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*38allori*

Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

Post in rilievo

Il 17/2/2022 Alle 20:39, sempresoloforzajuventus ha scritto:

Sono un'appassionata di classici (mi impongo a volte di leggere letteratura contemporanea ma non ce la faccio ahah) quindi curiosità: il vostro classico preferito?

Il mio Guerra e Pace (dovrei rileggerlo, sono passati secoli😂)

 

L'idiota di Dostoevskij.

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Ciao a tutti, stasera vi vorrei presentare il mio terzo libro, si intitola “L’Oggi di Ieri” ed è disponibile su Amazon.

La storia racconta le vicende di tre adolescenti che, esplorando per gioco la cantina di una vecchia abitazione, si ritrovano improvvisamente catapultati nel 1990. Nel tentativo di tornare a casa, modificheranno inconsapevolmente il futuro e le loro vite ne risulteranno stravolte.

 

—————-

 

«Ma che è successo? Com’è possibile che sia cambiato tutto nel giro di cinque ore?».
«Una farmacia non può sparire nel nulla all’improvviso» disse Catia. «Ci deve pur essere una spiegazione. Magari siamo finiti in un’altra dimensione.»
«In un’altra che?»
«Dimensione! Hai mai visto la serie tv “I viaggiatori”?»
«No.»
«Beh, lì i protagonisti si spostano da una dimensione all’altra attraverso dei buchi neri. La realtà è la stessa in ogni dimensione, cambiano solo alcuni avvenimenti» spiegò Catia.
«Ti sembra una spiegazione questa?»
«Hai idee migliori?»
«No! Ma tu stai parlando di fantascienza! Hai visto per caso qualche buco nero, in giro?» protestò Paolo.
«Magari era proprio la galleria il buco nero, il varco dimensionale.»
«Che idiozia!»
«Forse non è un’idiozia» intervenne Marco. Era rimasto in silenzio, mentre la sua mente razionale cercava una risposta soddisfacente a un evento così fuori dall’ordinario. Era possibile che fossero stati in qualche modo drogati da qualcosa che era nell’aria dei sotterranei, magari proprio la stessa cosa che li aveva addormentati?
Sì, era possibile. Ma se fosse stato così, come mai vedevano tutti le stesse cose? Se stavano avendo delle allucinazioni, i loro cervelli avrebbero dovuto proiettare immagini diverse l’uno dall’altro, e invece tutti avevano visto la casa ristrutturata, la farmacia che non c’era più, la comparsa di un ufficio postale.
Non erano allucinazioni, era tutto vero. Quindi la spiegazione doveva essere un’altra.
Il varco dimensionale? Poteva essere, però... 

All’improvviso un dettaglio catturò la sua attenzione.
«Non è un’idiozia? Stai dicendo che anche tu credi che siamo in un’altra dimensione, tipo Stranger Things?»
«Non esattamente» spiegò Marco. «Ma date un’occhiata a quel cartello.»
«Quale?»
«Quello dei gelati. Uno dei due, è lo stesso.»
Mentre i suoi amici si alzarono per andare a ispezionarli da vicino, Marco si mise a sedere.
«Che dobbiamo vedere?»
«Non notate niente di strano?»
«Io vedo solo gelati che non ho mai visto, per la maggior parte» rispose Catia. «Non tutti, eh, il cremino per esempio è il mio preferito.»
«La smetti di fare gli indovinelli e ci dici cosa c’è di strano in questa insegna?» disse Paolo spazientito.
«Guardate i prezzi.»
«600 L» lesse Paolo. «Che vuol dire?»
«Ora te lo spiego. Prendi quel giornale lì.»
C’era un quotidiano abbandonato sopra una sedia, nella postazione di fianco a loro. Paolo lo prese in mano, sfogliandolo; era una copia del Corriere dell’Umbria.
«Ora leggi la data, in alto a destra.»
«20 agosto... 1990?»
Marco annuì gravemente.
«È uno scherzo, vero?»
«Stai dicendo che...» disse Catia con un filo di voce.
«Sto dicendo che “L” in quel cartello sta per lire, e che in quel tunnel non c’è un varco dimensionale, ma una macchina del tempo. Siamo tornati indietro di trent’anni.»

———-
 

 

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Torno su questo topic per commentare un po' di libri letti nel corso degli ultimi mesi:

Atletico Minaccia Football Club (Marco Marsullo): lettura molto simpatica incentrata su una improbabile squadra campana delle categorie inferiori, nulla di impegnato nè di impegnativo, consigliata per passare un weekend con il sorriso sulle labbra (avvertenza: per fortuna non contiene antijuventismi);

 

Resto qui (Marco Balzano): bellissima storia ambientata nel Tirolo prima e durante la seconda guerra mondiale, utile anche per capire alune dinamiche socio-politiche che si protraggono fino ai giorni nostri;

 

Il mare colore del vino (Leonardo Sciascia): credo che non valga nemmeno la pena soffermarsi più di tanto su questa raccolta di racconti dell'autore siciliano. Ve ne consiglio solo uno, intitolato "La rimozione": satira politica pura;

 

American psycho (Bret Easton Ellis). il mio libro dell'estate: allucinante, allucinogeno, inquietante, grottesco, horror, a tratti perfino involontariamente (?) comico, e soprattutto con un finale-non finale che lascia tutto aperto; un affresco esemplare sulla società americana, con Patrick Bateman che assurge a personaggione. Subito dopo ho visto il film, e tranne la monumentale prestazione di Christian Bale direi che non ha del tutto messo a fuoco l'obiettivo e colto lo spirito del libro (oltre ad aver omesso diverse parti, ma lo capisco, perchè alcune sono oggettivamente eccessivamente truculente);

 

Le solite sospette (John Niven): gradevolissimo, con notevoli spunti comici, l'ho finito in pochissimi giorni e mi ha divertito parecchio la storia di questo gruppo di anziane e del colpo che dovrebbe sistemarle a vita. Leggerò sicuramente qualcos'altro di lui.

 

Il segreto di Luca (Ignazio Silone): sono tornato ad una mia vecchia passione, vale a dire lo scrittore abruzzese. Anche questo libro non mi ha deluso, intriso com'è della sofferenza del secondo dopoguerra;

 

Il grande Gatsby (Francis Scott Fitzgerald): classicone che mi mancava, bella la storia, bella la caratterizzazione psicologica del protagonista, ma mi ha lasciato una sensazione di incompiuto.

 

Sulla strada (Jack Kerouac): abbandonato dopo poche pagine, una noia mortale. Non capisco come possa essere assurto addirittura a libro generazionale.

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Il 4/11/2022 Alle 17:56, Winston Wolf ha scritto:

 

Il mare colore del vino (Leonardo Sciascia): credo che non valga nemmeno la pena soffermarsi più di tanto su questa raccolta di racconti dell'autore siciliano. Ve ne consiglio solo uno, intitolato "La rimozione": satira politica pura;

Rileggendo a distanza di giorni questa parte, mi rendo conto che è facilmente equivocabile: in realtà volevo ovviamente dire che non serve soffermarsi perché Sciascia è una garanzia e lo leggerei anche se scrivesse la lista della spesa.

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15 ore fa, Winston Wolf ha scritto:

Rileggendo a distanza di giorni questa parte, mi rendo conto che è facilmente equivocabile: in realtà volevo ovviamente dire che non serve soffermarsi perché Sciascia è una garanzia e lo leggerei anche se scrivesse la lista della spesa.

Ma noi devoti sciasciani ti avevamo già capito. :d

 

Io prometto di tornare su questo topic durante le feste per aggiornare sulle mie (non moltissime) letture di questo 2022 con pochissimo tempo per leggere libri, purtroppo.

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Il 4/11/2022 Alle 17:56, Winston Wolf ha scritto:

Torno su questo topic per commentare un po' di libri letti nel corso degli ultimi mesi:

Atletico Minaccia Football Club (Marco Marsullo): lettura molto simpatica incentrata su una improbabile squadra campana delle categorie inferiori, nulla di impegnato nè di impegnativo, consigliata per passare un weekend con il sorriso sulle labbra (avvertenza: per fortuna non contiene antijuventismi);

 

 

 

Sulla strada (Jack Kerouac): abbandonato dopo poche pagine, una noia mortale. Non capisco come possa essere assurto addirittura a libro generazionale.

Divertente e leggerissimo Atletico Minaccia FC che mi ha strappato più di una risata

 

Trovo altresì terribile come possa essere considerato "Sulla strada" un libro generazionale. Anzi pare "UN romanzetto giovanile irrilevante" (cit. La Grande Bellezza)

 

mi HA STUPITO l'idea e anche la scrittura di Andrea Delogu ne "Il Contrappasso"

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19 ore fa, papia ha scritto:

Divertente e leggerissimo Atletico Minaccia FC che mi ha strappato più di una risata

La cosa che ho trovato più divertente è

il calciatore che parla soltanto per citazioni di canzoni italiane

sefz

 

Ho letto che il romanzo della Delogu è addirittura distopico. Interessante. 

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Ecco qualche riga sulle mie (poche .uff) letture del 2022.

 

Lucernario di José Saramago: (almeno) un Saramago all'anno toglie il malanno. Questa è una sua opera giovanile, in cui lo stile è ancora quello "tradizionale" ma la profondità di certi personaggi si intravede già.

 

Il giocattolo rabbioso di Roberto Arlt: un autore argentino di cui avevo sentito parlare all'università e mi incuriosiva leggere. Ma non ricordo assolutamente nulla di questo libro, che quindi definirei facilmente dimenticabile.

 

I giorni del giudizio di Giampaolo Simi: avevo grandi aspettative per questo romanzo in cui i giurati popolari di un processo penale analizzano, ognuno dal proprio punto di vista, uno scabroso caso giudiziario. Ma l'ho trovato molto meno profondo e 'giallo' di quanto immaginassi, Sellerio questa volta mi ha ingannato.

 

L'ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo: nomen omen, questo libriccino pone sul tavolo sia questioni morali che squisitamente umane di un prigioniero che sta per essere giustiziato. Letto nel 2022 non fa sicuramente lo stesso effetto di quando uscì.

 

La corsa di Billy di Patricia Nell Warren: opera di fantasia (che però io credevo fosse invece reale sefz) su un atleta statunitense  dichiaratamente omosessuale che ha una relazione con il suo allenatore e deve convivere con l'ostracismo generale fino al culmine delle Olimpiadi di Montreal 1976. Interessante, ma il fatto che sia finzione gli ha fatto perdere un po' di punti ai miei occhi.

 

Lamento di Portnoy di Philip Roth: avevo un pregiudizio nei confronti di Roth, che è sicuramente scemato dopo la lettura di questa che è la sua prima opera dirompente. Il protagonista è un uomo che racconta al suo psicanalista il suo rapporto malsano con il sesso, ma non solo. Lettura godibilissima, irriverente a livelli che non credevo possibili per un autore così di successo. Sconsigliata a chi non ama il politicamente scorretto. A questo punto non escludo di leggere Pastorale americana, prima o poi.

 

Il primo che passa di Gianluca Nativo: romanzo inutile che racconta le prime esperienze di un ragazzo napoletano che si scopre gay a quasi 20 anno. Come molta della narrativa italiana contemporanea, una scrittura affettata e che puzza lontano un miglio di artificioso.

 

Una vita violenta di Pier Paolo Pasolini: mi sono finalmente approcciato a questo grande intellettuale italiano partendo da ciò che mi è più vicino, ovvero la narrativa. I protagonisti sono i figli delle classi più povere e che vivono ai margini - fisici e non - della società romana degli anni '50. Purtroppo sia questo romanzo che 'Ragazzi di vita' sono scritti con molte, troppe, parole in romanesco che rendono ostica la lettura per chi vive fuori dalla Capitale. Vero che alla fine è presente un glossarietto, ma va consultato continuamente. Non credo che leggerò anche 'Ragazzi di vita', proverò con il cinema o con gli articoli di giornali per approfondire meglio Pasolini.

 

Due come loro di Marco Marsullo: breve romanzo che non si prende sul serio e apparentemente senza grosse pretese su un uomo che lavora contemporaneamente per Dio e per Satana, facendo desistere o convincendo gli aspiranti suicidi. Il tono è davvero scherzoso e Dio è dipinto con tratti molto sopra le righe, lontanissimo dall'idea cattolica del Padre buono e saggio. Ma ci ho trovato dentro delle riflessioni sul suicidio, e più in generale sulla morte, per nulla banali.

 

Gli anni invisibili di Rodrigo Hasbun: romanzo di un autore boliviano dei nostri giorni in cui due ex compagni di liceo si ritrovano dopo anni e ricostruiscono una vicenda che ha segnato la loro vita e che aveva dato luogo a un romanzo scritto da uno dei due. Interessante la struttura narrativa, promosso.

 

I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni: autore esordiente che ha subito vinto il Campiello, nel suo romanzo il protagonista è una faina che vediamo crescere e maturare attraverso varie esperienze di vita animale. Non troppo originale la scelta di scegliere come personaggi degli animali che parlano, ben di più quella di distinguere alcuni che sono dotati di ragione e sentimenti dagli altri guidati dall'istinto più animalesco. Con il risultato che i primi arrivano a dubitare della loro stessa appartenenza alla specie dei loro simili. Nel complesso si fa leggere.

 

Battle Royale di Koushun Takami (lettura in corso): un po' la madre di tutte le opere - ultima delle quali Squid game - orientali caratterizzate dall'estrema brutalità dei personaggi messi di fronte a una sfida con i loro simili per la sopravvivenza. In questo caso, i protagonisti sono dei ragazzi di scuola media catapultati a loro insaputa su un'isola da cui potrà uscire vivo solo chi eliminerà tutti gli altri. Ai tempi della sua pubblicazione (1999) fu un vero caso editoriale e a tutt'oggi resta il libro giapponese più venduto di sempre. Nella lettura sto procedendo molto a rilento perché, nonostante la vicenda sia in sé abbastanza avvincente, non ci sto trovando particolare pathos che mi spinga a divorarlo. E non è brevissimo, anzi: siamo sulle 600 pagine.

 

Works di Vitaliano Trevisan (lettura in corso): potrebbe essere il mio libro dell'anno. Leggendo le prime pagine sono rimasto folgorato, ma procedendo la sensazione si sta un po' annacquando: comunque sto seguendo con molto interesse il racconto autobiografico di questo autore (morto suicida a inizio 2022 dopo essere stato dimesso da un ospedale psichiatrico in cui era in cura) attraverso i mille lavori che ha svolto fin da quando era un adolescente indeciso su quale traiettoria prendere ma immerso in un tessuto sociale, quello del Veneto degli anni '70-'80, in cui il lavoro era una vera religione di vita e chi voleva tirarsene fuori veniva visto come un reietto. Completerò la recensione quando avrò terminato la lettura: anche qui, si sforano le 600 pagine.

 

 

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Bella idea, quella del recap annuale. Lo faccio anch'io 🤭

 

W.T. VOLLMANN - La camicia di ghiaccio, Venga il tuo regno, I fucili. I tre volumi dei "sette sogni" vollmanniani tradotti in Italia. Scrittore clamoroso.

 

M. ÉNARD - Il banchetto annuale della confraternita dei becchini. Il mio libro dell'anno. Eccezionale per stile, struttura e tematiche.

 

J.P. RONCONE - Fratello cervo. Scrittore cileno; brevi racconti. Niente da segnalare.

 

E. GIORGIANA MIRABELLI - Configurazione tundra. Denso libriccino: l'autrice proviene dagli studi filosofici. I riferimenti a Gehlen e l'impianto narrativo si fondono discretamente. Può valerne la pena.

 

F. PECORARO - Lo stradone. Non straordinario nello stile, ma le tematiche sono forti e il cinismo apprezzabile.

 

P.P. PASOLINI - Scritti corsari, L'odore dell'India, Lettere luterane, Le ceneri di Gramsci. Nell'ordine: buono, superfluo, ottimo, consiglio "L'umile Italia".

 

V. MAINI - La mischia. Grande romanzo. Protagonista femminile potentissimo. 

 

A. GENTILE - I vivi e i morti. Pretenzioso e sfiancante.

 

L. KRASZNAHORKAI - Herscht 07769. Riuscitissimo affresco della provincia contemporanea, che si dipana attraverso una scrittura magistrale, anche se la svolta di trama convince solo a metà. 

 

M. TREVISANI - Libro del sangue. Narrazione gustosa, attorno all'affascinante tematica della genealogia.

 

K.O KNÅUSGARD - La stella del mattino. Scialba la prima parte; notevole la seconda; per me estremamente accattivante l'epilogo, benché il livello letterario scemi.

 

Prima del 31, dovrei finire anche Il pianeta irritabile di P. VOLPONI e Lisbona, ultima frontiera di A. VOLODINE.

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Letture del 2022 o meglio autore del 2022😅:

 

Dostoevskij:

L'Idiota, I fratelli Karamazov (capolavori assoluti che non serve commentare)

Memorie dal sottosuolo (complesso soprattutto nella sua prima parte)

Il sosia (un'opera acerba in un certo senso ma coinvolgente secondo me)

Memorie di una casa morta (basato sull'esperienza di prigionia dell'autore stesso e nei cui protagonisti è "divertente" rintracciare i vari personaggi delle sue opere successive)

 

Obiettivo del 2023: leggere gran parte della sua restante produzione

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Il 15/12/2022 Alle 18:34, Fra The Best ha scritto:

 

Works di Vitaliano Trevisan (lettura in corso): potrebbe essere il mio libro dell'anno. Leggendo le prime pagine sono rimasto folgorato, ma procedendo la sensazione si sta un po' annacquando: comunque sto seguendo con molto interesse il racconto autobiografico di questo autore (morto suicida a inizio 2022 dopo essere stato dimesso da un ospedale psichiatrico in cui era in cura) attraverso i mille lavori che ha svolto fin da quando era un adolescente indeciso su quale traiettoria prendere ma immerso in un tessuto sociale, quello del Veneto degli anni '70-'80, in cui il lavoro era una vera religione di vita e chi voleva tirarsene fuori veniva visto come un reietto. Completerò la recensione quando avrò terminato la lettura: anche qui, si sforano le 600 pagine.

Aggiornaci. Questo libro ce l'ho in lista di attesa da un bel po', magari è l'occasione per leggerlo (finalmente).

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Il 15/12/2022 Alle 20:05, Mormegil ha scritto:

K.O KNÅUSGARD - La stella del mattino. Scialba la prima parte; notevole la seconda; per me estremamente accattivante l'epilogo, benché il livello letterario scemi.

Ciao, hai letto tutta l'opera autobiografica "La mia battaglia" di Knausgard?

Io solo uno dei tomi e devo dire che mi ha lasciato abbastanza interdetto...

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Il 23/12/2022 Alle 22:20, Winston Wolf ha scritto:

Aggiornaci. Questo libro ce l'ho in lista di attesa da un bel po', magari è l'occasione per leggerlo (finalmente).

Eccomi, terminato ieri. Considerati i miei tempi di lettura, anche causa lavoro, l'ho praticamente divorato. Per me promosso a pieni voti, anche se vanno fatti dei distinguo: innanzitutto, credo sia un libro per persone "sulla stessa lunghezza d'onda" dell'autore e del suo essere molto polemico e pieno di invettive. Insomma, devi essere molto arrabbiato con il mondo (e con il mondo del lavoro, in particolare) per scrivere così e per gradire opere scritte così. Poi, ho trovato più riuscite le parti in cui il racconto dei mestieri si intrecciava bene con la critica alla società, mentre alcune troppo tecniche e dettagliate alla lunga risultano un po' superflue.

 

Infine, speravo che una parte del libro fosse dedicata anche alle sue esperienze lavorative da scrittore. Invece così non è, a parte qualche (gustosissima) pillola qua e là, e ciò mi ha lasciato un po' deluso dato che, per il suo modo di sviscerare gli ambienti lavorativi che si è trovato a frequentare, ero molto curioso di vedere un'analisi "da dentro" del mondo culturale italiano.

 

Resta comunque un libro che ho adorato, tra i più belli che ho letto negli ultimi anni. E sicuramente cercherò di procurarmi qualcos'altro di suo, penso 'I quindicimila passi'. Ma non è un autore che consiglierei a chiunque, ecco. Se lo leggi, poi fammi sapere la tua!

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5 ore fa, loropo ha scritto:

Ciao, hai letto tutta l'opera autobiografica "La mia battaglia" di Knausgard?

Io solo uno dei tomi e devo dire che mi ha lasciato abbastanza interdetto...

No, è la prima volta che affrontavo questo autore. Perché ti ha lasciato interdetto?

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1 ora fa, Mormegil ha scritto:

No, è la prima volta che affrontavo questo autore. Perché ti ha lasciato interdetto?

Perché, a parte alcune parti veramente belle e profonde, il resto è in pratica una cronistoria delle sue giornate si un periodo della vita, tutte più o meno uguali, sembra una sorta di diario. Ci sono anche lunghi flashback e la scrittura è abbastanza interessante. All fine ti affezioni al personaggio, ma mi è sembrato strano dover scrivere tutte quelle pagine per un qualcosa che poteva essere sintetizzato in meno della metà. Io sto parlando di “Ballando al buio”, gli altri episodi sella

saga non li ho letti ancora. 

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3 ore fa, loropo ha scritto:

Perché, a parte alcune parti veramente belle e profonde, il resto è in pratica una cronistoria delle sue giornate si un periodo della vita, tutte più o meno uguali, sembra una sorta di diario. Ci sono anche lunghi flashback e la scrittura è abbastanza interessante. All fine ti affezioni al personaggio, ma mi è sembrato strano dover scrivere tutte quelle pagine per un qualcosa che poteva essere sintetizzato in meno della metà. Io sto parlando di “Ballando al buio”, gli altri episodi sella

saga non li ho letti ancora. 

Io un po' sono incuriosito e un po' spaventato dalla mole complessiva. Per questo non mi decido a iniziare il primo. sefz

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1 ora fa, Fra The Best ha scritto:

Io un po' sono incuriosito e un po' spaventato dalla mole complessiva. Per questo non mi decido a iniziare il primo. sefz

Come lettura è abbastanza facile, non è pesante. Solo lungo. 

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11 ore fa, loropo ha scritto:

Come lettura è abbastanza facile, non è pesante. Solo lungo. 

No, figurati, non mi spaventa il peso. Ma la mole sì, con tutti i bei libri che ci sono da leggere. sefz

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Il 12/1/2023 Alle 19:18, loropo ha scritto:

Perché, a parte alcune parti veramente belle e profonde, il resto è in pratica una cronistoria delle sue giornate si un periodo della vita, tutte più o meno uguali, sembra una sorta di diario. Ci sono anche lunghi flashback e la scrittura è abbastanza interessante. All fine ti affezioni al personaggio, ma mi è sembrato strano dover scrivere tutte quelle pagine per un qualcosa che poteva essere sintetizzato in meno della metà. Io sto parlando di “Ballando al buio”, gli altri episodi sella

saga non li ho letti ancora. 

Credo sia il fulcro della sua poetica. La descrizione, anche minuta, delle attività più quotidiane e triviali. In effetti, alla lunga è un po' snervante.

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non leggo praticamente mai, forse perche non cerco abbastanza bene cio che è di mio gusto 😄

ho letto la trilogia fantasy postapocalittica metro2033 di glukhovsky  (che ha ispirato i videogiochi)

i libri che piu mi hanno preso di piu sono quelli di chuck palaniuk  (tra l'altro fight club)

p.s: le poche volte che ho un libro in mano pero' lo divoro sefz

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P.S. Nel frattempo ho scoperto un autore mica da poco, Joe R. Lansdale. Letti finora: In fondo alla palude, La sottile linea scura, L'ultima caccia, Acqua buia, L'anno dell'uragano, tutti dal molto buono all'ottimo. Di lui leggerò senza dubbio molto altro ancora.

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11 ore fa, Winston Wolf ha scritto:

Qualcuno ha letto qualcosa del collettivo Wu Ming? Mi incuriosisce molto il lato storico dei loro libri.

Io ho letto solo Q (pubblicato con lo pseudonimo Luther Blisset). Ricordo che mi è piaciuto molto, ma ormai non ricordo niente di quel libro essendo passati più di 20 anni..

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ohi ragazzi che fine avete fatto? 

cmq per qualche appassionato di indagini in salsa italica, con personaggi deliziosi ben costruiti, trame ben scritte senza buchi, caratterizzazione del territorio, la saga di Cristina Cassar Scalia ambientata a Catania del Vicequestore Vanina Guarrasi è carinissima

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