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FRANCESCO SPIRITO

Due interviste d'autore e straordinarie: a Scirea (prima) e Platinì (dopo) per la C. Intercontinentale 1985

Post in rilievo

Due interviste

 

A cura del mitico giornalista radiofonico Gianfranco Accio

 

Due chicche assolute

 

E sentite cosa dicono, alla fine, Scirea e Platinì sull'importanza della C. Intercontinentale

 

(tra cui, la domanda a Platinì sulla prossima trasferta, a San Siro, contro il Milan: Ed il francese: <<Troppo importante questa coppa per pensare ad una normalissima partita di calcio....>>. (Concetto che andrebbe fatto sentire ai nostri dirigenti di adesso...)

 

https://www.youtube.com/watch?v=Zl3te52b7es (Intervista a Platinì)

 

https://www.youtube.com/watch?v=8C75aB_q3RA (Intervista a Scirea)

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Mi scendono le lacrime.....sono vecchio certe emozioni non fanno per me

 

Sono emozionanti...

 

e dimostrano anche la signorilità di questi due fuoriclasse... E la loro mentalità (ovvero: ambire, con ambizione, anche ai traguardi internazionali)

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Spessore dei giocatori pazzesco.

Idem del giornalista .

 

Mi fa orrore pensare al circo di oggi

 

Inviato dal mio LG-D405 utilizzando Tapatalk

 

 

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Ma perché confrontate la mentalità di Scirea e Platini con quella dei nostri attuali dirigenti? Erano 2 giocatori che militavano nella squadra in quel momento più forte del mondo proveniente dal campionato indiscutibilmente più ricco del mondo. Mi pare un termine di paragone improponibile oggi.

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Quando capiremo cosa voleva dire platini di ritorno dalla coppa intercontinentale, sarà sempre troppo tardi.

 

Ma perché confrontate la mentalità di Scirea e Platini con quella dei nostri attuali dirigenti? Erano 2 giocatori che militavano nella squadra in quel momento più forte del mondo proveniente dal campionato indiscutibilmente più ricco del mondo. Mi pare un termine di paragone improponibile oggi.

... forse tu sei troppo giovane.

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Ma perché confrontate la mentalità di Scirea e Platini con quella dei nostri attuali dirigenti? Erano 2 giocatori che militavano nella squadra in quel momento più forte del mondo proveniente dal campionato indiscutibilmente più ricco del mondo. Mi pare un termine di paragone improponibile oggi.

 

Se era il campionato più importante del mondo, e la sfida Intercontinentale (ok che all'epoca era il top, anche più della C. Campioni) o le sfide internazionali (visto che Platinì ne ricorda anche altre) vengono prima di una partita "del campionato più importante al mondo" allora qualche domanda dobbiamo farcela....

 

(quando, ad esempio, si lascia qualche punto in campionato - perché incombe la partita di Champions - e pare una tragedia... o quando diamo molto più peso - è successo - alla partita di vertice domenicale anziché all'imminente partita, magari del girone, dove un risultato negativo può fare la differenza tra primo e secondo posto - e, in questi ultimi anni, al di la di un record strepitoso - perché sei scudetti consecutivi sono comunque leggenda e ci rendono tutti orgogliosi - è successo anche questo...).

 

Le parole di Platinì (<<troppo importante questa sfida - ok, la C. Intercontinentale all'epoca era il massimo, forse anche più della C. Campioni - per pensare ad una normalissima partita di calcio>> benché fosse, comunque, una sfida a San Siro contro il Milan) la dicono lunga su che mentalità, ancora oggi, dovrebbe avere la Juventus....

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Il giornalista: "Michel, facciamo un po' bilancio di questo viaggio in oriente....di questo splendido viaggio in oriente!"

Platini: "Non eravamo venuti per fare i turisti, ma per vincere la partita. L'abbiamo vinta.".

 

Poi uno si chiede come si fanno a vincere le finali.

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Il giornalista: "Michel, facciamo un po' bilancio di questo viaggio in oriente....di questo splendido viaggio in oriente!"

Platini: "Non eravamo venuti per fare i turisti, ma per vincere la partita. L'abbiamo vinta.".

 

Poi uno si chiede come si fanno a vincere le finali.

 

Già, e la Juve dovette giocare in modo strepitoso per vincerla...

 

Ma segno che ci andò con la mentalità giusta, dimenticandosi (come viene sottolineato alla fine della partita) del campionato e della sfida a San Siro contro il Milan (che arrivava da una sconfitta con il Napoli)

 

<<Troppo importante questa finale per pensare ad una normalissima partita di calcio>>.

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Qualsiasi commento sarebbe inutile o superfluo.

Orgoglioso e contento di aver visto e vissuto quella Juve.

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Qualsiasi commento sarebbe inutile o superfluo.

Orgoglioso e contento di aver visto e vissuto quella Juve.

 

Una Juventus da Olimpo del Football per le stelle italiane e straniere, per il gioco espresso, per le vittorie ed anche il mitico Trap (spesso snobbato, accusato di catenaccio, ma che nelle sue squadre schierava talento a profusione...)

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Quando capiremo cosa voleva dire platini di ritorno dalla coppa intercontinentale, sarà sempre troppo tardi.

 

 

... forse tu sei troppo giovane.

 

Assolutamente no. Ti assicuro che quelle giornate e, haimè, tante altre le ho vissute in diretta.

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Ma perché confrontate la mentalità di Scirea e Platini con quella dei nostri attuali dirigenti? Erano 2 giocatori che militavano nella squadra in quel momento più forte del mondo proveniente dal campionato indiscutibilmente più ricco del mondo. Mi pare un termine di paragone improponibile oggi.

 

Improponibile certo. Ma l'ambizione ci vuole comunque, altrimenti ti siedi e non arrivi... #cilieginasullatorta

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Se era il campionato più importante del mondo, e la sfida Intercontinentale (ok che all'epoca era il top, anche più della C. Campioni) o le sfide internazionali (visto che Platinì ne ricorda anche altre) vengono prima di una partita "del campionato più importante al mondo" allora qualche domanda dobbiamo farcela....

 

(quando, ad esempio, si lascia qualche punto in campionato - perché incombe la partita di Champions - e pare una tragedia... o quando diamo molto più peso - è successo - alla partita di vertice domenicale anziché all'imminente partita, magari del girone, dove un risultato negativo può fare la differenza tra primo e secondo posto - e, in questi ultimi anni, al di la di un record strepitoso - perché sei scudetti consecutivi sono comunque leggenda e ci rendono tutti orgogliosi - è successo anche questo...).

 

Le parole di Platinì (<<troppo importante questa sfida - ok, la C. Intercontinentale all'epoca era il massimo, forse anche più della C. Campioni - per pensare ad una normalissima partita di calcio>> benché fosse, comunque, una sfida a San Siro contro il Milan) la dicono lunga su che mentalità, ancora oggi, dovrebbe avere la Juventus....

 

Ritieni che realmente ci sia un tesserato della Juve che ritenga una sfida contro una squadra di metà classifica (il posto occupato dal milan in quel periodo) più importante di una eventuale finale di Coppa Intercontinentale o di Coppa dei Campioni, in un campionato che magari stai dominando come in quel momento quello del 1985/86? Solo Conte contro il Sassuolo lo potrebbe pensare. Il problema sono le condizioni a contorno: oggi per la Juve arrivare a una finale di Coppa Intercontinentale è molto più difficile di quanto lo fosse 30 anni fa. O di quanto lo fosse 20 anni fa. E lo sarebbe anche se presidente della Juve fosse il Berlusconi di fine anni '80 e '90. Quando un dirigente juventino parla di "ciliegina sulla torta" è chiaro che fa un discorso a metà fra la favola della volpe e l'uva e il desiderio che il suo lavoro non sia sminuito e coperto dal fango a causa di un qualcosa che è oggettivamente molto ma molto difficile.

 

Se io devo proprio prendermela con qualche dirigenza per le nostre poche (rispetto ad altri club) vittorie europee, lo farei con quella della seconda metà degli anni '90 e primi anni 2000: a quella dirigenza va spiegato che le finali di Coppa Campioni del 1997, 1998, 2003 erano molto più importanti del campionato e che andava tentato il tutto per tutto pur di vincerle, sacrificando anche lo scudetto eventualmente. Perché allora sì che il livello economico del calcio italiano consentiva alla sua squadra migliore di vincere in Europa e nel mondo ripetutamente.

 

Improponibile certo. Ma l'ambizione ci vuole comunque, altrimenti ti siedi e non arrivi... #cilieginasullatorta

 

Ho appena risposto spiegando cosa penso del discorso della ciliegina sulla torta :d

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Grandissimi simboli di una Juve leggendaria

Senza dimenticare però che perfino loro due anni prima dovettero pagare il puntuale tributo alla maledizione Champions

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bei momenti ma però certi juventini devono capire che ogni squadra deve puntare a vincere ogni competizione visto che tutti dicono che vogliono fare bene in tutte e 3 e non solo in una considerando che quest'anno dobbiamo ottenere il settimo scudetto consecutivo che ci farebbe entrare nel mi7o, e cercare di arrivare tra le prime 8 d'europa visto che arrivare in finale è difficile per tutti considerando che allo stato attuale serve un miracolo per battere quei mostri del real madrid visto che nessuno deve mettere in dubbio le qualità di Zidane come allenatore visto che è merito suo se il real ne ha vinte 2 consecutive , anche se noi abbiamo insieme al real , il barcellona e il bayern uno tra gli attacchi più forti d'europa

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Il giornalista: "Michel, facciamo un po' bilancio di questo viaggio in oriente....di questo splendido viaggio in oriente!"

Platini: "Non eravamo venuti per fare i turisti, ma per vincere la partita. L'abbiamo vinta.".

 

Poi uno si chiede come si fanno a vincere le finali.

 

Un po' come "il più fesso del Real ha il doppio delle mie vittorie internazionali"

uguale uguale .sisi

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