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*Th3 Joker*

Wojcieck Szczesny: quando nascere non basta

Post in rilievo

Diciamoci la verità: se qualche anno fa ci avessero detto "Szczesny sarà il futuro portiere della Juventus, nonché erede di Gigi Buffon" probabilmente avremmo risposto con una grassa risata ed una serie non precisata di insulti. Per comprendere a pieno le ragioni di questa uscita occorre fare un viaggio indietro nel tempo, quando un giovane Wojciech vestiva prima la maglia dell'Arsenal e poi quella della Roma.

"Sì ma i portieri solitamente escono fuori a 27-28 anni". Verissimo, lo stesso Szczesny sembra aver seguito questa legge non scritta. Tuttavia quello di Wojciech non è tanto un processo di miglioramento, quanto piuttosto un processo evolutivo che lo ha portato a rivedere e a tratti cambiare certi fondamentali tecnici. In altre parole, l'estremo difensore polacco non è solo migliore dello Szczesny di anni fa, ma è anche diverso.

 

E' il 2011 quando Wally si prende per la prima volta la titolarità globale della porta dell'Arsenal, dopo un anno (quello precedente) che lo vede alternarsi con Fabianski. Il 21enne polacco mette in mostra buone qualità individuali, è esplosivo tra i pali, reattivo nell'andare giù ed ha una buona dose di coraggio, che per un portiere non fa mai male. Caratteristiche, queste, che lo rendono protagonista di una serie di parate importanti nonché spettacolari in termini stilistici.

Tuttavia molti dei difetti manifestati nella sua passata stagione ritornano a galla: errori di posizionamento, letture imprecise e quel coraggio che molto spesso si trasforma in imprudenza.

 

 

 

La stagione successiva (iniziata con qualche infortunio che lo ha tenuto fuori nelle prime uscite) Wojciech conferma quanto di buono fatto intravedere negli anni passati palesando tuttavia ancora dei limiti di concentrazione e di continuità, oltre all'ormai marchio di fabbrica del difetto nelle uscite a croce iberica che molte volte, già in passato, hanno causato contatti da rigore. Se da una parte la croce iberica permette infatti di aumentare il volume e ridurre la luce della porta, dall'altro aumenta la staticità del portiere che risulta pressoché impotente di fronte ad una soluzione dell'attaccante diversa dalla conclusione. Non a caso Szczesny il più delle volte ha commesso fallo quando l'offendente ha spostato il pallone.

 

 

 

 

Anno nuovo, abitudini vecchie: la stagione 2013-2014 è iniziata da appena 21 minuti quando Wally si esibisce in un'altra uscita spericolata concedendo il calcio di rigore che darà il via alla rimonta dell'Aston Villa (i Gunners conducevano 1-0, la partita terminerà 1-3). La nuova annata procederà praticamente come quella precedente, con parate sensazionali alternate a topiche clamorose, a testimonianza di un livello di continuità e concentrazione che non riesce ancora a stabilizzarsi su vette elevate. Peccato, perchè quando Wojciech è sul pezzo mette in mostra pezzi di repertorio non indifferenti: la rapidità con cui va giù nonostante i suoi 195cm è un plus che pochi portieri hanno, la spinta che riesce a dare sulle gambe gli consente slanci importanti, l'autorità nelle uscite a dominare l'area piccola risparmia diverse grane ai suoi difensori.

 

 

Si arriva così all'anno più difficile per Szczesny, quello relativo alla stagione 2014-2015. Oltre a confermare i progressi tecnici maturati nel corso delle ultimi anni, Wojciech palesa ancora quei momenti di blackout a tratti inspiegabili per un portiere dal repertorio tecnico così vasto. Il riferimento non può che andare alla partita della discordia: Southampton-Arsenal. Szczesny si renderà protagonista di una delle sue peggiori apparizioni con la maglia dei Gunners con due errori clamorosi che permetteranno ai padroni di casa di imporsi per due reti a zero. Come se non bastasse, al termine del match il polacco viene sorpreso mentre fuma nervosamente una sigaretta: in seguito agli eventi di quella partita, Wojciech perderà la titolarità a vantaggio di Ospina e verrà relegato a portiere di FA Cup.

 

 

 

 

Quasi a sorpresa è la Roma ad approfittare del suo status di "esiliato" per rilevarlo in prestito dalla squadra di Londra e farne il portiere titolare per la stagione 2015-2016. Wally si presenta al suo pubblico come meglio non poteva: il suo esordio ufficiale all'Olimpico coincide con Roma-Juventus, sentitissima dal pubblico giallorosso desideroso di sottrarre lo scettro ai campioni in carica dopo aver combattuto, l'anno precedente, fino alle ultime giornate. Siamo nei secondi finali del match quando il polacco, con un colpo di reni, nega il gol del pareggio sul colpo di testa di Bonucci, permettendo agli uomini di Garcia di portare a casa la vittoria. Quando tutto sta andando per il meglio, ecco l'ennesimo spartiacque: nella gara casalinga contro il Barcellona, Szczesny si fa male alla mano in seguito ad un contrasto con Suarez, costringendolo a saltare le successive tre partite. Al suo rientro, l'ex Arsenal sembra un lontano parente di quello che era velocemente diventato un beniamino della tifoseria: contro il Bate Borisov (seconda partita del girone di Champions) commette verosimilmente l'errore più evidente della sua esperienza romana, facendosi trovare fuori posizione e concedendo il gol su una conclusione dalla lunga distanza. Da quel giorno, Szczesny imbocca il tunnel di una mini-crisi (durante la quale non riesce a mantenere inviolata la propria porta) che ha come secondo apice il gol subito in Inter-Roma, dove sulla conclusione dalla distanza di Medel sembra partire con un attimo di ritardo. Alle accuse mossegli dai media, dai tifosi e dal suo allenatore (!!!), Szczesny risponderà “So che devo migliorare molto, ma lavoro ogni giorno per farlo e dare il massimo". Da quel giorno, il livello prestazionale di Wojciech andrà livellandosi verso l'alto partita dopo partita, trovando curiosamente un nuovo punto di svolta (stavolta positivo) proprio nel match di ritorno contro il Bate Borisov nell'ultima giornata del girone di Champions: la stessa squadra che aveva determinato l'inizio della sua crisi ne sancisce adesso il punto di svolta per la rinascita. Contro i bielorussi, al minuto 70, Szczesny compie un miracolo su Gordejchuk evitando lo 0-1 che avrebbe spinto, almeno momentaneamente, la Roma all'ultimo posto del girone e fuori dalla Champions. La partita terminerà 0-0, risultato che permette ai giallorossi di accedere agli ottavi di finale. Il suo primo anno alla Roma è quello in cui osserva sensibili miglioramenti sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista mentale. Wojciech infatti rivoluziona completamente la sua tecnica nelle uscite basse, praticamente abbandonando la croce iberica che in passato aveva causato una lista interminabile di rigori e cartellini ed imparando a scegliere i casi in cui rispolverarla.

 

 

 

 

Al termine della stagione, la Roma riesce ad ottenere il rinnovo del prestito e Szczesny inizierà un percorso di maturazione che lo porterà ad esser considerato come il miglior portiere di quella Serie A anche dal numero uno dei numeri uno: Gigi Buffon. Wally, infatti, sarà autore di numerosi interventi che hanno permesso alla Roma di salvare il risultato o di rimanere a galla in certi momenti della partita (vedasi Juventus-Roma, in cui il polacco ha effettuato almeno 2-3 interventi che hanno permesso alla Roma di rimanere in partita con un solo gol di svantaggio). E' la sua prima stagione "pulita": per la prima volta le sue doti tecniche non sono oscurate da errori da principiante.

Stagione che gli apre le porte della squadra campione d'Italia, che lo rileva dall'Arsenal (ancora proprietario del cartellino) per poco più di 12mln. Il messaggio della Juve è chiaro fin dai primi respiri torinesi del polacco: "Wojciech è il dopo Buffon". Parole pesanti ma pur sempre più leggere dell'eredità che Gigi Buffon ha scritto nel suo testamento sportivo, un lascito tecnico solo per i forti di cuore. La risposta dell'ormai ex Roma nelle prime uscite bianconere è da alti e bassi: da inviolato (Chievo e Fiorentina) e incolpevole (Spal) a responsabile in prima persona (Benevento e Sampdoria). Gli errori tecnici (barriera mal posizionata ed incertezza in uscita), arrivati in due partite consecutive, pongono immediatamente la madre di tutte le domande: "Siamo sicuri che Szczesny sia in grado di rilevare il posto di Buffon oppure la Juve sta facendo una grande stronz...ehm...sciocchezza?". Domanda più che legittima, del resto la Juve è da sempre abituata ad avere una sicurezza a protezione della propria porta. Proprio in questo momento di totale scetticismo Buffon è costretto a defilarsi causa infortunio, cosicché il polacco diventa momentaneamente il titolare della porta della Juventus. Le prove generali di quella che sembra un'anticipazione della prossima stagione hanno esito quasi inaspettato: Szczesny, criticato e messo virtualmente alla porta d'uscita fino a poche settimane fa, diventa una delle colonne su cui si fondano i risultati utili (7 vittorie ed un pareggio in 8 partite) arrivati da quel momento in poi. Ancor prima che per i suoi gesti tecnici in sé e per sé, emerge che Wally è utile alla causa bianconera per le sue caratteristiche. In una squadra abituata a difendersi bassa facendo talvolta grande densità dentro l'area, un portiere autoritario che cerca di dominare l'intera area di rigore uscendo costantemente sui palloni alti toglie le castagne dal fuoco ai suoi difensori evitando situazioni scaturite da palle sporche e/o rimpalli. Un esempio su tutti: Juventus-Roma. Nell'ultima azione di una partita interminabile, ovvero un calcio d'angolo in favore dei giallorossi, Wojciech sancisce virtualmente la fine del match intercettando in uscita la battuta di Under. In secondo luogo, ma non meno importante, per una squadra che cerca sempre di iniziare l'azione dalle retrovie, un portiere dalla pulizia tecnica come Szczesny si rivela estremamente utile nelle situazioni di pressing avversario: talvolta è proprio il polacco ad eludere la prima linea di pressing andando a pescare i terzini con palloni morbidi e precisi; inoltre i compagni di reparto in condizioni di difficoltà sanno di potersi appoggiare sul portiere, avendo di fatto una soluzione in più per gestire il possesso della palla. Non tralasciando ovviamente il fatto, in fin dei conti, un portiere deve pur sempre parare, e come dimenticare la parata su Schick allo scadere o le opposizioni contro il Cagliari.

 

 

 

 

 

Insomma, il numero 23 sembra essersi pienamente immerso nella realtà bianconera con tutti gli onori e gli oneri ad essa connessa. Soltanto il tempo ci dirà se potrà concretamente essere l'erede di Buffon non solo nelle idee ma anche nei fatti. Nel frattempo le premesse sembrano esserci tutte.

 

C.G.

 

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Grande portiere Wojtek, nelle ultime uscite è stato perfetto, sia in Champions che in campionato. Prenderlo a 12 milioni è stato un colpaccio. Tutt'altra cosa rispetto a Neto. Mi erano sfuggite le ridicole dichiarazioni di Garcia, robe da pazzi 

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Aggiungerei che la Juve dispone di ottimi preparatori di portieri ed allenarsi con Buffon non può che migliorare il bagaglio tecnico.

Si dimostra ancora una volta che la dirigenza con pochi spiccioli ha fatto un grande acquisto.

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Oltre che molto bravo tra i pali, è un ragazzo educato, modesto (cosa che non guasta mai) e che sa stare al suo posto.

Per il futuro, possiamo stare PIU' che tranquilli.

 

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Bella analisi, complimenti!

Io credo che, dicendo comunque una semplice banalità, le qualità di un giocatore - e di un portiere in questo caso - possano essere esaltate così come depresse dal reparto difensivo e in generale da come la squadra aiuta nella fase difensiva.
Da noi c'è storicamente una certa attenzione a curare questo aspetto per cui credo che Szczesny potrà senz'altro ancora migliorare ed acquisire ulteriori certezze a quelle che già ha accumulato dopo un percorso fatto di alti e bassi.

 

In sostanza le sue fortune dipenderanno molto anche dall'apporto dei compagni.

Dico questo anche perchè nei vari video con i "down" alcune papere sono indotte da un atteggiamento difensivo dei compagni quantomeno rivedibile.

Erroracci elementari che i nostri difensori soliutamente non fanno.

Chiaro che in quel contesto la prestazione di un portiere finisce o può finire maggiormente sotto la lente di ingrandimento.
Mi ricordo ad esempio il Buffon del periodo Del Neri che andava a farfalle e commetteva errori pacchiani.

Era la squadra che non funzionava, non solo lui...

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Possiamo essere piu che soddisfatti, brava la dirigenza nel prenderlo ad ottimo prezzo, bravo lui,  valido anche come personaggio, bella persona.

A me piace molto.

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Ottima analisi

Per i miei personali trascorsi calcistici (ero portiere) il ruolo in questione mi sta particolarmente a cuore. Poi Gigi è il mio giocatore preferito, subito dopo Del Piero 

 

Sostituirlo non è facile per nessuno perché di Gigi in giro non ve ne sono

Abbiamo ottimi portieri ma Gigi è un fuoriclasse 

Ero e sono mezzo convinto a tollerare qualche tempo senza un portiere forte

 

Wojcieck è però una bella e piacevole sorpresa

Spero che rimanga su questi livelli 

Per il suo futuro ma soprattutto e  innanzitutto per il bene della Juve

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La società ha fatto un affare.

Sostituire Buffon non era semplice, e per un portiere italiano sarebbe stato proibitivo.

Szczesny ha della sua oltre alle doti evidenti, anche un bel bagaglio di esperienza, che un Donnarumma non avrebbe avuto.

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