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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

Razzista, sessista e fascista, i 40 anni di carcere li da la boldrini a te sefz

 

Il problema non è la Boldrini, è il sistema giuridico "garantista" in generale che mostra i suoi limiti in questi contesti.

Non dico che bisogna diventare come i paesi arabi dove se hai un cugino di terzo grado che frequenta un salafita ti sbattono dentro e ti torturano in tutti i modi perché sei un "potenziale terrorista", poi viene fuori che non c'entri nulla e ti danno una pacca sulla spalla e pace se ormai sei invalido e con la psiche distrutta, ma è chiaro che non puoi combattere un fenomeno simile trattando il terrorismo come le rapine in banca, ci vogliono pene severe e soprattutto "preventive", non devo aspettare i morti, quando ho tutta una serie di prove sulle tue idee e le tue intenzioni (ed è quasi sempre così, non solo in questo caso) ti prendo e ti butto dentro per tanto ma tanto tempo!

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sara il solito "malato di mente" che per caso è anche musulmano

 

.ghgh divertentissima la cosa del malato di mente, dalla strage di Nizza mi pare, ad ogni attentato una parte della stampa (italiana e non) esordisce con la cretinata dei disturbi psichici

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Il problema non è la Boldrini, è il sistema giuridico "garantista" in generale che mostra i suoi limiti in questi contesti.

Non dico che bisogna diventare come i paesi arabi dove se hai un cugino di terzo grado che frequenta un salafita ti sbattono dentro e ti torturano in tutti i modi perché sei un "potenziale terrorista", poi viene fuori che non c'entri nulla e ti danno una pacca sulla spalla e pace se ormai sei invalido e con la psiche distrutta, ma è chiaro che non puoi combattere un fenomeno simile trattando il terrorismo come le rapine in banca, ci vogliono pene severe e soprattutto "preventive", non devo aspettare i morti, quando ho tutta una serie di prove sulle tue idee e le tue intenzioni (ed è quasi sempre così, non solo in questo caso) ti prendo e ti butto dentro per tanto ma tanto tempo!

 

Nel 2017 dell'Europa ipocrita e falsomoralista, che arriva a negare la verità se politicamente scorretta, quello che scrivi è pura utopia.

Il bello (mica tanto) è che tutto ciò costituisce il principale motore dei nazionalismi e degli estremismi di destra.

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.ghgh divertentissima la cosa del malato di mente, dalla strage di Nizza mi pare, ad ogni attentato una parte della stampa (italiana e non) esordisce con la cretinata dei disturbi psichici

 

Si ma guarda che questa convinzione dei media "schierati" c'è anche sull'altra sponda.

 

Non sai quanti tweet arabi ho letto da oggi pomeriggio del tipo "se è musulmano anche solo di nome e non sa neanche com'è fatto un Corano diranno subito che è un terrorista che ci rappresenta tutti, se è anglosassone diranno che è pazzo, stressato, ha perso il lavoro, l'ha mollato la moglie, ecc".

 

Comunque non è che tra i musulmani non esistono pazzi e instabili mentalmente, il ragazzino di origini iraniane che fece 9 morti in un centro commerciale (di cui buona parte compagni di scuola che aveva invitato lui con un post su Facebook) l'anno scorso a Monaco di Baviera fu trattato come "terrorismo" da tutti i giornali e dai politici per giorni, invece alla fine era il classico adolescente con problemi psichici che ce l'aveva con il mondo ed era affascinato da Hitler e dalle armi! Ed è probabilmente per quella "gaffe" che i giornali hanno iniziato ad andarci piano sul fare subito l'associazione con il terrorismo.

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Visto che qui parliamo spesso di Assad, Sisi, ecc, faccio notare che paradossalmente molti tweet di "esultanza" in arabo li ho letti su account di persone chiaramente filo-Assad e filo-Sisi perché "quando i mercenari colpiscono i loro padroni è sempre un bel giorno"! bah

 

Giusto per far capire quanto è complicata e variegata la visione dello stesso problema. C'è uno spaccato di mondo arabo (paradossalmente quello più laico) convinto che dietro all'Isis (che sarebbe un mostro creato per distruggere il Medio Oriente) ci siano CIA, Mossad, ecc, quindi cinicamente "godono" quando l'Isis colpisce i paesi occidentali "che l'hanno creato per distruggerci".

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Parliamo di un inglese di origini GIAMAICANE convertitosi 40 anni fa, poi diventato estremista, era stato in carcere, voleva andare a unirsi all'Isis, ecc.

 

Come fai a fermare un'ideologia? Le ideologie non sono una cosa fisica, un'ideologia può "infettare" il bianco, il nero, il rosso e il giallo. Nell'Isis ci sono perfino dei giapponesi!

 

A conti fatti oggi un siriano o un iracheno potrebbe tranquillamente dire che sono di gran lunga più numerosi gli inglesi/francesi/tedeschi convertiti che sono andati a uccidere innocenti in Siria e Iraq (ci sono centinaia di Foreign Fighters nell'Isis che sono proprio europei convertiti, non figli di immigrati) che i siriani o iracheni immigrati che hanno fatto stragi in Europa. E' un fatto incontestabile, lo dicono i numeri. Le ideologie le combatti con un altro tipo di lavoro, per esempio che un tizio come questo qui, quando capisci che è pericoloso, che raccoglie fondi per il terrorismo (motivo per cui è stato in carcere 3 anni), che vuole andare a combattere in Siria, ecc, non gli dai 3 anni, gli dai l'ergastolo!

 

Dopo ogni attentato la storia è sempre la stessa, il terrorista già noto alle forze dell'ordine, che magari era già stato in carcere oppure a combattere in Siria, che sapevano che idee aveva e via dicendo. Bisogna cambiare in questo senso, chi è in "odore" di terrorismo va in carcere per 40 anni, fine. Non si possono dare troppe garanzie ad un terrorista, uno che entra in carcere da estremista simpatizzante del terrorismo dopo 3 anni è sempre uguale, non puoi farlo uscire!

 

ecco perchè l'idea di Trump di impedire l'arrivo in America di cittadini da 7 paesi specifici musulmani va a farsi benedire, se poi i terroristi sono fatti in casa....... .doh

che poi casualmente in questi paesi a cui i cittadini è vietato l'ingresso, non vedo Arabia Saudita e Egitto per dire .doh

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.ghgh divertentissima la cosa del malato di mente, dalla strage di Nizza mi pare, ad ogni attentato una parte della stampa (italiana e non) esordisce con la cretinata dei disturbi psichici

È un modo anche questo di fare propaganda , è come dire che facevano uso di droghe

 

Cmq aggiungo che nel giro di una manciata di giorni hanno colpito Parigi e Londra , certo che non si deve avere paura , ma le cose sono cambiate e la gente non si muove più come prima

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Pare comunque che l'attentatore non sia il giamaicano convertito all'Islam già conosciuto dai servizi segreti britannici (che sarebbe in carcere) ma un'altra persona di cui non è stata ancora resa nota l'identità. E' vero comunque quel che dice JuventusOnly: in Gran Bretagna girano più o meno indisturbati diversi "reduci" di guerra che hanno combattuto in Siria nell'Isis o in altre formazioni jihadiste e non c'è dubbio che ciò rappresenti un pericolo mortale che i nostri Stati di diritto iper-garantisti non sanno affrontare.

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Qualche rapida considerazione:

 

ho come l'impressione che ci stiamo facendo un po' l'abitudine a questo genere di attentati diciamo "minori", nel senso che ci stiamo in qualche modo "israelianizzando" emotivamente parlando.

 

Per un verso è una cosa positiva, nel senso che potrebbe rendere mediaticamente inutili questo genere di attacchi, che sono facili da organizzare, anche da singoli lupi solitari, ma praticamente impossibili da prevenire e fermare.

Per l'altro verso questa cosa potrebbe indurre gli strateghi del terrore ad alzare il tiro pianificando qualcosa di mediaticamente più clamoroso: qualcosa cioè di più complesso e "militarmente" organizzato, che sia in grado di colpire e terrorizzare, ma che proprio a causa della sua complessità è intrinsecamente più facile da prevenire.

 

Non so... è dagli attacchi al Bataclan che non succede qualcosa di veramente clamoroso e complesso e non mi sorprenderebbe che qualcosa stesse bollendo in pentola...

Una cosa è certa imho: "terroristicamente" parlando questi attentati servono a poco...

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.giornale.... : https://l.facebook.c...g-BsKaeGUyyUwKs

 

- ISRAELI WARPLANES DELIVER AIRSTRIKES AGAINST SYRIAN ARMY TARGETS IN DAMASCUS COUNTRYSIDE – MEDIA -

 

La Notizia NUOVA (tradotto col-traduttore , ma il senso è questo ), è che ...:

ISRAELE ieri sera ha di nuovo BOMBARDATO in Siria, questa volta a Damasco periferia nella regione Quasioun ....

Se confermato, le incursioni recenti sono stati il ​​quarto round di attacchi aerei attribuiti a Israele, in Siria, in meno di una settimana

I rapporti circa gli attacchi aerei israeliani freschi in Siria è venuto poche ore dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di continuare a colpire obiettivi in ​​Siria. .help

 

................................... % .............................. % ....................

 

 

Altra NOTIZIA..........,

è che, sempre oggi all’alba, gli aerei appartenenti alla VALOROSA, AFFIDABILE & DEMOCRATICA coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti ( usa = il Pentagono ormai va per conto suo ) hanno compiuto un raid aereo all’alba,

il cui obiettivo era una scuola a sud della città di Mansura, situata 30 chilometri ad ovest di Raqqa.

 

A seguito del bombardamento decine di civili sono rimasti uccisi o feriti, la maggior parte delle vittime sono donne e bambini…..

 

" Si conferma che almeno 33 persone sono morte, in prevalenza donne e bambini, visto che l’edificio scolastico era divenuto rifugio di famiglie sfollate per sfuggire ai bombardamenti ".

Per il comando USA si tratta di " danni collaterali " ma non è ancora stato emesso un comunicato ufficiale.

Sono la stessa classificazione di danni che ha riguardato le 45 vittime della moschea colpita e distrutta vicino a Idlib dalle forze aeree USA, tre giorni prima.

 

Nel frattempo ........

gruppi armati appoggiati da " Washington " , con 5 elicotteri da combattimento statunitensi,

hanno lanciato una offensiva nelle vicinanze della città di Al-Tabqa, permettendo alle unità curdo-arabe delle ""Forze Democratiche siriane (FDS) "" di prendere il controllo dell’area della località di Shrfa. (( ma la coalizione USA non dovrebbe combattere i terroristi-jhadisti/I.S. ?? )

 

La offensiva a sorpresa delle special forces USA ed i loro alleati è diretta a due obiettivi:::

interrompere la strada strategica di Al-Tabqa

e frenare l’avanzata dell’Esercito Siriano .....!!!

dal fronte occidentale verso il bastione dell’ISIS a Al-Raqqa,

secondo un comunicato delle fonti delle forze del FDS ,( riferito dalla Reuters) .

 

 

Morale :::

"ovviamente " , SUI TG NOSTRANI di sicuro NON diranno NIENTE !!! , al massimo sarà sempre e come al SOLITO TUTTO COLPA DEI HACKER RUSSI E DI PUTIN…… ;)

 

Son certo, che ::

i TG in mano al Nazi-Narco-Sionismo Mondiale-Liberisti-Globalizzatisti-, e chi ne ha più ne metta ... di queste 3 " notiziole " , se ne fregano di far vedere agli zombi-Italioti,

hanno da pensare alle scorregge che si sparano a vicenda i vari pseudo segretari delle n/s. fondazioni & comitati di affari che si spacciano per partiti " esperti " nel risolvere i problemi dei cittadini opp. a trasmetterci i dati ISTAT o sondaggi-taroccati vari per programmarsi le poltrone bah

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Qualche rapida considerazione:

 

ho come l'impressione che ci stiamo facendo un po' l'abitudine a questo genere di attentati diciamo "minori", nel senso che ci stiamo in qualche modo "israelianizzando" emotivamente parlando.

 

Per un verso è una cosa positiva,  nel senso che potrebbe rendere mediaticamente inutili questo genere di attacchi, che sono facili da organizzare, anche da singoli lupi solitari, ma  praticamente impossibili da prevenire e fermare.

Per l'altro verso questa cosa potrebbe indurre gli strateghi del terrore ad alzare il tiro pianificando qualcosa di mediaticamente più clamoroso: qualcosa cioè di più complesso e "militarmente" organizzato, che sia in grado di colpire e terrorizzare, ma che proprio a causa della sua complessità è intrinsecamente più facile da prevenire.

 

Non so... è dagli attacchi al Bataclan che non succede qualcosa di veramente clamoroso e complesso e non mi sorprenderebbe che qualcosa stesse bollendo in pentola...

Una cosa è certa imho: "terroristicamente" parlando questi attentati servono a poco...

 

Concordo la doppia chiave di lettura..Per me l'unico ad essere " terroristicamente" davvero riuscito è quello dell'11 settembre.Ora, alla notizia di un attentato, si pensa ' ah eccone un altro, e stavolta dov'è'..non ha quell'impatto sconvolgente del 2001..è subentrata l'abitudine all'evento e alle sensazioni che ti scatena quell'evento, pur essendo sempre consapevoli della drammaticità.

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Qualche rapida considerazione:

 

ho come l'impressione che ci stiamo facendo un po' l'abitudine a questo genere di attentati diciamo "minori", nel senso che ci stiamo in qualche modo "israelianizzando" emotivamente parlando.

 

Per un verso è una cosa positiva, nel senso che potrebbe rendere mediaticamente inutili questo genere di attacchi, che sono facili da organizzare, anche da singoli lupi solitari, ma praticamente impossibili da prevenire e fermare.

Per l'altro verso questa cosa potrebbe indurre gli strateghi del terrore ad alzare il tiro pianificando qualcosa di mediaticamente più clamoroso: qualcosa cioè di più complesso e "militarmente" organizzato, che sia in grado di colpire e terrorizzare, ma che proprio a causa della sua complessità è intrinsecamente più facile da prevenire.

 

Non so... è dagli attacchi al Bataclan che non succede qualcosa di veramente clamoroso e complesso e non mi sorprenderebbe che qualcosa stesse bollendo in pentola...

Una cosa è certa imho: "terroristicamente" parlando questi attentati servono a poco...

 

Credo sia un timore che abbiamo tutti. Dopo il Bataclan ci sono stati però Bruxelles e poi Nizza, che in termini di vittime sono stati terribili quasi quanto quelli del 13 novembre 2015. Riguardo a ieri c'è una cosa che non mi quadra nella dinamica dei fatti (ma probabilmente sono male informato io); una volta che il tizio è sceso dalla macchina dopo aver investito i pedoni sul ponte e ha provato a entrare nel Parlamento agitando due coltellacci, perché non è stato immediatamente neutralizzato ? Insomma ha avuto il tempo di scagliarsi contro un poliziotto e accoltellarlo a morte più volte prima di essere ammazzato. Magari sbaglio ma mi pare che prima di sparare, gli uomini a protezione di Westminster ci abbiano pensato un pò troppo. Insomma il luogo dell'attentato di ieri era un obiettivo ipersensibile, immagino che ci saranno stati decine tra militari e poliziotti; questo appena esce dalla macchina deve essere fermato subito...

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Credo sia un timore che abbiamo tutti. Dopo il Bataclan ci sono stati però Bruxelles e poi Nizza, che in termini di vittime sono stati terribili quasi quanto quelli del 13 novembre 2015. Riguardo a ieri c'è una cosa che non mi quadra nella dinamica dei fatti (ma probabilmente sono male informato io); una volta che il tizio è sceso dalla macchina dopo aver investito i pedoni sul ponte e ha provato a entrare nel Parlamento agitando due coltellacci, perché non è stato immediatamente neutralizzato ? Insomma ha avuto il tempo di scagliarsi contro un poliziotto e accoltellarlo a morte più volte prima di essere ammazzato. Magari sbaglio ma mi pare che prima di sparare, gli uomini a protezione di Westminster ci abbiano pensato un pò troppo. Insomma il luogo dell'attentato di ieri era un obiettivo ipersensibile, immagino che ci saranno stati decine tra militari e poliziotti; questo appena esce dalla macchina deve essere fermato subito...

 

Magari si è avventato talmente tanto rapidamente sull'agente che gli altri hanno esitato a sparare per paura di colpire il collega..penso eh..effettivamente non ho sentito precisazioni su questo passaggio..parliamo di pochissimi minuti, li ha proprio presi di sorpresa..manco il tempo di realizzare cosa stava accadendo che già ne aveva fatto fuori 1 di loro

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Credo sia un timore che abbiamo tutti. Dopo il Bataclan ci sono stati però Bruxelles e poi Nizza, che in termini di vittime sono stati terribili quasi quanto quelli del 13 novembre 2015. Riguardo a ieri c'è una cosa che non mi quadra nella dinamica dei fatti (ma probabilmente sono male informato io); una volta che il tizio è sceso dalla macchina dopo aver investito i pedoni sul ponte e ha provato a entrare nel Parlamento agitando due coltellacci, perché non è stato immediatamente neutralizzato ? Insomma ha avuto il tempo di scagliarsi contro un poliziotto e accoltellarlo a morte più volte prima di essere ammazzato. Magari sbaglio ma mi pare che prima di sparare, gli uomini a protezione di Westminster ci abbiano pensato un pò troppo. Insomma il luogo dell'attentato di ieri era un obiettivo ipersensibile, immagino che ci saranno stati decine tra militari e poliziotti; questo appena esce dalla macchina deve essere fermato subito...

 

Non lo so, presumo che tutto si sia svolto in pochissimi minuti. Certamente, da che ha sbattuto l'auto contro il cancello a che si è scagliato contro i due poliziotti all'ingresso saranno passati pochi secondi: quindi il fattore sorpresa ci sta. Considera comunque che in quei momenti il grosso dell'attenzione -urla dei feriti, traffico impazzito, gente che correva- era tutta concentrata attorno al ponte e questo può avere in qualche modo distratto gli agenti di guardia.

Oltretutto chi ha abbattuto il terrorista pare sia stato un agente in borghese e quindi non uno dei due poliziotti di guardia, che quindi presumibilmente sono stati colti di sorpresa.

Fortunatamente poi sono intervenuti i due in borghese.

Comunque direi, pochi secondi in tutto...

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Non lo so, presumo che tutto si sia svolto in pochissimi minuti. Certamente, da che ha sbattuto l'auto contro il cancello a che si è scagliato contro i due poliziotti all'ingresso saranno passati pochi secondi: quindi il fattore sorpresa ci sta. Considera comunque che in quei momenti il grosso dell'attenzione -urla dei feriti, traffico impazzito, gente che correva- era tutta concentrata attorno al ponte e questo può avere in qualche modo distratto gli agenti di guardia.

Oltretutto chi ha abbattuto il terrorista pare sia stato un agente in borghese e quindi non uno dei due poliziotti di guardia, che quindi presumibilmente sono stati colti di sorpresa.

Fortunatamente poi sono intervenuti i due in borghese.

Comunque direi, pochi secondi in tutto...

 

Sì, hai ragione, probabilmente in quei momenti la concitazione, il caos e la confusione sono talmente grandi che reagire in modo rapido ed efficiente non è facile neanche per uomini addestrati.

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Concordo la doppia chiave di lettura..Per me l'unico ad essere " terroristicamente" davvero riuscito è quello dell'11 settembre.Ora, alla notizia di un attentato, si pensa ' ah eccone un altro, e stavolta dov'è'..non ha quell'impatto sconvolgente del 2001..è subentrata l'abitudine all'evento e alle sensazioni che ti scatena quell'evento, pur essendo sempre consapevoli della drammaticità.

 

si, l'11/9 è epocale. Uno di quegli eventi capaci di cambiare il corso della Storia, come Hiroshima o la caduta del muro. Infatti da allora nulla è stato più lo stesso.

Più in piccolo trovo però che il Bataclan sia stato un perfetto esempio di coordinamento militare, con gruppi di fuoco che agivano in sincrono secondo un piano prestabilito. Diciamo che per fare un lavoro del genere ci vuole pianificazione, preparazione tecnica, freddezza e capacità nell'uso delle armi, cosa di cui non tutti dispongono e che si apprende sul campo.

Ovviamente, per mettersi al volante di un mezzo e cominciare a falciare gente come birilli, basta invece il primo pìrla invasato sotto cocaina (o sotto sacri versetti)...

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Sì, hai ragione, probabilmente in quei momenti la concitazione, il caos e la confusione sono talmente grandi che reagire in modo rapido ed efficiente non è facile neanche per uomini addestrati.

 

Ti dirò di più: a giudicare dalle foto mi pare che i poliziotti di guardia fossero poco più che dei bobbies, con un addestramento da bobbies, con al massimo una 9mm in fondina ed in sicura: probabilmente il poveraccio si è visto piombare addosso l'invasato prima ancora di riuscire ad estrarre...

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ho come l'impressione che ci stiamo facendo un po' l'abitudine a questo genere di attentati diciamo "minori", nel senso che ci stiamo in qualche modo "israelianizzando" emotivamente parlando.

 

Per un verso è una cosa positiva, nel senso che potrebbe rendere mediaticamente inutili questo genere di attacchi, che sono facili da organizzare, anche da singoli lupi solitari, ma praticamente impossibili da prevenire e fermare.

Per l'altro verso questa cosa potrebbe indurre gli strateghi del terrore ad alzare il tiro pianificando qualcosa di mediaticamente più clamoroso: qualcosa cioè di più complesso e "militarmente" organizzato, che sia in grado di colpire e terrorizzare, ma che proprio a causa della sua complessità è intrinsecamente più facile da prevenire.

 

Non so... è dagli attacchi al Bataclan che non succede qualcosa di veramente clamoroso e complesso e non mi sorprenderebbe che qualcosa stesse bollendo in pentola...

Una cosa è certa imho: "terroristicamente" parlando questi attentati servono a poco...

 

guarda che questi attentati non sono fatti per shockare gli occidentali. sono una propaganda interna alla umma. la quale oggi è per lo più una massa abbastanza inerte, frammentata , e fondamentalmente priva di un'identità culturale, iran escluso.

di questa massa , una minoranza aspira ad assumere riconoscimenti e poteri politici (e qui non sconverrbbe secondo me un paragone con l'italia del periodo squadrista, ma non mi dilungo).

il nocciolo del discorso è che la retorica "musulmani oppressi / crociati oppressori" da una parte ,che attraversa tutto l'immaginario arabo, e ,dall'altra, le pulsioni violente della minoranza jihadista non sono nettamente distinguibili. si strizzano l'occhio a vicenda , si nutrono l'una dell'altra, e il più mansueto degli arabi accetta senza esitazioni le motivazioni degli attentati , se ne lascia in qualche modo trascinare, spesso inconsciamente, spesso dietro un pc.

eppure basterebbe un po' di istruzione in più per annulare il fascino che isis che esercita sugli arabi , basterebbe ascoltare cos'ha da dire uno come Adonis, anziché schiamazzare come babbuini su twitter.

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guarda che questi attentati non sono fatti per shockare gli occidentali. sono una propaganda interna alla umma. la quale oggi è per lo più una massa abbastanza inerte, frammentata , e fondamentalmente priva di un'identità culturale, iran escluso.

di questa massa , una minoranza aspira ad assumere riconoscimenti e poteri politici (e qui non sconverrbbe secondo me un paragone con l'italia del periodo squadrista, ma non mi dilungo).

il nocciolo del discorso è che la retorica "musulmani oppressi / crociati oppressori" da una parte ,che attraversa tutto l'immaginario arabo, e ,dall'altra, le pulsioni violente della minoranza jihadista non sono nettamente distinguibili. si strizzano l'occhio a vicenda , si nutrono l'una dell'altra, e il più mansueto degli arabi accetta senza esitazioni le motivazioni degli attentati , se ne lascia in qualche modo trascinare, spesso inconsciamente, spesso dietro un pc.

eppure basterebbe un po' di istruzione in più per annulare il fascino che isis che esercita sugli arabi , basterebbe ascoltare cos'ha da dire uno come Adonis, anziché schiamazzare come babbuini su twitter.

 

Propaganda interna e propaganda esterna sono due facce della stessa medaglia nel caso dell'Isis o della costellazione che si rifà al Califfato. Daesh ha fatto le sue fortune attraverso la statualizzazione di un'idea (il Califfato universale) e la possibilità che questa idea riuscisse a piegare l'Occidente attraverso il terrore e la destabilizzazione.

La cassa di risonanza che hanno avuto attentati spettacolari come quello del Bataclan o quello di Nizza, o anche quello di Charlie molto ideologicamente pompato, e i suoi effetti sull'opinione pubblica occidentale (e per occidentale intendo anche gli immigrati di seconda e terza generazione bersaglio privilegiato di tale propaganda) sono state ossigeno per l'Isis (assieme ad altri fattori, ovviamente).

Assistere al disorientamento delle società occidentali, allo sconforto della popolazione capace solo di piangere i suoi morti oppure, al contrario, di vederla aizzata verso misure repressive sempre più estreme, controproducenti oltre un certo limite, è stata benzina nel motore di Daesh, così come la dimostrazione di essere capaci di organizzare azioni spettacolari in grado di superare ogni difesa

 

Il risultato sono state le migliaia di volontari partiti per la Siria, e le altre migliaia di radicalizzati rimasti in occidente.

Il rovescio della medaglia però, ritengo sia stato che, al fine di moltiplicare gli attacchi gli strateghi del terrore abbiano dovuto in qualche modo abbassarne la qualità, riducendone la portata, quindi l'impatto emotivo ed ottenendo alla fine quasi un "effetto saturazione": un fenomeno ben noto in Israele dove vi è una "quasi-convivenza" armata della popolazione, una forzata abitudinarietà con la possibilità di attentati.

 

Per questo io credo che adesso avranno bisogno di provocare uno shock: sia per ragioni interne al fine di compensare la caduta di Daesh, sia per ragioni esterne, al fine di riavviare la macchina del terrore.

Daesh sta morendo, ma nel morire dovrà cambiare forma per provare a sopravvivere a sé stesso.

 

spero ovviamente di sbagliarmi.

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guarda che questi attentati non sono fatti per shockare gli occidentali. sono una propaganda interna alla umma. la quale oggi è per lo più una massa abbastanza inerte, frammentata , e fondamentalmente priva di un'identità culturale, iran escluso.

di questa massa , una minoranza aspira ad assumere riconoscimenti e poteri politici (e qui non sconverrbbe secondo me un paragone con l'italia del periodo squadrista, ma non mi dilungo).

il nocciolo del discorso è che la retorica "musulmani oppressi / crociati oppressori" da una parte ,che attraversa tutto l'immaginario arabo, e ,dall'altra, le pulsioni violente della minoranza jihadista non sono nettamente distinguibili. si strizzano l'occhio a vicenda , si nutrono l'una dell'altra, e il più mansueto degli arabi accetta senza esitazioni le motivazioni degli attentati , se ne lascia in qualche modo trascinare, spesso inconsciamente, spesso dietro un pc.

eppure basterebbe un po' di istruzione in più per annulare il fascino che isis che esercita sugli arabi , basterebbe ascoltare cos'ha da dire uno come Adonis, anziché schiamazzare come babbuini su twitter.

 

L'istruzione c'entra ma fino ad un certo punto, ricordiamoci che parliamo in primis di un'ideologia politica. E' come dire che per combattere i partiti europei di estrema destra ci vuole l'istruzione, può essere vero in parte, ma ci sono anche fior fiori di accademici di estrema destra in Europa! I capoccia dell'Islam politico non sono mai stati degli ignoranti, anzi, da Al Zawahiri a molti leader dei Fratelli Musulmani (vedi in Egitto) sono sempre stati parte di una certa elite culturale, con basi nei movimenti universitari, ecc. L'istruzione al massimo incide sul trovare la manovalanza che colpisce, ma non sull'esistenza dell'ideologia. Quella va affrontata in modo serio, senza banalizzarla, altrimenti si commette l'errore di sottovalutare il problema e le sue tante facce. A maggior ragione in un momento storico come questo dove la "crisi d'identità" è diffusa un po' in tutti i paesi arabi, perché gli eventi degli ultimi anni hanno indubbiamente riportato a galla tematiche inerenti l'autodeterminazione, il potere e chi rappresenta, ecc. I milioni di egiziani che hanno votato per Morsi oggi si sentono degli "estranei" a casa propria, si rendono conto che qualcuno/qualcosa impedirà sempre all'Egitto di uscire da un certo giro e di camminare nella direzione che vuole. In Siria e nel Levante in generale le discussioni sui regimi, su Sykes-Picot, ecc, sono tornate a galla in modo fortissimo, ormai l'idea diffusa in fasce non trascurabili della società è che l'edificio è talmente marcio che non si può ristrutturare, ma che va abbattuto e rifatto da zero. Perfino nei paesi del golfo (soprattutto Arabia Saudita) si inizia a intravedere qualche crepa verso la struttura della società e di chi governa (anche se sono messi decisamente meglio per via del benessere economico diffuso). Ecco perché l'Isis è solo la punta dell'iceberg, l'Isis è la parte più estrema, vendicativa e violenta, ma c'è un bacino non indifferente di malessere generale verso tutto ciò che viene "imposto" alla regione e ai suoi popoli dall'estero (che sia USA, GB, Russia o altri cambia poco agli occhi dei popoli). Personalmente spero di no perché vorrei un po' di pace nella regione, onestamente non ne posso più, ma ormai mi sono fatto l'idea che la fine dei regimi e del Medio Oriente per come lo conosciamo oggi è solo una questione di quando, non di se, soprattutto perché la situazione di 3 paesi (Iraq, Siria ed Egitto) è troppo pericolante, anche riuscendo a tenere a galla i regimi stai comunque, inconsciamente, alimentando tutto ciò che non li vuole più e che si oppone ad essi, tra cui c'è anche l'estremismo.

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L'istruzione c'entra ma fino ad un certo punto, ricordiamoci che parliamo in primis di un'ideologia politica.

... ecc. ....

L'istruzione al massimo incide sul trovare la manovalanza che colpisce, ma non sull'esistenza dell'ideologia. Quella va affrontata in modo serio, senza banalizzarla, altrimenti si commette l'errore di sottovalutare il problema e le sue tante facce. A maggior ragione in un momento storico come questo dove la "crisi d'identità" è diffusa un po' in tutti i paesi arabi, perché gli eventi degli ultimi anni hanno indubbiamente riportato a galla tematiche inerenti l'autodeterminazione, il potere e chi rappresenta, ecc., ecc....

.....ormai l'idea diffusa in fasce non trascurabili della società è che l'edificio è talmente marcio che non si può ristrutturare, ma che va abbattuto e rifatto da zero.

 

Ecco perché l'Isis è solo la punta dell'iceberg, l'Isis è la parte più estrema, vendicativa e violenta, ma c'è un bacino non indifferente di malessere generale verso tutto ciò che viene "imposto" alla regione e ai suoi popoli dall'estero (che sia USA, GB, Russia o altri cambia poco agli occhi dei popoli).

 

Personalmente spero di no perché vorrei un po' di pace nella regione, onestamente non ne posso più, ma ormai mi sono fatto l'idea che la fine dei regimi e del Medio Oriente per come lo conosciamo oggi è solo una questione di quando, non di se,

soprattutto perché la situazione di 3 paesi (Iraq, Siria ed Egitto) è troppo pericolante, anche riuscendo a tenere a galla i regimi stai comunque, inconsciamente, alimentando tutto ciò che non li vuole più e che si oppone ad essi, tra cui c'è anche l'estremismo.

 

.uhm Analisi impeccabile ( come sempre ) ,

l'unica cosa che non sono d'accordo è "ovviamente " l'ultima analisi , dove le "primavere " scoppieranno , come sempre , alimentate dall'esterno ( leggi : da Noi-USA-Sionisti-Occidente ) .

 

Peccato che non dai mai la " terapia " ( così non Ti crei "nemici " ) :d

 

 

Premetto che :

Non condivido tutto il pensiero di Adonis ; come sai , per me, la colpa è tutta di Noi Occidentali ( come più o meno fai accenno Tu senza "sbilanciarti " sui nomi ) , USA-neocon-imperialis in primis ( la Russia non c'entra una mazza ) .

 

Ma ,

Siccome ho letto che si faceva riferimento ad Adonis ( illustre scrittore Siriano )

E siccome io ho il vizio di dare le terapie .... perchè io sono meno saggio di Te ,

Ti rispondo come Ti avrebbe risposto Adonis ( in una intervista a proposito di terrorismo islamico ) ....:

 

- La disperazione può avere un ruolo. Ma per mettere su un esercito di 80 nazioni e fare la guerra in Siria non basta la disperazione : è una storia voluta, intenzionale, ben amministrata e ben finanziata ( Chi vuol capire capisce ...) -

 

- Il crimine è un crimine e basta.

L’aggressione contro le donne è un fenomeno universale.

Poi c’è il caso dell’islam che è il caso del monoteismo:

tutte le religioni monoteiste mettono la donna in secondo piano, l’uomo è creato da Dio e la donna dall’uomo, è una peccatrice.

Questo vale per l’islam, il cristianesimo e l’ebraismo, con la sola eccezione di Gesù,

l’unico che ha riscattato la Maddalena ma poi è stato crocefisso.

La Chiesa per secoli ha dimenticato il suo esempio.

La violenza è in tutti i libri sacri, come spiegava René Girard.

Il monoteismo è strutturato in modo tale da permettere ai credenti di essere violenti.

Ci sono anche testi “pacifici” ma oggi sul testo prevale la lettura del testo.-

 

- Nell’islam esistono tante scuole, wahabita, sciita, sufi. Oggi nell’islam prevale la violenza perché domina l’interpretazione wahabita e viene imposta a tutti come pensiero unico istituzionalizzato. Non c’è un islam moderato come non c’è un monoteismo moderato, ci sono le persone moderate: la chiave è la separazione tra Religione e Stato. -

 

- La legge deve essere uguale per tutti, es. : quelli di Colonia sono criminali.

La donna è una chiave di volta per capire il rapporto tra religioni e Stato:

il monoteismo non ha cambiato le sue leggi,

La differenza è che la legge religiosa deve essere estranea a quella civile e che mentre le altre donne possono scegliere tra la sottomissione a Dio e la libertà le musulmane non possono.

Il velo è un simbolo: il velo sulle donne è un velo sulla ragione !! , le rende un’astrazione, un mero luogo di piacere. -

 

- Dopo però dobbiamo guardare alla realtà:

se un musulmano arriva nella " democratica Europa " e la vede appoggiare i regimi fondamentalisti non capisce.

Ad es. : La maggior parte dei gruppi dell’opposizione siriana non ha mai presentato , una petizione per la libertà della donna dalla Sharia, non ha mai parlato di laicità , ecc.

Che cosa possiamo aspettarci da queste premesse?? ( dalla padella alla...brace !!!)

Eppure l’Europa li sostiene !!! sebbene siano legati all’Arabia Saudita. -

 

- Dentro lo Stato Islamico non ci sono solo ignoranti.

Il problema è la separazione tra società, Stato e Religione.

La religione deve essere un’esperienza individuale, se resta l’unico referente sociale, politico e culturale si va verso un’ignoranza senza ritorno.

L’antidoto allo strapotere della religione è immunizzare la società con la cultura, la scienza, l’educazione.

Poi chi vuole preghi pure - .... .the

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L'istruzione c'entra ma fino ad un certo punto, ricordiamoci che parliamo in primis di un'ideologia politica. E' come dire che per combattere i partiti europei di estrema destra ci vuole l'istruzione, può essere vero in parte, ma ci sono anche fior fiori di accademici di estrema destra in Europa! I capoccia dell'Islam politico non sono mai stati degli ignoranti, anzi, da Al Zawahiri a molti leader dei Fratelli Musulmani (vedi in Egitto) sono sempre stati parte di una certa elite culturale, con basi nei movimenti universitari, ecc. L'istruzione al massimo incide sul trovare la manovalanza che colpisce, ma non sull'esistenza dell'ideologia. Quella va affrontata in modo serio, senza banalizzarla, altrimenti si commette l'errore di sottovalutare il problema e le sue tante facce. A maggior ragione in un momento storico come questo dove la "crisi d'identità" è diffusa un po' in tutti i paesi arabi, perché gli eventi degli ultimi anni hanno indubbiamente riportato a galla tematiche inerenti l'autodeterminazione, il potere e chi rappresenta, ecc. I milioni di egiziani che hanno votato per Morsi oggi si sentono degli "estranei" a casa propria, si rendono conto che qualcuno/qualcosa impedirà sempre all'Egitto di uscire da un certo giro e di camminare nella direzione che vuole. In Siria e nel Levante in generale le discussioni sui regimi, su Sykes-Picot, ecc, sono tornate a galla in modo fortissimo, ormai l'idea diffusa in fasce non trascurabili della società è che l'edificio è talmente marcio che non si può ristrutturare, ma che va abbattuto e rifatto da zero. Perfino nei paesi del golfo (soprattutto Arabia Saudita) si inizia a intravedere qualche crepa verso la struttura della società e di chi governa (anche se sono messi decisamente meglio per via del benessere economico diffuso). Ecco perché l'Isis è solo la punta dell'iceberg, l'Isis è la parte più estrema, vendicativa e violenta, ma c'è un bacino non indifferente di malessere generale verso tutto ciò che viene "imposto" alla regione e ai suoi popoli dall'estero (che sia USA, GB, Russia o altri cambia poco agli occhi dei popoli). Personalmente spero di no perché vorrei un po' di pace nella regione, onestamente non ne posso più, ma ormai mi sono fatto l'idea che la fine dei regimi e del Medio Oriente per come lo conosciamo oggi è solo una questione di quando, non di se, soprattutto perché la situazione di 3 paesi (Iraq, Siria ed Egitto) è troppo pericolante, anche riuscendo a tenere a galla i regimi stai comunque, inconsciamente, alimentando tutto ciò che non li vuole più e che si oppone ad essi, tra cui c'è anche l'estremismo.

 

non parlo solo dell'istruzione accademica, ma soprattutto di quella molto più profonda che si acquisisce i primi 10-15 anni della vita.

un arabo oggi ha un solo modello in quella fase: il corano. un italiano , anche il più rozzo, cresce circondato da "immagini" di diversa origine, dal mondo classico a quello nordico. tra queste "immagini" alcune provengono dai due testamenti, quasi sempre recepiti oralmente, praticamente mai nelle lingue originali. in iran , oltre alla tradizione coranica , esiste quella persiana: non è un caso che non esista un terrorismo sciita (tranne gli houthi, che però sono yemeniti). anzi, non è un caso che lo sciismo predomini solo in questa regione, come non è un caso che il monofisimo sia fiorito a bisanzio e non a milano, o il vajrayana in tibet e non a delhi.

anche nel levante, sepolta sotto l' islam , giace una tradizione alternativa, alla quale finora gli arabi non sono stati interessati , se escludiamo la parte biblica. io spero che in futuro riemerga , e non per un gusto macbro , ma perché credo che sia proprio quella l'identità che gli arabi cercano, e che nell'islam trovano solo parzialmente.

poi sarebbe utile sperare, quando si parla di occidente , i fatti dalla retorica. analizzare gli eventi , le circostanze storiche , e soprattutto la situazione attuale. qualora lo si facesse, parole come "crociato" o "califfato" suonerebbero comiche alle orecchie dei musulmani stessi. e i fratelli musulmani prenderebbero i voti che prende storace.

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.uhm Analisi impeccabile ( come sempre ) ,

l'unica cosa che non sono d'accordo è "ovviamente " l'ultima analisi , dove le "primavere " scoppieranno , come sempre , alimentate dall'esterno ( leggi : da Noi-Occidente ) .

 

Peccato che non dai mai la " terapia " ( così non Ti crei "nemici " ) :d

 

 

Premetto che :

Non condivido tutto il pensiero di Adonis ; come sai , per me, la colpa è tutta di Noi Occidentali ( come più o meno fai accenno Tu senza "sbilanciarti " sui nomi ) , USA-neocon-imperialis in primis ( la Russia non c'entra una mazza ) .

 

Ma ,

Siccome ho letto che si faceva riferimento ad Adonis ( illustre scrittore Siriano )

E siccome io ho il vizio di dare le terapie .... perchè io sono meno saggio di Te ,

Ti rispondo come Ti avrebbe risposto Adonis ( in una intervista a proposito di terrorismo islamico ) ....:

 

- La disperazione può avere un ruolo. Ma per mettere su un esercito di 80 nazioni e fare la guerra in Siria non basta la disperazione : è una storia voluta, intenzionale, ben amministrata e ben finanziata ( Chi vuol capire capisce ...) -

 

- Il crimine è un crimine e basta.

L’aggressione contro le donne è un fenomeno universale.

Poi c’è il caso dell’islam che è il caso del monoteismo:

tutte le religioni monoteiste mettono la donna in secondo piano, l’uomo è creato da Dio e la donna dall’uomo, è una peccatrice.

Questo vale per l’islam, il cristianesimo e l’ebraismo, con la sola eccezione di Gesù,

l’unico che ha riscattato la Maddalena ma poi è stato crocefisso.

La Chiesa per secoli ha dimenticato il suo esempio.

La violenza è in tutti i libri sacri, come spiegava René Girard.

Il monoteismo è strutturato in modo tale da permettere ai credenti di essere violenti.

Ci sono anche testi “pacifici” ma oggi sul testo prevale la lettura del testo.-

 

- Nell’islam esistono tante scuole, wahabita, sciita, sufi. Oggi nell’islam prevale la violenza perché domina l’interpretazione wahabita e viene imposta a tutti come pensiero unico istituzionalizzato. Non c’è un islam moderato come non c’è un monoteismo moderato, ci sono le persone moderate: la chiave è la separazione tra Religione e Stato. -

 

- La legge deve essere uguale per tutti, es. : quelli di Colonia sono criminali.

La donna è una chiave di volta per capire il rapporto tra religioni e Stato:

il monoteismo non ha cambiato le sue leggi,

La differenza è che la legge religiosa deve essere estranea a quella civile e che mentre le altre donne possono scegliere tra la sottomissione a Dio e la libertà le musulmane non possono.

Il velo è un simbolo: il velo sulle donne è un velo sulla ragione !! , le rende un’astrazione, un mero luogo di piacere. -

 

- Dopo però dobbiamo guardare alla realtà:

se un musulmano arriva nella " democratica Europa " e la vede appoggiare i regimi fondamentalisti non capisce.

Ad es. : La maggior parte dei gruppi dell’opposizione siriana non ha mai presentato , una petizione per la libertà della donna dalla Sharia, non ha mai parlato di laicità , ecc.

Che cosa possiamo aspettarci da queste premesse?? ( dalla padella alla...brace !!!)

Eppure l’Europa li sostiene !!! sebbene siano legati all’Arabia Saudita. -

 

- Dentro lo Stato Islamico non ci sono solo ignoranti.

Il problema è la separazione tra società, Stato e Religione.

La religione deve essere un’esperienza individuale, se resta l’unico referente sociale, politico e culturale si va verso un’ignoranza senza ritorno.

L’antidoto allo strapotere della religione è immunizzare la società con la cultura, la scienza, l’educazione.

Poi chi vuole preghi pure - .... .the

 

Si ma io non parlavo dell'aspetto religioso, quanto dell'aspetto "rivoluzionario" dell'ideologia. Ovvero del perché in questo periodo storico tutto ciò che si schiera "contro" (contro i regimi, contro l'imperialismo occidentale, contro chi vuole imporre questo o quel governo nella regione) può avere seguaci nella regione, indipendentemente poi dalla loro reale fede religiosa, non è un caso se molti dell'Isis fino a 2-3 anni prima non erano per niente religiosi. Ad attirarli non è stata di certo un'improvvisa voglia di fede, quanto un progetto politico che tenta di spezzare ciò che vengono viste come "catene" dai popoli arabi. Attiri la gente parlando di Sykes-Picot, non di Ramadan. Si sta ripetendo, in chiave diversa ovviamente, ciò che portò all'ascesa del panarabismo e del baathismo decenni fa, solo che sei passato dal concetto di "grande nazione araba" a "califfato", ma il motivo per cui queste ideologie attirano rimane il medesimo, una parte rilevante dell'opinione pubblica che NON si riconosce nel nazionalismo, ovvero che NON si sentono egiziani, algerini, turchi, ecc, ma arabi (nel panarabismo) o musulmani (nell'Islam politico), quindi il concetto di ummah che PREVALE sul concetto di nazione. E poi il fatto dei regimi che sono completamente scollati dalla realtà, che non rappresentano minimamente i loro popoli. Ovviamente questo è un discorso che vale per l'Islam politico in generale, non per l'Isis, nel senso che la tendenza "islamista" riguarda un blocco rilevante della società, di cui solo una piccola parte arriva ad abbracciare le idee estreme dell'Isis e la violenza/terrorismo come mezzo per realizzare questo "progetto" politico.

 

non parlo solo dell'istruzione accademica, ma soprattutto di quella molto più profonda che si acquisisce i primi 10-15 anni della vita. un arabo oggi ha un solo modello in quella fase: il corano. un italiano , anche il più rozzo, cresce circondato da "immagini" di diversa origine, dal mondo classico a quello nordico. tra queste "immagini" alcune provengono dai due testamenti, quasi sempre recepiti oralmente, praticamente mai nelle lingue originali. in iran , oltre alla tradizione coranica , esiste quella persiana: non è un caso che non esista un terrorismo sciita (tranne gli houthi, che però sono yemeniti). anzi, non è un caso che lo sciismo predomini solo in questa regione, come non è un caso che il monofisimo sia fiorito a bisanzio e non a milano, o il vajrayana in tibet e non a delhi. anche nel levante, sepolta sotto l' islam , giace una tradizione alternativa, alla quale finora gli arabi non sono stati interessati , se escludiamo la parte biblica. io spero che in futuro riemerga , e non per un gusto macbro , ma perché credo che sia proprio quella l'identità che gli arabi cercano, e che nell'islam trovano solo parzialmente. poi sarebbe utile sperare, quando si parla di occidente , i fatti dalla retorica. analizzare gli eventi , le circostanze storiche , e soprattutto la situazione attuale. qualora lo si facesse, parole come "crociato" o "califfato" suonerebbero comiche alle orecchie dei musulmani stessi.

 

Il tuo castello cade semplicemente constatando che ci sono MIGLIAIA di foreign fighters, gente cresciuta in Occidente, che ha ricevuto un'educazione occidentale, dove magari in famiglia non erano nemmeno religiosi! Per non parlare dei tanti nel mondo arabo finiti nell'Isis ma che fino a 5 anni fa facevano la American School, la British School, ecc, con modelli di vita completamente occidentali.

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Si ma io non parlavo dell'aspetto religioso, quanto dell'aspetto "rivoluzionario" dell'ideologia. Ovvero del perché in questo periodo storico tutto ciò che si schiera "contro" (contro i regimi, contro l'imperialismo occidentale, contro chi vuole imporre questo o quel governo nella regione) può avere seguaci nella regione, indipendentemente poi dalla loro reale fede religiosa, non è un caso se molti dell'Isis fino a 2-3 anni prima non erano per niente religiosi. Ad attirarli non è stata di certo un'improvvisa voglia di fede, quanto un progetto politico che tenta di spezzare ciò che vengono viste come "catene" dai popoli arabi. Attiri la gente parlando di Sykes-Picot, non di Ramadan. Si sta ripetendo, in chiave diversa ovviamente, ciò che portò all'ascesa del panarabismo e del baathismo decenni fa, solo che sei passato dal concetto di "grande nazione araba" a "califfato", ma il motivo per cui queste ideologie attirano rimane il medesimo, una parte rilevante dell'opinione pubblica che NON si riconosce nel nazionalismo, ovvero che NON si sentono egiziani, algerini, turchi, ecc, ma arabi (nel panarabismo) o musulmani (nell'Islam politico), quindi il concetto di ummah che PREVALE sul concetto di nazione. E poi il fatto dei regimi che sono completamente scollati dalla realtà, che non rappresentano minimamente i loro popoli. Ovviamente questo è un discorso che vale per l'Islam politico in generale, non per l'Isis, nel senso che la tendenza "islamista" riguarda un blocco rilevante della società, di cui solo una piccola parte arriva ad abbracciare le idee estreme dell'Isis e la violenza/terrorismo come mezzo per realizzare questo "progetto" politico.

 

 

 

Il tuo castello cade semplicemente constatando che ci sono MIGLIAIA di foreign fighters, gente cresciuta in Occidente, che ha ricevuto un'educazione occidentale, dove magari in famiglia non erano nemmeno religiosi! Per non parlare dei tanti nel mondo arabo finiti nell'Isis ma che fino a 5 anni fa facevano la American School, la British School, ecc, con modelli di vita completamente occidentali.

 

i foreign fighters sono i peggio disperati, per lo più ghettizzati come in belgio o in francia.

sono quelli più in crisi d'identità di tutti, e cercano un minimo di identificazione nell'isis.

portami un arabo di seconda generazione integrato , con un lavoro redditizio , una famiglia , una minima cultura generale , etc che vada con l'isis e io mi faccio prete.

tu intanto spegami perché di tutte le organizzazioni di terrorismo internazionale nessuna provenga da ambienti sciiti (iranici ovviamente, non della penisola araba).

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