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29 MAGGIO 1985

Per non dimenticare mai: 29 maggio 1985-29 maggio 2018

Post in rilievo

Sono il possessore di un canale della Juve abbastanza frequentato... Non avete idea di quanti commenti sotto ai video in cui si richiama all'Heysel e se ne invocano un altro per il futuro... 

Approfitto per farti i complimenti passo ore a vedere e rivedere i video del tuo canale bellissimo, la storia della Juventus a portata di telecomando.


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24 minuti fa, re david ha scritto:

Quando rileggo tutti i nomi il cuore si ferma ad Andrea. Povero piccolo 😢. Lui è tutti gli altri saranno sempre con noi, nessuno insulto gli arriverà mai perché sono angeli che stanno nel più alto dei cieli. 

Per me è lo stesso. Una volta lessi Il Pallone di Andrea di Emilio Targia. Piango ancora per le parole finali.

E quando qualcuno parla a sproposito dell'Heysel, gli mando il  link e gli dico di tornare a discuterne con me solo dopo averlo letto, se ne ha il coraggio.

 

Con quella tipa a cui si riferisce anche @29 MAGGIO 1985, bene, con quella fui molto più crudo. Le mandai il link ed aggiunsi che, dopo averlo letto, l'unica cosa sensata da fare sarebbe stata andare davanti ad uno specchio e sputare. Scusatemi.

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5 ore fa, pablito77! ha scritto:

Avevo 8 anni e insieme a mio padre stavo davanti alla tv impaziente. All inizio, nella mia ingenuità di bambino, non avendo percepito la gravità della situazione e mosso dall egoismo tipico di quell età, mi innervosii molto per il ritardo che si accumulava in attesa del calcio d inizio. 

Man mano che passavano i minuti e le immagini alla tv non lasciavano spazio a dubbi, il mio entusiasmo e il mio nervosismo mutarono in scoramento, tristezza e paura. Mio padre mi chiede se volessi andare a letto e mia madre continuava a ripetere:”guarda tu se si puó, per una partita di pallone”. 

Ricordo gli inviti rivolti dai due capitani agli spettatori affinché si calmassero in modo da poter iniziare la partita. 

Non gioii né per il gol, nè per la vittoria e lo stesso fu i giorni seguenti insieme ai compagni di scuola. 

 

Riposate in pace fratelli. 

Io di anni ne avevo 9 ed ebbi le stsse sensazioni.

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Giuseppina .

Frequentavi la mia stessa scuola , eri un po più grande , ma ci accomunavano gli stessi sogni , sugli stessi libri, l'università , tutta la vita davanti in quella splendida città di Arezzo .E ci accomunava ancor di più l'amore per il bianconero , Michel , Boniek , i magnifici campioni del mondo , Gaetano Scirea.

Abbiamo vissuto lo stesso incubo ,allastessa ora di un pomeriggio rovente sotto il cielo di Bruxelles , convinti prima di allora che il calcio fosse solo festa e gioia da vivere con chi ami e spesso pure con chi avevi appena conosciuto mangiando un panino su di una gradinata fatiscente , aspettando il calcio d'inizio , quando il calcio era poesia da vivere allo stadio , senza pubblicità , sponsor e diritti televisivi ad inquinarlo.

Quel giorno abbiamo preso strade diverse , tu sei volata in cielo assieme agli altri 38 per diventare angeli , io ho percorso la strada del dolore cercando di meritarmi la possibilità in più che mi era stata offerta. Allora non capivo , avevo solo 14 anni , e non accettavo che il mondo fosse così crudele e mi ritenevo sfortunato per quello che mi era successo . 

Adesso lo so ,Giuseppina , che quelli sfortunati siete sati voi e che noi che siamo rimasti portando il peso di meritare una seconda vita eravamo baciati dalla sorte, sopravvissuti per volere del destino e niente altro in quella calca letale in cui avete perso la vita e trovato la gloria eterna che spetta a chi cade per l'ingiustizia e la cattiveria di altri esseri umani.

Ho fatto il minimo che potessi fare della mia vita e di questo ti chiedo scusa. Una cosa però non dimentico mai di fare ; ricordare e raccontare , usare il dolore provato per far capire ai più giovani , a cominciare da mia figlia che nella vita la violenza non è un modo per arrivare prima degli altri ne tanto meno un modo per sentirsi meglio, ne per esprimere le proprie passioni, è solo un modo per uccidere la propria anima. E' un insegnamento che mi ha dato l'Heysel e lo porterò sempre con me.

Ricordo ancora, Giuseppina, come se fosse oggi , quel pesantissimo giorno alla cattedrale per l'ultimo saluto , con tutta la scuola e la città presenti ed io nascosto dietro una colonna piccolo piccolo per scomparire . Voi tutti, anche quelli che non ho conosciuto, siete con me la mattina quando mi alzo e la sera quando vado a dormire, lo sarete sempre ,fino alla fine e non smetterò mai di rendervi onore parlandone , anche in questo giorno in cui mi risulta da sempre molto pesante.

Ciao Giuseppina continua a starci vicino da lassù e perdonaci se non siamo stati all'altezza di essere rimasti qui al posto vostro.

 

Dedicato a Giuseppina Conti ed a tutti quelli che erano con me quel giorno in quella curva in cui molti sogni sono finiti…..compresi una parte dei miei….

Mariano Santo Xibilia

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7 minuti fa, marianox ha scritto:

Giuseppina .

Frequentavi la mia stessa scuola , eri un po più grande , ma ci accomunavano gli stessi sogni , sugli stessi libri, l'università , tutta la vita davanti in quella splendida città di Arezzo .E ci accomunava ancor di più l'amore per il bianconero , Michel , Boniek , i magnifici campioni del mondo , Gaetano Scirea.

Abbiamo vissuto lo stesso incubo ,allastessa ora di un pomeriggio rovente sotto il cielo di Bruxelles , convinti prima di allora che il calcio fosse solo festa e gioia da vivere con chi ami e spesso pure con chi avevi appena conosciuto mangiando un panino su di una gradinata fatiscente , aspettando il calcio d'inizio , quando il calcio era poesia da vivere allo stadio , senza pubblicità , sponsor e diritti televisivi ad inquinarlo.

Quel giorno abbiamo preso strade diverse , tu sei volata in cielo assieme agli altri 38 per diventare angeli , io ho percorso la strada del dolore cercando di meritarmi la possibilità in più che mi era stata offerta. Allora non capivo , avevo solo 14 anni , e non accettavo che il mondo fosse così crudele e mi ritenevo sfortunato per quello che mi era successo . 

Adesso lo so ,Giuseppina , che quelli sfortunati siete sati voi e che noi che siamo rimasti portando il peso di meritare una seconda vita eravamo baciati dalla sorte, sopravvissuti per volere del destino e niente altro in quella calca letale in cui avete perso la vita e trovato la gloria eterna che spetta a chi cade per l'ingiustizia e la cattiveria di altri esseri umani.

Ho fatto il minimo che potessi fare della mia vita e di questo ti chiedo scusa. Una cosa però non dimentico mai di fare ; ricordare e raccontare , usare il dolore provato per far capire ai più giovani , a cominciare da mia figlia che nella vita la violenza non è un modo per arrivare prima degli altri ne tanto meno un modo per sentirsi meglio, ne per esprimere le proprie passioni, è solo un modo per uccidere la propria anima. E' un insegnamento che mi ha dato l'Heysel e lo porterò sempre con me.

Ricordo ancora, Giuseppina, come se fosse oggi , quel pesantissimo giorno alla cattedrale per l'ultimo saluto , con tutta la scuola e la città presenti ed io nascosto dietro una colonna piccolo piccolo per scomparire . Voi tutti, anche quelli che non ho conosciuto, siete con me la mattina quando mi alzo e la sera quando vado a dormire, lo sarete sempre ,fino alla fine e non smetterò mai di rendervi onore parlandone , anche in questo giorno in cui mi risulta da sempre molto pesante.

Ciao Giuseppina continua a starci vicino da lassù e perdonaci se non siamo stati all'altezza di essere rimasti qui al posto vostro.

 

Dedicato a Giuseppina Conti ed a tutti quelli che erano con me quel giorno in quella curva in cui molti sogni sono finiti…..compresi una parte dei miei….

Mariano Santo Xibilia

 Mi è venuta la pelle d'oca a leggere questo post 

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31 minuti fa, Alex Orgoglio Gobbo ha scritto:


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grazie amico... un abbraccione!!!

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Abbonato dal 1982 al 1985 quell'anno era già tutto organizzato per andare a Bruxelles con i miei due amici grazie allo Juventus club al quale eravamo iscritto, l'anno prima eravamo stati a Basilea a festeggiare la coppa delle coppe in maglia gialloblu... Beh per la prima unica volta mia madre mi disse di no... Molti pensano che le madri spesso abbiano questo tipo di sensazioni riguardo i propri figli... Sta di fatto che i miei due soliti amici andarono ugualmente, uno conserva ancora nel portafoglio il biglietto di quel maledetto settore z nel quale eravamo destinati........

Per quei 39 fratelli meno fortunati di me e dei miei amici un pensiero e una preghiera....  

 

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51 minuti fa, marianox ha scritto:

Giuseppina .

Frequentavi la mia stessa scuola , eri un po più grande , ma ci accomunavano gli stessi sogni , sugli stessi libri, l'università , tutta la vita davanti in quella splendida città di Arezzo .E ci accomunava ancor di più l'amore per il bianconero , Michel , Boniek , i magnifici campioni del mondo , Gaetano Scirea.

Abbiamo vissuto lo stesso incubo ,allastessa ora di un pomeriggio rovente sotto il cielo di Bruxelles , convinti prima di allora che il calcio fosse solo festa e gioia da vivere con chi ami e spesso pure con chi avevi appena conosciuto mangiando un panino su di una gradinata fatiscente , aspettando il calcio d'inizio , quando il calcio era poesia da vivere allo stadio , senza pubblicità , sponsor e diritti televisivi ad inquinarlo.

Quel giorno abbiamo preso strade diverse , tu sei volata in cielo assieme agli altri 38 per diventare angeli , io ho percorso la strada del dolore cercando di meritarmi la possibilità in più che mi era stata offerta. Allora non capivo , avevo solo 14 anni , e non accettavo che il mondo fosse così crudele e mi ritenevo sfortunato per quello che mi era successo . 

Adesso lo so ,Giuseppina , che quelli sfortunati siete sati voi e che noi che siamo rimasti portando il peso di meritare una seconda vita eravamo baciati dalla sorte, sopravvissuti per volere del destino e niente altro in quella calca letale in cui avete perso la vita e trovato la gloria eterna che spetta a chi cade per l'ingiustizia e la cattiveria di altri esseri umani.

Ho fatto il minimo che potessi fare della mia vita e di questo ti chiedo scusa. Una cosa però non dimentico mai di fare ; ricordare e raccontare , usare il dolore provato per far capire ai più giovani , a cominciare da mia figlia che nella vita la violenza non è un modo per arrivare prima degli altri ne tanto meno un modo per sentirsi meglio, ne per esprimere le proprie passioni, è solo un modo per uccidere la propria anima. E' un insegnamento che mi ha dato l'Heysel e lo porterò sempre con me.

Ricordo ancora, Giuseppina, come se fosse oggi , quel pesantissimo giorno alla cattedrale per l'ultimo saluto , con tutta la scuola e la città presenti ed io nascosto dietro una colonna piccolo piccolo per scomparire . Voi tutti, anche quelli che non ho conosciuto, siete con me la mattina quando mi alzo e la sera quando vado a dormire, lo sarete sempre ,fino alla fine e non smetterò mai di rendervi onore parlandone , anche in questo giorno in cui mi risulta da sempre molto pesante.

Ciao Giuseppina continua a starci vicino da lassù e perdonaci se non siamo stati all'altezza di essere rimasti qui al posto vostro.

 

Dedicato a Giuseppina Conti ed a tutti quelli che erano con me quel giorno in quella curva in cui molti sogni sono finiti…..compresi una parte dei miei….

Mariano Santo Xibilia

Ti sono vicino. Ero lì anche io, in quell’inferno in terra, ed è un dolore sempre vivo.

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2 ore fa, marianox ha scritto:

Giuseppina .

Frequentavi la mia stessa scuola , eri un po più grande , ma ci accomunavano gli stessi sogni , sugli stessi libri, l'università , tutta la vita davanti in quella splendida città di Arezzo .E ci accomunava ancor di più l'amore per il bianconero , Michel , Boniek , i magnifici campioni del mondo , Gaetano Scirea.

Abbiamo vissuto lo stesso incubo ,allastessa ora di un pomeriggio rovente sotto il cielo di Bruxelles , convinti prima di allora che il calcio fosse solo festa e gioia da vivere con chi ami e spesso pure con chi avevi appena conosciuto mangiando un panino su di una gradinata fatiscente , aspettando il calcio d'inizio , quando il calcio era poesia da vivere allo stadio , senza pubblicità , sponsor e diritti televisivi ad inquinarlo.

Quel giorno abbiamo preso strade diverse , tu sei volata in cielo assieme agli altri 38 per diventare angeli , io ho percorso la strada del dolore cercando di meritarmi la possibilità in più che mi era stata offerta. Allora non capivo , avevo solo 14 anni , e non accettavo che il mondo fosse così crudele e mi ritenevo sfortunato per quello che mi era successo . 

Adesso lo so ,Giuseppina , che quelli sfortunati siete sati voi e che noi che siamo rimasti portando il peso di meritare una seconda vita eravamo baciati dalla sorte, sopravvissuti per volere del destino e niente altro in quella calca letale in cui avete perso la vita e trovato la gloria eterna che spetta a chi cade per l'ingiustizia e la cattiveria di altri esseri umani.

Ho fatto il minimo che potessi fare della mia vita e di questo ti chiedo scusa. Una cosa però non dimentico mai di fare ; ricordare e raccontare , usare il dolore provato per far capire ai più giovani , a cominciare da mia figlia che nella vita la violenza non è un modo per arrivare prima degli altri ne tanto meno un modo per sentirsi meglio, ne per esprimere le proprie passioni, è solo un modo per uccidere la propria anima. E' un insegnamento che mi ha dato l'Heysel e lo porterò sempre con me.

Ricordo ancora, Giuseppina, come se fosse oggi , quel pesantissimo giorno alla cattedrale per l'ultimo saluto , con tutta la scuola e la città presenti ed io nascosto dietro una colonna piccolo piccolo per scomparire . Voi tutti, anche quelli che non ho conosciuto, siete con me la mattina quando mi alzo e la sera quando vado a dormire, lo sarete sempre ,fino alla fine e non smetterò mai di rendervi onore parlandone , anche in questo giorno in cui mi risulta da sempre molto pesante.

Ciao Giuseppina continua a starci vicino da lassù e perdonaci se non siamo stati all'altezza di essere rimasti qui al posto vostro.

 

Dedicato a Giuseppina Conti ed a tutti quelli che erano con me quel giorno in quella curva in cui molti sogni sono finiti…..compresi una parte dei miei….

Mariano Santo Xibilia

.salve Chapeau !  

 

Nient'altro da aggiungere se non un sentito e sincero Grazie per come hai saputo narrare, seppur a distanza di anni ma con intimo ed assai coinvolgente " trasporto " , le tragiche vicissitudini di quella funesta e vigliacca notte : per non parlare , poi , dei " Nobili ", ma mesti  e psicologicamente amari , " Pensieri " che fin da quella infame ed infausta serata hanno segnato e vergato il tuo approccio alla " Vita " in senso lato ! 

 

Io ho un biglietto del " Settore - M - " ... Curva opposta rispetto a quella in cui si trovava il " Settore - Z - " !

 

Dal settore " M " non si aveva una buona visibilità del settore " Z " in quanto esso risultava praticamente 

del tutto coperto dalla " Tribuna Centrale "  -  ebbene , in quel settore non si ebbe mai l'esatta percezione di

ciò che fosse successo ... si pensava a " schermaglie " tra tifosi e nulla di più ... lì la " tragica notizia " non

arrivò mai ... tant'è che molti di coloro che erano in quel settore inveivano contro i supporters bianconeri

che si trovavano al centro della curva e che tentavano in tutti i modi di entrare in campo ! 

 

La notizia di ciò che era veramente accaduto arrivò dall'autista del pullman che doveva riportare tutta la

" compagnia " in stazione : in quel momento , dramma si aggiunse a dramma !

 

Allora i " cellulari " erano ancora lungi da venire  e bisognava trovare la maniera di informare i parenti 

in quanto , di certo , essi erano in ambasce per i loro cari a causa del fatto di non avere informazioni precise in merito ! 

 

Le  poche " cabine telefoniche " nei pressi dello stadio erano state tutte vandalizzate  ed allora , poichè in Belgio molti 

Italiani lì si trasferirono per ragioni di lavoro , si fece una cernita dei cognomi sui campanelli dei condomini nei pressi 

dell'Heysel : persone gentili e disponibili vennero in soccorso ... fu instaurato il " collegamento " con l'Italia e da lì iniziò

una sorta di " Catena di Sant'Antonio " per poter avvisare e tranquillizzare tutto i familiari del gruppo in questione !

 

 

In questa giornata , visto e considerato ciò che ci hai illustrato e rievocato , un pensiero speciale , direi quasi .. AD PERSONAM ..

per la tua Cara Amica GIUSEPPINA , almeno per ciò che mi concerne , NON PUO' E NON DEVE MANCARE

 

Sorella Bianconera GIUSEPPINA , oltre che al Tuo Amico , manchi a Tutti Noi

ovunque Tu sia , sempre e comunque , sarai nei Nostri Cuori ! 

 

.salveStefano

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Per me, questa tragedia è parte importante, direi preponderante del mio essere profondamente tifoso juventino.

È una tragedia che vivo e sulla quale, quotidianamente, durante i discorsi con amici, colleghi o conoscenti, mi premuro di ristabilire verità e rispetto. 

Fu tutto troppo assurdo.

Troppo. 

Il mio pensiero, non solo ogni 29 maggio ma ogni volta che la mia mente va a quel dramma, è per le vittime e per le loro famiglie, che, come tutte le famiglie che subiscono una perdita per cause tragiche e violente, rimangono segnate a vita. 

La gente che vive il calcio come se fosse una guerra civile dovrebbe sperimentare, anche solo per una quarantina di secondi, che cosa significa una perdita del genere. 

Altro aspetto, quello organizzativo...purtroppo, appena un anno fa è successa una cosa simile, certamente non di quelle proporzioni, ma ugualmente drammatica. 

Ecco, non dimenticare significa non solo mantenere vivo il ricordo di queste povere anime, ma anche ridurre le possibilità che queste tragedie si ripetano, grazie (è quello che auspico) ad una maggior sensibilità della gente e maggior responsabilità degli organizzatori, responsabilità che nel 1985 mancò in modo gravissimo, da parte di U.E.F.A. e polizia belga su tutti. 

Memoria e rispetto.

 

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È un dolore che non passa mai. Nemmeno dopo 33 anni. Ricordo tutto perfettamente, le ore davanti alla tv, la partita che non iniziava mai, le prime notizie ecc. Quella fu una sera in cui morì la mia innocenza di ragazzino appassionato di Juve e di calcio. 

Posso solo rivolgere un pensiero ai 39 angeli

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La  maggior responsabilita'  fu , oltre che dei criminali   inglesi, anche  dell uefa , che organizzo ' malissimo  quella serata! Qualcuno dell uefa di allora, ha pagato per quello che ha fatto? Poi anche le autorita'  belghe  erano molto lacunose!  Vorrei anche   mandare un messaggio  alle schifezze  che  godono di questa tragedia: siete  meno evoluti dei dinosauri, fate schifo e non ve ne rendete conto!!  Rispetto  + 39 

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Quoto

Heysel, il ricordo è sempre vivo

Sono trascorsi 33 anni da una delle notti più drammatiche della nostra storia

 

Accadde tutto circa un’ora prima di Juventus-Liverpool.

 

Il 29 maggio 1985, 

Bianconeri e Reds erano quasi pronti a scendere in campo per dare vita a un’emozionante Finale di Coppa dei Campioni, ma poco dopo le 19 successe qualcosa cui trovare un senso è difficile, anzi impossibile, anche oggi, a 33 anni di distanza.

Successe tutto in pochi, pochissimi minuti: l’assalto di una frangia di esagitati hooligans, la folla che si spostò per cercare riparo ma trovò invece il crollo di parte del Settore Z dello stadio: un settore che, in memoria di quella notte di pazzia, non fu mai più ricostruito.

 

Sono passati 33 anni ma è impossibile, ancora oggi, comprendere quello che successe. Capire come in un battito di ciglia una serata di festa si sia trasformata in una delle più immani tragedie della storia dello sport, come una notte di pallone, palpitazione, sorrisi e lacrime, legate però solo al calcio, si sia potuta trasformare in un lungo e straziante pianto.

 

Lungo come il conteggio delle vittime, 39: i trentanove angeli dell’Heysel che sono sempre con noi.

29.05.2018

Juventus.com 

 

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a memoria eterna, affinchè queste tragedie non capitino mai più...ricordare e riflettere sempre, sapendo unirci e stringerci nei nostri colori mandando un pensiero ai nostri 39 fratelli che, ovunque ora si trovino, sono e saranno al nostro fianco quando tifiamo allo stadium, quando dal divano soffriamo coi nostri ragazzi o dal bar stringiamo i pugni per esultare dopo un gol

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Ho un ricordo indelebile di quella serata.

Avevo 11 anni e nonostante fossi tifoso della Juve non sapevo della partita in TV.

Sento mia madre chiamarmi, aveva visto le immagini in TV, era molto in ansia e preoccupata perché un suo cugino più giovane era allo stadio, lo cercava sugli spalti e voleva che la aiutassi.

Fortunatamente per lui era su un'altra gradinata.

E' stato orribile.

Una preghiera per inostri 39 angeli

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Dopo tanto tempo fa sempre effetto rivedere foto e filmati. Le recinzioni modello pollaio, i gradoni che si sbriciolano, il muro che crolla..quella notte maledetta rimarrà l'evento più tragico della nostra storia. 

 

 

 

 

 

 

 

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