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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

Il 17/4/2018 Alle 22:51, colpodimano ha scritto:

vaglielo a spiegare ai velini a stelle e strisce,

questi pensano ancora che per cojonare la gente bastano due film di cow boy che indeguono gli indiani.

mentr è sempre più di evidente al pubblico, tutta la falsità, e la propafanda che viene messa in campo a tutela dei loro loschi affari.

non lo sanno ancora, ma l'impero americano è finito, e nell'arco della storia, bè, non è durato un casso

 

 

17 ore fa, colpodimano ha scritto:

............ ecc., ecc...........

..............ecc. , ecc............

fortunatamente sono arrivati al capolinea

 

20 ore fa, baudolino ha scritto:

............ ecc. , ecc...........

Secondo me , alla luce degli ultimi avvenimenti  ::  sarà PEGGIO !! 

Da  7 ( sette )  anni si combatte nel Loro Paese e sulla loro pelle  !!

una spietata guerra, che prima è stata per procura (come anche in Ucraina) e ora è invece diretta,

tra gli Usa e la Russia, con il contorno degli alleati.

Se la nostra lettura di questi bombardamenti è corretta, e lascia intatto lo stallo tra le potenze ...., allora i Siriani devono prepararsi a una lunga stagione di attentati e violenze .help, a una guerra di logoramento concepita per impedire ad Assad di riprendersi davvero il controllo del Paese.

La stessa strategia applicata dalla Russia nel Donbass ucraino dopo il colpo di Stato sponsorizzato dagli Usa contro il presidente Janukovich, ma molto più in grande.

Questo sarebbe il vero colpo contro la Russia

che, come già gli Usa in tante altre situazioni ( es. : dall'Afghanistan , all'Iraq , ecc. ) , dopo aver vinto la guerra ha l'enorme problema di vincere anche la pace.bah

 

 

 

.uhm ( Chi frequenta/ha frequentato  spesso questa Discussione sa come la penso nei confronti della NATO & Co. ...) 

Vorrei riportare un pò Tutti  gli ottimisti ( per non dire esagitati ) con  " i piedi per terra "  .

Evidentemente non si riflette bene sulle potenzialità infinite che hanno gli Stati Uniti d'America ( che Ci piaccia o no ) 

  La potenza economica militare USA non ha niente di paragonabile ad una nazione  tipo Italia , per dire ( che ha perso ormai una sua  Sovranità  Nazionale & monetaria  , .... e deve chiedere pure i "soldi" in prestito , ma questa è un'altra storia ) , ma anche con la  Francia ,  con  l'Inghilterra , ecc. , ecc. 

 

.uhmPrendo spunto da 2 risp. di "colpodimano" (  evidentemente non ha letto la mia risp. ) e di quelli che nelle  deduzioni si stanno facendo influenzare  dagli ultimi avvenimenti ( auspicano che  la Loro speranza  diventi  un futuro a breve termine )

Chi si illude che con gli attacchi missilistici di sabato l'Idra Usa-UK-Francia-Israele-Arabia Saudita abbia concluso un genocidio in Siria che va avanti da 7 anni,  NON ha ancora capito niente ( ma lo capirà dopo ) .

Questi regimi-gangster sono impegnati a spazzare via, con il mondialismo delle armi e dell'economia, ogni realtà statuale e nazionale dissidente e a ricostituire il colonialismo dei secoli precedenti !!! 

 Non molleranno l'osso se non quando costretti dai costi eccessivi   o da un rifiuto di massa nel Mondo.

 Per ora l'infinita resilienza e il fantastico coraggio dei combattenti Siriani e di tutto quel popolo, guidato dal Loro  presidente, l'impegno eroico di Hezbollah e degli iraniani, la generosa e preziosissima assistenza dei Russi , hanno tenuto testa all'Uccidente, ai suoi vassalli, ai suoi sguatteri (Noi). 

Ma "Il bello" deve ancora arrivare .....help e non solo per i Siriani ( anche e soprattutto per gli Iraniani ) 

Tanto per ricordare agli "illusi & speranzosi " ( magari mi ci metto anch'io ) :

 Gli USA  , in pratica ,  è un’isola, e non ha nemici via terra.

Può dedicare le proprie risorse tecnologiche e militari non al controllo di un territorio, ma delle infrastrutture di collegamento tra i territori:

i mari (con la flotta militare più potente della storia umana),

lo spazio (in cui mantiene un importante vantaggio tecnologico)

e le reti di comunicazione cibernetiche (l’America le ha inventate, ma sono il settore in cui i cambiamenti sono più rapidi e in cui cinesi ed anche i russi hanno fatto i più rapidi progressi).

New York resta sul podio delle piazze finanziarie globali  :  prima , sotto alcuni indicatori.

Le imprese tecnologiche americane hanno capacità finanziaria infinite (e un domani forza politica?? ) e  incomparabile  con i canoni EUROpei

e sono quasi monopoliste in interi ambiti di attività (da Google a Facebook , ecc. ).

Lo stesso deficit commerciale americano alimenta la dimensione globale del dollaro.

L’America è la potenza "plutocratica "/ "talassocratica "  ed infrastrutturale più forte della storia,

laddove i Russi – e i Tedeschi – sono potenze prive del controllo dei mari (ma dipendenti dalle esportazioni!! )

e i Cinesi soffrono della doppia vulnerabilità: dal mare, circondati da anelli di potenze ostili o comunque non alleate nonché dalla flotta americana stessa e da terra, tenuti lontani dai mercati europei da grandi distanze, spazi aridi e montuosi e dall’instabilità della  " faglia islamica " , composta da stati collassati, poveri, instabili, da guerre, guerriglie ,  terrorismo , ecc. , ecc. 

 Guarda caso, la  " faglia  " peggiore è proprio quella in cui gli americani hanno concentrato e concentrano gli sforzi per aumentare il tasso di caos e di instabilità.

 

Il declino amerikano è solo relativo. La partita del caos è apertissima.

 

p.s. : 

Ultime notizie ( che in pratica confermano la mia penultima risp. di sopra ) .

Fallito il "piano A " , adesso passeranno al "piano B " :

Premessa :

 il piano B effettivo

e si può intuire che tutto dipende dalla divergenza di vedute che in questo momento esiste all’interno dell’Establishment di Washington dove la corrente dei neocons, quella collegata al Deep State ed al complesso militare industriale, vuole avere il sopravvento rispetto ai consiglieri più moderati del Presidente Trump, come James Mattis ed altri, che vedono i rischi di un conflitto aperto con la Russia e con la Cina, ugualmente interessate a mantenere la stabilità dell’area.

 

Il piano B , dovrebbe consistere in :

 è quello di ritirare le forze USA dalla Siria e creare una forza araba finanziata dai paesi del Golfo, Arabia Saudita, Emirati e Quatar, Kuwait, costituita da reparti militari arabi ( più o meno )  che vadano a posizionarsi inizialmente nelle basi militari USA costituite illegalmente in Siria, come ad Al Tanf,  al confine Giordano, oltre che nel Nord, nella Zona Curda. In pratica una forza di occupazione sul territorio Siriano.

In pratica si tratterebbe di sostituire le truppe USA e lavorare con le formazioni Curde ed arabe locali, appoggiate dagli USA, per impedire che le forze appoggiate dall’Iran entrino nel territorio-est  in precedenza controllato dall’ISIS.

 

In pratica : 

 ll  " piano B  " previsto dai neocons prevede di mantenere aperta e prolungare indefinitivamente la guerra in Siria allo scopo di logorare l’Iran ( non solo i Siriani ) che è costretto a mantenere nel paese una parte delle sue forze, con l’obiettivo di dissanguare l’economia iraniana che già si trova in difficoltà per effetto delle sanzioni.
Facile prevedere che l’Iran sarà sottoposto ad un assedio crescente ed a tentativi di infiltrazione per provocare disordini, sabotaggi ed attacchi terroristici, in modo da indebolire il regime e creare le premesse per una rivolta interna ed un possibile scenario di destabilizzazione.

Intanto ,  i neocons di Washington  stanno aspettando la prima occasione per prevalere sulla Casa Bianca ed arrivare allo scontro diretto con le forze russe.

Loro non aspettano solo  la prossima occasione ma la creano. I White elmets sono già all’opera per creare la prossima provocazione con le armi chimiche..... bah

 

 

 

 

 

 

 

 

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A domanda risponde, parte 4

Oggi parliamo di Powell, fialette e sostanze chimiche

 

Quoto

 


DOMANDA

Non sarà come nel 2003 quando il segretario di stato Colin Powell andò alle Nazioni Unite a mostrare la fialette con l'antrace per giustificare l'invasione americana in Iraq e poi si scopri che Saddam Hussein non aveva alcuna arma di distruzione di massa?

 

RISPOSTA

È l'esatto contrario. Colin Powell andò davanti alle Nazioni Unite il 5 febbraio per convincere l'assemblea che Saddam aveva armi di distruzione di massa e che quindi il regime-change in Iraq era necessario. 

In SiriaIn il governo siriano ha ammesso di avere le armi chimiche nel luglio 2012 e le Nazioni Unite hanno dimostrato che il governo siriano  ha usato le armi chimiche. A ottobre 2017 la commissione d'inchiesta  dell'OPCW ha stabilito  che il bombardamento con l'agente nervino che ha ucciso 100 persone a Khan Sheikhoun vicino Idlib nell'aprile 2017 è responsabilità del governo siriano. Ha inoltre stabilito che  l'agente nervino usato nel massacro della Ghouta che uccise 1400 persone nell'agosto 2013 è lo stesso delle scorte del governo siriano (grazie ad alcuni elementi chimici in comune). Si capisce la differenza o no? Colin Powell cercava di convincere le Nazioni Unite che in Iraq c'erano armi di distruzione di massa ma non furono trovate. 

In Siria le Nazioni Unite dicono che ci sono armi chimiche (e l'ha detto anche il governo siriano) e ne vediamo gli effetti quando sono usate. Il paragone con la fialetta di Powell è folle.
 

 

 

Dunque vediamo.

1) Tirare in ballo la fialetta di Powell per dimostrare che il governo siriano non dispone di armi chimiche è uno specioso espediente retorico volto a distogliere l'attenzione dal vero problema, che sono le armi chimiche che il regime di Assad ha ammesso di avere nei propri arsenali. È un tipico caso di argomentum ad hominem con cui la disinformacija russa invade l'Occidente e che gli "utili idioti" occidentali rilanciano a piene mani: insomma, Powell 15 anni fa ha mentito su Saddam e l'Iraq, perciò 15 anni dopo Assad e la Siria sono per forza innocenti. Una logica assurda che non sta in piedi, perché è come dire che se mio nonno 15 anni fa ha accusato ingiustamente il suo vicino di essere un ladro, il rapinatore che adesso abita di fronte a me deve essere per forza innocente. Delirio logico. .doh

 

2) "Eh ma l'americano Powell ha mentito su Saddam e adesso un altro americano può mentire su Assad: il modus operandi degli yankees è sempre quello...".

Allora vediamo: ogni volta che mi capita di tracciare una linea di continuità, relativamente ad azioni ed obiettivi, tra il regime sovietico pre-1989 ed il regime attuale di Putin, qualcuno immancabilmente obietta (nonostante siano passati solo 29 anni) che si tratta di un paragone impossibile, che sono situazioni differenti, epoche diverse e blablabla. 

Questi stessi soggetti però, quando si parla di Stati Uniti, non esitano a paragonare amministrazioni americane enormemente diverse tra di loro (Obama è stato enormemente diverso da Bush e Trump è enormemente diverso da ambedue), dimenticando (o fingendo di non sapere) che ogni nuova amministrazione che si insedia alla Casa Bianca, applica per prima cosa e come regola non-scritta della politica americana, uno spoil-system selvaggio, con il quale di fatto epura ogni residuo della vecchia amministrazione, così da modellare la nuova a propria immagine e somiglianza. E questo vale per i vertici di tutte le agenzie federali, per i servizi segreti, per l'amministrazione pubblica ecc ecc. In altre parole ogni 4-8 anni l'amministrazione USA si rinnova completamente e lo fa quindi molto più velocemente rispetto all'amministrazione russa, che invece si incancrenisce per decenni attorno allo stesso leader e quindi muta fisionomia molto più lentamente.

Eppure nel caso russo non può esserci linea di continuità,  mentre nel caso americano invece si: gli USA che cambiano sono sempre gli stessi, mentre i russi che non cambiano sono invece diversi. Coerenza logica, non c'è che dire :statbuon:

 

3) Dice: "Assad aveva armi chimiche, ma le ha distrutte nel 2013 sotto supervisione americana".

Vero, ma la distruzione completa era vincolata alla disponibilità del regime di rivelare tutte  le proprie scorte e tutti i propri possibili luoghi di stoccaggio: in pratica era legata alla buona fede del regime. Punto secondo: il cloro non era compreso negli accordi di distruzione e barili bomba al cloro sono stati sganciati su Aleppo con decine di vittime (chiedere ai fanti della prima guerra mondiale se non è tossico il cloro ad alte concentrazioni). Punto terzo: un precursore del Sarin è l'alcool isopropile che è un comune detergente acquistabile su Amazon a 30€ x 5 litri: basta mescolarlo ad un secondo precursore leggermente più complesso e ottieni il Sarin, operazione fattibile in tempi rapidi in un comune laboratorio al riparo da occhi indiscreti, oltretutto senza che sia necessario produrne in grandi quantità visto che, se inalato, bastano 50 mg per finire al Creatore: anche perché la distruzione valeva per le scorte, ma non prevedeva anche l'eliminazione dei chimici in grado di produrle (   sefz ). Punto quarto, se anche il Sig. Assad avesse distrutto tutte le sue scorte nel 2013, nulla vieta che in questi anni i suoi amici iraniani gliene abbiano regalate un po' delle loro, residuate della vecchia guerra Iran-Iraq.  

Quindi, pensare che Assad non possa avere usato armi chimiche solo perché non ne aveva più  avendole distrutte,  è semplicemente ridicolo e pretestuoso.

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31 minuti fa, baudolino ha scritto:

 

 

.uhm ( Chi frequenta/ha frequentato  spesso questa Discussione sa come la penso nei confronti della NATO & Co. ...) 

Vorrei riportare un pò Tutti  gli ottimisti ( per non dire esagitati ) con  " i piedi per terra "  .

Evidentemente non si riflette bene sulle potenzialità infinite che hanno gli Stati Uniti d'America ( che Ci piaccia o no ) 

  La potenza economica militare USA non ha niente di paragonabile ad una nazione  tipo Italia , per dire ( che ha perso ormai una sua  Sovranità  Nazionale & monetaria  , .... e deve chiedere pure i "soldi" in prestito , ma questa è un'altra storia ) , ma anche con la  Francia ,  con  l'Inghilterra , ecc. , ecc. 

 

.uhmPrendo spunto da 2 risp. di "colpodimano" (  evidentemente non ha letto la mia risp. ) e di quelli che nelle  deduzioni si stanno facendo influenzare  dagli ultimi avvenimenti ( auspicano che  la Loro speranza  diventi  un futuro a breve termine )

Chi si illude che con gli attacchi missilistici di sabato l'Idra Usa-UK-Francia-Israele-Arabia Saudita abbia concluso un genocidio in Siria che va avanti da 7 anni,  NON ha ancora capito niente ( ma lo capirà dopo ) .

Questi regimi-gangster sono impegnati a spazzare via, con il mondialismo delle armi e dell'economia, ogni realtà statuale e nazionale dissidente e a ricostituire il colonialismo dei secoli precedenti !!! 

 Non molleranno l'osso se non quando costretti dai costi eccessivi   o da un rifiuto di massa nel Mondo.

 Per ora l'infinita resilienza e il fantastico coraggio dei combattenti Siriani e di tutto quel popolo, guidato dal Loro  presidente, l'impegno eroico di Hezbollah e degli iraniani, la generosa e preziosissima assistenza dei Russi , hanno tenuto testa all'Uccidente, ai suoi vassalli, ai suoi sguatteri (Noi). 

Ma "Il bello" deve ancora arrivare .....help e non solo per i Siriani ( anche e soprattutto per gli Iraniani ) 

Tanto per ricordare agli "illusi & speranzosi " ( magari mi ci metto anch'io ) :

 Gli USA  , in pratica ,  è un’isola, e non ha nemici via terra.

Può dedicare le proprie risorse tecnologiche e militari non al controllo di un territorio, ma delle infrastrutture di collegamento tra i territori:

i mari (con la flotta militare più potente della storia umana),

lo spazio (in cui mantiene un importante vantaggio tecnologico)

e le reti di comunicazione cibernetiche (l’America le ha inventate, ma sono il settore in cui i cambiamenti sono più rapidi e in cui cinesi ed anche i russi hanno fatto i più rapidi progressi).

New York resta sul podio delle piazze finanziarie globali  :  prima , sotto alcuni indicatori.

Le imprese tecnologiche americane hanno capacità finanziaria infinite (e un domani forza politica?? ) e  incomparabile  con i canoni EUROpei

e sono quasi monopoliste in interi ambiti di attività (da Google a Facebook , ecc. ).

Lo stesso deficit commerciale americano alimenta la dimensione globale del dollaro.

L’America è la potenza "plutocratica "/ "talassocratica "  ed infrastrutturale più forte della storia,

laddove i Russi – e i Tedeschi – sono potenze prive del controllo dei mari (ma dipendenti dalle esportazioni!! )

e i Cinesi soffrono della doppia vulnerabilità: dal mare, circondati da anelli di potenze ostili o comunque non alleate nonché dalla flotta americana stessa e da terra, tenuti lontani dai mercati europei da grandi distanze, spazi aridi e montuosi e dall’instabilità della  " faglia islamica " , composta da stati collassati, poveri, instabili, da guerre, guerriglie ,  terrorismo , ecc. , ecc. 

 Guarda caso, la  " faglia  " peggiore è proprio quella in cui gli americani hanno concentrato e concentrano gli sforzi per aumentare il tasso di caos e di instabilità.

 

Il declino amerikano è solo relativo. La partita del caos è apertissima.

 

p.s. : 

Ultime notizie ( che in pratica confermano la mia penultima risp. di sopra ) .

Fallito il "piano A " , adesso passeranno al "piano B " :

Premessa :

 il piano B effettivo

e si può intuire che tutto dipende dalla divergenza di vedute che in questo momento esiste all’interno dell’Establishment di Washington dove la corrente dei neocons, quella collegata al Deep State ed al complesso militare industriale, vuole avere il sopravvento rispetto ai consiglieri più moderati del Presidente Trump, come James Mattis ed altri, che vedono i rischi di un conflitto aperto con la Russia e con la Cina, ugualmente interessate a mantenere la stabilità dell’area.

 

Il piano B , dovrebbe consistere in :

 è quello di ritirare le forze USA dalla Siria e creare una forza araba finanziata dai paesi del Golfo, Arabia Saudita, Emirati e Quatar, Kuwait, costituita da reparti militari arabi ( più o meno )  che vadano a posizionarsi inizialmente nelle basi militari USA costituite illegalmente in Siria, come ad Al Tanf,  al confine Giordano, oltre che nel Nord, nella Zona Curda. In pratica una forza di occupazione sul territorio Siriano.

In pratica si tratterebbe di sostituire le truppe USA e lavorare con le formazioni Curde ed arabe locali, appoggiate dagli USA, per impedire che le forze appoggiate dall’Iran entrino nel territorio-est  in precedenza controllato dall’ISIS.

 

In pratica : 

 ll  " piano B  " previsto dai neocons prevede di mantenere aperta e prolungare indefinitivamente la guerra in Siria allo scopo di logorare l’Iran ( non solo i Siriani ) che è costretto a mantenere nel paese una parte delle sue forze, con l’obiettivo di dissanguare l’economia iraniana che già si trova in difficoltà per effetto delle sanzioni.
Facile prevedere che l’Iran sarà sottoposto ad un assedio crescente ed a tentativi di infiltrazione per provocare disordini, sabotaggi ed attacchi terroristici, in modo da indebolire il regime e creare le premesse per una rivolta interna ed un possibile scenario di destabilizzazione.

Intanto ,  i neocons di Washington  stanno aspettando la prima occasione per prevalere sulla Casa Bianca ed arrivare allo scontro diretto con le forze russe.

Loro non aspettano solo  la prossima occasione ma la creano. I White elmets sono già all’opera per creare la prossima provocazione con le armi chimiche..... bah

 

 

 

 

 

 

 

 

condivido tutto, ma non sottovaluterei troppo le capacità russo-cinesi.

Anche se i più attenti sanno che il vero nemico degli stati uniti è l'europa. non in se e attuale ma quello che potrebbe essere se si formasse un asse bruxelles mosca.

da qui la guerra per limitare l'apporto di risorse energetiche dalla russia e rendere il vecchio continente sempre più dipendente delle risorse degli amici ysa del golfo (la guerra in siria ne è una conseguenza), l'instabilità dei paesi lungo la "via della seta". l'aporto di massicce ondate migratorie destabilizzanti atte a distruggere il tessuto sociale europeo.

Il tutto grazie ai cavalli di * alla macron, alla may, o a tutti i politicanti italiani

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44 minuti fa, colpodimano ha scritto:

condivido tutto, ma non sottovaluterei troppo le capacità russo-cinesi.

Anche se i più attenti sanno che il vero nemico degli stati uniti è l'europa. non in se e attuale ma quello che potrebbe essere se si formasse un asse bruxelles mosca.

da qui la guerra per limitare l'apporto di risorse energetiche dalla russia e rendere il vecchio continente sempre più dipendente delle risorse degli amici ysa del golfo (la guerra in siria ne è una conseguenza), l'instabilità dei paesi lungo la "via della seta". l'aporto di massicce ondate migratorie destabilizzanti atte a distruggere il tessuto sociale europeo.

Il tutto grazie ai cavalli di * alla macron, alla may, o a tutti i politicanti italiani

Sì , ma per ora "l'EUROpa" non si sta comportando male (per Loro) . Vedi ad es. l'appoggio al golpe Ucraino ,  al riconoscimento del Kosovo , alle sanzioni alla Russia , ecc.

L'unico stato che ha sempre fatto / fa e farà "come gli pare " è ( guarda caso) la Germania ( es. la pipeline Nord Stream , ecc. )  che è  l'unico Stato che ancora si salva da quando c'è l'EUROpa/EUROzona  ,  ma i Tedeschi ( lo sappiamo ) non sono fessi e non vogliono diventare una colonia ( in tempi non sospetti  hanno  inserito pure in costituzione un articolo ad hoc  per questo problema ) .

Certo , gli USA fanno/faranno di tutto  per  bloccare/indebolire le esportazioni  dei Russi ,  il problema poi sono i Governi proni  & vassalli  che  obbediscono senza fiatare ... 

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46 minuti fa, baudolino ha scritto:

Sì , ma per ora "l'EUROpa" non si sta comportando male (per Loro) . Vedi ad es. l'appoggio al golpe Ucraino ,  al riconoscimento del Kosovo , alle sanzioni alla Russia , ecc.

L'unico stato che ha sempre fatto / fa e farà "come gli pare " è ( guarda caso) la Germania ( es. la pipeline Nord Stream , ecc. )  che è  l'unico Stato che ancora si salva da quando c'è l'EUROpa/EUROzona  ,  ma i Tedeschi ( lo sappiamo ) non sono fessi e non vogliono diventare una colonia ( in tempi non sospetti  hanno  inserito pure in costituzione un articolo ad hoc  per questo problema ) .

Certo , gli USA fanno/faranno di tutto  per  bloccare/indebolire le esportazioni  dei Russi ,  il problema poi sono i Governi proni  & vassalli  che  obbediscono senza fiatare ... 

intendevo Europa in senso storico, culturale, metapolitico. 

Questa EUROpa è un loro prodotto per distruggere l'europa vera

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io non capisco l'odio anti USA di certi post però...

guardate che siamo quello che siamo e abbiamo avuto decenni di benessere perché ci sono stati loro...

e non è che gli USA sono i cattivi e gli altri sono tutti buoni....  il mondo è complesso ed è sempre stato una battaglia scandita da prove di forza.

andiamoci piano con le critiche a senso unico... e guardiano un'attimo cosa c'è dall'altra parte.

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21 ore fa, Fox88 ha scritto:

Come ma vedete le elezioni presidenziali anticipate da Erdogan il 24 giugno??

 

 

Con quanta percentuale STRAvincerá???

Bè considerato che Al Sisi ha vinto con il 97% ( sefz  sefz  sefz ) dei voti e Assad con il 92,20% ( sefz  sefz ) presumo  che Erdy non vorrà sfigurare davanti ai due fenomeni: ma per non esagerare forse si accontenterà di qualcosa meno del 90% ( sefz )

 

Il caro vecchio leader bulgaro Zhivkov sarebbe orgoglioso di loro... @@  @@

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1 minuto fa, bonve ha scritto:

io non capisco l'odio anti USA di certi post però...

guardate che siamo quello che siamo e abbiamo avuto decenni di benessere perché ci sono stati loro...

e non è che gli USA sono i cattivi e gli altri sono tutti buoni....  il mondo è complesso ed è sempre stato una battaglia scandita da prove di forza.

andiamoci piano con le critiche a senso unico... e guardiano un'attimo cosa c'è dall'altra parte.

Bro,  chiedi cose impossibili. Te lo ricordi il discorso degli euromissili? 

Gli SS-20 sovietici puntati sull'Europa andavano bene e garantivano la pace, mentre i Pershing USA installati (dopo gli SS-20) in Europa che puntavano sulla Russia erano invece una minaccia alla pace.... sefz

Sono riflessi pavloviani trasportati in ambito ideologico e per quanto riguarda l'Italia risalgono al periodo 1943-1948, sia per gli estremi sinistri che per gli estremi destri: vecchi schemi giunti fino ad oggi e che a seconda dei periodi si abbeverano di nuovi stimoli e pretesti: prima l'internazionalismo sovietico, poi la contestazione post-sessantottina,  poi l'odio nei confronti di Israele, adesso l'antiglobalismo. 

Che poi, molti di coloro che a suo tempo erano internazionalisti anti-USA  adesso si riscoprono antiglobalisti anti-USA. Che pare un paradosso, ma in fondo non lo è, perché i cervellini sono sempre gli stessi: vuoti.

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1 ora fa, bonve ha scritto:

io non capisco l'odio anti USA di certi post però...

guardate che siamo quello che siamo e abbiamo avuto decenni di benessere perché ci sono stati loro...

e non è che gli USA sono i cattivi e gli altri sono tutti buoni....  il mondo è complesso ed è sempre stato una battaglia scandita da prove di forza.

andiamoci piano con le critiche a senso unico... e guardiano un'attimo cosa c'è dall'altra parte.

Azz....!! non si finisce mai di imparare ( specialmente frequentando questa discussione ) 

uum Ed io che pensavo ( supportato da centinaia di grafici ufficiali ) che  almeno  fino al 1981 (  "divorzio" tra Banca d'Italia & Ministero del Tesoro  , poi abbiamo tirato  fino alla fine della caduta del muro di Berlino  , più o meno )  era la Politica Economica giusta che Ci aveva portato a diventare la 4°/5° potenza mondiale !!

Quindi , il merito è da imputare agli amerikani e non agli italiani  ,  dopo ,  disgraziatamente   (   dal 2000 in poi ) sono arrivati i Cosacchi  a Piazza di  Spagna e Ci hanno colonizzato ..... bah

 

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7 minuti fa, baudolino ha scritto:

Azz....!! non si finisce mai di imparare ( specialmente frequentando questa discussione ) 

uum Ed io che pensavo ( supportato da centinaia di grafici ufficiali ) che  almeno  fino al 1981 (  "divorzio" tra Banca d'Italia & Ministero del Tesoro  , poi abbiamo tirato  fino alla fine della caduta del muro di Berlino  , più o meno )  era la Politica Economica giusta che Ci aveva portato a diventare la 4°/5° potenza mondiale !!

Quindi , il merito è da imputare agli amerikani e non agli italiani  ,  dopo ,  disgraziatamente   (   dal 2000 in poi ) sono arrivati i Cosacchi  a Piazza di  Spagna e Ci hanno colonizzato ..... bah

 

 

si abbiamo fatto tutto da soli uum

già senza il piano marshall alla fine dell seconda guerra mondiale avrei voluto vedere cosa combinavamo...

poi, sicuramente ci saremmo difesi benissimo da soli dall'unione sovietica e dalle sue mire espansionistiche europee.

e la lista è lunga, possiamo continuare per un bel pezzo.

dai su siamo seri.

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24 minuti fa, baudolino ha scritto:

Azz....!! non si finisce mai di imparare ( specialmente frequentando questa discussione ) 

uum Ed io che pensavo ( supportato da centinaia di grafici ufficiali ) che  almeno  fino al 1981 (  "divorzio" tra Banca d'Italia & Ministero del Tesoro  , poi abbiamo tirato  fino alla fine della caduta del muro di Berlino  , più o meno )  era la Politica Economica giusta che Ci aveva portato a diventare la 4°/5° potenza mondiale !!

Quindi , il merito è da imputare agli amerikani e non agli italiani  ,  dopo ,  disgraziatamente   (   dal 2000 in poi ) sono arrivati i Cosacchi  a Piazza di  Spagna e Ci hanno colonizzato ..... bah

 

Immagino che il piano Marshall che ha ricostruito l'Europa messa a fuoco da zio Benito, zio Adolf e zio Josif,  nonché quella strana cosa che si chiama Democrazia (che l'Italia non aveva mai avuto fino a quel momento) nonché l'idea stessa di capitalismo (che l'Italia ferma alle massaie rurali di autarchica e fascistissima memoria manco sapeva cosa fosse) siano cose irrilevanti. Quella democrazia capitalistica la cui introduzione, anzi il cui solo esistere come concetto filosofico, ha aperto la strada anche in italia all'idea di benessere diffuso, cosa che invece prima era castale. Quella liberaldemocrazia che sviluppando la società in senso civile la ha anche progredita in senso economico: e la controprova qual'è?  Che i regimi autoritari dell'Europa dell'est sotto dominio sovietico, non solo non avevano libertà civili, ma neppure benessere economico.

Ebbene, tutte queste cose, piaccia o non piaccia, sono arrivate con la Coca Cola, il chewing gum e di boogie-woogie. Sono arrivate con gli americani.

E se il prezzo della Liberaldemocrazia e del benessere economico goduto dal 1946 ad oggi sono la NATO e le basi americane in Italia, allora per quanto mi riguarda lo pago molto volentieri. Anzi, per me possono pure raddoppiarlo il numero di basi USA nel Bel Paese.

 

No, ma in fondo lo scemo sono io che perdo tempo a rispondere a chi si rifiuta di vedere queste realtà palesi. .sisi  .sisi

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16 minuti fa, bonve ha scritto:

 

si abbiamo fatto tutto da soli uum

già senza il piano marshall alla fine dell seconda guerra mondiale avrei voluto vedere cosa combinavamo...

poi, sicuramente ci saremmo difesi benissimo da soli dall'unione sovietica e dalle sue mire espansionistiche europee.

e la lista è lunga, possiamo continuare per un bel pezzo.

dai su siamo seri.

Hai ragione : siamo seri  ( non per noi che ormai ci conosciamo , ma per qualche nuovo utente che passa di qua per caso...e ci prende per pazzi );)

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10 minuti fa, sol invictus ha scritto:

Immagino che il piano Marshall che ha ricostruito l'Europa messa a fuoco da zio Benito, zio Adolf e zio Josif,  nonché quella strana cosa che si chiama Democrazia (che l'Italia non aveva mai avuto fino a quel momento) nonché l'idea stessa di capitalismo (che l'Italia ferma alle massaie rurali di autarchica e fascistissima memoria manco sapeva cosa fosse) siano cose irrilevanti. Quella democrazia capitalistica la cui introduzione, anzi il cui solo esistere come concetto filosofico, ha aperto la strada anche in italia all'idea di benessere diffuso, cosa che invece prima era castale. Quella liberaldemocrazia che sviluppando la società in senso civile la ha anche progredita in senso economico: e la controprova qual'è?  Che i regimi autoritari dell'Europa dell'est sotto dominio sovietico, non solo non avevano libertà civili, ma neppure benessere economico.

Ebbene, tutte queste cose, piaccia o non piaccia, sono arrivate con la Coca Cola, il chewing gum e di boogie-woogie. Sono arrivate con gli americani.

E se il prezzo della Liberaldemocrazia e del benessere economico goduto dal 1946 ad oggi sono la NATO e le basi americane in Italia, allora per quanto mi riguarda lo pago molto volentieri. Anzi, per me possono pure raddoppiarlo il numero di basi USA nel Bel Paese.

 

No, ma in fondo lo scemo sono io che perdo tempo a rispondere a chi si rifiuta di vedere queste realtà palesi. .sisi  .sisi

la fortuna / sfortuna dell'italia è che non ha conosciuto il comunismo e la mancanza di libertà; lo vediamo pure in medioriente al giorno d'oggi quanto manca questa cosa alle popolazioni locali.

poi certo, si può discutere se i bombardamenti sono opportuni, se trump è capace, se putin è democratico o no ecc.. ecc.

ma cavolo noi europei nell'anno domini 2018 ancora non siamo in grado di metterci d'accordo fra di noi su nulla... figuriamoci se riusciamo ad incidere e fare qualcosa di utile in politica estera.

facile criticare...

 

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4 minuti fa, sol invictus ha scritto:

Immagino che il piano Marshall che ha ricostruito l'Europa messa a fuoco da zio Benito, zio Adolf e zio Josif,  nonché

.............ecc. , ecc....................

E se il prezzo della Liberaldemocrazia e del benessere economico goduto dal 1946 ad oggi sono la NATO e le basi americane in Italia, allora per quanto mi riguarda lo pago molto volentieri. Anzi, per me possono pure raddoppiarlo il numero di basi USA nel Bel Paese.

 

No, ma in fondo lo scemo sono io che perdo tempo a rispondere a chi si rifiuta di vedere queste realtà palesi. .sisi  .sisi

 

Quando gli toccano Lo zio Sam .... il n/s. sol-usa-invictus  non si tiene più  .brr !!

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7 ore fa, sol invictus ha scritto:

A domanda risponde, parte 4

Oggi parliamo di Powell, fialette e sostanze chimiche

 

 

Dunque vediamo.

1) Tirare in ballo la fialetta di Powell per dimostrare che il governo siriano non dispone di armi chimiche è uno specioso espediente retorico volto a distogliere l'attenzione dal vero problema, che sono le armi chimiche che il regime di Assad ha ammesso di avere nei propri arsenali. È un tipico caso di argomentum ad hominem con cui la disinformacija russa invade l'Occidente e che gli "utili idioti" occidentali rilanciano a piene mani: insomma, Powell 15 anni fa ha mentito su Saddam e l'Iraq, perciò 15 anni dopo Assad e la Siria sono per forza innocenti. Una logica assurda che non sta in piedi, perché è come dire che se mio nonno 15 anni fa ha accusato ingiustamente il suo vicino di essere un ladro, il rapinatore che adesso abita di fronte a me deve essere per forza innocente. Delirio logico. .doh

 

2) "Eh ma l'americano Powell ha mentito su Saddam e adesso un altro americano può mentire su Assad: il modus operandi degli yankees è sempre quello...".

Allora vediamo: ogni volta che mi capita di tracciare una linea di continuità, relativamente ad azioni ed obiettivi, tra il regime sovietico pre-1989 ed il regime attuale di Putin, qualcuno immancabilmente obietta (nonostante siano passati solo 29 anni) che si tratta di un paragone impossibile, che sono situazioni differenti, epoche diverse e blablabla. 

Questi stessi soggetti però, quando si parla di Stati Uniti, non esitano a paragonare amministrazioni americane enormemente diverse tra di loro (Obama è stato enormemente diverso da Bush e Trump è enormemente diverso da ambedue), dimenticando (o fingendo di non sapere) che ogni nuova amministrazione che si insedia alla Casa Bianca, applica per prima cosa e come regola non-scritta della politica americana, uno spoil-system selvaggio, con il quale di fatto epura ogni residuo della vecchia amministrazione, così da modellare la nuova a propria immagine e somiglianza. E questo vale per i vertici di tutte le agenzie federali, per i servizi segreti, per l'amministrazione pubblica ecc ecc. In altre parole ogni 4-8 anni l'amministrazione USA si rinnova completamente e lo fa quindi molto più velocemente rispetto all'amministrazione russa, che invece si incancrenisce per decenni attorno allo stesso leader e quindi muta fisionomia molto più lentamente.

Eppure nel caso russo non può esserci linea di continuità,  mentre nel caso americano invece si: gli USA che cambiano sono sempre gli stessi, mentre i russi che non cambiano sono invece diversi. Coerenza logica, non c'è che dire :statbuon:

 

3) Dice: "Assad aveva armi chimiche, ma le ha distrutte nel 2013 sotto supervisione americana".

Vero, ma la distruzione completa era vincolata alla disponibilità del regime di rivelare tutte  le proprie scorte e tutti i propri possibili luoghi di stoccaggio: in pratica era legata alla buona fede del regime. Punto secondo: il cloro non era compreso negli accordi di distruzione e barili bomba al cloro sono stati sganciati su Aleppo con decine di vittime (chiedere ai fanti della prima guerra mondiale se non è tossico il cloro ad alte concentrazioni). Punto terzo: un precursore del Sarin è l'alcool isopropile che è un comune detergente acquistabile su Amazon a 30€ x 5 litri: basta mescolarlo ad un secondo precursore leggermente più complesso e ottieni il Sarin, operazione fattibile in tempi rapidi in un comune laboratorio al riparo da occhi indiscreti, oltretutto senza che sia necessario produrne in grandi quantità visto che, se inalato, bastano 50 mg per finire al Creatore: anche perché la distruzione valeva per le scorte, ma non prevedeva anche l'eliminazione dei chimici in grado di produrle (   sefz ). Punto quarto, se anche il Sig. Assad avesse distrutto tutte le sue scorte nel 2013, nulla vieta che in questi anni i suoi amici iraniani gliene abbiano regalate un po' delle loro, residuate della vecchia guerra Iran-Iraq.  

Quindi, pensare che Assad non possa avere usato armi chimiche solo perché non ne aveva più  avendole distrutte,  è semplicemente ridicolo e pretestuoso.

D'accordo su quasi tutto, tranne il punto 2. Il peso degli apparati nella politica estera americana è fortissimo, come lo stesso Trump ha dovuto notare. Non basta affatto una semplice legislatura per cambiare le cose, quasi sempre sono loro a cambiare te.

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18 ore fa, bonve ha scritto:

la fortuna / sfortuna dell'italia è che non ha conosciuto il comunismo e la mancanza di libertà; lo vediamo pure in medioriente al giorno d'oggi quanto manca questa cosa alle popolazioni locali.

poi certo, si può discutere se i bombardamenti sono opportuni, se trump è capace, se putin è democratico o no ecc.. ecc.

ma cavolo noi europei nell'anno domini 2018 ancora non siamo in grado di metterci d'accordo fra di noi su nulla... figuriamoci se riusciamo ad incidere e fare qualcosa di utile in politica estera.

facile criticare...

 

E pensare che qualcuno parlava di United States of Europe, rido. 

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Siria, Assad restituisce la Legion d'Onore alla Francia

 

"Non è un onore per il presidente Assad indossare una medaglia consegnata da un Paese schiavo degli Stati Uniti", si legge nella nota

 
Dopo i raid coordinati di Stati Uniti, Francia e Regno Unito il presidente siriano Bashar al-Assad ha deciso di restituire la prestigiosa Legion d'Onore conferita da Jacques Chirac nl 2001.
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Attraverso una nota ufficiale, la presidenza di Damasco ha spiegato che non indosserà un riconoscimento dato da un Paese "schiavo" dell'America, la quale "sostiene i terroristi". Solo qualche giorno fa fonti dell'Eliseo avevano annunciato che le autorità francesi avevano avviato una procedura disciplinare per revocare la Legion d'Onore.

"Il ministero degli Esteri ha riconsegnato alla Repubblica francese la Grand Croix della Legion d'Onore assegnata al presidente Assad", si legge in una nota del ministero degli Esteri siriano. "Non è un onore per il presidente Assad indossare una medaglia consegnata da un Paese schiavo e seguace degli Stati Uniti che sostengono i terroristi", prosegue il testo. Nella nota viene inoltre ribadito che la Siria avrebbe sempre rispettato i rapporti tra le nazioni e per questo "non acceta alcuna forma di ingerenza dall'esterno".

Sono circa 3mila le persone che ogni anni ricevono la Legion d'Onore per i servizi resi alla Francia, o per la difesa dei diritti umani, della libertà di stampa o di cause simili.

 

Il giornale

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Posto questo articolo di D. Raineri sul Foglio di oggi (fossi in lui comincerei a guardarmi alle spalle ed a stare attento a ciò che mangio .ghgh.ghgh, che dalle parti del Cremlino non sono ben visti i giornalisti ficcanaso ) che parla di Novichok e di Duma

 



Il governo russo è impegnato in uno scontro frontale con l'OPCW,  l'organizzazione per la proibizione delle armi chimiche che spesso è chiamata ad investigare su casi molto delicati grazie al suo ruolo internazionale ed imparziale. La Russia è coinvolta a causa di due recenti operazioni con armi chimiche che la riguardano da vicino. 

La prima è il tentato omicidio di un disertore dell'intelligence russa (Sergej Skripal) e di sua figlia a Salisbury,  vicino Londra, domenica 4 marzo con un agente nervino chiamato Novichok.

Il governo inglese ha reagito con una operazione diplomatica senza precedenti che ha portato all'espulsione di più di 100 diplomatici russi da parte di molti paesi alleati, incluse l'Italia e l'America.

La seconda operazione viene un mese dopo, sabato 7 aprile, ed è il bombardamento con armi chimiche da parte dell'esercito siriano contro i civili di Duma,  una città assediata vicino Damasco. Le armi chimiche hanno soffocato almeno 43 persone e la città si è arresa il giorno successivo ed è passata sotto il controllo dei militari russi dopo che il gruppo armato che la controllava è stato trasferito a nord a bordo di autobus.

In entrambi i casi le analisi dell'OPCW contano molto ed è per questo che sono cominciati i problemi con Mosca. 

Il ministro degli esteri russo, Lavrov,  ha detto il 14 aprile che il laboratorio del l'OPCW in Svizzera ha scoperto che la sostanza del caso Skripal è il BZ, che lui ha definito come un agente nervino usato dall'America e dai paesi della Nato. Ma il laboratorio svizzero ha rilasciato un comunicato ufficiale per dire che il ministro russo si è sbagliato: i risultati sono chiari, si tratta di Novichok,  l'agente nervino inventato in Unione Sovietica.

Inoltre, il BZ non è un agente nervino, è una sostanza tossica non letale che può indurre delirio, non è mai stata usata dai paesi della Nato ed era nelle scorte di agenti chimici della Russia.

Lavrov, che di solito incarna il volto rigoroso della politica estera russa, era totalmente fuori strada.

[allego link per il comunicato del laboratorio svizzero di Spiez - S.I.]

Anche nel caso sirian il confronto con L'OPCW è difficile. La strage è avvenuta il 7 aprile, il team di ispettori internazionali è arrivato il 14 aprile e ancora ieri non ha potuto avere accesso al sito del bombardamento chimico controllato dai militari russi - dodici giorni dopo la strage e sei giorni dopo l'arrivo. 

Il primo giorno i russi hanno detto che mancava l'autorizzazione ONU [che invece era stata regolarmente rilasciata S.I.] poi che era una questione di sicurezza, sebbene lunedì abbiano accompagnato sul posto un gruppo di giornalisti internazionali. Ieri hanno detto che i "militanti vogliono impedire l'accesso alla zona", ma i militanti si sono arresi e sono stati portati via da Douma nei giorni dopo il 7 aprile.

Lavrov ha detto venerdì scorso che la strage è una montatura di potenze straniere e che la Russia ha le prove, ma per ora non le ha mostrate.

Il giornale inglese Guardian ha parlato con i dottori di Douma che hanno trattato i pazienti e quelli -in forma anonima- hanno detto di essere stati sottoposti a "intimidazioni estreme", affinché non parlino dei pazienti con sintomi compatibili con armi chimiche. Inoltre sono stati perquisiti per evitare che portino via campioni, e anche le chat e i messaggi sui loro telefoni sono materialmente controllati ai posti di blocco.

È da vedere se l'OPCW riuscirà a fare la sua inchiesta,  ma non si capisce il motivo di tanti ostacoli a meno che non ci sia bisogno di nascondere qualcosa. 

A novembre la Russia ha bloccato con un veto al Consiglio di Sicurezza l'ultima richiesta dell'OPCW in Siria che aveva già stabilito la responsabilità del governo siriano per il bombardamento con armi chimiche dell'aprile 2017 [di Khan Shaykhoun S.I.]

 

posto di seguito il link ai laboratori svizzeri Spiez che smentiscono le parole di Lavrov e già che ci sono lo incollo di seguito, così è più chiaro. 

Per chi non lo sapesse, Porton Down è il laboratorio inglese che per primo aveva rilevato l'avvelenamento da Novichok di Skripal e sua figlia. I risultati di Porton Down erano poi stati confermati dagli svizzeri il 4 aprile. Successivamente Lavrov aveva citato l'agente BZ come la sostanza rilevata dagli svizzeri. Con quest'ultimo comunicato gli svizzeri smentiscono definitivamente Lavrov e riconfermano trattasi di Novichok. 

https://mobile.twitter.com/SpiezLab/status/985243574123057152/photo/1

 



Only OPCW can comment this assertion. But we can repeat what we stated 10 days ago: We have no doubt that Porton Down has identified Novichock. PD - like Spiez - is a designated lab of the OPCW. The standards in verification are so rigid that one can trust the findings. #Skipal pic.twitter.com/3xp3dBFAdP

 

12:49 - 14 apr 2018

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Camere dell’orrore a Douma:
le atroci torture dei jihadisti

 

Non erano ribelli moderati, quelli asserragliati a Douma. Erano jihadisti che avevano come obiettivo quello di eliminare ogni minoranza – non importa se musulmana o cristiana – dalla Siria e di imporre un “emirato governato dalla sharia”. Jaysh al Islam, ovvero l’Esercito dell’islam, è stato l’incubo dei cittadini di Damasco. I miliziani di questo gruppo non erano poi così diversi dagli uomini del Califfato o da quelli di Al Qaida. Eppure Zaharan Alloush, il fondatore del gruppo, era tenuto in gran conto da quelli che, almeno sulla carta, sono gli alleati dell’Occidente.

      
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Per anni, i missili dell’Esercito dell’islam sono piovuti sulle case della capitale siriana, provocando migliaia di vittime, soprattutto civili. Attraverso un sistema di coordinate precise, i ribelli riuscivano a colpire gli obiettivi e a fare il maggior numero di vittime. Nella Ghouta orientale, inoltre, erano presenti diversi tunnel che permettevano ai jihadisti di muoversi nell’ombra. Nessuno poteva vederli né colpirli.

L’odio dei jihadisti di Douma si era riversato sulla comunità alauita, alla quale appartiene anche il presidente Bashar al Assad. Nel 2015, alcune famiglie appartenenti a questa confessione furono messe in gabbia, fatte sfilare per la città e, infine, usate come scudi umani

Ora che i terroristi hanno lasciato la città si cominciano a intravedere le tracce della loro brutalità. Dei 4mila prigionieri nelle mani dell’Esercito dell’Islam solo 200 sono potuti tornare a casa. Non si sa che fine abbiano fatto gli altri. Sono spariti nel nulla. Desaparecidos. Nei giorni scorsi, l’esercito di Damasco ha inoltre trovato una fossa comune contenente 30 corpi. Ma è solamente la punta dell’iceberg. Che fine hanno fatto gli altri 3800 prigionieri? Nessuno lo sa.

Giornalisti siriani rivelano inoltre a Gli Occhi della Guerra che in un ospedale della capitale sarebbero arrivati 117 corpi di persone uccise a Douma con un colpo di pistola.

Nelle foto diffuse dalle agenzie si può vedere una croce sopra la quale le persone venivano legate e poi torturate. Forse venivano fustigate. Impossibile dirlo. Tra i prigionieri in mano all’Esercito dell’islam c’erano anche molti soldati. È probabile che siano stati torturati per carpire loro alcune informazioni sulle forze governative.

E poi le gabbie. Nelle immagini che arrivano da Douma sono una presenza costante. Alcune sono state piegate dai bombardamenti, altre invece sono interrate per lasciare ai prigionieri solo un minimo spazio di visuale.

Chi è riuscito a scappare da Douma ha parlato di una realtà scioccante: gli abitanti della città alle porte di Damasco venivano continuamente angariati e costretti ai lavori forzati. Alcune famiglie hanno raccontato all’agenzia governativa Sana che i ribelli avrebbero per lungo tempo sequestrato medicine, vaccini e cibo. Ora la situazione sta lentamente tornando alla normalità. Ma la strada è ancora lunga.

 

Il giornale

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Israele è più preoccupata dall’oltraggio di Natalie Portman che dalla collera di Hamas

Nel Paese fa discutere la decisione dell'attrice di non ritirare un premio perché turbata dai "recenti avvenimenti". Sempre più artisti scelgono la via del boicottaggio

Non è la bizza di una star di Hollywood. Ma è un rifiuto politico che interroga e scuote Israele più delle manifestazioni che si susseguono ai confini di Gaza, per il quarto venerdì di fila (bilancio provvisorio, due palestinesi ucciso e almeno 40 feriti). Il gesto di Natalie Portman, le motivazioni che ne sono alla base danno conto di un malessere profondo che investe le componenti più progressiste dell'ebraismo americano. L'attrice e produttrice israelo-americana ha fatto sapere che non verrà in Israele a giugno a ritirare il "Premio Genesis" (definito il 'Nobel ebraico') a "causa di recenti avvenimenti" nel Paese. La cerimonia è stata cancellata. Un rappresentante di Portman - citato dal Genesis - ha spiegato che "recenti avvenimenti in Israele sono stati estremamente dolorosi per lei".

 

La ministra della Cultura Miri Regev ha detto che l'attrice "ha ceduto alle pressioni del Bds", movimento boicottaggio di Israele. Sempre secondo il Genesis l'attrice ha fatto sapere che proprio per i recenti avvenimenti in Israele - che tuttavia non ha precisato - "non si sente a suo agio a partecipare ad alcun evento pubblico in Israele" e che per questo "non può in tutta coscienza andare avanti con la cerimonia". Il premio in un comunicato - citato dai media - ha sostenuto a proposito della cancellazione della cerimonia "di temere che la decisione di Portman causerà alla nostra iniziativa filantropica una politicizzazione per evitare la quale abbiamo lavorato duramente negli ultimi cinque anni". Il premio è stato assegnato lo scorso anno all'architetto e scultore inglese di origine indiana Anish Kapoor, nel 2016 al violinista e direttore d'orchestra israeliano Yitzhak Perlman e nel 2015 all'attore americano Michael Douglas.

 

Portman - che è nata a Gerusalemme ed è stata in seguito naturalizzata cittadina americana - ha prodotto e interpretato tra gli altri il film "Sognare è vivere" tratto dal romanzo di Amos Oz "Una storia di amore e di tenebra". La Portman, nata Natalie Hershlag, è sempre stata orgogliosa del suo doppio passaporto, e in passato ha partecipato a varie iniziative pubbliche per raccogliere fondi destinati all'Agenzia ebraica mondiale. Non solo. Nel 2009, l'attrice si unì ad altre star di Hollywood nella protesta per il boicottaggio contro il "Toronto International Film Festival" perché gli organizzatori del Festival avevano programmato un evento a tema a Tel Aviv. Insomma, tutto di lei si può dire tranne che sia una "filo Hamas".

 

HP ha provato a sondare ambienti del mondo dello spettacolo e della cultura israeliani, per cercare di capire cosa siano i "recenti avvenimenti" che hanno turbato a tal punto l'attrice da portarla a un clamoroso rifiuto. C'è chi sostiene che alla base vi siano proprio gli avvenimenti a Gaza, con le uccisioni da parte di soldati israeliani di manifestanti palestinesi, ma la linea che va per la maggiore è che alla base della scelta della Portman vi sia la determinazione dell'attuale governo israeliano di deportare decine di migliaia di rifugiati africani.

 

Nei siti dei maggiori quotidiani israeliani, è scontro aperto, tra i sostenitori dell'attrice e quelli che l'accusano di tradimento, di flirtare col nemico, e le consigliano di "andare in Iran per vedere come vengono trattate le donne". La ferita brucia, soprattutto in questi giorni nei quali Israele ha avviato le celebrazioni per il 70° anniversario della fondazione dello Stato ebraico.

"Capisco il gesto della Portman – dice a HP Yael Dayan, scrittrice, più volte parlamentare laburista – e non comprendo la reazione stizzita della ministra della Cultura. Che vi sia malessere nella diaspora americana per le scelte di chiusura operate da chi governa Israele è cosa risaputa. Invece di interrogarsi sulle ragioni di questo malessere, si preferisce l'insulto, la demonizzazione, la messa alla gogna...".

Natalie sarebbe stata la prima donna a essere insignita del Genesis, premio da 1 milione di dollari assegnato ogni anno a chi, per i risultati professionali e per la dedizione ai valori ebraici, può essere d'ispirazione alle nuove generazioni di ebrei. L'annuncio era stato fatto lo scorso novembre: "Portman rappresenta i tratti salienti del carattere ebraico e i valori del nostro popolo con la sua tenacia, il duro lavoro, la ricerca dell'eccellenza, la curiosità intellettuale e il desiderio sincero di contribuire a rendere il mondo un posto migliore", aveva dichiarato il co-fondatore del premio, Stan Polovets.

La Fondazione Genesis ha mostrato massimo rispetto per la sua scelta: "Portman è un'attrice completa, un'attivista sociale impegnata e un meraviglioso essere umano. Il personale della Fondazione ha goduto del suo sapere negli ultimi sei mesi (dal momento dell'annuncio del premio), ammira la sua umanità e rispetta il suo diritto di dissentire pubblicamente con le politiche del governo di Israele", ha scritto la direzione della Fondazione in una nota. E proprio questa ultima considerazione che apre il dibattito in Israele; un dibattito, aspro, a tratti doloroso, vero, che al suo centro ha il tema dell'identità del Paese.

"Anche io sono stato accusato di tradimento per aver preso posizione contro la colonizzazione dei Territori occupati, e per questo ho avuto anche l'onore di subire un attentato", dice ad HP Zeev Sternhell, il più autorevole e premiato storico israeliano. "Troppo spesso – annota Sternhell, raggiunto telefonicamente nella sua casa di Gerusalemme - chi critica certe scelte politiche e militari compiute dai governanti israeliani viene accusato di essere un antisemita. Un'accusa infamante, la più grave che potrebbe essere scagliata contro un cittadino israeliano o un membro della diaspora. Per quanto mi riguarda, ho sempre distinto tra le critiche per ciò che Israele fa da ciò che Israele è. Se uno pensa che una decisione sia sbagliata non ha solo il diritto ma il dovere di esprimerla, perché siamo ancora in una democrazia. E tutto questo non ha proprio nulla a che vedere con chi critica Israele per essere ciò che è stato dalla sua nascita, il focolare nazionale del popolo ebraico".

Quanto al movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (Bds), si tratta di un gruppo politico transnazionale che mira a pressioni economiche su Israele perché ponga fine all'occupazione dei territori palestinesi. Qualche mese fa, la cantante neozelandese Lorde è stata attaccata e accusata persino di essere "una antisemita". Gruppi pro-Israele hanno comprato pagine di quotidiani importanti – come il Washington Post – per protestare contro la sua decisione di non esibirsi a Tel Aviv la prossima estate di fronte alle politiche di Israele verso i palestinesi. Cento artisti, musicisti, scrittori, attori e registi hanno firmato una lettera aperta, pubblicata su The Guardian a sostegno del diritto della pop star di cancellare il suo spettacolo in Israele. Tra i firmatari ci sono l'attore Mark Ruffalo, il cantante Peter Gabriel, Roger Waters dei Pink Floyd (particolarmente attivo nel Bds), l'attore John Cusack, il regista britannico Ken Loach, la storica attivista dei diritti civili Angela Davis e la scrittrice Alice Walker. Alcuni artisti come Elvis Costello, Lauren Hill e Bjork sono stati convinti a non suonare nel paese. Nel 2010, il cantante americano Devendra Banhart e l'irlandese Tommy Sands hanno cancellato i loro spettacoli "in risposta alla politica di Israele". Annie Lennox ha dichiarato che non avrebbe mai più suonato nel paese. Lo stesso anno i britannici Klaxons, la "virtual band" Gorillaz di Damon Albarn e Jamie Hewlett, e i Massive Attack hanno annullato le proprie performance in risposta al raid israeliano contro la Gaza flotilla, così come gli americani Pixies, che però sono tornati in Israele nel 2014. Nel 2012 fu Stevie Wonder ad annullare un concerto.

Tra le personalità che partecipano al Bds, ci sono anche l'arcivescovo e premio Nobel per la pace sudafricano Desmond Tutu, Naomi Klein e Judith Butler. Nel 2013, Stephen Hawking, il grande astrofisico inglese deceduto il 14 marzo scorso, aderì al boicottaggio promosso dal mondo accademico britannico contro Israele. Alla campagna del Bds ha dato la sua adesione Mira Nair, residente a New York, regista di film come "Salaam Bombay!" del 1988 e di "Monsoon Wedding" che nel 2001 ha vinto il Leone D'oro a Venezia. Un successo replicato con "The Reluctant Fundamentalist", premiato al Festival di Venezia del 2012. "Visiterò Israele solo quando i muri cadranno. Andrò in Israele quando lo Stato non privilegerà una religione piuttosto che un'altra. Andrò in Israele quando l'apartheid sarà finito", ha scritto la Nair in una serie di post su Facebook e Twitter.

Altri artisti hanno ignorato la pressione del movimento di boicottaggio e si sono esibiti in Israele negli ultimi anni: tra i più famosi ci sono Elton John, Leonard Cohen, Lady Gaga, Rihanna, i Metallica, gli Editors e i Placebo, Justin Bieber, *, Paul McCartney, Ziggy Marley, i Red Hot Chili Peppers, Mark Ronson, i Depeche Mode, Gilberto Gil, i Rolling Stones, Alicia Keys, Tom Jones, Bon Jovi e Ozzy Osbourne. Nel luglio scorso i Radiohead hanno suonato il loro concerto più lungo a Tel Aviv e il leader della band, Tom Yorke, si è scontrato pubblicamente con Roger Waters.

"Il boicottaggio è un mezzo legittimo. Israele come Stato ne fa uso e predica perfino che altri paesi dovrebbero seguire l'esempio. lo praticano anche alcuni cittadini israeliani . C'è un boicottaggio contro Hamas a Gaza, sanzioni all'Iran. Ci sono boicottaggi di negozi non kosher, boicottaggi contro il consumo di carne e delle località balneari turche. E anche il mondo lo usa, imponendo sanzioni alla Russia subito dopo l'annessione della Crimea. L'unica domanda è se Israele merita una punizione simile a quella imposta all'Apartheid Sudafricano nei tempi passati e se tali pratiche sono efficaci..", annota Gideon Levy, firma storica di Haaretz. Il dibattito è aperto, e il "caso Portman" lo rende ancor più attuale.

 

 

secondo me la paura è fondatissima

orami non passa giono che qualche ebreo per il mondo dimostri il suo disappunto su israele

come scritto qualche mese fa

il comportamento di israele e di bibi sta isolando moltissimo israele

molti ebrei sopratutto ebreiamericani(il più grosso e potente sponsor) si sentono traditi da israele 

l'europa  giustamente non accetta più il comportamento da bulletto

ormai l'unica certezza che hanno è trump,ma se domani dovesse esserci un presidente alla carter rischiano seriamente e sanno perfettamente che non possono fidarsi di arabia saudita e stati galoppini

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Parola di pasdaran

 



Ieri il vice comandante delle guardie della rivoluzione iraniane, Hossein Salami,  ha minacciato così Israele "le nostre mani sono sul grilletto e i missili sono pronti,  li lasceremo appena ci accorgeremo che il nemico ha qualche piano sinistro. Il nord e l'est di Israele sono all'incrocio del nostro fuoco, non potere fuggire. Vivete nella bocca del drago". E ha detto anche: "il bersaglio è la vostra esistenza. Non potete resistere,  quando i vostri cittadini e i vostri soldati scappano non avrete nessun posto dove andare, vi getterete in mare".

Israele e Iran sono impegnati in uno scontro diretto in Siria, che è malamente coperto dal confronto flebile tra America e Russia. A febbraio gli iraniani hanno mandato un drone amato in Israele,  e due settimane fa gli israeliani hanno bombardato la loro base nel deserto siriano vicino a Palmira e hanno ucciso la squadra di pasdaran che guidava il drone incluso il loro comandante.  Ci si aspetta che la faida continui e salga di livello. Dal punto di vista tecnico il generale iraniano ha ragione:abbiamo passato dieci anni a temere una guerra missilistica tra Iran e Israele poi la guerra civile siriana ha dato l'occasione all'Iran di spostare la sua potenza militare al confine con Israele. 

Mentre prima si ragionava in termini di mezz'ora di tempi di volo, ora si parla di secondi. È ovvio che Israele non può lasciare che la situazione resti com'è,  con la Siria trasformata in una piattaforma di fuoco per gli iraniani. Così è davvero come "vivere nella bocca del drago".

 

Ma naturalmente, per la solita narrativa, la colpa è di Israele. È Israele che cerca lo scontro; è Israele che provoca. È Israele l'aggressore e l'Iran l'aggredito.  È Israele che ha posizionato missili da qualche parte al confine iraniano, mentre quelli iraniani al confine israeliano sono solo i mortaretti per la festa di Muharram.  È Israele che piazza milizie alla frontiera iraniana,  mentre Hezbollah è solo una ONLUS che aiuta i bambini affamati. È Israele che persegue una politica espansionista in medio oriente, mentre invece i  migliaia di pasdaran iraniani in Siria sono solo devoti pellegrini al santuario di Zeinab.

E naturalmente avere abbattuto un velivolo armato che sorvolava Israele è una provocazione dell'"entità giudaica"  e l'avere distrutto la base da dove quel drone è partito ed  arrostito il * a quelli che lo pilotavano è una "criminale aggressione sionista...".

Ma andate a scòpare il mare va'... .doh

 

 

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9 ore fa, Vonpalace ha scritto:

Israele è più preoccupata dall’oltraggio di Natalie Portman che dalla collera di Hamas

Nel Paese fa discutere la decisione dell'attrice di non ritirare un premio perché turbata dai "recenti avvenimenti". Sempre più artisti scelgono la via del boicottaggio

Non è la bizza di una star di Hollywood. Ma è un rifiuto politico che interroga e scuote Israele più delle manifestazioni che si susseguono ai confini di Gaza, per il quarto venerdì di fila (bilancio provvisorio, due palestinesi ucciso e almeno 40 feriti). Il gesto di Natalie Portman, le motivazioni che ne sono alla base danno conto di un malessere profondo che investe le componenti più progressiste dell'ebraismo americano. L'attrice e produttrice israelo-americana ha fatto sapere che non verrà in Israele a giugno a ritirare il "Premio Genesis" (definito il 'Nobel ebraico') a "causa di recenti avvenimenti" nel Paese. La cerimonia è stata cancellata. Un rappresentante di Portman - citato dal Genesis - ha spiegato che "recenti avvenimenti in Israele sono stati estremamente dolorosi per lei".

 

La ministra della Cultura Miri Regev ha detto che l'attrice "ha ceduto alle pressioni del Bds", movimento boicottaggio di Israele. Sempre secondo il Genesis l'attrice ha fatto sapere che proprio per i recenti avvenimenti in Israele - che tuttavia non ha precisato - "non si sente a suo agio a partecipare ad alcun evento pubblico in Israele" e che per questo "non può in tutta coscienza andare avanti con la cerimonia". Il premio in un comunicato - citato dai media - ha sostenuto a proposito della cancellazione della cerimonia "di temere che la decisione di Portman causerà alla nostra iniziativa filantropica una politicizzazione per evitare la quale abbiamo lavorato duramente negli ultimi cinque anni". Il premio è stato assegnato lo scorso anno all'architetto e scultore inglese di origine indiana Anish Kapoor, nel 2016 al violinista e direttore d'orchestra israeliano Yitzhak Perlman e nel 2015 all'attore americano Michael Douglas.

 

Portman - che è nata a Gerusalemme ed è stata in seguito naturalizzata cittadina americana - ha prodotto e interpretato tra gli altri il film "Sognare è vivere" tratto dal romanzo di Amos Oz "Una storia di amore e di tenebra". La Portman, nata Natalie Hershlag, è sempre stata orgogliosa del suo doppio passaporto, e in passato ha partecipato a varie iniziative pubbliche per raccogliere fondi destinati all'Agenzia ebraica mondiale. Non solo. Nel 2009, l'attrice si unì ad altre star di Hollywood nella protesta per il boicottaggio contro il "Toronto International Film Festival" perché gli organizzatori del Festival avevano programmato un evento a tema a Tel Aviv. Insomma, tutto di lei si può dire tranne che sia una "filo Hamas".

 

HP ha provato a sondare ambienti del mondo dello spettacolo e della cultura israeliani, per cercare di capire cosa siano i "recenti avvenimenti" che hanno turbato a tal punto l'attrice da portarla a un clamoroso rifiuto. C'è chi sostiene che alla base vi siano proprio gli avvenimenti a Gaza, con le uccisioni da parte di soldati israeliani di manifestanti palestinesi, ma la linea che va per la maggiore è che alla base della scelta della Portman vi sia la determinazione dell'attuale governo israeliano di deportare decine di migliaia di rifugiati africani.

 

Nei siti dei maggiori quotidiani israeliani, è scontro aperto, tra i sostenitori dell'attrice e quelli che l'accusano di tradimento, di flirtare col nemico, e le consigliano di "andare in Iran per vedere come vengono trattate le donne". La ferita brucia, soprattutto in questi giorni nei quali Israele ha avviato le celebrazioni per il 70° anniversario della fondazione dello Stato ebraico.

"Capisco il gesto della Portman – dice a HP Yael Dayan, scrittrice, più volte parlamentare laburista – e non comprendo la reazione stizzita della ministra della Cultura. Che vi sia malessere nella diaspora americana per le scelte di chiusura operate da chi governa Israele è cosa risaputa. Invece di interrogarsi sulle ragioni di questo malessere, si preferisce l'insulto, la demonizzazione, la messa alla gogna...".

Natalie sarebbe stata la prima donna a essere insignita del Genesis, premio da 1 milione di dollari assegnato ogni anno a chi, per i risultati professionali e per la dedizione ai valori ebraici, può essere d'ispirazione alle nuove generazioni di ebrei. L'annuncio era stato fatto lo scorso novembre: "Portman rappresenta i tratti salienti del carattere ebraico e i valori del nostro popolo con la sua tenacia, il duro lavoro, la ricerca dell'eccellenza, la curiosità intellettuale e il desiderio sincero di contribuire a rendere il mondo un posto migliore", aveva dichiarato il co-fondatore del premio, Stan Polovets.

La Fondazione Genesis ha mostrato massimo rispetto per la sua scelta: "Portman è un'attrice completa, un'attivista sociale impegnata e un meraviglioso essere umano. Il personale della Fondazione ha goduto del suo sapere negli ultimi sei mesi (dal momento dell'annuncio del premio), ammira la sua umanità e rispetta il suo diritto di dissentire pubblicamente con le politiche del governo di Israele", ha scritto la direzione della Fondazione in una nota. E proprio questa ultima considerazione che apre il dibattito in Israele; un dibattito, aspro, a tratti doloroso, vero, che al suo centro ha il tema dell'identità del Paese.

"Anche io sono stato accusato di tradimento per aver preso posizione contro la colonizzazione dei Territori occupati, e per questo ho avuto anche l'onore di subire un attentato", dice ad HP Zeev Sternhell, il più autorevole e premiato storico israeliano. "Troppo spesso – annota Sternhell, raggiunto telefonicamente nella sua casa di Gerusalemme - chi critica certe scelte politiche e militari compiute dai governanti israeliani viene accusato di essere un antisemita. Un'accusa infamante, la più grave che potrebbe essere scagliata contro un cittadino israeliano o un membro della diaspora. Per quanto mi riguarda, ho sempre distinto tra le critiche per ciò che Israele fa da ciò che Israele è. Se uno pensa che una decisione sia sbagliata non ha solo il diritto ma il dovere di esprimerla, perché siamo ancora in una democrazia. E tutto questo non ha proprio nulla a che vedere con chi critica Israele per essere ciò che è stato dalla sua nascita, il focolare nazionale del popolo ebraico".

Quanto al movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (Bds), si tratta di un gruppo politico transnazionale che mira a pressioni economiche su Israele perché ponga fine all'occupazione dei territori palestinesi. Qualche mese fa, la cantante neozelandese Lorde è stata attaccata e accusata persino di essere "una antisemita". Gruppi pro-Israele hanno comprato pagine di quotidiani importanti – come il Washington Post – per protestare contro la sua decisione di non esibirsi a Tel Aviv la prossima estate di fronte alle politiche di Israele verso i palestinesi. Cento artisti, musicisti, scrittori, attori e registi hanno firmato una lettera aperta, pubblicata su The Guardian a sostegno del diritto della pop star di cancellare il suo spettacolo in Israele. Tra i firmatari ci sono l'attore Mark Ruffalo, il cantante Peter Gabriel, Roger Waters dei Pink Floyd (particolarmente attivo nel Bds), l'attore John Cusack, il regista britannico Ken Loach, la storica attivista dei diritti civili Angela Davis e la scrittrice Alice Walker. Alcuni artisti come Elvis Costello, Lauren Hill e Bjork sono stati convinti a non suonare nel paese. Nel 2010, il cantante americano Devendra Banhart e l'irlandese Tommy Sands hanno cancellato i loro spettacoli "in risposta alla politica di Israele". Annie Lennox ha dichiarato che non avrebbe mai più suonato nel paese. Lo stesso anno i britannici Klaxons, la "virtual band" Gorillaz di Damon Albarn e Jamie Hewlett, e i Massive Attack hanno annullato le proprie performance in risposta al raid israeliano contro la Gaza flotilla, così come gli americani Pixies, che però sono tornati in Israele nel 2014. Nel 2012 fu Stevie Wonder ad annullare un concerto.

Tra le personalità che partecipano al Bds, ci sono anche l'arcivescovo e premio Nobel per la pace sudafricano Desmond Tutu, Naomi Klein e Judith Butler. Nel 2013, Stephen Hawking, il grande astrofisico inglese deceduto il 14 marzo scorso, aderì al boicottaggio promosso dal mondo accademico britannico contro Israele. Alla campagna del Bds ha dato la sua adesione Mira Nair, residente a New York, regista di film come "Salaam Bombay!" del 1988 e di "Monsoon Wedding" che nel 2001 ha vinto il Leone D'oro a Venezia. Un successo replicato con "The Reluctant Fundamentalist", premiato al Festival di Venezia del 2012. "Visiterò Israele solo quando i muri cadranno. Andrò in Israele quando lo Stato non privilegerà una religione piuttosto che un'altra. Andrò in Israele quando l'apartheid sarà finito", ha scritto la Nair in una serie di post su Facebook e Twitter.

Altri artisti hanno ignorato la pressione del movimento di boicottaggio e si sono esibiti in Israele negli ultimi anni: tra i più famosi ci sono Elton John, Leonard Cohen, Lady Gaga, Rihanna, i Metallica, gli Editors e i Placebo, Justin Bieber, *, Paul McCartney, Ziggy Marley, i Red Hot Chili Peppers, Mark Ronson, i Depeche Mode, Gilberto Gil, i Rolling Stones, Alicia Keys, Tom Jones, Bon Jovi e Ozzy Osbourne. Nel luglio scorso i Radiohead hanno suonato il loro concerto più lungo a Tel Aviv e il leader della band, Tom Yorke, si è scontrato pubblicamente con Roger Waters.

"Il boicottaggio è un mezzo legittimo. Israele come Stato ne fa uso e predica perfino che altri paesi dovrebbero seguire l'esempio. lo praticano anche alcuni cittadini israeliani . C'è un boicottaggio contro Hamas a Gaza, sanzioni all'Iran. Ci sono boicottaggi di negozi non kosher, boicottaggi contro il consumo di carne e delle località balneari turche. E anche il mondo lo usa, imponendo sanzioni alla Russia subito dopo l'annessione della Crimea. L'unica domanda è se Israele merita una punizione simile a quella imposta all'Apartheid Sudafricano nei tempi passati e se tali pratiche sono efficaci..", annota Gideon Levy, firma storica di Haaretz. Il dibattito è aperto, e il "caso Portman" lo rende ancor più attuale.

 

 

secondo me la paura è fondatissima

orami non passa giono che qualche ebreo per il mondo dimostri il suo disappunto su israele

come scritto qualche mese fa

il comportamento di israele e di bibi sta isolando moltissimo israele

molti ebrei sopratutto ebreiamericani(il più grosso e potente sponsor) si sentono traditi da israele 

l'europa  giustamente non accetta più il comportamento da bulletto

ormai l'unica certezza che hanno è trump,ma se domani dovesse esserci un presidente alla carter rischiano seriamente e sanno perfettamente che non possono fidarsi di arabia saudita e stati galoppini

Ma l 'hai vista che razza di compagnia di giro di nani e ballerine compone quel comitato cosiddetto Bds?  Da Loach,  a Naomi Klein,  alla Davis, allo stesso (ahimè) Roger Waters? C'è tutta l'intellighenzia fighetta e radical-chic di sinistra. Mancano solo Oliver Stone,  Michael Moore, Chomsky e Saramago (forse perché quest'ultimo è defunto) e poi il circo delle anime belle indignate è completo. Gente della Hollywood "giusta", della cultura politically-correct, che non si fa mancare un appello, una petizione, un ditino puntato: dalle campagne per salvare i lemuri del Madagascar, alle marce per i minatori dello Swaziland, alle adesioni ai movimenti NO-qualcosa (non importa cosa, l'importante che sia NO .ghgh ).

Gente che vuole salvare il mondo.  Questo brutto mondo che vedono attraverso le vetrate delle loro ville di Bel-Air e Mullholland Drive... .ehm

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Intanto i primi effetti delle aperture politiche e sociali di Bin Salman iniziano a vedersi sul terreno, con l'apertura dei primi cinema in Arabia (furono chiusi perché "immorali" più di 35 anni fa). 

 

 

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6 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Intanto i primi effetti delle aperture politiche e sociali di Bin Salman iniziano a vedersi sul terreno, con l'apertura dei primi cinema in Arabia (furono chiusi perché "immorali" più di 35 anni fa). 

 

 

..... il primo film proiettato a Riyad .ok

 

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