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Juventino!

Francia, si discute l'introduzione dell'arabo nelle scuole

Post in rilievo

46 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

E' cosa nota, più che nota, di italiani senza particolari qualifiche che vanno (adesso è meglio dire andavano vista la stretta da Brexit) a lavorare in UK per un annetto come camerieri, lavapiatti, ecc per avere poi diritto ai "benefits". Soprattutto giovani "disperati" dal Sud. 

O mi vorresti dire che tu, tanto documentato, non hai mai sentito parlare del "benefits tourism" di cittadini UE che forse è stato uno dei principali motivi dietro alla scelta degli inglesi per il si alla Brexit?

E dai (cit.)! 

 

Il problema non sono i miei stereotipi, il problema casomai è che per te (e per troppi italiani ultimamente) l'italiano medio è solo quello di un certo tipo, lavoratore, serio, puntuale, ecc, gli altri italiani, quelli non proprio raccomandabili, non li vedete proprio. Alla tua destra hai una montagna piena di immondizia chiamata mafia, corruzione, nepotismo, falsi invalidi, concorsi pilotati, appalti truccati, ecc, ma tu guardi solo a sinistra perché c'è l'africano al semaforo che ti da fastidio.

Ecco qual è il vero problema, altro che i miei stereotipi! 

Guarda che coloro che per un annetto fanno i camerieri, i lavapiatti ecc o continuano o nella stragrande maggioranza dei casi tornano.

Altro che benefits.

La piaga dell'assistenzialismo è più presente in Italia che altrove, Inghilterra, Germania e Australia.

Il problema non è la visione che per te ho io, e che non conosci minimamente.

 

Il problema è che vuoi non affrontare un problema, l'immigrazione, perchè esistono altri problemi.

Che è un discorso infantile.

Quando ci sarà il topic sulla mafia parleremo di quello. Questo è direttamente connesso all'immigrazione.

Quindi lascia a casa i tuoi stereotipi che non trovano riscontro nella realtà, parla di cose vere.

Tipo l'assistenzialismo sfruttato "dall'africano nero" cit.

Va combattuto chiunque lo sfrutti deliberatamente per non far nulla, italiano o immigrato che sia. E ad oggi che ne fa più uso lo sappiamo tutti.

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12 minuti fa, colpodimano ha scritto:


Infatti Siria e Yemen son cose di dieci anni fa. Mischiare Iran e sauditi nascondendo le malefatte dei secondi serve a giustificare la guerra già pianificata a Washington e Tel Aviv contro l'Iran.
Devi essere steve bannon o la boldrini


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No, diciamo che forse conosco il Medio Oriente "leggermente" meglio di te. 

Siria e Yemen nei fatti non rientrano in nessuna ottica di integralismi, si chiamano guerre per ragioni geopolitiche, di certo non è la laicità di Assad il problema (tra chi sta con i sauditi contro Assad ci sono diversi laici, da Hariri in Libano fino ad Abdallah di Giordania).

L'integralismo viene USATO dai due blocchi per "santificare" qualcosa di terreno, un po' come la "crociata" di Bush contro l'Iraq. Tutti sappiamo che non era di certo una guerra per motivi religiosi! 

Del resto basta vedere com'è cambiata di 180 gradi la linea di Aljazeera dopo la rottura dei rapporti tra Doha e Riyadh. Prima la guerra in Yemen era "liberazione", ora è "aggressione", prima l'Arabia era un'oasi di stabilità nella regione, ora è la causa di tutti i problemi. Mi vorresti dire che a Doha sono diventati improvvisamente sciiti? O molto semplicemente, come sempre, è la politica a dettare l'agenda e NON la religione? 

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27 minuti fa, Mich ha scritto:

Guarda che coloro che per un annetto fanno i camerieri, i lavapiatti ecc o continuano o nella stragrande maggioranza dei casi tornano.

Altro che benefits.

La piaga dell'assistenzialismo è più presente in Italia che altrove, Inghilterra, Germania e Australia.

Il problema non è la visione che per te ho io, e che non conosci minimamente.

 

Il problema è che vuoi non affrontare un problema, l'immigrazione, perchè esistono altri problemi.

Che è un discorso infantile.

Quando ci sarà il topic sulla mafia parleremo di quello. Questo è direttamente connesso all'immigrazione.

Quindi lascia a casa i tuoi stereotipi che non trovano riscontro nella realtà, parla di cose vere.

Tipo l'assistenzialismo sfruttato "dall'africano nero" cit.

Va combattuto chiunque lo sfrutti deliberatamente per non far nulla, italiano o immigrato che sia. E ad oggi che ne fa più uso lo sappiamo tutti.

L'immigrazione è un problema? Benissimo, ma in un paese come l'Italia è un problema SECONDARIO rispetto agli altri problemi che costano alla collettività CENTINAIA di miliardi l'anno, eppure non ho visto nessun partito fare campagna elettorale su certe tematiche e non vedo gente al bar che parla di Mafia, mazzette e rifiuti tossici sepolti sotto i pomodori. Riuscire a rendere l'immigrazione IL problema per le masse, in un paese come l'Italia, è un capolavoro di quelli che voi chiamate "poteri forti". 

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13 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

L'immigrazione è un problema? Benissimo, ma in un paese come l'Italia è un problema SECONDARIO rispetto agli altri problemi che costano alla collettività CENTINAIA di miliardi l'anno, eppure non ho visto nessun partito fare campagna elettorale su certe tematiche e non vedo gente al bar che parla di Mafia, mazzette e rifiuti tossici sepolti sotto i pomodori. Riuscire a rendere l'immigrazione IL problema per le masse, in un paese come l'Italia, è un capolavoro di quelli che voi chiamate "poteri forti". 

La percezione di secondario o primario è soggettiva.

Non sono stati i "poteri forti" a farlo passare per il problema.

 

Basta vedere una qualsiasi periferia per notare che non è un problema secondario.

Ma inutile, a te la realtà non va a genio.

Ripeto, è inutile che tiri fuori altri problemi in un topic in cui si parla di IMMIGRAZIONE e che in Italia rappresenta UN PROBLEMA.

 

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La percezione di secondario o primario è soggettiva.
Non sono stati i "poteri forti" a farlo passare per il problema.
 
Basta vedere una qualsiasi periferia per notare che non è un problema secondario.
Ma inutile, a te la realtà non va a genio.
Ripeto, è inutile che tiri fuori altri problemi in un topic in cui si parla di IMMIGRAZIONE e che in Italia rappresenta UN PROBLEMA.
 
Le periferie delle città che conosco meglio in Italia hanno problemi che esistono da sempre, da ben prima dell'immigrazione, a venderti la roba prima era Antonio e oggi è Ahmed, ma a sentire l'italiano medio prima Antonio non esisteva e l'Italia era il paradiso, un paradiso con un tasso di omicidi 4 volte superiore a quello attuale, ma quelli sono "dettagli", no?

Per fortuna oltre alle opinioni esistono numeri e dati che spesso e volentieri smontano convinzioni diffuse, ma si sa che i dati in questo paese non vanno di moda, vale per i rigori della Juve come per questioni più serie, tra cui l'immigrazione.


Inviato dal mio SM-G935F utilizzando Tapatalk

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11 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Le periferie delle città che conosco meglio in Italia hanno problemi che esistono da sempre, da ben prima dell'immigrazione, a venderti la roba prima era Antonio e oggi è Ahmed, ma a sentire l'italiano medio prima Antonio non esisteva e l'Italia era il paradiso, un paradiso con un tasso di omicidi 4 volte superiore a quello attuale, ma quelli sono "dettagli", no?

Per fortuna oltre alle opinioni esistono numeri e dati che spesso e volentieri smontano convinzioni diffuse, ma si sa che i dati in questo paese non vanno di moda, vale per i rigori della Juve come per questioni più serie, tra cui l'immigrazione.


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Le periferie delle città che in Italia hanno problemi sono cresciute nel tempo e in numerose realtà il problema si è spostato nel centro.

Nessuno ha detto che l'Italia prima era un paradiso, lo dici tu perchè vuoi arrampicarti sugli specchi.

L'immigrazione incontrollata degli ultimi anni ha semplicemente aggravato problemi già esistenti.

 

Esatto, per fortuna esistono numeri e dati.

Tipo la maggior frequenza di reati degli stranieri rispetto agli italiani.

Ma evidentemente tu i numeri non li leggi o non li vuoi leggere.

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Il topic era sull'introduzione dell'arabo nelle scuole. Io sono contrario per i motivi che ho spiegato, poi credo che i delinquenti ci siano in tutti i popoli e gli italiani non fanno certo i furbi meno degli altri (anzi). 

 

Però qui bisogna assimilare, altrimenti si vanno a creare società parallele. Questo è vero soprattutto in caso di immigrazione massiccia in tempo breve e con alta soglia riproduttiva (almeno per la prima generazione). 

 

In questo preciso istante mi trovo a Berlino ed è pieno di donne velate che portano a spasso innumerevoli pargoli.

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25 minuti fa, Fra The Best ha scritto:

Siamo totalmente Off Topic. Non costringetemi a chiudere la discussione.

Scusami Fra, ma in un topic che parla di lingua araba nelle scuole di un paese europeo mi pare ovvio che si finisca per discutere di immigrazione e società multiculturale in generale! Non mi pare del tutto OT sinceramente! 

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Rimanendo nelle questioni strettamente pratiche (sulle questioni ideologiche si potrebbe aprire un dibattito infinito e senza soluzioni), avere la possibilità di studiare arabo a scuola credo sia lungimirante. Fosse per me farei studiare pure il cinese. Le economie mediorientali e asiatiche sono sempre più protagoniste della scena internazionale, conoscere la loro lingua non può che essere un vantaggio. Io sarei ben felice di sapere parlare arabo (o cinese appunto).

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5 ore fa, Davideoscar89 ha scritto:

Rimanendo nelle questioni strettamente pratiche (sulle questioni ideologiche si potrebbe aprire un dibattito infinito e senza soluzioni), avere la possibilità di studiare arabo a scuola credo sia lungimirante. Fosse per me farei studiare pure il cinese. Le economie mediorientali e asiatiche sono sempre più protagoniste della scena internazionale, conoscere la loro lingua non può che essere un vantaggio. Io sarei ben felice di sapere parlare arabo (o cinese appunto).

Sfondi una porta aperta. Io studierei anche il giapponese, il tedesco ed il portoghese. Il problema è che i francesi non parlano nemmeno un buon inglese. Se vogliono  introdurre l'arabo è per motivi di "ordine pubblico" non per altro (ci sono lingue più parlate o comunque importanti).

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si può parlare e parlare e parlare ma tanto con queste politiche deboli e concessive in ogni ambito non si rivolverà nulla.

C'è solo da sperare in una rinascita prima dell'autodistruzione totale

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Mi sembra una scelta assurda, è come se in America nel novecento avessero detto introduciamo nelle scuole l'italiano perchè sono arrivati e stanno arrivando milioni di persone dall'Italia! 

 

Se consenti di studiare e quindi utilizzare un altra lingua nel paese è proprio la fine dell'integrazione.

 

 

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2 ore fa, black&whitetiger ha scritto:

Mi sembra una scelta assurda, è come se in America nel novecento avessero detto introduciamo nelle scuole l'italiano perchè sono arrivati e stanno arrivando milioni di persone dall'Italia! 

 

Se consenti di studiare e quindi utilizzare un altra lingua nel paese è proprio la fine dell'integrazione.

 

 

Esempio peggiore non lo potevi fare visto che l'insegnamento dello spagnolo nelle scuole americane è molto diffuso proprio per la massiccia presenza di ispanici! 

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4 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Esempio peggiore non lo potevi fare visto che l'insegnamento dello spagnolo nelle scuole americane è molto diffuso proprio per la massiccia presenza di ispanici! 

È diverso Only. Gli ispanici sono lì da prima degli americani, fino alla guerra contro il Messico (1848) California, Nuovo Messico, etc appartenevano agli hombres. Gli arabi non mettono piede in Francia dalla battaglia di Poitiers. Quelli che ci sono sono immigrati, come gli italiani negli Usa. Italiani che hanno imparato l'inglese. 

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15 ore fa, Juventino! ha scritto:

È diverso Only. Gli ispanici sono lì da prima degli americani, fino alla guerra contro il Messico (1848) California, Nuovo Messico, etc appartenevano agli hombres. Gli arabi non mettono piede in Francia dalla battaglia di Poitiers. Quelli che ci sono sono immigrati, come gli italiani negli Usa. Italiani che hanno imparato l'inglese. 

Quelli a cui ti riferisci non parlavano nemmeno più lo spagnolo ed erano (quelli rimasti vivi) due gatti.

Gli ispanici di cui parlo sono quelli arrivati a milioni e milioni negli ultimi 30 anni dai paesi latini (gli ispanici in USA sono triplicati in 30 anni) e che continuano ad arrivare, basti pensare che nel 1950 gli ispanici rappresentavano il 2% della popolazione americana e oggi sono il 18% della popolazione.

 

Per farti un'idea sugli ultimi 50 anni...

FT_17.09.18_Hispanics_USHispanicpop.png?

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3 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Quelli a cui ti riferisci non parlavano nemmeno più lo spagnolo ed erano (quelli rimasti vivi) due gatti.

Gli ispanici di cui parlo sono quelli arrivati a milioni e milioni negli ultimi 30 anni dai paesi latini (gli ispanici in USA sono triplicati in 30 anni) e che continuano ad arrivare, basti pensare che nel 1950 gli ispanici rappresentavano il 2% della popolazione americana e oggi sono il 18% della popolazione.

 

Per farti un'idea sugli ultimi 50 anni...

FT_17.09.18_Hispanics_USHispanicpop.png?

Tanto due gatti non erano dal momento che il presidente americano di allora rinunciò all'idea di prendersi l'intero Messico per motivi demografici ed in parte razziali (disse che gli Usa sarebbero dovuti essere in maggioranza soggetti all'uomo bianco).

 

Comunque è vero che dopo sono arrivati (ed ancora ne arrivano). In parte la questione è dibattuta (vedi polemiche di Trump) ma credo che essendo di cultura e religione cristiana cattolica o evangelica siano più facilmente integrabili di un arabo che spesso e volentieri odia l'Occidente ed in particolare gli Usa. Quindi l'arabo va "raddrizzato" molto più dell'ispanico (generalizzo ovviamente ma ho questa impressione).

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Carlo Martello si starà rivoltando nella tomba

Il 29/9/2018 Alle 12:59, Doktor Flake ha scritto:

Il sogno dell'Europa multikulti per me è irrealizzabile 

Non siamo gli USA che son venuti su in 200 anni dal niente 

Europei e Islamici si fanno guerra da 2000 anni, sono culture incompatibili

Questa falsa integrazione che porta solo a ghetti e nidi da cui Isis e co pescano a piene mani sarà un disastro 

La Svezia è un esempio 

 

I quali comunque si sono basati sulla cultura occidentale e cristiana, soprattutto su quella anglosassone.

Anche secondo me la diversità religiosa messa sullo stesso piano è destinata a fallire, soprattutto perchè finisce inevitabilmente per creare insofferenza

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Il 29/9/2018 Alle 00:38, JuventusOnly ha scritto:

a) È pieno di italiani che lo fanno, basta andare in Germania, Inghilterra, ecc, quindi come vedi le pecore nere esistono in tutte le nazionalità (e gli italiani nel mondo non godono di una bella fama in questo senso, italiano = scroccone è una cosa che viaggiando un po' ti sentiresti dire molto spesso, fidati, questo non vuol dire che 60 milioni di italiani sono così).

Scroccone a dire il vero non l'ho mai sentito come epiteto, ho sentito parassita, imbroglione, mafioso, traditore, ma scroccone mi manca. Per carità, ci stanno, o almeno ci stavano coloro che vivevano di sussidi statali, ma erano una netta minoranza e si attiravano meno antipatie di coloro che lavoravano. Ad esempio i muratori italiani erano mal visti perchè "rubavano" il lavoro ai tedeschi e lavoravano in nero

 

Il 30/9/2018 Alle 12:30, Mich ha scritto:

Di italiani che vivono e mirano a vivere grazie ai sussidi neanche l'ombra.

 

Nella regione Reno-Ruhr e nel Baden Wuttemberg ce ne stavano parecchi, ovviamente erano molti di più coloro che lavorano nei cantieri edili ma di mangiapane ad ufo che tornavano nel proprio paesino fingendo di fare chissà cosa ce n'erano eccome.

Oggi invece parecchi di loro prendono i sussidi e lavorano a nero perchè sennò non riescono a mantenersi

 

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3 ore fa, zzamba redda ha scritto:

 

Carlo Martello si starà rivoltando nella tomba

 

I quali comunque si sono basati sulla cultura occidentale e cristiana, soprattutto su quella anglosassone.

Anche secondo me la diversità religiosa messa sullo stesso piano è destinata a fallire, soprattutto perchè finisce inevitabilmente per creare insofferenza

Si ma il paradosso è che nonostante questo forte senso di identità occidentale e cristiana gli USA riescono ad integrare gli immigrati di origini islamiche decisamente meglio dell'Europa, nel senso che riescono a farli sentire americani molto più in fretta di quanto non faccia l'Europa. Probabilmente in buona parte è dovuto al fatto che gli USA nascono come nazione multietnica, che nessuno può parlare di "casa mia" all'europea prendendosi troppo sul serio, che un divieto del velo come in Francia è considerato in USA una follia illiberale e una violazione del primo emendamento, però sta di fatto che la differenza è netta e molto dibattuta anche nel mondo arabo. Da un lato hai che un qualsiasi ragazzo nato in USA da genitori arabi, turchi o pachistani a 20 anni si sente americano e per esempio gli "arab americans" sono piuttosto attivi a livello politico, sociale, ecc come tutte le altre comunità, in Europa non sempre accade e lo abbiamo visto con la piaga dei foreign fighters. 

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15 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

Si ma il paradosso è che nonostante questo forte senso di identità occidentale e cristiana gli USA riescono ad integrare gli immigrati di origini islamiche decisamente meglio dell'Europa, nel senso che riescono a farli sentire americani molto più in fretta di quanto non faccia l'Europa. Probabilmente in buona parte è dovuto al fatto che gli USA nascono come nazione multietnica, che nessuno può parlare di "casa mia" all'europea prendendosi troppo sul serio, che un divieto del velo come in Francia è considerato in USA una follia illiberale e una violazione del primo emendamento, però sta di fatto che la differenza è netta e molto dibattuta anche nel mondo arabo. Da un lato hai che un qualsiasi ragazzo nato in USA da genitori arabi, turchi o pachistani a 20 anni si sente americano e per esempio gli "arab americans" sono piuttosto attivi a livello politico, sociale, ecc come tutte le altre comunità, in Europa non sempre accade e lo abbiamo visto con la piaga dei foreign fighters. 

Vero, tuttavia bisogna considerare che gli Usa riescono a "muovere" un importante numero di persone da ogni parte del mondo, soprattutto con un livello di istruzione elevato e professionisti. Inoltre il modello occidentale è un modello importato poichè si tratta di una nazione costruita ex novo (come già detto dall'utente di prima) e, quindi, non sottoposta a resistenze dovute ad usi costumi e tradizioni tramandate attraverso i secoli. Poi parliamo comunque del paese delle opportunità per antonomasia, fondata sul "sogno americano"

 

Oltre ai foreign fighters non dimenticare la manifestazione dei turchi di Germania a favore di Erdogan

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55 minuti fa, zzamba redda ha scritto:

Vero, tuttavia bisogna considerare che gli Usa riescono a "muovere" un importante numero di persone da ogni parte del mondo, soprattutto con un livello di istruzione elevato e professionisti. Inoltre il modello occidentale è un modello importato poichè si tratta di una nazione costruita ex novo (come già detto dall'utente di prima) e, quindi, non sottoposta a resistenze dovute ad usi costumi e tradizioni tramandate attraverso i secoli. Poi parliamo comunque del paese delle opportunità per antonomasia, fondata sul "sogno americano"

 

Oltre ai foreign fighters non dimenticare la manifestazione dei turchi di Germania a favore di Erdogan

Non sono situazioni paragonabili se si vuole tirare in ballo l'integrazione dei musulmani in Europa. I cittadini Usa di religione musulmana sono pochissimi in rapporto al totale. L'ultimo censimento li stima allo 0.6%. Praticamente ininfluenti rispetto alle altre comunità. Niente a che vedere con la situazione europea, francese ma anche inglese (dove in molte città importanti, come Birmingham, addirittura la metà dei nuovi nati ha un genitore islamico).

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8 ore fa, Juventino! ha scritto:

Non sono situazioni paragonabili se si vuole tirare in ballo l'integrazione dei musulmani in Europa. I cittadini Usa di religione musulmana sono pochissimi in rapporto al totale. L'ultimo censimento li stima allo 0.6%. Praticamente ininfluenti rispetto alle altre comunità. Niente a che vedere con la situazione europea, francese ma anche inglese (dove in molte città importanti, come Birmingham, addirittura la metà dei nuovi nati ha un genitore islamico).

Il discorso non riguardava esclusivamente i musulmani ma l'integrazione di gruppi etnici con una cultura distante da quella del paese di arrivo, tuttavia hai centrato un altro punto, forse quello principale, ovvero la "quantità".

Hai citato la situazione francese e quella inglese, dovuta anche ad un passato coloniale, tuttavia c'è anche l'esempio dei turchi in Germania, nonostante siano presenti da generazioni e nonostante si definiscano "tedeschi". 

 

 

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Francia, una "reconquista" dei ghetti islamici

Collomb, ministro dell'Interno francese, rassegna le dimissioni dal governo macroniano, per dissensi su immigrazione e gestione delle "no go zones" dominate da islamici radicali. Dimettendosi si toglie qualche soddisfazione, parlando apertamente di "riconquista repubblicana" di aree in cui prebale ormai la legge del più forte.

 

Gerard Collomb

“Quello che è accaduto nelle ultime 48 ore non ha niente a che vedere con una crisi politica”, è stata la replica piccata di Emmanuel Macron, dopo essere stato costretto ad accettare le dimissioni del ministro dell’Interno, Gerard Collomb. Dalle parole del presidente di Francia, traspare tutto l'imbarazzo dell'Eliseo e di una presidenza che sembrava onnipotente, specie agli occhi delle élite europee, e che nell'arco di poche settimane si ritrova a brandelli.

Gerard Collomb, il socialista saggio, sindaco di Lione per 17 anni, tutore e guida dell'avventura di Macron fin dai primi vagiti, se n'è andato. Ha sbattuto la porta, ma non per altre velleità da carriera – come la stampa male informata ha riferito. Collomb ha lasciato la guida del suo ministero perché non riesce a lavorare come vorrebbe, perché non sente dalla sua il governo nella gestione di una situazione drammatica circa l’immigrazione, e le famose (ma non per tutti) no go zones. Il discorso d’addio dell’ormai ex ministro dell’Interno ha squarciato definitivamente il velo d’ipocrisia sulla faccenda, parola – anche - dei giornaloni d’oltralpe. Macron ha perso la cera di una volta, ed è stato mortificato a più riprese da un Collomb che ha apertamente dichiarato che “la questione sociale” non rientra, a riprova dei fatti, tra gli interessi del presidente.

L'ex ministro, che aveva spinto molto una politica di immigrazione giudicata controversa, perché intransigente, era da tempo che consegnava moniti importanti al governo e al presidente circa l’urgenza di fare di più per la sicurezza di intere aree del Paese abbandonate, a islamici, spacciatori e criminali. Ma inascoltato, s'è visto coinvolto anche nella vicenda Benalla, il cui epilogo non è ancora arrivato: la cosa ha giocato un ruolo importante nella decisione di abbandonare la barca impazzita di un governo inetto, vedendosi anche al centro di una immeritata umiliazione. La situazione delle enormi aree degratate ed abbandonate alla "giurisdizione" islamica gli è scoppiata tra le mani. «Signor Primo Ministro, ho un messaggio da trasmettere - sono andato in tutti questi quartieri [a predominio islamico, ndr], dai quelli settentrionali di Marsiglia, da Mirail a Tolosa, fino Corbeil, Aulnay, Sevran (la cintura parigina) - la situazione è eccessivamente degradata e l'espressione "riconquista repubblicana" è particolarmente esemplificativa, perché oggi, in queste aree, è la legge del più forte che si è imposta: quella dei narcotrafficanti e degli islamici che ha preso il posto di quella della Repubblica. Dobbiamo ancora dare sicurezza a questi quartieri, ma credo che sia essenziale cambiarli radicalmente. Sono dei ghetti». E' il ministro dimissionario che parla e che punta il dito contro il diritto d'asilo e l'immigrazione che "vanno fermati", "la situazione è già ingestibile".

Collomb ha squarciato il silenzio ipocrita francese e ha parlato di "reconquista". Un'accusa gravissima. Ha ammesso che il Paese di Macron è stato colonizzato dall'islam, almeno in parte, e che urge riconquistarlo. La legge francese è ormai stato soppiantata dalla Shariʿah, in un processo lungo trent'anni. Razzismo contro gli occidentali, antisemitismo, sessismo - quello vero, quello contro le donne giudicate esseri inferiori senza dignità - sono diventati la norma in lungo e in largo la Francia. "Perché le autorità si sono arrese?", si domanda l'ex ministro, ma si dà anche una risposta. Perché il contesto ideologico ha prevalso per troppo tempo. Soprattutto nella scuola, quella postmoderna, che ha fatto sì che la cultura delle "scuse" ai nuovi arrivati diventasse una proceduta ufficiosa. La scuola francese è almeno dagli anni '80 che s'è fatta maestra di comprensione verso l'islam. Pensando, in questo modo, di comprare la pace sociale, s'è fatta complice della catastrofe attuale, da un lato non difendendo i principi della propria civiltà, dall'altro accettando vicende come, per esempio, quella di Creil. Dove nel 1989 le associazioni islamiche si misero a pagare le famiglie islamiche in Francia perché le loro figlie indossassero il velo in classe, allo scopo di tracciare una linea di demarcazione tra due culture che non possono interagire. L'idea della "lavagna pulita", hanno pensato, era la condizione necessaria per la convivenza. Ma l'islam di Francia ha solo riempito gli spazi lasciati vuoti di proposito. 

E' così che il suprematismo islamico ha iniziato con la colonizzazione anzitutto della scuola, lo dice Collomb, lo ammette la stampa francese, lo racconta la realtà. La "società inclusiva" ha finito con l'espellere la civiltà occidentale dalla Francia. E la cosa è stata particolarmente eclatante per i diritti delle donne. I commentatori francesi non si sono lasciati sfuggire l'occasione di raccontare il loro Paese a partire dall'immagine dei "territori perduti", dicendo tutto sull'affanno di un governo che ha perso il controllo di casa propria. Si parla per la prima volta di "riconquista". C'è veleno in circolo in una Francia che può morire, e neanche noi possiamo sottovalutare un contesto che ci riguarda da vicinissimo.

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