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BeppeFurino

Il Topic del Jazz

Post in rilievo

Il 6/8/2018 Alle 18:06, Aulla Bianconera ha scritto:

https://youtu.be/oxBLrFl7sUA

 

La scorsa settimana è morto Tomasz Stańko, è stato grande del Jazz europeo...

Noooooooo😪

Mi hai dato troppa tristezza e perchè in ferie rilassato non ero a conoscenza per quanto è accaduto. Uno dei più grandi che mi ha gratificato e a tanti. Note di altissimo livello e gradimento, che riposi in pace. Un immenso musicista del vecchio e nuovo secolo.

Ho ascoltato le sue performance in tanti concerti da vivo.Mi mancherai ma non dimenticato

Grazie Tomasz per i momenti piacevoli che mi hai donato e rimani nei miei ricordi più belli, compreso i tanti vinili e cd delle tue performance nella mia collezione da oltre 40 anni..

 

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7 ore fa, BeppeFurino ha scritto:

Noooooooo😪

Mi hai dato troppa tristezza e perchè in ferie rilassato non ero a conoscenza per quanto è accaduto. Uno dei più grandi che mi ha gratificato e a tanti. Note di altissimo livello e gradimento, che riposi in pace. Un immenso musicista del vecchio e nuovo secolo.

Ho ascoltato le sue performance in tanti concerti da vivo.Mi mancherai ma non dimenticato

Grazie Tomasz per i momenti piacevoli che mi hai donato e rimani nei miei ricordi più belli, compreso i tanti vinili e cd delle tue performance nella mia collezione da oltre 40 anni..

 

Ottimi gusti e splendidi momenti ai suoi concerti, immagino. Purtroppo è passata sotto silenzio la notizia, anch’io l’ho saputa perché sono entrato nel sito della ECM...

Era presente anche qui, uno degli album fondamentali del Jazz europeo 

 

https://youtu.be/fUiNXAzijBk

 

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Il 13/8/2018 Alle 00:15, Dale_Cooper ha scritto:

 

Quest'album è essenziale. .the 

Eccezionale e da collezione non manca il vinile!!!!

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R-9098877-1474746851-4494.jpeg.jpg

Di seguito una recente performance di un classico intramontabile, "a modo suo"

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E per finire, ti voglio consigliare di seguire con attenzione la scalata al successo di questo grande artistica che sarà ricordato nel tempo come uno dei "migliori pianisti" del millennio.. Creativo, appassionato, tecnicamente ineccepibile quanto pronto a sorprendere, Mehldau è diventato negli ultimi venti anni uno dei pianisti più amati e discussi.

Quoto

 

 

(A chi segue il topic, date passione se piace o incuriosisce il Jazz, senza abbassare la qualità per le note, nel genere musicale)

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1 minuto fa, BeppeFurino ha scritto:

E per finire, ti voglio consigliare di seguire con attenzione la scalata al successo di questo grande artistica che sarà ricordato nel tempo come uno dei "migliori pianisti" del millennio.. Creativo, appassionato, tecnicamente ineccepibile quanto pronto a sorprendere, Mehldau è diventato negli ultimi venti anni uno dei pianisti più amati e discussi.

 

(A chi segue il topic, date passione se piace o incuriosisce il Jazz, senza abbassare la qualità per le note, nel genere musicale)

Conosco benissimo. L'ho visto dal vivo qualche mese fa: impressionante. Jeff Ballard alla batteria una sicurezza.

Ti consiglio anche l'album che ha prodotto insieme a Mike Guillana: Mehliana. Ovviamente si esce dalla sfera di competenza di Brad, però è interessante vederlo cimentarsi in elettronica sperimentale insieme ad uno dei batteristi più importanti del secolo. .ok 

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4 minuti fa, Dale_Cooper ha scritto:

Conosco benissimo. L'ho visto dal vivo qualche mese fa: impressionante. Jeff Ballard alla batteria una sicurezza.

Ti consiglio anche l'album che ha prodotto insieme a Mike Guillana: Mehliana. Ovviamente si esce dalla sfera di competenza di Brad, però è interessante vederlo cimentarsi in elettronica sperimentale insieme ad uno dei batteristi più importanti del secolo. .ok 

Uno dei classici dei Beatles, con il vinile ci sono i solchi .. 😂 

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Disco che ho in heavy rotation ultimamente.

Importantissimo non solo musicalmente (abbastanza fondamentale per l'espansione della scena Avant-Garde del Jazz in piena evoluzione in quegli anni) ma anche politicamente. È il primo disco "politico" di Max Roach, scritto insieme al paroliere Oscar Brown. Entrambi hanno iniziato a lavorarci nel 1959. Il lavoro finito doveva essere un insieme di composizioni da suonare dal vivo in occasione del centennale della dichiarazione di emancipazione, nel 1963. A causa dei sit-in di Greensboro nel 1960 e il diffondersi dei movimenti di diritti civili, lo sviluppo del progetto accellerò e virò verso la pubblicazione di un album, che verrà registrato e pubblicato nel giro di una settimana nel 1960.

 

L'album contiene una lunga suite, chiamata Freedom Now Suite, divisa in cinque tracce. L'opera è un incoraggiamento ad una presa di coscienza e un incitamento ad una giustizia sociale per un'intera etnia.

 

Musicalmente, l'album incorpora tutti gli elementi del movimento avant-garde e free sempre più in voga in quegli anni. Improvvisazioni collettive, parti vocali urlate, ensemble prive di pianoforte e accordi di riferimento.

 

Max Roach decide di assumere una lineup di tutto rispetto, tra cui alla voce figura sua moglie, Abbey Lincoln. Coleman Hawkins e Booker Little, tra gli altri, figurano come ospiti in alcuni pezzi di suite.

 

Uno dei lavori più intensi della carriera di Max Roach che, a causa dei suoi temi politici, portò ad una temporanea ostracizzazione per lui e sua moglie nell'industria discografica.

 

Più che un disco, un'esperienza, da asoltare attentamente.

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L’arte dell’improvvisazione ha origini antiche, remote; molto probabilmente è la forma primordiale di musica, la più slegata da strutture archetipe che, accumulatesi nel corso dell’evoluzione della civiltà, hanno progressivamente irreggimentato quest’arte secolare.

Questa possibilità di libertà estrema dell’espressione musicale è stata sfruttata ripetutamente nel corso della storia della musica, annoverando tra gli “specialisti” alcuni dei nomi cardine di quella storia (Scarlatti, Händel, Bach, Mozart, Clementi, Beethoven, Liszt, Cochreau).

Ma è probabilmente nel jazz che l’arte dell’improvvisazione ha raggiunto vette artistiche e di complessità ineguagliate. Anzi, essa è diventata la forma principe di quel filone artistico, fulcro della sua struttura più importante: la jam session.

La sera del 24 gennaio del 1975, qualcosa di magico accadde all’Opera Haus di Colonia. Keith Jarrett, pianista sulla breccia da una decina d’anni scarsi, cresciuto alla corte dei Jazz Messengers di Blakey, di Charles Lloyd e di Miles Davis, da qualche anno aveva avviato una fortunata collaborazione con il produttore discografico tedesco Manfred Eicher (fondatore della storica etichetta ECM).

Quoto

 

Nei migliori 10 album jazz di sempre!

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«Ma che diavolo sta suonando?», disse Miles Davis ascoltando una delle improvvisazioni che John Coltrane suonava sul palco dell’Half Note. Siamo nel pieno degli anni ’60, e il sassofonista era resident artist del club di Hudson Street. «Sembrava di stare in chiesa», ricorderà anni dopo Archie Shepp – musicista free e suo storico collaboratore – di quelle serate newyorkesi. A un certo punto, ha detto Dave Liebman, «la gente ha rivolto le mani verso il soffitto. Si sono alzati tutti in piedi, erano rapiti».

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"A Love Supreme"  

Tra i migliori in assoluto se non il miglior album del Jazz di sempre

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5 minuti fa, BeppeFurino ha scritto:

«Ma che diavolo sta suonando?», disse Miles Davis ascoltando una delle improvvisazioni che John Coltrane suonava sul palco dell’Half Note. Siamo nel pieno degli anni ’60, e il sassofonista era resident artist del club di Hudson Street. «Sembrava di stare in chiesa», ricorderà anni dopo Archie Shepp – musicista free e suo storico collaboratore – di quelle serate newyorkesi. A un certo punto, ha detto Dave Liebman, «la gente ha rivolto le mani verso il soffitto. Si sono alzati tutti in piedi, erano rapiti».

"A Love Supreme"  

Tra i migliori in assoluto se non il miglior album del Jazz di sempre

Proprio ieri ho ascoltato My Favourite Things, spettacolo!

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La storia può iniziare in un giorno del 1938, quando sul tavolo di una cucina del Bronx, a New York, nasce Mike Mainieri, vibrafonista, anima e leader degli Steps Ahead. L’apprendistato è velocissimo: Mainieri ricorda che in casa c’erano i dischi di Django Reinhardt, mentre negli anni ’40 il padre lo portava nei club della vicina Harlem, ad ascoltare musica dal vivo. Poi l’esordio in tv, a 14 anni, con il padre che ballava il tip tap mentre lui già era alle prese col vibrafono.

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Django Reinhardt, il genio della chitarra con due sole dita
Nato nel 1910, ebbe un grave incidente nel 1928. Per non smettere di suonare inventò una nuova tecnica che ha cambiato la storia del jazz, è stato il primo grande chitarrista jazz europeo. Tutta la sua carriera e la sua straordinaria tecnica chitarristica ruotano intorno a un particolare della sua vita: un terribile incendio in cui rimase coinvolto quando aveva 8 anni. Le fiamme gli fecero perdere l'uso del mignolo e dell'anulare della mano sinistra. Reinhardt, già molto abile ai tempi con il banjo, si inventò quindi una nuova e rivoluzionaria tecnica utilizzando solo l'indice e il medio della mano sinistra, diventando così un virtuoso dello strumento oltre che compositore.

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La rivoluzione culturale degli anni '60 ha molti volti: e il free-jazz, vero e proprio uragano abbattutosi sopra ogni concetto acquisito, è stato forse il più dirompente e dissacrante.

Il free-jazz è stato rivoluzionario anche dal punto di vista semantico, politico, concettuale: è figlio dell'idea per cui i messaggi rivoluzionari devono rivestire forme rivoluzionarie (che farà tanti proseliti in ambito rock), per portare a compimento la propria missione. Missione che, in questo caso, è la rottura delle rigide strutture e barriere della società americana, la liberazione del popolo afro-americano da oppressioni secolari, la ricerca di una nuova consapevolezza morale e sociale; il tutto pervaso da un anelito di libertà assoluto.

In un caso specifico, tuttavia, questa operazione di stretta connessione fra motivi politici ed innovazioni sul pentagramma risulta non solo possibile, ma assolutamente obbligata, e per stessa volontà dell'autore: sto parlando, naturalmente, di Archie Shepp, il leader politico del movimento “free”, un Malcom X prestato al sassofono tenore capace di marchiare a fuoco la musica di tutti ' 60xties, così come quella dei decenni successivi.

Un Mohammed Alì che ti prende a pugni con la musica anzichè sul ring.

Archie è figlio della marea nera più radicale, consapevole e intransigente. Forte e orgoglioso delle proprie radici e inflessibile leader di una protesta che non si propone unicamente di rovesciare come un calzino la musica jazz, ma anche di incidere nell'ambito dei rapporti di forza esistenti all'interno della società americana.

Musicalmente parlando, Archie è figlio di Coleman ma soprattutto del suo maestro e leader riconosciuto, John Coltrane: il suo linguaggio è altrettanto corposo, vigoroso, pieno.

Ma Shepp non possiede l'aura mistica né la solennità religiosa di Trane: il suo sassofono, abrasivo, capace di staccate improvvise e di folate di vento impareggiabili, introduce una furia più terrena nel linguaggio metafisico del Sommo.

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 Cecil Taylor, pionere, visionario, polemico, lucidissimo fino alla fine. Leggendario pianista tra i maggiori innovatori del free jazz. Taylor ha sviluppato un rapporto informale e percussivo con la tastiera, sostenuto da una tecnica eccezionale. Costituì nel 1953 il suo primo quartetto, formazione che predilesse in gran parte della sua attività (con la collaborazione dell'alto sassofonista Jimmy Lyons e per vari anni del percussionista Andrew Cyrille), ma alternando nei suoi gruppi anche vari altri musicisti d'avanguardia, da Steve Lacy ad Archie Shepp, da Sunny Murray a Sam Rivers e, tra gli europei, Enrico Rava

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... Risultati immagini per Stelvio Cipriani

 

Un minuto ... anzi , tre minuti di silenzio per il  n/s. grande maestro Stelvio Cipriani 

che ci ha lasciato ieri ... :sad:

fonte Wikipedia : Stelvio Cipriani (Roma, 20 agosto 1937 – Roma, 1° ottobre 2018) è stato un musicista e compositore italiano. Autore di colonne sonore cinematografiche, sin da giovane è stato avviato allo studio della musica.

Conseguito il diploma in pianoforte e composizione musicale presso il Conservatorio Santa Cecilia

si guadagnò da vivere lavorando come accompagnatore di cantanti di musica leggera.

Dopo alcuni anni si trasferì per un breve periodo negli Stati Uniti per perfezionarsi nella musica jazz,

trovando l'occasione di essere seguito da Dave Brubeck.

 Gli diedero una notevole popolarità le musiche per Anonimo veneziano[1] , La polizia ringrazia, .. ecc. , ecc...

 

 

 

 

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A proposito di ex ... 

I giovani non Lo ricordano ma io ( "purtroppo " ) sì :

Sammy Davis jr. è stato un grande artista ! sapeva fare di tutto : cantante , musicista , attore comico , ecc. , ecc. .allah

 

 

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Cresciuto in un ambiente familiare molto stimolante (in casa sua si ascoltavano Oscar Peterson, Chick Corea ed Herbie Hancock), ha iniziato a studiare il pianoforte da bambino e, dopo un primo approccio alla musica classica, scoperto per caso all’età di 13 anni il video di un concerto di Keith Jarrett in Giappone (che ha confessato di aver guardato tutti i giorni per circa un anno e mezzo), ha iniziato a sognare di suonare il jazz.

Pianista e compositore polacco Marcin Wasilewski, vincitore del Down Beat 2009 come “Piano Rising Star” ed oggi considerato uno dei musicisti più interessanti della scena jazzistica europea.

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Pochissimo e moltissimo – quantitativamente e qualitativamente – si può dire di “A Humdrum Star”, quarto disco in studio dei GoGo Penguin (ad appena due anni dal notevole “Man Made Object”), cui ci si avvicina col timore reverenziale di chi in esso vi riconosce i crismi del capolavoro contemporaneo, del coronamento più alto e perfetto di un percorso artistico originalissimo ed ineguagliato. Un paradosso, forse, visto che nessuno oggi suona come il trio di Manchester, né può ambire a contenderne e limitarne il raggio d’azione: o forse è proprio questa radicale impermeabilizzazione alla definibilità, questo suonare sempre e solo come sé stessi a stordire, confondere, in ultima istanza inibire. Giusto per capirci, o forse no: “A Humdrum Star”, come il precedente capitolo, esce per la prestigiosissima Blue Note, ma starebbe benissimo anche nei cataloghi di Deutsche Grammophon, ECM, persino Hyperdub. Tale è la dialettica compenetrante delle tre maggiori componenti stilistiche – il jazz pianistico, la classica, la drum’n’bass – che un purista ammattirebbe al solo pensiero.

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La carriera di Bob James è lunga, variegata e in continua evoluzione. Scoperto da Quincy Jones al Festival Jazz di Notre Dame nel 1963, James ha registrato il suo primo album da solista, “Bold Conceptions”, in quell’anno. E’ divenuto popolare grazie agli album prodotti da Creed Taylor su etichetta CTI, di fatto dando il “la” a quello che sarebbe poi stato lo “smooth jazz”. Considerato uno dei padri dello smooth jazz. È il fondatore del supergruppo Fourplay.

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