Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

juventino

Francia, il ritorno della leva obbligatoria: toccherà anche alle ragazze

Post in rilievo

Quoto

 

Francia, il ritorno della leva obbligatoria: toccherà anche alle ragazze
 

Il servizio militare, cancellato nel 1997, coprirà un periodo che va da 3 a 6 mesi: "Un modo per socializzare e riscoprire i valori della Repubblica" dice il presidente Emmanuel Macron

dalla nostra corrispondente ANAIS GINORI
Francia, il ritorno della leva obbligatoria: toccherà anche alle ragazze

PARIGI - Torna in Francia il servizio militare obbligatorio. A confermarlo è stato Emmanuel Macron nell'incontro con alcuni giornalisti martedì sera. Sarà “nazionale, obbligatorio e universale” ha spiegato Macron chiarendo così alcuni commenti contraddittori di membri del governo. La ministra delle Forze armate, Florence Parly, aveva infatti sostenuto qualche giorno fa che la leva non sarebbe stata obbligatoria. Gli ostacoli per riorganizzare il servizio militare cancellato nel lontano 1997 sono tanti, a cominciare dai costi per lo Stato.

Il quarantenne Macron è il primo Presidente a non aver effettuato il servizio militare obbligatorio ma ha fatto del ritorno della leva uno dei punti del suo programma elettorale nella primavera scorsa. All'epoca aveva parlato di un periodo di un mese, ma l'altra sera si è corretto con i cronisti parlando di “tre a sei mesi” senza però “che ci sia un impatto sul percorso universitario”. Il Presidente aspetta le conclusioni di una relazione parlamentare con varie proposte sull’organizzazione della riforma, tra cui l’idea di spezzare in diversi fasi il periodo di leva oppure di combinare tra servizio civile e militare. 

I dettagli della riforma saranno dunque conosciuti entro l'estate. Il Presidente ha ribadito comunque un punto fermo: sarà una leva “universale” che si applicherà dunque anche alle ragazze. Secondo alcune stime almeno 700mila giovani potrebbero essere così reclutati ogni anno. Nelle intenzioni di Macron sarà un periodo nel quale le nuove generazioni potranno rafforzare il loro senso di appartenenza ai valori della République, ma anche imparare disciplina e rispetto per le regole della società e condividere un’esperienza con giovani di altre origini e classi sociali. 

Repubblica

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Mah.... mi pare veramente una grossa fesseria. Perché vorrei proprio sapere  a cosa diavolo serve riempire le caserme di svogliati marmittoni il cui unico scopo è arrivare il prima possibile "all'alba".

Zero utilità in termini militari: perché il mestiere del soldato di oggi è troppo sofisticato per farlo fare a dei civili e mettere una divisa addosso ad un civile per sei mesi non significa farlo diventare un militare.

Zero utilità in termini civici: perché sei mesi (o peggio tre) di disciplina militare (che sarà inevitabilmente piuttosto relativa perché non applicheranno di sicuro a dei coscritti semicivili gli standard della Legione) di sicuro non bastano a raddrizzare la schiena alle mele marce, che anzi, rischiano di contaminare tutte le altre (una sola mela marcia in un cestino basta a guastare 10 mele sane, ma 10 mele sane non possono rendere mangiabile una mela marcia).

Zero convenienza economica: perché i najoni non potranno di certo sostituire i professionisti e quindi i cari cugini francesi si ritroveranno a doversi mantenere un enorme quanto inutile (ma comunque costoso) esercito di coscritti ed dallo stesso tempo il ben più piccolo (ma costosissimo) esercito di professionisti, con le due strutture che non  potranno ovviamente "dialogare" tra di loro. Così i professionisti continueranno a fare i professionisti e i marmittoni faranno... non si sa bene che cosa. In compenso i costi lieviteranno. 

Quindi, a che pro?

Mah....

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

penso sia una famine folly , una specie di prebenda elargita ai militari - eternamente appicciacati alla mammella statale , in francia come e in italia - per ripianare le scaramucce del passato. 

sei mesi , ma fosse anche un solo giorno, buttati forzosamente nel césso a fare cori e marcette e aumentare le tasse o il debito.

poi con che credibilità si pretende di parlare di hijab? nessuna.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
38 minuti fa, takkino ha scritto:

penso sia una famine folly , una specie di prebenda elargita ai militari - eternamente appicciacati alla mammella statale , in francia come e in italia - per ripianare le scaramucce del passato. 

sei mesi , ma fosse anche un solo giorno, buttati forzosamente nel césso a fare cori e marcette e aumentare le tasse o il debito.

poi con che credibilità si pretende di parlare di hijab? nessuna.

Mmmm.... non vedo quale convenienza possano avere i militari nell'accollarsi un carrozzone del genere: giusto un po' di comandi battaglione in più per piazzare qualche tenente colonnello in esubero prossimo alla pensione o quei marescialli troppo grassi per i ruoli operativi. Ma di sicuro sarebbero più contenti se tutti quei denari venissero spesi per qualche Leclerc in più o per rafforzare la flotta di Rafale. 

Questa mi pare una uscita di ingegno tutta politica. Le classiche genialate partorite dai politici in overdose da adrenalina, quando decidono, per i loro scopi, di ficcare il naso nelle faccende militari e che di solito si risolvono in disastri, di cui a farne le spese sono, alla fine, proprio i militari.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Avremmo bisogno di una Politica di Difesa Europea, con relativo esercito, e torniamo a queste idiozie, retaggio e retorica di un passato di (falsa) grandeur? 

 

L'anziana signora Macron mi delude.... 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
22 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

Avremmo bisogno di una Politica di Difesa Europea, con relativo esercito

.ok   Ecco, appunto.

 

Proprio l'altro giorno leggevo che Trump sarebbe rimasto impressionato dalla marzialità della parata del 14 luglio agli Champs Elysees e che proprio per non essere da meno avrebbe dato ordine al Pentagono di studiarne una ancora più imponente sul National Mall a Washington. Viene quindi il sospetto che adesso Macron, piccato nella grandeur, stia pensando di rilanciare facendo sfilare il suo milione di baionette.... .ghgh  .ghgh

Qualcosa tipo quella scena del "Grande dittatore", in cui zio Adolf-Chaplin e zio Ben cercano di sovrastarsi a vicenda alzando il sedile della propria poltrona... .asd  .asd

 

https://m.youtube.com/watch?v=HpyduJPp17c

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
14 minuti fa, sol invictus ha scritto:

Mmmm.... non vedo quale convenienza possano avere i militari nell'accollarsi un carrozzone del genere: giusto un po' di comandi battaglione in più per piazzare qualche tenente colonnello in esubero prossimo alla pensione o quei marescialli troppo grassi per i ruoli operativi. Ma di sicuro sarebbero più contenti se tutti quei denari venissero spesi per qualche Leclerc in più o per rafforzare la flotta di Rafale. 

Questa mi pare una uscita di ingegno tutta politica. Le classiche genialate partorite dai politici in overdose da adrenalina, quando decidono, per i loro scopi, di ficcare il naso nelle faccende militari e che di solito si risolvono in disastri, di cui a farne le spese sono, alla fine, proprio i militari.

stai scherzando? l'esercito francese conta 700.000 militari in tutto (esclusi i carabinieri).

con questo provvedimento hai altri 700.000 elementi in più all'anno. gli introiti per l'azienda-esercito, cioé i rimborsi, non corrispondono solo agli stipendi dei vari mantenuti "di grado" (che comunque è già molto), ma anche ai vari servizi alberghieri , i rifornimenti in armi , le strutture burocratiche, e tutte le professionalità interne all'esrcito create comme par magie da macron.

secondo te i militari nei barcchini sparsi in giro per gli USA sono lì per fare informazione , o per vendere un prodotto a qualche ottuso credulone?

 

e non parlo dell'invasività statalista di questa legge sulle vite private dei cittadini, perché mi pare già evidente.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
5 ore fa, takkino ha scritto:

stai scherzando? l'esercito francese conta 700.000 militari in tutto (esclusi i carabinieri).

con questo provvedimento hai altri 700.000 elementi in più all'anno. gli introiti per l'azienda-esercito, cioé i rimborsi, non corrispondono solo agli stipendi dei vari mantenuti "di grado" (che comunque è già molto), ma anche ai vari servizi alberghieri , i rifornimenti in armi , le strutture burocratiche, e tutte le professionalità interne all'esrcito create comme par magie da macron.

secondo te i militari nei barcchini sparsi in giro per gli USA sono lì per fare informazione , o per vendere un prodotto a qualche ottuso credulone?

 

e non parlo dell'invasività statalista di questa legge sulle vite private dei cittadini, perché mi pare già evidente.

Io non sono contrario alla leva per ragioni ideologiche o di presunta "invasività statalista", ma solo per ragioni pratiche e di funzionalità dello strumento militare.

L'ingerenza dello stato nella vita delle persone, in questo caso  lo vedo come l'ultimo dei problemi: con la coscrizione obbligatoria abbiamo convissuto dai tempi di Napoleone e fino all'altro ieri, e di coscritti erano formati gli eserciti di massa che hanno combattuto le ultime due guerre mondiali. Gente che ha risposto quando è stata chiamata a farlo e che molto spesso ha risposto bene.

Quindi il problema è relativo. Il fatto è che quelli erano, appunto, eserciti di massa, dove il numero contava più della qualità e  dove ad ogni apparato militare conveniva la moltiplicazione delle teste invece della specializzazione degli uomini e dei mezzi. Adesso i tempi sono cambiati, la leva è oramai obsoleta ad antistorica oltre che tecnicamente una palla al piede ed infatti è la  specializzazione ad essere diventata un moltiplicatore di forze, che supplisce alla quantità: per questo occorrono numeri più piccoli ma altamente più efficienti. Per dire: una compagnia corazzata di oggi con una quindicina di carri sarebbe in grado di mettere fuori combattimento una divisione corazzata della 2Gm con 200 mezzi. E senza neanche sforzarsi troppo.

Quindi la massa non serve, perché serve il poco ma buono, ma quel poco ci deve essere e se lo diluisci nel tanto lo perdi. E parlo sia di risorse (che sono sempre scarse), che di professionalità che è difficile da acquisire ma semplicissimo da perdere.

Per questo qualunque militare con la testa sul collo preferirà un miglioramento dell'efficienza complessiva dello strumento di cui è parte ad una moltiplicazione degli elmetti che non serve a nulla se non a parate da operetta.

 

Da esterno ritengo quindi che quella di Macron non sia una "cambiale militare" ma una genialata politica suggeritagli da qualche consigliere, incapace di distinguere tra un  MBT ed un IFV. 

 

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, sol invictus ha scritto:

Io non sono contrario alla leva per ragioni ideologiche o di presunta "invasività statalista", ma solo per ragioni pratiche e di funzionalità dello strumento militare.

L'ingerenza dello stato nella vita delle persone, in questo caso  lo vedo come l'ultimo dei problemi: con la coscrizione obbligatoria abbiamo convissuto dai tempi di Napoleone e fino all'altro ieri, e di coscritti erano formati gli eserciti di massa che hanno combattuto le ultime due guerre mondiali. Gente che ha risposto quando è stata chiamata a farlo e che molto spesso ha risposto bene.

Quindi il problema è relativo. Il fatto è che quelli erano, appunto, eserciti di massa, dove il numero contava più della qualità e  dove ad ogni apparato militare conveniva la moltiplicazione delle teste invece della specializzazione degli uomini e dei mezzi. Adesso i tempi sono cambiati, la leva è oramai obsoleta ad antistorica oltre che tecnicamente una palla al piede ed infatti è la  specializzazione ad essere diventata un moltiplicatore di forze, che supplisce alla quantità: per questo occorrono numeri più piccoli ma altamente più efficienti. Per dire: una compagnia corazzata di oggi con una quindicina di carri sarebbe in grado di mettere fuori combattimento una divisione corazzata della 2Gm con 200 mezzi. E senza neanche sforzarsi troppo.

Quindi la massa non serve, perché serve il poco ma buono, ma quel poco ci deve essere e se lo diluisci nel tanto lo perdi. E parlo sia di risorse (che sono sempre scarse), che di professionalità che è difficile da acquisire ma semplicissimo da perdere.

Per questo qualunque militare con la testa sul collo preferirà un miglioramento dell'efficienza complessiva dello strumento di cui è parte ad una moltiplicazione degli elmetti che non serve a nulla se non a parate da operetta.

 

Da esterno ritengo quindi che quella di Macron non sia una "cambiale militare" ma una genialata politica suggeritagli da qualche consigliere, incapace di distinguere tra un  MBT ed un IFV. 

 

 

 

ma infatti ho notato che non hai una visione esattamente liberale dello stato di diritto. che poi, non volermene, la tua è una concezione molto vicina a quella comunista o islamica della società.

 

ai militari interssa soprattutto ciò che interessa a molti altri : arricchirsi (o non impoverirsi, come in questo caso). tra l'altro le gerarchie dell'esercito , nelle loro esperienze governative , hanno dato prova di eccezionale avidità e corruzione,  quindi eviterei a priori ogni buona fede, e mi atterrei ai flussi economici, che in questo caso sono molto ben definiti.

ora, la tua critica è: se davvero macron avesse voluto far regali all'esercito , avrebbe optato per un aumento/miglioramento della dotazione tecnologica. a parte che , per il suo carattere altamente speculativo, si potrebbe ribaltare l'argomento: se macron avesse voluto tentare una boutade elettorale avrebbe destinato quelle risorse direttamente ai cittadini, e l'avrebbe fatto a ridosso delle elezioni.

inoltre bisognerebbe vedere se , nel tuo scenario , i rimborsi sarebbero di pari entità e durata, cosa di cui dubito fortemente. in ogni caso , un improvviso incremento dei finanziamenti non avrebbe nessuna giustificazione sociale, e questo è il punto più importante. ricordo ancora tutta la polemica su sette o otto aerei comprati dal governo berlusconi qualche anno fa , o quella molto meno giustificata sui sottomarini greci (acquistati ai governi francese e tedesco coi finanziamenti di tutta la UE , dovendo francia e germania rientrare dalle obbligazioni greche con cui ad es. l'italia , allora governata da monti, non aveva nulla a che fare).

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
2 ore fa, takkino ha scritto:

ma infatti ho notato che non hai una visione esattamente liberale dello stato di diritto. che poi, non volermene, la tua è una concezione molto vicina a quella comunista o islamica della società.

 

ai militari interssa soprattutto ciò che interessa a molti altri : arricchirsi (o non impoverirsi, come in questo caso). tra l'altro le gerarchie dell'esercito , nelle loro esperienze governative , hanno dato prova di eccezionale avidità e corruzione,  quindi eviterei a priori ogni buona fede, e mi atterrei ai flussi economici, che in questo caso sono molto ben definiti.

ora, la tua critica è: se davvero macron avesse voluto far regali all'esercito , avrebbe optato per un aumento/miglioramento della dotazione tecnologica. a parte che , per il suo carattere altamente speculativo, si potrebbe ribaltare l'argomento: se macron avesse voluto tentare una boutade elettorale avrebbe destinato quelle risorse direttamente ai cittadini, e l'avrebbe fatto a ridosso delle elezioni.

inoltre bisognerebbe vedere se , nel tuo scenario , i rimborsi sarebbero di pari entità e durata, cosa di cui dubito fortemente. in ogni caso , un improvviso incremento dei finanziamenti non avrebbe nessuna giustificazione sociale, e questo è il punto più importante. ricordo ancora tutta la polemica su sette o otto aerei comprati dal governo berlusconi qualche anno fa , o quella molto meno giustificata sui sottomarini greci (acquistati ai governi francese e tedesco coi finanziamenti di tutta la UE , dovendo francia e germania rientrare dalle obbligazioni greche con cui ad es. l'italia , allora governata da monti, non aveva nulla a che fare).

Per un reduce (rigorosamente) atlantista della Guerra fredda come il sottoscritto sentirsi dare del comunista è abbastanza clamoroso: tanto è vero che la bandiera della NATO che tengo appesa nel mio studio, a causa dello shock si è autoammainata a mezz'asta in segno di lutto. sefz

 

In rapida sintesi ciò che voglio dire è questo

 

1) i militari come ogni lobby difendono il proprio orticello. E questo non è né strano, né scandaloso, ma semplicemente ovvio.

2) l'evoluzione tecnologica e dottrinale ha portato il pensiero militare su un sentiero che privilegia l'iperspecializzazione e la tecnologiazzazione spinta. E questo è tendenzialmente un bene anche se qualche volta può causare  problemi.

3) nelle società occidentali contemporanee i golpe militari sono fuori moda. I militari solitamente evitano le cose politiche così come sarebbe bene che i politici evitassero di immischiarsi nelle questioni strettamente militari: cosa  che però non sempre avviene e capita talvolta che dei politici si credano dei Clausewitz pur essendo nella realtà dei Cetto La Qualunque... .ghgh  .ghgh

4) per quanto sopra, dubito fortemente sia stata la lobby militare che abbia fatto pressioni su Marcon affinché reintroducesse la leva; ritengo invece plausibile che la lobby militare abbia fatto pressioni su Macron affinché avesse uno occhio di riguardo per lo strumento militare. E in questi casi per occhio di riguardo si intendono "finanziamenti": ma visto che lo strumento militare francese è quello del punto 2) mi pare del tutto logico che eventuali sollecitazioni fossero rivolte al concreto miglioramento del medesimo e non invece ad un immaginifico carrozzone di leva ancora da costruire, in forme  e modi tutte da stabilire.  Ti rivelerò un segreto: i militari tendono ad essere gente concreta,  che ragiona in termini di assetti (risorse) ed obiettivi: ebbene,  una Grande Armee di leva nel 2018 non è di certo una risorsa,  ergo non può nemmeno essere un obiettivo.

5) Dopodiché i militari sono soggetti al potere politico: quindi è logico che se un domani Macron (o chiunque altro) si sveglia arrapato all'idea di stanziare 20 miliardi di euro per mettere una divisa addosso a tutti gli scimuniti delle banlieues,  quelli accettano i 20mld e si rassegnano a tenersi in casa gli scimuniti...

 

Cosi è come la vedo io. Poi magari la vedo male .boh

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

"Socializzare" "Il valore della repubblica" "Rito di passaggio" 

Bahhh

 

C'è molta confusione sulla obbligatorietà della cosa, non sono stati molto chiari.

A me il forzare la "socializzazione" ha sempre fatto ribrezzo.

Mi torna in mente mia sorella che torna a casa piangendo perchè le maestre alle elementari le avevano dato un voto medio nel comportamento perchè non socializzava. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
10 ore fa, Marcostratias ha scritto:

"Socializzare" "Il valore della repubblica" "Rito di passaggio" 

Bahhh

 

C'è molta confusione sulla obbligatorietà della cosa, non sono stati molto chiari.

A me il forzare la "socializzazione" ha sempre fatto ribrezzo.

Mi torna in mente mia sorella che torna a casa piangendo perchè le maestre alle elementari le avevano dato un voto medio nel comportamento perchè non socializzava. 

Parole sante. Il fatto è che "socializzare" sembra essere diventato un obbligo civico,  in assenza del quale si condannati all'abbrutimento. 

 

Che poi vorrei capire quali benefici i cugini francesi pensano di trarre da questa genialata. Voglio dire: non siamo alla fine dell'800 dove un pastore silano analfabeta veniva preso e mandato a "fare il soldato" per  cinque anni a Vercelli, ed in tutto questo tempo aveva davvero il modo di riconfigurarsi ad una realtà totalmente diversa, traendone beneficio. Qui si parla di 3/6 mesi, che di sicuro non bastano a raddrizzare la schiena agli aspiranti casseurs delle banlieues. Anzi, questa cosa può anche essere controproducente,  perché rischia di fornire dei rudimenti militari (seppure sommari) a tutti i banlieuesards,    comprese le potenziali teste calde, la cui massima aspirazione è quella di sparare nella schiena ad un flic. 

In pratica, con questa trovata il "sistema" offre gentilmente un (basilare) addestramento militare a soggetti che il "sistema" lo odiano ed ai quali non sembrerà vero di poterglielo rigirare contro... :patpat:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

non ti ho dato del comunista. il punto è che non hai una visione laica della legge. per cui la leva non sarebbe un problema se fosse utile all'esercito, o viceversa l'islam è sospetto solo perché non conforme all'etica di stato. insomma, mi sembra che la tua società ideale sia una società di uguali, anziché di liberi cittadini. il fatto che applichi questa concezione ai "valori" e non all'economia ti avvicina forse più al pensiero islamico che a quello comunista, ma si tratta di una mera eventualità. l'essenza è identica, e si riassume nell'idea (anti-occidentale, tra l'altro) di priorità della società sul singolo. la bandiera nato è un'etichetta come un'altra.

 

ritengo invece plausibile che la lobby militare abbia fatto pressioni su Macron affinché avesse uno occhio di riguardo per lo strumento militare. E in questi casi per occhio di riguardo si intendono "finanziamenti"

 

ecco, qui il discorso già cambia. per me ci può anche stare che i militari preferissero armi o quant'altro, non è questo il punto, e francamente mi interessa il giusto. il nocciolo è che l'unica ratio di questa legge, che avrà un peso di 30 miliardi nei prossimi 5 anni e poi di 3 miliardi all'anno finché la legge resterà in vigore , è aggiungere un ammortizzatore sociale ad hoc. che l'ammortizzatore debba rientrare nella logica ,almeno apparente, di un pubblico interesse , e che prima di promulgare  provvedimento l'entourage di macron abbia verificato il consenso elettorale dello stesso , mi pare chiaro e valido per qualsiasi legge esca dal parlamento.

 

io non ho parlato mai di golpe, naturalmente. il mio riferimento ai governi militari rispondeva a una presunta idea del militare  "con la testa sulle spalle" , "responabile" , "pragmatico". come se i soldati fossero dotati di idee o pensiero propri. si tratta invece di individui fondamentalmente violenti (l'attività  quotidiana è maneggiare le armi, esegure / imporre ordini, e così via) , con cui la società civile stabilisce un rapporto di simbiosi in ragione della loro utilità sociale (protezione dei confini, ecc). quando nel corso della storia hanno avuto la possibilità di decidere, di esercitare il loro presunto pragmatismo, hanno combinato i peggiori disastri , per eccesso di avidità , corruzione, miopia. e se non c'è stata una terza guerra mondiale lo si deve solo ed esclusivamente a kissinger e e kennedy. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
4 ore fa, takkino ha scritto:

io non ho parlato mai di golpe, naturalmente. il mio riferimento ai governi militari rispondeva a una presunta idea del militare  "con la testa sulle spalle" , "responabile" , "pragmatico". come se i soldati fossero dotati di idee o pensiero propri. si tratta invece di individui fondamentalmente violenti (l'attività  quotidiana è maneggiare le armi, esegure / imporre ordini, e così via) , con cui la società civile stabilisce un rapporto di simbiosi in ragione della loro utilità sociale (protezione dei confini, ecc). quando nel corso della storia hanno avuto la possibilità di decidere, di esercitare il loro presunto pragmatismo, hanno combinato i peggiori disastri , per eccesso di avidità , corruzione, miopia. e se non c'è stata una terza guerra mondiale lo si deve solo ed esclusivamente a kissinger e e kennedy. 

Siamo palesemente destinati a non capirci. Il mio militare "con la testa sul collo" era riferito alla capacità  di svolgere il proprio mestiere  (il militare) non quello altrui (il politico in questo caso). A ciascuno il suo, ognuno signore del proprio territorio. Ovviamente la non intromissione deve essere reciproca: nel senso che il militare deve rimanere nella sua caserma in attesa d ordini (che provengono dalla politica) ma il politico non deve pretendere di dire al militare come eseguire tecnicamente gli ordini che lui stesso gli ha impartito.  Altrimenti il disastro (militare) è assicurato. In parole povere il politicante di turno non deve pretendere di spiegare al generale come impossessarsi di un villaggio tenuto da insorti, perché sarebbe come vedere un giornalista insegnare ad un ingegnere come costruire un ponte.

I militari conoscono le loro necessità e le fanno presenti ai politici. Se questi le ascoltano, bene, altrimenti ci si adegua. Fine della storia.

Sul capitolo "idee proprie" sono in ovvio totale disaccordo. Nel corso della, storia ci sono state menti militari  che definire rivoluzionarie e geniali è riduttivo. Da Guderian, a Clausewitz,  a Fuller,  a Nimitz,  a Liddel-Hart,  a Von Manstein,  a Giap, a Mahan,  al nostro Douhet giusto per nominare alcuni. Solo che le loro capacità non le usavano per produrre poesia o altre arti,  bensì per trovare il modo di infliggere i maggiori danni al nemico. Come ho già detto, a ciascuno il suo lavoro. Quindi respingo come stereotipata, ideologica e macchiettistica l'immagine del militare rozzo, violento, ignorante e assetato di sangue. E ti informo anche di un'altra cosa: saper maneggiare un'arma non significa volerla usare, ma semplicemente essere in grado di farlo qualora necessario. Come dicevano i Romani? "Sì vis pacem, para bellum", se vuoi la pace prepara la guerra, perché è solo con la deterrenza che si mantiene l'equilibrio.

 

Per quanto riguarda il resto, tutto sta a capire cosa si intende per "liberi cittadini" che in sé non significa nulla. Perché se "essere liberi" significa ritenere di avere il diritto di poter fare quel che * ci piace infischiandocene delle regole, del buon senso, della sicurezza e del decoro (scegli tu l'ordine che preferisci), allora  non ci siamo proprio. Ma neanche lontanamente. Perché vedi, se la tua pretesa di libertà entra in conflitto  con la mia, allora la cosa non funziona.  Ed è per questo che occorrono delle regole condivise nel modo più ampio possibile (anche se pretendere l'universalismo è utopistico) che vanno rispettate. Al di là di questo c'è il caos. 

Come disse una volta Churchill,  "la democrazia è il peggiore dei sistemi possibile, fatta eccezione per tutti gli altri". Ed infatti la democrazia è un sistema tanto bello quanto fragile che va difeso ad ogni costo anche da sé stesso, eventualmente ricorrendo, per il suo stesso bene (e quindi per il bene di tutti) a delle forzature. Chiamale sicurezza nazionale,  chiamale ragion di stato, chiamale come ti pare: ma è una condizione senza la quale tutto il nostro sistema collasserebbe e con  esso anche la possibilità, concessa a a molti, di lanciarsi in delicati sofismi su libertà e democrazia. 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, sol invictus ha scritto:

Siamo palesemente destinati a non capirci. Il mio militare "con la testa sul collo" era riferito alla capacità  di svolgere il proprio mestiere  (il militare) non quello altrui (il politico in questo caso). A ciascuno il suo, ognuno signore del proprio territorio. Ovviamente la non intromissione deve essere reciproca: nel senso che il militare deve rimanere nella sua caserma in attesa d ordini (che provengono dalla politica) ma il politico non deve pretendere di dire al militare come eseguire tecnicamente gli ordini che lui stesso gli ha impartito.  Altrimenti il disastro (militare) è assicurato. In parole povere il politicante di turno non deve pretendere di spiegare al generale come impossessarsi di un villaggio tenuto da insorti, perché sarebbe come vedere un giornalista insegnare ad un ingegnere come costruire un ponte.

I militari conoscono le loro necessità e le fanno presenti ai politici. Se questi le ascoltano, bene, altrimenti ci si adegua. Fine della storia.

Sul capitolo "idee proprie" sono in ovvio totale disaccordo. Nel corso della, storia ci sono state menti militari  che definire rivoluzionarie e geniali è riduttivo. Da Guderian, a Clausewitz,  a Fuller,  a Nimitz,  a Liddel-Hart,  a Von Manstein,  a Giap, a Mahan,  al nostro Douhet giusto per nominare alcuni. Solo che le loro capacità non le usavano per produrre poesia o altre arti,  bensì per trovare il modo di infliggere i maggiori danni al nemico. Come ho già detto, a ciascuno il suo lavoro. Quindi respingo come stereotipata, ideologica e macchiettistica l'immagine del militare rozzo, violento, ignorante e assetato di sangue. E ti informo anche di un'altra cosa: saper maneggiare un'arma non significa volerla usare, ma semplicemente essere in grado di farlo qualora necessario. Come dicevano i Romani? "Sì vis pacem, para bellum", se vuoi la pace prepara la guerra, perché è solo con la deterrenza che si mantiene l'equilibrio.

 

Per quanto riguarda il resto, tutto sta a capire cosa si intende per "liberi cittadini" che in sé non significa nulla. Perché se "essere liberi" significa ritenere di avere il diritto di poter fare quel che * ci piace infischiandocene delle regole, del buon senso, della sicurezza e del decoro (scegli tu l'ordine che preferisci), allora  non ci siamo proprio. Ma neanche lontanamente. Perché vedi, se la tua pretesa di libertà entra in conflitto  con la mia, allora la cosa non funziona.  Ed è per questo che occorrono delle regole condivise nel modo più ampio possibile (anche se pretendere l'universalismo è utopistico) che vanno rispettate. Al di là di questo c'è il caos. 

Come disse una volta Churchill,  "la democrazia è il peggiore dei sistemi possibile, fatta eccezione per tutti gli altri". Ed infatti la democrazia è un sistema tanto bello quanto fragile che va difeso ad ogni costo anche da sé stesso, eventualmente ricorrendo, per il suo stesso bene (e quindi per il bene di tutti) a delle forzature. Chiamale sicurezza nazionale,  chiamale ragion di stato, chiamale come ti pare: ma è una condizione senza la quale tutto il nostro sistema collasserebbe e con  esso anche la possibilità, concessa a a molti, di lanciarsi in delicati sofismi su libertà e democrazia. 

 

quando discuto della malagestione dei governi golpisti non mi riferisco alla loro inettitudine, ma all'avidità personale... in questo senso mi sembra di aver scritto senza mezzi termini. tu invece parli come se l'unico scopo dei militari fosse il buon funzionamento dell'esercito, che è come dire che le assunzioni , mettiamo , di finmeccanica, non possono essere frutto di favori politici perché finmeccanica avrebbe maggior bisogno di saldatrici che di dipendenti. se io noto una transizione da 30 miliardi a salire dalle casse dello stato a quelle di qualsiasi istituto, pubblico o privato che sia, poniamo un partito, e questa transizione non viene giustificata da una qualsivoglia ragione pratica, qualche sospetto mi viene.

alla luce della storia dei rapporti fra macron e le forze armate, i sospetti si corrroborano.

sì, so che esiste tutta una retorica sulla strategia di guerra. come se i generali fossero degli scacchisti che grazie alle loro imprevedibili mosse determinano gli esiti di guerra. poteva essere vero (ma neanche più di tanto) ai tempi di alcibiade... dal 1789 a oggi non esiste una sola guerra in tutto il globo i cui esiti non abbiano rispecchiato le differenze economiche fra i paesi in conflitto, guerra fredda compresa.

se nella tua vita scegli di avere a che fare con armi e ordini, non lo fai per amore della democrazia, ma per amore delle armi e degli ordini. un medico non fa il medico per filantropia, ma perché appasionato agli aspetti scientifici della professione. un ingegnere fa l'ingegnere perché gli piace la matematica applicata, non per offrire un contributo logistico alla propria città.

sul concetto di libertà. ti pare che io possa mai teorizzare l'anarchia e parlare allo stesso tempo di laicità delle leggi? è ovvio che la mia libertà finisce dove inizia la tua. proprio per questo introdurre la leva è anti-democratico. se un cittadino decide di non praticare il servizio militare, gli altri cittadini restano liberi di arruolarsi. le libertà dei singoli non entrano in conflitto. il conflitto si crea quando alcuni cittadini , in questo caso la maggioranza di cui macron è espressione, decidono che tutti devono prestre servizio nell'esercito per tot mesi (e che sia la maggioranza a decidere non significa proprio niente, in relazione al principio che hai evocato). oppure lo stesso conflitto origina nel caso opposto, quando ad es. il singolo cittadino decide di non pagare le tasse. che è un vero e proprio furto, poiché egli usufruisce come tutti gli altri delle infrastrutture, dlla sicurezza ,  dei tribunali, e di tutti quei servizi del cosiddetto "stato minimo".
quindi sì, la leva obbligatoria è una palese violazione del principio secondo cui la tua libertà finisce quando inizia la mia.

 

la teoria hobbesiana per la quale lo stato può permettersi qualunque cosa poiché è l'unico garante della pace, implicita nel tuo ragionamento, porta alla dittatura delal maggioranza e all'assolutismo.

per fortuna in occidente esiste uno scollamento netto fra vita pubblica e vita privata. della seconda lo stato democratico non si occupa in nessun caso.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
41 minuti fa, takkino ha scritto:

quando discuto della malagestione dei governi golpisti non mi riferisco alla loro inettitudine, ma all'avidità personale... in questo senso mi sembra di aver scritto senza mezzi termini. tu invece parli come se l'unico scopo dei militari fosse il buon funzionamento dell'esercito, che è come dire che le assunzioni , mettiamo , di finmeccanica, non possono essere frutto di favori politici perché finmeccanica avrebbe maggior bisogno di saldatrici che di dipendenti. se io noto una transizione da 30 miliardi a salire dalle casse dello stato a quelle di qualsiasi istituto, pubblico o privato che sia, poniamo un partito, e questa transizione non viene giustificata da una qualsivoglia ragione pratica, qualche sospetto mi viene.

alla luce della storia dei rapporti fra macron e le forze armate, i sospetti si corrroborano.

Quale parte de "il militare deve rimanere nella sua caserma in attesa di ordini (che provengono dalla politica) ma il politico non deve pretendere di dire al militare come eseguire tecnicamente gli ordini che lui stesso gli ha impartito" (autocit) non ti è chiara?

OK ci riprovo: i militari non devono occuparsi di politica (detto terra terra mettersi a governare un paese - salvo casi eccezionali e transitori) e i politici devono evitare di dare consigli militari ai militari.

Dopodichè, come ho già detto, i militari formano una lobby e come ogni lobby che si rispetti cercano di ottenere vantaggi dai referenti di turno. Vuoi che ammetta che possono esserci dei militari corrotti? Ovvio che lo ammetto: contento?

Ciò che non accetto è che questa accusa parta in automatico come riflesso pavloviano, ogni volta che si vedono luccicare delle stellette. Non lo accetto per i politici, meno che mai per i militari.

sì, so che esiste tutta una retorica sulla strategia di guerra. come se i generali fossero degli scacchisti che grazie alle loro imprevedibili mosse determinano gli esiti di guerra. poteva essere vero (ma neanche più di tanto) ai tempi di alcibiade... dal 1789 a oggi non esiste una sola guerra in tutto il globo i cui esiti non abbiano rispecchiato le differenze economiche fra i paesi in conflitto, guerra fredda compresa.

Ho forse detto qualcosa di diverso? Tu hai asserito testualmente: " come se i soldati fossero dotati di idee o pensiero propri" e con questa frase ridicola hai in pratica negato ogni capacità di discernimento, di ragionamento e addirittura cognitiva da parte dei militari, di fatto dipingendoli come una massa di zombies decerebrati. E' una cosa palesemente assurda che non meriterebbe alcuna replica seria ma alla quale ho opposto giusto alcuni nomi di teorici del pensiero militare moderno che nel loro campo equivalgono a dei Le Corbusier, a dei Niemeyer, a dei Calatrava... (si, lo so, stai inorridendo e ti vedo già immaginarti un bellissimo ponte di Calatrava bombardato senza scopo dal feroce generale di turno... sefz  )

se nella tua vita scegli di avere a che fare con armi e ordini, non lo fai per amore della democrazia, ma per amore delle armi e degli ordini. un medico non fa il medico per filantropia, ma perché appasionato agli aspetti scientifici della professione. un ingegnere fa l'ingegnere perché gli piace la matematica applicata, non per offrire un contributo logistico alla propria città.

Quindi secondo il tuo ragionamento un militare non può essere democratico perchè nella sua vita adopera armi e dà e riceve ordini. Interessante. In qualche modo lombrosiano, ma interessante. In altre parole, secondo la tua visione i militari devono essere per forza un branco di fanatici e crudeli attaccabrighe, magari pazzoidi, tendenzialmente sociopatici: come tanti piccoli dr Stranamore che non aspettano altro che di premere il bottone rosso. Ribadisco hai un concetto macchiettistico, fumettistico, della figura del militare. Ribadisco altresì, per quanto possa servire, che sapere usare le armi non significa volerle adoperare per forza.

Anche a me piace sparare, ma non per questo vado in giro a far saltare la testa ai passanti.



sul concetto di libertà. ti pare che io possa mai teorizzare l'anarchia e parlare allo stesso tempo di laicità delle leggi? è ovvio che la mia libertà finisce dove inizia la tua. proprio per questo introdurre la leva è anti-democratico. se un cittadino decide di non praticare il servizio militare, gli altri cittadini restano liberi di arruolarsi. le libertà dei singoli non entrano in conflitto. il conflitto si crea quando alcuni cittadini , in questo caso la maggioranza di cui macron è espressione, decidono che tutti devono prestre servizio nell'esercito per tot mesi (e che sia la maggioranza a decidere non significa proprio niente, in relazione al principio che hai evocato). oppure lo stesso conflitto origina nel caso opposto, quando ad es. il singolo cittadino decide di non pagare le tasse. che è un vero e proprio furto, poiché egli usufruisce come tutti gli altri delle infrastrutture, dlla sicurezza ,  dei tribunali, e di tutti quei servizi del cosiddetto "stato minimo".
quindi sì, la leva obbligatoria è una palese violazione del principio secondo cui la tua libertà finisce quando inizia la mia.

Francamente non me ne frega una beneamata mazza disquisire sull'invasività della leva obbligatoria nella sfera privata dell'individuo.

Se uno Stato decide di applicarla la applica e i coscritti devono rispondere, come hanno sempre risposto dall'Ottocento a questa parte senza tante belinate. Fine della storia. Rientra nei poteri di uno Stato come l'imposizione delle tasse.

Dopodichè le * sull'obiezione di coscienza non mi appartengono, nè mi sono mai appartenute.

Io contesto il ritorno della leva ai fini dell'utilità pratica attuale, che è ZERO. I sofismi filosofici li lascio ai sofisti.

 

la teoria hobbesiana per la quale lo stato può permettersi qualunque cosa poiché è l'unico garante della pace, implicita nel tuo ragionamento, porta alla dittatura delal maggioranza e all'assolutismo.

per fortuna in occidente esiste uno scollamento netto fra vita pubblica e vita privata. della seconda lo stato democratico non si occupa in nessun caso.

Credo di avere dato ampie dimostrazioni di avversione ai totalitarismi, nei vari topic della sezione OT quindi non credo debba ritornare a ribadirla.

Rimango comunque del parere che la democrazia vada aiutata a difendersi anche da sè stessa, per il bene di tutti, anche attraverso eventuali forzature. Devo essere più esplicito? Quando è in ballo la sicurezza nazionale, quella dei cittadini e la stabilità delle nostre società, quando vi sono minacce gravi e palesi, ritengo non solo lecito, ma anche necessario l'utilizzo di sistemi borderline come extraordinary renditions, targeted killings, eliminazioni extragiudiziali, uso di echelon e fratellini e di sistemi persuasivi.

E si, ritengo fermamente che lo Stato sia l'unico garante della pace e della sicurezza della collettività, visto che non mi pare vi siano altri soggetti in grado di sostituirsi ad esso.

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

mi fa piacere che lo ammetti. all'inizio della discussione non era così. purtroppo continui a farlo in modo generico, senza entrare nel merito di questo provvedimento insulso.

 

io me ne frego del politically correct. per me i militari si dividono in due categorie: 1. i buoni a nulla per ogni altro mestiere 2. gli esaltati. 

perché un individuo con del talento non si arruola nell'esercito , punto. questa è la mia personalissima opinione, non è un argomento, non è una tesi. se non ti piace , puoi non rispondere. in ogni caso non ho mai scritto che i militari siano dei criminali che girano per strada a mozzare le teste ai passanti, o che siano anti-democratici , o che un medico non possa essere anche un filantropo o che un ingegnere non tenga al buon funzionamento della propria città, sarei ben stupido in tal caso. ripeto : lombroso c'entra piu con te che con me , metodologicamente. dire che un militare non entra nell'esercito  per amor di democrazia non significa affermare che il militare sia anti-democratico, cosi come dire che se c'è il sole andrò al mare non implica: sono al mare quindi c'è il sole. semplicemente ai militari piace sparare, piace eseguire ordini, piace impartire ordini, piace la divisa. 

vuoi che scriva che fare il maresciallo è come fare il fisico teorico? vuoi che scriva che una strategia militare somiglia a una partita a scacchi, o a un'opera d'arte? spiacente.

 

sei libero di sbattertene, dei 'sofismi'. la democrazia comprende anche questo, perfino la sua stessa contestazione.

però secondo il tuo ragionameto se domani ipoteticamente gli italiani votassero per escludere la juve dalla serie a, la juve dovrebbe accettare senza proteste, perché imporlo rientra nelle facoltà dello stato come la riscossione delle tasse. altrimenti caos.

"nell'ottocento".. non c'era nemmeno il suffragio universale e in molti paesi vigeva il delitto d'onore, per fortuna esistono cose che nel tempo migliorano.

 

l'appello finale alla sicurezza è un classico. infatti la cessione dei propri diritti non avviene mai spontaneamente, ma sotto una presunta minaccia per la propria sicurezza. qui sta il difficile: discernere quando è davvero necessario limitare i propri diritti per la salvaguardia della vita, e quando la minaccia è soltanto ventilata da chi preferisce inibire la propria libertà purché lo sia anche quella altrui.

 

essere contro i totalitarismi non è una dichiarazione di intenti , ma un'attitudine alla tolleranza. se uno è contro la libertà di scelta in bioetica, se uno è contro i matrimoni e le adozioni gay (e allo stesso tempo accetta le adozioni etero), se uno è contro l'aborto, il divorzio, la legalizzazione della prostituzione , l'obiezione di coscienza del medico (purché l'ospedale garantisca il servizio) , contro l'abolizione della leva, contro la costruzione delle moschee su terreni regolarmente acquisiti, e in generale contro tutte quelle libertà che se esercitate non toccano la vita del concittadino - nel rispetto del sacro principio : la mia libertà finisce dove inizia la tua - bene, in tutti questi casi si può parlare di propensione al totalitarismo.

 

ciò detto, scusami se ti ho dato l'impressione di avercela con te in particolare, e non con le tue idee.

e il ponte di calatrava lo considero un atto di vandalismo , un attacco a venezia da parte di un sindaco criminale.

 

buona serata

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
57 minuti fa, takkino ha scritto:

o me ne frego del politically correct. per me i militari si dividono in due categorie: 1. i buoni a nulla per ogni altro mestiere 2. gli esaltati. 

Ok. Con questo credo che si possa chiudere tranquillamente la discussione.

Di fronte a un pregiudizio simile non esiste terreno di confronto.

 

Buona serata

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

A mio parere: 

 

1) nel 2018 la leva obbligatoria è perfettamente inutile, se non controproducente, perché la tecnologia disponibile ha reso perfettamente  inutile se non controproducente la manodopera dequalificata; servono specialisti qualificati, quindi professionisti; 

 

2) stante l’assunto di cui al punto 1), nel 2018 uno Stato (avanzato) che precetta i cittadini al servizio di leva lede palesemente la libertà individuale di ogni individuo all’autodeterminazione e viene meno ai principi dello stato liberale e dello stato di diritto, scivolando sul piano inclinato che conduce - se non allo stato totalitario, assoluto o di polizia - allo stato etico (“ai giovani di oggi qualche mese di disciplina militate farebbe bene”, intendendo in senso educativo), cosa che a me fa comunque ribrezzo perché relega il cittadino ad un livello di subordine e di ingranaggio, che in passato

ha prodotto disastri. Per me lo stato deve sempre essere laico, cioè neutro, e non deve mai esercitare un potere impositivo in base ad un giudizio morale (lo stato etico), il che non c’entra nulla col sistema di convenzioni in base al quale gli individui di una comunità si organizzano e il rispetto del quale demando ad un’entità denominata stato. 

Non mi pare un sofisma, una sterile spuculazione filosofica, ma un principio di civiltà. Se io non voglio fare il militare, dovrei essere libero di non farlo, essendo venuti a mancare i presupposti per cui la mia rinuncia lede la libertà altrui (nella fattospecie il diritto alla sicurezza). 

Attenzione perché in uno stato di diritto non tutto quel che pensa la maggioranza (o chi è stato demandato dalla stessa) può tramutarsi in legge; esiste una carta fondamentale, costutuzionale; liberale (cioè garante dell’inviolabilità della libertà dell’individuo), nei paesi realmente democratici. 

 

Insomma: per me avete ragione entrambi, Pur palesando una concezione diversa, in astratto, dell’homo militaris. Ma siamo sul piano delle opinioni, dettate da una diversa sensibilità. 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
11 ore fa, Jaq10 ha scritto:

Se la rimettessero in Italia ci sarebbe da ridere coi diciottenni di oggi sefz

Che già per un rimprovero a Scuola da parte di un professore partono le denunce da parte dei genitori.

La Scuola la stanno rovinando i genitori.
Ogni professore dovrebbe essere più tutelato e ti dirò bisogna mettere anche telecamere.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
13 ore fa, takkino ha scritto:

io me ne frego del politically correct. per me i militari si dividono in due categorie: 1. i buoni a nulla per ogni altro mestiere 2. gli esaltati. 

perché un individuo con del talento non si arruola nell'esercito , punto.

Prima manifestazione di ignoranza: l'equazione militare= arruolato nell'esercito. 

Guarda che in Italia militari sono anche i carabinieri, i finanzieri, la capitaneria di porto/guardia costiera, marina militate e areonautica militare. Non esiste solo l'esercito.

 

 

vallo a dire al comandante di uno dei porti direzioni marittime come Napoli, Genova, Venezia che è un buono a nulla o un esaltato e che controlla direttamente o indirettamente e garantisce la sicurezza e il traffico di merci e persone 365 gg l'anno. O vallo a dire al responsabile della centrale operativa SAR a Roma che è un buono a nulla o un esaltato che coordina TUTTE le operazioni SAR in Italia in mare. O a tutte quelle persone (militari) che hanno condotto magistralmente le operazioni SAR dopo il disastro della concordia. Vallo a dire a Carlo Alberto dalla Chiesa, generale dei carabinieri, morto perchè combatteva contro la mafia che è un buono a nulla o un esaltato. 

 

Il tuo post è così offensivo che non dovrebbe nemmeno stare in un forum pubblico della portata di VS. VERGOGNA!!!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
10 ore fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

A mio parere: 

 

1) nel 2018 la leva obbligatoria è perfettamente inutile, se non controproducente, perché la tecnologia disponibile ha reso perfettamente  inutile se non controproducente la manodopera dequalificata; servono specialisti qualificati, quindi professionisti; 

 

2) stante l’assunto di cui al punto 1), nel 2018 uno Stato (avanzato) che precetta i cittadini al servizio di leva lede palesemente la libertà individuale di ogni individuo all’autodeterminazione e viene meno ai principi dello stato liberale e dello stato di diritto, scivolando sul piano inclinato che conduce - se non allo stato totalitario, assoluto o di polizia - allo stato etico (“ai giovani di oggi qualche mese di disciplina militate farebbe bene”, intendendo in senso educativo), cosa che a me fa comunque ribrezzo perché relega il cittadino ad un livello di subordine e di ingranaggio, che in passato

ha prodotto disastri. Per me lo stato deve sempre essere laico, cioè neutro, e non deve mai esercitare un potere impositivo in base ad un giudizio morale (lo stato etico), il che non c’entra nulla col sistema di convenzioni in base al quale gli individui di una comunità si organizzano e il rispetto del quale demando ad un’entità denominata stato. 

Non mi pare un sofisma, una sterile spuculazione filosofica, ma un principio di civiltà. Se io non voglio fare il militare, dovrei essere libero di non farlo, essendo venuti a mancare i presupposti per cui la mia rinuncia lede la libertà altrui (nella fattospecie il diritto alla sicurezza). 

Attenzione perché in uno stato di diritto non tutto quel che pensa la maggioranza (o chi è stato demandato dalla stessa) può tramutarsi in legge; esiste una carta fondamentale, costutuzionale; liberale (cioè garante dell’inviolabilità della libertà dell’individuo), nei paesi realmente democratici. 

 

Insomma: per me avete ragione entrambi, Pur palesando una concezione diversa, in astratto, dell’homo militaris. Ma siamo sul piano delle opinioni, dettate da una diversa sensibilità. 

ma scusa, al di là dell'illiberalità di questa legge , di cui non ci sarebbe manco da discutere... perché dovremmo per forza assumere che un militare e un matematico posseggano le stesse capicità di pensiero, quando i criteri di selezione sia formativa che lavorativa sono palesemente diversi? perché dovremmo dire che un guderian o un clausewitz (gente di cui leggo ora per la prima volta, eh, non vorrei dare l'impressione del saccente) pareggino , in quanto a raffinatezza e acume di pensiero - benché in ambiti di applicazione diversi - un brunelleschi, un borromini , un ledoux (come sol invictus ha scritto sopra)? è puro politically correct.
e perché allora non dovremmo equiparare dybala a tintoretto ? o illary blasi , sicuramente brava nel suo mestiere di presentatrice , a dante alighieri?

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.