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Rhyme

Occhio allo schermo!

Post in rilievo

13 minuti fa, Rhyme ha scritto:

 

C'è davvero un ottimo lavoro di sceneggiatura e nelle interpretazioni. Bravissimo Viggo e a me è piaciuto molto anche Ali.

E' davvero scritto bene, oltre ai dialoghi, perché si mantiene in ottimo equilibrio...avrebbe potuto facilmente cadere in banalità accentuate, in retorica o in momenti di facile sentimentalismo. Ma invece non lo fa e c'è un ottimo equilibrio tra dramma e commedia. Anche se comunque filmicamente è molto classico.

E pensare che Farrelly viene dalla commedia più demenziale immaginabile.

Sia lui che Adam McKay hanno fatto un bel balzo.

 

Personalmente, in generale, questo 2019 è iniziato in maniera molto interessante.

 

Assolutamente. Ho apprezzato tanto, oltre al non eccedere mai nè in un senso nè nell'altro, rendendo il tutto, appunto, naturale e mai forzato, le interpretazioni. Ho citato Viggo ma è bravissimo anche Ali e il lavoro fatto nel ritrarre il suo personaggio, che è in una difficile situazione, di disagio umano direi, quel non sentirsi appartenente e accettato nè dal mondo dei bianchi nè  da quello dei neri. La sceneggiatura lavora benissimo in questo senso e non è banale.

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Il 5/2/2019 Alle 13:03, Rhyme ha scritto:

Tra un po' di giorni, quando sarò un po' più libero, magari parlerò di qualche ultima visione...ma due parole rapide rapide per Il primo re le voglio spendere.

Perché vedere un film italiano così coraggioso (recitato interamente in latino, tra l'altro), così audace anche visivamente, così attento al dettaglio costruttivo, così "sporco", "vivo", con persino un inserimento di avventura e accenno fantasy in un film storico e anche con una recitazione così tutto sommato buona...mi ha fatto venire quasi i brividi.

Nelle prime scene quasi non ci credevo.

Non è un film perfetto, ci mancherebbe...c'è una spettacolarizzazione eccessiva in alcune scene, qualche inquadratura a casaccio, qualche passaggio narrativo affrettato e stereotipato, qualche momento nelle scene di combattimento in cui risolvono problemi di passaggi con un montaggio affrettato ed affannato. Un po' si sono fatti prendere anche la mano dalla situazione, diciamo.

Ma è una grande, grande produzione. E' un grande tentativo di cinema, anche riuscito.

Un cinema che tenta di scrollarsi di dosso gran parte dei limiti anche macchiettistici della cinematografia italiana attuale.

E spero che possa andare a cambiare un po' la situazione, sia come genere affrontato che come tipologia di cinema.

Film davvero notevole.

Purtroppo non credo sia stato premiato al botteghino.

Ci si lamenta sempre di commedie e cinepanettoni, ma poi la maggior parte del pubblico, va in sala per quelli.

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L'ora piu' buia

 

Diciamo che se non fosse per la grande interpretazione di Gary il film passerebbe abbastanza velocemente nel dimenticatoio imho

Intrighi di corte ed esaltazione della guerra, questo e' quello che mi rimane di questo film e specie la seconda, non e' parte della mia filosofia

Lui descritto voluamente in maniera barbara ad inizio film, per poi pian piano diventare quasi simpatico e giocherellone ahah

Non posso esprimere il mio vero pensiero per questo uomo ed i suoi similari, diversamente sarei bannato a vita ahah

 

Dunkirk 10 livelli superiori, oltre la guerra proprio

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1 ora fa, POLARMAN ha scritto:

L'ora piu' buia

 

Diciamo che se non fosse per la grande interpretazione di Gary il film passerebbe abbastanza velocemente nel dimenticatoio imho

Intrighi di corte ed esaltazione della guerra, questo e' quello che mi rimane di questo film e specie la seconda, non e' parte della mia filosofia

Lui descritto voluamente in maniera barbara ad inizio film, per poi pian piano diventare quasi simpatico e giocherellone ahah

Non posso esprimere il mio vero pensiero per questo uomo ed i suoi similari, diversamente sarei bannato a vita ahah

 

Dunkirk 10 livelli superiori, oltre la guerra proprio

Ma il carattere di Churchill quello era, il suo umorismo è noto

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4 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

Ma il carattere di Churchill quello era, il suo umorismo è noto

non guardo il carattere, anche perche' se non lo conosci di persona te la possono raccontare quanto vuoi (questo non ha mai lavorata in vita sua, era figlio di famiglia ricca e suo padre prima di lui faceva parte del parlamento, come lui stesso ammette, manco un uovo sapeva cucinarsi)

parlo della sceneggiatura, all'inizio viene descritto come un burbero, maleducato, rancoroso, alcolista etc. in maniera sfacciata e volutamente marcata, poi nel proseguo del film si trasforma facendo indurre lo spettatore ad avere quasi simpatia per lui (volutamente imho), ecco questo non mi garba, questo indurre non mi e' mai garbato

 

poi ognuno per carita', ma ribadisco che era esattamente quello che mi aspettavo, ossia "un'americanata" anche se parliamo dell'Inghilterra ahah  esaltazione del personaggio e della guerra come mezzo di vittoria, esattamente l'opposto di Dunkirk imho

3 ore fa, L.O.V.E. ha scritto:

Infatti, che  tipo! sefz

 

image.png.e223fa37f0783df844362eff96ec301a.png

 

nel film spiega che lui voleva fare il segno della vittoria, invece fatto in quella maniera, ossia con la mano inversa, vuol dire fott.....

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20 minuti fa, POLARMAN ha scritto:

non guardo il carattere, anche perche' se non lo conosci di persona te la possono raccontare quanto vuoi (questo non ha mai lavorata in vita sua, era figlio di famiglia ricca e suo padre prima di lui faceva parte del parlamento, come lui stesso ammette, manco un uovo sapeva cucinarsi)

parlo della sceneggiatura, all'inizio viene descritto come un burbero, maleducato, rancoroso, alcolista etc. in maniera sfacciata e volutamente marcata, poi nel proseguo del film si trasforma facendo indurre lo spettatore ad avere quasi simpatia per lui (volutamente imho), ecco questo non mi garba, questo indurre non mi e' mai garbato

 

poi ognuno per carita', ma ribadisco che era esattamente quello che mi aspettavo, ossia "un'americanata" anche se parliamo dell'Inghilterra ahah  esaltazione del personaggio e della guerra come mezzo di vittoria, esattamente l'opposto di Dunkirk imho

nel film spiega che lui voleva fare il segno della vittoria, invece fatto in quella maniera, ossia con la mano inversa, vuol dire fott.....

Bhe si, resta un politico *, ma che ha saputo tenere in piedi un paese bombardato notte e giorno.

Inoltre il suo discorso alla camera fu epico.

Anche come intro di Aces High dei Maiden. sefz

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22 minuti fa, POLARMAN ha scritto:

non guardo il carattere, anche perche' se non lo conosci di persona te la possono raccontare quanto vuoi (questo non ha mai lavorata in vita sua, era figlio di famiglia ricca e suo padre prima di lui faceva parte del parlamento, come lui stesso ammette, manco un uovo sapeva cucinarsi)

parlo della sceneggiatura, all'inizio viene descritto come un burbero, maleducato, rancoroso, alcolista etc. in maniera sfacciata e volutamente marcata, poi nel proseguo del film si trasforma facendo indurre lo spettatore ad avere quasi simpatia per lui (volutamente imho), ecco questo non mi garba, questo indurre non mi e' mai garbato

 

poi ognuno per carita', ma ribadisco che era esattamente quello che mi aspettavo, ossia "un'americanata" anche se parliamo dell'Inghilterra ahah  esaltazione del personaggio e della guerra come mezzo di vittoria, esattamente l'opposto di Dunkirk imho

nel film spiega che lui voleva fare il segno della vittoria, invece fatto in quella maniera, ossia con la mano inversa, vuol dire fott.....

Yep,lo so.

A me non è risultato poi troppo simpatico Churchill guardando il film, ma mi piace troppo l'humor inglese per non apprezzarne l'umorismo.

Mi è piaciuto invece come è stata rappresentata la sua vita privata.

 

Il film comunque non resta troppo impresso nella memoria, concordo.

 

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Comunque ragazzi ve lo devo dire, il tempo e' assurdo

Vedendo Split ed il conseguente richiamo a Unbreackbale, come scrissi qualche tempo fa', mi son rivisto questo vecchio film

Film che quando usci mi mando' fuori di testa tanto da comprare il dvd, ma con il passare del tempo, mi ero scordato quando fosse bello, e rivedendolo mi rendo conto che lo posso mettere addirittura tra i miei film di sempre

Partiamo dai due attori, per me top non tanto per la recitazione, ma perche' uno, Bruce Willis,  rappresentava negli anni 90 il duro cinico ma buono (ed indirettamente con il diventare grande ho preso molto di quel personaggio, proprio perche' lo amavo e lo trovavo giusto), l'altro grazie a Pulp Fiction era diventato in un lampo uno dei miei best

Andiamo sulla colonno sonora, beh ragazzi in questi giorni me la sto' riascoltando in loop, non c'e' un pezzo della ost da buttare, e tutti i pezzi sono studiati per accompagnare il lato psicologico del personaggio in causa

La storia? ahah Piu' ci penso e piu' ritengo che l'Oscar alla sceneggiatura originale era doveroso

Il nostro regista va' contro corrente, non parte da dei personaggi che per dei drammi subiti diventano o super eroi o super cattivi, ma bensi' parte da dei personaggi che scopriranno strada facendo la loro vera natura, ossia uno essere l'eroe e l'altro conseguentemente la sua nemesi

L'eroe inconsapevole,  entra nelle guardie di sicurezze, perche la sua natura e' quella di proteggere gli altri, non sa' di essere indistruttibile e dotato di forza sovraumana ma sente nel profondo un'eterna insoddisfazione, una mancanza, fino a quando gli viene indicata la via e finalmente colma quella mancanza

Il cattivo non consapevole, passa la sua esistenza a domandarsi quali sia il suo posto nella vita, per quale ragione Dio o chi per lui lo ha reso cosi' fragile, fino ad arrivare a studiare una teoria quasi pazzesca, mettendo in atto tre attentati terroristici per scoprire se vi sia un sopravissuto, convinto ormai che se esiste al mondo uno come fragile come lui, allora debba per forza esistere una persona indistruttibile, un opposto

E quando finalmente entrambi sono consapevoli di loro stessi, il cattivo rende partecipe il buono della propria consapevolezza e come in ogni fumetto di super eroi che si rispetti, quelli che fino a pochi secondi prima erano per cosi' dire amici, ora sono gli eterni nemici

 

Al di la' della trama, trovo che vi siano dei riscolti psicologici non di poco conto, in tal senso il tutto va' a riallacciarsi a Split, dove il personaggio e' dotato di diverse personalita' multiple, anch'esse legate da mille risvolti psicologici

Tutto questo, e tengo a ribadirlo, con una colonna sonora che partecipa al dubbio, la credo, fino alla consapevolezza e quindi rinascita dei due personaggi, un incanto signori

 

 

 

 

 

Lo so', lo so' pare esagerato per questo film quello che ho scritto, ma esistono film che ti entrano sotto pelle in maniera naturale, e questo per me e' Unbreackbale

 

Alla prossima puntata, ora linea alla studio ahah

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19 minuti fa, POLARMAN ha scritto:

Comunque ragazzi ve lo devo dire, il tempo e' assurdo

Vedendo Split ed il conseguente richiamo a Unbreackbale, come scrissi qualche tempo fa', mi son rivisto questo vecchio film

Film che quando usci mi mando' fuori di testa tanto da comprare il dvd, ma con il passare del tempo, mi ero scordato quando fosse bello, e rivedendolo mi rendo conto che lo posso mettere addirittura tra i miei film di sempre

Partiamo dai due attori, per me top non tanto per la recitazione, ma perche' uno, Bruce Willis,  rappresentava negli anni 90 il duro cinico ma buono (ed indirettamente con il diventare grande ho preso molto di quel personaggio, proprio perche' lo amavo e lo trovavo giusto), l'altro grazie a Pulp Fiction era diventato in un lampo uno dei miei best

Andiamo sulla colonno sonora, beh ragazzi in questi giorni me la sto' riascoltando in loop, non c'e' un pezzo della ost da buttare, e tutti i pezzi sono studiati per accompagnare il lato psicologico del personaggio in causa

La storia? ahah Piu' ci penso e piu' ritengo che l'Oscar alla sceneggiatura originale era doveroso

Il nostro regista va' contro corrente, non parte da dei personaggi che per dei drammi subiti diventano o super eroi o super cattivi, ma bensi' parte da dei personaggi che scopriranno strada facendo la loro vera natura, ossia uno essere l'eroe e l'altro conseguentemente la sua nemesi

L'eroe inconsapevole,  entra nelle guardie di sicurezze, perche la sua natura e' quella di proteggere gli altri, non sa' di essere indistruttibile e dotato di forza sovraumana ma sente nel profondo un'eterna insoddisfazione, una mancanza, fino a quando gli viene indicata la via e finalmente colma quella mancanza

Il cattivo non consapevole, passa la sua esistenza a domandarsi quali sia il suo posto nella vita, per quale ragione Dio o chi per lui lo ha reso cosi' fragile, fino ad arrivare a studiare una teoria quasi pazzesca, mettendo in atto tre attentati terroristici per scoprire se vi sia un sopravissuto, convinto ormai che se esiste al mondo uno come fragile come lui, allora debba per forza esistere una persona indistruttibile, un opposto

E quando finalmente entrambi sono consapevoli di loro stessi, il cattivo rende partecipe il buono della propria consapevolezza e come in ogni fumetto di super eroi che si rispetti, quelli che fino a pochi secondi prima erano per cosi' dire amici, ora sono gli eterni nemici

 

Al di la' della trama, trovo che vi siano dei riscolti psicologici non di poco conto, in tal senso il tutto va' a riallacciarsi a Split, dove il personaggio e' dotato di diverse personalita' multiple, anch'esse legate da mille risvolti psicologici

Tutto questo, e tengo a ribadirlo, con una colonna sonora che partecipa al dubbio, la credo, fino alla consapevolezza e quindi rinascita dei due personaggi, un incanto signori

 

 

 

 

 

Lo so', lo so' pare esagerato per questo film quello che ho scritto, ma esistono film che ti entrano sotto pelle in maniera naturale, e questo per me e' Unbreackbale

 

Alla prossima puntata, ora linea alla studio ahah

A me a prima visione non piacque. Poi, sul finale, mi resi conto che forse aveva il suo perchè e lo avevo inquadrato male io. Mi son ripromesso di rivederlo.

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Adesso, Alessandro29 ha scritto:

A me a prima visione non piacque. Poi, sul finale, mi resi conto che forse aveva il suo perchè e lo avevo inquadrato male io. Mi son ripromesso di rivederlo.

sai Ale, io ormai mi rendo conto che ognuno intende il cinema a suo modo, e ne abbiamo gia' discusso

io so' per certo che gli amici quali perfx o altri, che hanno una visione del cinema diversa, molto piu' elevata della mia, leggendo il mio commento si metteranno a ridere

so' di essere esagerato ahah , ma come tu sai, io sono quel bimbo davanti al grande schermo, e se quel film mi trasmette, qualunque sia il rango del film, per me e' magia

all'epoca quel film lo fu', e riguardandolo mi ha ritrasmesso alcuni brividi di gioventu' riassaporando quella leggerezza dell'epoca

 

quindi quel film non penso possa essere ritenuto un grande film dai veri cultori del cinema, ma per me e' semplicemente un piccolo capolavoro, come lo fu' matrix ahah , terminator 2, pulp fiction, the snatch, le ali della liberta', il favoloso mondi di amelie, cloud atlas e cosi' via...quei film che all'epoca in cui li guardi, a seconda del tuo percorso di crescita, ti colpiscono e ti entrano dentro

 

oh se lo riguardi e non ti piace, non scrivere del film ahah che poi mi arrabbio

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1 ora fa, POLARMAN ha scritto:

sai Ale, io ormai mi rendo conto che ognuno intende il cinema a suo modo, e ne abbiamo gia' discusso

io so' per certo che gli amici quali perfx o altri, che hanno una visione del cinema diversa, molto piu' elevata della mia, leggendo il mio commento si metteranno a ridere

so' di essere esagerato ahah , ma come tu sai, io sono quel bimbo davanti al grande schermo, e se quel film mi trasmette, qualunque sia il rango del film, per me e' magia

all'epoca quel film lo fu', e riguardandolo mi ha ritrasmesso alcuni brividi di gioventu' riassaporando quella leggerezza dell'epoca

 

quindi quel film non penso possa essere ritenuto un grande film dai veri cultori del cinema, ma per me e' semplicemente un piccolo capolavoro, come lo fu' matrix ahah , terminator 2, pulp fiction, the snatch, le ali della liberta', il favoloso mondi di amelie, cloud atlas e cosi' via...quei film che all'epoca in cui li guardi, a seconda del tuo percorso di crescita, ti colpiscono e ti entrano dentro

 

oh se lo riguardi e non ti piace, non scrivere del film ahah che poi mi arrabbio

Ma hai pienamente ragione, fai benissimo così. Ognuno lo intende a suo modo, a volte è bello anche guardare un film senza fare un'analisi critica per forza. Senza troppe pippe concettuali e altro. E' sempre lodevole e apprezzabile analizzare e inquadrare un film nel suo contesto e in tutte le sue componenti, piace farlo, con i miei limiti, anche a me. Ma a volte è molto più piacevole guardare un film "liberamente". Ci piace? Ci lascia qualcosa? Bene, ottimo, chi se ne frega del resto e di eventuali altri giudizi. No? 

Poi con i film che ti hanno trasmesso qualcosa nel momento in cui uscirono figurati, perchè ti richiamano magari sensazioni/emozioni legati a un determinato periodo e non c'è razionalità che tenga sefz  tu citi film importanti, per me può valere anche per filmetti non eccezionali ma che rivedresti ogni santa volta, perchè ci sei affettivamente legato e non ci puoi far niente ahah 

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Secondo me è bello trovare profondità in film che vengono considerati più blockbuster o qualcosa del genere.

 

@POLARMAN non ho visto nè Unbreakable né Split, ma mi hai incuriosito e ho letto che ne uscirà un terzo legato a questo mondo. Sappilo, se non lo sapevi.

 

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Cléo de 5 à 7, Agnès Varda, 1962.

 

Il film, nella trama, è semplicissimo. E' il racconto di due ore, dalle 5 alle 7, di una giornata - tipo non lo direi visti gli avvenimenti che accadranno- di una giovane cantante non ancora famosa, ma con l'intenzione di esserlo, anche grazie a una bellezza non indifferente.

 

La Varda, anima femminile della Nouvelle vague, è bravissima nel raccontarci gli sguardi, i dettagli, le svolte e le giravolte nella giornata dalle ragazza. Colpisce l'agilità con cui muove la cinepresa, come riesce a incastrare tutti gli avvenimenti, tra il serio e il giocoso, senza mai perdere il ritmo sostenuto del film.

 

Un piccolo esempio di buon cinema tipico di un'epoca, può solo far bene vederlo. Curioso, è capitato per caso, il fatto che i 90 minuti del film li abbia visti proprio tra le 5 e le 7.

 

Martha, R.W. Fassbinder, 1974.

 

Una giovane sembra restia a tutto ciò che concerne l'amore e gli uomini, fino a quando la morte del padre non la condurrà ad un incontro per cui rinnegherà la lei di prima.

 

Tipica esposizione dell'amore nella visione di Fassbinder: cioè un sentimento capace di prendere e sovvertire un'intera esistenza, e sopratutto l'amore visto come prigione e tortura. Straordinaria la tensione generata dalla sceneggiatura per cui ad un certo tratto non sai più se credere alla protagonista, o se invece pensarla pazza -un poco Rosemary baby in questo.

 

Ovviamente una nota va a Ballhaus, capace insieme a Fassbinder di ribadire in immagine il tuffo al cuore di un incontro diverso dagli altri.

 

Tramonto, Laszlo Nemes, 2018.

 

Budapest negli anni '10, una ragazza cerca di farsi assumere nella prestigiosa cappelleria che fu dei genitori, morti quando lei era bambina.

 

La cifra stilistica di Nemes è precisa e inconfondibile per tutto il film come è proprio dei grandi autori. Macchina a mano che segue costantemente il protagonista, campi stretti, piani sequenza. E questo lo si era già imparato nel precedente e primo film del regista: il figlio di Saul, premio Oscar 2016. Lì veniva racconta la storia di un ebreo rinchiuso dai nazisti e obbligato a "pulire" i resti degli altri ebrei, prima che tocchi a lui la medesima fine. Il figlio di Saul sul piano dell'immagine è forse meno prezioso di Tramonto, dove abbonda il giallo oro e gli scuri in ogni scena; ma più riuscito nella resa drammatica, forse per via di una storia più inquadrata che gli impedisce di scivolare. Difatti, in Tramonto ho trovato debole sopratutto la trama che appare come artificiosamente complicata, con passaggi quasi volutamente non chiariti perché forse inspiegabili agli stessi sceneggiatori - tra cui lo stesso Nemes-, senza parlare dei dialoghi che sembrano copiati da un romanzo d'appendice. Quindi, se Il figlio di Saul riesce nel far partecipe lo spettatore del dramma vissuto da Saul seguendolo passo a passo e partecipando con lui all'orrore che vive, in Tramonto le parti che dovrebbero provocare le emozioni maggiori quasi annoiano, e se il film vuol dare testimonianza della tensione soggiacente nell'impero austro-ungarico prima della sua caduta, questa al massimo la si comprende dopo ripensando al film, non mentre si segue il film.

Quindi rimane contraddittoria la mia opinione su Tramonto, da una parte così curato dall'altra così insopportabile. E questo è un po' l'effetto che mi danno i film di Malick, decidete voi se è un complimento.

 

Inoltre ho letto nelle scorse settimane Scolpire il tempo, di Tarkovskij. Oltre a suscitarmi la voglia di rivedere i suoi film, il libro è una straordinaria lezione più che di cinema di vita. Se infatti le sue idee sul cinema sono ovviamente parziali, cioè sue, e si può concordare o meno, d'altra parte è meraviglioso il modo in cui intende la responsabilità dell'artista e dell'arte nei confronti dell'umanità. Un libro che occorre leggere non solo per quanto si può imparare sul cinema, ma sopratutto su quanto attraverso il cinema si possa imparare sulla vita.

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Il 05 febbraio 2019 Alle 13:03, Rhyme ha scritto:

Il primo re

Vedendo per sbaglio il trailer, li detesto, mi era sembrato la versione estesa di una di quelle ricostruzioni à la History channel.

Invece leggendo te e altrove devo ricredermi.

 

Peccato che già farò fatica a vedermi La favorita, questo lo recupererò forse un giorno.

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3 ore fa, POLARMAN ha scritto:

io so' per certo che gli amici quali perfx o altri, che hanno una visione del cinema diversa, molto piu' elevata

 Così mi offendi, non sono così snob.

 

Anche se vorrei esserlo...

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Il 3/2/2019 Alle 23:48, Rhyme ha scritto:

Sì, ho visto. Cast davvero pazzesco...e pensare che molti di loro sicuramente avranno parti piccolissime, come già accaduto in altri suoi film per altri grandi attori.

Il fascino che esercita Wes in questo momento non ha pari sefz

Su Chalamet la penso come te.

Tra l'altro spulciando proprio ora su IMDB ho visto che è segnata un'altra sua sceneggiatura in pre-produzione :o

Con voci su Johnny Depp come protagonista.

Non mi sembra di aver mai letto niente in merito, non so che roba sia.

No, dai, non ne sapevo niente. Ci ha fatto aspettare 4 anni tra Grand Budapest Hotel e L'isola dei cani, e ora è un treno in corsa 😄 

Comunque a tale proposito, ti ricordi quando parlammo de l'isola dei cani e dicemmo entrambi che ci era piaciuto ma non ai massimi livelli? Io poi l'ho rivisto un mesetto fa e devo dire che mi è salito parecchio nel giudizio. Lo trovo ancora inferiore a fantastic mr fox, eh (ma quello credo che siamo solo io e te, perché il resto del mondo lo ha trovato superiore). Non so se tu hai avuto modo di rivederlo. Da quello che mi ricordo lo vedesti due volte nel giro di pochissimo tempo.

Comunque secondo me sì, il cast all star sarà sfruttato un po' nella stessa maniera di Grand Budapest Hotel, ossia con molti attori impiegati anche in cameo (vedi Murray, Owen Wilson e Jason Schwartzman in Grand Budapest). Però spero che Kate abbia una bella parte.

Ah, ragazzi, parlando di film a cinema in questo periodo, se è ancora da voi, andate a vedere "La favorita", merita tantissimo. Film più bello visto negli ultimi mesi, per me.

Magari tra qualche giorno torno a scrivere qualcosa proprio sulla visione di questo film.

 

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1 ora fa, perfX ha scritto:

Tramonto, Laszlo Nemes, 2018.

 

Budapest negli anni '10, una ragazza cerca di farsi assumere nella prestigiosa cappelleria che fu dei genitori, morti quando lei era bambina.

 

La cifra stilistica di Nemes è precisa e inconfondibile per tutto il film come è proprio dei grandi autori. Macchina a mano che segue costantemente il protagonista, campi stretti, piani sequenza. E questo lo si era già imparato nel precedente e primo film del regista: il figlio di Saul, premio Oscar 2016. Lì veniva racconta la storia di un ebreo rinchiuso dai nazisti e obbligato a "pulire" i resti degli altri ebrei, prima che tocchi a lui la medesima fine. Il figlio di Saul sul piano dell'immagine è forse meno prezioso di Tramonto, dove abbonda il giallo oro e gli scuri in ogni scena; ma più riuscito nella resa drammatica, forse per via di una storia più inquadrata che gli impedisce di scivolare. Difatti, in Tramonto ho trovato debole sopratutto la trama che appare come artificiosamente complicata, con passaggi quasi volutamente non chiariti perché forse inspiegabili agli stessi sceneggiatori - tra cui lo stesso Nemes-, senza parlare dei dialoghi che sembrano copiati da un romanzo d'appendice. Quindi, se Il figlio di Saul riesce nel far partecipe lo spettatore del dramma vissuto da Saul seguendolo passo a passo e partecipando con lui all'orrore che vive, in Tramonto le parti che dovrebbero provocare le emozioni maggiori quasi annoiano, e se il film vuol dare testimonianza della tensione soggiacente nell'impero austro-ungarico prima della sua caduta, questa al massimo la si comprende dopo ripensando al film, non mentre si segue il film.

Quindi rimane contraddittoria la mia opinione su Tramonto, da una parte così curato dall'altra così insopportabile. E questo è un po' l'effetto che mi danno i film di Malick, decidete voi se è un complimento.

Io ad esempio su Tramonto e Il figlio di Saul la penso praticamente al contrario.

Ne parlai anche qui, Il figlio di Saul l'ho apprezzato ma dopo un po' l'ho trovato ripetitivo nel suo svolgimento. Inizialmente scioccante, ma appunto secondo me nel suo ripetersi perde forza, anche grazie alla tecnica filmica e alla narrazione che non da altri appigli, non da altri sfoghi o punti di uscita.

Tramonto l'ho trovato magnifico. La cifra stilistica si mantiene ma in modo più variegato, già solo per la varietà di ambienti e di situazioni che visitiamo tramite la protagonista. A me ha comunicato un forte senso di angoscia e di straniamento, continuo e crescente fino al finale che ho trovato di una bellezza rara.

Non c'è solo il declino dell'Impero austro-ungharico, c'è anche la metafora del declino della democrazia, dell'umanità, dell'affiorare della follia, della tremenda brutalità, un risveglio dell'Oscurità che ha caratterizzato il Novecento (con le due guerre e non solo) e in generale, a fasi alterne, l'intera storia dell'umanità...che è insita nell'Uomo.

E qual'è il senso di quella follia e quella brutalità spaventosa? Nessuno, non c'è minimamente senso.

La protagonista si barcamena a destra e a sinistra cercando di capire, cercando di comprendere, cercando i motivi...ma non ci sono. Sballottata tra un Impero decadente e un Male crescente.

Come dissi, mi sembra, è un film che mi ha ricordato concettualmente Mother! per quella crescente sensazione di angoscia, di caos, di oscurità, quel forte impulso metaforico e quel seguire incessantemente una protagonista in continuo movimento e travolta dagli eventi, in quello che dovrebbe essere il suo spazio.

Tra l'altro avrei voglia di rivederlo fortemente.

Il paragone con Malick per me è tra i migliori complimenti possibili, comunque sefz

 

Fassbinder attendo ancora di iniziare a scoprirlo...prima o poi ci riuscirò.

1 ora fa, perfX ha scritto:

Vedendo per sbaglio il trailer, li detesto, mi era sembrato la versione estesa di una di quelle ricostruzioni à la History channel.

Invece leggendo te e altrove devo ricredermi.

 

Peccato che già farò fatica a vedermi La favorita, questo lo recupererò forse un giorno.

Io i trailer cerco di non guardarli mai, non so come possa risultare questo film dal trailer, onestamente.

Comunque il mio entusiasmo è dovuto soprattutto alla contestualizzazione del film.

Se non fosse una produzione italiana lo avrei giudicato sufficiente o al massimo buono, perché comunque ha dei difetti.

Ma è anche ovvio, perché da noi un cinema del genere non esiste nemmeno lontanamente, non c'è proprio la base.

Quindi quantomeno è un lavoro rivoluzionario, davvero un mezzo miracolo.

Ripeto, vedere un film con questo coraggio e audacia produttiva e visiva lo ritengo mirabile e quasi commovente.

E' un film che cita Il signore degli anelli, ma ha anche dei rimandi a Valhalla Rising di Refn, ha una scelta linguistica simile a quella di Apocalypto.

Ma questo è un cinema lontano anni luce dal nostro, siamo assolutamente zero per produzioni del genere e per intenti e velleità filmiche di questo tipo.

Ne Il primo re gli ingredienti ci sono, la mentalità c'è, l'audacia c'è...e secondo me ci sono anche dei risultati buoni.

E' già qualcosa, è già davvero tanto.

Come dicevo anche nell'altro messaggio, Rovere l'ho sentito in una lunga intervista...non ho visto niente del suo cinema precedente, ma le idee ce le ha buone. Ha le giuste consapevolezze, le giuste concezioni e la giusta mentalità.

 

P.S. La favorita se puoi recuperalo, assolutamente.

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11 minuti fa, Juve stile di vita ha scritto:

No, dai, non ne sapevo niente. Ci ha fatto aspettare 4 anni tra Grand Budapest Hotel e L'isola dei cani, e ora è un treno in corsa 😄 

Comunque a tale proposito, ti ricordi quando parlammo de l'isola dei cani e dicemmo entrambi che ci era piaciuto ma non ai massimi livelli? Io poi l'ho rivisto un mesetto fa e devo dire che mi è salito parecchio nel giudizio. Lo trovo ancora inferiore a fantastic mr fox, eh (ma quello credo che siamo solo io e te, perché il resto del mondo lo ha trovato superiore). Non so se tu hai avuto modo di rivederlo. Da quello che mi ricordo lo vedesti due volte nel giro di pochissimo tempo.

Comunque secondo me sì, il cast all star sarà sfruttato un po' nella stessa maniera di Grand Budapest Hotel, ossia con molti attori impiegati anche in cameo (vedi Murray, Owen Wilson e Jason Schwartzman in Grand Budapest). Però spero che Kate abbia una bella parte.

Ah, ragazzi, parlando di film a cinema in questo periodo, se è ancora da voi, andate a vedere "La favorita", merita tantissimo. Film più bello visto negli ultimi mesi, per me.

Magari tra qualche giorno torno a scrivere qualcosa proprio sulla visione di questo film.

 

Sì, lo vidi due volte tra anteprima e uscita al cinema e l'ho rivisto anche a novembre scorso, anche se non in condizioni ottimali visto che ero in aereo :d

Comunque chiaramente anche a me piace di più, ma è anche normale. Dopo più visioni, parlando poi di un regista che apprezzo e apprezziamo in particolare, cresce anche l'affetto ed entra maggiormente nel cuore.

Continuo a trovare il suo cinema del passato più caloroso, più "accogliente", più intimo. Poi ci sta che possa essere una sensazione preconcetta ma spesso nel cinema autoriale è un passaggio ricorrente e comune.

 

Su La favorita concordo in pieno...fa parte di quei film che non si esaurisce dopo la visione ma che continua a crescerti e modificartisi dentro.

Io quando l'ho visto uscii dal cinema stranito...estasiato ma anche un po' "incompleto", con qualcosa che non mi tornava molto.

Tant'è che la sera dopo sono tornato a vederlo.

Se ne scriverai qui magari se ne parla.

Tra l'altro ho letto anche il tuo articolo in merito :d

 

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13 minuti fa, Rhyme ha scritto:

Io ad esempio su Tramonto e Il figlio di Saul la penso praticamente al contrario.

Ne parlai anche qui, Il figlio di Saul l'ho apprezzato ma dopo un po' l'ho trovato ripetitivo nel suo svolgimento. Inizialmente scioccante, ma appunto secondo me nel suo ripetersi perde forza, anche grazie alla tecnica filmica e alla narrazione che non da altri appigli, non da altri sfoghi o punti di uscita.

Tramonto l'ho trovato magnifico. La cifra stilistica si mantiene ma in modo più variegato, già solo per la varietà di ambienti e di situazioni che visitiamo tramite la protagonista. A me ha comunicato un forte senso di angoscia e di straniamento, continuo e crescente fino al finale che ho trovato di una bellezza rara.

Non c'è solo il declino dell'Impero austro-ungharico, c'è anche la metafora del declino della democrazia, dell'affiorarsi della follia, della tremenda brutalità, un risveglio dell'Oscurità che ha caratterizzato il Novecento (con le due guerre e non solo) e in generale, a fasi alterne, l'intera storia dell'umanità...che è insita nell'Uomo.

E qual'è il senso di quella follia e quella brutalità spaventosa? Nessuno, non c'è minimamente senso.

La protagonista si barcamena a destra e a sinistra cercando di capire, cercando di comprendere, cercando i motivi...ma non ci sono. Sballottata tra un Impero decadente e un Male crescente.

Come dissi, mi sembra, è un film che mi ha ricordato concettualmente Mother! per quella crescente sensazione di angoscia, di caos, di oscurità, quel forte impulso metaforico e quel seguire incessantemente una protagonista in continuo movimento e travolta dagli eventi, in quello che dovrebbe essere il suo spazio.

Tra l'altro avrei voglia di rivederlo fortemente.

Il paragone con Malick per me è tra i migliori complimenti possibili, comunque sefz

 

Fassbinder attendo ancora di iniziare a scoprirlo...prima o poi ci riuscirò.

Io i trailer cerco di non guardarli mai, non so come possa risultare questo film dal trailer, onestamente.

Comunque il mio entusiasmo è dovuto soprattutto alla contestualizzazione del film.

Se non fosse una produzione italiana lo avrei giudicato sufficiente o al massimo buono, perché comunque ha dei difetti.

Ma è anche ovvio, perché da noi un cinema del genere non esiste nemmeno lontanamente, non c'è proprio la base.

Quindi quantomeno è un lavoro rivoluzionario, davvero un mezzo miracolo.

Ripeto, vedere un film con questo coraggio e audacia produttiva e visiva lo ritengo mirabile e quasi commovente.

E' un film che cita Il signore degli anelli, ma ha anche dei rimandi a Valhalla Rising di Refn, ha una scelta linguistica simile a quella di Apocalypto.

Ma questo è un cinema lontano anni luce dal nostro, siamo assolutamente zero per produzioni del genere e per intenti e velleità filmiche di questo tipo.

Ne Il primo re gli ingredienti ci sono, la mentalità c'è, l'audacia c'è...e secondo me ci sono anche dei risultati buoni.

E' già qualcosa, è già davvero tanto.

Come dicevo anche nell'altro messaggio, Rovere l'ho sentito in una lunga intervista...non ho visto niente del suo cinema precedente, ma le idee ce le ha buone. Ha le giuste consapevolezze, le giuste concezioni e la giusta mentalità.

 

P.S. La favorita se puoi recuperalo, assolutamente.

Mi ricordo che ne parlasti bene di Tramonto, e proprio per questo avevo anche delle aspettative non indifferenti.

Però se il discorso che fai sul senso di angoscia, caos, caduta etc. lo capisco e lo posso ricostruire intellettualmente ripensando al film, durante la visione non l'ho vissuto, anzi, come scrivevo prima per me ha pure difetti non piccoli, primi fra tutti i dialoghi.

 

Tra l'altro in questo periodo sto recuperando Bresson. Averne il tempo di lasciarne due righe, sono arrivato a Diario di un ladro.

 

 

 

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22 minuti fa, perfX ha scritto:

Mi ricordo che ne parlasti bene di Tramonto, e proprio per questo avevo anche delle aspettative non indifferenti.

Però se il discorso che fai sul senso di angoscia, caos, caduta etc. lo capisco e lo posso ricostruire intellettualmente ripensando al film, durante la visione non l'ho vissuto, anzi, come scrivevo prima per me ha pure difetti non piccoli, primi fra tutti i dialoghi.

 

Tra l'altro in questo periodo sto recuperando Bresson. Averne il tempo di lasciarne due righe, sono arrivato a Diario di un ladro.

 

 

 

Chiaramente ci sta, è una tipologia di film che può dividere nettamente...sono film abbastanza estremi nel porsi, quindi è facile che o piaccia molto o piaccia poco.

Poi è anche vero che una visione, soprattutto per film del genere, non è assolutamente utile, né in caso di opinione positiva né in caso di opinione negativa.

Andrebbero quantomeno rivisti una seconda volta, ma già con tutte le visioni che ci sono da fare è difficile mantenere un ritmo, figuriamoci poi se dovessimo riguardarli anche due volte ciascuno sefz

 

Bresson altro grande autore. Io di suo ho visto solo Au hasard Balthazar e Pickpocket, ma troppo tempo fa...sul secondo non sono nemmeno sicuro.

Tra poco spero di riprendere delle visioni più sistematiche, di riprendere qualche autore. Tra un impegno e l'altro è da novembre che sto guardando film sparsi.

 

Tra parentesi, pochi giorni fa ho visto "Talk Radio" di Stone. Credo sia uno tra i suoi meno conosciuti, non lo avevo nemmeno sentito nominare.

Bellissimo, lo consiglio a chi non lo ha visto.

Magari poi ne parlo.

 

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13 ore fa, POLARMAN ha scritto:

Comunque ragazzi ve lo devo dire, il tempo e' assurdo

Vedendo Split ed il conseguente richiamo a Unbreackbale, come scrissi qualche tempo fa', mi son rivisto questo vecchio film

Film che quando usci mi mando' fuori di testa tanto da comprare il dvd, ma con il passare del tempo, mi ero scordato quando fosse bello, e rivedendolo mi rendo conto che lo posso mettere addirittura tra i miei film di sempre

Partiamo dai due attori, per me top non tanto per la recitazione, ma perche' uno, Bruce Willis,  rappresentava negli anni 90 il duro cinico ma buono (ed indirettamente con il diventare grande ho preso molto di quel personaggio, proprio perche' lo amavo e lo trovavo giusto), l'altro grazie a Pulp Fiction era diventato in un lampo uno dei miei best

Andiamo sulla colonno sonora, beh ragazzi in questi giorni me la sto' riascoltando in loop, non c'e' un pezzo della ost da buttare, e tutti i pezzi sono studiati per accompagnare il lato psicologico del personaggio in causa

La storia? ahah Piu' ci penso e piu' ritengo che l'Oscar alla sceneggiatura originale era doveroso

Il nostro regista va' contro corrente, non parte da dei personaggi che per dei drammi subiti diventano o super eroi o super cattivi, ma bensi' parte da dei personaggi che scopriranno strada facendo la loro vera natura, ossia uno essere l'eroe e l'altro conseguentemente la sua nemesi

L'eroe inconsapevole,  entra nelle guardie di sicurezze, perche la sua natura e' quella di proteggere gli altri, non sa' di essere indistruttibile e dotato di forza sovraumana ma sente nel profondo un'eterna insoddisfazione, una mancanza, fino a quando gli viene indicata la via e finalmente colma quella mancanza

Il cattivo non consapevole, passa la sua esistenza a domandarsi quali sia il suo posto nella vita, per quale ragione Dio o chi per lui lo ha reso cosi' fragile, fino ad arrivare a studiare una teoria quasi pazzesca, mettendo in atto tre attentati terroristici per scoprire se vi sia un sopravissuto, convinto ormai che se esiste al mondo uno come fragile come lui, allora debba per forza esistere una persona indistruttibile, un opposto

E quando finalmente entrambi sono consapevoli di loro stessi, il cattivo rende partecipe il buono della propria consapevolezza e come in ogni fumetto di super eroi che si rispetti, quelli che fino a pochi secondi prima erano per cosi' dire amici, ora sono gli eterni nemici

 

Al di la' della trama, trovo che vi siano dei riscolti psicologici non di poco conto, in tal senso il tutto va' a riallacciarsi a Split, dove il personaggio e' dotato di diverse personalita' multiple, anch'esse legate da mille risvolti psicologici

Tutto questo, e tengo a ribadirlo, con una colonna sonora che partecipa al dubbio, la credo, fino alla consapevolezza e quindi rinascita dei due personaggi, un incanto signori

 

 

 

 

 

Lo so', lo so' pare esagerato per questo film quello che ho scritto, ma esistono film che ti entrano sotto pelle in maniera naturale, e questo per me e' Unbreackbale

 

Alla prossima puntata, ora linea alla studio ahah

Gran film.

Rivisto domenica scorsa.

Purtroppo deludente Glass, non all'altezza dei predecessori.

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9 ore fa, Rhyme ha scritto:

Sì, lo vidi due volte tra anteprima e uscita al cinema e l'ho rivisto anche a novembre scorso, anche se non in condizioni ottimali visto che ero in aereo :d

Comunque chiaramente anche a me piace di più, ma è anche normale. Dopo più visioni, parlando poi di un regista che apprezzo e apprezziamo in particolare, cresce anche l'affetto ed entra maggiormente nel cuore.

Continuo a trovare il suo cinema del passato più caloroso, più "accogliente", più intimo. Poi ci sta che possa essere una sensazione preconcetta ma spesso nel cinema autoriale è un passaggio ricorrente e comune.

 

Su La favorita concordo in pieno...fa parte di quei film che non si esaurisce dopo la visione ma che continua a crescerti e modificartisi dentro.

Io quando l'ho visto uscii dal cinema stranito...estasiato ma anche un po' "incompleto", con qualcosa che non mi tornava molto.

Tant'è che la sera dopo sono tornato a vederlo.

Se ne scriverai qui magari se ne parla.

Tra l'altro ho letto anche il tuo articolo in merito :d

 

No, ma davvero? Allora ho dei seguaci ahahhahah no scherzi a parte mi fa piacere che tu l'abbia letto, quello è un articolo che ho scritto di getto subito dopo la visione del film, perché come hai detto anche tu è un film che mi è cresciuto parecchio dentro dopo la visione, e ciò ho continuato a ripensare per giorni. Ma in particolare dopo la visione avevo molta voglia di scrivere, e per una volta, essendo andata a vedere il film al secondo giorno di uscita, nessuno mi ha rubato il pezzo 😂

Per il resto su "L'isola dei cani" concordo ancora con te, ossia è un film molto meno "caldo" di Fantastic Mr Fox e altri suoi, ma ha scene di una potenza visiva talmente alta e una sceneggiatura così brillante (nella sua semplicità) che non posso fare a meno di considerarlo tra i film più belli dello scorso anno a mani basse. Chi lo ha apprezzato più di Fantastic mr fox a mio avviso ne ha apprezzato le sue maggiore ambizioni (molti più personaggi, più ambientazioni, una storia a più ampio respiro), a me invece di Fantastic piaceva proprio quella dimensione familiare della storia, pochi personaggi a cui ti affezionavi tantissimo. Per me rimane superiore e rimane tra i due migliori film di Anderson. 

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20 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

Ma hai pienamente ragione, fai benissimo così. Ognuno lo intende a suo modo, a volte è bello anche guardare un film senza fare un'analisi critica per forza. Senza troppe pippe concettuali e altro. E' sempre lodevole e apprezzabile analizzare e inquadrare un film nel suo contesto e in tutte le sue componenti, piace farlo, con i miei limiti, anche a me. Ma a volte è molto più piacevole guardare un film "liberamente". Ci piace? Ci lascia qualcosa? Bene, ottimo, chi se ne frega del resto e di eventuali altri giudizi. No? 

Poi con i film che ti hanno trasmesso qualcosa nel momento in cui uscirono figurati, perchè ti richiamano magari sensazioni/emozioni legati a un determinato periodo e non c'è razionalità che tenga sefz  tu citi film importanti, per me può valere anche per filmetti non eccezionali ma che rivedresti ogni santa volta, perchè ci sei affettivamente legato e non ci puoi far niente ahah 

non toccatemi Trinita' ahah

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