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*38allori*

Antonio Conte ospite a L'Arena: "Io penso che l'aggregazione porti sempre a qualcosa di positivo"

Post in rilievo

 

 

Antonio Conte è ospite in questi minuti del programma di Rai 1 "Domenica In - L'Arena", all'interno dello spazio "Protagonisti" condotto dal tifoso bianconero doc, Massimo Giletti. Tuttojuve.com sta trascrivendo integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni del tecnico "Campione d'Italia":

Letta porta tutti i Ministri in ritiro. Può essere importante stare insieme per una squadra che deve pensare all'Italia?

"Assolutamente. Io penso che l'aggregazione porti sempre a qualcosa di positivo, basti pensare alle squadre di calcio o di qualsiasi altro sport. Il fatto di andare in ritiro, il fatto di mangiare insieme e di uscire a volte insieme, porta solo dei benefici, perchè ci si conosce sempre di più e a volte nelle difficoltà diventa importante questa conoscenza".

Non hai voce perchè anche col Cagliari ti sei incavolato e hai urlato?

"Sì, diciamo che veniamo da tre partite giocate in sei giorni: ieri era la terza e la terza fatico a smaltirla".

 

Io ho trovato le pubblicazioni di nozze. Antonio Conte si sposa. Ieri tua moglie aveva le lacrime, sapeva quanto è stato sofferto questo Scudetto. Come mai ti sposi adesso?

"Penso sia arrivato il momento giusto, con calma, però è arrivato, dopo 8 anni di convivenza e una figlia di 5 anni bellissima, Vittoria".

 

E' vero che hai detto a tua moglie: "Ti sposo se vinco un altro Scudetto"?

"No, questa la possiamo raccontare perchè è carina. Elisabetta ha avuto la possibilità di sposarmi già due anni fa, nel momento in cui fui ingaggiato dal Siena. Iniziammo il percorso a Siena, lei mi chiese del matrimonio e dissi: 'Quando andrò ad allenare la Juventus, allora sì che ci sposeremo'. Lei si arrabbiò molto, non so se per mancanza di fiducia o se vedeva comunque in un tempo molto lungo questa eventuale possibilità. Quindi non si fece niente. Poi col Siena vincemmo il campionato e per mia fortuna la Juventus mi chiamò a fine anno. E lei rivendicò quella promessa fatta. E io gli dissi: 'Mi dispiace ma te la sei giocata perchè non hai creduto nelle mie....'. Dovevamo sposarci l'anno scorso, ma c'è stata la vicenda triste e dolorosa che mi ha portato via .... anche perchè il matrimonio deve essere un momento di gioia. In quel momento sicuramente la testa non era sul matrimonio".

Quando gli avvocati ti hanno chiesto di patteggiare, tu hai rinunciato a te stesso per il bene e interesse comune, per la Juve?

"Quando si è in una squadra...".

Cioè tu saresti andato fino in fondo, ma qualcuno ti ha detto: fermati.

"Sì, quando sei in una squadra è l'interesse del gruppo, il 'noi' che deve avere la meglio sull''io', e in quel momento sono andato contro me stesso, perchè comunque in quel momento snaturavo il mio essere, il mio modo di vivere, il modo di pensare alcune cose, per il bene comunque della Juventus, perchè ero stato portato a fare dei discorsi: è inutile andare a rischiare".

I tuoi giocatori ti hanno gettato in una vasca d'acqua fredda. Quanto era fredda?

"Quelle sono vasche di fine partita. Ci sono due vasche, una calda e l'altra fredda e servono per il recupero dei calciatori dopo la partita. Quando ho visto che i miei calciatori mi avevano preso, ho sperato che fosse l'altra, però, sinceramente...".

 

C'era anche il tuo vice Alessio...

"No, Angelo non si sarebbe mai permesso, mai, mai".

Nel tuo libro "Testa, cuore e gambe", c'è tutta la tua storia. Hai avuto la fortuna o la sfortuna di avere il papà presidente della squadra da cui prende il via la tua storia, la Juventina di Lecce. Ascoltiamo questo servizio....(Giletti, manda il servizio e parla Alessandro Morello, ex compagno di Conte nella Juventina Lecce: "Io ed Antonio eravamo della squadra del padre, all'età di nove anni, dove il padre era il presidente e allo stesso tempo doveva tenere a bada tutti noi. Antonio era uno di quelli che poi alla fine pagava di più, perchè gli aveva dato la responsabilità dello spogliatoio. Se succedeva qualcosa nello spogliatoio, la colpa era di Antonio. Allora lui di conseguenza, doveva stare molto attento ai nostri scherzi: buttavamo l'acqua, nascondevamo le scarpe, lo shampoo e tante cose che possono succedere tra ragazzi. Allora lui teneva tutti noi a bada, anche per non far succedere episodi spiacevoli. Così, il padre, quando entrava a fine allenamento, dava una controllata a tutto l'ambiente. Se le cose andavano bene, Antonio era salvo, se le cose non andavano bene, il primo a pagare era lui e di conseguenza tutti noi", ndr). Tu padre te le dava anche?

"Con Sandro abbiamo fatto un percorso veramente bello".

 

Vi hanno comprato per 8 palloni di cuoio usati...

"Sì, 200mila lire ed un giocatore dato poi dal settore giovanile del Lecce alla Juventina per la Terza Categoria. Questo è stato l'affare che ha fatto mio padre. Un affarone (ride, ndr)".

 

Ne hai fatte di cotte e di crude...

"Diciamo che quando eravamo ragazzi, nel Settore Giovanile del Lecce, è stata veramente un periodo incredibile".

 

C'era un ripetente, Giuseppe, che ha ripetuto 3-4 anni la ragioneria...

"Non so quanti anni l'ha ripetuta, ma era un ripetente. Era l'ultimo anno di ragioneria, un ragazzo eccezionale...".

 

Lui aveva una macchina gialla e ti portava quando eri infortunato...

"Sì, io quell'anno mi ruppi la tibia, giocando una partita con il Lecce Primavera. Lui praticamente veniva ogni mattina, passava da casa a prendermi, poi aspettava la fine delle lezioni e mi riportava a casa. Un ragazzo eccezionale".

 

Hai detto che non ti dimenticherai mai di lui...

"Mai, Giuseppe Reale".

 

(Giletti fa una carrambata e in collegamento da Lecce interviene Giuseppe Reale)

"Ciao Giuseppe".

 

Giuseppe Reale: "Ciao Antonio, sono passati un po' di anni, complimenti".

"E' da allora che non ci vediamo".

 

Giuseppe Reale: "Infatti. Rimani il campione di sempre Antonio".

"Lui poi veniva a scuola e lavorava già, perchè era istruttore di scuola guida. Quin è anche il primo che mi ha insegnato a parcheggiare la macchina, i trucchi per prendere la patente".

 

L'auto gialla ce l'ha ancora o l'ha buttata Giuseppe?

Giuseppe Reale: "Mi riprometto di ritrovarla, perchè diventerà un'auto d'epoca targa oro".

 

Grazie per questo collegamente Giuseppe.

Giuseppe Reale: "Ciao, un abbraccio ad Antonio".

"Ciao Giuseppe".

Sempre nel libro di Antonio c'è un racconto che mi ha spinto ad andare sulle tracce di altri due ragazzi. Sentite questo racconto inedito, avvenuto una notte d'estate in una piscina.

Parla il suo ex allenatore, Lino Greco: "Antonio Conte è stato uno dei ragazzi che ho avuto nelle giovanili del Lecce, dall'età di dodici anni, fino alla Primavera. Già da allora si vedeva che era un ragazzo abbastanza serio, educato, che rispettava gli insegnamenti e ciò che l'allenatore diceva".

Parla Luigi Garzya, ex compagno di squadra: "Vorrei sfatare un tabù: Antonio è stato un ragazzo come tutti gli altri, nel senso che anche lui ha fatto i suoi casini all'epoca, quando eravamo in una trasferta in Sicilia, spettacolare".

Lino Greco: "Doppia sconfitta con un po' di reti al passivo, nella quale vi beccai in tarda serata che eravate tranquillamente in piscina, a farvi un bagnetto. E io mi permisi, visto che Antonio era sempre stato un ragazzo a modo, di dire: "E' cambiato il mondo, da te Antonio non me l'aspettavo".

Luigi Garzya: "Fu uno dei primi a buttarsi in piscina, tra parentesi".

Riprende la parola Giletti: è vero che sei stato il primo a buttarti in piscina?

"Garzya... sono tutti ragazzi che sono arrivati... giocatori professionisti, quindi con una grande carriera. Mi sono buttato praticamente in piscina, poi è arrivato Lino Greco, che era il nostro allenatore, il collaboratore tecnico dell'allenatore della Primavera Cartisano. Mi vide e disse: 'Conte, pure tu, allora è finito proprio il mondo'. Ma lo disse in dialetto leccese. Prese e se ne andò. Però non uscimmo dall'acqua, continuammo a restare in piscina. Ormai... (ride, ndr)".

(Viene mandata in onda la prima intervista di Conte da neo giocatore juventino, ndr). Avevi un capello dietro....

"Quel periodo si portavano così, però quella era la prima intervista e a me piace sempre ricordare che io a Torino sono arrivato con gli zoccoli ai piedi e ho smesso con le scarpe da calcio. Nel senso che sono arrivato che non ero un calciatore da Juventus, perchè avevo gli zoccoli ai piedi, non avevo le qualità tecniche".

Poi sei migliorato tantissimo...

"Sì, dopo 13 anni".

E' vero che fu tua madre a parlare con Boniperti al telefono?

"Sì, perchè Boniperti parlò prima con me, poi mi disse: 'Passami mamma tua, perchè ho bisogno di parlare con tua madre'. A parte che mia madre pensava stessi scherzando e quando poi gli passai Boniperti, il presidente si congratulò con la mamma e disse: 'Signora, stia tranquilla, perde un figlio, però lo acquistiamo noi. Sarà trattato come un figlio'. E così è stato".

(Viene mandata in onda la conferenza stampa del 23.08.2012, lo sfogo di Conte per la vicenda calcioscommesse, ndr). In questo libro, nelle ultime 30 pagine, c'è l'amarezza e la parola agghiacciante. Che percorso hai fatto per uscire da quella cosa?

"All'inizio non è stato semplice perchè ti trovi da solo, in una situazione dove più ti vuoi dimenare e più vedi che sprofondi. Ti trovi in una situazione in cui ti chiedi il perchè e non riesci a trovare delle risposte. Per uno molto pratico come sono io, non riuscire a trovare delle risposte, a delle domande, su di me, è stato molto difficile. Soprattutto all'inizio mi sono chiuso molto in me stesso, volevo capire. Nel momento in cui ho capito, con l'aiuto di persone che mi sono state vicine, che bisognava alzare la testa, sempre, affrontare tutte le situazioni, positive e meno positive, è iniziato un percorso che sapevo sarebbe stato difficile, perchè era iniziato in maniera assurda, con una perquisizione a casa, una cosa incredibile. E vedevo che in quello che si muoveva tutto intorno, c'era poco di limpido, poco di chiaro. Proprio per questo motivo... io poi sono uno che quando c'è il problema, ci sono due squadre da percorrere: o lo affronti, ti arrabbi, ti incazzi - secondo me il termine giusto -, e la affronti andando contro tutto e contro tutti. Oppure rischi di chiuderti in te stesso, magari anche a volte di scivolare".

Hai pianto qualche volta da solo?

"Sì, mi è capitato".

 

(applauso dello studio, ndr).

 

Io ti avevo promesso che non avremmo parlato della Juve e del futuro. Ti chiedo solo questa: il legame con la Juventus e con Andrea Agnelli è molto forte. E' stato lui a volerti. C'era un buco di bilancio enorme ed ora la Juve ha un bilancio quasi in attivo, ha vinto due Scudetti. Questa Juve - lo dico a chi ci sta ascoltando - ha un marchio unico: si chiama Agnelli da un lato e Antonio Conte dall'altro. Rimarrai alla Juve?

"(ndr, ride). Hai detto una cosa molto importante e molto bella, quella che c'è un forte legame tra me e il Presidente, la società, i tifosi e i calciatori. E penso che su questi due anni, il marchio sia stato il marchio di tutti quanti. Tutte le persone che hanno lavorato per ottenere questi due successi straordinari, successi insperati, successi che sono frutto di tanto lavoro, di tanto sacrificio e di tanto sudore".

Non ho più tempo. Dico solo una cosa: questa è una squadra marchiata da lui: mi raccomando, non perdiamo un allenatore così importante. (applausi, ndr). "Antonio Conte, testa, cuore e gambe". Numero uno assoluto del calcio italiano, teniamocelo stretto juventini. Grazie ad Antonoio Conte per essere stato con noi.

"Grazie a voi"

 

tuttojuve.com

 

IN PREPARAZIONE IL VIDEO

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Marica...mi faresti una cortesia??

 

Nel video che verrà...sarebbe possibile eliminare sistematicamente la faccia di Giletti...visto che lo reggo piu' o meno come un pedicello sulle chiappe??? .ghgh

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poteva anche evitare di andare a quella trasmissione spazzatura..

 

l'ho pensato anche io, ma ho visto l'intervista ed è stata molto sobria e tranquilla. Niente allusioni, niente tentativi polemici, caso calcioscommesse trattato con la giusta serietà.

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poteva anche evitare di andare a quella trasmissione spazzatura..

 

E' andato per presentare il libro. Quando hai dietro un editore devi anche stare a certe regole di mercato.

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Antonio fa troppa simpatia.

Ha sempre una parola buona per tutti i colleghi o ex compagni, sempre molto autocritico e autoironico.

Poi ai più passa per arrogante o fissato solo perchè nel suo lavoro è super professionale.

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Ma che gli costa dire: " Resto!". Comunque lo amo ach'io, si è commosso proprio come nell'intervista di Natale con Guardalà su sky, ma Antonio, ti prego, di' che resti con noi, dillo, per favore!

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Ma che gli costa dire: " Resto!". Comunque lo amo ach'io, si è commosso proprio come nell'intervista di Natale con Guardalà su sky, ma Antonio, ti prego, di' che resti con noi, dillo, per favore!

è sottinteso che resta ..il suo intento è migliorare la squadra e migliorarsi lui stesso..se dicesse "resto" adesso la famosa fame invocata da lui passerebbe ..non in lui ma in chi gli sta intorno ..lui vuole vincere sempre è ambizioso non si accontenta..per far si che anche gli altri lo siano non può dire "resto" sennò si sentirebbero obbligati a non migliorare nulla.

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Boniperti che si fa passare la mamma di Conte per dire alla signora che alla Juve verrà trattato come un figlio, è un episodio-simbolo di un calcio che non c'è più. Quando Bortolotti, il presidente dell'Atalanta, portò Scirea alla Juve disse a Boniperti: "ti porto un campione, ma prima del campione ti porto un uomo"...ecco, era così quel calcio, che in gran parte si è trasformato sotto ai nostri occhi.

 

La Juve ha sempre cercato uomini prima che calciatori, ne fanno fede i nomi (compreso quello di Conte) di chi ha indossato quella maglia, che è in primo luogo una scuola di vita. Sono stati questi valori ulteriori e a volte nascosti a farci riemergere dal 2006, cosa che non era scontata. Chi pensava di affossarci ha fatto male i calcoli, non ha tenuto in debito conto la storia della Juve.

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Il fatto che il Mister non risponda a domande sul futuro mi fa tanto pensare all'ennesima strategia x tenere sempre alto il livello: è come se dicesse ( pensiamo anche al discorso di ieri sulla "fame") anche io mi metto in discussione, chi non è con me può abbandonare la nave...

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Definire Giletti juventino doc............e' come dire che il cinese non ha segreti x me.Ma mi faccia il piacere.Quando si vince........rispuntano fuori come i funghi.

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è sottinteso che resta ..il suo intento è migliorare la squadra e migliorarsi lui stesso..se dicesse "resto" adesso la famosa fame invocata da lui passerebbe ..non in lui ma in chi gli sta intorno ..lui vuole vincere sempre è ambizioso non si accontenta..per far si che anche gli altri lo siano non può dire "resto" sennò si sentirebbero obbligati a non migliorare nulla.

Concordo pienamente!!!

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Boniperti che si fa passare la mamma di Conte per dire alla signora che alla Juve verrà trattato come un figlio, è un episodio-simbolo di un calcio che non c'è più. Quando Bortolotti, il presidente dell'Atalanta, portò Scirea alla Juve disse a Boniperti: "ti porto un campione, ma prima del campione ti porto un uomo"...ecco, era così quel calcio, che in gran parte si è trasformato sotto ai nostri occhi.

 

La Juve ha sempre cercato uomini prima che calciatori, ne fanno fede i nomi (compreso quello di Conte) di chi ha indossato quella maglia, che è in primo luogo una scuola di vita. Sono stati questi valori ulteriori e a volte nascosti a farci riemergere dal 2006, cosa che non era scontata. Chi pensava di affossarci ha fatto male i conti, non ha tenuto in debito conto la storia della Juve.

 

Vangelo .ok

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Marica...mi faresti una cortesia??

 

Nel video che verrà...sarebbe possibile eliminare sistematicamente la faccia di Giletti...visto che lo reggo piu' o meno come un pedicello sulle chiappe??? .ghgh

 

Sentimento simile per Giletti, sconoscevo questa trasmissione .asd, mai vista domenica in, da piccola preferivo l'altra domenica con Arbore .ghgh (avevo 8 anni -.- ), però questa sfaccettatura di Antonio mi è piaciuta, oltretutto, come ha già fatto notare qualche amico, non c'è stata nessuna domanda velenosa o tendente alla polemica ;)

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è sottinteso che resta ..il suo intento è migliorare la squadra e migliorarsi lui stesso..se dicesse "resto" adesso la famosa fame invocata da lui passerebbe ..non in lui ma in chi gli sta intorno ..lui vuole vincere sempre è ambizioso non si accontenta..per far si che anche gli altri lo siano non può dire "resto" sennò si sentirebbero obbligati a non migliorare nulla.

 

Perfetto !! .ok

 

E' cio' che ho scritto in altre parole poco fa. .sisi

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Boniperti che si fa passare la mamma di Conte per dire alla signora che alla Juve verrà trattato come un figlio, è un episodio-simbolo di un calcio che non c'è più. Quando Bortolotti, il presidente dell'Atalanta, portò Scirea alla Juve disse a Boniperti: "ti porto un campione, ma prima del campione ti porto un uomo"...ecco, era così quel calcio, che in gran parte si è trasformato sotto ai nostri occhi.

 

La Juve ha sempre cercato uomini prima che calciatori, ne fanno fede i nomi (compreso quello di Conte) di chi ha indossato quella maglia, che è in primo luogo una scuola di vita. Sono stati questi valori ulteriori e a volte nascosti a farci riemergere dal 2006, cosa che non era scontata. Chi pensava di affossarci ha fatto male i conti, non ha tenuto in debito conto la storia della Juve.

 

standing ovation :)

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è sottinteso che resta ..il suo intento è migliorare la squadra e migliorarsi lui stesso..se dicesse "resto" adesso la famosa fame invocata da lui passerebbe ..non in lui ma in chi gli sta intorno ..lui vuole vincere sempre è ambizioso non si accontenta..per far si che anche gli altri lo siano non può dire "resto" sennò si sentirebbero obbligati a non migliorare nulla.

Speriamo sia come dici tu..lo abbiamo visto esultare come un ultras quando mancavano ancora 10 partite alla fine..e ora dopo poche settimane non si sa niente di quel che sarà il suo futuro..fa malissimo sentire queste cose

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