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Rhyme

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  1. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Ma infatti non si deve di certo prendere in considerazione per la parte in Star Wars. Ma per tutte le altre...soprattutto, per me, Paterson e L'uomo che uccise Don Chisciotte ma in generale il periodo degli ultimi 2-3 anni. Non ci sono molti attori come lui della sua età...non è un caso che in questo periodo sia scelto da molti tra i migliori cineasti del cinema autoriale. Anche se nessuno dice che sia il migliore, ci mancherebbe. Frances Ha è di un'era fa, comunque.
  2. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Molti lo hanno criticato perché l'hanno visto come un crogiolarsi nell'intellettualismo ma secondo me è l'esatto opposto, perché dopo la prima parte Assayas va a smascherare i personaggi andando proprio a criticare quell'aspetto, mostrando personaggi molto fragili e poco limpidi. E va a colpire anche un certo ambiente artistico, perché alla fine l'unico personaggio "positivo" o almeno sincero è l'unico che non ha a che fare con quella parte. Sull'altro piano fornisce spunti interessanti sull'arte, sulla comunicazione, sul cambiamento che internet ha portato, sui media e sul futuro della cultura ma anche qui cambia registro nella seconda parte, quando è come se Assayas voglia dirci che è inutile affannarsi, discutere all'infinito, dannarsi su un futuro e su temi che sono più grandi di noi e che non possiamo controllare quando invece molto spesso non abbiamo nemmeno sotto controllo la nostra vita personale e la nostra quotidianità...la nostra felicità, la nostra compiutezza passano attraverso quello, come accade ad una delle due coppie nel finale. Questo almeno è come l'ho percepito io. Fino a metà film anche io lo consideravo un esercizio di stile di scrittura ma un po' impantanato e incappato in un vicolo cieco, ma da metà circa, ho percepito questo graduale cambiamento di sfumatura che, per me, ha rovesciato il suo senso globale...e soprattutto dopo il finale ho percepito una visione chiara e forte e una sceneggiatura veramente brillante.
  3. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Sono d'accordo, lo dicevo anche nel messaggio precedente. Questo curioso cambiamento non ha interessato solo McKay ma anche lo stesso Carell. Ha iniziato 5 anni fa con Foxcatcher (che non ho visto ma vorrei recuperare) e ha proseguito appunto seguendo McKay in questi 2 film Paterson, Silence, La truffa dei Logan, L'uomo che uccise Don Chisciotte, BlacKkKlansman...tutte ottime interpretazioni, per me. Sempre ben calato nel ruolo con le giuste sfumature. Non vedo l'ora di vederlo nei nuovi film di Jarmusch e Carax.
  4. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Sì, ricordo che anche a te era piaciuto molto e anche ad altri di noi, se non sbaglio. Quindi anche Vice è da guardare, indubbiamente. Non è proprio perfetto ma sto adorando McKay.
  5. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Sono pienamente d'accordo. Il miglior attore emergente, per me.
  6. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Ho visto Vice - L'uomo nell'ombra di Adam McKay. McKay segue la strada che aveva intrapreso con l'ottimo La grande scommessa. Da regista di commedie demenziali ha fatto un notevole cambiamento sia come temi trattati che come approccio e devo dire che si è creato un suo stile parecchio netto e deciso, prendendo molto da personaggi come Michael Moore e dallo stile documentaristico e televisivo americano ma adattandolo a modo suo. Con La grande scommessa parlava della crisi economica del 2007, con Vice parla del politico Dick Cheney e lo fa, come dicevo, con lo stesso stile del film precedente. E io lo trovo, onestamente, a tratti davvero geniale e incredibile...sia per il modo in cui parla di argomenti così complessi, per come va nel profondo di questi temi, sia per il modo che ha McKay di parlare direttamente e indirettamente con lo spettatore, ponendolo al centro in uno scambio reciproco di ruoli. Lo trovo davvero geniale...magari in America lo percepiscono differentemente perché con Moore e altri personaggi sono più abituati ad un certo tipo di comunicazione, ma nel cinema credo che McKay abbia fatto qualcosa di davvero interessante. Se devo trovare qualche difetto, in Vice (a differenza di La grande scommessa che ho trovato più equilibrato nel suo folle incedere) ho avuto la sensazione che in alcuni punti sia scivolato un po' eccedendo e facendosi prendere eccessivamente la mano da questo stile comunicativo, ad esempio nella rappresentazione del personaggio di Bush che ho trovato troppo macchiettistico e in 2/3 passaggi comprensivi di metafore, sullo stile del film precedente. E il finale l'ho trovato troppo frammentato. Ma complessivamente lo trovo un gran film, con parecchi momenti che secondo me sono geniali e che non voglio anticipare. Io personalmente lo sento come una nuova sfumatura di satira, un nuovo modo di comunicare e rivolgersi allo spettatore, un nuovo modo non solo di affrontare, come dicevo, temi della storia contemporanea che sono estremamente complessi in un modo fresco ed efficace ma anche un modo di stravolgere, di ribaltare, di ironizzare sul cinema stesso, sulla comunicazione, sui media. E ci va giù anche parecchio pesantemente McKay e in modo meno sottile di quanto sembri. Credo che La grande scommessa e Vice siano film da riguardare in futuro e da analizzare con attenzione. Qualcuno ci ha visto una prosecuzione modernizzata di alcune sfumature Wellesiane ed è una chiave interessante. C'è un Christian Bale mostruoso probabilmente nella sua migliore interpretazione ed anche il resto del cast è egregio con Amy Adams, Steve Carrell (anche lui da qualche anno ha intrapreso un cambiamento inaspettato e piacevole) e Sam Rockwell (anche se rientra nel personaggio di Bush che non ho apprezzato particolarmente). Mi fa comunque molto piacere che Roma di Cuaron stia continuando ad ottenere riconoscimenti. I due Golden Globes di ieri sera, i tantissimi premi dalla critica americana e le prime nomination nei premi di categoria: sceneggiatura, montaggio, produttori, fotografia (qui è stato nominato anche Cold War). Mi fa veramente piacere.
  7. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Guarda, per combinazione ho appena finito di guardarlo. In questi giorni mi sacrifico e faccio una capata dal Nemico per qualche film che rimando da un po' e che mi interessava. Oggi mi sono dedicato a Annihilation e proprio a La ballata di Buster Scruggs. Sul fatto se vale la pena guardarlo, secondo me a prescindere dal giudizio la risposta è sì...per me vale la pena a prescindere guardare i film degli autori che più ci piacciono e che più meritano, poi possiamo anche non apprezzare il film in seguito. Il film comunque a me è piaciuto, si vede che doveva essere una Serie TV o comunque ho avvertito una precisione inferiore al solito nella ripresa e una resa più televisiva in certi momenti...ma anche in questo modo si nota la sensibilità di due grandi autori. E' un film formato da 6 episodi che diventa una sorta di antologia del west, c'è veramente tutto...duello, pistoleri, banditi, rapinatori, impiccagioni, saloon, cercatori d'oro, diligenze, carovane, indiani, artisti di strada e chi più ne ha più ne metta. E come al solito con loro, anche nel genere c'è un mischiarsi continuo...musical, dramma, commedia, grottesco, avventura, western. E' inferiore ad altri loro film, non è tra i migliori e alcuni episodi sono meno riusciti ma io ho percepito un'intima malinconia un po' diversa rispetto al loro solito, una tenerezza che mi ha scaldato (complici anche le musiche del solito meraviglioso Burwell). Si nota, secondo me, uno sguardo di grande affetto dei Coen nei confronti dei personaggi e del genere stesso. Va affrontato sin da subito non come un film, ma come un insieme di brevi fiabe anche strampalate. E nella loro delicatezza imperfetta ci sono per me anche dei grandi momenti, che siano ironici, drammatici o teneri. Ma anche delle ottime interpretazioni inaspettate, come quella dell'attore che in Harry Potter interpretava Dudley, che in questo film non avevo nemmeno riconosciuto.
  8. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    @perfX Comunque ieri sera sono tornato a vedere Cold War, per accompagnare un amico, e mi è piaciuto ancor più della prima volta. Se dopo averlo visto la prima volta ero stato affascinato visivamente ma non ero stato coinvolto ed emozionato dalla narrazione e dalla storia, con impressione di poca profondità e brillantezza, dopo la seconda visione l'ho percepito in maniera differente, ho fatto maggior attenzione a sfumature che avevo considerato in maniera superficiale e mi è piaciuto molto di più. La struttura di continua crescita partendo da un aspetto di forte folklore e mutando sempre più di scena in scena verso un allargamento globale e al cambio anche di stile poetico che coincide poi con la rottura del legame (mutamento che tra l'altro è sottolineato e seguito dalla canzone tradizionale, che viene modificata ogni volta che viene eseguita), rappresentata dalla "rottura" musicale, quando la musica jazz si spezza e c'è un vago ritorno alla tradizione; ritorno che avviene anche in senso fisico, ma che non è più sufficiente, in un "ecosistema" ormai mutato definitivamente. Alla prima visione non avevo fatto del tutto caso a queste sfumature. Trovo che sia una bellissima rappresentazione del mutamento sia imposto che inconscio, che può essere legato all'amore (che probabilmente nella sua forma più pura e completa è irrealizzabile), sia alla situazione dell'Europa di quel momento e non solo. Secondo me è un film veramente splendido e la seconda visione mi ha emozionato molto di più. Leggo che molti lo ritengono solo un insieme di belle immagini ma freddo, banale, "vuoto" e mal realizzato nella storia...mi ricordano molti giudizi per Il filo nascosto di Anderson. E, per me, Il filo nascosto e Cold War, insieme a Corpo e anima, vanno a formare un ipotetico podio dei film più belli del 2018. P.S. Generalmente non mi capita spesso di riguardare un film due volte in poco tempo, ma credo che sia davvero utilissimo per comprenderlo appieno, per cogliere maggiori sfumature e per farsi un'idea più precisa. Andrebbe fatto sempre.
  9. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    In lingua conviene sempre, soprattutto nei casi di questi film che non hanno grande distribuzione e somme dietro. Un caso di doppiaggio straziante che mi è capitato ultimamente è in Frantz di Ozon, inascoltabile...ho dovuto mettere i sottotitoli anche se era su Sky e mettono le bande nere che mi infastidiscono. Anche quello l'ho visto ultimamente, me l'ero scordato...mi è piaciuto molto pure quello.
  10. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Innanzitutto auguri di Buone Feste a tutti...spero che le stiate passando serenamente e che abbiate ricevuto anche regali cinematografici Alcuni film visti ultimamente... Cold War non fa altro che confermare che autore meraviglioso sia Pawlikowski. Dopo il bellissimo Ida, torna con un altro gran film. Eccelsa la fotografia e megnifico il bianco e nero che da alle immagini una componente quasi scultorea. E' un film costellato da immagini e sequenze che tolgono il fiato, i due protagonisti sono bravissimi...lei in particolare, ripresa in modo incantevole da Pawel. Una retrospettiva sull'Europa post Seconda Guerra Mondiale con al centro una storia d'amore. Si coglie una visione non molto ottimista su di esso, a dire il vero...l'essenza dell'amore perfetto è macchiata da ostacoli, da mutamenti continui che lo rendono probabilmente impossibile in questo mondo. Concordo, comunque, con perfX...anche secondo me la storia in alcuni punti si appanna e non brilla molto. Altrimenti sarebbe stato per me uno tra i più bei film di sempre, quindi va bene anche così...tra i migliori dell'anno. Ieri avrei dovuto accompagnare alcuni amici a vedere il film di Boldi e De Sica...ci ho provato, ma alla fine non ci sono proprio riuscito, è stato più forte di me, e sono andato a vedere Capri - Revolution, di Martone. Film senza dubbio coraggioso, sia per il tema e le sfumature mostrate, sia per la scelta di realizzare un film con sottotitoli per la gran parte del tempo. Ambientato nella Capri del 1914, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. Su quest'isola si scontrano gli stili di vita differenti di due gruppi di abitanti, il libero spiritualismo di una comune (con tratti da setta) di giovani nordeuropei che svolgono ricerche sull'arte e sulla vita e il materialismo, le tradizioni, il praticismo degli abitanti indigeni. Tra queste due filosofie di vita si muove la protagonista, la giovane capraia Lucia, appartenente ad una famiglia dell'isola, che rimane affascinata dalle abitudini e dal modo di vivere dei giovani della comune. E' un film che ha come scenografia la bellissima Capri e la regia di Martone la esalta in modo ottimo. Molto bello visivamente, con un'ottima regia e un'ottima interpretazione della protagonista...audace nell'argomento. Un po' come in Captain Fantastic (anche se in modo diverso, con stile diverso) vengono mostrati due modi di vivere agli antipodi, si presenta un ragionamento sulle idee, sulla vita, sull'arte...e di entrambi i lati si mostrano gli aspetti positivi e quelli negativi. La stessa protagonista infatti rifugge dagli ingabbiamenti dei due estremi, finendo per ricercare una propria vita, una propria libertà. Un aspetto che può aprirsi a varie letture, dagli eccessi degli estremi che vanno filtrati, ad una visione dell'Europa del Novecento. Film interessante. Ho visto anche Tre volti, di Panahi. Anche di questo ha parlato perfX e anche su questo concordo. Questo film, secondo me, riesce là dove Cold War è un po' carente...sin dall'inizio, almeno per me, la vicenda cattura fortemente l'attenzione e la narrazione si mantiene sempre stimolante. Panahi è bravo nel condurci nel viaggio nelle zone più sperdute dell'Iran e lo fa con una facilità e una naturalezza disarmante. Ci guida e al tempo stesso lo intraprende con noi, visto che è uno dei due protagonisti. Dopo Taxi Teheran, Jafar Panahi si conferma un regista/compagno di viaggio, un narratore del tutto particolare. E infine un film di due anni fa, Jackie (2016) di Pablo Larraìn. Cercai di andare a vederlo al cinema ma non ci riuscii, l'ho recuparato in questi giorni. Il film è su Jacqueline Kennedy ma non è un classico biopic, prende solo spunto dalla sua figura per parlare di tutt'altro, per ragionare di vita, morte, lutto, legami. Io adoro questo tipo di film, soprattutto se realizzati in questo modo. Per via della colonna sonora, della regia, del montaggio è un film che mi ha fortemente ricordato il Malick della seconda parte di carriera. Strutturato tramite continui flashback incastrati tra di loro, con continui dialoghi e monologhi spesso sfalsati tra diversi piani temporali, con la bravissima Natalie Portman che vaga spesso tra le stanze della Casa Bianca come se fosse un fantasma. E' un film sospeso, come se la storia appartenesse ad un'altra dimensione. Secondo me bellissima colonna sonora, bellissima regia, grande interpretazione, è un film che ho trovato bellissimo ed emozionante...tra i migliori degli ultimi anni. Avevo visto il precedente (sono usciti a pochi mesi di distanza, a dire il vero) film di Larraìn, Neruda, e non mi aveva estasiato...adesso ho recuperato alcuni dei film precedenti. In questo periodo escono diversi film interessanti al cinema, ma oltre a Cold War, vi consiglio di andare a vedere anche Non-Fiction (Il gioco delle coppie, in italiano) di Assayas...film per me notevole di un altro dei più grandi autori contemporanei.
  11. Rhyme

    Il topic dell'NBA: Playoffs 2024

    Partita davvero incredibile tra i Nets e gli Hornets. Tra i minuti finali regolari e i ben due supplementari ci saranno stati almeno 10 ribaltamenti. Grande vittoria e grandissimo Dinwiddie. Ora pronti al secondo atto domani.
  12. Rhyme

    Il topic dell'NBA: Playoffs 2024

    Peccato per la mancata ottava vittoria dei Nets, è mancata lucidità negli ultimi 2-3 minuti, perché la partita stava andando in porto dopo una grande rimonta.
  13. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Ci spererei anche io, ma sembra alquanto impossibile, ahimè. Gli slot per il miglior attore vedono già 7-8 attori a contendersi i posti e già alcuni di loro rimarranno fuori. Altro che lo meriterebbe è l'esordiente Victor Polster di Girl, per ruoli simili Eddie Redmayne è stato già nominato agli Oscar e con interpretazioni patetiche...ma figuriamoci se viene considerato. Tramonto credo che non abbia ancora una data di distribuzione italana...e a questo punto credo che sia difficile, anche se spero proprio di no.
  14. Rhyme

    Il topic dell'NBA: Playoffs 2024

    Ho letto che torna prima della fine di stagione. Non so quali possano essere le conseguenze fisiche e le tempistiche per tornare al top, ma se i Nets mantenessero un buon ritmo e centrassero i play-off potrebbe risultare una spinta ancor maggiore in quella fase. Indubbiamente. Per il resto, mi sembra ancora un po' troppo altalenante
  15. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Sarebbe grave se avessero questi pregiudizi. Avrebbe più senso una preferenza generale, senza guardare il paese di provenienza...ma nella cinquina del miglior film straniero sono sempre entrati, negli anni, film anche molto diversi tra loro. E, tornando indietro, rientrò nella short-list anche un film come La sconosciuta...e ancora più addietro negli anni, furono nominati e vinsero l'Oscar film italiani molto differenti tra loro e differenti da quella tipologia. Credo semplicemente che Dogman sia piaciuto all'Academy meno di altri o più probabile ancora (direi quasi sicuro) non hanno visto tutti i film più meritevoli e hanno votato a simpatia o su passaparola. In queste categorie funziona così...un po' in tutte, a dire il vero, ma nel caso del film straniero e del film d'animazione funziona così non solo per decretare le nomination, ma anche per votare il vincitore. Solo se un film rientra anche nella categoria del miglior film i giurati sono costretti a vederlo. E può essere il caso di Roma ma anche di Cold War.
  16. Rhyme

    Il topic dell'NBA: Playoffs 2024

    E sono 6...grande partita. Da quel poco che ne capisco, gran partita di Allen e Russell.
  17. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Peccato davvero. Per me è un film migliore della gran parte dei film americani usciti in questo misero anno e che invece agli Oscar ci saranno. Lo trovo nettamente superiore anche ad altri inseriti nella pre selezione per il film straniero, come il bruttino Opera senza autore. Ma mi dispiace anche per l'ancor più bello "Tramonto" di Nemes, per Non-Fiction, per Girl...tutti film che meritavano moltissimo. E tutti film, insieme a Roma e Un affare di famiglia, che meritavano nomination anche in altre categorie come miglior film, miglior sceneggiatura, miglior regia, miglior attore...a seconda dei casi. Ma vabbè, pazienza. Comunque quest'anno potrebbe essere più interessante del solito perché potrebbero trovare spazio in molte categorie due film non americani come Roma e Cold War (che esce questo giovedì). E' già qualcosa, rispetto al solito. Comunque le nomination per gli Oscar non sono ancora state comunicate. A Quiet Place rientra "solo" nella short list della categoria miglior colonna sonora.
  18. Rhyme

    Il topic dell'NBA: Playoffs 2024

    Non sono ancora in grado di poter capire queste cose, ma mi fido
  19. Rhyme

    Il topic dell'NBA: Playoffs 2024

    Più che decisione è stato spontaneo. Qualche giorno fa, dal 24 novembre al 2 dicembre, ero a New York e siamo andati a vedere una partita dei Nets (la prima partita NBA che ho visto, tra l'altro). E qualche giorno dopo c'è stato l'evento con la Juventus. E diciamo che mi ci sono affezionato
  20. Rhyme

    Il topic dell'NBA: Playoffs 2024

    La serie positiva dei Nets continua. E intanto mi sto appassionando per la prima volta a questo sport
  21. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    "Facile" nel senso che chiaramente è un progetto avvantaggiato. Mentre ero al cinema e partivano le canzoni pensavo "Potrebbero esserci anche due ore di un vecchio in costume con l'hula hoop, queste canzoni con questo sonoro mi farebbero venire le lacrime e i brividi ugualmente". Mica tutti i "materiali di base" per film hanno questi vantaggi Perché chiaramente va a toccarti le emozioni e ti coinvolge maggiormente a prescindere, tendendo a farti focalizzare meno sui lati cinematografici e farti notare meno gli eventuali difetti. Nei 20 minuti finali sono stato continuamente a lottare contro le lacrime, perdendo regolarmente, e quando esci dal cinema così rischia di cambiare del tutto il giudizio sul film. Io invece non ho visto ne il film di Oliver Stone ne il documentario su Morrison, cercherò di recuperare. Però comunque per comunicare del tutto la personalità di un personaggio o per conoscerne appieno la vita o il lavoro, un documentario è l'unica strada, secondo me...quello vale sempre. Vale anche nel caso di un capolavoro, perché il cinema ha altri mezzi e altri obiettivi, principalmente. Subentra il laro romanzato, subentra il lato visivo. Il cinema prende spunto dalla realtà per rendere più credibile il mondo del fantastico, ma non la riproduce. Quindi anche nel caso di un capolavoro, noi potremmo conoscere il Freddie Mercury, il Jim Morrison, il Mozart fantastici dello schermo inseriti nel mondo fantastico, non quelli reali e la loro vera essenza...come se fossero personaggi immaginari, insomma. Ecco perché secondo me bisogna sempre scindere quello che vediamo sullo schermo dal corrispettivo reale.
  22. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Su questo sono d'accordissimo. Per quanto riguarda un personaggio, dipende da tanti fattori. Una sceneggiatura può affrontare e descrivere un personaggio in tanti modi diversi e può farlo anche su molti livelli differenti...può entrare molto nel profondo, mediamente o rimanere più a galla. E ognuno di questi modi può produrre un risultato più buono o meno buono. Per quanto riguarda il personaggio di Freddie Mercury, onestamente lo ritengo un personaggio cinematograficamente mediamente normale...proprio perché sono stati rappresentati milioni e milioni di personaggi nella storia del cinema e molti anche immaginari, quindi teoricamente più complessi da ideare. Credo che sia impossibile riprodurre la sua voce, credo che sia impossibile per qualsiasi cantante della storia interpretare quei pezzi come lui, è impossibile che un altro gruppo abbia tale impatto nella musica e nella società mondiale...ma questi sono lati extracinematografici. Ma non è così difficile fare un buon film che sui Queen o Freddie, anzi...perché è un tipo di comunicazione ed espressione da un punto di vista differente rispetto a quello con la quale si sono espressi loro. Ci sono tanti temi più complessi da raccontare che si vedono annualmente in molti film e tanti personaggi più complessi da rendere cinematograficamente. Non serve per forza un capolavoro. Torno ancora sugli esempi di "Love & Mercy" e "Control" perché sono davvero dei film "sovrapponibili" anche a questo. Love and Mercy vede al centro i Beach Boys con sguardo principale su Brian Wilson, Control vede al centro i Joy Division con sguardo principale su Ian Curtis e Bohemian Rhapsody vede al centro i Queen con sguardo principale su Freddie Mercury. Tutti e 3 i film mostrano l'evoluzione dei 3 gruppi dal loro inizio, raccontano qualcosa di loro, come lavoravano, la produzione dei brani, i concerti live, gli incontri con produttori, amici e pubblico e anche i lati più in ombra che siano problemi di droga, problemi fisici, problemi psicologici, problemi legati ad un ambiente corrosivo e le situazioni anche molto drammatiche che hanno vissuto i 3 membri. Il copione è molto simile e Love and Mercy e Control non sono film memorabili, non passeranno alla storia...Control è già tanto se l'hanno visto più di 10 mila persone. Però in 2 casi c'è un lavoro per me ottimo e in 1 caso c'è un lavoro decisamente meno buono. Secondo me diversi film biografici risultano opere minori o non eccellenti perché spesso gli autori si accontentano di raccontare il personaggio...e questo tipo di approccio può portare al massimo ad un buon film. Ma il cinema è molto di più, il cinema deve raccontare tramite la potenza delle immagini, non tramite due o tre dati biografici rappresentati in serie...anche se bene. Se voglio conoscere la biografia di un personaggio mi leggo un libro o guardo un documentario, appunto (e questo vale anche per i film storici o di guerra)...il cinema deve andare oltre. Secondo me è lì il maggior problema...anche se credo che sia comunque un "problema" sovrastimato, perché se poi uno va a pensarci emergono una marea di grandi film di questo tipo e anche tanti ottimi film. Quindi poi la percentuale va a finire che torna in equilibrio. Comunque se già uno si limita a organizzare il racconto in modo qualitativo, il film risulta buono...è qui, per me, il problema di Bohemian Rhapsody, perché non lo fa. Altrimenti avrebbe spiccato molto di più, perché a differenza di altri casi, questo film ha dalla sua dei personaggi molto amati e delle canzoni così spettacolari che anche 3 note bastano a far venire i brividi coinvolgendo anche le sensazioni derivate dalla vista...già così infatti molti lo hanno apprezzato e sta facendo incassi record. Quindi, a dire il vero, è un materiale da film molto più "facile" di altri.
  23. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Ma secondo me no. Semplicemente perché, come dicevo nella risposta a Juve stile di vita nella pagina precedente, non esistono generi, tipi di film, argomenti, soggetti o storie che non possano tramutarsi in film di grande qualità. Il fatto che Bohemian Rhapsody parli dei Queen è una cosa a parte, non influisce sul prodotto cinematografico in sè o sui suoi difetti. Ad esempio ci sono film come "Love and Mercy" o come il semi-sconosciuto "Control" che sono strutturati in maniera praticamente identica...eppure sono ottimi film. I problemi di Bohemian Rhapsody, a mio avviso, sono problemi in primis di sceneggiatura, nel collegare le varie scene, nel descrivere i personaggi, nel presentare la loro personalità....e sono problemi comuni a tutti i generi. Roma uscirà su Netflix mi sembra il 14 dicembre, tra pochi giorni.
  24. Rhyme

    Occhio allo schermo!

    Ho visto anche io Bohemian Rhapsody. Ovviamente mi sono emozionato, ovviamente mi sono commosso, ovviamente mi sono venuti i brividi. Ma stiamo parlando dei Queen...le loro canzoni, a maggior ragione in un sistema audio come quello di un buon cinema, emozionano a prescindere, anche con lo schermo vuoto. Per me poi Bohemian Rhapsody è probabilmente la più bella canzone esistente, figuriamoci. Se commento il film però devo scindere questo aspetto e valutare il film nella sua struttura. E l'ho trovato un film mediocre. Ha grossi problemi di scrittura, è un film che scorre male e in modo eccessivamente frenetico e scollegato...mi ha dato l'impressione di un mega trailer. Non approfondito nei momenti in cui invece dovrebbe esserlo, personaggi che rimangono sagome e non sono scritti e descritti bene, risvolti psicologici dei personaggi e del protagonista in particolare affrontati in modo superficiale. Insomma, film parecchio debole...ma era anche pronosticabile perché è un film che ha avuto una produzione difficile sin da subito. Ma è ovvio che sia emozionante e che vengano i brividi...mi veniva la pelle d'oca ad ogni prima nota di ogni canzone accennata e quando puntualmente si interrompevano dopo pochi secondi era una tortura. Chiaramente molto belli i 20 minuti finali, dove hanno lasciato l'esplosione totale delle loro canzoni. Avrei apprezzato di più se avessero messo le vere immagini del concerto...avrei strutturato il film come un grande crescendo fino all'esplosione reale degli ultimi 20 minuti. O almeno per una parte. Ma va bene anche così...è emersa maggiormente la bravura di Malek che è stato comunque bravo.
  25. Guardate che la preferenza sportiva degli americani non c'entra niente con questa iniziativa e con i nostri intenti sul mercato. Non vogliamo mica che gli americani si appassionino e seguano il calcio eh. L'obiettivo è quello di aumentare visibilità, di diffondere il nostro marchio e la nostra immagine in tutto il mondo ed è diverso dal far appassionare le persone al calcio. Moooolto diverso.
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