Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

mercimichel

ATP e WTA - il topic del TENNIS maschile e femminile

Post in rilievo

2 ore fa, Solo la Maglia ha scritto:

Nell’ultimo anno non direi. Ma per Sinner deve esserci sempre un alibi.

Ci sei o ci fai... ha soltanto 21 anni alibi de che

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Oggi lo Stramboide ha vinto meritatamente, a servito da campione e quando gioca cosi è dura x tutti anche Djokovic.

Jannick impara e porta a casa.

Wizard io sono convinto che quest'anno migliorerai e continuerai a stupirci, sei troppo forte!

  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
20 minuti fa, ytoong ha scritto:

Ci sei o ci fai... ha soltanto 21 anni alibi de che

Ma a parte la finale 1000 persa malamente con quel mediocre di Hurkacz che ha fatto finora? Meno di Rune e (manco a parlarne) Alcaraz di sicuro.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
14 ore fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Per me non è stato solo un problema fisico, ma anche tattico e soprattutto mentale. 
Sinner ha prodotto uno sforzo enorme nel primo set per sottrarsi alla ragnatela dello Stranboide (cit.), poi ha pagato lo sforzo, semplicemente perché non in grado di reggere alle continue insidie. Forse doveva provare ad accorciare gli scambi, forzando maggiormente il dritto, avanzando appena possobile, provando ad uscire dalla diagonale di rovescio, colpo in cui è molto forte, ma col quale l’avversario l’ha portato troppe volte a spasso per il campo, in virtù di una maggiore sensibilità nelle variazioni di ritmo. 
Buon torneo comunque, da parte di Jan il rosso, la cui crescita è costante ed evidente. 

Concordo.

Purtroppo Medvedev è un giocatore "subdolo" (tennisticamente parlando).... ti costringe sempre a dover rischiare ogni punto per portarlo a casa. Molto difficilmente sbaglia se ci palleggi.... Sotto questo aspetto è paragonabile a Nole.

Per non parlare del fatto, poi, che il russo si sentiva praticamente a "casa" (cemento indoor).

Perciò, come hai già accennato tu, oltre ad aver speso molto fisicamente in queste 2 settimane, Jannik ieri ha speso molto anche (e soprattutto) a livello mentale.

Detto ciò, c'è da essere contenti ed ottimisti per il percorso che Jannik sta facendo.

  • Mi Piace 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
7 minuti fa, Trezegol_88 ha scritto:

Concordo.

Purtroppo Medvedev è un giocatore "subdolo" (tennisticamente parlando).... ti costringe sempre a dover rischiare ogni punto per portarlo a casa. Molto difficilmente sbaglia se ci palleggi.... Sotto questo aspetto è paragonabile a Nole.

Per non parlare del fatto, poi, che il russo si sentiva praticamente a "casa" (cemento indoor).

Perciò, come hai già accennato tu, oltre ad aver speso molto fisicamente in queste 2 settimane, Jannik ieri ha speso molto anche (e soprattutto) a livello mentale.

Detto ciò, c'è da essere contenti ed ottimisti per il percorso che Jannik sta facendo.

...e ieri lo Stramboide era in versione "tutt'apposto"; infatti Sinner ha fatto un mezzo miracolo a vincere il primo; poi l'altro ha giocato due set semplicemente spaziali; solo Djokovic lo può contrastare sul cemento o sul veloce indoor quando gioca così. 

Oltre ad esser solido, ha grande manualità nei colpi di rimbalzo, TUTTI, e ti mena per il campo con variazioni di ritmo, di traiettoria, di rotazione, di angoli. Gioca quattro metri dietro la riga di fondo e non lo riesci a sfondare; il colpo successivo si piazza a rispondere dentro la riga e ti anticipa con un winner di rovescio, oppure ti piazza una palla quasi piatta di dritto tra i piedi, centrale a venti cm dalla riga. 

La sua palla non ha la pesantezza di quella di un Wawrinka, ma è molto veloce e quasi piatta, rimbalza pochissimo, di sfugge; di rovescio ha uno slice velenoso, e coperto riesce indistintamente a giocarlo lungo in top, lungo scarico, strettissimo; ha grande facilità nel cambiare in lungolinea. 

Quando si mette dietro, pur essendo 1.98, ti butta di qua tutto, facendoti spesso giocare fuori equilibrio; ha un servizio micidiale. 
Tatticamente - e NON solo - è MOLTO intelligente, sa come entrare nei tuoi schemi e, soprattutto, nella tua testa. 

Insomma, non è una vergogna perdere contro un Medvedev in forma. 

E ribadisco che i miglioramenti di Sinner mi paiono evidenti, continui. 
Tra i più giovani, vedo lui, Alcaraz e Rune come futuri top 3; fra quelli di mezza generazione più grandi, Medvedev su tutti, poi Tsitsi e Zverev.

  • Mi Piace 3
  • Grazie 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Adesso, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

...e ieri lo Stramboide era in versione "tutt'apposto"; infatti Sinner ha fatto un mezzo miracolo a vincere il primo; poi l'altro ha giocato due set semplicemente spaziali; solo Djokovic lo può contrastare sul cemento o sul veloce indoor quando gioca così. 

Oltre ad esser solido, ha grande manualità nei colpi di rimbalzo, TUTTI, e ti mena per il campo con variazioni di ritmo, di traiettoria, di rotazione, di angoli. Gioca quattro metri dietro la riga di fondo e non lo riesci a sfondare; il colpo successivo si piazza a rispondere dentro la riga e ti anticipa con un winner di rovescio, oppure ti piazza una palla quasi piatta di dritto tra i piedi, centrale a venti cm dalla riga. 

La sua palla non ha la pesantezza di quella di un Wawrinka, ma è molto veloce e quasi piatta, rimbalza pochissimo, di sfugge; di rovescio ha uno slice velenoso, e coperto riesce indistintamente a giocarlo lungo in top, lungo scarico, strettissimo; ha grande facilità nel cambiare in lungolinea. 

Quando si mette dietro, pur essendo 1.98, ti butta di qua tutto, facendoti spesso giocare fuori equilibrio; ha un servizio micidiale. 
Tatticamente - e NON solo - è MOLTO intelligente, sa come entrare nei tuoi schemi e, soprattutto, nella tua testa. 

Insomma, non è una vergogna perdere contro un Medvedev in forma. 

E ribadisco che i miglioramenti di Sinner mi paiono evidenti, continui. 
Tra i più giovani, vedo lui, Alcaraz e Rune come futuri top 3; fra quelli di mezza generazione più grandi, Medvedev su tutti, poi Tsitsi e Zverev.

Concordo.

Come non notare inoltre i miglioramenti di Sinner sotto rete?!

La palla corta poi?

Fino a un po' di tempo fa non la faceva praticamente mai.... ma più in generale, ho apprezzato molto anche i cambi di ritmo che ha iniziato ad utilizzare.

Dobbiamo essere solo che fieri di aver un giocatore a questo livello.... a quest'età.

Non scordiamoci poi che il russo ha 27 anni.... La bellezza di 6 anni in più rispetto a Jannik.

 

Quoto

Tra i più giovani, vedo lui, Alcaraz e Rune come futuri top 3; fra quelli di mezza generazione più grandi, Medvedev su tutti, poi Tsitsi e Zverev.

Concordo anche su questo.

  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 ore fa, Trezegol_88 ha scritto:

 

Dobbiamo essere solo che fieri di aver un giocatore a questo livello.... a quest'età.

 

Aggiungo anche Berrettini e Musetti più tanti campioncini che promettono bene. Il nostro tennis maschile non ha mai avuto un livello generale così alto dobbiamo soltanto esserne fieri senza criticare a prescindere.

  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 ore fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

...e ieri lo Stramboide era in versione "tutt'apposto"; infatti Sinner ha fatto un mezzo miracolo a vincere il primo; poi l'altro ha giocato due set semplicemente spaziali; solo Djokovic lo può contrastare sul cemento o sul veloce indoor quando gioca così. 

Oltre ad esser solido, ha grande manualità nei colpi di rimbalzo, TUTTI, e ti mena per il campo con variazioni di ritmo, di traiettoria, di rotazione, di angoli. Gioca quattro metri dietro la riga di fondo e non lo riesci a sfondare; il colpo successivo si piazza a rispondere dentro la riga e ti anticipa con un winner di rovescio, oppure ti piazza una palla quasi piatta di dritto tra i piedi, centrale a venti cm dalla riga. 

La sua palla non ha la pesantezza di quella di un Wawrinka, ma è molto veloce e quasi piatta, rimbalza pochissimo, di sfugge; di rovescio ha uno slice velenoso, e coperto riesce indistintamente a giocarlo lungo in top, lungo scarico, strettissimo; ha grande facilità nel cambiare in lungolinea. 

Quando si mette dietro, pur essendo 1.98, ti butta di qua tutto, facendoti spesso giocare fuori equilibrio; ha un servizio micidiale. 
Tatticamente - e NON solo - è MOLTO intelligente, sa come entrare nei tuoi schemi e, soprattutto, nella tua testa. 

Insomma, non è una vergogna perdere contro un Medvedev in forma. 

E ribadisco che i miglioramenti di Sinner mi paiono evidenti, continui. 
Tra i più giovani, vedo lui, Alcaraz e Rune come futuri top 3; fra quelli di mezza generazione più grandi, Medvedev su tutti, poi Tsitsi e Zverev.

Hai detto tutto. L'unico limite di medvedev è la sua testa. 

Se impazzisce, perde contro chiunque. Se gioca come ieri nemmeno Djokovic lo batte facilmente. 

  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
23 ore fa, ytoong ha scritto:

Aggiungo anche Berrettini e Musetti più tanti campioncini che promettono bene. Il nostro tennis maschile non ha mai avuto un livello generale così alto dobbiamo soltanto esserne fieri senza criticare a prescindere.

Assolutamente!

Mi riferivo a lui perché si stava parlando di lui nello specifico.

Ma anche lo stesso Sonego.

  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Musetti esce al primo turno dell'atp 500 di Rio da testa di serie numero 3 perdendo 62 61contro il numero 149 ATP. 

 

Praticamente è andato in sudamerica in vacanza, e forse avrebbe fatto meglio ad allenarsi in Italia se è andato senza convinzione. 

Siamo a 2 sconfitte su due contro due carneadi. 

 

Male male. 

  • Mi Piace 1
  • Triste 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 ore fa, effe1986 ha scritto:

Musetti esce al primo turno dell'atp 500 di Rio da testa di serie numero 3 perdendo 62 61contro il numero 149 ATP. 

 

Praticamente è andato in sudamerica in vacanza, e forse avrebbe fatto meglio ad allenarsi in Italia se è andato senza convinzione. 

Siamo a 2 sconfitte su due contro due carneadi. 

 

Male male. 

Secondo me deve ancora decidersi se vuol fare il tennista professionista o meno , va bene la giovane età , ma uno con le sue qualità non può perdere tutte queste partite contro gente che a fatica sta tra i pro, vuol dire non prendere seriamente certi tornei 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
28 minuti fa, Styno91 ha scritto:

Secondo me deve ancora decidersi se vuol fare il tennista professionista o meno , va bene la giovane età , ma uno con le sue qualità non può perdere tutte queste partite contro gente che a fatica sta tra i pro, vuol dire non prendere seriamente certi tornei 

il tennis è uno sport dove la testa conta come e più del talento. Ruud, ad esempio, è un giocatore lineare, senza particolari capacità. Ha rischiato di essere numero 1 e si è giocato una finale slam avendo un decimo del talento di Musetti. 

  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sinner da forfait all'ATP250 di Marsiglia pochi minuti prima di scendere in campo. 

 

Permettetemi due parole: 

Avevo detto 1 mese fa che Sinner deve iniziare a centellinare le presenze negli ATP 250 per concentrarsi su 1000 e slam. 

 

Ora dopo due tornei consecutivi questo ATP 250 era veramente un di più e se anche fosse venuto meno ieri avrebbe giocato un lucky loser. 

 

Così l'ha data vinta al suo avversario e non ha dato la possibilità a un terzo di entrare nel tabellone di un atp250. 

 

Secondo me la sua grandezza passa anche da queste piccole cose. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Dopo aver riflettutto, a lungo..... in considerazione della stima e delle bellissime parole che, voi, amici miei, avete speso per me, nonostante il mio ritiro praticamente da tutti i siti e i social che utilizzavo, per l'affetto che nutro per voi @Ronnie O'Sullivan, @ytoong, @Briooo, @papia e tanti altri (mi fermo solo per brevità), ho deciso che, esclusivamente qui, qualche intervento lo posterò ancora quando potrò.

Vi voglio bene,

Marco

  • Grazie 4

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
4 minuti fa, Godai ha scritto:

Dopo aver riflettutto, a lungo..... in considerazione della stima e delle bellissime parole che, voi, amici miei, avete speso per me, nonostante il mio ritiro praticamente da tutti i siti e i social che utilizzavo, per l'affetto che nutro per voi @Ronnie O'Sullivan, @ytoong, @Briooo, @papia e tanti altri (mi fermo solo per brevità), ho deciso che, esclusivamente qui, qualche intervento lo posterò ancora quando potrò.

Vi voglio bene,

Marco

Sarà gioia per i miei occhi di lettore di racconti oniro - tennistici

 

Non Vorrei scomodare i mostri sacri che ben conosci come narratori di gesta racchettistiche

  • Mi Piace 2
  • Grazie 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
53 minuti fa, effe1986 ha scritto:

Fognini a 36 anni riesce ancora a incantare... 

ieri a Rio ha giocato un primo set spaziale contro Alcaraz; colpi incredibili da parte di entrambi; poi alla lunga ha ceduto atleticamente. 
Col braccio che aveva, e ancora ha, Fognini avrebbe potuto vincere molto di più. 
 

Carlitos sembra aver ripreso da dove aveva lasciato. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, Godai ha scritto:

Dopo aver riflettutto, a lungo..... in considerazione della stima e delle bellissime parole che, voi, amici miei, avete speso per me, nonostante il mio ritiro praticamente da tutti i siti e i social che utilizzavo, per l'affetto che nutro per voi @Ronnie O'Sullivan, @ytoong, @Briooo, @papia e tanti altri (mi fermo solo per brevità), ho deciso che, esclusivamente qui, qualche intervento lo posterò ancora quando potrò.

Vi voglio bene,

Marco

Grazie Bro, è sempre un piacere leggerti!

Hai letto le ultime dichiarazioni di Piatti?

Grande coach lo stimo tantissimo.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

da ignorante non praticante ma spettatore appassionato, mi permetto di postare, ma quant'é bello veder giocare Gasquet? Cosí anacronistico rispetto alla massa, con quel fisico da impiegato del catasto, ma con una sapienza tecnica che in pochi hanno avuto ed hanno imho

  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 23/2/2023 Alle 19:01, effe1986 ha scritto:

Sinner da forfait all'ATP250 di Marsiglia pochi minuti prima di scendere in campo. 

 

Permettetemi due parole: 

Avevo detto 1 mese fa che Sinner deve iniziare a centellinare le presenze negli ATP 250 per concentrarsi su 1000 e slam. 

 

Ora dopo due tornei consecutivi questo ATP 250 era veramente un di più e se anche fosse venuto meno ieri avrebbe giocato un lucky loser. 

 

Così l'ha data vinta al suo avversario e non ha dato la possibilità a un terzo di entrare nel tabellone di un atp250. 

 

Secondo me la sua grandezza passa anche da queste piccole cose. 

Ma ha preso qualche punto facendo questa "manovra" ?

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ho trovato questo articolo molto ben scritto; non concordo su ogni singolo aspetto, ma trovo condivisibile la tesi di fondo...

Personalmente non ho mai fatto il tifo per uno dei tre; ma ammetto di aver sempre avuto una leggera simpatia e preferenza per Rafa, una preferenza netta per il gioco di Federer, una leggera antipatia per Nole. 


Djokovic, destinato a essere il più cattivo. «Voi occidentali non potrete mai capire»

Novak Djokovic - Pagina 30 Marco-imarisiodiMarco Imarisio


L’infanzia sotto le bombe, l’ossessione per il cibo: non aveva niente, si è preso tutto (ma vorrebbe essere amato, forse)
Novak Djokovic - Pagina 30 GettyImages-1246656645-kjHI-U3400966368317p5H-656x492@Corriere-Web-Sezioni
Novak Djokovic, nato a Belgrado nel 1987, numero uno del tennis mondiale. È sposato, ha due figli

L’ insegna luminosa della libreria russa di Parigi è una dichiarazione di principio al neon. Giallo e azzurro, i colori della bandiera dell’Ucraina. Su un tavolo all’ingresso, sono disposti alcuni tascabili dalla copertina color granata, editi dalla Louison, la casa editrice fondata dalla proprietaria Natalia Turine, che le ha dato il nome con il quale i francesi chiamavano la ghigliottina. «Mi piacciono i personaggi e le storie disturbanti», la sua filosofia ridotta in sintesi. All’improvviso, quella sensazione che si avverte quando si vede qualcosa che non dovrebbe esserci, che sembra stonare in quel contesto. Come se fosse fuori scala, come se urtasse l’occhio e gli altri sensi. La collana si chiama Dissidenti. «Una collezione di brevi saggi biografici dedicati a scrittori, cineasti, musicisti e artisti radicali». Così si legge sui risvolti di copertina.

Il suo biografo, intellettuale contestato
«Spingendo o superando i limiti dell’accettabile, hanno aperto nuove strade. Nonostante vite a volte turbolente, questi anticonformisti sono esempi per il nostro tempo». Il primo volume è dedicato al grande fotografo Helmut Newton. Il secondo a Bob Dylan e alla sua capacità di essere al tempo stesso così distante eppure così presente. Poi un tributo a Guy Debord, il filosofo del situazionismo. Luchino Visconti, sovrano e cacciatore. L’applauso finale di Rainer Werner Fassbinder, il più maledetto dei registi cinematografici. L’ultimo libro della serie è il dettaglio in apparenza fuori posto, il tassello di colore diverso che stupisce. Sulla copertina hanno messo quella foto che lo ritrae con lo sguardo perso e l’aria sfatta, scattata nel gennaio del 2022 in Australia, tra un arresto e l’altro, poco prima di finire ancora in cella. Djokovic, il rifiuto . L’autore è Patrick Besson, uno dei più prolifici scrittori francesi, intellettuale di sinistra, bastian contrario in servizio permanente. Al tempo delle guerre in Jugoslavia firmò il libello Contro i calunniatori della Serbia , che comprensibilmente non fu ben accolto dalla critica.

Novak Djokovic - Pagina 30 GettyImages-1019640744-kjHI-U3400966368317TlC-593x443@Corriere-Web-Sezioni


L’oscura paura e il bando dalle nazioni sportive
Leggiamo, con qualche cautela. « Ha detto no, come un bambino. In fondo da quando ha sei anni non trascorre la sua vita a giocare? Da quale oscura paura, da quale mania infernale è venuto fuori quel rifiuto che lo ha messo al bando da tutte le nazioni sportive? Lui che fin dall’inizio della sua carriera cerca in tutti i modi di essere amato. Con i suoi vani baci alla folla, che lo amerà sempre meno di quanto ha amato Federer, e lo detesta almeno quanto ha detestato Ivan Lendl». Novak Djokovic disturba. Su questo non ci sono dubbi. Nell’Olimpo dello sport non è mai esistito un personaggio così polarizzante. E se vogliamo, così bipolare. Perché sono vere tutte e due le cose, il suo bisogno evidente di essere amato, e la sua costante pulsione a fare in modo che ciò non avvenga, quasi fosse obbligato a seguire il richiamo di una identità che lo costringe all’isolamento, all’incomprensione. Un dissidente contro la propria volontà, l’alfiere di una minoranza che cerca costantemente il plauso della maggioranza. È una condizione paradossale che lo rende schiavo di se stesso, di una forza e di una debolezza derivanti entrambe dalle proprie radici.

Novak Djokovic - Pagina 30 Cover%207%20djokovic-knUD-U3400966368317xnD-593x443@Corriere-Web-Sezioni


Lo sfottò al re dal numero 65
Il video in cui un bambino di sei anni dice con voce chioccia che diventerà numero uno del mondo non è un tenero ricordo riproposto dal web a ogni sua vittoria, ma un reperto storico, la prima prova del suo Dna. Roland Garros 2006, quarti di finale. Perfetto sconosciuto, o quasi. Rafael Nadal, già re indiscusso della terra rossa, è avanti 6-4 6-4 sul Centrale. L’avversario è numero 65 del mondo, tutti sanno che promette molto, ma chissà. Gli inquadrano una scarpa, la regia parigina ama i dettagli. Con la biro blu ha scarabocchiato “Nole” sulla tomaia bianca, a dimostrare di non avere nulla in meno del campione già affermato, come dimostra il nomignolo Rafa ricamato sulle Nike. Djokovic si ritira per il mal di schiena. Conferenza stampa. «Peccato, avevo la sfida in mano. Nadal si batte senza problemi». Incredulo, lo spagnolo replica con una alzata di spalle. «Non so che partita abbia visto ma se lo dice lui va bene così».

Novak Djokovic - Pagina 30 01-kjHI-U34009663683173fF-593x443@Corriere-Web-SezioniLa copertina di «I tre. Federer, Nadal, Djokovic e il futuro del tennis», il libro in cui Sandro Modeo ricostruisce l’attuale età dell’oro del tennis (66thand2nd)


«Non potrete mai capire»
L’anno seguente, a Wimbledon, nel tempio di un tennis estatico per aver trovato la rivalità necessaria ad accendere i motori del business, all’ingresso in una dimensione globale, Bird-Johnson, Senna-Prost, Messi-Ronaldo, e infine Federer-Nadal, il ragazzo serbo con i capelli a spazzola non si inchina come fanno gli altri, sconfitti in partenza. «Certo che li batterò. E lo dico. Dovrei masticare le solite ipocrisie e dire che sono irraggiungibili? Io li voglio prendere». Due mesi dopo, a Montreal, diventa il secondo tennista di sempre a sconfiggerli nello stesso torneo. «Coraggio Roger, non puoi mica vincere sempre» dice mentre alza la coppa davanti a un pubblico ostile per aver assistito alla caduta dei suoi due eroi. Il Genio svizzero gli rivolge uno sguardo severo. Per i quindici anni seguenti il suo ruolo e il modo in cui verrà percepita la sua figura rimarranno quelli.

I GENITORI DORMIVANO IN AUTO QUANDO LO ACCOMPAGNAVANO AI TORNEI. RESTA IL DISSIDENTE CHE ASPIRA AL MAINSTREAM


Novak Djokovic - Pagina 30 GettyImages-1219977015La famiglia Djokovic: da sinistra, la madre Dijana, Novak, il fratello Djordje, il padre Srdjan e la moglie di Novak, Jelena (foto Andrej Isakovic/Afp/ via Getty)

Novak è il dissidente, lo sfidante di una diarchia che incombe, ma al tempo stesso è un ribelle che aspira al mainstream , il più conformista dei controcorrente. Il mistero di Djokovic risiede proprio in questa convinzione nei propri mezzi, nella sovrannaturale fiducia in se stesso che talvolta sconfina nell’arroganza? «Voi occidentali non potrete mai capire» dicevano l’anno scorso i giornalisti serbi suoi amici durante una pausa sigaretta fuori dai sacri cancelli di Wimbledon. I più vecchi di loro abbassavano gli occhi, facendo un teatrale riferimento alle sofferenze passate.


Aver provato la guerra e la paura
Ormai è un luogo comune. Ogni volta che si assiste a una sua rimonta, come accadde nel 2021 a Parigi contro Lorenzo Musetti e Stefanos Tsitsipas, come l’anno scorso a Wimbledon ai danni di Jannik Sinner, ogni volta che il suo sguardo viene preso da una strana fissità che significa «io adesso non sbaglio più una palla, battimi se ci riesci», quello sguardo che tanto timore incute nei suoi colleghi, nelle chat dei commentatori-aficionados di tennis ricorre sempre la stessa frase, con variazioni minime. «Non è un giocatore, e il Dio della guerra». Oppure il figlio, oppure il signore. Ma sempre un prodotto bellico, che deriva dall’aver provato quella esperienza e quella paura sulla propria pelle. La differenza con Nadal, che pure è dotato di un simile furore agonistico, forse solo meno razionale, è proprio nell’esperienza di vita. «Un boato assordante mi fece tremare il letto, un frastuono di vetri rotti veniva da ogni direzione, da ogni stanza della casa. Le sirene antiaeree urlavano nel cuore della notte, la casa era immersa nel buio. “Nole, Nole” gridò mio padre, “prendi i tuoi fratelli, uscite da qui”. Mia madre era stata scaraventata contro il radiatore, aveva sbattuto la testa ed era svenuta. Papà stava accanto a lei, piangeva e ci urlava di scappare nel rifugio e di metterci in salvo». Belgrado, 24 marzo 1999, la prima notte di bombe.

Novak Djokovic - Pagina 30 Schermata%202023-02-08%20alle%2011.27.38%20copiaNovak Djokovic a 6 anni nel video in cui dice che diventerà numero uno al mondo


Serbia in purezza, nient’altro
Quei ricordi fanno parte di quel che è diventato sul campo. Gli insulti sui social e le frasi crudeli sul suo “clan di zingari” che ancora oggi si sentono in giro, non tengono mai conto di ciò che è stato. Quando difende un padre talvolta impresentabile con le sue sparate alcoliche, con i suoi insulti agli avversari, sta solo mostrando riconoscenza. Srdjan e Dijana Djokovic non sono nati ricchi. Gestivano una pizzeria per conto terzi in una località di montagna. Hanno dormito in macchina quando seguivano il figlio nei tornei giovanili. Per lui hanno contratto debiti, sono finiti in mano agli usurai. «Prendevamo denaro in prestito da alcuni e li rimborsavamo chiedendone ad altri». Non sono borghesi come i Federer, non hanno il curriculum sportivo e imprenditoriale dei Nadal. I Djokovic sono meno presentabili, forse. Ma la loro storia è simile a quella di tanti peones della racchetta senza alcun quarto di nobiltà. Goran Djokovic, lo zio di Nole che rappresenta la parte più dialogante e raziocinante del clan, ripete spesso che il nipote è «Serbia in purezza, nient’altro che questo».

WIMBLEDON, 14 LUGLIO 2019: PUBBLICO SOTTO CHOC. LUI FA UN SORRISO DI SFIDA A QUEGLI SPALTI IN LUTTO PER FEDERER


Novak Djokovic - Pagina 30 GettyImages-1302097074-kjHI-U3400966368317bxG-593x443@Corriere-Web-SezioniNovak Djokovic ha chiuso per 7 volte la stagione come numero uno al mondo: nel 2011,2012, 2014, 2015, 2018, 2020, 2021


Sentimenti ruspanti: Novak è l’uomo del popolo
Esiste anche una spiegazione etnica, che i media di Belgrado sostengono con un certo orgoglio. Secondo loro, Novak è l’uomo del popolo, perché come nessun altro possiede la caratteristica tipica della gente serba di animo e sentimenti ruspanti. Quella smisurata sicurezza in se stesso che emana da ogni suo gesto, difficile da capire per chi osserva con mentalità “borghese”, è invece un segno distintivo immediatamente riconoscibile per chi viene dal basso della società balcanica. È una tracotanza che deriva dalla mancanza di tutto il resto. Quando hai poco o niente, ti resta solo la convinzione di essere comunque superiore e imbattibile, di avere sempre e comunque ragione, di essere l’unico e infallibile giudice di te stesso. Senz’altro un superpotere, che nasconde però un buco nero, nel quale Djokovic è caduto spesso. La certezza intima di essere sempre nel giusto, di non sbagliare mai, conduce a una fatale sottovalutazione degli eventi, di quel che gravita intorno. E spesso si tramuta nell’illusione di convincere il mondo intero delle proprie ragioni. Anche quando si basano su un libertarismo alquanto peloso e su astrusità parascientifiche in odore di new age, come accadde con la battaglia antivaccinale del gennaio 2022. Talvolta, peggio ancora, Nole scivola nell’ossessione, tra infiniti tormenti interiori.

Quando decise di nutrirsi di semi
Fu proprio lo zio Goran a rivelare a qualche addetto ai lavori che dietro la crisi del biennio 2016-2017 si celava un tremendismo alimentare che di sottrazione in sottrazione lo aveva portato a rinunciare sia alla carne che al pesce, a nutrirsi di semi. Toccò a lui il tentativo di riportare il nipote sulla via di una alimentazione più consona a uno sportivo di alto livello, che unita alla cura anche qui maniacale del proprio corpo, lo ha riportato a dominare il tennis contemporaneo come nessun altro ha mai fatto. Siamo arrivati quasi in fondo, scrivendo quasi solo di lui. Ma non è possibile farlo oltre. Nel suo recente e bellissimo I tre , forse lo studio più approfondito mai pubblicato sull’attuale età dell’oro tennistica, il nostro Sandro Modeo ha la felice intuizione di raccontare la sacra Trinità Federer-Nadal-Djokovic come una unica creatura, qualcosa di inscindibile nelle sue parti. E così facendo arriva in modo limpido alla ragione decisiva che rende Djokovic una sorta di alieno, un caso unico nella storia dell’intero sport, che a qualunque aspirante GOAT, Greatest of All Time , a qualunque sua leggenda, ha sempre riservato amore e incenso, e non una avversione condivisa non solo dagli appassionati di tennis.

Novak Djokovic - Pagina 30 GettyImages-1246639381-kjHI-U3400966368317rlF-593x443@Corriere-Web-SezioniNovak Djokovic il 29 gennaio 2023 bacia la coppa del decimo titolo dell’Australian Open, una vittoria che lo ha riportato al numero uno del ranking mondiale (Afp)


Il rifiuto della vaccinazione anti Covid
Certo, la causa della sua popolarità non è stata aiutata da quanto abbiamo elencato finora, e il rifiuto della vaccinazione gli ha senz’altro alienato i favori della maggioranza che magari sa poco di tennis ma ha dovuto conoscere e fare fronte a una pandemia. Ma il peccato originale rimane quello di avere scompaginato i piani e le aspettative del mondo intero, che ormai si era adagiato «sulla perfezione platonica e materiale» della rivalità Roger-Rafa, entrambi amatissimi, entrambi complementari, perfetti anche negli stili differenti, che saziano sia gli esteti che i lottatori. Djokovic ha la colpa di avere rotto una simmetria, come scrive Modeo, mandando in frantumi l’armonia tra lo Ying e lo Yang del tennis della quale tutti ambivano a essere sudditi felici. Fino ad arrivare al regicidio del 14 luglio 2019. Alla finale di Wimbledon che mise fine alla vita sportiva di Roger Federer, il più amato. Quinto set. Roger serve due aces consecutivi dal quindici pari. Il punteggio dice 8-7, 40-15. La folla del Centre Court è in delirio. One more point . Ancora un punto, uno solo. E poi il destino si sarebbe compiuto, così come lo immaginava il mondo intero, con il Genio che compie l’impresa più bella, così grande che avrebbe chiuso ogni discussione sulle gerarchie della storia del tennis. Sappiamo come è andata, invece.

La sconfitta e le lacrime di Roger
Quando Roger ormai sconfitto si avvicina al giudice di sedia per salutarlo, nei suoi occhi si intravedono le lacrime, e si intuisce lo sforzo che sta facendo per reprimerle. Djokovic non tentò neppure di accattivare un pubblico sotto choc. Fece un sorriso di sfida, mentre annuiva con la testa, guardando gli spalti in lutto. Solo per quella volta, nella consapevolezza di avere compiuto il crimine dei crimini, accettò con dignità il proprio ruolo di “cattivo”. Il terzo uomo, quello che non aveva niente e si è preso tutto. Tranne quell’amore che gli viene negato ancora oggi, mentre si prepara a diventare l’ultimo dei Tre. Forse il più grande. Nella sua sofferta complessità, senz’altro il più interessante.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Alcaraz ha perso, con infortunio, la finale dell'ATP 500 di Rio contro Cameron Norrie. 

Speriamo non sia nulla di grave, pare una ricaduta dell'infortunio che lo ha costretto a saltare gli Australian Open. 

 

Invece Camilla Giorgi ha vinto un torneo WTA250 che le permette di rientrare tra le prime 50.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 24/2/2023 Alle 22:36, Godai ha scritto:

Dopo aver riflettutto, a lungo..... in considerazione della stima e delle bellissime parole che, voi, amici miei, avete speso per me, nonostante il mio ritiro praticamente da tutti i siti e i social che utilizzavo, per l'affetto che nutro per voi @Ronnie O'Sullivan, @ytoong, @Briooo, @papia e tanti altri (mi fermo solo per brevità), ho deciso che, esclusivamente qui, qualche intervento lo posterò ancora quando potrò.

Vi voglio bene,

Marco

La bella notizia del lunedì mattina 😊

  • Mi Piace 1
  • Grazie 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 25/2/2023 Alle 00:37, ytoong ha scritto:

Grazie Bro, è sempre un piacere leggerti!

Hai letto le ultime dichiarazioni di Piatti?

Grande coach lo stimo tantissimo.

Grazie a te!

Tu dici quelle in cui ritiene Jan il Rosso e Bum Bum Matteo già pronti a vincere uno Slam, e il Wizard invece ancora indietro?

Beh, nel caso ti dico che sono d'accordo con Piatti solo in parte; nel senso che, come già scrissi, reputo Bum Bum Matteo il primo dei nostri che vincerà uno Slam (il verde, per la precisione; ma deve essere in forma, e, per qualunque ragione possibile, non ci dev'essere Novak in condizione tra i piedi).

Questo perchè lui è il più maturo per tale traguardo.

 

Il Wizard, tuttavia, essendo senza dubbio alcuno il più forte, e, come bomba ascosa, pronto a esplodere in qualunque momento, è destinato a primeggiare rispetto agli altri due.

Questo, è oltremodo inevitabile.

Ma certamente l'opinione di Piatti è molto più autorevole della mia, quindi avrà sicuramente ragione lui.

Le mie idee, tuttavia, son queste.

 

Ps: El Demolidor si è di nuovo infortunato. Mi dispiace, è un periodo poco fortunato per lui (anche se ha vinto uno titulo dopo 3/4 mesi di stop, e perso in finale l'altro solo perchè mezzo azzoppato).

Purtroppo, le mie tesi sulle conseguenze fisiche del tennis disarmonico dei bombaroli da fondo d'oggidi', si rafforzano sempre di più.

 

  • Mi Piace 1
  • Grazie 2

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.