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Fantomas

Spinosi: "Boniperti? Un grande. Era ossessionato dai capelli lunghi. Ci faceva pedinare. Una volta mi lasciò in mutande.. L'Avvocato? Enorme carisma"

Post in rilievo

Me lo ricordo a fine carriera nella Roma, nel Verona e nel Milan, ero troppo piccolo quando era alla Juve. Un signore, come oramai nel calcio ce ne sono sempre di meno.

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Bell'intervista.

Non sapevo fosse titolare nella sciagurata spedizione tedesca..

Ma nella foto tra i titolari con Haiti c'erano ancora Burgnich ( :o) e Facchetti, quanti anni avevano, 150?

Da leggere per annusare atmosfere di un calcio che non c'è più, la Marisa e l'Avvocato, l'ultimo quarto d'ora al San Mames..

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mi ricordo quando arrivo' dalla Roma, lui,Capello e Landini, i primi due sfondarono il terzo.....

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Un grande del calcio da radiolina e novantesimo minuto che non dava il risultato della partita della quale facevano vedere un tempo alla fine del programma

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Uno dei calciatori della prima Juventus che ho tifato!

A quei tempi non c'era business,non c'erano sponsor,non c'era giornalismo tifoso,nessuno accusava gli altri di rubare,si passava da un squadra all'altra senza problemi e i calciatori non erano divi,pero in compenso il calcio a quei tempi era molto più bello e genuino,vissuto da tutti con grande sportività.

Gli spalti a quei tempi erano un tripudio di striscioni,bandiere e fumogeni,ma nonostnte la caciara uno poteva stare tranquilamente in mezzo ai tifosi avversari e non esistevano le recinzioni tra le varie tifoserie,poi sono arrivati i soldi ed è tutto finito.

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Uno dei calciatori della prima Juventus che ho tifato!

A quei tempi non c'era business,non c'erano sponsor,non c'era giornalismo tifoso,nessuno accusava gli altri di rubare,si passava da un squadra all'altra senza problemi e i calciatori non erano divi,pero in compenso il calcio a quei tempi era molto più bello e genuino,vissuto da tutti con grande sportività.

Gli spalti a quei tempi erano un tripudio di striscioni,bandiere e fumogeni,ma nonostante la caciara uno poteva stare tranquilamente in mezzo ai tifosi avversari e non esistevano le recinzioni tra le varie tifoserie,poi sono arrivati i soldi ed è tutto finito.

 

Amico , concordo in tutto anche se , riguardo ciò che ho evidenziato in grassetto , specie per ciò che concerne

alcuni trasferimenti da Club del " Centro-Sud " a Club del " Nord " , non è che i tifosi locali la prendessero proprio bene !

 

Rammento come se fosse ora quella operazione di Mercato ,. e nell' " URBE " , tanto per usare un eufemismo ,

i Tifosi Giallorossi non apprezzarono molto la cessione di quei 3 giocatori sui quali contavano assai per poter

mettere le basi per una squadra più competitiva !

 

Se vuoi e se puoi , prova a dare una sbirciata qui :

 

Fabio Capello è un regista atipico, che somiglia molto alle mezzali sgobbone degli anni ’40, capace di correre molto senza mai perdere lucidità e di inserirsi con efficacia in avanti. Luciano Spinosi è invece un difensore capace di rendere con eguale efficacia sia come terzino che al centro della difesa. Forte nell’anticipo e di testa, è difficile che si faccia scappare l’avversario diretto, senza peraltro eccedere nelle rudezze. Infine Fausto Landini, fratello minore del difensore interista, un lungagnone che è capace di svariare su tutto il fronte d’attacco con buona tecnica e capacità di scegliere la soluzione più funzionale per la squadra. Se si pensa che sono in rampa di lancio anche Bet e Santarini, si può agevolmente preconizzare un grande futuro per la Roma.

Un futuro che viene praticamente distrutto nell’estate, quando Alvaro Marchini decide di aderire all’offerta della Juventus e di cedere i gioielli in cambio di un bel pacchetto di milioni, più Del Sol, Zigoni, Bob Vieri e Viganò. Una offerta praticamente irrisoria, se si considera che Luisito Del Sol è ormai sul finire di una magnifica carriera e che Zigoni è una vera scommessa, a causa di un carattere a dir poco lunatico. La stampa romana, come già successo nel caso di Picchio De Sisti, cerca di evitare la beffa, anche con toni molto accesi, ma Marchini procede diritto, senza capire che la sua adesione è vista dai tifosi come una sorta di abdicazione ad ogni ambizione per gli anni a venire.

Alla fine l’affare si fa, ma gli esiti saranno disastrosi per la Roma. Se Del Sol e Zigoni saranno in fondo utili alla causa, nei loro limiti, Capello e Spinosi andranno a rinforzare e ringiovanire la Juventus, arrivando presto in Nazionale e collezionando titoli. La squadra giallorossa, a sua volta, rimarrà confinata in una sorta di limbo, anche perché la conclusione dell’operazione lascerà detriti sul rapporto tra Marchini e Herrera che si trasformeranno in guerra aperta in capo a pochi mesi.

Così i tifosi insorsero in una contestazione senza mezzi termini, simboleggiata dal cartello esposto da un anonimo tifoso sulle tribune dellOlimpico: “Alvaro Marchini, hai fatto più danni te de Mussolini”.

 

 

Tra l'altro , al momento del trasferimento , il più futuribile , specie da un punto di

vista tecnico sembrava proprio essere Landini ed invece ....

 

Qui un breve profilo tratto da " Gli Eroi in Bianconero " :

 

Per i più giovani, il nome di Fausto Landini può significare poco o nulla. Al contrario, i tifosi juventini di qualche anno più vecchi, ricorderanno sicuramente quello spilungone dinoccolato, quasi sgraziato, che approdò alla maglia bianconera nell’estate del 1970 in compagnia di Fabio Capello e Luciano Spinosi.

Fausto nasce a S.Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, il 29 luglio del 1951; comincia la sua carriera nella squadra della sua città, l’Unione Sportiva Sangiovannese, per poi passare alla Roma nel 1967, dove disputa una ventina di partite e realizza quattro goal.

Venne prelevato dalla Roma, insieme a Capello e Spinosi, appunto: un difensore, un regista ed un attaccante, tutti e tre al di sotto dei venticinque anni. Mentre i due compagni di viaggio raggiunsero apici di rendimento tali da portarli alle glorie dello scudetto e della Nazionale, “Lando” fallì completamente la prova: un solo campionato sotto la Mole, dieci misere presenze e l’impressione di una enorme fragilità psicologica che mai lo abbandonò.

Presa la via di Bologna, strappò qualche consenso con la maglia rossoblu; nessuno sfracello, beninteso, ma, per lo meno una più accentuata propensione alla lotta. Sotto le Due Torri rimase per 4 stagioni, regalando ai tifosi felsinei alcuni momenti significativi: una sua prestazione contro l’Inter in occasione di un favoloso 3-0 è ancora impressa nella memoria dei sostenitori bolognesi.

Nel 1975 scese nelle Marche per vestire ancora una volta il bianconero, anche se si trattava di quello meno prestigioso dell’Ascoli. Grossi problemi fisici ed una certa incomprensione con il tecnico, lo costrinsero ad una partecipazione molto limitata !

 

 

Buona serata ! .salve Stefano

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