Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

3 ore fa, Fox88 ha scritto:

Cosa cosa cosa???

 

Veramente??

Beh era prevedibile, se c'è un paese che non può digerire questo "piano di pace" è la Giordania dove la metà della popolazione è di origine palestinese. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
6 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Beh era prevedibile, se c'è un paese che non può digerire questo "piano di pace" è la Giordania dove la metà della popolazione è di origine palestinese. 

No... ho capito il discorso... Ma non ho capito se Trump avesse detto veramente questa cosa di dare ad Israele la Palestina...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
5 ore fa, Fox88 ha scritto:

No... ho capito il discorso... Ma non ho capito se Trump avesse detto veramente questa cosa di dare ad Israele la Palestina...

Beh basta leggere i dettagli del piano, praticamente lo "stato palestinese" sarebbe una cosa ridicola, senza confini e con Gerusalemme tutta israeliana!

Guarda la differenza tra la mappa proposta da Trump e quelli che invece sono i territori occupati del 1967 secondo le risoluzioni ONU. 

 

Palestina di Trump

Screen-Shot-2020-01-28-at-1.28.19-PM.png

 

Territori occupati del 1967

400px-Pal_territories_map.png

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 18/1/2020 Alle 10:21, sol invictus ha scritto:

La cosa puzza lontana un miglio e lo avevo anche scritto in un post subito dopo l'attacco iraniano alle basi USA.

 

Va sottolineato un punto e cioè che nel giro di 48 ore le Guardie Rivoluzionarie (i pasdaran) hanno incassato due colpi tremendi: l'uccisione di Soleimani che era una specie di icona nazionale al punto da fare ombra per popolarità allo stesso Khamenei (da tempo criticato dalla protesta giovanile) e la vergogna per l'abbattimento del jet ucraino ad opera di una batteria di missili delle Guardie Rivoluzionarie, che ha portato a critiche anche da Rohani.

Per inquadrare questo discorso è necessario comprendere il ruolo che le Guardie Rivoluzionarie hanno all'interno della società iraniana: che non è solo quello di cani da guardia del regime, ma che col tempo è diventato una sorta di contropotere politico, dotato di risorse proprie, di un proprio esercito (del tutto autonomo rispetto alle forze armate), di pesanti interessi in ambito economico con attività e imprese controllate direttamente, di un proprio apparato di potere con amministratori locali inseriti all'interno dell'apparato burocratico dello Stato, nonché di una propria "politica estera" non ufficiale: che era gestita da Soleimani.

In altre parole, nel corso degli anni si è andato sviluppando in Iran una specie di potere politico ombra gestito dalle Guardie Rivoluzionarie, cresciuto a fianco di quello ufficiale statuale del presidente della repubblica (prima Ahmadinejad ex pasdaran, adesso Rohani), ambedue formalmente subordinati al potere religioso degli Ayatollah, ma verosimilmente con le Guardie Rivoluzionarie che sgomitavano per acquisire sempre maggiore influenza, col rischio di diventare incontrollabili anche dagli stessi Ayatollah: cosa che ovviamente non poteva essere gradita ad una casta religiosa che si ritiene l'unica custode del potere in Iran (sia politico che spirituale, che in una teocrazia sinsovrappongono).

 

Lo sfondo io credo sia questo. E l'eliminazione di Soleimani, unita all'improvvido abbattimento del jet (quasi quasi un "segno di Allah", verrebbe da dire) ridimensiona di brutto le velleità delle Guardie Rivoluzionarie, con lo stesso Khamenei, guarda caso, ad esigere chiarezza sull'abbattimento del jet.

In sintesi, questa storia puzza di regolamento di conti interni tra falchi (ayatollah e pasdaran), con Rohani a fare da vaso di coccio.

 

 

 

uhmmm, e quindi gli americani avrebbero fatto i killer per kamenei... non torna, secondo me. ricostruzione tutta legata alla possibili forse fattibili faide interne, manca il killeraggio americano, altrimenti che si vinca o che si perda sempre toro *

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, JuventusOnly ha scritto:

Con l'andamento shock del petrolio direi che possiamo iniziare a parlare di quando scoppierà la terza guerra mondiale... 

mah ne dubito di guerra mondiale, se mai ci fosse, noi Italia ci tireremo fuori da una parte all'altra....se mai ci fosse

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
11 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Con l'andamento shock del petrolio direi che possiamo iniziare a parlare di quando scoppierà la terza guerra mondiale...

spero di no... anche se siamo in piena guerra commerciale...

anche se condivido il timore di una incapacità generale di saper evitare conflitti.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

A novembre, cioè domani, ci sono le elezioni americane: quindi non succederà nulla.

Quella sul greggio è una crisi situazionale: i futures di giugno sono sui 30usd a barile, e per quella data i consumi si saranno risollevati rispetto agli attuali. Certo molti ne usciranno con le tasche gonfie (speculatori, hedge funds...) e molti altri con le ossa rotte: Russia, Iran, petromonarchie del Golfo e produttori americani di fracking stanno perdendo montagne di denaro ed alcune strategie (costose) dovranno essere riviste o ridimensionate: proxy in Siria ed Iraq per l'Iran, guerra in Yemen per l'AS, intervento in Siria per la Russia, forse la stessa autosufficienza energetica americana potrebbe subire un rallentamento.

Ergo, in molti si dovranno leccare le ferite, chi per via del covid e chi dello shock petrolifero, considerando anche che una campagna militare non si improvvisa nel giro di qualche settimana, ma richiede mesi di preparazione, tranne nel caso si voglia solo infliggere qualche puntura di spillo, sparacchiando inutilmente missili qua e là: basti vedere come il covid abbia potuto mettere KO la portaerei Roosevelt che è di fatto non operativa con 600 malati a bordo al largo di Guam. Dunque vietato improvvisare.

 

Paradossalmente quindi questa crisi potrebbe anche raffreddare un po' di bollenti spiriti, in attesa di conoscere l'esito delle elezioni USA, che potrebbero essere condizionate dal covid in maniera inaspettata: visto che è certamente Trump e non Byden a rischiare di essere danneggiato di più dalla pandemia.

E con un nuovo inquilino alla Casa Bianca da gennaio prossimo comincerebbe un'altra partita.

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
17 ore fa, Pogba88 ha scritto:

mah ne dubito di guerra mondiale, se mai ci fosse, noi Italia ci tireremo fuori da una parte all'altra....se mai ci fosse

 

Io non sarei così ottimista. Grande crisi e grande guerra spesso vanno a braccetto. 

6 ore fa, sergio 1157 ha scritto:

spero di no... anche se siamo in piena guerra commerciale...

anche se condivido il timore di una incapacità generale di saper evitare conflitti.

Era già un mondo con il fucile carico e pronto all'uso, figurati ora. Questa illusione del "nascerà un mondo migliore" di alcuni mi fa ridere, è proprio nei momenti di difficoltà che l'uomo diventa una bestia. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
8 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

 

Io non sarei così ottimista. Grande crisi e grande guerra spesso vanno a braccetto. 

Era già un mondo con il fucile carico e pronto all'uso, figurati ora. Questa illusione del "nascerà un mondo migliore" di alcuni mi fa ridere, è proprio nei momenti di difficoltà che l'uomo diventa una bestia. 

siamo in un epoca dove le guerre non si combattono più in campo aperto ma solo attraverso le economie

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
4 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

 

Io non sarei così ottimista. Grande crisi e grande guerra spesso vanno a braccetto. 

Era già un mondo con il fucile carico e pronto all'uso, figurati ora. Questa illusione del "nascerà un mondo migliore" di alcuni mi fa ridere, è proprio nei momenti di difficoltà che l'uomo diventa una bestia. 

ma infatti di guerre è pieno il mondo... afghanistan, libia, siria, palestina, ucraina, con molti altri paesi coinvolti.

 il problema secondo me oggi il mondo è in grado di accettare i morti che una guerra su larga scala genererebbe? secondo me no ( per fortuna )

più che nascita di un mondo migliore, io vedo la nascita di grandi crisi, con grandi guerre commerciali, sanzioni economiche, ecc.. che non sono da meno delle devastazioni di una guerra. ma televisivamente non fanno orrori.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
4 ore fa, sol invictus ha scritto:

A novembre, cioè domani, ci sono le elezioni americane: quindi non succederà nulla.

Quella sul greggio è una crisi situazionale: i futures di giugno sono sui 30usd a barile, e per quella data i consumi si saranno risollevati rispetto agli attuali. Certo molti ne usciranno con le tasche gonfie (speculatori, hedge funds...) e molti altri con le ossa rotte: Russia, Iran, petromonarchie del Golfo e produttori americani di fracking stanno perdendo montagne di denaro ed alcune strategie (costose) dovranno essere riviste o ridimensionate: proxy in Siria ed Iraq per l'Iran, guerra in Yemen per l'AS, intervento in Siria per la Russia, forse la stessa autosufficienza energetica americana potrebbe subire un rallentamento.

Ergo, in molti si dovranno leccare le ferite, chi per via del covid e chi dello shock petrolifero, considerando anche che una campagna militare non si improvvisa nel giro di qualche settimana, ma richiede mesi di preparazione, tranne nel caso si voglia solo infliggere qualche puntura di spillo, sparacchiando inutilmente missili qua e là: basti vedere come il covid abbia potuto mettere KO la portaerei Roosevelt che è di fatto non operativa con 600 malati a bordo al largo di Guam. Dunque vietato improvvisare.

 

Paradossalmente quindi questa crisi potrebbe anche raffreddare un po' di bollenti spiriti, in attesa di conoscere l'esito delle elezioni USA, che potrebbero essere condizionate dal covid in maniera inaspettata: visto che è certamente Trump e non Byden a rischiare di essere danneggiato di più dalla pandemia.

E con un nuovo inquilino alla Casa Bianca da gennaio prossimo comincerebbe un'altra partita.

 

 

Il covid non credo che ribalterà quello che appare quasi scontato, ovvero la rielezione di Trump. E a quel punto Donald potrebbe diventare molto pericoloso. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 minuti fa, sergio 1157 ha scritto:

ma infatti di guerre è pieno il mondo... afghanistan, libia, siria, palestina, ucraina, con molti altri paesi coinvolti.

 il problema secondo me oggi il mondo è in grado di accettare i morti che una guerra su larga scala genererebbe? secondo me no ( per fortuna )

più che nascita di un mondo migliore, io vedo la nascita di grandi crisi, con grandi guerre commerciali, sanzioni economiche, ecc.. che non sono da meno delle devastazioni di una guerra. ma televisivamente non fanno orrori.

Sì ma mondo occidentale e mondo orientale non sono la stessa cosa. Tu inizi a fare una guerra commerciale VERA alla Cina, che di fatto campa anche grazie al fatto di essere diventata la grande fabbrica di tutte le aziende occidentali, quella subisce danni inimmaginabili e secondo te rimane a guardare? Io non penso che Trump si sveglierà una mattina e dirà "bombardiamo Pechino", penso che tutta una serie di azioni che ci saranno prossimamente potrebbero portarci in quella direzione. Non è che la Cina in difficoltà si fa tanti problemi a trascinarti verso una guerra. Ci fosse uno intelligente alla casa bianca non mi preoccuperei, scenderebbero a patti e si dividerebbero la torta del mondo a spesa degli altri, con Trump però non puoi escludere lo scenario peggiore. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
3 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

Sì ma mondo occidentale e mondo orientale non sono la stessa cosa. Tu inizi a fare una guerra commerciale VERA alla Cina, che di fatto campa anche grazie al fatto di essere diventata la grande fabbrica di tutte le aziende occidentali, quella subisce danni inimmaginabili e secondo te rimane a guardare? Io non penso che Trump si sveglierà una mattina e dirà "bombardiamo Pechino", penso che tutta una serie di azioni che ci saranno prossimamente potrebbero portarci in quella direzione. Non è che la Cina in difficoltà si fa tanti problemi a trascinarti verso una guerra. Ci fosse uno intelligente alla casa bianca non mi preoccuperei, scenderebbero a patti e si dividerebbero la torta del mondo a spesa degli altri, con Trump però non puoi escludere lo scenario peggiore. 

non escludo gli scenari peggiori sicuramente, tuttavia noto che trump ha sempre fatto grandi proclami abbassando poi la tensione, è capitato in korea del nord, è capitato in siria, sta capitando in iran. fa passare allegramente portarei davanti alle coste cinesi... ma poi prende le mascherine da loro. è contro il gasdotto russo che va in germania ( nornord stream 2 ), ha bloccato il gasdotto russo che avrebbe dovuto arrivare da noi... ( south stream) ma importa gas russo. e importa i motori russi per i lanci di navette spaziali

la guerra commerciale alla cina è già in atto. solo che cerca consenso generalizzato. dal 5g alla via della seta, tutto laddove c'è una presenza economica cinese ci sono tensioni. il covid la sta solo peggiorando.

tuttavia non credo si sfoci in guerra. 

si stanno mettendo in dubbio istituzioni mondiali fondamentali per una discussione unitaria. come l'oms, o il programma delle nazioni unite a difesa dell'ambiente.

tutti fatti gravi e comprendo la tua preoccupazione, però una guerra danneggerebbe anche gli interessi di quelle multinazionali che producono a basso costo.

non so... ma certamente non sono tempi di grandi speranze.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
3 ore fa, sergio 1157 ha scritto:

non escludo gli scenari peggiori sicuramente, tuttavia noto che trump ha sempre fatto grandi proclami abbassando poi la tensione, è capitato in korea del nord, è capitato in siria, sta capitando in iran. fa passare allegramente portarei davanti alle coste cinesi... ma poi prende le mascherine da loro. è contro il gasdotto russo che va in germania ( nornord stream 2 ), ha bloccato il gasdotto russo che avrebbe dovuto arrivare da noi... ( south stream) ma importa gas russo. e importa i motori russi per i lanci di navette spaziali

la guerra commerciale alla cina è già in atto. solo che cerca consenso generalizzato. dal 5g alla via della seta, tutto laddove c'è una presenza economica cinese ci sono tensioni. il covid la sta solo peggiorando.

tuttavia non credo si sfoci in guerra. 

si stanno mettendo in dubbio istituzioni mondiali fondamentali per una discussione unitaria. come l'oms, o il programma delle nazioni unite a difesa dell'ambiente.

tutti fatti gravi e comprendo la tua preoccupazione, però una guerra danneggerebbe anche gli interessi di quelle multinazionali che producono a basso costo.

non so... ma certamente non sono tempi di grandi speranze.

A me preoccupa la combo covid + crisi petrolifera, è uno scenario talmente devastante che può produrre cose che in tempi normali avremmo escluso del tutto. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
3 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

A me preoccupa la combo covid + crisi petrolifera, è uno scenario talmente devastante che può produrre cose che in tempi normali avremmo escluso del tutto. 

la tua preoccupazione è anche la mia... cerco solo di essere estremamente razionale per impedirmi di trarre funeree conclusioni.

d'altronde se stiamo sul topic siria attuale... il covid ( ma non solo ) ha allentato le tensioni. ma la brace cova sotto la cenere... e molti attori soffiano su quella brace.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
3 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

A me preoccupa la combo covid + crisi petrolifera, è uno scenario talmente devastante che può produrre cose che in tempi normali avremmo escluso del tutto. 

sulla crisi petrolifera... difficile trarre conclusioni. diciamo che era stata innestata dall'arabia saudita che non raggiungendo accordi tra i principali produttori, ha iniziato a pompare oltre 2 milioni di barili giorno abbassandone il prezzo, il covid però ne ha cambiato l'obiettivo in quanto con le industrie ferme, la domanda è diminuita.

infatti ora han un po tutti tagliato la produzione.

la guerra commerciale in atto secondo me impedisce di soffermarsi troppo sulla salute... dipende come evolverà il virus e da quali iniziative riterranno di fare.

diciamo che la gente non è  prioritaria nei pensieri dei principali player mondiali...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il 20/4/2020 Alle 21:40, JuventusOnly ha scritto:

Con l'andamento shock del petrolio direi che possiamo iniziare a parlare di quando scoppierà la terza guerra mondiale...

in realtà è proprio il prezzo del petrolio che mantiene la pace. Il prezzo basso conviene a molti, non agli americani ovviamente ma non possono fare casino altrimenti ci rimettono e fanno buon viso a cattivo gioco aspettando che si alzi il prezzo

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
21 ore fa, Erictheking ha scritto:

in realtà è proprio il prezzo del petrolio che mantiene la pace. Il prezzo basso conviene a molti, non agli americani ovviamente ma non possono fare casino altrimenti ci rimettono e fanno buon viso a cattivo gioco aspettando che si alzi il prezzo

Più che altro mi riferivo agli equilibri mediorientali, ora la situazione si sta normalizzando ma con dei prezzi troppo bassi il Medio Oriente rischia di diventare una polveriera per vari motivi, i russi, l'Iran, l'Arabia e gli altri paesi del golfo che andrebbero in crisi finanziaria. E quando non hai nulla da perdere rischia di saltare tutto quando l'equilibro è a dir poco precario (vedi Arabia vs Iran). 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Più che altro mi riferivo agli equilibri mediorientali, ora la situazione si sta normalizzando ma con dei prezzi troppo bassi il Medio Oriente rischia di diventare una polveriera per vari motivi, i russi, l'Iran, l'Arabia e gli altri paesi del golfo che andrebbero in crisi finanziaria. E quando non hai nulla da perdere rischia di saltare tutto quando l'equilibro è a dir poco precario (vedi Arabia vs Iran). 

paradossalmente i paesi che hai citato non hanno problemi a vivere un periodo (anche lungo) con il prezzo del petrolio basso, anzi sono loro che lo hanno deciso per far collassare le compagnie petrolifere americane. Arabia vs Iran io la vedo solo come una contrapposizione religiosa magari fomentata dagli USA che vendono moltissime armi agli arabi

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
13 ore fa, Erictheking ha scritto:

paradossalmente i paesi che hai citato non hanno problemi a vivere un periodo (anche lungo) con il prezzo del petrolio basso, anzi sono loro che lo hanno deciso per far collassare le compagnie petrolifere americane. Arabia vs Iran io la vedo solo come una contrapposizione religiosa magari fomentata dagli USA che vendono moltissime armi agli arabi

La questione religiosa tra AS e Iran è una sovrastruttura: nel senso che è una delle componenti plasticamente più percepibili della contesa tra i due paesi, ma non è né l'unica né la più importante.

 

L'AS in quanto paese custode dei luoghi santi dell'Islam rivendica il primato religioso-morale e quindi la guida spirituale sul mondo islamico ed in questo senso non può accettare che si costituiscano dei contropotere religiosi in grado di minarne l'autorità,  né alla sua destra (come il defunto califfato ISIS) né tantomeno nella forma di eresia sciita. 

 

Viceversa l'Iran, per via della concezione khomeinista di rivoluzione permanente non può prescindere dal concetto di espansionismo religioso, nel tentativo di allargare la sfera sciita ai paesi vicini. Da qui le pulsioni quasi apocalittiche di almeno una parte dei vertici del clero sciita iraniano, in cui Khamenei rappresenta una posizione tendenzialmente mediana non-parossistica.

 

Quindi la dimensione religiosa esiste sia per gli uni che per gli altri: tuttavia essa finisce per saldarsi per forza di cose con la dimensione politica e geo-politica: da una parte l'AS, che attraverso il proprio primato religioso veicola hard power e soft power nell'area del Golfo e più estesamente sul mondo sunnita, invischiandosi in proxy-wars, utilizzando la leva del petrolio, sviluppando fondazioni religiose, lavorando sui mercati con i fondi sovrani, nonché più recentemente cercando di costruirsi un'immagine internazionalmente più accettabile.

 

Dall'altra parte l'Iran, che negli ultimi 20-25 anni ha perseguito una politica caparbiamente espansiva sfruttando abilmente ogni possibile faglia di contrasto ed insinuandosi sia con i proxy sia in prima persona (come in Siria ed Iraq) in tutti i conflitti mediorientali, nel tentativo riuscito di realizzare di fatto (anche se non a stabilizzare) il progetto strategico della cosiddetta Mezzaluna sciita, dall'Iran al Libano: un risultato attribuibile in buona misura al defunto generale Soleimani.

 

Inevitabilmente, muovendosi all'interno del medesimo scenario, queste due bolle di potere, quella più conservativa saudita e quella più rivoluzionaria-movimentista iraniana, si ritrovano a condividere una linea di attrito che porta i due paesi  a confliggere tra di loro in una dimensione totalizzante ed inconciliabile che va al di là della sola questione religiosa e finisce invece per coinvolgere l'essenza stessa dei due paesi, la loro ragione d'essere, la mitopoietica fondativa dei loro regimi totalitari (e totalizzanti): quindi dinamiche strategiche, economiche, politiche, sociali e ovviamente religiose, del tutto endogene in cui l'influenza condizionatrice di eventuali attori esterni ai due contendenti (USA, Russia, Cina...) è, se non marginale, certamente circostanziale e comunque non dirimente.

Come d'altra parte non può essere diversamente trattandosi di due regimi teocratici integralisti in cui la dimensione politica si fonde con quella religiosa senza soluzione di continuità.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
18 ore fa, Erictheking ha scritto:

paradossalmente i paesi che hai citato non hanno problemi a vivere un periodo (anche lungo) con il prezzo del petrolio basso, anzi sono loro che lo hanno deciso per far collassare le compagnie petrolifere americane. Arabia vs Iran io la vedo solo come una contrapposizione religiosa magari fomentata dagli USA che vendono moltissime armi agli arabi

Il fattore religioso viene usato dai due governi (tramite i rispettivi fanatici) per aizzare le masse contro il "nemico", in sostanza alla base c'è sempre l'antipatia (diciamo così) arabi-persiani. Oggi per dire i media e i social nel golfo sono incentrati sull'odio verso i turchi, che sono sunniti pure loro, però siccome la politica del golfo (Qatar escluso) non va per niente d'accordo con Erdogan ecco che improvvisamente i turchi sono tornati ad essere brutti, cattivi, ecc. 

Sul prezzo del petrolio dipende, con il prezzo così basso (più la botta del covid) si sono ritrovati nella melma pure loro. L'Arabia dal primo Luglio TRIPLICA l'Iva, dal 5% al 15% di colpo. Emirati ed altri paesi stanno già parlando di imposte sul reddito (cosa impensabile fino a poco tempo fa). Ok, in generale hanno tanti fondi e margini di manovra, ma c'è un limite sotto il quale anche per loro la situazione diventa insostenibile! 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
3 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Il fattore religioso viene usato dai due governi (tramite i rispettivi fanatici) per aizzare le masse contro il "nemico", in sostanza alla base c'è sempre l'antipatia (diciamo così) arabi-persiani. Oggi per dire i media e i social nel golfo sono incentrati sull'odio verso i turchi, che sono sunniti pure loro, però siccome la politica del golfo (Qatar escluso) non va per niente d'accordo con Erdogan ecco che improvvisamente i turchi sono tornati ad essere brutti, cattivi, ecc. 

Sul prezzo del petrolio dipende, con il prezzo così basso (più la botta del covid) si sono ritrovati nella melma pure loro. L'Arabia dal primo Luglio TRIPLICA l'Iva, dal 5% al 15% di colpo. Emirati ed altri paesi stanno già parlando di imposte sul reddito (cosa impensabile fino a poco tempo fa). Ok, in generale hanno tanti fondi e margini di manovra, ma c'è un limite sotto il quale anche per loro la situazione diventa insostenibile! 

Che i sunniti del golfo non avessero grossa simpatica per i turchi non ne avevo piena consapevolezza... Ma d'altronde con uno come Erdogan, che prima o poi tirerà troppo la corda con qualcuno, potevo immaginarlo. Per il prezzo del greggio chissà, è così volatile. Se lo scontro tra Usa e Cina aumenterà presumo che il petrolio risalira, in quanto bene indispensabile in guerra.. Sempre che gli Usa escano in fretta dall'accoppiata Covid e tumulti contro la mai risolta questione razziale. Con l'aggravio che in America molti poliziotti si credono di essere chuk Norris. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.