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BeppeFurino

Il Topic del Jazz

Post in rilievo

.giornale :: Earl Hines (Duquesne, 28 dicembre 1903 – Oakland, 22 aprile 1983)

è stato un pianista jazz statunitense, uno dei più grandi della storia del jazz.

Con Jelly Roll Morton e James P. Johnson creò il pianismo jazz e fu uno dei più importanti virtuosi del jazz classico.

.............. "Earl `Father' (Fatha) Hines, a great swing musician, is shown with Pvt. Charles Carpenter, former manager of the Hines - NARA - 535834.jpg

 

 

 

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.giornale ( da Wiki... ) :: 

Fred Wesley (Columbus, 4 luglio 1943)

è un trombonista e compositore statunitense.

I generi musicali di elezione di Wesley sono il jazz e soprattutto il funk;

sono di rilievo particolare le sue collaborazioni con James Brown, Maceo Parker e George Clinton durante gli anni '60 e '70.

 

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È da un po' che non entro in questo topic. Per fortuna lo trovo sempre aggiornato con materiale sempre nuovo da scoprire. Grazie a @conte mascetti, @baudolino e ovviamente @BeppeFurino! :)

 

Vi porto Billy Harper, sassofonista di origine texana di scuola "Coltraniana" che ha aiutato a plasmare il jazz contemporaneo. Dopo aver suonato per i Messengers di Art Blakey, l'orchestra di Mel Lewis e nella band di Max Roach, decide di intraprendere una carriera solista.

Rimasto nell'underground e nel giro della scena jazz New Yorkese degli anni 80 e 90, Billy Harper ha una curiosa associazione al nostro paese.

L'etichetta milanese Black Saint (fondata da Giacomo Pellicciotti) esordì proprio con una registrazione di Billy Harper. Il disco è (tra l'altro) proprio intitolato Black Saint. L'etichetta si dedicò alla registrazione e distribuzione di avant-garde jazz e free jazz con nomi anche di spicco (Rava, Shepp, Don Cherry, Muhal Richard Abrams, etc.).

 

Nel 1979 il quintetto di Billy Harper registra "In Europe" proprio per l'etichetta milanese. L'album apre con la stupenda "Priestess". 

Composizione tanto bella quanto toccante. Tanto aggressiva quanto onirica.

 

Altre registrazioni (più conosciute e con arrangiamenti orchestrali del pezzo) si trovano nella discografia di Gil Evans. Nonostante i complessi arrangiamenti nelle versioni di Evans, la versione di Harper, a mio parere, rimane insuperabile.

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13 ore fa, Dale_Cooper ha scritto:

È da un po' che non entro in questo topic. Per fortuna lo trovo sempre aggiornato con materiale sempre nuovo da scoprire. Grazie a @conte mascetti, @baudolino e ovviamente @BeppeFurino! :)

 

Vi porto Billy Harper, sassofonista di origine texana di scuola "Coltraniana" che ha aiutato a plasmare il jazz contemporaneo. Dopo aver suonato per i Messengers di Art Blakey, l'orchestra di Mel Lewis e nella band di Max Roach, decide di intraprendere una carriera solista.

Rimasto nell'underground e nel giro della scena jazz New Yorkese degli anni 80 e 90, Billy Harper ha una curiosa associazione al nostro paese.

L'etichetta milanese Black Saint (fondata da Giacomo Pellicciotti) esordì proprio con una registrazione di Billy Harper. Il disco è (tra l'altro) proprio intitolato Black Saint. L'etichetta si dedicò alla registrazione e distribuzione di avant-garde jazz e free jazz con nomi anche di spicco (Rava, Shepp, Don Cherry, Muhal Richard Abrams, etc.).

 

Nel 1979 il quintetto di Billy Harper registra "In Europe" proprio per l'etichetta milanese. L'album apre con la stupenda "Priestess". 

Composizione tanto bella quanto toccante. Tanto aggressiva quanto onirica.

 

Altre registrazioni (più conosciute e con arrangiamenti orchestrali del pezzo) si trovano nella discografia di Gil Evans. Nonostante i complessi arrangiamenti nelle versioni di Evans, la versione di Harper, a mio parere, rimane insuperabile.

13 ore fa, Dale_Cooper ha scritto:

È da un po' che non entro in questo topic. Per fortuna lo trovo sempre aggiornato con materiale sempre nuovo da scoprire. Grazie a @conte mascetti, @baudolino e ovviamente @BeppeFurino! :)

 

Vi porto Billy Harper, sassofonista di origine texana di scuola "Coltraniana" che ha aiutato a plasmare il jazz contemporaneo. Dopo aver suonato per i Messengers di Art Blakey, l'orchestra di Mel Lewis e nella band di Max Roach, decide di intraprendere una carriera solista.

Rimasto nell'underground e nel giro della scena jazz New Yorkese degli anni 80 e 90, Billy Harper ha una curiosa associazione al nostro paese.

L'etichetta milanese Black Saint (fondata da Giacomo Pellicciotti) esordì proprio con una registrazione di Billy Harper. Il disco è (tra l'altro) proprio intitolato Black Saint. L'etichetta si dedicò alla registrazione e distribuzione di avant-garde jazz e free jazz con nomi anche di spicco (Rava, Shepp, Don Cherry, Muhal Richard Abrams, etc.).

 

Nel 1979 il quintetto di Billy Harper registra "In Europe" proprio per l'etichetta milanese. L'album apre con la stupenda "Priestess". 

Composizione tanto bella quanto toccante. Tanto aggressiva quanto onirica.

 

Altre registrazioni (più conosciute e con arrangiamenti orchestrali del pezzo) si trovano nella discografia di Gil Evans. Nonostante i complessi arrangiamenti nelle versioni di Evans, la versione di Harper, a mio parere, rimane insuperabile.

... però è Beppe Furino che da un pò pare sparito, qualcuno sa qualcosa?

 

 

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8 ore fa, conte mascetti ha scritto:

 

... però è Beppe Furino che da un pò pare sparito, qualcuno sa qualcosa?

Gran bel pezzo questo. 

 

Su Beppe non saprei. In effetti è vero, è da un po' che non entra qui. Speriamo che ritorni presto! 

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Risposta in pace immenso e Grande UOMO sacro..

Che la terra sia lieve con te.

Grazie McCoy- R.I.P-

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29 minuti fa, BeppeFurino ha scritto:

Risposta in pace immenso e Grande UOMO sacro..

Che la terra sia lieve con te.

Grazie McCoy- R.I.P-

 

Terribile notizia :( 

 

Uno dei miei suoi live preferiti. 

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«I miei artisti chiave? Art Tatum, Bud Powell e Duke Ellington» questo lo confessò una volta; nel 1960, quando iniziò come pianista sostituendo Steve Kuhn, entrò giovanissimo nel quartetto di John Coltrane con Elvin Jones alla batteria e Jimmy Garrison al contrabbasso.

«Quando si pensa a John Coltrane suonare My Favorite Things o A Love Supreme, si può pensare al suono di Mr. Tyner quasi quanto a quello del sassofono di Coltrane», ha scritto ieri notte il New York Times riportando la notizia della scomparsa dell’artista, aggiungendo che con McCoy Tyner se ne va anche un grande sperimentatore della musica. Quando qualche anno fa arrivò in Italia, a Milano, per il concerto-evento “Echoes with a friend”, ebbe modo di sottolineare: «Spero di essere all’altezza: farò la musica che sentirò adatta al momento insieme a due pianisti giovani. Perché io amo confrontarmi con concetti nuovi e contemporanei. Ciò mi aiuta per il pianoforte e per la mia anima»

 

Quoto

 

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23 ore fa, BeppeFurino ha scritto:

«I miei artisti chiave? Art Tatum, Bud Powell e Duke Ellington» questo lo confessò una volta; nel 1960, quando iniziò come pianista sostituendo Steve Kuhn, entrò giovanissimo nel quartetto di John Coltrane con Elvin Jones alla batteria e Jimmy Garrison al contrabbasso.

............... ecc. , .......... ecc................. 

 

 

 

 

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