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*Michel le Roi*

Intervista ad Andrea Agnelli: «Dobbiamo lottare contro tutto e contro tutti»

Post in rilievo

 

Agnelli: «Juve avanti contro tutto e tutti»

 

Duro il discorso del presidente: «Questa mattina ci siamo trovati per una riflessione generale: la nostra opinione non cambia, ma a questo punto noi dobbiamo continuare a credere nelle nostre possibilità. Siamo in corsa su tutti e due gli obiettivi stagionali, campionato e Coppa Italia, per cercare di perseguirli contro tutto e contro tutti. Siamo molto soddisfatti: abbiamo iniziato un percorso due anni fa e i risultati cominciano a vedersi. Per merito del lavoro dell’area tecnica che ha allestito una squadra all’altezza e per merito di Conte e dei suoi giocatori che sono straordinari. Siena e Parma le svolte nel rapporto con gli arbitri? Non ho visto una svolta, anche l’inizio è stato così. Abbiamo fatto tabelle della nostra permanenza in area e dei falli fischiati… Certe cose capitano dall’inizio della stagione. Dopo Genoa-Juve una pausa di riflessione giusta». Il silenzio stampa è già sospeso, ma prima della conferenza di Conte di venerdì prossimo non parlerà nessuno.

 

tuttosport.com

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IO STO CON ANDREA

 

scandalosi e vergognosi coloro che sta sera in un altro topic lo hanno criticato e in certi casi insultato, definendo questo secondo posto "colpa" sua.

Io dico che il campionato non è finito, e se siamo secondi non è solo perchè non segnamo, ma sopratutto perchè non ci danno quello che ci spetta!!

Anche gli episodi cambiano le partite!!

 

Contro tutto e contro tutti, deve diventare il nostro credo fino alla fine del campionato!

E con questo dico che i ragazzi e il mister devono crederci, possiamo vincere qualcosa di importante!!

 

FORZA JUVE

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Io direi di continuare a lavorare a testa bassa camminando a testa alta. :)

 

Quel "contro tutto e tutti" vuol dire molto, lo sappiamo cosa significa. Lo sanno i tutti che ci sputano i tutto contro. Cosa vuoi fare? Soluzioni concrete le puoi portare?

 

Altro campionato? Chi non vorrebbe accogliere una straniera che vince nel proprio territorio, altri problemi. Una tv tutta tua? Finanziala...

 

Dobbiamo vincere sul campo, sembra retorica ma è l'unica cosa che possiamo fare. Farsopoli ci ha dimostrato cosa può comportare il difendersi contro certi poteri, perché ricordiamolo: Moggi è più potente dei Berlusconi e dei Moratti e degli Elkann.

 

Ai media poi non pensiamoci. Vinci e ti lamenti (Parma): sbagli. Non vinci e ti lamenti (Parma, Siena...): sbagli. Vinci e stai zitto (Inter): sbagli. Non vinci e stai zitto (Catania, Chievo...): sbagli. Butti acquua sul fuoco (Milan): sbagli. Silenzio stampa: sbagli.

 

Cosa vuoi fare contro questi signori qua? :)

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Io sto col presidente, mi fido. Se qualcuno si illudeva di vincere il campionato con 10 gare d'anticipo era nettamente fuori strada. Piedi per terra e con questo spirito la squadra otterrà ciò per cui sta lottando.

FINO ALLA FINE!!!

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IO STO CON ANDREA

 

scandalosi e vergognosi coloro che sta sera in un altro topic lo hanno criticato e in certi casi insultato, definendo questo secondo posto "colpa" sua.

Io dico che il campionato non è finito, e se siamo secondi non è solo perchè non segnamo, ma sopratutto perchè non ci danno quello che ci spetta!!

Anche gli episodi cambiano le partite!!

 

Contro tutto e contro tutti, deve diventare il nostro credo fino alla fine del campionato!

E con questo dico che i ragazzi e il mister devono crederci, possiamo vincere qualcosa di importante!!

 

FORZA JUVE

 

Bravo...ma vaglielo a spiegare

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Bravo...ma vaglielo a spiegare

 

Vorrei tanto.. Ma non è affatto semplice.. ci sono molti antijuventini qua dentro..

E non parlo di chi critica in modo costruttivo, con cui cmq ci puoi anche parlare..

 

Ma di chi insulta a prescindere, magari nemmeno avendo letto, visto o sentito qualcosa..

Solo perchè la Juve sta li al secondo posto.. e non a 10 punti in più di coloro che rubano, e lo fanno per davvero.. prendendo rigori a destra e a manca, e calpestando avversari/zerbini che si mettono a 90 ogni volta che passano.

 

Quando uno come Andrea fa dichiarazioni così, è perchè si è reso davvero conto che non serve a niente essere ben visti dalla nazione se poi ti trattano così.. Fare uno stadio invidiato da tutta Italia e premiato all'estero, dare due terzi dei giocatori alla nazionale, far conoscere al mondo l'italia grazie anche a questi colori.

 

Quando dice CONTRO TUTTO E TUTTI lo dice consapevole che ora ha capito, è davvero così!

 

Ed io sono con lui, tutti dobbiamo esserlo, con lui e con la squadra!

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Prima del 2006 avrei ritenuto fuori luogo e non da Juve questo atteggiamento della società...ma nel 2006 il nostro cosidetto stile Juve,cioè lo stare sempre zitti e non protestare mai ,ha lasciato il campo libero al massacro mediatico che ha contribuito a creare quel sentimento popolare che ci ha spedito in B.

 

I tempi sono cambiati...l'Avvocato ed il Dottore non ci sono più..ora il mondo del calcio è un'arena dove si confrontano squali e sciacalli di ogni tipo...ed in questa realtà fare sempre i signori significherebbe farci sbranare di nuovo...quindi ben venga questo atteggiamento di serrare le file e fare quadrato per rispondere ovunque e comunque ad ogni attacco...sono stanco di prendere ceffoni perchè sono un ragazzo ben educato...è ora di restituire tutto..è ora che quel ragazzo perbene diventi un ragazzo di strada.

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"Tra Milan e Juventus c'è convergenza politica".

 

Ma neanche per idea.

Presidente, sinceramente il boccone contenuto in questa affermazione è un pò troppo amaro da mandare giù, soprattutto in questo momento della nostra storia. Davvero non saprei da dove cominciare nel dire quante e quali siano le DIVERGENZE tra noi ed i meravigliosi. Un elenco parziale lo ha dato il sempre ottimo prof. Kantor sul blog UDP. Leggetelo.

No Presidente, capisco che i soldi siano importanti, e dalle parti di Milanello e soprattutto di Arcore si facciano molti dei giochi ad essi inerenti, ma preferisco credere che lei abbia fatto il paracool, e che l'unica verità vera nelle sue dichiarazione fosse la frase "contro tutto e contro tutti". E' un'affermazione sufficientemente antipatica da poter essere considerata gobba al 100%.

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Il primo sputo (e forse il più determinante) alla Juventus l'ha fatto proprio il Presidente:

 

fonte: ilgiornale.it

 

"Agnelli manda Del Piero in pensione e «oscura» il rosso

di Tony Damascelli - 19 ottobre 2011, 08:00

 

L'avrei capito se a dare l'annuncio fosse stato Jean Claude Blanc ei fu o il Cobolli Gigli anch'egli in archivio, ovvero persone e personaggi che stanno alla Juventus come Beppe Grillo al cinema muto.

Ma a parlare è stato Andrea Agnelli nel giorno del rendiconto, disastroso quello finanziario, il peggiore della storia della Juventus, addì ottobre diciotto del duemila e undici. Alessandro Del Piero, dunque, a fine stagione, saluta lo spogliatoio e lascia la maglia, i pantaloncini, la fascia di capitano, lo scambio dei gagliardetti, tutto quello che per diciannove anni hanno accompagnato lui e la Juventus. Non mi sembra sia stato il momento più opportuno per annunciare un evento che è da considerarsi prevedibile ma andava gestito con diplomazia e intelligenza. Prudenza dunque, nel football è meglio aspettare il fischio finale, ne sanno qualcosa il romanista Osvaldo e la sua maglietta purgativa.

Mettiamo il caso, assai remoto, che la Juventus riesca a conquistare un posto per la prossima Champions League. Sarebbe davvero quella l'ultima stazione, il passo d'addio per un campione, nel vero senso della parola e non top player come qualche bella gioia neobianconera ripete, insomma l'occasione per Del Piero di giocare anche un solo minuto ancora in Europa, a trentotto anni, cosa che sta vivendo Ryan Giggs, di un anno esatto più «anziano» di Del Piero, con riconoscenza diversa dei padroni americani del club. Ma chiedere un guizzo di fantasia e di romanticismo a chi governa la Juventus è impresa ardua, se non inutile. Del Piero ha rappresentato davvero ieri, oggi e domani del football bianconero. Il suo curriculum non appartiene soltanto al club torinese ma al calcio italiano e a quello mondiale, con il titolo vinto a Berlino. Del Piero è stato oggetto di insulti, insinuazioni, attacchi volgari, gli hanno dato e scritto (giornali, allenatori e striscioni) del dopato, dell'omosessuale (come se fosse un'offesa!), anche gli avversari in campo hanno approfittato di queste etichette per apostrofarlo, irridendolo. Ha tollerato i pizzicotti dei suoi datori di lavoro, gli Agnelli. Per Gianni era Godot (aspettando…), per Umberto un «cocco di mamma». Ma ha tirato sempre diritto, senza scendere in polemiche e provocazioni dialettiche e comportamentali come altri suoi colleghi illustri e contemporanei. Ha accettato le scelte tattiche di tutti gli allenatori non condividendole mai ma, da aziendalista, ha capito che era opportuno allinearsi e restare in silenzio. Ha vissuto anche di rendita, in alcuni momenti era un fantasma del campione che tutti conosciamo, in altri è resuscitato, come al Bernabeu, regalando prestazioni esaltanti, firmando le vittorie, come già aveva fatto nella finale dell'intercontinentale. Vive la sua vita di marito e di padre senza particolari illustrazioni, pettegolezzi, apparizioni billionarie e discotecare. In breve: è stato e continua a essere una persona normale, un calciatore elegante e per questo animale rarissimo nella giungla di canari, tatuati, zazzeruti, malaffaristi. Si è concesso al massimo, dopo i gol, la linguaccia come un bambino smorfioso o una pietra rotolante ma non altro, nessuna genuflessione alla *, nessun insulto plateale all'arbitro, due espulsioni in carriera, una in amichevole, infortuni in serie, il classico repertorio di chi gioca il calcio professionistico.

Del Piero va a concludere la sua avventura incassando un milione di euro, molto meno di alcuni suoi scarsi colleghi di spogliatoio, potendoselo comunque permettere dopo anni da superenalotto. Ha scelto le mezze luci, secondo stile. Ha dato l'esempio non ai compagni ma alla società che ne ha subito approfittato come conferma l'inopportuna dichiarazione dell'Agnelli Andrea. Da qui a maggio molte cose accadranno in casa juventina. Del Piero potrà osservarle con la calma del campione, sapendo di avere fatto tutto quello che gli era stato chiesto e anche di più. A differenza di chi oggi ha deciso, con sette mesi di anticipo, di spedirlo in pensione. Gli auguro di segnare altri gol importanti, come finora ha saputo fare, e, dopo ogni rete e linguaccia, di pensare a questo diciotto di ottobre. La vittoria del vecchio Del Piero, la sconfitta della giovane Juventus."

 

fine della citazione.

 

 

da lì in poi, gli altri hanno solo continuato a sputarci addosso.

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Frasetta ad effetto per i tifosi e via il silenzio stampa, conferenza stampa con richieste di risarcimenti e poi lascia scadere i termini per la revisione del processo sportivo.

 

Sempre i soliti discorsi populistici di chi predica bene e razzola male.

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Vorrei tanto.. Ma non è affatto semplice.. ci sono molti antijuventini qua dentro..

E non parlo di chi critica in modo costruttivo, con cui cmq ci puoi anche parlare..

 

Ma di chi insulta a prescindere, magari nemmeno avendo letto, visto o sentito qualcosa..

Solo perchè la Juve sta li al secondo posto.. e non a 10 punti in più di coloro che rubano, e lo fanno per davvero.. prendendo rigori a destra e a manca, e calpestando avversari/zerbini che si mettono a 90 ogni volta che passano.

 

Quando uno come Andrea fa dichiarazioni così, è perchè si è reso davvero conto che non serve a niente essere ben visti dalla nazione se poi ti trattano così.. Fare uno stadio invidiato da tutta Italia e premiato all'estero, dare due terzi dei giocatori alla nazionale, far conoscere al mondo l'italia grazie anche a questi colori.

 

Quando dice CONTRO TUTTO E TUTTI lo dice consapevole che ora ha capito, è davvero così!

 

Ed io sono con lui, tutti dobbiamo esserlo, con lui e con la squadra!

 

Sempre solo forza Juve!

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Il primo sputo (e forse il più determinante) alla Juventus l'ha fatto proprio il Presidente:

 

fonte: ilgiornale.it

 

"Agnelli manda Del Piero in pensione e «oscura» il rosso

di Tony Damascelli - 19 ottobre 2011, 08:00

 

L'avrei capito se a dare l'annuncio fosse stato Jean Claude Blanc ei fu o il Cobolli Gigli anch'egli in archivio, ovvero persone e personaggi che stanno alla Juventus come Beppe Grillo al cinema muto.

Ma a parlare è stato Andrea Agnelli nel giorno del rendiconto, disastroso quello finanziario, il peggiore della storia della Juventus, addì ottobre diciotto del duemila e undici. Alessandro Del Piero, dunque, a fine stagione, saluta lo spogliatoio e lascia la maglia, i pantaloncini, la fascia di capitano, lo scambio dei gagliardetti, tutto quello che per diciannove anni hanno accompagnato lui e la Juventus. Non mi sembra sia stato il momento più opportuno per annunciare un evento che è da considerarsi prevedibile ma andava gestito con diplomazia e intelligenza. Prudenza dunque, nel football è meglio aspettare il fischio finale, ne sanno qualcosa il romanista Osvaldo e la sua maglietta purgativa.

Mettiamo il caso, assai remoto, che la Juventus riesca a conquistare un posto per la prossima Champions League. Sarebbe davvero quella l'ultima stazione, il passo d'addio per un campione, nel vero senso della parola e non top player come qualche bella gioia neobianconera ripete, insomma l'occasione per Del Piero di giocare anche un solo minuto ancora in Europa, a trentotto anni, cosa che sta vivendo Ryan Giggs, di un anno esatto più «anziano» di Del Piero, con riconoscenza diversa dei padroni americani del club. Ma chiedere un guizzo di fantasia e di romanticismo a chi governa la Juventus è impresa ardua, se non inutile. Del Piero ha rappresentato davvero ieri, oggi e domani del football bianconero. Il suo curriculum non appartiene soltanto al club torinese ma al calcio italiano e a quello mondiale, con il titolo vinto a Berlino. Del Piero è stato oggetto di insulti, insinuazioni, attacchi volgari, gli hanno dato e scritto (giornali, allenatori e striscioni) del dopato, dell'omosessuale (come se fosse un'offesa!), anche gli avversari in campo hanno approfittato di queste etichette per apostrofarlo, irridendolo. Ha tollerato i pizzicotti dei suoi datori di lavoro, gli Agnelli. Per Gianni era Godot (aspettando…), per Umberto un «cocco di mamma». Ma ha tirato sempre diritto, senza scendere in polemiche e provocazioni dialettiche e comportamentali come altri suoi colleghi illustri e contemporanei. Ha accettato le scelte tattiche di tutti gli allenatori non condividendole mai ma, da aziendalista, ha capito che era opportuno allinearsi e restare in silenzio. Ha vissuto anche di rendita, in alcuni momenti era un fantasma del campione che tutti conosciamo, in altri è resuscitato, come al Bernabeu, regalando prestazioni esaltanti, firmando le vittorie, come già aveva fatto nella finale dell'intercontinentale. Vive la sua vita di marito e di padre senza particolari illustrazioni, pettegolezzi, apparizioni billionarie e discotecare. In breve: è stato e continua a essere una persona normale, un calciatore elegante e per questo animale rarissimo nella giungla di canari, tatuati, zazzeruti, malaffaristi. Si è concesso al massimo, dopo i gol, la linguaccia come un bambino smorfioso o una pietra rotolante ma non altro, nessuna genuflessione alla *, nessun insulto plateale all'arbitro, due espulsioni in carriera, una in amichevole, infortuni in serie, il classico repertorio di chi gioca il calcio professionistico.

Del Piero va a concludere la sua avventura incassando un milione di euro, molto meno di alcuni suoi scarsi colleghi di spogliatoio, potendoselo comunque permettere dopo anni da superenalotto. Ha scelto le mezze luci, secondo stile. Ha dato l'esempio non ai compagni ma alla società che ne ha subito approfittato come conferma l'inopportuna dichiarazione dell'Agnelli Andrea. Da qui a maggio molte cose accadranno in casa juventina. Del Piero potrà osservarle con la calma del campione, sapendo di avere fatto tutto quello che gli era stato chiesto e anche di più. A differenza di chi oggi ha deciso, con sette mesi di anticipo, di spedirlo in pensione. Gli auguro di segnare altri gol importanti, come finora ha saputo fare, e, dopo ogni rete e linguaccia, di pensare a questo diciotto di ottobre. La vittoria del vecchio Del Piero, la sconfitta della giovane Juventus."

 

fine della citazione.

 

 

da lì in poi, gli altri hanno solo continuato a sputarci addosso.

 

Non sono per niente d'accordo con questo articolo, che ritengo facinoroso e quasi offensivo nei confronti dell'operato del nostro Presidente. Ricordo che il primo a sputarci addosso è stata la FGCI spedendoci in serie B nel 2006. Le vicende di ADP del 2011 sono un'altra storia che nulla ha a che vedere con la gogna mediatica di cui siamo vittime.

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Vi dico la verità ragazzi

sono molto sfiduciato,molto deluso,non da Andrea Agnelli che ha secondo me,fatto la scelta migliore inducendo al silenzio stampa

sono molto deluso da un ambiente che non fa altro che sputarci veleno addosso

non fa altro che invertire a proprio piacimento andamenti processuali e realtà fattuali per farci passare come dopati,come favoriti

sinceramente sono molto sfiduciato,sinceramente non me la sento ne di criticare Marotta ne di criticare Agnelli

perchè stanno facendo la lotta contro i mulini a vento,stanno facendo la lotta contro un sistema falso,corrotto,venduto

sono stanco,non ce la possiamo fare,non ce la possiamo fare da soli ragazzi

serve stampa che sta dalla nostra parte,serve critica che non ci uccida ogni volta che ci sia un episodio dubbio

ho notato una grande differenza di trattamento quando abbiamo alzato la voce e da quando è sorta questa sorta di litigio con il Milan

ragazzi parliamoci chiaro,dobbiamo essere in grado di fare il loro gioco,dobbiamo essere in grado di entrare nelle stanze dei bottoni

cosa che non ci verrà mai consentita

sono sfiduciato,ragazzi rassegnamoci

sinceramente mi sto stancando di seguire il calcio italiano

mi pento veramente di essere cresciuto con questo calcio malato,questo calcio di veleni

mi sono stancato di questo atteggiamento di odio verso di noi!

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