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Il Topic degli Sport Invernali

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Marcel Hirscher vince senza alcun problema lo slalom di Zagabria, settimo Stefano Gross.

 

Sono già cinque i trionfi stagionali, due tra le porte strette (e rispettivamente 28 e 15 in carriera in Coppa del Mondo) per il detentore della sfera di cristallo assoluta che torna in testa alla classifica generale scavalcando di 52 lunghezze il norvegese oggi assente Kjetil Jansrud. Secondo posto a 81 centesimi per il tedesco Felix Neureuther che nega a Hirscher la leadership di specialità per soli 4 punti e centra il quarto podio stagionale su quattro slalom. Primo piazzamento top 3 in carriera invece per il 23enne norvegese Sebastian-Foss Solevåg che una cinquantina di giorni fa era stato quarto a Levi e che oggi si migliora rimontando dall'ottavo posto della prima manche al terzo finale a 1"04 da Hirscher. Miglior risultato stagionale per Stefano Gross, settimo, sedicesimo Manfred Moelgg autore di un rientro convincente.

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Sci di Fondo: Alexey Poltoranin torna alla vittoria nella 10 Km di Dobbiaco.

 

Grazie ad un poderoso finale Alexey Poltoranin si aggiudica la quarta tappa del Tour de Ski, la 10 Km a tecnica classica di Dobbiaco. Beffato di appena mezzo secondo Evgeniy Belov, terzo Martin Johnsrud Sundby.

Poltoranin, che quest’anno era giunto secondo nell’inseguimento conclusivo della prova multistage di Lillehammer, riesce a conquistare il successo grazie ad un prodigioso finale che gli consente di recuperare i 10 secondi di ritardo che aveva all’intermedio posto ai 7,2 Km e di beffare per soli 5 decimi Belov. Per il kazako si tratta della vittoria numero 8 all inclusive della carriera, 4 conquistate in tappe del Tour de Ski, l’ultima delle quali risaliva alla 15 Km in alternato di Lenzerheide disputatasi il giorno di Capodanno del 2014.

Secondo posto per Evgeniy Belov, al quale sfugge la prima vittoria in carriera per soli 5 decimi, delusione atroce per lui che non esita a mostrarla non appena tagliato il traguardo. Il russo ha comunque eguagliato il suo miglior risultato di sempre in gare di primo livello che risaliva alla 15 Km a tecnica classica di Szklarska Poreba dello scorso 19 gennaio. Terzo è Martin Johnsrud Sundby, staccato di 4.2 secondi e in forte rimonta su Petter Northug in classifica generale del Tour de Ski.

 

Marit Bjørgen, vittoria storica nella 5 Km di Dobbiaco.

 

L’imbattibile Marit Bjørgen si aggiudica anche la 5 Km a tecnica classica di Dobbiaco ed entra definitivamente nella leggenda degli sport invernali. Secondo posto per Therese Johaug, terzo per Heidi Weng.

Quattro tappe, quattro vittorie, filotto mai riuscito a nessuno al Tour de Ski. Si riassume così lo strapotere di Marit Bjørgen in questa edizione della corsa a tappe per eccellenza dello sci di fondo, che salvo malanni o crolli improvvisi riuscirà finalmente a portare a casa. La norvegese, partita relativamente piano, tanto da far registrare il terzo tempo all’intermedio posto dopo 1,7 Km, aumenta progressivamente il ritmo, andando a vincere in completo relax con 10.8 secondi di margine su Johaug. La più grande fondista di tutti i tempi diventa anche la più vincente negli sport della neve toccando quota 108 vittorie all inclusive, tante quante la freestyler Conny Kissling (clicca qui per l’approfondimento).

Quattro vittorie su quattro per Bjørgen, quattro triplette su quattro per la Norvegia. Seconda si piazza infatti Therese Johaug, non più dominante nel passo alternato come a inizio stagione, ma sufficientemente brava da conquistare il suo miglior piazzamento in questo Tour de Ski. Terza è invece Heidi Weng, al quarto podio consecutivo nonché numero 25 di una carriera in cui tuttavia non è ancora riuscita ad assaporare la gioia della vittoria.

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Sci di Fondo: Petter Northug si aggiudica l’inseguimento di Dobbiaco. È lotta a quattro per il Tour de Ski.

 

Petter Northug regola in volata Calle Halfvarsson, Martin Johnsrud Sundby ed Evgeniy Belov e si aggiudica l’inseguimento di Dobbiaco, quinta tappa del Tour de Ski.

Su un percorso accorciato a causa dell’assenza di neve a 25 Km in luogo dei 35 Km previsti per la Cortina-Dobbiaco, come prevedibile in poco più di un chilometro i primi quattro a partire – Northug, Sundby, Belov e Halfvarsson – si ricompattano, procedendo di comune accordo e tagliando fuori dai giochi il resto del gruppo, aumentando il loro vantaggio di metro in metro. Il quartetto giunge indisturbato alla volata finale dove Northug fa valere la sua potenza andando a conquistare la vittoria numero 42 all inclusive della carriera, la numero 13 in tappe del Tour de Ski.

Secondo posto per Halfvarsson, sempre ben piazzato in questi giorni ma ancora a secco di vittorie. Lo svedese precede al fotofinish Sundby, che ottiene il terzo podio consecutivo, e Belov. Il resto del mondo si giocherà dal quinto posto in su: Alexey Poltoranin infatti non riesce a ricucire il gap che lo separava dai primi, venendo ripreso da Dario Cologna con il quale procede per gran parte della sua fatica, fino a quando da dietro rientra anche il gruppetto guidato da Niklas Dyrhaug, che si piazza al quinto posto parziale staccato – abbuono compreso – di due minuti da Northug; subito alle sue spalle troviamo Alex Harvey sesto, Cologna settimo, Poltoranin ottavo e Daniel Richardsson nono, tutti divisi fra loro di 6 secondi. Va da sé che se i primi quattro non accuseranno problemi, la lotta per il podio finale non potrà riguardare altri atleti.

 

Marit Bjørgen incrementa ancora ed è ad un passo dal Tour de Ski.

 

Nonostante l’ampio margine con il quale partiva, Marit Bjørgen guadagna ancora su tutte le avversarie e stravince anche l’inseguimento di Dobbiaco.

La vittoria di tappa era scontata, ma non che Bjørgen ci tenesse ad incrementare ancora l’enorme margine con il quale partiva. Invece la norvegese, scortata anche da una condizione di forma spaventosa, non vuole correre rischi sul Cermis, e visto che sono già più di due i minuti di margine alla vigilia delle ultime due tappe, salvo clamorosi scossoni la più grande fondista di tutti i tempi è destinata a colmare l’unica lacuna della sua impareggiabile carriera, il Tour de Ski. Con il successo odierno Bjørgen stacca Conny Kissling nella classifica delle plurivincitrici all inclusive di tutti i tempi salendo a quota 109 ed infrange inoltre l’ennesimo record: quella di oggi è la vittoria consecutiva numero 7 in competizioni di primo livello, mai nessun fondista – uomini compresi – si era spinto così lontano.

Non cambiano le posizioni anche alle spalle di Bjørgen: seconda resta Heidi Weng, giunta senza mai vincere al podio numero 27 all inclusive della carriera, mentre terza è Therese Johaug, che paga tre minuti irrecuperabili nonostante la sua predisposizione alla scalata al Cermis; interessante sarà invece il duello con Weng per la piazza d’onore, anche se non sarà facile per la detentrice della sfera di cristallo recuperarle un minuto nelle ultime due tappe. Finita – teoricamente – anche la lotta per il podio: quarta giunge Emma Wiken, quinta Ragnhild Haga, sesta Justyna Kowalczyk, settima Nicole Fessel, ottava Anna Haag, nona Denise Herrmann e decima Laura Mononen. Tutte queste ragazze pagano oltre quattro minuti e mezzo da Bjørgen e uno e mezzo da Johaug, come dire che si giocheranno solamente il quarto posto finale.

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Biathlon: Vittoria della Vitkova, Dorothea Wierer 2^, Nicole Gontier 3^. Storico doppio podio italiano nella sprint di Oberhof.

 

 

Le ragazze dell'Italia del biathlon cominciano il 2015 da dove avevano concluso il 2014, ovvero dal vertice. Oggi a Oberhof per la prima volta nella storia del massimo circuito due italiane hanno concluso sul podio nella stessa gara. Nelle ultime ventiquattro ore l'impianto situato in Turingia ha mostrato completamente il proprio repertorio in tema di maltempo. Ieri la staffetta maschile si è disputata tra una fitta nebbia, oggi invece il poligono è stato sferzato da un fortissimo vento che ha moltiplicato gli errori al tiro.

Le due grandi favorite per il successo, Darya Domracheva e Kaisa Mäkäräinen, sono tra coloro che hanno patito oltremodo le condizioni atmosferiche. Non a caso hanno entrambe commesso quattro errori piazzandosi rispettivamente diciottesima e ventesima.

Il dato interessante è rappresentato dal fatto di vedere, per la prima volta nell'inverno, la bielorussa nettamente più performante della finlandese sugli sci stretti (28" il differenziale tra le due). Si vedrà se si tratta di una giornata particolarmente favorevole alla ventottenne di Minsk, oppure se sia un segnale di inversione di tendenza nei rapporti di forza tra le due dopo il dicembre spettacolare dell'ormai trentaduenne di Ristijärvi.

A uscire vincitrice dalle difficili condizioni meteo è stata Veronika Vitkova, riuscita finalmente ad arpionare quel successo sinora sempre sfuggitole. Contrariamente a quanto si possa pensare, la ceca non ha fatto la differenza in piazzola (dove ha commesso due errori) ma ha primeggiato grazie a una sontuosa prova nel fondo, avendo realizzato il secondo tempo di giornata.

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Marcel Hirscher domina il gigante di Adelboden, sesto Florian Eisath.

 

L’austriaco ha vinto per distacco il gigante di Adelboden, quarta gara tra le porte larghe su cinque stagionali che si porta a casa, grazie a due manche semplicemente disumane su una neve quasi primaverile che non è certo la sua preferita. Ma si sa che i fuoriclasse si adattano a tutti i terreni e a tutti i numeri di partenza, che abbiano l’1 oppure il 4 (come lui oggi) o che partano per trentesimi nella seconda manche in quanto leader dopo la prima. Hirscher arriva a 29 vittorie in Coppa del Mondo, 13 in gigante, sei totali in questo inverno compresi gli slalom, si aggiudica per la seconda volta la gara tra le porte larghe della Chuenisbärgli dopo il successo del 2012 e domani tra le porte strette può fare la storia diventando il primo a vincere lo stesso slalom di Coppa del Mondo per quattro anni consecutivi. La storia la farà anche alla fine della stagione, perché ormai ci sono pochissimi dubbi sul fatto che possa sfuggirgli la quarta Coppa del Mondo consecutiva e in tal caso realizzerebbe un filotto di sfere di cristallo assolute mai centrato da nessuno, almeno in campo maschile: il suo vantaggio sul norvegese Kjetil Jansrud, uscito nella seconda manche dopo un buon undicesimo posto nella prima, è ora di 152 punti, tutti gli altri hanno distacchi superiori ai 300 punti.

Il più “vicino” a Hirscher, a 1”13, è stato oggi il francese Alexis Pinturault, tre podi stagionali per lui in gigante, mentre il norvegese Henrik Kristoffersen, terzo a 1”64, eguaglia il suo miglior risultato tra le porte larghe ottenuto lo scorso 8 marzo a Kranjska Gora. Appena fuori dalla top 3 i due tedeschi Fritz Dopfer e Felix Neureuther, rispettivamente quarto e quinto a soli 10 e 11 centesimi dal podio, il primo ha guadagnato quattro posizioni nella frazione decisiva, il secondo ne ha perse tre. Settimo un irriconoscibile Ted Ligety, sempre più condizionato dalle viti nella mano che lo fanno passare lontanissimo dai pali, ottavo il norvegese Leif Kristian Haugen, nono il francese Mathieu Faivre.

 

Cancellata la discesa di Bad Kleinkirchheim, si farà solo il superG.

 

A causa del vento fortissimo è stata cancellata la discesa femminile di Coppa del Mondo di Bad Kleinkirchheim.

La FIS ha deciso di far disputare domani alle 11 il superG nella località della Carinzia, mentre la discesa non si sa dove e quando verrà recuperata.

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Biathlon: Martin Fourcade signore del vento a Oberhof. Bjørndalen si prende l'ennesimo record.

 

La sprint maschile di Oberhof, la cui partenza è stata ritardata di due ore e mezza per rifare con neve fresca la pista troppo rovinata dalla pioggia e dal caldo degli ultimi giorni, si è risolta con l'ennesimo successo di Martin Fourcade.

Il francese si è imposto per la quarta volta in stagione, la trentacinquesima in carriera, gestendo al meglio il poligono sferzato, come da consuetudine in Turingia, da un fortissimo vento. Dopo aver commesso un errore a terra il catalano ha trovato lo zero in piedi e nell'ultimo giro ha avuto ragione dell'eterno Ole Einar Bjørndalen, battuto di 4"4.

Il norvegese ha a sua volta mancato un unico bersaglio e, pur realizzando il nono tempo di giornata sugli sci stretti, nulla ha potuto contro il più giovane avversario nei chilometri finali. In ogni caso con questo risultato il veterano scandinavo si prende uno dei pochi record che gli mancavano. Bjørndalen diventa, all'età di 40 anni e 348 giorni, l'atleta più anziano a salire sul podio di una gara di primo livello. Fino a oggi il primato apparteneva al connazionale Halvard Hanevold, entrato nella top-three a 40 anni e 114 giorni.

Terza piazza per il russo Timofey Lapshin, il quale torna sul podio dopo un assenza di quasi tre anni. L'ormai ventisettenne di Krasnoyarsk, una penalità anche per lui, ha realizzato l'ennesima convincente prestazione dell'inverno riuscendo a difendere il gradino più basso del podio dal prepotente ritorno di Johannes Thingnes Bø, relegato in quarta posizione da due errori in piedi.

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Sci di Fondo: Tim Tscharnke vince al fotofinish la sesta tappa del Tour de Ski. Sundby verso il trionfo finale.

 

Si risolve come prevedibile in volata la 15 Km a tecnica classica con partenza in linea di Lago di Tesero e a vincere è il tedesco Tim Tscharnke che brucia al fotofinish Alexey Poltoranin e Dario Cologna.Il format più noioso dello sci di fondo attuale non si smentisce, vedendo un gruppo di 28 ragazzi procedere compatto verso la volata. Nemmeno gli sprint con secondi bonus intermedi movimentano la situazione, anche se si rivelano decisivi per le ambizioni di Petter Northug e Calle Halfvarsson: il norvegese giunge rispettivamente secondo e primo, ma le energie sprecate lo costringono ad alzare bandiera bianca nel finale e a perdere 13 secondi sul traguardo rispetto a Martin Johnsrud Sundby. Stesso discorso vale per lo svedese, che vince il secondo sprint ma crolla nel finale, terminando ventisettesimo a 26 secondi da colui che è diventato il favorito numero uno per la vittoria del Tour de Ski.

Sundby infatti dimostra una volta di più grande intelligenza tattica, vincendo il primo sprint con abbuoni nonostante una caduta patita nel primo giro e piazzandosi nella pancia del gruppo sin sul traguardo. Il norvegese ottiene l’ottavo posto di tappa, ma riesce a guadagnare una manciata di secondi su Northug che gli consentiranno di partire come favorito numero uno per la vittoria in cima al Cermis visti i soli 3 secondi che lo separano dal connazionale. Esce probabilmente di classifica invece Evgeniy Belov, a sua volta frenato da una caduta intorno al decimo chilometro e alla fine diciassettesimo.

 

Johaug batte Bjørgen nella penultima tappa del Tour de Ski.

 

Therese Johaug si prende il lusso di battere in volata Marit Bjørgen e di conquistare la 10 Km a tecnica classica con partenza in linea di Lago di Tesero, penultima tappa del Tour de Ski; terza Heidi Weng.

Se le prove con partenza in linea maschili sono estremamente noiose, quelle femminili non sono da meno, anche se per motivi diversi. Oggi infatti l’interesse scema dopo 2 Km, quando le prime tre di tutte le classifiche possibili – Marit Bjørgen, Heidi Weng e Therese Johaug – se ne vanno indisturbate di comune accordo, lasciando a distanza siderale il resto del mondo. Le emozioni di una gara di fatto fine a se stessa arrivano solo sul rettilineo finale, quando Bjørgen lancia la volata ma viene battuta contro pronostico da Johaug, che conquista il successo numero 26 all inclusive della carriera e che guadagna anche qualche secondo prezioso nei confronti di Weng, terza a 5 secondi, in ottica secondo posto finale al Tour de Ski.

Si interrompe così a 7 la striscia di vittorie consecutive in gare di primo livello da parte di Bjørgen, che tuttavia domani partirà con più di due minuti di vantaggio e che pertanto, salvo crisi colossali, andrà a vincere l’unica competizione che ancora manca al suo inarrivabile palmares. Si difende Weng, che sale per la volta numero 27 sul podio in carriera senza ancora essere riuscita ad assaporare la gioia della vittoria. La più giovane delle tre norvegesi che stanno dominando lo sci di fondo mondiale dovrà difendere 39 secondi su Johaug se vorrà mantenere la seconda piazza finale.

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Stefano Gross trionfa nello slalom di Adelboden beffando Fritz Dopfer e Marcel Hirscher!

 

Primo successo stagionale per l'Italia dello sci alpino e primo successo in carriera per Stefano Gross.

L'azzurro ha trionfato nello slalom di Adelboden con un vantaggio minimo, 2 e 3 centesimi, rispettivamente sul tedesco Fritz Dopfer e sull'austriaco Marcel Hirscher. Quarto un Giuliano Razzoli anche lui ritrovato. Peccato per Patrick Thaler, secondo nella prima manche a un decimo da Dopfer e poi uscito nella seconda.

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Sci di Fondo: Sundby fa valere la sua leggerezza e conquista il secondo Tour de Ski. Ultima tappa a Roland Clara.

 

I due norvegesi leader del movimento, partiti praticamente insieme, procedono di comune accordo fino a quando le pendenze del Cermis si fanno proibitive. Qui Sundby fa valere le sue doti di scalatore staccando inesorabilmente Northug e giungendo in solitaria sul traguardo. Per lui è questa la vittoria numero 12 all inclusive della carriera, la numero 9 in Coppa del Mondo e la numero 5 (consecutiva) in eventi multistages dei quali possiamo affermare essere un autentico specialista. Sundby incrementa nettamente anche il suo vantaggio nella classifica generale di Coppa del Mondo, che adesso comanda con 1189 punti contro gli 849 di Northug e gli 806 di Halfvarsson.

Prova d’orgoglio di Petter Northug, che nonostante le croniche difficoltà nella scalata al Cermis riesce a resistere al rientro di Evgeniy Belov e a conquistare il secondo posto finale. Il russo invece batte con relativa facilità il diretto rivale per il podio Calle Halfvarsson, alla fine quarto, ma non riesce a tornare sulle code del norvegese. Per lui arriva comunque uno splendido podio sul quale in pochi avrebbero scommesso alla vigilia del Tour de Ski. Completa la top five Dario Cologna, che disputa una gara in completa solitudine dal primo all’ultimo metro, mantenendo la posizione di partenza.

Chi invece si rende protagonista di un’ottima scalata è Roland Clara: partito nono, l’altoatesino giunge sesto sul traguardo del Cermis, ottenendo il miglior tempo di giornata e conseguente prima vittoria in carriera dopo 7 podi. Secondo posto parziale per Maurice Manificat, ovvero colui che si rende protagonista del maggior numero di posizioni recuperate (partito venticinquesimo e sedicesimo al traguardo); completa il podio di tappa Sundby.

 

Bjørgen passeggia sul Cermis e conquista il suo primo Tour de Ski.

 

Marit Bjørgen gestisce a proprio piacimento l’ampio margine e conquista il suo primo Tour de Ski davanti a Therese Johaug, che vince il duello con Heidi Weng per il secondo posto.

Per Bjørgen la dura scalata al Cermis si trasforma in una passerella trionfale: il vantaggio accumulato nelle prime sei tappe, più di due minuti su Heidi

Weng, le consente di salire con il proprio passo e di riuscire a portare a casa l’unica competizione di un certo peso che mancava al suo ineguagliabile palmares. Nelle scorse stagioni infatti la più grande fondista di tutti i tempi per un motivo o per l’altro – da scarsa forma a malanni di stagione, dal noto problema cardiaco patito nel 2012 al semplice fatto di trovare un’avversaria più forte – non era mai riuscita a tagliare per prima il traguardo del Cermis. Per Bjørgen arriva così la vittoria numero 110 all inclusive della carriera e 71 di Coppa del Mondo, risultato che in classifica generale le consente di salire a 1588 punti: a metà stagione ne ha già racimolati più di quanti Johaug ne ottenne al termine dell’annata scorsa che le valsero la sfera di cristallo. Inoltre quello odierno è il podio numero 108 in Coppa del Mondo in carriera, tanti quanti ottenuti dal saltatore Janne Ahonen.

L’unico duello interessante di giornata se lo aggiudica Therese Johaug, che non appena la salita si fa impegnativa azzera il distacco da Heidi Weng, che le resiste per qualche centinaio di metri prima di arrendersi definitivamente. Johaug va così a conquistare il secondo posto finale e, per la sesta volta in carriera e quinta consecutiva, la vittoria di tappa nella scalata al Cermis. Weng difende senza alcuna difficoltà il podio conclusivo, il numero 28 senza successi, per quella che è la seconda tripletta consecutiva della Norvegia nel Tour de Ski femminile. Le due norvegesi occupano anche la seconda e terza posizione nella classifica generale di Coppa del Mondo, rispettivamente staccate di 450 e di 571 punti da Bjørgen, con Østberg quarta e Haga quinta.

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Biathlon: Darya Domracheva vince in rimonta la mass start di Oberhof.

 

La gara non era però cominciata bene per la ventottenne bielorussa poiché, a causa di un doppio errore al primo tiro, si è trovata nelle retrovie esattamente come Kaisa Mäkäräinen che quindi non ha potuto prendere vantaggio sulla rivale nella corsa alla Coppa del Mondo.

Le due hanno inziato a rimontare, ma dopo la seconda sessione la situazione sembrava sorridere alla finlandese, uscita pulita dal poligono a differenza della bielorussa, costretta a percorrere una volta l'anello di penalità.

I rapporti di forza si sono però invertiti al terzo tiro, dove Mäkäräinen - arrivata nel gruppo di testa - ha mancato un bersaglio mentre Domracheva ha trovato uno zero rapido. La ventottenne di Minsk ha quindi preso il sopravvento e, a dispetto di un'ulteriore errore all'ultimo poligono, ha conquistato in relativa scioltezza la 22^ vittoria della carriera, la 7^ nel format della mass start.

Anche Mäkäräinen ha chiuso con una penalità e nel giorno del suo 32° compleanno si è dovuta accontentare della quarta piazza, preceduta anche da Veronika Vitkova e Tiril Eckhoff. La ceca, rimasta sempre nelle posizioni di vertice, ha dovuto rinunciare al successo a causa di un errore di troppo al tiro conclusivo, mentre la norvegese è stata brava a risalire la china coprendo tutti i bersagli in piedi dopo averne mancati due a terra.

 

Martin Foucade spadroneggia nella mass start di Oberhof, solo Shipulin tiene la scia.

 

Nella mass start di Oberhof Martin Fourcade ha mostrato, una volta di più, tutto il suo talento che, a poco più di 26 anni, gli permette di poter già essere considerato uno dei più grandi biathleti di tutti i tempi.

Il francese si è imposto con assoluta autorità nella partenza in linea odierna prendendo il sopravvento sugli avversari nel terzo giro, dove ha allungato in maniera prepotente sugli sci stretti, e gestendo con un impressionante sangue freddo l'ultimo poligono in cui, causa una fortissima folata di vento, ha visto evaporare i 40" di margine costruiti sino a quel momento.

Proprio la prestazione al tiro merita di essere approfondita. Il ventiseienne catalano è stato l'unico a trovare lo shoot-out, mentre tutti gli altri partenti hanno commesso almeno 3 errori. La performance è ancor più impressionante se si pensa come le condizioni fossero molto complicate e soprattutto come nella sessione di tiro finale il transalpino sia stato costretto a fermarsi dopo tre bersagli per ricominciare a sparare dopo una lunga pausa. il podio è stato completato dall'incostante Dmitry Malyshko, riuscito ad avere la meglio in volata su Krasimir Anev, il cui quarto posto rappresenta il miglior risultato della carriera. Peraltro la Bulgaria in campo maschile aspetta di tornare sul podio da ormai 35 anni e chissà che il digiuno non possa essere interrotto nell'inverno in corso. Nessun italiano ha preso parte alla competizione

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Frida Hansdotter trionfa nello slalom di Flachau battendo Tina Maze e Mikaela Shiffrin.

 

La 29enne svedese della contea di Västmanland, in testa dopo la prima manche, a differenza di altre volte è riuscita a mantenere la posizione facendo segnare il terzo miglior tempo di manche e a portarsi a casa il secondo successo in carriera in Coppa del Mondo e nella specialità dopo quello a Kranjska Gora dello scorso 2 febbraio. Per Frida, nota soprattutto per i suoi undici secondi posti tra le porte strette, sicuramente una grande gioia, tanto più perché i nomi delle battute, la slovena Tina Maze seconda a 61 centesimi e la statunitense Mikaela Shiffrin terza a 63 centesimi, sono di livello a dir poco eccelso.

Frida, che in questa stagione in slalom è al quarto podio e non è mai scesa sotto il quarto posto, incrementa a 41 e 46 punti il suo vantaggio nella classifica di specialità su Shiffrin e Maze, Tina naturalmente si consola con l’aumentare del suo vantaggio nella generale a 252 punti su una Mikaela che oggi ha rimontato dall’ottavo posto di metà gara e che pareva dubbiosa di finire tra le prime tre ma alla fine c’è riuscita grazie al secondo miglior tempo parziale. Insomma, un podio che più regale non si può attualmente per questa specialità sul quale però avrebbe potuto salire anche Wendy Holdener.

La 21enne svizzera del Canton Svitto che era già stata terza a Kühtai e che stasera nella patria di Hermann Maier ha dovuto accontentarsi del quarto posto a soli 4 centesimi dal terzo. Un ritorno molto gradito è quello della slovacca Veronika Zuzulová, che ha rimontato dalla dodicesima alla quinta posizione facendo segnare il miglior tempo parziale, anche lei non è andata lontana dal podio, soli 8 centesimi, ma soprattutto torna tra le top ten dopo quasi due anni, dal nono posto dello slalom di Lenzerheide del 16 marzo 2013, a cui era seguita una stagione completamente saltata per infortunio e anche la prima parte di quella corrente non era andata come forse lei si aspettava.

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Elena Fanchini trionfa nella discesa dimezzata di Cortina d'Ampezzo!

 

Ogni tanto ci vuole un po’ di fortuna ed è quella che hanno avuto oggi la squadra italiana ed Elena Fanchini nella prima delle due discese femminili di Coppa del Mondo di Cortina d’Ampezzo, recupero di quella cancellata a Bad Kleinkirchheim. La fortuna si è concretizzata in forma di nebbia che ha fatto tagliare dagli organizzatori la parte alta accorciando la gara di mezzo minuto e partendo proprio da lì si è eliminato il salto Duca d’Aosta, così è rimasto solamente il tratto di pista con lunghi curvoni su cui far correre gli sci e il tratto dritto finale dopo le pale di Rumerlo, tutti punti dove Elena è maestra, per contro sui salti ha sempre avuto difficoltà e l’eliminazione di quello più difficile dell’Olympia delle Tofane è stato solo un bene per lei.

Risultato: la 29enne camuna, dopo i due terzi posto a Beaver Creek e a Lake Louise della stagione scorsa, ha centrato la sua seconda vittoria in Coppa del Mondo facendo una gara impeccabile e tornando così sul gradino più alto del podio dopo il trionfo di Lake Louise del 2 dicembre 2005, addirittura più di nove anni fa, mentre l’Italia femminile torna alla vittoria in Coppa del Mondo dopo tre anni, dal 14 gennaio 2012 quando Daniela Merighetti, oggi settima per colpa di una cattiva spinta dal cancelletto, aveva vinto proprio a Cortina. Sul podio con Elena sono salite la canadese Larisa Yurkiw, seconda a 15 centesimi, che fa tornare il suo paese tra le prime tre di una discesa dopo cinque anni, dal terzo posto di Emily Brydon del 5 dicembre 2009 a Lake Louise, e la tedesca Viktoria Rebensburg, già seconda a Val d’Isère poco meno di un mese fa e oggi terza a 31 centesimi.

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Biathlon: Fanny Horn fa saltare il banco nella sprint di Ruhpolding. Domracheva "mangia" 18 punti a Mäkäräinen.

 

Vincitrice assolutamente a sorpresa nella sprint femminile di Ruhpolding dove, contro ogni pronostico, ha primeggiato la norvegese Fanny Welle-Strand Horn, sino a oggi mai piazzatasi tra le prime sei.

L'ormai ventisettenne di Oslo è atleta estremamente incostante e già da diversi inverni aveva iniziato a proporsi occasionalmente nella top ten. Tuttavia non era mai andata neppure lontanamente vicina a un exploit come quello odierno.

Horn ha realizzato il quinto tempo di giornata sugli sci stretti, tuttavia a differenza delle quattro concorrenti più veloci di lei nel fondo ha coperto tutti i bersagli, beffando per 3"4 Darya Domracheva, a sua volta pulita al tiro, ma costretta ad accontentarsi della piazza d'onore.

Vero che la bielorussa ha avuto un problema al poligono a terra, dove ha perso alcuni secondi dovendo ricorrere a una ricarica per aver scaricato una cartuccia dal caricatore, ma al tempo stesso va rimarcato come la ventottenne di Minsk sia stata superata da Horn alla voce passo-gara.

Il gradino più basso del podio è stato occupato da Tiril Eckhoff, 1 errore a terra, che ha completato il trionfo norvegese. Quarta piazza per la sempre più solida Valj Semerenko davanti alla finlandese Mari Laukkanen, come sempre oltremodo a suo agio in quel di Ruhpolding. La suomalainen si è presa il lusso di fare meglio della caposquadra Kaisa Mäkäräinen, relegata in settima posizione (alle spalle anche di Franziska Hildebrand), da due penalità.

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L'Italia parte col botto ai Mondiali di Kreischberg: Luca Matteotti oro nello snowboard cross e Michela Moioli bronzo!

 

L’Italia gongola a Kreischberg ai mondiali di snowboard: nel cross Luca Matteotti è oro, Michela Moioli bronzo.

Medaglia doveva essere per l’Italia dello snowboard cross a questi mondiali di Kreischberg, e medaglia è stata. Anzi, doppia medaglia. Quella più pregiata è arrivata da Luca Matteotti, perfetto fin dalla prima batteria, meraviglioso nella finale, sempre condotta con grande piglio e vinta per distacco sul canadese Kevin Hill. Terzo chiude Nick Baumgartner (Stati Uniti), mentre a chiudere la big final ci pensa un altro americano, Nate Holland. Purtroppo finisce in anticipo l’avventura iridata degli altri azzurri, con Tommaso Leoni tredicesimo ed Emanuel Perathoner e Omar Visintin che chiudono rispettivamente al ventiseisemo e ventinovesimo posto.

Nella gara femminile è Michela Moioli la lieta nota per l’Italia nel giorno che consacra l’eterna Lindsey Jacobellis campionessa del Mondo per la quarta volta in carriera dopo le firme del 2005, 2007 e 2011. La bergamasca lotta fino all’ultimo metro con la francese Nelly Moenne-Loccoz, che alla fine la spunta e artiglia il secondo posto. Quarto posto per Alexandra Jecova (Bulgaria), mentre le favoritissime Dominique Maltais ed Eva Samkova chiudono rispettivamente al quinto e sesto posto. Sfortunata Raffaella Brutto, che chiude al tredicesimo posto dopo essere caduta nel suo quarto di finale.

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Sci di Fondo: Prosegue grazie a Ingvild Flugstad Østberg il dominio norvegese nello sci di fondo femminile.

 

La Norvegia continua a dominare nello sci di fondo femminile. Ingvild Flugstad Østberg si aggiudica infatti la Sprint a tecnica classica di Otepää davanti a Stina Nilsson e a Celine Brun-Lie.

La ventiquattrenne originaria di Gjøvik domina sin dalle qualificazioni, chiuse con il miglior tempo, per poi vincere batterie e semifinale con estrema facilità. In finale prova a tenerle testa Stina Nilsson, che tuttavia non riesce a recuperare il gap accumulato nel tratto più duro, consentendole di tagliare il traguardo a braccia alzate. Per Østberg si tratta della seconda vittoria in carriera in Coppa del Mondo, la terza in assoluto, tutte ottenute in sprint, ma questa è la prima nel passo alternato. Il suo successo consente inoltre alla Norvegia di arrivare a quota 26 vittorie consecutive in gare di primo livello.

Secondo posto per Stina Nilsson, che eguaglia il suo miglior risultato in carriera ottenuto un mese fa a Davose ed interrompe la striscia di 8 podi consecutivi monopolizzati dalle suddite di Re Harald. Terza è Celine Brun-Lie, arrivata alla top three numero 8 in carriera senza aver mai assaporato la gioia della vittoria. Il lotto delle finaliste è completato da Maiken Caspersen Falla quarta, da Evgenia Shapovalova quinta e da Magdalena Pajala sesta.

 

Tomas Northug beffa tutti nella Sprint maschile di Otepää.

 

Tomas Northug ottiene la prima vittoria in carriera nella Sprint a tecnica classica di Otepää. Il fratello del più famoso Petter supera Ola Vigen Hattestad e Toni Ketelä, unico finlandese inseritosi in mezzo a sette norvegesi.

Dopo aver assistito a batterie e soprattutto semifinali estremamente tattiche, la finale della Sprint maschile di Otepää segue un copione a dir poco sorprendente: alla prima asperità infatti Tomas Northug, giunto all’atto conclusivo non solo da lucky loser, ma anche grazie ad una caduta sul rettilineo finale di Sergey Ustiugov che gli consente di guadagnare l’ultimo piazzamento utile per la finale, attacca deciso. Gli altri cinque si guardano ed il norvegese accumula in un batter d’occhio un vantaggio raramente visto in una sprint maschile che gli consente di passeggiare nel tratto finale e di conquistare a braccia alzate la sua prima vittoria in assoluto in carriera.

Si vede per la prima volta in stagione sul podio Ola Vigen Hattestad, che in finale si sveglia troppo tardi e non riesce a ricucire l’ampio margine ottenuto da Northug. Il campione olimpico in carica è comunque bravo a bruciare al fotofinish il finlandese Toni Ketelä, sorpresa di giornata al primo podio della carriera, nonché unico extra norvegese capace di piazzarsi fra i primi otto.

Il resto dei finalisti è infatti composto da Pål Golberg quarto, da Finn Hågen Krogh quinto e da Sondre Turvoll Fossli sesto; inoltre sono stati eliminati in semifinale piazzandosi rispettivamente settimo e ottavo Eirik Brandsdal e Timo Andre Bakken. Non c'è bisogno di ulteriori commenti per giudicare lo strapotere dei sudditi di Re Harald nelle sprint maschili.

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Solo uno strepitoso Felix Neureuther batte Stefano Gross nello slalom di Wengen!

 

Il fassano, secondo al termine della prima manche a 14 centesimi dallo svedese Mattias Hargin, si è arreso solamente a un fenomenale Felix Neureuther che ha riscattato l’uscita di Adelboden con una grande rimonta dal quinto posto della prima manche e specialmente con una straordinaria parte finale sulla difficilissima Männlichen è riuscito a stare davanti all’azzurro per 20 centesimi. Il tedesco risorpassa di 44 punti l’austriaco Marcel Hirscher in vetta alla classifica di specialità, centra il quinto podio e la seconda vittoria stagionale su sei gare, in assoluto in Coppa del Mondo è arrivato a 11 successi totali di cui 9 in slalom. Gross invece è al quinto podio in carriera.

Al terzo posto a 44 centesimi c’è il norvegese Henrik Kristoffersen, ormai da tempo una grande realtà delle porte strette, sette podi in carriera con due vittorie più quello olimpico più altri due in gigante. Giù dal podio il vincitore di questa gara l’anno scorso, il francese Alexis Pinturault, quinto il russo Aleksandr Khoroshilov che è sempre di una continuità impressionante, sesto Hargin che probabilmente ha sentito il peso di essere in testa a metà gara, settimo il tedesco Fritz Dopfer che stavolta non ha tenuto il passo del connazionale Neureuther nella seconda manche, ottavo il francese Jean-Baptiste Grange, nono lo svedese Markus Larsson e decimo lo svizzero Luca Aerni, il migliore dei padroni di casa.

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Biathlon: Un travolgente Johannes Thingnes Bø vince la sprint di Ruhpolding.

 

mpressionante prestazione di Johannes Thingnes Bø nella sprint di Ruhpolding in cui il ventunenne norvegese ha conquistato la settima vittoria della carriera dimostrandosi assolutamente inarrivabile per la concorrenza.

La prestazione dello scandinavo è stata semplicemente superiore a quella del resto del mondo poiché ha realizzato il miglior tempo nel fondo e coperto con rapidità tutti i bersagli, pertanto non ha dato alcuna possibilità di replica agli avversari.

Il dato interessante riguardo il più giovane dei fratelli Bø è rappresentato dal fatto che oggi ha conquistato sia la sua settima vittoria che il suo settimo podio. In altre parole, quando il talentuoso biathleta di Stryn è entrato nella top-three lo ha sempre fatto dalla porta principale.

Piazza d'onore per Simon Schempp, il quale pur disputando una grandissima gara si è dovuto inchinare di 24"5 al vincitore pagando una dozzina di secondi sia nella componente fondo che nella rapidità di esecuzione al tiro.

Il podio è stato completato da Arnd Peiffer, al primo vero acuto di una stagione sin qui molto complicata. Il ventisettenne di Clausthal-Zellerfeld conferma la tendenza a dare il meglio di sè a partire da gennaio in poi. Per dare un'idea della superiorità di Bø si pensi che il terzo è risultato staccato di quasi un minuto.

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Nella seconda discesa di Cortina Lindsey Vonn fa la storia. Grande Italia: 3a Daniela Merighetti, 4a Elena Fanchini!

 

Alla fine il record per Lindsey è arrivato malgrado abbia trovato forse la peggiore visibilità in assoluto perché, oltre alla nebbia che andava e veniva nella parte centrale, ha trovato anche l’ombra nella parte alta rispetto al sole che hanno trovato quasi tutte le altre. Ma si sa, niente può fermare un’aliena, neanche gli infortuni. Vonn come successi in discesa è a quota 32, a sole 4 lunghezze dalla grande Pröll, e prima o poi arriverà ad appaiarla anche in questa graduatoria. Oltretutto, Lindsey entra definitivamente nella leggenda sulla pista dove esattamente undici anni fa centrò il suo primo podio finendo terza.

Ma, celebrata l’impresa storica di Lindsey, bisogna aprire il capitolo Italia perché ci sono tre azzurre nelle prime sette, una è sul podio, Daniela Merighetti, terza a 54 centesimi da Lindsey, e un’altra, Elena Fanchini, ne è stata buttata giù dall’austriaca Elisabeth Görgl, che col numero 22 è solita combinare questi scherzi e oggi è andata anche vicina a rovinare la festa a Vonn, arrivandole dietro per soli 32 centesimi. Dada Merighetti, vincitrice qui tre anni fa proprio davanti a Lindsey, malgrado abbia trovato una delle visibilità peggiori torna per la quinta volta sul podio in carriera, la terza in discesa, l’ultima era stata il 12 gennaio 2013 quando fu seconda nella discesa di St. Anton.

Elena Fanchini invece sul podio non ci sale ma si conferma ad altissimi livelli anche sulla pista intera e dopo la vittoria di venerdì oggi finisce quarta a 77 centesimi da Vonn e davanti a una supercampionessa come Tina Maze, la slovena è quinta a 95 centesimi e per soli 2 centesimi davanti alla sua co-campionessa olimpica in carica della specialità, la svizzera Dominique Gisin. La terza azzurra nelle prime sette è Johanna Schnarf, che dopo il quinto posto nella discesa di Schladming del 14 marzo 2012 torna finalmente tra le prime dieci dopo due stagioni in cui ne ha passate di tutti i colori. Ottava è la svizzera Lara Gut, none ex-aequo l’austriaca Anna Fenninger e la statunitense Laurenne Ross.

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Hannes Reichelt trionfa nella discesa di Wengen rovinando la festa alla Svizzera.

 

Dopo un secondo posto nel 2012, un terzo nel 2013 e un altro secondo nel 2014 arriva il giorno buono per Hannes Reichelt che finalmente vince la discesa maschile di Coppa del Mondo di Wengen.

L’austriaco pennellando la esse finale ha letteralmente rovinato la festa alla Svizzera perché ha preceduto tre padroni di casa: Beat Feuz, secondo a 12 centesimi, Carlo Janka, terzo a 14, e Patrick Küng, quarto a 80, tra l’altro tutti e tre già capaci di vincere sul Lauberhorn, Feuz nel 2012 (davanti a Reichelt), Janka nel 2010 e Küng l’anno scorso anche se su una pista dimezzata. Reichelt centrando il primo podio di questo inverno nella specialità torna quindi al successo in discesa dopo quello di Kitzbühel del 25 gennaio 2014 ottenuto prima di operarsi di ernia del disco, per lui è il secondo successo stagionale dopo quello nel superG di Beaver Creek dello scorso 6 dicembre, inoltre è al terzo successo in discesa e al nono in assoluto in Coppa del Mondo.

Feuz conferma il piazzamento di Beaver Creek dello scorso 5 dicembre, Janka torna sul podio in discesa dopo quattro anni, nel 2011 era stato sempre terzo e sempre a Wengen, Küng è nettamente al miglior risultato stagionale. Dalla combinata del 22 gennaio 2012 a Kitzbühel due svizzeri non salivano insieme sul podio, allora Feuz fu ancora secondo e Silvan Zurbriggen terzo. Il grande deluso di giornata è sicuramente il norvegese Kjetil Jansrud, che è partito con la scritta “I’m the best” (“Sono il migliore”, per chi non sapesse l’inglese) sul pettorale e che alla fine deve accontentarsi del quinto posto rosicchiando solo 45 punti a Marcel Hirscher nella generale di Coppa, il suo distacco dall’austriaco è di 167 lunghezze.

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Biathlon: Darya Domracheva domina la mass start di Ruhpolding ed eguaglia Magdalena Neuner.

 

La prova dell'assolutà superiorità odierna della bielorussa è arrivata nel quarto giro. Domracheva è uscita dal terzo poligono, dove ha sbagliato due volte, in undicesima piazza con un ritardo di 20" dalla vetta.

Nonostante questo handicap Dasha si è presentata alla sessione finale con un margine di 10" sulla concorrente più vicina, chiudendo definitivamente il discorso con un tiro pulito e trasformando gli ultimi 2,5 km in una passerella.

Il successo odierno rappresenta una pietra miliare poiché è l'ottavo nella carriera di Domracheva nelle mass start. Significa avere eguagliato Magdalena Neuner come atleta più vincente di sempre in questo format di gara.

La Germania può comunque sorridere poiché è arrivato il primo podio della carriera di Franziska Preuß. La bavarese, classe 1994, si è piazzata seconda in rimonta grazie a un ultimo giro oltremodo incisivo in cui ha staccato le avversarie che la precedevano. Peraltro la talentuosa teutonica ha sempre detto di considerare Ruhpolding il proprio tracciato preferito e già lo scorso anno aveva sfiorato la top-three in questo contesto.

Terza piazza per la sempre più convincente Veronika Vitkova che in volata ha avuto la meglio su Valj Semerenko e Anais Bescond. La leader della classifica generale Kaisa Mäkäräinen ha concluso settima mancando quattro bersagli e in generale senza mai dare l'impressione di poter competere con Domracheva.

 

Simon Schempp vince per millimetri la mass start mozzafiato di Ruhpolding.

 

Finale mozzafiato nella mass start maschile di Ruhpolding dove è andata in scena un'appassionante volata a tre sul rettilineo finale, alfine vinta, letteralmente per pochi millimetri, da Simon Schempp.

Non sorprende che l'epilogo sia stato così incerto poiché la competizione tutta è stata estremamente equilibrata. Nessuno è riuscito a fare la differenza sugli sci stretti e, come sovente accade nelle partenze in linea maschili, il ritmo della competizione è stato scandito dalle sessioni di tiro.

Nove uomini sono arrivati nel gruppo di testa al poligono conclusivo, ma solo quattro di loro non hanno commesso errori. Si tratta del già citato Schempp, di Quentin Fillon Maillet, di Michal Slesingr ed Emil Hegle Svendsen. Inoltre Ole Einar Bjørndalen, seppur più staccato, è riuscito a recuperare terreno rischiando il tutto per tutto.

Dunque nel giro finale è stata lotta a cinque con il francese sovente a fare il ritmo, nonostante il più giovane dei due norvegesi sembrasse il più brillante del lotto. Svendsen però ha commesso un'ingenuità all'ultima curva, lasciando uno spazio all'interno in cui si è infilato il tedesco. Lo scandinavo è quindi rimasto imbottigliato e ha dovuto rinunciare alla volata vedendosi relegato al quarto posto, appena davanti a un esausto Bjørndalen.

Fillon Maillet ha imboccato in testa il rettifilo d'arrivo ed è rimasto al comando sino all'ultimissimo centimetro, vedendosi però beffato al fotofinish da Schempp, capace di piazzare una scivolata molto più efficace di quella del transalpino, il quale può comunque festeggiare il primo podio della sua ancor giovane carriera. Michal Slesingr ha invece chiuso terzo, vicinissimo ai primi due.

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Lindsey Vonn domina il superG di Cortina e con 63 successi stacca Annemarie Pröll.

 

Altra gara storica a Cortina d'Ampezzo con Lindsey Vonn che nel superG si inventa una delle gare più belle della sua carriera e diventa la plurivittoriosa di sempre in Coppa del Mondo.

Ieri Annemarie Pröll era stata eguagliata, oggi è stata superata a quota 63 da Lindsey che ha preceduto di ben 85 centesimi l'austriaca Anna Fenninger e 92 sulla liechtensteiniana Tina Weirather. Francamente è difficile trovare le parole per definire un’aliena come Lindsey, bisogna solo snocciolare i numeri: 66 vittorie complessive tra Coppa del Mondo, Mondiali e Olimpiadi come Pröll e il prossimo obiettivo è staccare anche in questa graduatoria la fuoriclasse di Kleinarl, 21 successi in superG, l’ultimo l’aveva ottenuto prima degli infortuni l’8 dicembre 2012 a St. Moritz, 9 vittorie a Cortina, 4 in discesa e 5 in superG, a una sola lunghezza dalla regina dell’Olympia delle Tofane Renate Götschl, 4 successi stagionali su 7 gare disputate, quarto posto nella classifica generale di Coppa del Mondo facendo solo discesa e superG e terzo posto nella graduatoria di superG. Numeri che fanno impressione se si pensa che da febbraio 2013 a dicembre 2014, se si eccettua un'affrettato breve ritorno a fine 2013, praticamente non ha gareggiato. Una campionessa incredibile di fronte alla quale bisogna solo togliersi il cappello e visto che ha annunciato di voler continuare fino al 2018 non osiamo pensare di quanto ancora possa aumentare questo suo bottino di trionfi.

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Secondo oro per l'Italia ai Mondiali di snowboard, lo conquista Roland Fischnaller nello slalom parallelo!

 

A Lachtal, sede delle gare di snowboard alpino dei Mondiali di Kreischberg, secondo oro azzurro dopo quello di Luca Matteotti nel cross: Roland Fischnaller trionfa nello slalom parallelo.

Il 34enne altoatesino della Val di Funes, 10 vittorie in Coppa del Mondo di cui 6 in questa specialità e 4 nel gigante parallelo, bronzo nel 2011 e argento nel 2013 nel gigante parallelo e bronzo nel 2013 nello slalom parallelo, dopo il successo in Coppa di Montafon dello scorso 18 dicembre si prende la soddisfazione più bella della sua carriera battendo nella finale per l’oro il russo Andrey Sobolev, colui che nei quarti di finale gli ha tolto di mezzo colui che sembrava il grande favorito per il titolo dopo aver fatto il miglior tempo nelle qualificazioni, lo sloveno Žan Košir, argento olimpico della specialità a Sochi 2014 e che aveva vinto in Coppa lo scorso 9 gennaio a Bad Gastein. Quello di Fischnaller è il quarto oro iridato di sempre in campo maschile per l’Italia. Il bronzo lo vince il campione uscente che aveva dovuto inchinarsi a Fischnaller in semifinale, l’altro sloveno Rok Marguč, purtroppo a spese dell’altro azzurro Aaron March, quarto come a Sochi. Tra le vittime del neocampione del mondo il campione olimpico di Sochi, il russo-statunitense Vic Wild. Tutti e quattro gli azzurri avevano superato le qualificazioni, Christoph Mick è stato eliminato negli ottavi da Sobolev e Mirko Felicetti nei quarti dal connazionale March.

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Biathlon: Simon Schempp trionfa nella sprint maschile di Anterselva. Shipulin rimonta ancora su Fourcade nella generale.

 

Esattamente come lo scorso anno, Simon Schempp si è imposto nella sprint di Anterselva. A differenza di quanto avvenuto nel 2014 il tedesco però non ha dovuto condividere il gradino più alto del podio di una gara tiratissima e piena di colpi di scena, ma ha schiantato la concorrenza.

Il ventiseienne del Baden-Württemberg ha fatto segnare il secondo tempo sugli sci stretti, confermando lo smagliante momento di forma già messo in mostra la scorsa settimana a Ruhpolding, e - coprendo tutti i bersagli - ha ottenuto il secondo successo consecutivo, il quarto della carriera.

Piazza d'onore per Evgeny Garanichev, al miglior risultato del suo inverno. Il russo è stato a sua volta perfetto al tiro, ma non ha retto il passo del tedesco nel fondo risultando battuto di 14"0. L'ormai ventisettenne di Tjumen ha concluso secondo precedendo Jakov Fak e Benjamin Weger, ambededue autori di un errore.

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