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*38allori*

Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

Post in rilievo

Avete ragione...

Cercando in giro ho trovato questi:

 

L’attrice di Teheran"  - Nahal Tajadod

"La strega nera di Teheran" - Gina B. Nahai

 

Poi ce ne sono altri che non sono romanzi, tipo "Diario Persiano" di Anna Vanzan...

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Il 29/6/2018 Alle 10:50, Roland Deschain ha scritto:

Avete ragione...

Cercando in giro ho trovato questi:

 

L’attrice di Teheran"  - Nahal Tajadod

"La strega nera di Teheran" - Gina B. Nahai

 

Poi ce ne sono altri che non sono romanzi, tipo "Diario Persiano" di Anna Vanzan...

grazie per l'interessamento, anche a me interessava diario persiano solo che non ho esperienze riguardo questo misto tra guida turistica e romanzo, voi che ne dite?

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Il 23/6/2018 Alle 10:13, Fra The Best ha scritto:

Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro: per essere un romanzo dell'Ottocento, è ben poco ottocentesco, se si eccettuano certe descrizioni paesaggistiche e alcuni interventi didascalici dell'autore. Lettura quasi mai pesante e anzi spesso brillante; per quanto riguarda i temi, più che quello delle guerre d'indipendenza è particolarmente riuscito il diverso rapporto con la religione dei due protagonisti. Promosso a pieni voti. .sisi

Stupendo, l'ho amato e mi sono ripromesso in futuro di leggerne il seguito. Amo gli autori che inseriscono nella narrazione delle espressioni gergali o dialettali, anche se profondamente distanti dal mio mondo (salentino). Nonostante la diversità linguistica sono comunque riuscito quasi sempre a cogliere il senso di quelle espressioni.

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Stupendo, l'ho amato e mi sono ripromesso in futuro di leggerne il seguito. Amo gli autori che inseriscono nella narrazione delle espressioni gergali o dialettali, anche se profondamente distanti dal mio mondo (salentino). Nonostante la diversità linguistica sono comunque riuscito quasi sempre a cogliere il senso di quelle espressioni.
A quanto ho letto, il seguito è molto meno riuscito.

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[mention=4295]Fra The Best[/mention] sto leggendo Don Chisciotte finalmente e lo trovo molto più semplice nella scrittura di quanto credessi.
Spero non mi deluda come Il conte di Montecristo...
 
 
Qualcuno di voi ha letto qualcosa di Don Delillo? Che libro consigliate? E di Saramago?
Che edizione?

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6 minuti fa, Fra The Best ha scritto:
6 minuti fa, L.O.V.E. ha scritto:
[mention=4295]Fra The Best[/mention] sto leggendo Don Chisciotte finalmente e lo trovo molto più semplice nella scrittura di quanto credessi.
Spero non mi deluda come Il conte di Montecristo...
 
 
Qualcuno di voi ha letto qualcosa di Don Delillo? Che libro consigliate? E di Saramago?

Che edizione?

Quella della newton compton, il minimammut.

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[mention=4295]Fra The Best[/mention] .

 
Qualcuno di voi ha letto qualcosa [...] di Saramago?



'Cecità'. Crudo e Meraviglioso.
Anche 'il vangelo secondo Gesù *' ma è più particolare già per la scrittura, priva di virgole

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9 minuti fa, Fra The Best ha scritto:

Quale? .uhm

L'angelo nero.

14 minuti fa, redivivo ha scritto:


 

 

 


'Cecità'. Crudo e Meraviglioso.
Anche 'il vangelo secondo Gesù *' ma è più particolare già per la scrittura, priva di virgole

 

 

Grazie mille.:)

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Che edizione?


Io di DeLillo ho letto Underworld, un'opera maestosa che racconta 50 anni di States attraverso i passaggi di proprietà di una palla di baseball.
Non è un libro semplice, certi passaggi son prolissi, ma a me personalmente ha lasciato tanto.
Lo considero uno dei più bei libri che abbia mai letto, e penso che sia uno dei romanzi più importanti del XX secolo.

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Pista nera di Antonio Manzini: incuriosito dalle mirabilia lette in giro a proposito del vice-questore Rocco Schiavone, ho letto il primo libro della sua saga. Devo dire che ho trovato la storia abbastanza insipida, il protagonista ha sicuramente dei tratti caratteristici originali ma dubito che proseguirò nella lettura degli altri romanzi. Più probabile che recuperi la serie tv con protagonista il grande Marco Giallini. .allah

 

Il capitano è fuori a pranzo di Charles Bukowski: ero già abbastanza certo che non avrei apprezzato particolarmente il suo stile, e non sono stato smentito. Ma questa sorta di autobiografia scritta negli ultimi anni di vita ha comunque dei guizzi e degli spunti che ho molto gradito.

 

A ciascuno il suo di Leonardo Sciascia: un autore che non mi stanco mai di approfondire. Amo il modo in cui tratteggia e descrive modi di essere e atteggiamenti della gente di Sicilia. Magari i suoi romanzi, spesso molto brevi, non sono la più alta espressione della letteratura, anche per un linguaggio che più volte scivola nel desueto, ma per quanto mi riguarda, non deludono mai.

 

Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello: eh, è dura recensire un libro così. sefz Ne avevo letto solo alcuni stralci ai tempi della scuola e dell'università, adesso mi sono deciso a leggerlo per intero: che dire, se già si può discutere sul modo di fare letteratura di Sciascia, ciò vale ancor di più per Pirandello. A volte ti sembra di leggere un trattato di filosofia più che un romanzo, e io non sono un grande amante della filosofia .ghgh ma ci sono certi libri che per me non puoi non leggere nel corso della tua vita, e questo fa sicuramente parte dell'elenco. La lettura può sicuramente risultare pesante e spesso è necessario soffermarsi su alcuni passi, leggerli e rileggerli prima di comprenderli pienamente, ma davanti alla poetica di Pirandello c'è solo da togliersi il cappello. .salve

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30 minuti fa, Fra The Best ha scritto:

Pista nera di Antonio Manzini: incuriosito dalle mirabilia lette in giro a proposito del vice-questore Rocco Schiavone, ho letto il primo libro della sua saga. Devo dire che ho trovato la storia abbastanza insipida, il protagonista ha sicuramente dei tratti caratteristici originali ma dubito che proseguirò nella lettura degli altri romanzi. Più probabile che recuperi la serie tv con protagonista il grande Marco Giallini. .allah

 

Leggi gli altri, la "serie" migliora costantemente e gli ultimi 2 (7-07-2007 e Pulvis et umbra) sono bellissimi. Fidati del tuo consiglia libri preferito......:d

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Adesso, Granpasso ha scritto:

Leggi gli altri, la "serie" migliora costantemente e gli ultimi 2 (7-07-2007 e Pulvis et umbra) sono bellissimi. Fidati del tuo consiglia libri preferito......:d

Prometto che se mi capiteranno delle occasioni le valuterò. .ghgh

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Ho cominciato ieri mattina "Il libro della polvere", dello stesso autore di "Queste oscure materie", di cui è un prequel. Sono a pagina 260. .ghgh

Ha un modo di scrivere simile a King, non saprei definire il come però -.-

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ragazzi ho una richiesta insolita, cerco un libro recente (uscito da non più di un anno), sull'omicidio di un politico, la storia dovrebbe essere ambientata a Roma, ricordo che lo scrittore lo presentò anche a la7. Vi viene in mente qualcosa?

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Ultime letture:

 

Il Tema di Ayn Rand , un romanzo di genere filosofico/distopico, è il primo di una trilogia in realtà.

In questo primo libro viene sopratutto esposta la filosofia economica della Rand, basata sulla difesa del capitalismo e dell'individualismo.

La protagonista deve mandare avanti la propria ferrovia lottando contro le politiche dirigiste del governo che mirano a influenzare lo sviluppo del settore, in nome dell'interesse pubblico.

Secondo la filosofia della Rand invece, un individuo deve sempre mettere al primo posto i suoi interessi e quelli della propria azienda rispetto agli interessi della comunità.

 

Straniero in terra straniera di Robert Heinlein,

Lo straniero è un umano nato e cresciuto su Marte che viene riportato sulla Terra, trovandosi quindi come uno straniero in terra straniera appunto.

L'ho cominciando convinto di leggere un romanzo di fantascienza invece dopo metà libro si trasforma in una sorta di messaggio messianico su una nuova "religione" che dovrebbe portare all'unità e alla fratellanza degli umani.

Ho preferito la prima parte alla seconda.

 

Sono rimasto basito quando ho letto questo passaggio:

Se mi senti strillare, e mi leggi nella mente che sono veramente nei guai, è un’altra faccenda. Ma io trattavo con i lupi quando tu eri ancora su Marte.

Nove volte su dieci, se una ragazza viene violentata, la colpa è sua. Quindi non essere precipitoso.

 

L'unica spiegazione è che il libro è stato scritto nel 1961, erano altri tempi.

 

 

 

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Un'altra carrellata di letture estive. sefz

 

Dell'amore e di altri demoni di Gabriel Garcia Marquez: lui è tra i miei scrittori preferiti, ho letto tutti i suoi romanzi tranne uno (L'autunno del patriarca, perché dal punto di vista stilistico l'ho trovato illeggibile). Anche in questo romanzo tornano molti dei temi dell'opera di Garcia Marquez, ho trovato la lettura abbastanza piacevole ma mi ha lasciato la sensazione che nell'ultima fase della propria vita (questo libro è del 1994, quindi parliamo di quasi 30 anni dopo la pubblicazione del capolavoro Cent'anni di solitudine) lo scrittore avesse un po' esaurito la vena innovativa e rimestasse argomenti già ampiamente trattati nella fase più feconda della sua esistenza. In generale non consiglierei questo romanzo se non a chi ama e ha già esplorato a fondo la letteratura di Garcia Marquez.

 

Cuore di madre di Roberto Alajmo: di questo autore siciliano avevo letto solo un libro che descriveva Palermo in maniera ironica. Questo invece è un romanzo dai toni e dalle atmosfere diametralmente opposti. Seppur la vicenda sia abbastanza scarna (in brevissimo, è la storia della convivenza tra un bambino rapito e l'uomo, un sempliciotto, a cui è stato dato in custodia dai rapitori), ho apprezzato il modo in cui lo scrittore narra gli eventi dal punto di vista del protagonista.

 

Panza e prisenza di Giuseppina Torregrossa: ecco, a volte quando frequenti i mercatini dell'usato dove i libri vengono venduti a prezzi stracciati, ti capita di prendere delle tranvate clamorose. .ghgh Mi sono lasciato incuriosire dato che non avevo mai letto nulla di questa scrittrice contemporanea, tra le più "famose" in Sicilia. Non l'avessi mai fatto: uno dei romanzi peggiori che abbia mai letto. Non perdo nemmeno tempo a spiegare il perché, fidatevi sulla parola. sefz

 

Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti: ho una relazione conflittuale con i suoi libri, alcuni li ho trovati riuscitissimi (su tutti, Io non ho paura), altri ai limiti dell'ignobile. Questo può essere catalogato come una via di mezzo: mi è piaciuto lo stile molto diretto e il fatto che la vicenda coinvolga diversi personaggi - con i rispettivi punti di vista - di un piccolo paese di provincia, ma l'ho trovato eccessivamente lungo, anche se mai pesante.

 

Un nome da torero di Luis Sepulveda: a mio modestissimo parere, non il più riuscito dei suoi romanzi. Come spesso nei suoi libri, vi è una commistione tra la finzione del romanzo e gli eventi politici realmente accaduti nella seconda metà del Novecento. Ma ho trovato questo intreccio fin troppo ingarbugliato e per nulla d'aiuto nella leggibilità.

 

Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo: diversi anni fa avevo letto e apprezzato molto I dolori del giovane Werther di Goethe ed ero alla ricerca di una buona edizione del suo "gemello" italiano. Come sempre, se ti approcci a un romanzo di duecento anni fa non puoi aspettarti una lettura scorrevole, leggera e piacevole. Non ho un ricordo così fresco del Werther da poter fare un paragone, certamente in Foscolo è molto forte la tematica politica. Alcune lettere raggiungono vette altissime di letteratura, altre alla lunga suonano un po' ridondanti, ma nel complesso sono dell'opinione che impiegare una settimana o giù di lì (si tratta di un centinaio di pagine) su questo libro sia una buona cosa.

 

 

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E' incredibile come approcciarmi ad un libro che a pelle non riesce a prendermi, pur del mio scrittore preferito, mi abbia bloccato completamente il ritmo della lettura .uffbah

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