolette ovviamente, odiarlo. La parata perfetta? Chi guarda in maniera disattenta o da profano non riesce a percepire l'importanza di parate o uscite che sembrano scontate. A volte ripenso ai miei compagni grazie a cui ho battuto il record di imbattibilità contro il Torino. In una squadra un portiere con un richiamo, un atteggiamento, una parola, può aiutare il gruppo. Hanno una importanza fondamentale che magari non tutti possono capire. Potevo essere maggiormente diplomatico nella vita? No, magari in giovane età ho commesso errori. Anche se alla fine mi sono serviti. Mi sono sempre assunto le responsabilità, pagandole personalmente. E lasciano i segni perché fanno male. Alcune cose non le rifarei, ma dai 30 anni in su tutto ciò che ho fatto e detto lo rifarei. In quei momenti mi sentivo di fare così. Magari ora potrei reagire in maniera diversa. Parma? Una storia romantica. È una dimensione che mi piace, rispecchia chi sono e me stesso. Mi fa stare bene. A volte quando sono con i ragazzi nello spogliatoio mi diverto molto. A volte faccio lo stupidotto, non il professore (ride). Secondo me sono rimasti sorpresi, perché magari si aspettavano un altro atteggiamento. Parlo con loro, scherzo, ed alla fine la normalità sia la vera trasgressione della persona. E nella normalità con i compagni io sto bene, anzi meglio. Chiellini? Mi manca, abbiamo condiviso tanta parte di vita. Lui come altri. È la cosa bella dello sport di squadra, la condivisione. Con il blocco storico della Juve siamo cresciuti insieme in tutto: mentalità, capacità". Buffon, inoltre, si è soffermato sulla Juventus: "Cosa vuoi che dica? Non posso dire nulla perché in questo momento ogni parola rischia di avere una accezione polemica e non mi va. Anche quando c'ero io a volte siamo partiti male, poi siamo arrivati in alto. Questione di DNA della squadra e dei singoli individui. Non tutti possono avere il DNA della Juventus, un club con una idea chiara ed un imprinting altrettanto chiaro. Maignan? Quando tornai da Parigi alla Juve mi chiesero dei portieri. Dissi di Maignan del Lille, che però nessuno considerava. Mi chiedevo il perché. Quando il Milan lo prese mandai un messaggio a Maldini, dicendo che in pochi credevano in lui ma che avevano preso un grande portiere. Ed infatti è andata così".
  10. "Adesso non ha senso cambiare allenatore, le somme si tirano a fine stagione. La squadra può riuscire a ribaltare tutto, ma si devono mettere tutti in discussione". Così l'ex centrocampista della Juventus, Miralem Pjanic in merito al delicato momento della squadra bianconera, senza vittorie dalla fine di agosto. "Ora serve compattezza tra club, allenatore, squadra e tifosi, aggiunge a 'Tuttosport' il 32enne bosniaco, che ora gioca negli Emirati Arabi, nello Sharjah". "Nessuno può essere soddisfatto, a partire dai calciatori. Ma anche Allegri e il suo staff staranno facendo delle riflessioni per svoltare. Il campionato è equilibrato, può succedere ancora di tutto. Fidatevi di me, Allegri sa come si esce da queste crisi. Le assenze di Pogba, Chiesa e Di Maria pesano: i big condizionano gli avversari. Il regista ha un ruolo chiave con Allegri: Paredes deve prendersi dei rischi", conclude Pjanic
  11. A margine della sfida con il Lecce, il presidente della Salernitana Danilo Iervolino, è tornato su quanto accaduto all'Allianz Stadium intervenendo ai microfoni di Sky: "Il gol c'era, era regolare ed è stato un errore grossolano del VAR, l'ho subito ammesso e ho condannato l'episodio. Ho provocato dicendo di rigiocarla, è stata una bellissima partita e l'avrei rivista volentieri, ma l'utilizzo che fanno di questo strumento deve far riflettere tutti noi presidenti"
  12. Sergione

    Juventus, il CRO Giorgio Ricci lascia il club

    «La Juventus è stata per una parte significativa della mia vita la mia seconda casa, la mia seconda famiglia dove sono cresciuto, partito e tornato, ma soprattutto da cui ho imparato la vera cultura del lavoro e la ricerca dell’eccellenza». Si apre così il saluto del Chief Revenue Officer della Juventus Giorgio Ricci, che tramite un post pubblicato sul proprio profilo LinkedIn dice addio al club bianconero. Un’avventura iniziata nel 2018 in questo ruolo – quando Andrea Agnelli, con l’addio di Marotta, aveva voluto fondare il modello organizzativo della Juventus su tre pilastri – e che si conclude dopo quattro anni, sette considerando la sua seconda esperienza completa alla Juve. In precedenza, infatti, Ricci aveva iniziato nel 2012 una nuova avventura professionale come direttore dell’area commerciale e marketing dell’Inter. Questa parentesi nel club nerazzurro ha diviso le sue due esperienze alla Juventus, la prima iniziata nel 2003. Da quell’anno al 2012 ricopre all’interno di Juventus ruoli di crescente responsabilità nel Marketing e nelle Sponsorship, fino ad assumere dapprima la carica di Marketing Manager ed infine, nel novembre 2008, di Head of Partnerships. «Tempo fa ho informato tutti internamente della mia decisione di lasciare il club a fine settembre. Ho sentito che era il momento giusto per farlo perché ho sempre guardato avanti e ho cercato di essere parte attiva del mio futuro», ha aggiunto ancora Ricci parlando della scelta di dire addio alla società bianconera. «Prendo una frase cara alla persona a cui devo gran parte della mia esperienza professionale: “Cambia prima di doverlo fare”. Ho sempre creduto in queste parole e in quanto sia stimolante seguire i propri sogni. Ecco perché il primo ottobre il mio studio di consulenza sarà finalmente attivo e sono pronto a dare il massimo, come sempre, per costruire qualcosa di grande…stay tuned!», ha concluso Ricci. Come detto, Ricci ha ricoperto il ruolo di CRO a partire dal 2018 con l’addio di Giuseppe Marotta, oggi all’Inter. In quell’occasione gli era stata affidata l’area ricavi, mentre a Marco Re era toccata l’area servizi, con l’area sportiva nelle mani di Fabio Paratici (entrambi i dirigenti non sono più parte del mondo Juventus). La struttura della governance del club bianconero era stata successivamente modificata nel 2020. In quell’anno la Juventus aveva annunciato una nuova struttura organizzativa che prevedeva la concentrazione delle proprie attività in due macro-strutture: l’Area Football e l’Area Business. Per il coordinamento di quest’ultima era stato scelto Stefano Bertola, mentre Ricci era rimasto Chief Revenue Officer. Calcio e Finanza Nel novembre del 2018 la Juventus ristrutturava l’organizzazione aziendale e disegnava tre principali aree operative: Sport, affidata a Paratici. Revenue, affidata a Ricci, Services, affidata a Re. Quattro anni dopo nessuno dei tre fa più parte del globo bianconero (Romeo Agresti). Questo evidentemente certifica il fallimento di quella ristrutturazione, aggiungo io...
  13. L’ex attaccante della Juventus, Alessandro Del Piero, ha parlato a La Gazzetta dello Sport delle italiane in Champions: “L’ambizione minima deve essere il raggiungimento degli ottavi, poi gli obiettivi si dovranno tarare dopo i sorteggi. Juve? Un ko col PSG non sarebbe un dramma, però una prestazione negativa sarebbe una brutta botta perché la Juventus arriva da prestazioni poco brillanti. E questo può incidere, alla luce delle aspettative” L'ex numero 10 della Juventus, si sofferma ulteriormente a parlare delle potenzialità della squadra bianconera: "La Juve? Quella di Allegri è una squadra molto forte e non appena torneranno Pogba e Chiesa e Paredes sarà inserito, lo sarà ancora di più: con un gruppo così le ambizioni sono giustificate e quasi obbligatorie. Il tecnico ha detto che la partita che conta non sarà contro il PSG, ma lo ha fatto per togliere pressione all'ambiente, la Juve è la Juve anche a Parigi. I giocatori non si divertono? Non è da oggi, era così anche con Sarri e con Pirlo. I giocatori sono protagonisti, non posso pensare che risentano della situazione, la possono e la devono cambiare. Non possono aspettare che qualcosa succeda o che arrivi qualcuno a salvarli"
  14. John Elkann è presente oggi alla tradizionale amichevole di Villar Perosa. Intervistato da Sky Sport, il numero uno di Exor fa il punto sulla stagione che attende i bianconeri: “Villar Perosa è una parte importante della nostra storia. Abbiamo vinto 38 scudetti più cinque con le Women, la Juventus è la squadra al mondo che ha avuto più campioni del mondo e abbiamo vinto tutte le coppe che c’erano da vincere, un fatto di grandissimo orgoglio ma anche un grande stimolo per conquistare un futuro all'altezza del passato”. Gli obiettivi della stagione? “Villar Perosa sicuramente ha portato bene alla Juventus come dimostrano i tanti titoli. Dobbiamo stare attenti perché il campionato italiano è più difficile rispetto al passato, l’Inter è la più forte, è strutturata per vincere, senza dimenticare il Milan e anche la Roma che sul mercato ha fatto un gran lavoro. Non sarà facile per la Juventus, il campionato italiano è cresciuto di livello e non sarà facile nemmeno a livello europeo. Oggi affrontiamo una Juventus U23 più competitiva, gioca bene e alcuni giocheranno anche nella prima squadra. Io credo che Di Maria darà tanto al campionato italiano”.
  15. Filip Kostic ha parlato in conferenza stampa. TuttoJuve ha seguito l'evento in diretta: Cosa ti ha colpito maggiormente della Juve? "Si sicuramente sono molto molto felice di essere qui. Sono entrato sul 3-0 contro il Sassuolo e questo è stato il momento in cui sono stato più felice". Il fatto che in Italia giochino tanti serbi ha influito sulla tua scelta? "No. Sono molto felice di essere qui e poi c'è anche Dusan qui". Un che posizione ti piace giocare? "Decide il mister dove devo giocare". Hai parlato con Dusan prima di venire qui? Ci racconti un'azione che vorresti fare magari con gol poi di Vlahovic? "Si quando siamo stati in nazionale Dusan mi ha raccontato tante cose e mi ha chiesto cosa ne pensavo della Juve. Mi ha detto che sarebbe stato felice se fossi venuto qui. E poi quando sono arrivato qui ho capito che le cose che mi aveva detto erano vere. Mi piacerebbe fare un assist di 16 metri e poi Dusan può chiudere l'azione". Cosa pensi della mentalità della Juve che vuole vincere sempre? "La mentalità dei giocatori e della Juventus è chiaramente quella di vincere sempre. Noi dobbiamo avere sempre questo tipo di mentalità e dobbiamo fare una partita alla volta. So che cosa ci si aspetta da me e sono pronto a dare il massimo". Perché hai scelto la Juve? "Non ho seguito tantissimo la trattativa dal primo contatto fino al contatto finale. Io volevo venire qui e ho fatto di tutto per venire qui, questo si". Sei stato scelto per riportare la fame di vittorie? "Io seguo la Juve e la Serie A da quando sono piccolo e il mio compito sarà quello di fornire la migliore palla agli attaccanti. E sono arrivato qui per questo per dare il miglior supporto alla squadra e a mettermi a disposizione del mister". Sei pronto per Genova? Hai già parlato con Allegri? "Abbiamo parlato di sistemi di cose normali. Io sto facendo di tutto per inserirmi, sono una persona che lavora molto. Non sono riuscito ancora ad aprire i bagagli perchè sto dando priorità al campo ed alla Juventus". Perchè il 17? "Non c'è una ragione specifica per il numero 17 sulla maglia. Era il numero disponibile in nazionale ed ho deciso di mantenerlo per la Juve. Non faccio molto caso a queste cose"
  16. La Juve ha appena iniziato il cammino in una nuova stagione e, come nella scorsa, i bianconeri lo percorrono insieme a Bitget. Un anno fa Bitget diventava il primo Sleeve Partner della storia bianconera, e la collaborazione si rinnova oggi, ispirata come sempre dalla ricerca dell’eccellenza, con la presenza di Bitget sulla manica sinistra della maglia della Juventus. Juventus.com
  17. Il capitano della Juventus Leonardo Bonucci ha parlato a Sky Sport durante l’amichevole di Villar Perosa: “Ci tenevo a regalare la maglia a Furino che è stato una bandiera e un capitano, parliamo di un monumento della storia juventina. È stato un passaggio da capitano a capitano. Era importante tornare a Villar Perosa dopo anni che eravamo mancati a causa della pandemia, è sempre bello trascorrere una giornata con i tifosi, spero che questo ci dia il contributo che serve per vincere”. Sui nuovi acquisti: “I nuovi hanno portato esperienza ed entusiasmo. Giocatori come Angel e Paul sono giocatori che ci danno tanto, esperienza e qualità. Gatti? È un giocatore predisposto al sacrificio e questo lo aiuterà molto nella sua carriera che credo sarà rosea”
  18. Il centrocampista Manuel Locatelli ha parlato a Sky Sport dopo l’amichevole di Villar Perosa: “Stiamo provando ad avere un po’ più palleggio, ci stiamo provando e ci stiamo mettendo impegno, seguiamo quello che dice il mister. Penso che sia stata una bella giornata in famiglia, noi giochiamo per i tifosi, questo entusiasmo è un qualcosa che ci condiziona. È stata una giornata bella per loro e va bene così”. Sarà una Juve più offensiva? “Stiamo provando cose nuove e questo è importante, io mi trovo bene a giocare più avanti, sicuramente cercheremo di farlo”. Di Maria? “Ho grandissime impressioni, ci porta tanto entusiasmo, è un campione, sicuramente ha fatto vedere la differenza tra un giocatore normale e un campione” Federico Gatti ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole riportate da TuttoJuve: Speravi durasse un po' di più questa partita? "Si volevo giocare un po' di più. Poi quando uno è in campo non vorrebbe mai finire. Però oggi è un giorno di festa, ci mancherebbe"
  19. Paulo Dybala ha parlato alla conferenza stampa di presentazione alla Roma. Di seguito, le dichiarazioni riprese da Sky Sport Cosa è successo con la Juventus? Perché è finita? "Io credo che il direttore Arrivabene sia stato molto chiaro, avevamo un accordo da firmare a ottobre e poi la società ci ha chiesto di aspettare. A marzo la società ci ha detto che non avrei fatto parte del progetto futuro. Non è stato un problema economico, la società ha preso un'altra decisione. Ho detto che se questa era la loro scelta, per me non era un problema". Nella scorsa stagione potevi fare di più? "È normale che ci siano state delle critiche, quando sei alla Juventus ti chiedono sempre di più. Potevo fare più gol e raccogliere più minuti, ma a causa di alcuni infortuni non è stato possibile. In ogni caso, i miei numeri sono stati tra i primi in diversi aspetti, non solo per gol e assist". Cosa ti ha colpito dei tifosi della Roma? Se segnerai contro la Juve, esulterai? "Ovviamente non esulterò. Sono molto curioso di vedere cosa succederà stasera con i tifosi. So che questa piazza è molto calda, la gente ci sta sempre vicino e non vedo l'ora di vedere i tifosi stasera e di abbracciarli"
  20. Gleison Bremer, difensore della Juventus, sta vivendo i primi giorni in bianconero al massimo. Autore di una grande prestazione contro il Barcellona, oggi il brasiliano è intervenuto sul canale Twitch del club bianconero, raccontando le emozioni di questi primi tempi di Juventus: "Sono state due belle partite. La Juve è una grandissima squadra. La partita più bella è stata quella contro il Barcellona, non ho mai giocato una partita così. È vero che è un'amichevole ma è sempre una partita importante. Alla Juve vogliono sempre vincere. È stato bello". Bel test quello contro il Barcellona per preparare la partita contro il Real Madrid? "Soprattutto per me che sono appena arrivato e ho fatto pochi allenamenti. Sono test importanti anche per la squadra, per coinvolgere tutti. Però è stata una bella partita contro il Barcellona". Qual è la prima cosa che ti ha colpito della Juve? "Tante cose. Ma qui lavora tanta gente e ogni tanto saluto qualcuno che non conosco. Quindi è un top club e abbiamo tutto". Come stai dopo queste prime due partite? "Bene, bene. Io sto bene. Sto già cominciando a migliorare, a capire i movimenti". A che percentuale sei fisicamente? "Sono al 60/70% . Devo migliorare".
  21. MASSIMILIANO ALLEGRI «Abbiamo fatto un buon allenamento, sono contento del lavoro che stiamo facendo e di come procede la preparazione; potevamo fare più attenzione sui gol, ma va bene così. Kean ha fatto molto bene, così come Zakaria, che è in crescendo, e Rovella, che ha giocato 90 minuti e per lui non era facile» MOISE KEAN «Non è stato facile stasera, faceva molto caldo e abbiamo un po’ pagato il lavoro intenso di questi giorni. Io sto bene, cerco di dare il massimo dovunque mi chieda di giocare il Mister, da esterno o da punta. Di Maria? Ha un altro passo, potrà darci molto quest’anno» DENIS ZAKARIA «Un buon match, un bel risultato, utile per proseguire questa fase della stagione. Si può migliorare, ma la preparazione prosegue bene. Sono contento della mia partita, mi sto allenando per questo, e così si trova anche il giusto feeling con i compagni, con tutta la squadra e con il reparto». Juventus.com
  22. Vlahovic non ha collezionato alcun minuto ma, almeno con le dichiarazioni, ha già fatto capire le sue intenzioni 'bellicose' in vista dell'avvio ufficiale della nuova stagione, che dovrà essere quella del definitivo riscatto per la Juventus. In queste dichiarazioni riportate da 'La Gazzetta dello Sport' è contenuta tutta la voglia di rivalsa, sia dal punto di vista personale che collettivo: "Ho letto che negli ultimi dieci-dodici anni il capocannoniere non ha mai vinto lo scudetto, però c’è sempre una prima volta, no? Gli obiettivi di squadra vengono prima di quelli personali, è più importante che la Juve vinca, ma se faccio 30 gol e diventiamo campioni d’Italia per me va benissimo così". Ancora da affinare l'intesa con Di Maria e non potrebbe essere altrimenti: tra i due sarà importante la comunicazione in campo e fuori: "Quando ho saputo che sarebbe arrivato ho subito pensato a quanti gol e assist possiamo fare insieme, perché anche io voglio far segnare lui. Angel gioca da tanto tempo ad altissimo livello, è uno degli esterni più forti degli ultimi 20 anni e ha fatto benissimo dovunque è andato. Fino a poco tempo fa questi campioni li vedevo in tv, giocare con loro era il mio obiettivo quando ero bambino. Con Di Maria ci dobbiamo conoscere e capire un po’, ma sono sicuro che per lui non sarà difficile. Ha giocato con grandissimi attaccanti, sono io che devo chiedergli come mi devo muovere per farmi trovare". L'acquisto di Bremer potrà accelerare ulteriormente il processo di crescita e di ritorno in vetta della 'Vecchia Signora' dopo una stagione chiusa con zero trofei vinti, prima volta dopo undici anni: "È un grandissimo piacere averlo alla Juve, è il più forte difensore della A. Dopo una stagione in cui non abbiamo vinto niente il nostro dovere è avere l’obiettivo di vincere tutto". Goal
  23. Il difensore della Juventus, Federico Gatti, ha parlato a JTV, per la prima volta dal suo arrivo in bianconero: “Questa è un'esperienza enorme, sin dal primo giorno che sono qua. Imparo quotidianamente qualcosa di nuovo, è fondamentale per la mia crescita. Adesso avremo le prime partite, non vedevo l’ora anche perché affrontiamo squadre molto forti”. Sulle prime settimane alla Juve: “Totalmente differente rispetto al passato, sono arrivato in uno dei top club a livello europeo, non ti fanno mancare nulla. Con l’umiltà e la voglia qua si è destinati solamente a migliorare. Mi hanno colpito tantissime cose a cui non ero abituato, a partire dall’organizzazione di staff e società, il ritmo in allenamento ma soprattutto i miei compagni che sono dei campioni e si sono posti nei miei confronti con umiltà impressionante”. Sulla sua vita cambiata: “La mia vita è stata stravolta. Però c’è ancora tanto da scrivere e voglio ancora stravolgerla. La gavetta che ho fatto è stata la mia forza e lo è tutt’oggi perché mi dà cattiveria e voglia di non mollare mai. Mi fa strano tornare a Torino, la mia famiglia abita a 500 metri dallo Stadium. È un’emozione incredibile”. Su cosa gli ha detto Bonucci: “Da Leo cerco di imparare giorno dopo giorno perché è un campione e un grandissimo uomo. Mi insegnano piccoli particolari che in passato nessuno mi hai mai insegnato”. Sulla capacità da avere nei primi mesi di Juve: “La voglia di migliorarmi e se ci sarà l’occasione di farmi trovare pronto. Devo essere sempre concentrato e ogni allenamento deve essere come una finale per me”. Sulla campagna acquisti: “Ora parlerà il campo, dobbiamo creare un grande gruppo perché è quello che porta ai risultati. E poi arrivare più in alto possibile”.
  24. Intervistato da "DAZN", Beppe Marotta, ad dell'Inter, si sofferma sul mancato approdo in nerazzurro di Gleison Bremer, finito poi alla Juventus, che, di fatto, lo ha soffiato ai meneghini: "Bremer è un grande giocatore, ma i nostri condizionamenti legati agli equilibri economico-finanziari non ci hanno permesso di arrivare a una conclusione. Abbiamo fatto la nostra corsa, poi quando arrivano offerte molto distanti dalla nostra è normale che il venditore faccia le proprie scelte, così come il calciatore, che è stato un grande professionista. E' sfumata un'opportunità, ma fa parte del gioco. Bisogna apprezzare la perseveranza con cui abbiamo portato avanti questa cosa".
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